Eresidae

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Eresidae
Eresus cinnaberinus
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Chelicerata
Classe Arachnida
Ordine Araneae
Sottordine Araneomorphae
Superfamiglia Eresoidea
Famiglia Eresidae
C. L. Koch, 1851
Generi

Eresidae C. L. Koch, 1851 è una famiglia di ragni appartenente all'infraordine Araneomorphae.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome deriva dal toponimo greco Ἒρεσος, Ereso, città dell'isola greca di Lesbo, luogo di descrizione del genere Eresus, ed il suffisso -idae, che designa l'appartenenza ad una famiglia.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

I ragni di questa famiglia hanno otto occhi, posseggono un'opistosoma peloso, dalla consistenza vellutata (in inglese vengono detti velvet spiders), e l'apparato genitale femminile è piatto, tipico del sottogruppo degli Entelegynae cui appartengono. Le femmine misurano dai 15 ai 20 millimetri, il maschio solo 10.

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Costruiscono ragnatele lanose a forma di tubo nel terreno provviste di apertura. Il maschio diviene adulto in autunno e primavera assumendo colori vivaci per attrarre la partner, mentre la femmina può vivere fino a 4 anni senza mai lasciare il nido.

Al momento della covata, imbozzola le uova e di giorno le affaccia all'esterno per riscaldarle e di sera le ritira all'interno. I ragnetti appena nati rimangono tutto l'inverno con la madre nel nido e possono cambiare pelle diverse volte. In primavera, a volte, la madre muore e i piccoli se ne cibano.

Eresidae - distribuzione

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Sono ragni abbastanza rari e in molti paesi le specie sono considerate protette. Diffusi in Europa, Asia e Africa, solo una specie è stata rinvenuta in Brasile[1].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

L'ordinamento in sottofamiglie si riferiva alla categorizzazione dell'entomologo Joel Hallan[2] e prevedeva la suddivisione in Eresinae C. L. Koch, 1851 e Penestominae C. L. Koch, 1851. Tale suddivisione non ha al momento motivo di sussistere in quanto quest'ultima sottofamiglia, a seguito di un lavoro degli aracnologi Miller et al. del 2010, è stata elevata al rango di famiglia a sé con la denominazione Penestomidae ed avvicinata, per caratteri distintivi alla famiglia Zodariidae[1][3].

Loureedia annulipes, maschio

Attualmente, a novembre 2020, si compone di 9 generi e 100 specie[1]:

  • Adonea Simon, 1873 — area del Mediterraneo
  • Dorceus C. L. Koch, 1846 — Algeria, Tunisia, Senegal, Israele, Egitto
  • Dresserus Simon, 1876 — Africa meridionale (Namibia, Botswana), Africa orientale (Etiopia, Uganda, Zanzibar)
  • Eresus Walckenaer, 1805 — Europa, Asia occidentale e Africa settentrionale.
  • Gandanameno Lehtinen, 1967 — Sudafrica, Namibia, Malawi
  • Loureedia Miller et al., 2012 — Algeria, Tunisia, Egitto, Israele
  • Paradonea Lawrence, 1968 — Sudafrica, Botswana, Zimbabwe, Namibia
  • Seothyra Purcell, 1903 — Sudafrica, Namibia, Botswana, Angola
  • Stegodyphus Simon, 1873 — Africa, Europa fino al Tagikistan, India, Brasile, Madagascar

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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