Natale in Austria

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Voce principale: Tradizioni natalizie.
Il mercatino natalizio di fronte al municipio di Vienna

Questa voce illustra le principali tradizioni natalizie dell'Austria, oltre agli aspetti storici e socio-economici della festa in questo Paese.

Informazioni generali[modifica | modifica wikitesto]

Nelle tradizioni natalizi dell'Austria, si trovano delle similitudini con quelle della Germania, ma si riscontrano anche peuculiarità comuni alle vicine aree alpine.[1]

Formule d'augurio[modifica | modifica wikitesto]

Auguri di "Buon Natale" in una cartolina natalizia realizzata nel 1907 dell'illustratore austriaco Moritz Jung

Essendo la lingua ufficiale dell'Austria il tedesco, le formule d'augurio più comuni sono Frohe Weihnachten! o Fröhliche Weihnachten![2]

Tradizioni popolari[modifica | modifica wikitesto]

La tradizione del presepe in Austria[modifica | modifica wikitesto]

Presepe nell'abbazia di Seckau, in Stiria

In Austria, la tradizione di allestire per Natate un presepe (in tedesco: Weihnachtskrippe, Christkrippe o semplicemente Krippe) venne introdotta dall'Italia a partire dal XVI secolo.[3] L'usanza era inizialmente praticata nelle chiese francescane e gesuite.[3]

Il primo presepe documentato del Paese venne allestito nel 1609 a Innsbruck.[4]

In seguito, la tradizione si diffuse gradualmente in tutto il Paese e nel XVIII secolo si iniziarono ad avere delle differenziazioni di carattere regionale nell'usanza.[4]

Nel periodo barocco, si ebbero delle creazioni presepistiche sempre più sfarzose.[3][5]

Nel 1782, il futuro imperatore Giuseppe II proibì alle chiese di allestire presepi in pubblico.[3][5] La tradizione si diffuse così in seguito in ambito casalingo, dove gli artigiani iniziarono a creare dei presepi paesaggistici[5]; nonostante il divieto, si hanno notizie di un presepe in una chiesa di Vienna nel 1787.[3]

Inoltre, a partire dagli anni ottanta del XVIII secolo, si diffuse la tradizione di allestire un presepe all'ingresso dei mercatini natalizi[3], tanto che nel quartiere di Graben, a Vienna, veniva allestito un Krippenmarkt.[3] A partire dagli anni venti del XIX secolo, il presepe fu soppiantato in questa sua funzione dall'albero di Natale[3]: lo stesso Krippenmarkt di Graben venne sostituito dal Christmarkt nel 1827.[3]

La tradizione del presepe è largamente diffusa in varie vallate del Tirolo, specie nell'Alpbachtal nell'Außerfern, nei villaggi vicino a Innsbruck e nel Pitztal.[5]

Nel Salisburghese, vengono effettuate delle visite sotto la guida del "Kripperlroas" ai presepi del mercatino di Salisburgo e della Salzburger Heimaatwerk.[5]

La tradizione dell'albero di Natale in Austria[modifica | modifica wikitesto]

Albero di Natale di fronte al Goldenes Dachl, a Innsbruck

La prime attestazioni della tradizione di allestire un albero di Natale in Austria si ebbero nel 1813 a Graz, dove l'usanza fu allestita da immigrati o rifugiati tedeschi che fuggivano dalla guerra.[6] A Vienna, la tradizione dell'albero di Natale è menzionata per la prima volta il 24 o 26 dicembre 1814: l'albero venne allestito al nr. 1 di Hoher Markt, nella casa del barone e banchiere Nathan von Arnstein e della moglie Fanny, originaria di Berlino, che aveva importato questa tradizione dal Nord Europa.[6][7] A riportare la tradizione fu un funzionario della polizia, che figurava tra gli invitati alla festa[6][7], menzionata come "Christbaumfest nach Berliner Sitte", ovvero "la festa dell'albero di Natale secondo l'usanza berlinese".[6]

Due anni dopo, la tradizione è attestata anche nella casa dell'arciduca Carlo.[7]

A partire poi dal 1827 o 1829, iniziò a diffondersi anche la vendita di alberi di Natale nei mercatini natalizi viennesi[3][7] e nella metà degli anni cinquanta del XIX secolo la tradizione era già molto diffusa tra la popolazione della capitale austriaca.[7]

