Utente:Gianlucas/Sabbionaia

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Sandbox occasionale di Gianlucas

Sandbox 1[modifica | modifica wikitesto]

Voce principale: Municipio Roma IV.

La storia del IV Municipio di Roma riguarda il territorio della zona nord di Roma, tra il Tevere e l'Aniene, delimitato da tre grandi assi di trasporto: la Via Salaria a ovest, la Via Nomentana a sud-est e, ovviamente di più recente costruzione, il Grande Raccordo Anulare a nord. Le prime testimonianze della presenza dell'uomo nel territorio suddetto risalgono a 700.000 mila anni fa; nell'età antica vi fu un grande sviluppo demografico prima con la costituzione di diverse città nella zona, all'incirca negli anni della fondazione di Roma, come Crustumerio, abitata dai Crustumini, e Fidene. Nell'età imperiale al contrario vi fu uno spopolamento dovuto alla moltiplicazione del numero di villae nel territorio, lo stesso fenomeno avvenne nel medioevo con i casali. E' nell'ultimo secolo che la zona raggiunge un grandissimo e celere sviluppo urbanistico, con la nascita prima della garden city di Monte Sacro e poi, nel secondo dopoguerra, di molti altri quartieri.

Preistoria[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio è stato soggetto a fenomeni vulcanici centinaia di migliaia di anni fa, fenomeni provocati dai Monti Sabatini e dai Vulcani Albani. Nella preistoria il territorio era già abitato: sono stati trovati resti fossili risalenti a 700.000 anni fa nei pressi della zona della Bufalotta. Inoltre altri resti risalenti a 200.000 anni fa sono stati ritrovati in una località denominata Monte delle Gioie (attuale quartiere Serpentara) e a Sacco Pastore (dove oggi c'è Via Val di Nievole). Nell'ultimo caso si tratta di reperti più recenti: risalgono a circa 100.000 anni fa.[1][2] Da sottolineare il ritrovamente tra il 1929 e il 1935 dei primi due fossili di cranio neandertaliano in Italia nei pressi di Sacco Pastore da parte di due paleoantropologi francesi: Alberto Carlo Blanc e Henri Breuil. Da questo ritrovamento prende il nome l'uomo di Saccopastore. I reperti risalgono a circa 120.000 anni fa.

Sotto l'Impero Romano[modifica | modifica wikitesto]

Dagli antichi insediamenti alla Roma repubblicana[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Fidene.

I centri più importanti dell'antichità nel territorio analizzato furono senza dubbio Crustumerio e Fidene: oggetto di scavi nell'ultimo secolo le zone furono teatro di ritrovamenti tra cui numerosi corredi funebri che sono stati soggetti a numerosi furti da parte dei cosiddetti tombaroli.[3] A testimonianza di questi insediamenti nel quartiere di Fidene si può oggi visitare una ricostruzione di una capanna risalente all'età del ferro.[4] Quando Roma fu fondata, nel 753 a.C., Fidene era un centro medio-grande che sfruttava le vie di comunicazione fluviali e terrestri. Per questo si cercò di isolare Fidene da Veio e dai collegamenti con il Tevere e la Via Salaria dopo la presa di Cenina (oggi Ponte Mammolo), delle zone di Ficulea, che si trova tra la via Nomentana e dove adesso è posizionato il Grande Raccordo Anulare, di Crustumerio e con la cessione dell'agro intorno a Fidene alla gens Claudia. Fidene cercò di contrastare i Romani, alleandosi con la città etrusca di Veio, ma nel 474 a.C. fu occupata da una guarnigione romana al fine di conquistarla.[5] I Romani la saccheggiarono e poi le diedero fuoco tra il 436 a.C. e il 435 a.C.: la città divenne quindi un municipium di Roma e una parte degli abitante cadde in schiavitù.[6] Al fine di ricostruire una parte degli edifici di Roma bruciati dopo l'incendio gallico l'urbe prese da Fidene una grande quantità di pietre di tufo. Grazie alla caduta di Fidene i Romani si trovavano in una buona posizione nella lotta contro Veio, la Troia etrusca. In età tardo-repubblicana, a quanto dice Strabone, Fidene venne spesso presa, al pari di Gabii e Labici, come esempio di una città sottomessa e resa villaggio. Il fenomeno è strettamente legato all'ascesa del latifondo a scapito di piccole proprietà agricole nell'area posta tra la via Nomentana (al tempo via Ficulea). Sono stati rinvenuti infatti dei reperti risalenti all'epoca imperiale che testimoniano la presenza di aziende agricole nelle quali si coltivavano alberi da frutto, grano, fiori, ortaggi, ulivi e viti nelle odierne zone di Monte Sacro, Fidene, Colle Salario, Vigne Nuove, Bufalotta, Serpentara, Tor San Giovanni, Prati Fiscali,Settebagni, Castel Giubileo e Magliana.[7]

