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Immigrazione in Italia

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Cittadini stranieri regolarmente residenti in Italia al 1º gennaio 2023 per Paese di cittadinanza.
Voci principali: Italia, Demografia d'Italia.

L'immigrazione in Italia cominciò a raggiungere dimensioni significative all'incirca dagli anni 1970, per poi diventare un fenomeno caratterizzante della demografia italiana nei primi anni del terzo millennio[1].

Secondo Eurostat, al 1º gennaio 2017 l'Italia era il quarto Paese dell'UE per popolazione immigrata, ovvero nata all'estero, con 6,1 milioni di immigrati, dopo Germania (12,1 milioni), Regno Unito (9,3 milioni) e Francia (8,2 milioni), appena davanti alla Spagna (6,0 milioni)[2]. Per numero di stranieri (inclusi gli apolidi) in percentuale rispetto al totale della popolazione residente, l'Italia si classificava al quattordicesimo posto (su 28) nell'Unione europea (con l'8,3% di immigrati sul totale della popolazione).

Il saldo migratorio dell'Italia (in rosso), dal 1862 ad oggi. Fonte: ISTAT.

L'Italia, per gran parte della sua storia dall'unità in poi, è stata un paese di emigrazione e si stima che tra il 1876 e il 1976 partirono oltre 24 milioni di persone[3] (con una punta massima nel 1913 di oltre 870.000 partenze), al punto che oggi si parla di grande emigrazione o emigrazione italiana[4].

Per tutto questo periodo, il fenomeno dell'immigrazione era stato invece pressoché inesistente, dove si eccettuino le migrazioni dovute alle conseguenze della seconda guerra mondiale, come l'esodo istriano o il rientro degli italiani dalle ex-colonie d'Africa. Tali fenomeni tuttavia avevano un carattere episodico e non presentavano sostanziali problemi d'integrazione dal punto di vista sociale o culturale. L'Italia rimase tendenzialmente un paese dal saldo migratorio negativo; il fenomeno dell'emigrazione cominciò ad affievolirsi decisamente solo a partire dagli anni sessanta, dopo gli anni del miracolo economico[5].

In particolare, nel 1973, l'Italia ebbe per la prima volta un leggerissimo saldo migratorio positivo (101 ingressi ogni 100 espatri), caratteristica che sarebbe diventata costante, amplificandosi negli anni a venire. È da notare tuttavia che in tale periodo gli ingressi erano ancora in gran parte costituiti da emigranti italiani che rientravano nel Paese, piuttosto che da stranieri[5]. Il flusso di stranieri cominciò a prendere consistenza solo verso la fine degli anni settanta, sia per la "politica delle porte aperte" praticata dall'Italia, sia per politiche più restrittive adottate da altri paesi[5]. Nel 1981, il primo censimento Istat degli stranieri in Italia calcolava la presenza di 321.000 stranieri, di cui circa un terzo "stabili" e il rimanente "temporanei". Un anno dopo, nel 1982 veniva proposto un primo programma di regolarizzazione degli immigrati privi di documenti, mentre nel 1986 fu varata la prima legge in materia (legge 30 dicembre 1986, n. 943) con cui ci si poneva l'obiettivo di garantire ai lavoratori extracomunitari gli stessi diritti dei lavoratori italiani[5]. Nel 1991 il numero di stranieri residenti era di fatto raddoppiato, passando a 625.000 individui.

Negli anni novanta il saldo migratorio ha continuato a crescere e, dal 1993 (anno in cui per la prima volta il saldo naturale è diventato negativo), è diventato il solo responsabile della crescita della popolazione italiana.

Nel 1990 veniva emanata la cosiddetta legge Martelli, che cercava per la prima volta di introdurre una programmazione dei flussi d'ingresso, oltre a costituire una sanatoria per quelli che si trovavano già nel territorio italiano: allo scadere dei sei mesi previsti vennero regolarizzati circa 200.000 stranieri, provenienti principalmente dal Nordafrica[5].

Nel 1991 l'Italia dovette anche confrontarsi con la prima "immigrazione di massa", dall'Albania (originata dal crollo del blocco orientale), risolta con accordi bilaterali. Negli anni seguenti ulteriori accordi bilaterali verranno stipulati con altri Paesi, principalmente dell'area mediterranea. Secondo dati stimati dalla Caritas, nel 1996 erano presenti in Italia 924.500 stranieri[5].

È del 1998 la legge Turco-Napolitano, che cercava di regolamentare ulteriormente i flussi in ingresso, cercando tra l'altro di scoraggiare l'immigrazione clandestina e istituendo, per la prima volta in Italia, i centri di permanenza temporanea per quegli stranieri "sottoposti a provvedimenti di espulsione". La materia sarà tuttavia regolamentata nuovamente nel 2002, con la cosiddetta legge Bossi-Fini, che prevede, tra l'altro, anche la possibilità dell'espulsione immediata dei clandestini da parte della forza pubblica.

Alla data del censimento della popolazione del 2001 risultavano presenti in Italia 1.334.889 stranieri, mentre le comunità maggiormente rappresentate erano quella marocchina (180.103 persone) e albanese (173.064)[6]; tale valore, nel 2005 era giunto a 1.990.159, mentre le comunità albanese e marocchina contavano, rispettivamente 316.000 e 294.000 persone[7].

Il cosiddetto codice dell'immigrazione, dell'asilo e della cittadinanza è formato da un insieme di direttive dell'Unione europea, leggi e decreti di recepimento, a partire dal decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251, dal d. lgs. 28 gennaio 2008, n. 25[8], e anche dalla legge 15 luglio 2009, n. 94 in merito al reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, la quale amplia la fattispecie alla promozione, direzione, organizzazione, finanziamento e trasporto, ma senza risolvere il "problema del quando", vale a dire della determinazione dell'inizio dell'attività penalmente perseguibile.[9]

Residenti per paese di nascita 1960-2000[10]

