Politica della Croazia: differenze tra le versioni
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Versione delle 14:34, 13 lug 2017
La politica della Croazia consiste in una Repubblica avente un sistema parlamentare di democrazia rappresentativa.
Il sistema politico croato è organizzato secondo il principio di separazione dei poteri: il potere legislativo è attribuito al parlamento, il potere esecutivo è esercitato dal governo e dal presidente della repubblica, mentre il giudiziario è indipendente dall'esecutivo e dal legislativo.
La legge fondamentale della Repubblica di Croazia forma la Costituzione; una raccolta appunto di tutte le leggi la quale indica i principi fondamentali della Repubblica, i diritti dei cittadini e fissa l'ordinamento della Repubblica.
Evoluzione politica
ll primo stato croato si formò nel IX secolo come il principato (ducato) nell'odierna Dalmazia. Nel 925 il principe Tomislav (Tomislao I) diventò il re e riuscì ad unire la Croazia Pannonica (settentrionale) e quella dalmata (costiera) in una sola entità - Regno di Croazia. Tra il 1102 e il 1918 la Croazia, come regno autonomo, fu unita al Regno d'Ungheria (dal 1868 al 1918 come il Regno di Croazia e Slavonia)[1]; successivamente ha fatto parte della Jugoslavia dal 1918 fino al 1991. In seno alla "Seconda Jugoslavia" la Croazia fu una repubblica costituente con gli elementi statali: Stato Federale di Croazia (1944-1945), Repubblica Popolare di Croazia (1945-1963) e Repubblica Socialista di Croazia (1963-1990).[2] Il 25 luglio 1990 la denominazione venne cambiata in Repubblica di Croazia in seguito alla promulgazione delle modifiche costituzionali (gli emendamenti LXIV-LXXV, ultime modifiche della Costituzione croata del 1974), il nome che mantenne anche dopo l'indipendenza.
Con l'indebolimento del regime comunista, nel 1989 venne consentita in Croazia la creazione di partiti politici. Il 20 gennaio 1990, al XIVº Congresso Straordinario della Lega dei Comunisti di Jugoslavia, le delegazioni delle repubbliche non furono in grado di trovare un accordo sul principio stesso alla base della Federazione Jugoslava. Le delegazioni croate e slovene chiedevano una federazione con legami più allentati, mentre la delegazione serba, guidata da Slobodan Milošević, vi si opponeva. Come effetto, le delegazioni della Lega dei Comunisti di Slovenia e della Lega dei Comunisti di Croazia abbandonarono il congresso.
Nel 1990 si tennero le prime elezioni parlamentari libere con il primo turno elettorale il 22 aprile 1990 ed il secondo il 6 maggio 1990 (sistema maggioritario con ballottaggio nei collegi uninominali). L'Unione Democratica Croata (HDZ) guidata da Franjo Tuđman vinse le elezioni, seguita dai comunisti riformatori di Ivica Račan (Lega dei Comunisti di Croazia-Partito dei Cambiamenti Democratici, SKH-SDP; odierno il Partito Socialdemocratico di Croazia, SDP).[3][4] Il 30 maggio 1990, la nuova Legislatura (Parlamento croato) tenne la sua prima seduta. Il governo venne formato dall'HDZ (con Stjepan Mesić come Primo ministro) e Franjo Tuđman fu eletto Presidente della Repubblica (in conformità alla Costituzione croata del 1974, formalmente come Presidente della Presidenza della Repubblica Socialista di Croazia fino alle modifiche costituzionali del 25 luglio 1990).[5] La nuova Costituzione fu adottata il 22 dicembre 1990.
Nel referendum sull'indipendenza dello Stato, svoltesi il 19 maggio 1991, la 94,17% dei votanti (83,56% di affluenza) decise per l'indipendenza della Croazia. Il 25 giugno 1991 il Parlamento croato[6], adottò la "Delibera Costituzionale sulla Sovranità ed Indipendenza della Repubblica di Croazia", approvando anche la "Dichiarazione sulla Sovranità ed Indipendenza della Repubblica di Croazia" ed altri atti concernenti l'indipendenza, allo stesso tempo, era iniziato il procedimento per il riconoscimento internazionale. Gli Accordi di Brioni vennero firmati il 7 luglio 1991 dai rappresentanti della Croazia, della Slovenia e della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia sotto l'egida della Comunità Economica Europea e con questo documento la Croazia e la Slovenia congelarono per tre mesi la loro indipendenza da Belgrado (la moratoria). Scaduta ufficialmente la moratoria, l'8 ottobre 1991 la Repubblica di Croazia rescisse le legami statali e legali con le altre repubbliche della Jugoslavia, diventando definitivamente uno Stato libero ed indipendente dalla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.[7] I paesi della CEE intanto riconobbero la Croazia il 15 gennaio 1992. Nel corso del 1992 la Croazia viene riconosciuta da gran parte degli Stati mondiali e nel 22 maggio 1992 divenne parte delle Nazione Unite (ONU).[8]
Dopo la guerra d'indipendenza, la Croazia divenne un membro del Consiglio d'Europa il 6 novembre 1996, della NATO il 1º aprile 2009 e dell'Unione europea il 1º luglio 2013; è anche un membro di tutte le principali istituzioni finanziarie internazionali, fra cui Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale, Organizzazione Mondiale del Commercio.
Costituzione
La Costituzione della Repubblica di Croazia (Ustav Republike Hrvatske) fu adottata dal Parlamento croato (Hrvatski sabor) il 22 dicembre 1990. Il documento è diviso in dieci parti o titoli:
I. Principi fondamentali (Preambolo)
II. Disposizioni fondamentali
III. Tutela dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali
IV. Organizzazione del potere statale
V. La Corte costituzionale della Repubblica di Croazia
VI. Autogoverno locale e territoriale (regionale)
VII. Rapporti internazionali
VIII. Unione europea
IX. Modifica della Costituzione
X. Disposizioni transitorie e finali
La Costituzione proclama la Croazia uno "stato unitario ed indivisibile, democratico e sociale" che deriva la sua sovranità dal "popolo come comunità di cittadini liberi ed uguali" (art. 1). Afferma inoltre che "la libertà, l'uguaglianza, la pariteticità nazionale e la parità tra i sessi, la pace, la giustizia sociale, il rispetto dei diritti dell'uomo, l'inviolabilità della proprietà, la tutela del nature e dell'ambiente umano, lo stato di diritto ed un sistema democratico pluripartitico, sono i maggiori valori dell'ordinamento costituzionale e costituiscono le basi per interpretare la Costituzione" (art. 3).[9][10][11]
Le revisioni costituzionali
Hanno diritto a proporre modifiche della Costituzione almeno un quinto dei deputati, il Presidente della Repubblica ed il Governo. Il Parlamento decide a maggioranza dei voti di tutti i deputati se procedere alle modifiche costituzionali e stabilisce con stessa maggioranza i disegni delle modifiche. Le modifiche della Costituzione vengono approvate a maggioranza dei due terzi di tutti i deputati. Un decimo degli elettori (cittadini aventi diritto di voto) anche possono proporre le modifiche della Costituzione e tale revisione è sottoposta al referendum per approvazione. La modifica viene accolta a maggioranza di voti favorevoli dei cittadini votanti.