In molte famiglie austriache, l'albero di Natale rimane fino al giorno della Candelora (2 febbraio).[5]

Personaggi del folklore[modifica | modifica wikitesto]

Portatori di doni[modifica | modifica wikitesto]

Popolare portatore di doni in Austria, oltre al moderno Babbo Natale/Santa Claus, è il Christkind, che si presenta come un bambino dai capelli dorate e che simboleggia la figura di Gesù Bambino.[1] È credenza popolare presso alcuni bambini che sia lo stesso Christkind a decorare l'albero di Natale.[1]

Nel periodo dell'Avvento, è inoltre diffusa la tradizione di San Nicola, che si presenta in compagnia di personaggi demoniaci.[8]

In Carinzia, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, fa la proria comparsa la Pechtra (o Pehtra) Baba, raffigurata come una vecchietta vestita di nero che nasconde il proprio viso con una pezza di stoffa e che, secondo la tradizione, gira di casa i casa, distribuendo frutta e dolciumi ai bambini.[9][10]

Krampus[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Krampus.
Un Krampus raffigurato in una finestra di un calendario dell'Avvento in Stiria

In Austria meridionale (come in Tirolo e nel Salisburghese), è diffusa la tradizione dei Krampus, personaggi demoniaci vestiti in pelliccia e muniti di frusta che accompagnano San Nicola e che hanno il compito di spaventare i bambini.[11][12][13][14][5]

Perchten[modifica | modifica wikitesto]

In alcune zone dell'Austria, è inoltre la tradizione delle Perchten (singolare: Perchta), altre figure dall'aspetto demoniaco, che girano in pelliccia e con corna e che hanno il compito di scacciare gli spiriti dell'inverno e di invocare un inverno mite.[15][16]

Il corteo delle Perchten viene chiamato Perchtenlauf.[15][16] Il nome di queste figure deriva da quello di una figura chiamata Frau Berchta.[5]

A Stuhlfelden, nel Pinzgau (Salisburghese) il compito di rappresentare le Perchten buone è affidato ai danzatori Tresterer.[5]

La tradizione dei mercatini natalizi in Austria[modifica | modifica wikitesto]

Mercatino natalizio a Vienna nel 1908

A Salisburgo si hanno notizie di un mercatino di San Nicola, che aveva luogo davanti al duomo, sin dal XV secolo.[17] La tradizione è stata ripresa nel 1932 e stabilmente, dopo varie vicissitudini e proibizioni, nel 1974 e rivive nel Salzburger Christkindmarkt.[17][18][19]

A Vienna, il primo mercatino natalizio fu il "Nikolo-, Weihnachts- und Krippenmarkt", che si svolse sulla piazza di Freyung nel 1722.[20]

Il più famoso mercatino natalizio della capitale austriaca è quello che si svolge annualmente dal 1959 davanti al municipio.[20]

La tradizione dei cantori della Stella in Austria[modifica | modifica wikitesto]

La tradizione dei cantori della Stella in un'illustrazione apparsa in un giornale austriaco nel 1898

In Austria, è diffusa la tradizione dei cantori della Stella.

I cantori della Stella, secondo la tradizione, accompagnavano altre persone vestite da Re Magi e incidevano col gesso sulle porte delle case le lettere C+M+B, interpretabili come le iniziali dei nome dei tre Re Magi o come un'abbreviazione della frase Christus mansionem benedicat, che significa "Cristo benedica la tua casa".[21] Durante la processione, i cantori della Stella intonano le parole: Den Stern trag ich in euer Heim, sein Licht soll immer bei euch sein, ovvero "Porto la Stella nella vostra casa, che la sua luce rimana da voi per sempre".[21]

A Vienna queste tradizioni furono riportate in vita nel 1946/1947 da Franz e Käthe Pollheimer allo scopo di raccogliere fondi per la ristrutturazione della Cattedrale di Santo Stefano, che era stata gravemente danneggiata da un incendio e dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, e per una missione.[21] Cinque anni dopo, la processione dei cantori della Stella diretti alla cattedrale fu accompagnata da migliaia di cittadini e fu seguita dai media[21]: questo evento servì da traino per la riscoperta e la diffusione della tradizione presso i giovani cattolici.[21]