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Paese 1960 1970 1980 1990 2000
Marocco (bandiera) Marocco 9.169 Aumento 14.158 Diminuzione 8.767 Aumento 160.780 Aumento 286.498
Albania (bandiera) Albania 12.606 Diminuzione 11.306 Aumento 12.096 Aumento 42.821 Aumento 275.300
Romania (bandiera) Romania 3.917 Diminuzione 3.733 Aumento 3.886 Aumento 38.031 Diminuzione 119.123
Filippine (bandiera) Filippine 674 Aumento 9.067 Diminuzione 8.558 Aumento 61.744 Aumento 85.891
bandiera Serbia e Montenegro 26.299 Aumento 13.032 Aumento 14.240 Diminuzione 29.707 Aumento 78.462
Tunisia (bandiera) Tunisia 2.368 Aumento 3.656 Aumento 43.954 Aumento 67.184 Aumento 75.808
Cina (bandiera) Cina 905 Aumento 4.177 Diminuzione 1.517 Aumento 30.469 Aumento 75.109
Germania (bandiera) Germania 57.978 Aumento 100.320 Diminuzione 79.772 Aumento 93.119 Diminuzione 55.821
Senegal (bandiera) Senegal 583 Aumento 893 Aumento 3.888 Aumento 42.592 Aumento 49.590
Perù (bandiera) Perù 309 Aumento 1.872 Diminuzione 118 Aumento 12.672 Aumento 46.851
Francia (bandiera) Francia 39.400 Aumento 82.797 Aumento 122.819 Diminuzione 65.596 Diminuzione 46.629
Macedonia del Nord (bandiera) Macedonia del Nord 4.320 Aumento 7.417 Diminuzione 6.904 Aumento 16.850 Diminuzione 44.657
Egitto (bandiera) Egitto 384 Aumento 589 Aumento 15.770 Aumento 37.994 Aumento 43.477
Polonia (bandiera) Polonia 10.827 Diminuzione 10.580 Aumento 10.908 Aumento 23.465 Aumento 43.300
India (bandiera) India 639 Aumento 1.206 Aumento 1.370 Aumento 8.198 Aumento 43.249
Sri Lanka (bandiera) Sri Lanka 643 Aumento 2.599 Diminuzione 1.027 Aumento 18.916 Aumento 42.113
Ghana (bandiera) Ghana 313 Aumento 479 Aumento 2.257 Aumento 23.764 Aumento 34.481
Regno Unito (bandiera) Regno Unito 34.425 Aumento 63.925 Diminuzione 60.481 Diminuzione 57.722 Diminuzione 31.746
Croazia (bandiera) Croazia 8.072 Diminuzione 4.851 Aumento 5.109 Aumento 11.050 Aumento 29.209
Brasile (bandiera) Brasile 603 Aumento 11.423 Diminuzione 8.478 Aumento 27.195 Aumento 28.977
Bosnia ed Erzegovina (bandiera) Bosnia ed Erzegovina 8.596 Diminuzione 4.472 Aumento 4.838 Aumento 10.193 Aumento 26.927
Nigeria (bandiera) Nigeria 214 Aumento 328 Aumento 1.576 Aumento 11.231 Aumento 26.868
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti 2.756 Aumento 133.755 Diminuzione 115.807 Diminuzione 60.379 Diminuzione 26.837
Pakistan (bandiera) Pakistan 647 Aumento 978 Aumento 1.419 Aumento 6.447 Aumento 24.846
Bangladesh (bandiera) Bangladesh 161 Aumento 703 Diminuzione 252 Aumento 5.134 Aumento 23.376
Svizzera (bandiera) Svizzera 56.994 Aumento 79.497 Aumento 91.874 Diminuzione 43.287 Diminuzione 22.202
Ecuador (bandiera) Ecuador 823 Aumento 4.952 Diminuzione 315 Aumento 1.345 Aumento 21.819
Argentina (bandiera) Argentina 458 Aumento 17.211 Diminuzione 16.981 Aumento 34.358 Diminuzione 20.311
Spagna (bandiera) Spagna 29.680 Diminuzione 29.109 Aumento 29.971 Diminuzione 25.830 Diminuzione 19.609
Rep. Dominicana (bandiera) Rep. Dominicana 202 Aumento 3.662 Diminuzione 548 Aumento 9.575 Aumento 17.851
Algeria (bandiera) Algeria 7.365 Aumento 11.372 Diminuzione 5.306 Aumento 5.870 Aumento 15.861
Colombia (bandiera) Colombia 669 Aumento 4.095 Diminuzione 256 Aumento 10.234 Aumento 15.042
Russia (bandiera) Russia 1.702 Diminuzione 1.545 Aumento 1.639 Aumento 5.742 Aumento 14.864
Ucraina (bandiera) Ucraina 817 Diminuzione 739 Aumento 785 Aumento 5.298 Aumento 13.755
Costa d'Avorio (bandiera) Costa d'Avorio 212 Aumento 324 Aumento 1.410 Aumento 2.273 Aumento 12.381
Cuba (bandiera) Cuba 224 Aumento 4.166 Diminuzione 621 Aumento 1.131 Aumento 11.697
Mauritius (bandiera) Mauritius 176 Aumento 269 Aumento 1.176 Aumento 9.086 Aumento 10.572
Bulgaria (bandiera) Bulgaria 1.179 Diminuzione 1.065 Aumento 1.132 Aumento 2.263 Aumento 10.434
Austria (bandiera) Austria 9.571 Aumento 34.886 Diminuzione 20.999 Diminuzione 15.730 Diminuzione 10.131
Grecia (bandiera) Grecia 14.936 Diminuzione 14.590 Aumento 33.731 Diminuzione 19.366 Diminuzione 10.069
Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi 10.389 Aumento 16.565 Aumento 17.598 Diminuzione 16.529 Diminuzione 9.863
Turchia (bandiera) Turchia 22.000 Diminuzione 5.103 Aumento 49.183 Diminuzione 7.174 Aumento 9.649
Belgio (bandiera) Belgio 9.062 Aumento 16.449 Aumento 37.283 Diminuzione 14.125 Diminuzione 9.121
Iran (bandiera) Iran 1.176 Aumento 4.504 Aumento 21.054 Diminuzione 18.084 Diminuzione 9.000
Venezuela (bandiera) Venezuela 10.389 Aumento 16.565 Aumento 17.598 Diminuzione 16.529 Diminuzione 8.776
Giappone (bandiera) Giappone 463 Aumento 1.746 Diminuzione 1.001 Aumento 12.481 Diminuzione 7.154
Somalia (bandiera) Somalia 204 Aumento 312 Aumento 2.682 Aumento 10.761 Diminuzione 6.864
Canada (bandiera) Canada 403 Aumento 8.265 Aumento 18.602 Diminuzione 9.649 Diminuzione 6.301
Portogallo (bandiera) Portogallo 32.154 Diminuzione 31.526 Aumento 32.463 Diminuzione 7.167 Diminuzione 5.262
Australia (bandiera) Australia 241 Aumento 14.982 Diminuzione 92 Aumento 7.632 Diminuzione 5.243
Danimarca (bandiera) Danimarca 3.406 Diminuzione 3.325 Aumento 68.693 Diminuzione 5.264 Diminuzione 2.618
Liberia (bandiera) Liberia 32 Aumento 48 Aumento 17.771 Diminuzione 323 Diminuzione 213

Analizzando i Paesi di provenienza dei cittadini stranieri regolarmente residenti, si nota come negli ultimi anni ci sia stato un deciso incremento dei flussi provenienti dall'Europa orientale, che hanno superato quelli relativi ai Paesi del Nordafrica, molto forti fino agli anni novanta. Ciò è dovuto soprattutto al rapido incremento della comunità rumena in Italia, che, in particolare nel 2007, è all'incirca raddoppiata, passando da 342.000 a 625.000 persone e rappresentando quindi la principale comunità straniera in Italia. Ciò è dipeso, verosimilmente, dall'ingresso della Romania nell'Unione europea, che ha facilitato i flussi, e dall'affinità linguistica.

Un discorso a parte merita la comunità Romaní sul territorio italiano, ripartita tra Rom (più diffusa al Centro-Sud e con maggiore propensione alla sedentarizzazione) e in minor misura Sinti (soprattutto al Nord, ma con forte tendenza al nomadismo). Stime approssimative riportano 120.000 unità, di cui circa 70.000 di cittadinanza italiana.[11]