La Costituzione è stata cambiata in cinque occasioni:
- Il 12 dicembre 1997 con le modifiche minori.
- Il 9 novembre 2000 passando dal sistema semipresidenziale al sistema parlamentare, pur mantenendo l'elezione diretta del Presidente della Repubblica. Queste modifiche alla Costituzione anche considerevolmente ampliarono i poteri della Corte costituzionale ed aumentarono il numero dei giudici da undici a tredici.
- Il 28 marzo 2001 la Costituzione fu cambiata per passare dal bicameralismo ad unicameralismo parlamentare. Le modifiche ristrutturarono il Parlamento croato in senso monocamerale.[12] Fu invece armonizzata la terminologia utilizzata nelle parti della Costituzione relative ai diritti dell'uomo e le libertà fondamentali e alla Corte costituzionale con la terminologia usata nella Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU).
- il 16 giugno 2010 la Costituzione fu cambiata per permettere alla Croazia di entrare nell'Unione europea se questo fosse stato il volere dei cittadini; i cittadini si espressero favorevolmente nel referendum del 22 gennaio 2012.
- Il 1 dicembre 2013 dopo l'iniziativa popolare per la revisione parziale della Costituzione, nel referendum la maggioranza dei votanti approvò di inserire nella Costituzione la definizione del matrimonio come un’unione esclusivamente tra “un uomo e una donna”. È unica modifica approvata mediante un referendum. Anche se il matrimonio tra persone dello stesso sesso non è legalmente valido in Croazia, le unioni civili (životno partnerstvo) registrate per le coppie dello stesso sesso sono state rese legali fin dal 2014; queste forniscono la maggior parte degli stessi diritti che ricevono le coppie sposate di sesso opposto.
Potere legislativo
Parlamento croato | |
---|---|
Hrvatski sabor | |
Palazzo del Parlamento | |
Stato | Croazia |
Tipo | Monocamerale |
Presidente | Gordan Jandroković (HDZ) |
Vicepresidenti | Željko Reiner (HDZ) Milijan Brkić (HDZ) Furio Radin (Ind.) |
Ultima elezione | 2016 |
Numero di membri | 151 |
Durata mandato | 4 anni |
Sede | Palazzo del Parlamento, Zagabria |
Indirizzo | Trg sv. Marka 6, 10000 Zagabria, Croazia |
Sito web | www.sabor.hr |
Parlamento croato (in croato: Hrvatski sabor) è un organismo legislativo unicamerale[13], con al massimo 160 rappresentanti (deputati), eletti mediante voto popolare ogni quattro anni (salvo nei casi di scioglimento anticipato) a suffragio universale e diretto. Dal 2011, secondo le norme stabilite con la legge elettorale, il Parlamento conta 151 membri. 143 deputati (140 nel territorio nazionale e 3 nel circoscrizione Estero, i.e. Dijaspora) vengono eletti utilizzando il sistema proporzionale (metodo d'Hondt nei collegi plurinominali, soglia di sbarramento al 5% in ogni circoscrizione-collegio elettorale).[14] Con le modifiche del 17 febbraio 2015, è possibile per gli elettori esprimere una preferenza per candidato nella lista votata (non è permesso il "voto disgiunto": ogni elettore dispone di un voto di lista e di una preferenza nell'ambito della lista indicata). Otto deputati sono rappresentanti delle minoranze nazionali/etniche (tre serbi, un rappresentante degli italiani, uno degli ungheresi, un rappresentante della minoranza ceca e slovacca e due rappresentanti delle altre minoranze) e vengono eletti utilizzando il sistema maggioritario a un turno (maggioranza relativa). I deputati non hanno mandato vincolante e non sono revocabili. Il Sabor si riunisce per due periodi annuali, dal 15 gennaio al 15 luglio e dal 15 settembre al 15 dicembre.[15]
ll presidente del Parlamento, eletto dall'assemblea per tutta la legislatura, presiede e dirige i lavori del Parlamento e della Presidenza parlamentare che è composta dal presidente e da cinque vicepresidenti secondo le norme stabilite con la Costituzione ed il Regolamento del Parlamento.[15]
I deputati sono organizzati in gruppi parlamentari (klubovi zastupnika) che, secondo le norme del Regolamento, sono gli strumenti della presenza dei partiti politici (o coalizioni o deputati indipendenti) all'interno del Parlamento e sono definiti "associazioni di deputati".[16]
Le commissioni parlamentari permanenti (odbori/povjerenstva) sono organi collegiali del Parlamento ai quali vengono assegnati i disegni di legge prima che essi vengano discussi in sede parlamentare. La composizione dei membri delle commissioni deve rispettare le proporzioni tra i vari gruppi parlamentari.[17]
Il Parlamento adotta la Costituzione, le modifiche costituzionali e il Regolamento parlamentare; emana le leggi ordinarie (a maggioranza semplice), le leggi organiche (a maggioranza dei voti di tutti i deputati) e le leggi costituzionali che stabiliscono i diritti delle minoranze nazionali/etniche e l'organizzazione della Corte Costituzionale (a maggioranza di due terzi di tutti i deputati); ogni anno approva il bilancio (su proposta del Governo a maggioranza dei voti di tutti i deputati); ratifica i trattati internazionali; concede o revoca la fiducia al Governo e svolge anche altri compiti in conformità alla Costituzione. L'iniziativa legislativa appartiene ai deputati, alle commissioni parlamentari, ai gruppi parlamentari ed al Governo. Al Parlamento croato spetta anche l'elezione dei giudici della Corte Costituzionale, dei componenti di nomina parlamentare del Consiglio Giudiziario dello Stato e del Consiglio dell'Avvocatura/Procura dello Stato, del Presidente della Corte suprema, dell'Avvocato/Procuratore generale dello Stato, del governatore della Banca nazionale croata, del Difensore civico e d'altri pubblici dirigenti, conformemente alla Costituzione ed alle leggi.[15][16]
Il Parlamento può essere sciolto a maggioranza dei voti di tutti i deputati (maggioranza assoluta), e su proposta del Governo in casi di fiducia negativa e di voto contrario al bilancio dopo 120 giorni della presentazione dello stesso - in questi casi è sciolto formalmente dal Presidente della Repubblica con la controfirma del Primo ministro. Il Presidente della Repubblica ha l'obbligo di sciogliere il Parlamento e convocare le elezioni se il nuovo Governo non può formarsi.[9]
Il Parlamento ha la facoltà di indire di propria iniziativa un referendum, è invece obbligato a proporlo qualora lo richieda almeno un decimo degli elettori. Il referendum può anche essere indetto dal Presidente della Repubblica con la controfirma del Primo ministro. Nei referendum la proposta viene accolta a maggioranza di voti favorevoli dei cittadini votanti.[9]
IX legislatura (dal 2016)
In seguito alle elezioni parlamentari anticipate tenutesi l'11 settembre 2016, la IX legislatura è formata il 14 ottobre 2016 con l'elezione di presidente e cinque vicepresidenti del Parlamento croato. Ai sensi dell'articolo 32 del Regolamento parlamentare, presidente e tre vicepresidenti vengono eletti tra i deputati della maggioranza e due vicepresidenti tra i deputati dell'opposizione.[16] Il 4 maggio 2017 Presidente del Parlamento Božo Petrov, presidente del partito Most, ha rassegnato le dimissioni dopo la terminazione della coalizione di maggioranza (HDZ - Most). Il 5 maggio 2017 il Parlamento ha accettato le dimissioni e Petrov è destituito dalla carica. Lo stesso giorno Gordan Jandroković, segretario dell'HDZ, è eletto Presidente del Parlamento croato (dal 14 ottobre 2016 è stato uno dei cinque vicepresidenti) con 76 voti favorevoli e 13 contrari (89 presenti da 151 eletti).
