Vespolate

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Vespolate
comune
Vespolate – Stemma
Vespolate – Bandiera
Vespolate – Veduta
Vespolate – Veduta
Panorama
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Novara
Amministrazione
SindacoDavide Molinari (lista civica) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°21′N 8°40′E / 45.35°N 8.666667°E45.35; 8.666667 (Vespolate)
Altitudine123 m s.l.m.
Superficie17,78 km²
Abitanti2 011[2] (31-12-2021)
Densità113,1 ab./km²
Comuni confinantiBorgolavezzaro, Confienza (PV), Granozzo con Monticello, Nibbiola, Robbio (PV), Terdobbiate, Tornaco
Altre informazioni
Cod. postale28079
Prefisso0321
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT003158
Cod. catastaleL808
TargaNO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 464 GG[4]
Nome abitantivespolini o vespolatesi (popolare: panscia rusa[1])
Patronosan Giovanni Battista e sant'Antonio Abate
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Vespolate
Vespolate
Vespolate – Mappa
Vespolate – Mappa
Posizione di Vespolate nel territorio della provincia di Novara
Sito istituzionale

Vespolate (Vispolà in piemontese, Vispulàa in lombardo) è un comune italiano di 2 011 abitanti[2] della provincia di Novara in Piemonte.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

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Panoramica del paese e delle risaie allagate da ovest

Vespolate si trova 12 km a sud sud-est rispetto al capoluogo, nell'area meridionale del Basso Novarese, lungo la Strada statale 211 della Lomellina.
Dista 13 km da Mortara, 17 km da Vigevano, 25 km da Vercelli, 51 km da Milano, 97 km da Torino[5].

All'interno del territorio comunale scorrono il torrente Agogna, che ne segna parte del confine ovest, ed il torrente Arbogna, ad est dell'abitato, oltre a numerosi canali d'irrigazione artificiali. Poco più ad oriente scorre il Canale Quintino Sella, emissario del Canale Cavour.

Il territorio si presenta quasi interamente pianeggiante ad eccezione di un vasto terrazzo argilloso di origine fluvio-glaciale (pianalto), alto una decina metri, che dalla città di Novara si estende sino all'area nord-occidentale del comune di Vespolate. Nei secoli passati questa zona, offrendo un terreno più asciutto e soleggiato, era coltivata a vigna, mentre oggi risulta ampiamente terrazzata per permettere la coltivazione del riso anche se mantiene alcune zone dall'aspetto collinare.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Esistono numerose ipotesi sull'origine del nome senza che sia stata trovata una tesi unanime. Secondo una delle tesi più accreditate il toponimo deriverebbe dal romano "Nespoletum" (o dal celtico "Nespolate") ossia "luogo coltivato a nespoli", che fa supporre esistesse, in epoche passate, un'abbondante presenza di alberi di nespolo nella zona. Sulle stemma comunale, approvato nel 1930, è stato raffigurato tale albero, posto sotto al pastorale ed alla spada intrecciati, simboli del potere vescovile.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La rocca del castello di Vespolate

Non esistono testimonianze certe sull'epoca di fondazione del paese, sulla base di alcuni ritrovamenti archeologici si suppone che la zona fosse già abitata in epoca romana imperiale o addirittura prima di Cristo da popolazioni celtiche, come la vicina città di Novara. Il primo documento in cui si cita il nome di "Vespolate" risale tuttavia solo al 989.

L'attuale centro abitato potrebbe essersi formato in epoca alto medioevale quando iniziò l'edificazione del castello, voluto forse dal vescovo di Novara come difesa dalle invasioni barbariche. Sicuramente già nell'XI secolo Vespolate era il centro nevralgico della bassa novarese a seguito dell'erezione della chiesa pievana di San Giovanni Battista che amministrava religiosamente l'intera area di territorio tra Novara e Mortara e tra l'Agogna ed il Ticino, fino a Vigevano.

All'inizio dell'XI secolo Vespolate era una curtis retta dal conte di Pombia Uberto I e del vassallo episcopale Ugo Guala; nel 1025 l'imperatore Corrado II il Salico confiscò il borgo e ne donò il possesso al vescovo di Novara Pietro III. Alla morte del vescovo la proprietà tornò nelle mani dei figli di Uberto I che spartirono tra loro i feudi: Vespolate insieme a Ponella e parte di Stodegarda (località oggi scomparse che sorgevano vicino al paese, probabilmente nei pressi del torrente Agogna) passarono al conte Adalberto; tre anni dopo sua morte, nel 1053, il feudo fu smembrato e venduto dalla moglie, forse a saldo di un debito. Nel 1060 l'imperatore Enrico IV rese nuovamente il feudo di Vespolate alla chiesa novarese. Tra il XIV e XVI secolo il novarese passò sotto l'influenza dei Visconti prima e degli Sforza poi, i quali, di volta in volta concessero il feudo di Vespolate a diversi condottieri di ventura (tra cui il Conte di Carmagnola, Bernardino Ubaldini, Donato Borri), sempre in contesa il vescovo di Novara che ne rivendicava il possesso.