Residenti stranieri per paese di cittadinanza[12]
Paese 2005 2010 2015 2020 2024 Aree con più residenti
Romania (bandiera) Romania 352.992 Aumento 726.151 Aumento 1.131.839 Aumento 1.145.718 Diminuzione 1.073.196 Nord Italia e Lazio
Albania (bandiera) Albania 273.748 Aumento 441.182 Aumento 490.483 Diminuzione 421.591 Diminuzione 416.229 Nord Italia e Centro Italia
Marocco (bandiera) Marocco 254.288 Aumento 388.406 Aumento 449.058 Diminuzione 414.249 Diminuzione 412.346 Nord Italia
Cina (bandiera) Cina 93.653 Aumento 168.048 Aumento 265.820 Aumento 288.923 Aumento 308.984 Lombardia e Toscana
Ucraina (bandiera) Ucraina 73.991 Aumento 150.527 Aumento 226.060 Aumento 228.560 Aumento 273.484 Lombardia e Campania
Bangladesh (bandiera) Bangladesh 35.905 Aumento 67.267 Aumento 115.301 Aumento 138.895 Aumento 192.678 Lazio
India (bandiera) India 54.706 Aumento 97.246 Aumento 147.815 Aumento 153.209 Aumento 170.880 Lombardia
Egitto (bandiera) Egitto 44.701 Aumento 58.587 Aumento 103.713 Aumento 128.095 Aumento 161.551 Lombardia
Pakistan (bandiera) Pakistan 34.379 Aumento 57.808 Aumento 96.207 Aumento 121.609 Aumento 159.332 Lombardia
Filippine (bandiera) Filippine 77.304 Aumento 112.642 Aumento 168.238 Diminuzione 157.665 Diminuzione 156.642 Lombardia e Lazio
Nigeria (bandiera) Nigeria 27.397 Aumento 41.486 Aumento 71.158 Aumento 113.049 Aumento 128.487 Nord Italia
Senegal (bandiera) Senegal 46.294 Aumento 63.883 Aumento 94.030 Aumento 106.198 Aumento 115.047 Lombardia
Sri Lanka (bandiera) Sri Lanka 42.322 Aumento 61.955 Aumento 100.558 Aumento 107.598 Aumento 110.532 Lombardia
Tunisia (bandiera) Tunisia 61.244 Aumento 80.538 Aumento 96.012 Diminuzione 93.350 Aumento 110.395 Lombardia, Emilia-Romagna e Sicilia
Perù (bandiera) Perù 49.074 Aumento 80.455 Aumento 109.668 Diminuzione 91.662 Aumento 105.265 Lombardia
Moldavia (bandiera) Moldavia 47.819 Aumento 99.867 Aumento 147.388 Diminuzione 118.516 Diminuzione 102.667 Veneto ed Emilia-Romagna
Polonia (bandiera) Polonia 47.423 Aumento 81.594 Aumento 98.694 Diminuzione 86.743 Diminuzione 73.320 Lazio
Ecuador (bandiera) Ecuador 35.101 Aumento 73.862 Aumento 91.259 Diminuzione 72.644 Diminuzione 59.394 Liguria e Lombardia
Brasile (bandiera) Brasile 24.275 Aumento 34.505 Aumento 42.587 Aumento 51.790 Aumento 51.918 Lombardia
Macedonia del Nord (bandiera) Macedonia del Nord 53.894 Aumento 69.208 Aumento 77.703 Diminuzione 55.816 Diminuzione 49.366 Veneto
Bulgaria (bandiera) Bulgaria 19.513 Aumento 35.818 Aumento 56.576 Aumento 56.645 Diminuzione 48.659 Lombardia, Lazio e Campania
Ghana (bandiera) Ghana 29.402 Aumento 41.127 Aumento 50.414 Diminuzione 49.543 Diminuzione 46.529 Emilia-Romagna
Russia (bandiera) Russia 16.864 Aumento 23.808 Aumento 35.211 Aumento 37.424 Aumento 41.631 Lombardia
Kosovo (bandiera) Kosovo 19.916 Aumento 35.289 Aumento 45.336 Diminuzione 38.645 Diminuzione 36.046 Lombardia e Veneto
Germania (bandiera) Germania 33.524 Aumento 35.681 Aumento 36.749 Diminuzione 35.316 Diminuzione 35.104 Lombardia e Trentino-Alto Adige
Georgia (bandiera) Georgia 2.425 Diminuzione 2.403 Aumento 13.688 Aumento 15.667 Aumento 33.674 Toscana e Puglia
Costa d'Avorio (bandiera) Costa d'Avorio 12.160 Aumento 19.196 Aumento 25.362 Aumento 30.038 Aumento 31.816 Lombardia
Francia (bandiera) Francia 26.611 Diminuzione 25.217 Aumento 27.696 Aumento 29.721 Aumento 30.896 Lombardia
Rep. Dominicana (bandiera) Rep. Dominicana 14.448 Aumento 21.263 Aumento 28.804 Aumento 29.111 Aumento 29.791 Liguria e Lombardia
Serbia (bandiera) Serbia 19.579 Aumento 37.289 Aumento 41.562 Diminuzione 33.322 Diminuzione 29.679 Veneto
Spagna (bandiera) Spagna 12.830 Aumento 14.443 Aumento 21.286 Aumento 25.954 Aumento 28.932 Lombardia e Lazio
Regno Unito (bandiera) Regno Unito 20.084 Aumento 22.563 Aumento 25.864 Aumento 29.654 Diminuzione 26.202 Lombardia, Toscana e Lazio
Gambia (bandiera) Gambia 1.085 Diminuzione 807 Aumento 3.271 Aumento 21.336 Aumento 24.779 Lombardia, Puglia e Sicilia
Cuba (bandiera) Cuba 9.977 Aumento 14.956 Aumento 19.999 Aumento 22.311 Aumento 24.756 Lombardia e Lazio
El Salvador (bandiera) El Salvador 5.060 Aumento 7.599 Aumento 12.973 Aumento 16.270 Aumento 24.349 Lombardia
Mali (bandiera) Mali 1.010 Diminuzione 989 Aumento 6.098 Aumento 19.350 Aumento 23.233 Piemonte, Lombardia, Lazio, Campania e Puglia
Colombia (bandiera) Colombia 11.564 Aumento 16.261 Aumento 18.956 Diminuzione 18.053 Aumento 23.155 Nord Italia e Lazio
Turchia (bandiera) Turchia 8.931 Aumento 14.981 Aumento 19.450 Diminuzione 19.168 Aumento 21.611 Lombardia
Iran (bandiera) Iran 5.681 Aumento 5.877 Aumento 9.813 Aumento 12.866 Aumento 19.887 Lombardia
Bosnia ed Erzegovina (bandiera) Bosnia ed Erzegovina 24.600 Aumento 26.850 Aumento 29.442 Diminuzione 21.911 Diminuzione 19.577 Veneto
Algeria (bandiera) Algeria 13.678 Aumento 20.433 Aumento 22.679 Diminuzione 18.468 Aumento 19.142 Lombardia e Campania
Afghanistan (bandiera) Afghanistan 1.257 Aumento 2.863 Aumento 7.654 Aumento 11.121 Aumento 17.642 Lombardia e Lazio
Burkina Faso (bandiera) Burkina Faso 5.974 Aumento 11.119 Aumento 14.939 Diminuzione 13.979 Aumento 16.768 Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Campania
Camerun (bandiera) Camerun 4.314 Aumento 7.438 Aumento 12.298 Aumento 15.329 Aumento 16.570 Lombardia e Emilia-Romagna
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti 14.028 Diminuzione 13.112 Aumento 14.145 Aumento 15.393 Aumento 16.534 Lombardia, Toscana e Lazio
Croazia (bandiera) Croazia 21.457 Diminuzione 17.332 Aumento 17.375 Diminuzione 16.285 Diminuzione 15.349 Veneto e Friuli-Venezia Giulia
Argentina (bandiera) Argentina 10.866 Diminuzione 9.567 Diminuzione 9.053 Aumento 9.117 Aumento 15.342 Nord Ovest, Lazio, Calabria e Sicilia
Venezuela (bandiera) Venezuela 5.010 Aumento 5.017 Aumento 5.642 Aumento 10.316 Aumento 15.003 Nord Italia, Lazio, Abruzzo e Campania
Guinea (bandiera) Guinea 1.801 Aumento 2.713 Aumento 4.490 Aumento 12.213 Aumento 13.670 Lombardia
Bolivia (bandiera) Bolivia 4.418 Aumento 7.853 Aumento 14.568 Diminuzione 13.141 Diminuzione 12.478 Lombardia
Svizzera (bandiera) Svizzera 11.420 Diminuzione 9.013 Diminuzione 7.507 Aumento 7.703 Aumento 7.794 Lombardia
Eritrea (bandiera) Eritrea 5.690 Aumento 8.085 Aumento 10.247 Diminuzione 8.035 Diminuzione 6.120 Lazio

Residenti per paese di nascita[12]