Conformemente alla legge elettorale, la IX legislatura conta 151 deputati eletti.
Presidenza parlamentare
Nella tabella è indicata la presidenza parlamentare della IX legislatura dal 30 giugno 2017 (dopo la formazione della nuova maggioranza di governo composta dall'HDZ e dalla maggioranza dell'HNS e sostenuta dai deputati rappresentanti delle minoranze etniche/nazionali ed alcuni partiti minori), i.e. la "seconda presidenza della IX legislatura".
Carica | Detentore | Partito | Dal | |
---|---|---|---|---|
Presidente del Parlamento | Gordan Jandroković | Unione Democratica Croata (HDZ) |
5 maggio 2017 | |
Vicepresidente del Parlamento | Milijan Brkić | Unione Democratica Croata (HDZ) |
14 ottobre 2016 | |
Vicepresidente del Parlamento | Željko Reiner | Unione Democratica Croata (HDZ) |
14 ottobre 2016 | |
Vicepresidente del Parlamento | Furio Radin | Indipendente (minoranze nazionali) |
19 giugno 2017 | |
Vicepresidente del Parlamento | Siniša Hajdaš Dončić | Partito Socialdemocratico di Croazia (SDP) |
30 giugno 2017 | |
Vicepresidente del Parlamento | Božo Petrov | Ponte delle Liste Indipendenti (Most) |
30 giugno 2017 | |
Fonti: Croatian Parliament. Speaker of the Parliament Croatian Parliament. Deputy Speakers of the Parliament |
Composizione della IX legislatura
Nel Parlamento croato della IX legislatura sono presenti i seguenti gruppi parlamentari (situazione provvisoria dal 16 giugno 2017):[18]
Gruppi parlamentari
HDZ (56)[19] |
▶Deputati rappresentanti delle minoranze nazionali/etniche possono esser iscritti al gruppo parlamentare delle minoranze nazionali ed a un altro gruppo.
I partiti politici e deputati indipendenti presenti nella IX legislatura sono i seguenti (situazione provvisoria dal 21 giugno 2017):[34]
Governo
SDSS-СДСС (3) SDP (36) |
▶ Bandić Milan 365 - Partito del Lavoro e della Solidarietà (BM 365) in senso stretto non è partito parlamentare. Nelle elezioni del 2016 Milan Bandić è stato eletto come deputato, ma conformemente alla legge elettorale lui non poù essere deputato parlamentare e sindaco di Zagabria (funzione che è a livello di prefetto/presidente regionale); dalla costituzione della IX legislatura Željko Lacković è deputato eletto nella stessa lista come Milan Bandić, ma è formalmente indipendente e non iscritto.
Potere esecutivo
Il Governo (Vlada), come l'organo collegiale, consiste del Primo ministro, dei vice primi ministri e dei ministri. Il Governo esercita il potere esecutivo ed è responsabile verso il Parlamento. Il Primo ministro della Croazia (Predsjednik Vlade, traduzione esatta è "Presidente del Governo" come p.e. nella Spagna) è il capo del Governo in un sistema multipartitico.
Essendo l'organo principale del potere esecutivo, il Governo ha come scopo primario l'attuazione di una determinata politica nazionale. Propone le leggi ed il bilancio, si occupa della politica interna ed estera del Paese.[35] Secondo la Legge sul sistema d'amministrazione statale del 2011 con le modifiche fino al 2016, il Governo, su proposta del Primo ministro, nomina i segretari di Stato (hanno funzioni analoghe ai sottosegretari di Stato nel sistema politico italiano). Il Primo ministro, i ministri, i segretari di Stato (ed altri ufficiali pubblici in conformità alla legge elettorale) non possono essere membri del parlamento.
Dopo le elezioni parlamentari, il Presidente della Repubblica, previa consultazione con i rappresentanti designati dai gruppi politici che hanno ottenuto rappresentanza parlamentare, propone un candidato alla Presidenza del Governo che dovrebbe essere il leader del partito di maggioranza o il leader della coalizione di maggioranza. Il candidato presenta al Parlamento il programma politico ed i nomi dei ministri del Governo che intende formare e chiede la fiducia del Parlamento. Se il Parlamento a maggioranza assoluta (almeno la metà più uno di tutti i deputati), dà fiducia al candidato, il Presidente della Repubblica lo nomina Primo ministro (Presidente del Governo) e, da questo momento, il Primo ministro nomina i ministri. Prima di assumere le funzioni, il Primo ministro e i ministri devono prestare giuramento davanti al Parlamento. Se entro quattro mesi dalla prima proposta nessun candidato ottiene il sostegno del Parlamento, il Presidente della Repubblica scioglie il Parlamento e convoca nuove elezioni. Secondo l'art. 115 e 116 della Costituzione, il Governo deve avere la fiducia del Parlamento: il Primo ministro può rimettere al Parlamento la questione di fiducia, il Parlamento accorda la fiducia a maggioranza dei voti di tutti i deputati. Il Parlamento potrebbe rimuovere in qualsiasi momento il Primo ministro (e tutto il Governo) o singoli ministri attraverso una mozione di sfiducia, che richiede il sostegno della maggioranza dei voti di tutti i deputati (maggioranza assoluta). Se il nuovo Governo non viene eletto dopo 30 giorni (un mese) dalla delibera di sfiducia (il candidato per la carica di Primo ministro è proposto dal Presidente della Repubblica e può nominare i ministri dopo l'investitura parlamentare), il Presidente della Repubblica deve sciogliere il Parlamento e convocare nuove elezioni.[9][36] Singoli ministri possono essere destituiti dal Primo ministro e nuovi sono inoltre nominati dal Primo ministro dopo la fiducia parlamentare espressa dalla maggioranza dei voti di tutti i deputati.