Durante il dominio spagnolo in Italia il territorio fu assegnato ai Farnese ma di fatto erano i Trivulzio ad esercitare il potere, assumendo il titolo di "Conti di Vespolate". Nel 1658 il feudo fu acquistato dai Serafini di Piacenza e nel 1715 dal conte Luigi Caroelli. A seguito dell'annessione del novarese al Regno di Sardegna (1734) il possesso di Vespolate tornò alla chiesa. A partire dal 1767 il vescovo di Novara assunse il titolo di "Marchese di Vespolate" e nel 1817 quello di "Principe di San Giulio, Orta e Vespolate". Il dominio vescovile cessò nel 1866 quando le leggi del neonato Regno d'Italia imposero la secolarizzazione dei beni ecclesiastici.

Durante il risorgimento Vespolate si trovò coinvolto negli avvenimenti della prima guerra di indipendenza quando, nel marzo del 1849, fu combattuta la battaglia di Novara tra le truppe di Carlo Alberto e quelle austriache. In particolare qui ebbe temporaneamente sede il quartier generale del maresciallo Radetzky.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 17 marzo 1930.[6] Lo stemma si può blasonare:

«d'argento, all'albero di nespolo al naturale, nodrito sulla pianura erbosa di verde; il capo d'azzurro, al pastorale e alla spada, entrambi d'argento, passati in decusse. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone, concesso con D.P.R. dell'8 settembre 1983[6], è un drappo partito di bianco e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

La pieve di San Giovanni
Lo stesso argomento in dettaglio: Pieve di San Giovanni Battista (Vespolate).
  • La pieve di San Giovanni Battista, risalente all'XI secolo, si trova poco fuori del centro abitato, lungo la provinciale che porta a Tornaco. Dell'antica chiesa romanica a tre navate con annesso battistero oggi resta un semplice edificio quadrangolare in muratura ad aula unica, affiancata da un campanile risalente al Seicento, recentemente restaurato. All'interno sono conservati importanti affreschi della pittura novarese risalenti ai secoli tra il 1300 e il 1500, fra i quali spicca il quattrocentesco affresco della pala d'altare, raffigurante la Vergine col bambino in trono tra i santi. La pieve nel 1908 è stata dichiarata monumento nazionale.
Il santuario della Crocetta
  • Il santuario della Madonna della Crocetta, risalente in gran parte al secolo scorso, venne edificato nel luogo in cui sorgeva anticamente una piccola cappelletta dedicata alla Vergine, dove secondo la tradizione popolare, a metà del Seicento, avvenne un miracolo che ridonò la vista perduta in combattimento ad un militare spagnolo. A partire dal 1650, con un'offerta del popolo, venne quindi eretta una prima chiesa (della quale si è conservato l'altare) poi ampliata nei primi anni del XX secolo, fino a raggiungere la struttura attuale nel 1933. Nel 1950 la chiesa venne elevata all'ambito d'onore di "Santuario Mariano". L'antico affresco della Vergine col bambino, risalente al XV secolo, è oggi conservato al centro dell'altare.
La Parrocchiale
L'oratorio della S.S. Trinità
  • L'oratorio della Santissima Trinità (Museo "A.Malandra") è una piccola chiesa a navata unica edificata nel 1704 su una precedente e più piccola chiesa testimoniata già nel 1590. Fino agli anni sessanta del novecento era la sede di una confraternita poi scioltasi. Dopo un lungo periodo di chiusura e abbandono negli anni 2000 la chiesa è stata parzialmente restaurata per ospitare un Museo civico d'arte contemporanea intitolato ad Angela Malandra, madre dello studioso Dino Formaggio, originaria di Vespolate. Dal 2010 l'attività del museo è stata sospesa.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Vespolate.
  • Il castello di Vespolate è un complesso fortificato medioevale, di esistenza testimoniata a partire dal 1053, che costituisce l'attuale centro storico del paese. Si estende su una superficie di circa un ettaro ed era interamente circondato da un fossato. Il complesso era costituito da una serie di casette utilizzate dal popolo come magazzini per riporre i grani ed il vino, a cui era annessa una possente rocca che fu dimora del vescovo di Novara fino al 1868. La struttura, che risale prevalentemente ai secoli XIV-XVI, ha subito ampie trasformazioni che ne hanno stravolto l'antico impianto medioevale. Si conserva in buono stato solo la rocca, oggi di proprietà privata, caratterizzata da un alto palazzo-torre.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2009 gli stranieri regolarmente residenti nel comune di Vespolate risultano essere 65, appartenenti a 19 diverse nazionalità[8].