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Paese 2005 2010 2015 2020 2024 Aree con più residenti
Romania (bandiera) Romania 356.574 Aumento 746.557 Aumento 932.244 Aumento 979.057 Diminuzione 898.293 Nord Italia e Lazio
Albania (bandiera) Albania 250.454 Aumento 378.877 Aumento 408.072 Aumento 478.267 Aumento 557.064 Nord Italia e Centro Italia
Marocco (bandiera) Marocco 224.064 Aumento 336.019 Aumento 388.572 Aumento 442.430 Aumento 489.033 Nord Italia
Ucraina (bandiera) Ucraina 75.811 Aumento 164.472 Aumento 206.392 Aumento 238.705 Aumento 297.032 Lombardia e Campania
Cina (bandiera) Cina 77.458 Aumento 135.592 Aumento 185.850 Aumento 222.408 Aumento 236.861 Lombardia e Toscana
Moldavia (bandiera) Moldavia 50.217 Aumento 117.637 Aumento 153.699 Aumento 193.809 Aumento 216.211 Veneto ed Emilia-Romagna
Germania (bandiera) Germania 198.088 Aumento 205.817 Diminuzione 202.843 Aumento 204.692 Diminuzione 203.891 Sud Italia e Sicilia
India (bandiera) India 54.749 Aumento 94.528 Aumento 124.949 Aumento 160.568 Aumento 190.338 Lombardia
Svizzera (bandiera) Svizzera 193.522 Diminuzione 193.274 Diminuzione 190.036 Aumento 190.096 Diminuzione 188.221 Sud Italia
Bangladesh (bandiera) Bangladesh 32.328 Aumento 59.688 Aumento 90.702 Aumento 129.527 Aumento 188.171 Lazio
Egitto (bandiera) Egitto 51.034 Aumento 73.124 Aumento 99.711 Aumento 127.485 Aumento 170.028 Lombardia
Pakistan (bandiera) Pakistan 31.426 Aumento 55.916 Aumento 80.200 Aumento 121.499 Aumento 162.413 Lombardia
Filippine (bandiera) Filippine 68.359 Aumento 99.010 Aumento 128.315 Aumento 141.644 Aumento 147.284 Lombardia e Lazio
Brasile (bandiera) Brasile 56.923 Aumento 82.246 Aumento 94.853 Aumento 140.711 Aumento 141.085 Lombardia
Perù (bandiera) Perù 53.061 Aumento 85.908 Aumento 104.314 Aumento 112.019 Aumento 135.830 Lombardia
Tunisia (bandiera) Tunisia 70.217 Aumento 88.509 Aumento 96.028 Aumento 105.711 Aumento 128.853 Lombardia, Emilia-Romagna e Sicilia
Senegal (bandiera) Senegal 42.896 Aumento 62.617 Aumento 79.531 Aumento 109.667 Aumento 126.971 Lombardia
Francia (bandiera) Francia 128.493 Diminuzione 127.869 Diminuzione 125.231 Diminuzione 124.324 Diminuzione 119.773 Nord Ovest
Nigeria (bandiera) Nigeria 24.794 Aumento 38.153 Aumento 52.762 Aumento 97.829 Aumento 106.109 Nord Italia
Argentina (bandiera) Argentina 56.737 Aumento 66.173 Aumento 66.974 Aumento 74.383 Aumento 102.855 Nord Ovest
Sri Lanka (bandiera) Sri Lanka 37.165 Aumento 57.961 Aumento 78.075 Aumento 91.698 Aumento 95.992 Lombardia
Polonia (bandiera) Polonia 56.678 Aumento 94.225 Aumento 105.646 Aumento 105.665 Diminuzione 94.947 Lazio
Russia (bandiera) Russia 32.360 Aumento 55.613 Aumento 71.600 Aumento 79.909 Aumento 87.936 Lombardia
Ecuador (bandiera) Ecuador 34.948 Aumento 65.888 Aumento 77.735 Aumento 78.801 Aumento 80.462 Liguria e Lombardia
Macedonia del Nord (bandiera) Macedonia del Nord 51.175 Aumento 66.930 Aumento 67.270 Aumento 72.617 Diminuzione 72.388 Veneto
Regno Unito (bandiera) Regno Unito 52.597 Aumento 57.478 Aumento 59.545 Aumento 66.962 Aumento 68.185 Lombardia, Toscana e Lazio
Venezuela (bandiera) Venezuela 38.665 Aumento 44.186 Aumento 46.800 Aumento 61.652 Aumento 66.190 Sud Italia
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti 48.833 Aumento 49.180 Aumento 50.001 Aumento 53.182 Aumento 53.855 Lombardia, Toscana, Lazio e Campania
Rep. Dominicana (bandiera) Rep. Dominicana 20.456 Aumento 31.170 Aumento 39.897 Aumento 47.690 Aumento 51.105 Liguria e Lombardia
Bulgaria (bandiera) Bulgaria 22.572 Aumento 42.154 Aumento 53.933 Aumento 57.968 Diminuzione 50.959 Lombardia, Lazio e Campania
Ghana (bandiera) Ghana 24.569 Aumento 34.444 Aumento 41.233 Aumento 51.155 Diminuzione 49.078 Emilia-Romagna
Colombia (bandiera) Colombia 21.064 Aumento 30.770 Aumento 36.334 Aumento 41.137 Aumento 48.352 Nord Italia e Lazio
Kosovo (bandiera) Kosovo 20.672 Aumento 33.744 Aumento 38.002 Aumento 43.561 Aumento 44.637 Lombardia e Veneto
Belgio (bandiera) Belgio 43.072 Aumento 44.094 Diminuzione 44.047 Aumento 44.889 Diminuzione 44.350 Lombardia, Veneto e Sicilia
Cuba (bandiera) Cuba 14.460 Aumento24.391 Aumento 31.797 Aumento 38.367 Aumento 42.660 Lombardia e Lazio
Costa d'Avorio (bandiera) Costa d'Avorio 11.309 Aumento 17.861 Aumento22.718 Aumento34.169 Aumento37.343 Lombardia
Spagna (bandiera) Spagna 21.251 Aumento 24.101 Aumento 29.015 Aumento 34.617 Aumento 36.926 Lombardia e Lazio
Serbia (bandiera) Serbia 20.917 Aumento37.104 Aumento 39.478 Diminuzione 28.768 Aumento 34.432 Veneto
Georgia (bandiera) Georgia 2.566 Aumento 6.166 Aumento11.825 Aumento15.546 Aumento33.393 Toscana e Puglia
Libia (bandiera) Libia 36.602 Diminuzione 35.307 Diminuzione 33.960 Diminuzione 33.066 Diminuzione 30.086 Lazio
Bosnia ed Erzegovina (bandiera) Bosnia ed Erzegovina 25.070 Aumento 28.626 Diminuzione 27.773 Aumento 33.163 Diminuzione 29.588 Veneto
Iran (bandiera) Iran 8.028 Aumento 9.834 Aumento 13.562 Aumento 18.714 Aumento 26.415 Lombardia
Etiopia (bandiera) Etiopia 16.565 Aumento 22.923 Aumento 26.364 Aumento 27.709 Diminuzione 25.929 Lazio
El Salvador (bandiera) El Salvador 5.769 Aumento 8.425 Aumento12.071 Aumento16.682 Aumento24.361 Lombardia
Canada (bandiera) Canada 23.524 Aumento 24.058 Aumento 24.137 Aumento 24.619 Diminuzione 24.343 Sud Italia
Gambia (bandiera) Gambia 987 Aumento 1.128 Aumento 3.091 Aumento 21.261 Aumento 24.251 Lombardia, Puglia e Sicilia
Turchia (bandiera) Turchia 10.759 Aumento 15.594 Aumento 18.129 Aumento 19.913 Aumento 23.764 Lombardia
Algeria (bandiera) Algeria 14.422 Aumento 18.804 Aumento 20.558 Aumento 21.488 Aumento 23.707 Lombardia e Campania
Croazia (bandiera) Croazia 71.829 Diminuzione 52.390 Aumento 40.882 Diminuzione 25.142 Diminuzione 22.624 Veneto e Friuli-Venezia Giulia
Mali (bandiera) Mali 938 Aumento 1.289 Aumento 5.232 Aumento 18.846 Aumento 22.520 Piemonte, Lombardia, Lazio, Campania e Puglia
Australia (bandiera) Australia 17.980 Aumento 18.548 Aumento 18.959 Aumento 19.588 Aumento 19.185 Veneto e Lazio
Burkina Faso (bandiera) Burkina Faso 4.804 Aumento 8.423 Aumento 10.722 Aumento 13.560 Aumento 18.012 Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Campania
Afghanistan (bandiera) Afghanistan 1.348 Aumento 3.045 Aumento 6.513 Aumento 10.896 Aumento 17.275 Lombardia e Lazio
Camerun (bandiera) Camerun 4.156 Aumento 7.393 Aumento 10.474 Aumento 15.220 Aumento 16.886 Lombardia e Emilia-Romagna
Grecia (bandiera) Grecia 14.470 Aumento 14.856 Aumento 15.367 Aumento 16.556 Diminuzione 16.313 Lombardia
Bolivia (bandiera) Bolivia 5.710 Aumento 10.885 Aumento 14.224 Aumento 14.785 Aumento 15.228 Lombardia
Austria (bandiera) Austria 16.312 Diminuzione 15.977 Diminuzione 15.017 Aumento 15.132 Diminuzione 15.018 Trentino-Alto Adige
Bielorussia (bandiera) Bielorussia 4.298 Aumento 7.934 Aumento 10.508 Aumento 13.155 Aumento 14.906 Lombardia
Guinea (bandiera) Guinea 1.607 Aumento 2.553 Aumento 3.697 Aumento 12.298 Aumento 13.817 Lombardia
Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi 10.362 Aumento 11.527 Aumento 11.895 Aumento 12.808 Aumento 13.778 Lombardia
Cile (bandiera) Cile 9.620 Aumento 10.926 Aumento 11.626 Aumento 12.466 Aumento 13.490 Nord Ovest
Ungheria (bandiera) Ungheria 7.811 Aumento 10.535 Aumento 11.973 Aumento 12.872 Aumento 13.269 Lombardia
Somalia (bandiera) Somalia 7.215 Aumento 8.539 Aumento 10.580 Aumento 12.110 Aumento 12.635 Lazio
Thailandia (bandiera) Thailandia 5.152 Aumento 7.542 Aumento 9.109 Aumento 11.142 Aumento 11.727 Lombardia
Messico (bandiera) Messico 5.002 Aumento 6.472 Aumento 7.931 Aumento 9.997 Aumento 11.545 Lombardia e Lazio
Slovacchia (bandiera) Slovacchia 5.140 Aumento 8.729 Aumento 9.987 Aumento 10.390 Aumento 10.887 Trentino-Alto Adige
Eritrea (bandiera) Eritrea 12.102 Aumento 12.107 Aumento 13.049 Diminuzione 11.055 Diminuzione 9.554 Lazio
Slovenia (bandiera) Slovenia 20.738 Diminuzione 18.412 Diminuzione 16.200 Diminuzione 5.818 Aumento 6.976 Friuli-Venezia Giulia

Divisione per continente

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La seguente tabella riporta i continenti d'origine della popolazione straniera residente in Italia al 31 dicembre 2022:[13]

Continente Popolazione Quota del totale*
Africa 1 240 012 2,062%
Asia 1 007 556 1,674%
America 380 146 0,632%
Oceania 2 236 0,003%
* % sulla popolazione totale dell'Italia
Anno Stranieri residenti Naturalizzazioni
2001[6] 1 334 889 10.401
2002[14] 1 341 209 12 258
2003[14] 1 464 663 17 183
2004[14] 1 854 748 19 123
2005[14] 2 210 478 28 643
2006[14] 2 419 483 34 260
2007[14] 2 592 950 45 459
2008[14] 3 023 317 53 679
2009[14] 3 402 435 59 362
2010[14] 3 648 128 65 932
2011[14] 3 879 224 56 147
2012[15] 4 052 081 65 183
2013[16] 4 387 721 100 712
2014[17] 4 922 085 129 887
2015[18] 5 014 437 178 035
2016[19] 5 026 153 201 591
2017[20] 5 047 028 146 605
2018[21] 5 144 440 112 523
2019[22] 4 996 158 127.001
2020 [2] 5 039 637 131.803
2021[23] 5 171 894 121.457
2022[24] 5 030 716 213.716
2023[25] 5 141 341 213.567
2024 5 253 658 217.000
2025 5.422.000

Secondo i dati Istat relativi al bilancio demografico nazionale, alla data del 31 dicembre 2020, risultavano regolarmente residenti in Italia 5.171.894 cittadini stranieri, pari all'8,45% della popolazione residente totale (59.641.488 individui), praticamente invariati rispetto all'anno precedente (+0,87%, pari a 43.479 individui).