Il Presidente della Repubblica (Predsjednik Republike) è eletto a suffragio universale diretto (sistema maggioritario con ballottaggio) per un massimo di due mandati della durata di cinque anni. In seguito all'elezione deve rinunciare all'iscrizione a qualsiasi partito politico. Rappresenta l'unità nazionale e svolge alcune funzioni esecutive e cerimoniali secondo le norme stabilite dalla Costituzione.
Se il Presidente è impedito nell'esecuzione dei propri doveri, il Presidente del Parlamento assume i poteri presidenziali per un massimo di 60 giorni a partire dalla convocazione di nuove elezioni.
Qualora nello svolgimento della propria funzione il Presidente della Repubblica violi la Costituzione, il Parlamento, a maggioranza dei due terzi di tutti i deputati, può metterlo in stato d'accusa dinanzi alla Corte Costituzionale (per responsabilità speciale o "attentato alla Costituzione"). La Corte Costituzionale delibera sulla responsabilità speciale del Presidente a maggioranza dei due terzi di tutti i giudici; se è colpevole, viene destituito dalla carica.[9]
Carica | Detentore | Partito | Dal | Note | |
---|---|---|---|---|---|
Presidente della Repubblica | Kolinda Grabar-Kitarović | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 febbraio 2015 | In seguito all'elezione PdR deve rinunciare all'iscrizione a qualsiasi partito politico | |
Presidente del Governo | Andrej Plenković | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | Fiducia parlamentare il 19 ottobre 2016 |
14º Governo (dal 19 ottobre 2016)
La coalizione di governo, composta dall'Unione Democratica Croata (HDZ) e dal Ponte delle Liste Indipendenti (Most), ha ottenuto la fiducia al Parlamento la sera del 19 ottobre 2016 con 91 voti favorevoli, 45 contrari e 3 astenuti (139 deputati presenti da 151 eletti). Primo ministro è Andrej Plenković (HDZ). Il 27 aprile 2017 il Primo ministro ha destituito tre ministri esponenti del Most (Ponte), in quel modo la coalizione HDZ - Most è stata terminata. Venerdì 28 aprile 2017 tutti quattro ministri del Most hanno rassegnato le proprie dimissioni.[37] Dal 28 aprile 2017 al 9 giugno 2017 il Governo funzionava come il governo di minoranza dell'HDZ. Nuova coalizione di governo, composta dall'Unione Democratica Croata (HDZ) e dalla maggioranza del Partito Popolare Croato - Liberal Democratici (HNS), è formata il 8 giugno 2017 e nuovi ministri hanno ottenuto la fiducia al Parlamento il 9 giugno 2017 con 78 voti favorevoli e 46 contrari (124 presenti da 151 eletti). Il 12 giugno 2017 vice primo ministro e ministro degli affari esteri ed europei Davor Ivo Stier (HDZ), insoddisfatto della nuova coalizione di governo, ha rassegnato le demissioni; il Parlamento ha confermato Marija Pejčinović Burić (HDZ) come nuova vice prima ministra e ministra degli affari esteri ed europei il 19 giugno 2017 (78 voti favorevoli, 35 contrari, 113 presenti).
L'attuale esecutivo (dal 9 giugno 2017 coalizione HDZ - HNS) gode dell'appoggio dei seguenti partiti presenti in Parlamento:
- Unione Democratica Croata (HDZ);
- Partito Popolare Croato - Liberal Democratici (HNS);
- Partito Cristiano Democratico Croato (HDS);
- Partito Social-Liberale Croato (HSLS);
- Alleanza Democratica Croata di Slavonia e Barania (HDSSB);
- Partito Popolare - Riformisti (Reformisti);
- Partito della Solidarietà Intergenerazionale di Croazia (SMSH);
- HRAST - Movimento per la Croazia di Successo (HRAST);
- Deputati rappresentanti delle minoranze nazionali/etniche (tre deputati del Partito Democratico Indipendente Serbo, SDSS, e cinque deputati d'altre minoranze).
Nella tabella sottostante è indicata la composizione del 14º Governo della Repubblica di Croazia ("Governo Plenković") dal 9 giugno 2017.
Partiti/Indipendenti: |
Unione Democratica Croata (HDZ) 17
|
Partito Popolare Croato - Liberal Democratici (HNS) 1
|
Indipendenti 3
|
Carica o ministero | Titolare | Partito | Inizio | Fine | |
---|---|---|---|---|---|
Primo ministro - Presidente del Governo | Andrej Plenković | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | ||
Vice Primo ministro Ministero degli Affari Esteri ed Europei |
Marija Pejčinović Burić | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 giugno 2017 | ||
Davor Ivo Stier | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | 12 giugno 2017 | ||
Vice Primo ministro Ministero dell'Edilizia e della Piannificazione Territoriale |
Predrag Štromar | Partito Popolare Croato - Liberal Democratici (HNS) | 9 giugno 2016 | ||
Vice Primo ministro Ministero dell'Economia, dell'Imprenditoria e dell'Artigianato |
Martina Dalić | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | ||
Vice Primo ministro Ministero della Difesa |
Damir Krstičević | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2017 | ||
Ministero dell'Interno | Davor Božinović | Unione Democratica Croata (HDZ) |
9 giugno 2017 | ||
Ministero della Pubblica Amministrazione | Lovro Kuščević | Unione Democratica Croata (HDZ) |
9 giugno 2017 | ||
Ministero della Giustizia | Dražen Bošnjaković | Unione Democratica Croata (HDZ) |
9 giugno 2017 | ||
Ministero delle Finanze | Zdravko Marić | Indipendente in quota HDZ | 19 ottobre 2016 | ||
Ministero dell'Agricoltura | Tomislav Tolušić | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | ||
Ministero dello Sviluppo Regionale e dei Fondi dell'UE | Gabrijela Žalac | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | ||
Ministero dell'Ambiente e dell'Energia | Tomislav Ćorić | Unione Democratica Croata (HDZ) |
9 giugno 2017 | ||
Ministero degli Affari Marittimi, dei Trasporti e delle Infrastrutture | Oleg Butković | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | ||
Ministero del Lavoro e del Sistema Pensionistico | Marko Pavić | Unione Democratica Croata (HDZ) |
9 giugno 2017 | ||
Ministero della Sanità | Milan Kujundžić | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | ||
Ministero della Demografia, delle Famiglie, della Gioventù e delle Politiche Sociali | Nada Murganić | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | ||
Ministero dei Veterani Croati | Tomo Medved | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | ||
Ministero della Scienza e dell'Istruzione | Blaženka Divjak | Indipendente in quota HNS | 9 giugno 2017 | ||
Ministero della Cultura | Nina Obuljen Koržinek | Indipendente in quota HDZ | 19 ottobre 2016 | ||
Ministero del Turismo | Gari Capelli | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | ||
Ministero della Proprietà Statale (Demanio e partecipazioni statali) |
Goran Marić | Unione Democratica Croata (HDZ) |
15 novembre 2016 |
14° Governo dal 19 ottobre 2016 al 9 giugno 2017
Carica o ministero | Titolare | Partito | Inizio | Fine | ||
---|---|---|---|---|---|---|
Primo ministro - Presidente del Governo | Andrej Plenković | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | |||
Vice Primo ministro Ministero degli Affari Esteri ed Europei |