I principali stati di provenienza dei gruppi etnici presenti sono: Marocco (13), Albania (9), Ucraina (7), Egitto (7), Nigeria (6), Romania (5), Cuba (4) e Brasile (3).

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Feste e ricorrenze[modifica | modifica wikitesto]

  • Durante il mese di maggio, fino all'anno 2009, hanno avuto luogo numerose manifestazioni di promozione del territorio con il fulcro nella "Fiera sulle strade delle risaie", che si teneva l'ultimo fine settimana del mese con esposizione di prodotti tipici agroalimentari, visite guidate alle cascine, cene, serate musicali ed altri eventi.
  • La seconda domenica di settembre ricorre la festività della "Madonna della Crocetta" che viene celebrata con diverse manifestazioni; tra il 2000 ed il 2010 si è tenuta la rievocazione storica "Le colpe di Giovannina", tratta dagli atti di un processo per infanticidio avvenuto tra le mura del ricetto nel 1450. La rappresentazione teatrale, che vedeva la partecipazione di alcuni abitanti di Vespolate, è stata scritta da Marco Bossi e Gianni Dal Bello; la regia era di Gianni Dal Bello.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Risaie coltivate sul terrazzo morenico Novara-Vespolate

L'attività economica prevalente è l'agricoltura, specializzata nella coltura del riso. Le risaie hanno cominciato a diffondersi ampiamente in questa zona a partire dal XVIII secolo, soppiantando le altre colture, avendo qui trovato un terreno molto favorevole (tra i più adatti dell'intera pianura novarese), data l'abbondanza di acqua e l'impermeabilità del terreno. Tra il 1723 ed il 1826 l'estensione delle risaie è più che quintuplicata a scapito principalmente di boschi e vigneti, prima presenti in grande quantità.

Altre coltivazioni oggi diffuse sono grano, mais, soia, pioppi e foraggio.

Non sono presenti nel comune attività industriali di rilievo. Nella prima metà del Novecento l'industria tessile ha ricoperto un ruolo importante. Oggi le piccole industrie presenti appartengono ai settori meccanico, di costruzioni e tessile.

Il terziario è costruito perlopiù da attività limitate al solo ambito del territorio urbano.

Nel 2007 era stato approvato dal consiglio comunale un progetto per la realizzazione di un'area da destinare ad insediamenti produttivi (PIP), mai realizzato, che sarebbe dovuto sorgere tra la strada provinciale e la linea ferroviaria, a sud dell'abitato.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Stazione di Vespolate

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Dal centro del paese si dipartono quattro arterie stradali: la Strada statale 211 della Lomellina che attraversa l'intero abitato da nord a sud, la SP 78 Vespolate-Robbio in direzione ovest e la SP 8 Vespolate-Tornaco verso est. Dalla SP 78, poche centinaia di metri fuori del paese, si dirama la SP 97 "della Mercadante" mentre dalla SP 8 si stacca la SP 8A diramazione di Terdobbiate.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Vespolate.

Vespolate è servito da una stazione ferroviaria sulla linea Novara-Alessandria.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1985 1999 Giovanni Bazzani Lista civica Sindaco
1999 2009 Riccardo Dosdegani Lista civica Sindaco
2009 2019 Pierluigi Migliavacca Lista civica Sindaco
2019 Davide Molinari Lista civica Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ernesto Colli, Folklore della Bassa novarese, in Garbagna, Nibbiola, Vespolate, Borgolavezzaro - Spunti di storia per le scuole medie - Le mie memorie, Novara, Tipografia San Gaudenzio, 1978, pp. 75-76. URL consultato il 10 luglio 2022. Ospitato su Foto Emilio Alzati.
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Dati ACI, su servizi.aci.it. URL consultato il 29 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2011).
  6. ^ a b Vespolate, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 26 novembre 2022.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ Statistiche demografiche ISTAT, Cittadini Stranieri, su demo.istat.it. URL consultato il 18 ottobre 2010.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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