Il periodo imperiale[modifica | modifica wikitesto]

La zona, in epoca imperiale, raggiunse un grandissimo sviluppo dal punto di vista residenziale e socio economico. Ma per spiegare questo fenomeno bisogna tornare indietro agli ultimi due secoli della Roma: durante questo periodo le vie della zona si era sviluppate notevolmente e sul percorso di queste vie erano state costruite delle ville usate per l'agricoltura e come domicilio anche permanente. Tra queste ricordiamo tra le più importanti quella del liberto Faonte.[8][9] Con gli scavi archeologici inoltre venne scoperta un'urna funeraria con incisa un'iscrizione dedicata a Claudia Egloge.[10] Questa donna fu la nutrice di Nerone ed insieme ad Atte raccolse il corpo dell'imperatore per trasportarlo in seguito nella tomba dei domizi. A proposito di questa villa Svetonio ci informa che questo liberto si offrì per ospitare lo stesso Nerone per fuggire da Galba e dai suoi uomini, pronti ad ucciderlo. Ma, con gli uomini di Galba a pochi metri l'imperatore decise di suicidarsi con un pugnale che infilò in gola, con l'aiuto di Epafrodido.

Busto di Nerone esposto ai Musei Capitolini

Svetonio ci indica la collocazione esatta di questo edificio: era situato tra la via Nomentana e la via Salaria e precisamente, secondo alcuni archeologi in via Passo del Turchino, (Svetonio, Vita di Nerone, 48-49). La villa probabilmente era di grande dimensioni e si divideva in due sezioni: una rustica e l'altra abitativa. Nei pressi della villa si trovava una grande cisterna ancora visibile.[11] Inoltre in Piazza Monte Torrone si possono ammirare altri resti di una grande villa risalente al I-II sec. d.C, mentre in via Lina Cavalieri si può osservare un tratto di una antica strada romana.

Via Lina Cavalieri oggi, vi si possono trovare alcuni resti di una strada romana

Le villae[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Villa romana.

Dopo la fine delle guerre che consacrarono Roma come potenza assoluta nella penisola italica e nel mediterraneo (IV - III secolo a.C.), le campagne si erano spopolate poiché i contadini che le gestivano erano stati impegnati appunto in queste guerre. Le vittorie di questi secoli quindi hanno valenza duplice e duplice riscontro nel campo agricolo: da una parte, per ciò che è stato detto prima, furono causa di una crisi mentre dall'altra diedero inizio ad una nuova fase produttiva grazie alla conquista di numerosi terreni. [12] Le forme di proprietà della terra agli inizi del II secolo a.C. erano tre:

  • la proprietà medio-piccola, dove era lo stesso proprietario a lavorare la terra;
  • il latifondo, un terreno ampio posseduto da uno sola persona ma diviso tra più lavoratori liberi o schiavi;
  • la villa, possedimento di media estensione lavorato dagli schiavi gestiti dal fattore (vilicus) nella quale il proprietario abitava solo periodicamente

La villa ebbe importanza fondamentale nell'economia romana dal II secolo a.C. al II secolo d.C. tanto da imporsi sui mercati del Mediterraneo e nelle regioni centrali della penisola italica come l’Etruria, il Lazio e la Campania. La villa era divisa in più parti:[13]

  • la pars urbana, ovvero la zona abitata dal padrone ricca di lussi e comodità;
  • la pars rustica dove abitavano gli schiavi, dove venivano allevati gli animali e dove vi era il deposito degli attrezzi;
  • la pars fructuaria usata per la lavorazione e la conservazione dei prodotti

Tra il II secolo a.C. ed il I secolo d.C. l'area del Municipio di Montesacro doveva sicuramente essere disseminata di ville con funzioni produttive, come ci testimoniano tanti ritrovamenti archeologici di frammenti di anfore e di grandi contenitori alimentari. Sappiamo, dalle fonti a noi pervenute, che si producevano maggiormente olio e uva. Si conservano, nel territorio del municipio, centinaia di villae romane, di seguito si tratterà di alcune di esse. Oltre le ville di cui si parlerà nel territorio municipale sono presenti una vecchia cisterna romana nel quartiere di Villa Spada e la villa di Faonte, di cui si è parlato prima.