Davor Ivo Stier | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | |||
Vice Primo ministro Ministero dell'Economia, dell'Imprenditoria e dell'Artigianato |
Martina Dalić | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | |||
Vice Primo ministro Ministero della Difesa |
Damir Krstičević | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | |||
Vice Primo ministro Ministero della Pubblica Amministrazione |
Ivan Kovačić | Ponte delle Liste Indipendenti (Most) |
19 ottobre 2016 | 28 aprile 2017 | ||
Darko Nekić (ad interim) |
Unione Democratica Croata (HDZ) |
28 aprile 2017 | 9 giugno 2017 | |||
Ministero dell'Interno | Vlaho Orepić | Ponte delle Liste Indipendenti (Most) |
19 ottobre 2016 | 27 aprile 2017 | ||
Robert Kopal (ad interim) |
Unione Democratica Croata (HDZ) |
28 aprile 2017 | 9 giugno 2017 | |||
Ministero della Giustizia | Ante Šprlje | Indipendente in quota Most | 19 ottobre 2016 | 27 aprile 2017 | ||
Kristian Turkalj (ad interim) |
Unione Democratica Croata (HDZ) |
28 aprile 2017 | 9 giugno 2017 | |||
Ministero delle Finanze | Zdravko Marić | Indipendente in quota HDZ | 19 ottobre 2016 | |||
Ministero dell'Agricoltura | Tomislav Tolušić | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | |||
Ministero dello Sviluppo Regionale e dei Fondi dell'UE | Gabrijela Žalac | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | |||
Ministero dell'Edilizia e della Piannificazione Territoriale | Lovro Kuščević | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | 9 giugno 2017 | ||
Ministero dell'Ambiente e dell'Energia | Slaven Dobrović | Ponte delle Liste Indipendenti (Most) |
19 ottobre 2016 | 27 aprile 2017 | ||
Mario Šiljeg (ad interim) |
Unione Democratica Croata (HDZ) |
28 aprile 2017 | 9 giugno 2017 | |||
Ministero degli Affari Marittimi, dei Trasporti e delle Infrastrutture | Oleg Butković | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | |||
Ministero del Lavoro e del Sistema Pensionistico | Tomislav Ćorić | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | 9 giugno 2017 | ||
Ministero della Sanità | Milan Kujundžić | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | |||
Ministero della Demografia, delle Famiglie, della Gioventù e delle Politiche Sociali | Nada Murganić | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | |||
Ministero dei Veterani Croati | Tomo Medved | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | |||
Ministero della Scienza e dell'Istruzione | Pavo Barišić | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | 9 giugno 2017 | ||
Ministero della Cultura | Nina Obuljen Koržinek | Indipendente in quota HDZ | 19 ottobre 2016 | |||
Ministero del Turismo | Gari Capelli | Unione Democratica Croata (HDZ) |
19 ottobre 2016 | |||
Ministero della Proprietà Statale (Demanio e partecipazioni statali) |
Goran Marić | Unione Democratica Croata (HDZ) |
15 novembre 2016 | |||
Ministro senza portafoglio | 19 ottobre 2016 | 15 novembre 2016 |
Potere giudiziario
Il potere giudiziario è invece indipendente ed esercitato dalla Corte Suprema (Vrhovni sud), dai tribunali regionali, dai tribunali municipali e dagli altri organi giurisdizionali (i tribunali amministrativi, i tribunali commerciali ed i tribunali per le trasgressioni/contravvenzioni). I giudici sono nominati dal Consiglio Giudiziario dello Stato (composto da undici membri eletti per quattro anni: sette giudici, due professori ordinari universitari in materie giuridiche eletti dalle facoltà di giurisprudenza delle università croate e due membri eletti dal Parlamento - uno tra i deputati della maggioranza ed uno tra i deputati dell'opposizione). Il Presidente della Corte Suprema viene eletto dal Parlamento su proposta del Presidente della Repubblica.
L'Avvocatura dello Stato (Državno odvjetništvo) promuove la repressione dei reati, è responsabile della conduzione delle indagini preliminari e rappresenta l'accusa nel processo penale; vigila sull'osservanza delle leggi e sulla regolare amministrazione della giustizia; rappresenta lo Stato nelle controversie legali civili ed amministrative avverso le controparti (nell'ordinamento croato l'Avvocatura dello Stato svolge le funzioni della Procura e dell'Avvocatura dello Stato nell'ordinamento giudiziario italiano). Gli avvocati dello Stato sono nominati dal Consiglio dell'Avvocatura/Procura dello Stato (eccetto l'Avvocato generale dello Stato chi è eletto dal Parlamento su proposta del Governo).
Corte costituzionale
La Corte Costituzionale (Ustavni sud), non essendo parte della giurisdizione ordinaria o amministrativa, è formata da tredici giudici eletti dal Parlamento a maggioranza dei due terzi di tutti i deputati per un mandato d'otto anni. Presidente e Vice Presidente della Corte vengono eletti dai giudici per quattro anni. La Corte Costituzionale giudica sulla conformità delle leggi alla Costituzione, dei regolamenti alla Costituzione e alle leggi; risolve il conflitto di competenze fra gli organi di potere legislativo, esecutivo e giudiziario; delibera, in conformità alla Costituzione, sulla responsabilità speciale del Presidente della Repubblica; controlla la costituzionalità dei programmi e dell’azione dei partiti politici e può, conformemente alla Costituzione, vietare il loro lavoro; controlla la costituzionalità e la legalità delle elezioni e del referendum statale e delibera sulle cause elettorali che non sono di competenza dei tribunali. Svolge la funzione fondamentale di garantire l'applicazione dei principi e degli articoli della Costituzione.[38][39][40]
Composizione della Corte Costituzionale
Nome | Inizio del mandato | Nota |
---|---|---|
Miroslav Šeparović | 14 aprile 2009 | Presidente dal 13 giugno 2016 |
Snježana Bagić | 7 giugno 2016 | Vice Presidente dal 13 giugno 2016 |
Andrej Abramović | 7 giugno 2016 | Giudice |
Ingrid Antičević-Marinović | 7 giugno 2016 | Giudice |
Mato Arlović | 21 luglio 2009 | Giudice |
Branko Brkić | 7 giugno 2016 | Giudice |
Mario Jelušić | 7 giugno 2016 | Giudice |
Lovorka Kušan | 7 giugno 2016 | Giudice |
Josip Leko | 7 giugno 2016 | Giudice |
Davorin Mlakar | 7 giugno 2016 | Giudice |
Rajko Mlinarić | 7 giugno 2016 | Giudice |
Antun Palarić | 21 luglio 2009 | Giudice |
Miroslav Šumanović | 7 giugno 2016 | Giudice |
Partiti politici
Partiti rappresentati nel Parlamento croato o nel Parlamento Europeo
La Croazia è caratterizzata da un sistema politico multipartitico. Le seconde elezioni europee si sono tenute il 25 maggio 2014. Le ultime elezioni parlamentari tenutesi l'11 settembre 2016 sono state elezioni anticipate precedute dalla sfiducia nei confronti del Governo Orešković (coalizione HDZ - Most) il 16 giugno 2016 e dallo scioglimento del Parlamento. La IX legislatura del Parlamento croato ha avuto inizio venerdì 14 ottobre 2016 ed il 14º Governo, guidato da Andrej Plenković è in carica dal 19 ottobre 2016 (coalizione HDZ - Most, dal 28 aprile 2017: governo di minoranza dell'HDZ e dal 9 giugno 2017: coalizione HDZ - HNS).