Rauhnächte[modifica | modifica wikitesto]

In Austria, i Dodici Giorni di Natale, in particolare il 24 dicembre, il 31 dicembre e il 5 gennaio, a cui si può aggiungere una data precedente, il 21 dicembre (giorno di San Tommaso), vengono chiamati Rauhnächte, ovvero "notti fumose".[8][22]

Si riteneva che queste notti fossero popolate di demoni e spiriti maligni[8][22], per scacciare i quali il capo famiglia doveva disinfestare la casa e le stalle utilizzando il fumo proveniente da brace alla quale dovevano essere aggiunti dell'incenso, dei ramoscelli d'ulivo utilizzati a Pasqua e delle erbe consacrate.[22]

Altre tradizioni[modifica | modifica wikitesto]

Tra le altre tradizioni, vi è quella dei ramoscelli di Santa Barbara (Barbarazweige), dei rami di ciliegio che vengono intagliati il 4 dicembre, giorno di Santa Barbara, e messi nell'acqua calda con la speranza che possano fiorire già il giorno della Vigilia di Natale.[5]

A partire dal 1986, è diventata un annuale tradizione in Alta Austria quella di importare una lampada accesa nella grotta di Betlemme: questa tradizione viene chiamata "luce della pace".[5]

Gastronomia[modifica | modifica wikitesto]

Essendo la Vigilia di Natale considerato dalla Chiesa cattolica un giorno di digiuno, in cui dovrebbe essere precluso il consumo di carne[1][23], il piatto principale della Vigilia di Natale per gli austriaci è solitamente la carpa fritta.[1]

I piatti di carne sono tuttavia molto popolari, in particolare il tacchino e l'anatra arrosto, nota per l'occasione come Weihnachtsgans ("anatra di Natale).[1]

In Alta Austria, nel Salisburghese è in Tirolo, tra i piatti tipici della cena della Vigilia di Natale, figurano, oltre alla già citata carpa, la zuppa di würstel (Würstelsuppe), che oltre ai würstel contiene pasta, ortaggi, levistico e spalla di bovino, e il Buchtel, una focaccina dolce di pasta lievitata.[23]

Musica natalizia[modifica | modifica wikitesto]

Canti natalizi tradizionali originari dell'Austria[modifica | modifica wikitesto]

Stille Nacht, heilige Nacht[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Astro del ciel.
Manifesto per il centenario di Stille Nacht, heilige Nacht

Originario dell'Austria è il celebre canto natalizio Stille Nacht, heilige Nacht, dichiarato dall'UNESCO patrimonio mondiale dell'umanità[24] e tradotto in 140 lingue.[24][25]

Questo canto natalizio venne infatti eseguito per la prima volta a Oberndorf, un villaggio della Bassa Austria, dove la Vigilia di Natale del 1818.[24][25][26][27][28] Autori furono Joseph Mohr, parroco di Oberndorf, che avevo scritto il testo in forma di poesia due anni prima a Mariapfarr (dove aveva esercitato nei suoi primi due anni di sacerdozio)[28], e il suo organista, Franz Xaver Gruber, che compose la melodia.[24][25][26][27][28]

I due autori eseguirono il brano durante la messa di mezzanotte nella chiesa del loro paese[24][25][26]: in quell'occasione, Mohr, accompagnò il canto alla chitarra (il brano venne appositamente riarrangiato)[26][24][28], dato che l'organo della chiesa non funzionava.[24]

La successiva popolarità del brano, non solo in Austria, ma anche in Germania, si deve a un musicista che era di passaggio a Oberndorf e che rinvenne lo spartito a due anni di distanza dalla composizione.[26]

Il Natale nella cultura di massa dell'Austria[modifica | modifica wikitesto]

Radio[modifica | modifica wikitesto]

In Austria, nel giorno della Vigilia di Natale, è tradizione annuale la trasmissione di jingle e canti natalizi da parte dell'emittente radiofonica nazionale Ö3, irradiati a partire dalle ore 16.[1]

Aspetti-socio economici[modifica | modifica wikitesto]

In Austria, si stima che mediamente i ricavi nel commercio legati alle festività ammontino a circa 2 miliardi di euro, metà dei quali riguardano l'acquisto di regali.[29],

