Necatia

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Necatia
Immagine di Necatia mancante
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Chelicerata
Classe Arachnida
Ordine Araneae
Sottordine Araneomorphae
Superfamiglia Salticoidea
Famiglia Salticidae
Sottofamiglia Salticinae
Tribù incertae sedis
Genere Necatia
Özdikmen, 2007
Serie tipo
Davidia magnidens
Schenkel, 1963
Specie

Necatia Özdikmen, 2007 è un genere di ragni appartenente alla famiglia Salticidae.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere è in onore di Necati Bingöl.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il cefalotorace, visto dall'alto, è a forma di U, leggermente arrotondato frontalmente. Le femmine sono un po' più grandi, raggiungendo la lunghezza di 6 millimetri. Gli occhi posteriori laterali sono un po' staccati dal resto del pattern oculare essendo posti quasi al centro del cefalotorace[1].

L'opistosoma è più lungo che largo. Le zampe sono provviste di tricobotri. Schenkel descrisse l'esemplare di un complessivo colore nero brunastro, il che non è sorprendente per un campione che si è conservato così a lungo: infatti questo singolo esemplare femminile venne reperito da A. David nel 1872 e descritto solo 90 anni dopo[1].

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

L'unica specie oggi nota di questo genere è stata rinvenuta nella Cina meridionale, nello Stato di Zhejiang[2].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Questo genere ha avuto un cursus tassonomico piuttosto travagliato: precedentemente denominato Davidina Brignoli, 1985; da Özdikmen nel 2007 fu cambiato in quanto lo stesso nome designava un genere dei lepidotteri, tribù Satyrini, descritto precedentemente da Oberthür nel 1879.

A sua volta lo stesso nome Davidina era il rimpiazzo dell'originale Davidia Schenkel, 1963, con cui furono nominati gli esemplari descritti per la prima volta, in quanto Davidia era il nome di un genere di molluschi fossili della famiglia Cycloconchidae già descritto precedentemente da Hicks nel 1873[2].

A giugno 2011, si compone di una specie[2]:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Murphy & Murphy 2000: 271
  2. ^ a b c The world spider catalog, Salticidae

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Schenkel, E., 1963 - Ostasiatische Spinnen aus dem Muséum d'Histoire naturelle de Paris. Mémoires du Muséum national d'Histoire naturelle A, vol.25, p. 1-481.
  • Brignoli, 1985: On some generic homonymies in spiders (Araneae). Bulletin of the British Arachnological Society, vol.6, p. 380.
  • Sánchez, Teresa M., 1999 - New Late Ordovician (Early Caradoc) Bivalves from the Sierra de Villicum (Argentine Precordillera). Journal of Paleontology vol.73, (1) p. 66-76.Articolo in HTML
  • Frances e John Murphy, An Introduction to the Spiders of South East Asia, Kuala Lumpur, Malaysian Nature Society, 2000.
  • Özdikmen, H., 2007 - Nomenclatural changes for seven preoccupied Spider genera (Arachnida: Araneae). Munis Entomology & Zoology, vol.1(2), p. 137-142. Articolo in PDF

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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