I partiti con i seggi nel Parlamento croato (Parl.) o nel Parlamento Europeo (PE) sono (situazione il 9 luglio 2017):[34][41]
Nel Parlamento croato della IX legislatura sono anche eletti otto deputati nella circoscrizione delle minoranze nazionali: tre rappresentanti della minoranza serba eletti nella lista "Partito Democratico Indipendente Serbo" (SDSS-СДСС), cinque formalmente indipendenti: un rappresentante della minoranza ungherese eletto nella lista "Unione Democratica degli Ungheresi di Croazia" (DZMH-HMDK), un rappresentante della minoranza italiana (eletto nella lista indipendente), un rappresentante della minoranza ceca e slovacca (eletto nella lista indipendente) e due rappresentanti delle altre minoranze, da cui uno è eletto nella lista "Unione degli Albanesi in Croazia" (UARH-USHRK) ed uno nella lista "Alleanza dei Rom in Croazia Kali Sara" (SRRH KS). Un seggio viene alla "Lista Indipendente Željko Glasnović" nella circoscrizione Esteri.[53]
Nel Parlamento Europeo (VIII legislatura, le elezioni europee del 2014) eurodeputato Davor Škrlec è stato eletto nella lista "Sviluppo Sostenibile della Croazia" (ORaH), dal aprile 2016 è deputato indipendente, iscritto al Gruppo politico Verdi - Alleanza Libera Europea (Verdi/ALE). Nelle stesse elezioni europarlamentare Ruža Tomašić, esponente del Partito Croato dei Diritti dr. Ante Starčević (HSP AS), è stata eletta nella lista della coalizione "Unione Democratica Croata - Partito Rurale Croato - Partito Croato dei Diritti dr. Ante Starčević - Blocco Pensionati Uniti" ("HDZ - HSS - HSP AS - BUZ"); nel gennaio 2015 ha aderito al Partito Conservatore Croato (HKS), è iscritta al Gruppo politico Conservatori e Riformisti Europei (ECR). Eurodeputato Jozo Radoš, iscritto al Gruppo politico Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa (ALDE), dal giugno 2017 è indipendente, non più esponente dell'HNS.
Partiti extraparlamentari
Divisione amministrativa
La Croazia è amministrativamente suddivisa in 20 regioni (o contee o contade, traduzione esatta del croato županije, sing. županija) mentre la capitale Zagabria costituisce una propria entità (la città a livello di regione). Le unità d'autogoverno locale sono 127 città (aree urbane) e 424 comuni o municipalità (aree rurali o suburbane).
La Nomenclatura delle unità territoriali statistiche della Croazia (NUTS:HR) è usata per fini statistici a livello dell'Unione europea (Eurostat). I codici NUTS del paese lo dividono in tre livelli: NUTS-1: Croazia, NUTS-2: due aree statistiche (Croazia continentale e Croazia adriatica) e NUTS-3: 21 unità coincidente con le regioni (contee) e la cità di Zagabria.
Partecipazione internazionale
La Croazia è membro di AIEA, BERS, BIRS, CE, CEI, CIO, ECE, FAO, FMI, ICAO, ICC, IFC, IFRCS, IMO, Interpol, IOM, ISO, ITU, NATO, OIL, OMM, OMS, ONU, OSCE, UE, UNCTAD, UNESCO, UNWTO, UPU, WIPO, WTO.
Note
- ^ Le città dalmate (eccetto la Repubblica di Ragusa che dal 1358 al 1808 fu una indipendente repubblica aristocratica) dal 1409 al 1797 (pace di Campoformio) fecero parte dello Stato da Mar veneto, dopo la breve dominazione francese, Dalmazia nel 1816 divenne un paese della corona austriaca (Regno di Dalmazia). Parte croata dell'Istria costiera dal medioevo apparteneva a Venezia e Pisino fu una contea in seno all'Arciducato d'Austria. In seguito al Congresso di Vienna (1815), l'Istria fece parte dell'Impero Asburgico, dal 1860 come Margraviato d'Istria in seno al Litorale austriaco.
- ^ Ai sensi dell'articolo 1º della Costituzione croata del 1974, Repubblica Socialista di Croazia fu definita come uno "stato fondato sulla sovranità popolare..." ed uno "stato nazionale del popolo croato, uno stato del popolo serbo nella Croazia e di ogni altro popolo che vi vive."
- ^ (EN) EUROPEAN ELECTIONS DATABASE: Parliamentary Elections in Croatia, su European Elections Database (EED). URL consultato il 15 ottobre 2016.
- ^ (EN) EVOLUTION IN EUROPE; Conservatives Win in Croatia, su The New York Times, 9 maggio 1990. URL consultato il 16 ottobre 2016.
- ^ In seguito alle modifiche costituzionali del 25 luglio 1990 (il LXXI Emendamento) il Presidente della Presidenza divenne il Presidente della Repubblica e sei membri della Presidenza vennero nominati i Vicepresidenti della Presidenza. Con la nuova Costituzione del 22 dicembre 1990, la Presidenza colettiva fu completamente abolita.
- ^ L'indipendenza (come la Costituzione del 22 dicembre 1990) fu proclamata dal Parlamento (Sabor) in seduta commune delle tre Camere: la Camera Socio-politica (Društveno-političko vijeće), la Camera dei Comuni (Vijeće općina) e la Camera del Lavoro Associato (Vijeće udruženog rada); il Parlamento aveva tre camere (o "consigli") previste dalla Costituzione del 1974 fino alle elezioni parlamentari del 1992 secondo le disposizioni transitorie della Costituzione del 1990.
- ^ Croazia, celebrata la Giornata dello Stato, La Voce del Popolo, 26 giugno 2013. URL consultato l'11 ottobre 2016.