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g (EN) Christmas in Austria, su whychristmas.com, Why Christmas. URL consultato il 27 dicembre 2020.
  2. ^ Gerry Bowler, p. 79.
  3. ^ a b c d e f g h i j (DE) Krippe, su geschichtewiki.wien.gv.at, GeschichteWiki.Wien. URL consultato il 23 dicembre 2020.
  4. ^ a b (DE) KRIPPENBRAUCH IN ÖSTERREICH, su unesco.at, UNESCO.at. URL consultato il 23 dicembre 2020.
  5. ^ a b c d e f g h i j k Tradizioni natalizie in Austria, su austria.info. URL consultato il 23 dicembre 2020.
  6. ^ a b c d Eva Maria Wolf.
  7. ^ a b c d e (DE) Larissa Reisenbauer, Woher stammt die Tradition eines geschmückten Baumes?, su meinbezirk.at, Mein Bezirk.at, 12 dicembre 2019. URL consultato il 22 dicembre 2021.
  8. ^ a b c Gerry Bowler, p. 60.
  9. ^ (DE) Kärntner Brauch: Pehtra Baba, su kaernten.at, Kärnten.at. URL consultato il 26 dicembre 2020.
  10. ^ (DE) Berchtra und die Wilde Jagd oder „Die Klage“, su sagen.at. URL consultato il 26 dicembre 2020.
  11. ^ Gerry Bowler, p. 205.
  12. ^ Clement A. Miles, p. 93.
  13. ^ (DE) Nikolaus und Krampus, su suedtirolerland.it, Südtiroler Land. URL consultato il 23 dicembre 2020.
  14. ^ (DE) Krampusläufe in Tirol, su tirol.at. URL consultato il 23 dicembre 2020.
  15. ^ a b Gerry Bowler, p. 262.
  16. ^ a b Perchtenlauf, su tirolo.tl. URL consultato il 23 dicembre 2020.
  17. ^ a b (DE) Nicolaimarkt, su sn.at, Salzburg Wiki. URL consultato il 23 dicembre 2020.
  18. ^ (DE) Salzburger Christkindlmarkt, su sn.at, Salzburg Wiki. URL consultato il 23 dicembre 2020.
  19. ^ (DE) Original Salzburger Christkind, su christkindlmarkt.co.at. URL consultato il 23 dicembre 2020.
  20. ^ a b (DE) Christkindlmarkt, su geschichtewiki.wien.gv.at, Geschichte Wiki.Wien. URL consultato il 23 dicembre 2020.
  21. ^ a b c d e (DE) Sternsinger, su geschichtewiki.wien.gv.at, Geschichte Wiki.Wien. URL consultato il 28 dicembre 2020.
  22. ^ a b c (DE) Räuchern in den Rauhnächten, su advent-austria.at, Advent-Austria. URL consultato il 29 dicembre 2020.
  23. ^ a b Piatti tipici della Vigilia di Natale, su salzburgerland.com, Salzburger Land. URL consultato il 23 dicembre 2020.
  24. ^ a b c d e f g Paolo Prato, p. 84.
  25. ^ a b c d Andrea Pedrinelli p. 46.
  26. ^ a b c d e Gerry Bowler, p. 58.
  27. ^ a b Gerry Bowler, p. 174.
  28. ^ a b c d Gerry Bowler, p. 232.
  29. ^ (DE) Statistiken zum Thema Weihnachten in Österreich, su de.statista.com, de.Statista. URL consultato il 27 dicembre 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gerry Bowler, Dizionario universale del Natale [The World Encyclopedia of Christmas], ed. italiana a cura di C. Corvino ed E. Petoia, Newton & Compton, Roma, 2004
  • Clement A. Miles, Storia del Natale [Christmas in Ritual and Tradition Christian and Pagan], ed. italiana a cura di Laura Mazzolini e Gessica Cirenei, Odoya, Bologna, 2009
  • Andrea Pedrinelli, Le musiche del Natale, Milano, Àncora, 2009.
  • Paolo Prato, I canti di Natale, Roma, Donzelli Editore, 2013.
  • Helga Maria Wolf, Weihnachten: Kultur und Geschichte. Ein Kalendarium vom ersten Advent bis zum Dreikönigstag, Wien, Böhlen, 2005.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]