L'incremento nel corso degli anni della popolazione straniera residente è dovuto sia a un saldo migratorio positivo tra immigrati ed emigrati, sia a un saldo naturale positivo tra nati e morti: per quanto riguarda il primo, i nuovi arrivi di immigrati stranieri dall'estero sono in calo da alcuni anni (da 530.456 nel corso del 2007[14] a 250.026 nel corso del 2015), ma continuano a superare gli stranieri emigrati (44.696 nel 2015); per quanto riguarda il saldo naturale, nel corso del 2015 ci sono stati 72.096 nati stranieri (il 14,8% dei nati, anch'essi in diminuzione rispetto ai due anni precedenti) contro 6.497 morti[26].

È da notare che il dato complessivo dei cittadini stranieri presenti nel territorio nazionale è stato corretto al ribasso in seguito al censimento generale ISTAT del 2011 della popolazione italiana, secondo il quale risultavano presenti 4.029.145 stranieri (6,8% della popolazione) alla data del 9 ottobre 2011, valore triplicato rispetto a quello del precedente censimento dell'ottobre del 2001, quando i cittadini stranieri risultavano essere 1.334.889 (2,3%)[27][28]. La differenza rispetto al dato proveniente dalle anagrafi, già riscontrata per tutti i dati demografici anche nei precedenti censimenti, dipende generalmente da errori o mancanze nell'aggiornamento delle anagrafi comunali nei dieci anni che intercorrono tra un censimento e l'altro[29].

I dati sui cittadini stranieri residenti non includono gli stranieri naturalizzati italiani e i cittadini stranieri irregolari. Secondo il censimento della popolazione del 2011, gli stranieri naturalizzati italiani erano 607.394[30]. Le acquisizioni di cittadinanza sono in costante aumento, da 4.158 nel 1991, a 10.401 nel 2001[31], a 65.383 nel 2012[16], fino a 178.035 nel 2015[26] (+37% rispetto al 2014). A titolo di paragone, si consideri che nel 2014 le acquisizioni di cittadinanza in Italia (129.000) sono state, in numeri assoluti, meno che in Spagna (206.000) ma più o meno in linea con quelle registrate in Germania (111.000), Francia (106.000) e Regno Unito (126.000)[32]. Tra coloro che hanno acquisito la cittadinanza italiana nel 2015, il 20% era precedentemente cittadino albanese e il 18% marocchino, ovvero apparteneva a due comunità straniere di più antico insediamento in Italia[26]. Al 31 dicembre 2023 si stimano circa 1 milione 912mila residenti italiani di origine straniera, di questi 1 milione 625 mila dei quali (circa l’85%) sono cittadini di origine non comunitaria.

Distribuzione

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La distribuzione dei cittadini stranieri sul territorio italiano è disomogenea: nel Nord-ovest risiede il 34,1% degli stranieri, nel Nord-est il 24,6%, nel Centro il 24,6%, al Sud l'11,9% e nelle Isole il 4,7%. Nella sola Regione Lombardia, la popolazione straniera è superiore al numero totale degli residenti stranieri nel Sud e nelle Isole.[33]

Analisi statistica dell'immigrazione in Italia nel 2022 con dati Istat
Percentuale di stranieri sul totale della popolazione regionale nel 2015

Province italiane con maggiore popolazione di stranieri residenti, al 1º gennaio 2023:

Provincia / Città metropolitana Regione Popolazione straniera residente Percentuale sul totale della popolazione
Città metropolitana di Roma Lazio 511.332 12,1%
Città metropolitana di Milano Lombardia 475.171 14,7%
Città metropolitana di Torino Piemonte 214.860 9,7%
Provincia di Brescia Lombardia 150.383 12%
Città metropolitana di Firenze Toscana 128.290 13%
Città metropolitana di Napoli Campania 127.154 4,3%
Città metropolitana di Bologna Emilia-Romagna 122.204 12,1%
Provincia di Bergamo Lombardia 120.821 10,9%
Provincia di Verona Veneto 111.175 12%
Provincia di Padova Veneto 96.639 10,4%

I capoluoghi di provincia italiani con maggiore presenza di stranieri residenti, al 1º gennaio 2023:[33]

Capoluogo di provincia Regione Popolazione straniera residente Percentuale sul totale della popolazione
Roma Lazio 347.758 12,6%
Milano Lombardia 301.149 21,2%
Torino Piemonte 127.836 15,1%
Genova Liguria 60.544 10,8%
Napoli Campania 56.153 6,1%
Firenze Toscana 54.970 15,2%
Prato Toscana 48.277 24,6%
Venezia Veneto 39.025 15,6%
Verona Veneto 38.333 15,0%
Brescia Lombardia 37.721 19,1%
Parma Emilia-Romagna 34.294 17,4%
Padova Veneto 33.634 16,2%
Reggio nell'Emilia Emilia-Romagna 28.474 16,7%
Modena Emilia-Romagna 28.438 15,4%
Palermo Sicilia 24.749 3,9%
Trieste Friuli-Venezia Giulia 22.878 11,5%
Perugia Umbria 20.548 12,7%
Piacenza Emilia-Romagna 19.669 19,1%
Rimini Emilia-Romagna 19.618 13,1%
Bergamo Lombardia 19.255 16,1%

I capoluoghi di provincia italiani con la più alta percentuale (superiore al 15%) di stranieri residenti sul totale della popolazione, al 1º gennaio 2023:[33]

Capoluogo di provincia Regione Percentuale di stranieri residenti sul totale della popolazione
Prato Toscana 24,6%
Milano Lombardia 21,2%
Piacenza Emilia-Romagna 19,1%
Brescia Lombardia 19,1%
Parma Emilia-Romagna 17,4%
Reggio nell'Emilia Emilia-Romagna 16,7%
Padova Veneto 16,2%
Mantova Lombardia 16,2%
Bergamo Lombardia 16,1%
Imperia Liguria 16,0%
Alessandria Piemonte 15,9%
Vicenza Veneto 15,6%
Venezia Veneto 15,6%
Cremona Lombardia 15,5%
Modena Emilia-Romagna 15,4%
Bologna Emilia-Romagna 15,2%
Firenze Toscana 15,2%
Novara Piemonte 15,1%
Torino Piemonte 15,1%
Pordenone Friuli-Venezia Giulia 15,0%

I ventuno comuni italiani con la più alta percentuale di stranieri residenti sul totale della popolazione, al 1º gennaio 2023:[33]

Comune Provincia / Città metropolitana Regione Percentuale di stranieri residenti sul totale della popolazione Paese di provenienza della maggioranza degli stranieri residenti
Baranzate Città metropolitana di Milano Lombardia 36,7% Egitto (21,2%)[34]
Bajardo Provincia di Imperia Liguria 35,3% Pakistan (22,2%)[35]
Rocca de' Giorgi Provincia di Pavia Lombardia 34,0% Romania (58,8%)[36]
Lucinasco Provincia di Imperia Liguria 32,0% Albania (52,6%)[37]
Airole Provincia di Imperia Liguria 31,4% Paesi Bassi (32,2%)[38]
Monfalcone Provincia di Gorizia Friuli-Venezia Giulia 30,4% Bangladesh (52,3%)[39]
Montieri Provincia di Grosseto Toscana 30,0% Macedonia del Nord (55,7%)[40]
Campione d'Italia Provincia di Como Lombardia 30,0% Russia (46,4)[41]
Acate Libero consorzio comunale di Ragusa Sicilia 29,7% Romania (46,8%)[42]
Fortezza/Franzensfeste Provincia autonoma di Bolzano Trentino-Alto Adige 28,5% Pakistan (14,6%)[43]
Monticiano Provincia di Siena Toscana 27,8% Macedonia del Nord (40,9%)[44]
Colleretto Castelnuovo Città metropolitana di Torino Piemonte 27,3% Romania (42,7%)[45]
Monterotondo Marittimo Provincia di Grosseto Toscana 26,3% Macedonia del Nord (78,1%)[46]
Pragelato Città metropolitana di Torino Piemonte 25,9% Romania (86,4%)[47]
Borgoratto Mormorolo Provincia di Pavia Lombardia 25,6% Romania (74,3%)[48]
Castel del Monte Provincia dell'Aquila Abruzzo 25,3% Romania (24,5%)[49]
Verdellino Provincia di Bergamo Lombardia 24,8% Senegal (22,3%)[50]
Pornassio Provincia di Imperia Liguria 24,8% Marocco (17,4%)[51]
Telgate Provincia di Bergamo Lombardia 24,7% India (33,4%)[52]
Pioltello Città metropolitana di Milano Lombardia 24,6% Egitto (15,4%)[53]
Prato Provincia di Prato Toscana 24,6% Repubblica Popolare Cinese (65,5%)[54]

Tabella con i dati regionali della popolazione straniera residente in Italia al 1º gennaio 2023:[33]

Ordine Regione Popolazione straniera residente Percentuale su popolazione totale
1 Lombardia 1.176.169 11,8
2 Lazio 634.045 11,1
3 Emilia-Romagna 554.041 12,5
4 Veneto 498.127 10,3
5 Piemonte 420.240 9,9
6 Toscana 415.190 11,3
7 Campania 251.996 4,5
8 Sicilia 191.368 4,0
9 Liguria 150.541 10,0
10 Puglia 142.145 3,6
11 Marche 129.067 8,7
12 Friuli-Venezia Giulia 116.340 9,7
13 Trentino-Alto Adige / Südtirol 98.267 9,1
14 Calabria 97.062 5,3
15 Umbria 88.571 10,3
16 Abruzzo 82.904 6,5
17 Sardegna 50.211 3,2
18 Basilicata 24.211 4,5
19 Molise 12.464 4,3
20 Valle d'Aosta / Vallée d'Aoste 8.382 6,8
ITALIA 5.141.241 8,71