- ^ Prima del 15 gennaio 1992, riconoscimenti separati venerro dall'Islanda (19 dicembre 1991) e quindi dalla Città del Vaticano (13 gennaio 1992), dal San Marino (14 gennaio 1992) e dalla Germania (la Germania annunciò il riconoscimento il 15 dicembre 1991 con entrata in vigore il 15 gennaio 1992).
- ^ a b c d e (EN) THE CONSTITUTION OF THE REPUBLIC OF CROATIA (consolidated text), su Parlamento croato (sabor.hr). URL consultato il 10 ottobre 2016.
- ^ Costituzione della Repubblica di Croazia ("Gazzetta Ufficiale" No. 85 del 9 luglio 2010 - testo emendato - estratti) (PDF), su Regione istriana. Amministrazione. Costituzione, leggi e altri atti del Parlamento croato. URL consultato il 19 ottobre 2016.
- ^ Secondo le norme stabilite dai Principi fondamentali (o Preambulo) della Costituzione, la Repubblica di Croazia è definita come "... stato nazionale del popolo croato e stato degli appartenenti alle minoranze nazionali: Serbi, Cechi, Slovacchi, Italiani, Ungheresi, Ebrei, Tedeschi, Austriaci, Ucraini, Ruteni, Bosniaci, Sloveni, Montenegrini, Macedoni, Russi, Bulgari, Polacchi, Rom, Romeni, Turchi, Valacchi, Albanesi e altri suoi cittadini ai quali viene garantita la pariteticità rispetto ai cittadini di nazionalità croata e l’attuazione dei diritti nazionali in conformità con le norme democratiche dell’ONU e dei paesi del mondo libero."[1]
- ^ Dal 1992 al 2001 il Parlamento era bicamerale con la Camera dei deputati (Zastupnički dom, "camera bassa") e la Camera delle regioni/contee (Županijski dom, "camera alta" che era composta da tre rappresentanti di ogni regione e della città di Zagabria eletti direttamente dai cittadini nelle regioni e nella città di Zagabria; e da cinque "cittadini meritevoli" nominati dal Presidente della Repubblica). La Camera delle regioni aveva diritto di veto legislativo, ma se la Camera dei deputati avesse riapprovato la legge a maggioranza dei voti di tutti i deputati, la legge sarebbe entrata in vigore (bicameralismo imperfetto). Aveva anche il potere di proporre i giudici costituzionali ed i membri del Consiglio Giudiziario dello Stato alla Camera dei deputati che li approvava. Il Governo era responsabile verso la Camera dei deputati.
- ^ Conformemente alle modifiche costituzionali del 2001, la Camera delle regioni/contee fu abolita e le disposizioni che fecero riferimento alla Camera dei deputati furono sostituite da disposizioni contenenti riferimenti al Parlamento croato.
- ^ (EN) Act on Elections of Representatives to the Croatian Parliament (consolidated text) (Official Gazette 120/2011), su Parlamento croato (sabor.hr). URL consultato il 9 ottobre 2016.
- ^ a b c (EN) Croatian Parliament. About the Parliament, su Parlamento croato (sabor.hr). URL consultato il 30 ottobre 2016.
- ^ a b c (EN) STANDING ORDERS OF THE CROATIAN PARLIAMENT (consolidated text) (Official Gazette 81/2013), su Parlamento croato (sabor.hr). URL consultato il 14 ottobre 2016.
- ^ (EN) Croatian Parliament. Committees of Croatian Parliament, su Parlamento croato (sabor.hr). URL consultato l'8 novembre 2016.
- ^ (EN) Croatian Parliament. Members of the 9th term. Deputy Clubs, su Parlamento croato (sabor.hr). URL consultato il 16 giugno 2017.
- ^ Ufficialmente "Gruppo parlamentare Unione Democratica Croata". Unione Democratica Croata (HDZ): 55 deputati + HRAST - Movimento per la Croazia di Successo (HRAST): 1 deputato
- ^ Ufficialmente "Gruppo parlamentare Partito Socialdemocratico di Croazia". Partito Socialdemocratico di Croazia (SDP): 36 deputati
- ^ Ufficialmente "Gruppo parlamentare Ponte delle Liste Indipendenti". Ponte delle Liste Indipendenti (Most): 13 deputati + 2 deputati indipendenti.
- ^ Ufficialmente "Gruppo parlamentare Partito Popolare Croato - Liberal Democratici". Partito Popolare Croato - Liberal Democratici (HNS): 5 deputati +1 deputato indipendente.
- ^ Ufficialmente "Gruppo parlamentare Deputati indipendenti e Partito Croato dei Pensionati". 4 deputati indipendenti (ex membri del HNS) + Partito Croato dei Pensionati (HSU): 1 deputato.
- ^ Ufficialmente "Gruppo parlamentare Partito Rurale Croato". Partito Rurale Croato (HSS): 5 deputati.
- ^ Ufficialmente "Gruppo parlamentare Partito del Lavoro e della Solidarietà, Partito della Solidarietà Intergenerazionale, Riformisti e deputati indipendenti". Partito Popolare - Riformisti (Reformisti): 1 deputato + Partito della Solidarietà Intergenerazionale di Croazia (SMSH): 1 deputato + minoranze nazionali/etniche: 2 deputati.
- ^ Ufficialmente "Gruppo parlamentare Partito Cristiano Democratico Croato, Partito Social-Liberale Croato e Alleanza Democratica Croata di Slavonia e Barania". Partito Cristiano Democratico Croato (HDS): 2 deputati + Partito Social-Liberale Croato (HSLS): 1 deputato + Alleanza Democratica Croata di Slavonia e Barania (HDSSB): 1 deputato.
- ^ Ufficialmente "Gruppo parlamentare Dieta Democratica Istriana, Alleanza litoraneo-montana e Lista per Fiume". Dieta Democratica Istriana (IDS-DDI): 3 deputati + minoranze nazionali/etniche: 1 deputato.
- ^ Ufficialmente "Gruppo parlamentare Muro Vivente (Barriera Umana) e Forza - Partito dell'Attivismo Popolare e Civico (SNAGA)". Muro Vivente: 3 deputati + Forza - Partito dell'Attivismo Popolare e Civico (SNAGA): 1 deputato.
- ^ Ufficialmente "Gruppo parlamentare Cambiamo la Croazia". Cambiamo la Croazia (PH): 2 deputati + 1 deputato indipendente.
- ^ Ufficialmente "Gruppo parlamentare Indipendenti per la Croazia". 3 deputati indipendenti (2 ex membri del "GP Unione Democratica Croata" e 1 - "Lista Indipendente Željko Glasnović" - circoscrizione Estero).
