Barychelidae

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Barychelidae
Idiommata iridescens
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Chelicerata
Classe Arachnida
Ordine Araneae
Sottordine Mygalomorphae
Infraordine Tuberculotae
Superfamiglia Barycheloidea
Famiglia Barychelidae
Simon, 1889
Generi

Barychelidae Simon, 1889 è una famiglia di ragni appartenente all'infraordine Mygalomorphae.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome deriva dal greco βαρὺς, barys, cioè pesante, grave, profondo, e χηλή, chelè, cioè con biforcazione, a guisa di tenaglia probabilmente per la conformazione del cheliceri, ed il suffisso -idae, che designa l'appartenenza ad una famiglia.

Etologia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia comprende quasi 300 specie, la cui caratteristica è la costruzione di cunicoli a porta-trappola, cioè con un'apertura a scatto per afferrare le prede. All'avvicinarsi della preda il ragno con un guizzo alza l'apertura e la afferra, trascinandosela all'interno. Il cunicolo può essere anche parzialmente allagato; in questo caso il ragno riesce a respirare intrappolando piccole bolle d'aria fra i suoi peli.

I ragni del genere Idioctis, lunghi circa 10 millimetri costruiscono cunicoli che per 5 centimetri sono sotto il livello di marea, sigillandolo con un'apertura sottilissima.

Per converso i ragni del genere Sipaloplasma della lunghezza di circa 20 millimetri, costruiscono il cunicolo nel legno in decomposizione, con un'apertura provvista di cardini per una chiusura più repentina ed efficiente.

Sono fra i pochi ragni, come le tarantole, che possono correre sul vetro. Alcune specie emettono suoni striduli.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Sono diffusi in Sudamerica, Africa, Madagascar, India, Nuova Guinea e varie isole dell'Oceano Pacifico.

Barychelidae, distribuzione

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Attualmente, a novembre 2020, si compone di 40 generi e 282 specie[1]; 15 generi sono di incerta attribuzione nell'ambito delle 3 sottofamiglie individuate dall'entomologo Joel Hallan[2]:

  1. Atrophothele Pocock, 1903 — Socotra
  2. Barycheloides Raven, 1994 — Nuova Caledonia
  3. Barychelus Simon, 1889 — Nuova Caledonia
  4. Cyphonisia Simon, 1889 — Africa
  5. Diplothele O. P-Cambridge, 1890 — India
  6. Encyocrypta Simon, 1889 — Nuova Caledonia
  7. Idioctis L.Koch, 1874 — Madagascar, Oceania, Australia, Isole Seychelles
  8. Idiommata Ausserer, 1871 — Australia
  9. Idiophthalma O. P.-Cambridge, 1877 — Sudamerica
  10. Mandjelia Raven, 1994 — Australia
  11. Monodontium Kulczynski, 1908 — Nuova Guinea
  12. Moruga Raven, 1994 — Australia
  13. Nihoa Raven & Churchill, 1992 — Oceania
  14. Ozicrypta Raven, 1994 — Australia
  15. Pisenor Simon, 1889 — Africa
  16. Plagiobothrus Karsch, 1891 — Sri Lanka
  17. Rhianodes Raven, 1985 — Asia sudorientale
  18. Strophaeus Ausserer, 1875 — Perù, Brasile
  19. Synothele Simon, 1908 — Australia
  20. Tigidia Simon, 1892 — Madagascar, Isole Mauritius
  21. Trittame L. Koch, 1874 — Australia
  22. Zophoryctes Simon, 1902 — Madagascar
  1. Cosmopelma Simon, 1889 — Brasile, Venezuela
  2. Neodiplothele Mello-Leitão, 1917 — Brasile
  3. Paracenobiopelma Feio, 1952 — Brasile
  4. Sason Simon, 1887 — Asia meridionale, Australia
  1. Ammonius Thorell, 1899 — Camerun
  2. Aurecocrypta Raven, 1994 — Australia
  3. Eubrachycercus Pocock, 1897 — Somalia
  4. Fijocrypta Raven, 1994 — Isole Figi
  5. Natgeogia Raven, 1994 — Nuova Caledonia
  6. Orstom Raven, 1994 — Nuova Caledonia
  7. Questocrypta Raven, 1994 — Nuova Caledonia
  8. Sasonichus Pocock, 1900 — India
  9. Seqocrypta Raven, 1994 — Australia
  10. Sipalolasma Simon, 1892 — Asia sudorientale, Africa
  11. Thalerommata Ausserer, 1875 — Colombia, Messico
  12. Troglothele Fage, 1929 — Cuba
  13. Tungari Raven, 1994 — Australia
  14. Zophorame Raven, 1990 — Australia

Generi trasferiti, inglobati[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ World Spider Catalogue, versione 21.5, Famiglie di ragni, con numero di generi e specie URL consultato il 27 novembre 2020, su wsc.nmbe.ch.
  2. ^ Biology Catalog di Joel Hallan (TXT), su insects.tamu.edu (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2006).
  3. ^ a b Genere trasferito alla famiglia Theraphosidae a seguito di uno studio degli aracnologi Mori & Bertani del 2020
  4. ^ a b Genere trasferito alla famiglia Theraphosidae a seguito di uno studio dell'aracnologo Guadanucci del 2014

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