Appartenenza religiosa

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Lo stesso argomento in dettaglio: Religioni in Italia e Demografia religiosa d'Italia.
La Moschea di Ravenna

Secondo l'ultima indagine ISTAT, condotta tra il 2011 e il 2012, oltre la metà dei cittadini stranieri residenti in Italia con più di 6 anni di età si dichiara cristiano (56,4%). La seconda comunità religiosa tra gli stranieri è invece costituita dai musulmani (26,3%), mentre i buddisti sono circa il 3% e il 7,1% si dichiara ateo. I 4.570.317 immigrati censiti in Italia a quella data risultavano infatti così suddivisi[55]:

  • Cristiani: 2.052.000, di cui:
    • Ortodossi: 983.000, in prevalenza rumeni (62%)
    • Cattolici: 913.000, in prevalenza albanesi, rumeni e sudamericani
    • Protestanti: 98.000, in prevalenza romeni (17%)
  • Musulmani: 957.000, in prevalenza marocchini (35%) e albanesi (15%)
  • Atei / Non religiosi: 258.000, in prevalenza cinesi (25%) e albanesi (24%)
  • Buddisti: 102.000, in prevalenza cinesi (64%)
  • Altri: 142.000
  • Non risponde: 124.000

Se si considera, invece, la religione alla quale i genitori educano i propri figli (0-5 anni), il 41% dei bambini segue la fede musulmana contro il 37% di cristiani (in prevalenza cattolici e in misura minore ortodossi). Il 6% dei bambini non riceve invece nessuna educazione religiosa.

Secondo il Rapporto Immigrazione di Caritas e Fondazione Migrantes, nel 2021 il 56,2% degli stranieri residenti in Italia erano cristiani, dei quali il 57,5% ortodossi (31% sul totale), il 30,3% cattolici (17% sul totale) e il 5,8% protestanti (3,26% sul totale), il 27,1% musulmani, il 9% atei e agnostici, il 2,8% buddhisti, il 2% induisti, l'1,9% sikh e lo 0,9% di altre fedi.

Secondo il Dossier Statistico Immigrazione del Centro Studi e Ricerche IDOS, nel 2021 gli stranieri residenti in Italia erano composti per il 51,7% da cristiani (dei quali: 55,6% ortodossi, 34,2% cattolici, 8,4% protestanti, 1,5% altri cristiani), per il 33,3% da musulmani, per lo 0,1% da ebrei, per 3,1% induisti, per il 2,4% da buddisti, per l'1,7% da altri. Secondo tale rapporto, gli stranieri atei e agnostici nel 2021 sarebbero invece il 4,8% mentre l'1,7% praticherebbe altre religioni orientali e il 1,3% religioni tradizionali.

Dati Caritas-Migrantes sulla popolazione straniera
2021[56] 2020[57]
Religione % membri % membri
Cristiani 56,2 2.900.000 54,1 2.900.000
- Ortodossi 31,0 1.600.000 29,3 1.600.000
- Cattolici 17,0 866.000 20,1 1.100.000
- Protestanti 3,26 166.000 3,0 166.000
- Copti 4,9 142.000 0,3 19.000
- Altri cristiani 1,3 68.000
Musulmani 27,1 1.400.000 29,2 1.600.000
Buddhisti 2,8 144.000 3,2 174.000
Induisti 2,0 102.000 1,8 96.000
Sikh 1,9 98.000 1,0 51.000
Altre religioni 0,9 47.000 0,8 44.000
Atei e agnostici 9,0 461.000 9,9 531.000
Dati IDOS sulla popolazione straniera
Religione 2021[58] 2020[59] 2019[60] 2018[61]
Cristiani 51,7 51,9 52,2 52,6
- Ortodossi 28,7 28,9 29,2 29,6
- Cattolici 17.7 17,7 17,7 17,9
- Protestanti 4,5 4,4 4,4 4,4
- Altri cristiani 0,8 0,9 0,8 0,8
Musulmani 33,3 33,2 33,0 32,7
Ebrei 0,1 0,1 0,1 0,1
Induisti 3,1 3,1 3,0 3,0
Buddhisti 2,4 2,3 2,3 2,3
Altre religioni orientali 1,7 1,7 1,6 1,6
Religioni tradizionali 1,3 1,3 1,3 1,3
Altre religioni 1,7 1,7 1,7 1,7
Atei/Agnostici 4,8 4,8 4,7 4,7
Alunni con cittadinanza non italiana nel sistema scolastico italiano
Dati: Ministero dell'Istruzione[62][63]
Anno scolastico Numero Percentuale sul totale degli alunni
2022-2023 914 860 11,2%
2021-2022 872 360 10,6%
2020-2021 865 388 10,3%
2019-2020 876 801 10,3%
2018-2019 857 729 10,0%
2017-2018 841 719 9,7%
2016-2017 826 091 9,4%
2015-2016 814 851 9,2%
2014-2015 814 208 9,2%
2013-2014 803 053 9,0%
2012-2013 786 630 8,9%
2011-2012 755 939 8,4%
2010-2011 710 263 7,9%
2009-2010 673 800 7,5%
2008-2009 629 360 7,0%
2007-2008 574 133 6,4%
2006-2007 501 420 5,6%
2005-2006 431 211 4,8%
2004-2005 370 803 4,2%
2003-2004 307 141 3,5%
2002-2003 239 808 2,7%
2001-2002 196 414 2,2%

Nel 2010, gli stranieri residenti in Italia risultavano significativamente più giovani dei cittadini italiani, con un'età mediana di 32,5 anni contro 44,3. Si tratta della quarta comunità straniera più giovane tra i Paesi della U.E. contro la seconda popolazione nazionale più vecchia (dopo la Germania).[64]

Nel 2009 i minorenni erano 932.675 (il 22% del totale) mentre gli stranieri nati in Italia (le cosiddette seconde generazioni) erano ormai 573.000[65], cioè il 13,5% del totale degli stranieri. In particolare, gli stranieri nati in Italia nel 2010 hanno rappresentato il 14% del totale delle nascite, un'incidenza circa doppia rispetto a quella degli stranieri sul totale della popolazione residente[66].

La presenza di allievi privi di cittadinanza italiana è in costante aumento nel sistema scolastico italiano, rappresentando oggi il 9%, con punte prossime al 10% nella scuola dell'obbligo. La loro presenza però è concentrata soprattutto nelle regioni settentrionali e in particolare in alcune aree urbane, cosicché in talune scuole la percentuale risulta significativamente più elevata[67].

Questi alunni rappresentano tutti gli stati del mondo, sebbene il 45% di loro provenga da soli 3 stati (Romania, Marocco e Albania). Circa l'81% di loro proviene da 19 stati (Romania, Albania, Marocco, Cina, Moldavia, Filippine, India, Ucraina, Ecuador, Peru, Tunisia, Pakistan, Macedonia, Egitto, Bangladesh, Senegal, Nigeria, Polonia, Ghana). Quasi la metà di questi alunni, oltre 371.000, sono nati e cresciuti in Italia, parlano l'italiano come prima lingua e/o sono bilingui; essi hanno lo status di "straniero" in base a una legislazione basata principalmente sullo ius sanguinis e non sullo ius soli, vigente e condizionato in pochi paesi europei (per esempio Grecia, Francia, Portogallo, Irlanda, Regno Unito e Finlandia), ma che invece caratterizza quasi tutti gli stati del continente americano.[68]

Titolo di studio

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Fonte :Istat

La popolazione straniera residente in Italia ha un livello di istruzione simile a quello della popolazione italiana. Fonti Istat e Banca d'Italia riportano come il 39,4% della popolazione italiana abbia un diploma di scuola media superiore a fronte del 38,9% della popolazione straniera. Gli italiani in possesso di laurea invece si attestano intorno al 12,5% contro il 10,2% degli stranieri[69].

Condizione economica

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Analisi statistica dell'immigrazione in Italia nel 2022 con dati Istat

Un rapporto dell'Istat relativo agli anni 2008/2009 sugli stranieri nati all'estero e residenti in Italia[70] rileva che due terzi sono immigrati per motivi di lavoro.

Le condizioni economiche delle famiglie straniere sono in generale peggiori di quelle delle famiglie italiane. Infatti, le prime dispongono di un reddito netto mediano di 14.469,00 € contro i 24.631 € dei secondi. Le famiglie con un reddito netto più vicino a quello delle famiglie italiane sono, tra le comunità più numerose, quelle albanesi (70,1% del reddito medio delle famiglie italiane), filippine (68,3%) e cinesi (67,1%). Al contrario, quelle più lontane dal tenore di vita degli italiani sono le famiglie ucraine (40,8%), moldave (48,6%) e romene (47,6%).