- ^ Ufficialmente "Gruppo parlamentare Partito Democratico Indipendente Serbo". Partito Democratico Indipendente Serbo (SDSS-СДСС): 3 deputati
- ^ Ufficialmente "Gruppo parlamentare Minoranze nazionali". Partito Democratico Indipendente Serbo (SDSS-СДСС): 3 deputati + minoranze etniche/nazionali: 5 deputati: 1 rappresentante della minoranza italiana (eletto nella lista indipendente) + 1 rappresentante della minoranza ungherese eletto nella lista "Unione Democratica degli Ungheresi di Croazia" (DZMH-HMDK) + 1 rappresentante della minoranza ceca e slovacca (eletto nella lista indipendente) + 2 rappresentanti delle altre minoranze, da cui 1 è eletto nella lista "Unione degli Albanesi in Croazia" (UARH-USHRK) ed 1 nella lista "Alleanza dei Rom in Croazia Kali Sara" (SRRH KS).
- ^ 1 deputato indipendente (Željko Lacković eletto nella lista di "BM 365 coalizione").
- ^ a b (EN) Croatian Parliament. Members of the 9th term, su Parlamento croato (sabor.hr). URL consultato il 16 giugno 2017.
- ^ (EN) Government of the Republic of Croatia. How Government works, su Government of the Republic of Croatia (vlada.gov.hr). URL consultato l'8 novembre 2016.
- ^ (EN) Government of the Republic of Croatia. Government and Parliament, su Government of the Republic of Croatia (vlada.gov.hr). URL consultato l'8 novembre 2016.
- ^ Il Most lascia la coalizione. Firme a sufficienza per cacciare Božo Petrov, La Voce del Popolo, 29 aprile 2017. URL consultato il 1º maggio 2017.
- ^ Legge costituzionale sulla Corte costituzionale della Repubblica di Croazia (“Gazzetta Ufficiale” No. 49 del 3 maggio 2002 – testo emendato) (PDF), su Regione istriana. Amministrazione. Costituzione, leggi e altri atti del Parlamento croato. URL consultato il 19 ottobre 2016.
- ^ (EN) Constitutional Court of the Republic of Croatia. About the Court. President, su Corte Costituzionale della Repubblica di Croazia (usud.hr). URL consultato il 16 novembre 2016.
- ^ (EN) Constitutional Court of the Republic of Croatia. About the Court. Judges, su Corte Costituzionale della Repubblica di Croazia (usud.hr). URL consultato il 16 novembre 2016.
- ^ Parlamento Europeo. Deputati. Croazia, su Parlamento Europeo (www.europaparl.eu). URL consultato il 9 luglio 2017.
- ^ (EN) PARTIES AND ELECTIONS IN EUROPE. CROATIA, su parties-and-elections.eu. URL consultato il 16 maggio 2017.
- ^ In italiano, nota anche come Comunità Democratica Croata (Hrvatska demokratska zajednica).
- ^ Parola "Most" in croato significa "ponte".
- ^ In italiano, noto anche come Partito Popolare Croato - Democratici Liberali (Hrvatska narodna stranka - liberalni demokrati).
- ^ In italiano, noto anche come Partito Contadino Croato o Partito Croato dei Contadini (Hrvatska seljačka stranka).
- ^ Nome ufficiale è in croato (IDS per "Istarski demokratski sabor") e in italiano (DDI per "Dieta Democratica Istriana").
- ^ In italiano, noto anche come Partito Autonomo Democratico Serbo.
- ^ Nome ufficiale è in croato (SDSS per "Samostalna demokratska srpska stranka") e in serbo (СДСС per "Самостална демократска српска странка).
- ^ In italiano, nota anche come Potere - Partito dell'Attivismo Popolare e Civico o Potenza - Partito dell'Attivismo Popolare e Civico.
- ^ Acronimo o sigla SNAGA (per "Stranka narodnog i građanskog aktivizma") in croato significa "forza" (o "potenza").
- ^ Acronimo o sigla HRAST (per "Hrvatska raste") in croato significa "quercia".
- ^ Da domani le consultazioni, La Voce del Popolo, 25 settembre 2016. URL consultato il 5 ottobre 2016.
- ^ DESNO in italiano.
- ^ Acronimo o sigla DESNO (per "Demokratski savez nacionalne obnove") in croato significa "destra".
- ^ Detta anche Potenza Moderna Democratica.
- ^ Acronimo o sigla ORaH (per "Održivi razvoj Hrvatske") in croato significa "noce".
- ^ In italiano, noto anche come Blocco Pensionati Assieme (Blok umirovljenici zajedno).
- ^ In italiano, noto anche come Partito Contadino Croato-Stjepan Radić (Hrvatska seljačka stranka-Stjepan Radić).
- ^ In italiano, noto anche come Partito Democratico Contadino Croato (Hrvatska demokratska seljačka stranka).
- ^ In italiano, nota anche come Azione dei Giovani o Azione Giovane (Akcija mladih).
- ^ Anche Saggiamente (in croato "Pametno").
- ^ In italiano, nota anche come Avanti Croazia! - Alleanza Progressista (Naprijed Hrvatska! - Progresivni savez).
- ^ Acronimo o sigla SRP (per "Socijalistička radnička partija Hrvatske") in croato significa "falce".
- ^ In italiano, nota anche come Alleanza di Primorje - Gorski Kotar (Primorsko-goranski savez).
- ^ Acronimo o sigla DUSTRA (per "Dubrovačka stranka") in croato significa "Partito di Ragusa (Dubrovnik)".
- ^ Nome ufficiale è in croato (ID per "Istarski demokrati") e in italiano (DI per "Democratici Istriani").
- ^ Nome ufficiale è in croato (ISU per "Istarska stranka umirovljenika") e in italiano (PIP per "Partito Istriano dei Pensionati).
- ^ Nome ufficiale è in croato (DSS per "Demokratski savez Srba") e in serbo (ДСС per "Демократски савез Срба").
Voci correlate
- Repubblica di Croazia
- Presidenti della Croazia
- Primi ministri della Croazia
- Elezioni parlamentari in Croazia del 1990
- Elezioni parlamentari in Croazia del 1992
- Elezioni parlamentari in Croazia del 1995
- Elezioni parlamentari in Croazia del 2000
- Elezioni parlamentari in Croazia del 2003
- Elezioni parlamentari in Croazia del 2007
- Elezioni parlamentari in Croazia del 2011
- Elezioni parlamentari in Croazia del 2015
- Elezioni parlamentari in Croazia del 2016
- Elezioni presidenziali in Croazia del 1992
- Elezioni presidenziali in Croazia del 1997
- Elezioni presidenziali in Croazia del 2000
- Elezioni presidenziali in Croazia del 2005
- Elezioni presidenziali in Croazia del 2009
- Elezioni presidenziali in Croazia del 2014-2015
Collegamenti esterni
- (EN) Sito web del Governo croato (Vlada), su vlada.gov.hr.
- (EN) Sito web del Parlamento croato (Sabor), su sabor.hr.
- (EN) Sito web della Corte Costituzionale della Repubblica di Croazia (Ustavni sud), su usud.hr.