Immigrati in Italia di 15 anni e più occupati, disoccupati o inattivi in migliaia nel 2022
Territorio Occupati Disoccupati Inattivi Totale
Italia 2.382 321 1.205 3.908
Nord-est 646 66 296 1.008
Nord-ovest 810 90 392 1.292
Centro 611 93 271 975
Mezzogiorno 315 72 246 633

Nel complesso, quasi la metà (49,1%) delle famiglie composte da soli stranieri è a rischio povertà (tale percentuale è il 17,4% per le famiglie di soli italiani). Come nel caso degli italiani, tuttavia, il rischio povertà è considerevolmente più elevato al Sud che al Centro o al Nord.

Tuttavia, le condizioni economiche degli stranieri migliorano con l'allungarsi della permanenza in Italia. Infatti, il reddito di una famiglia di soli stranieri residente nel Paese da più di 12 anni è in media superiore del 40% rispetto a quello di una famiglia arrivata da soli due anni. Inoltre, le entrate delle famiglie straniere dipendono per oltre il 90% da redditi da lavoro, mentre per le famiglie italiane tale quota si attesta solo al 63,8%. I redditi da capitale incidono appena per l'1,1% (contro il 5,5%) e le pensioni contano solo per l'1,9% (contro quasi il 30% delle famiglie italiane). Da osservare anche che il possesso di una laurea si traduce, in media, in un reddito solo dell'8% più elevato rispetto a quello di chi possiede la licenza elementare. Gli italiani laureati, al contrario, guadagnano in media il 75% in più di quelli con una licenza elementare.

Analisi statistica dell'immigrazione in Italia nel 2022 con dati Istat

I principali reati compiuti dagli immigrati detenuti riguardano lo spaccio di droga, la rapina e i delitti legati al furto. Il seguente grafico riguarda i reati compiuti da detenuti immigrati che si trovano nelle carceri italiane.

Stranieri irregolari

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I dati delle statistiche ufficiali basate sulla residenza, come è ovvio, non comprendono i numerosi stranieri che dimorano illegalmente sul territorio nazionale. La Fondazione Ismu-Iniziative e studi sulla multietnicità stima la presenza di stranieri irregolari presenti sul territorio italiano al 1º gennaio 2014 in 300.000 unità (pari al 6% in proporzione alla popolazione straniera regolare), la stessa fondazione stimava gli irregolari in 500.000 unità nel 2003 e in 326.000 nel 2012[71].

In Italia l'immigrazione irregolare è alimentata soprattutto dagli overstayers, tutti quegli stranieri che, entrati nel Paese regolarmente, restano dopo la scadenza del visto o dell'autorizzazione al soggiorno: un fenomeno che ha raggiunto - secondo dati ufficiali del Ministero dell'Interno[72] - il 60% del totale degli immigrati irregolari nel 2005 (il 63% nel primo semestre del 2006). Un altro 25% circa degli immigrati irregolari giunge illegalmente da altri Paesi Schengen, approfittando dell'abolizione dei controlli alle frontiere interne (il 24% nei primi sei mesi del 2006). Soltanto il 15% dell'immigrazione irregolare arriva dalle rotte del Mediterraneo.

Lo stesso argomento in dettaglio: Rotte di migranti nel Mediterraneo.

Numero di persone sbarcate in Italia per anno[73][74][75][76][77][78][79].

Mese Anni
2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025
Gennaio 217 2.171 3.528 5.273 4.468 4.182 202 1.342 1.039 3.035 4.963 2.258 3.368
Febbraio 232 3.335 4.354 3.828 8.971 1.065 60 1.211 3.994 2.439 9.469 2.301 3.159
Marzo 1.075 5.459 2.283 9.676 10.853 1.049 262 241 2.395 1.358 13.216 6.857
Aprile 1.838 15.679 16.056 9.149 12.943 3.171 255 671 1.585 3.929 14.507 4.721
Maggio 1.031 14.599 21.232 19.957 22.993 3.963 782 1.654 5.679 8.720 8.153 4.976
Giugno 3.523 22.642 23.241 22.339 23.526 3.147 1.218 1.831 5.840 8.152 15.164 4.902
Luglio 5.980 24.026 22.846 23.552 11.461 1.969 1.088 7.067 8.609 13.802 23.638 7.465
Agosto 7.345 24.776 22.610 21.294 3.920 1.531 1.268 5.322 10.269 16.822 25.664 8.526
Settembre 9.388 26.122 15.922 16.975 6.282 947 2.498 4.386 6.919 13.533 19.149 7.685
Ottobre 8.250 15.264 8.915 27.384 5.984 1.007 2.017 3.477 7.097 13.251 10.277 5.722
Novembre 1.362 9.295 3.219 13.581 5.641 980 1.232 5.360 9.517 9.058 8.317 8.124
Dicembre 2.681 6.732 9.636 8.428 2.327 359 589 1.571 4.534 10.799 5.237 2.780
Totale 49.925[80] 170.100 153.842 181.436 119.369 23.370 11.471 34.134 67.477 105.140 157.652 66.317

A sbarcare sulle coste italiane attraversando irregolarmente i confini marittimi sono sia rifugiati in fuga da conflitti armati o persecuzioni e aventi diritto di asilo, sia migranti economici in cerca di migliori condizioni di lavoro[81][82]. Negli ultimi anni, i principali Paesi d'imbarco dei migranti sono quelli del Nordafrica - soprattutto Libia, Tunisia ed Egitto, ma anche Turchia e Grecia.[83]

Numero di migranti sbarcati in Italia, 1997-2021[84][85][86][87]

Il numero degli arrivi dalla fine degli anni novanta è altalenante. Due picchi sono stati raggiunti nel 1999 (49.999 arrivi) e nel 2008 (36.951 arrivi). Nel 2009-2010, anche a seguito degli accordi stipulati dal governo Berlusconi con il governo di Gheddafi in Libia, gli arrivi si sono ridotti a un minimo di 9.573 nel 2009 e 4.406 nel 2010. I respingimenti dei migranti intercettati in mare dall'Italia e riportati in Libia in base agli accordi con Gheddafi hanno procurato all'Italia una condanna della Corte europea dei diritti umani nel 2012, per violazione del divieto di espulsioni collettive e per aver esposto i migranti a trattamenti inumani e degradanti in Libia e al rischio di essere rimpatriati dalla Libia in Paesi d'origine non sicuri.[88] Nel 2011, con l'inizio delle primavere arabe in Tunisia, Libia ed Egitto, si è avuto un nuovo picco di 62.692 arrivi, per quasi la metà provenienti dalla Tunisia.[83]

Fonte: https://datibenecomune.substack.com/p/il-numero-zero

Dal 2014, con lo scoppio della seconda guerra civile in Libia e la crisi dei rifugiati siriani, si è verificato un nuovo marcato incremento degli sbarchi. Nel 2014 sono sbarcati sulle coste italiane 170.100 rifugiati e migranti[89] (su un totale di 220.194 che sono giunti nella U.E. attraversando irregolarmente il Mediterraneo nel 2014)[90], in crescita rispetto al 2013 (42.925 sbarcati)[83]. 141.484 degli sbarcati in Italia nel 2014 erano partiti dalle coste della Libia, 15.283 dalle coste dell'Egitto e 10.340 dalle coste della Turchia. I principali Paesi di cittadinanza degli sbarcati erano Siria (42.323), Eritrea (34.329), Mali (9.908), Nigeria (9.000), Gambia (8.691), Somalia (5.756) ed Egitto (4.095)[89]. L'incremento negli sbarchi si doveva sia al maggior numero di rifugiati provenienti in particolare dalla Siria a causa della guerra civile siriana, sia alla maggiore facilità e urgenza di partire dalle coste libiche a causa della situazione di anarchia creata dalla guerra civile in Libia, essa stessa storicamente un Paese non solo di transito, ma anche di destinazione per i migranti economici africani[91]. Molti degli sbarcati erano in cerca di asilo, in particolare siriani ed eritrei, le cui domande di asilo in Europa esaminate nel 2014 sono state accolte positivamente per il 95% e per l'89% dei casi, rispettivamente[92][93]. Tuttavia, solo pochissimi siriani ed eritrei hanno presentato domanda di asilo in Italia (500 e 480, rispettivamente)[94], mentre la maggior parte ha proseguito verso il Nord Europa (Germania e Svezia in particolare), nonostante il regolamento di Dublino preveda che i richiedenti asilo debbano presentare domanda di asilo nel primo Paese d'arrivo[95][96][97][98]. Nel 2015, i rifugiati e migranti sbarcati in Italia sono stati 153.842, il 9% in meno rispetto al 2014. Salvo una drastica riduzione del numero di rifugiati siriani, spostatisi sulla rotta dalla Turchia alle coste della Grecia (dove nel 2015 sono sbarcati 856.723 rifugiati e migranti[99] nel contesto della crisi europea dei rifugiati), le principali nazionalità dichiarate al momento dello sbarco sono rimaste Eritrea (38.612), Nigeria (21.886), Somalia (12.176), Sudan (8.909), Gambia (8.123), Siria (7.444) e Mali (5.752)[100]. Nel 2016 sono sbarcate 181.436 persone: i migranti di nazionalità nigeriana (37.551) hanno superato quelli di nazionalità eritrea (20.718), con un generale aumento dei migranti originari dell'Africa occidentale (13.342 dalla Guinea, 12.396 dalla Costa d'Avorio, 11.929 dal Gambia, 10.327 dal Senegal, 10.010 dal Mali), seguiti da Sudan (9.327), Bangladesh (8.131) e Somalia (7.281).[85] Dal luglio 2017 gli sbarchi sono iniziati a calare sensibilmente, in seguito a diversi accordi bilaterali con i governi di Libia e Niger, le tribù libiche del Fezzan e alcune milizie operanti nella zona di Sabratha.[101]

Richiedenti asilo e rifugiati

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Lo stesso argomento in dettaglio: Diritto di asilo § Normativa italiana.

Da non confondersi con la maggioranza degli stranieri, immigrati in Italia quasi sempre per motivi economici, i richiedenti asilo sono stranieri che hanno presentato all'Italia richiesta di protezione e ospitalità in base alle convenzioni internazionali, perché perseguitati nel loro paese di origine per le loro opinioni politiche, appartenenza a un gruppo religioso, appartenenza a una determinata classe sociale, appartenenza etnica, o provenienti da zone di guerra totalmente insicure, o oggetto di discriminazioni o persecuzioni. Dal momento che la richiesta di asilo va presentata nel territorio dello Stato a cui si richiede asilo e che le leggi italiane ed europee non prevedono vie di ingresso regolari per coloro che intendono presentare richiesta di asilo, i richiedenti asilo arrivano per lo più in maniera irregolare, attraverso gli sbarchi sulle coste italiane. In base alla convenzione di Ginevra sui rifugiati (1951), i richiedenti asilo non possono essere respinti ai confini se sono a rischio di persecuzione o di altri gravi danni[102]. Coloro la cui richiesta è stata accolta positivamente ricevono lo status di rifugiato o altra forma di protezione internazionale (protezione sussidiaria o umanitaria), mentre i restanti possono essere rimpatriati[103]. Se nella categoria dei rifugiati rientravano nel secolo scorso prima persone rimpatriate da ex colonie italiane (accusati di collaborazionismo con i colonizzatori italiani) e poi persone perseguitate nell'Est Europa per l'opposizione ai regimi comunisti ivi allora imperanti, nel nuovo secolo la provenienza è prevalentemente da stati in guerra o autoritari, soprattutto Eritrea, Somalia e Afghanistan, non senza la presenza di perseguitati per motivi politici o religiosi.

Richieste di asilo in Italia,1990-2015. In arancione, le richieste di asilo ricevute; in blu, le decisioni prese sulle richieste di asilo presentate; in verde, le decisioni che hanno avuto esito positivo, col riconoscimento dello status di rifugiato o altra forma di protezione internazionale.[104]

Tra il 1990 e il 2015, l'Italia ha ricevuto 517.720 richieste d'asilo, riconoscendo lo status di rifugiato o altra forma di protezione internazionale a 178.788 richiedenti asilo[105][100]. Secondo l'UNHCR, il numero totale di rifugiati residenti in Italia alla fine del 2015 era di 118.047 unità, meno che in Germania (316.113), Francia (273.126), Svezia (169.520) e Regno Unito (123.067)[106]. I primi cinque Paesi di cittadinanza dei rifugiati in Italia erano Somalia (13.068), Afghanistan (12.203), Eritrea (11.962), Nigeria (9.931) e Pakistan (9.202)[107].

Il 2014 è stato, sia in Italia, sia nel resto d'Europa, un anno record per il numero di nuove richieste di asilo. In Italia sono state presentate 64.625 richieste di asilo (rispetto alle 26.620 del 2013), su un totale di 625.920 richieste di asilo in tutta l'U.E. (rispetto alle 431.090 del 2013); hanno avuto più richieste di asilo dell'Italia la Germania (202.645) e la Svezia (81.180). Le prime cinque nazionalità dei richiedenti asilo in Italia nel 2014 sono state Nigeria (10.135), Mali (9.790), Gambia (8.575), Pakistan (7.150) e Senegal (4.675)[108]. Alla fine del 2014, nelle strutture di accoglienza per richiedenti asilo in Italia erano ospitate 66.066 persone[109]. Nel 2015, le richieste di asilo sono state 83.970; al 31 dicembre 2015 i richiedenti asilo ospitati nelle strutture di accoglienza erano 103.792.[100]

Nel 2014 ci sono state in Italia 35.180 decisioni in prima istanza sulle richieste di asilo presentate (sia nello stesso anno, sia precedentemente): di queste, 20.580 (59%) hanno avuto esito positivo, col riconoscimento dello status di rifugiato o di altra forma di protezione internazionale, mentre le restanti 14.600 sono state respinte[108][110]. Hanno accolto positivamente più richieste di asilo dell'Italia la Germania (47.555), la Svezia (33.025) e la Francia (20.640). Le prime tre nazionalità di coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiato o altra forma di protezione internazionale in Italia nel 2014 sono state Pakistan (2.420), Afghanistan (2.400) e Nigeria (2.145)[111].

Nel 2015 sono state prese 71.110 decisioni sulle richieste di asilo presentate; di queste, 29.535 (41%) hanno avuto esito positivo, mentre il 53% sono state respinte.[100]

L'immigrazione nel cinema

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Lo stesso argomento in dettaglio: Filmografia sull'immigrazione in Italia.

Negli ultimi anni, l'immigrazione è diventata un tema ricorrente nel cinema italiano, fino quasi a rappresentarne un genere a parte[112]. Uno dei primi film ad affrontare le problematiche relative all'immigrazione, in quel caso albanese, è stato Lamerica di Gianni Amelio (1994). Nell'ultimo decennio in particolare, tra i film incentranti su tematiche migratorie si trovano Quando sei nato non puoi più nasconderti di Marco Tullio Giordana (2005), Le ferie di Licu di Vittorio Moroni (2006), Cover-boy di Carmine Amoroso (2006), Bianco e nero di Cristina Comencini (2008), Cose dell'altro mondo di Francesco Patierno, Il villaggio di cartone di Ermanno Olmi (2011), Terraferma (2011) di Emanuele Crialese e Con il sole negli occhi (2015) di Pupi Avati. Il regista veneziano Andrea Segre si è spesso concentrato sui temi relativi all'immigrazione nei suoi documentari (tra cui Come un uomo sulla terra, diretto insieme a Riccardo Biadene e Dagmawi Yimer nel 2008), fino a dirigere e presentare alla 68ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il suo primo lungometraggio di fiction, Io sono Li (2011). È da notare che la maggior parte dei film sull'immigrazione sono realizzati da registi italiani, non essendoci ancora in Italia una generazione di cineasti di seconda generazione[113].

I media etnici sono una tra le fonti principali di informazione degli immigrati in Italia. Già nel 2010 si registravano numerose testate multilingue, alcune delle quali appoggiate a grossi gruppi editoriali come per esempio L'Espresso (la Repubblica e Gazzetta di Reggio)[114] oppure portali a grossa diffusione come Stranieri in Italia, network etnico fondato nel 2000 con 22 testate in lingua diffuse in tutta Europa[114].

Babel TV è il primo canale televisivo in Italia dedicato ai temi dell'immigrazione. Nato nel 2010 sulla piattaforma digitale di Sky[115], dal 2014 trasmette solo su digitale terrestre.

Le principali fonti di informazione online sono Ethnoland, rivista bimestrale di informazione e di servizi, stringer.it e il citato Stranieri in Italia, presente sul web con il portale e la rete di siti in lingua[116].

La Corte dei Conti ha calcolato che al 2016 il costo medio per l'accoglienza di un singolo migrante variava tra i 30 e i 35 euro al giorno.[117][118] La spesa per l'accoglienza dei migranti nel 2018 (centri di prima accoglienza, SPRAR e hotspot)[119] è ammontata a 4.7 miliardi di euro, cifra che il governo italiano ha chiesto all'Unione Europea e ottenuto di escludere dal computo del debito pubblico ai fini del Fiscal Compact[118] (tale somma non include la spesa a favore degli italiani non migranti che vivono al di sotto della soglia di povertà).

Il 95% della spesa degli SPRAR dal Ministero dell'Interno attingendo al Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell'asilo. Il massimale di 35 euro/giorno è erogato dal Ministero non direttamente ai rifugiati, bensì agli SPRAR ospitanti (tipicamente gestiti da laici o da Chiese cristiane[120] Nel 2022 il Decreto Sicurezza del ministro Salvini tagliò gli importi dei CAS (Centri di accoglienza straordinaria), secondo tre schemi di contratto: uno per i centri composti da singole unità abitative (21,35 euro pro-die/pro-capite), uno per i centri collettivi fino a 50 posti (26,35 euro pro-die/pro-capite), e uno per i centri collettivi da 51 a 300 posti (25,25 euro pro-die/pro-capite).[121]

  1. ^ Dossier statistico immigrazione Caritas/Migrantes kakakkaka2006 (PDF) [collegamento interrotto], su caritasroma.it.
  2. ^ Population on 1 January by age group, sex and country of birth - Eurostat
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