Villa di via Serrapetrona[modifica | modifica wikitesto]

Nel quartiere di Colle Salario nei pressi via Serrapetrona e di via di Monte Giberto è situato un parco recintato, ma di libero accesso, nel quale era posta una villa romana: di questa oggi si possono visitare i resti. Databili tra la fine della età repubblicana e le prime fasi di quella imperiale, i resti della villa costituiscono un nucleo in muratura mista di malta e tufo. Inoltre la presenza di frammenti di ceramica a vernice nera, ci danno quasi la certezza di un utilizzo del sito già nel II secolo a.C..[14]

Villa di via di Settebagni[modifica | modifica wikitesto]

Su via di Settebagni, provenendo da via della Bufalotta, e oltrepassato il cavalcavia del Grande Raccordo Anulare, sulla destra si può osservare una collina sulla quale sono posti i resti di una villa di età imperiale: si notano in particolare dei grandi ambienti voltati a botte. La presenza di frammenti di tegole e ceramica ci fanno pensare ad un utilizzo del sito a partire dall’età tardo-repubblicana. Probabilmente il poggio sul quale si trovano i resti è stato terrazzato dagli stesso romani.[15]

Villa Redicicoli del bene[modifica | modifica wikitesto]

I resti di questa villa furono portati alla luce nei pressi di Settebagni. Questo sito, danneggiato per la realizzazione di un complesso di ville a schiera, probabilmente è stato abitato fino al V secolo d.C. Vi sono state ritrovate due tombe che probabilmente, anche se appartenenti a due nuclei diversi, facevano parte dello stesso complesso.[16]

Villa di Via della Bufalotta[modifica | modifica wikitesto]

Percorrendo via della Bufalotta, superato l’incrocio di via di Casal Boccone si può notare una strada sterrata ce conduce a dei resti di una villa di tarda età repubblicana. Gli scavi furono effettuati dalla Soprintendenza Archeologica di Roma nel 1984 e hanno portato alla luce resti di strutture di un edificio rustico insieme a due vasche usate per la produzione di olio e di vino, oggi ancora visibili.[17]

Villa di via della Marcigliana[modifica | modifica wikitesto]

Su via della Marcigliana sono ancora visibili i resti di una villa di epoca romana. Tra questi si possono osservare anche lunghi ambienti voltati, forse riferibili a cisterne.[18]

Cisterna in via Gaetano Zirardini[modifica | modifica wikitesto]

Nel quartiere di Nuovo Salario si trovano i resti di un'antica cisterna romana. Momentaneamente la cisterna non è visitabile. La cisterna venne alla luce nel 1981, in occasione dei lavori di urbanizzazione della zona, ed è costruita in tufo, risale al I secolo a.C.. Nelle vicinanze sono presenti altre antiche strutture in opera reticolata utilizzate per la pigiatura dell'uva. Si può dedurre dall ritrovamento di abbondanti frammenti di tegole e di olle che il sito era occupato già in epoca arcaica e continuò ad esserlo fino all'epoca imperiale. Ai resti di una villa di questo periodo si deve forse attribuire un pozzo scavato nel tufo, sulla sommità collinare della Tenuta Tallongo.[19]

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Nel Medioevo l'ascesa del sistema del latifondo fu determinante per il totale spopolamento dell'area che oggi corrisponde a IV municipio, ma i centri di Capobianco, Fidene e Monte Sacro non furono inclusi in questo fenomeno. Una situazione contraria si verificò a Colle Salario (e quindi probabilmente anche nelle zone contigue di Castel Giubileo) e lungo la via Nomentana all'altezza del luogo del martirio di Sant'Alessandro dove vi fu un grande incremento demografico. L'estendersi del territorio abitato ebbe un grande sviluppo nelle aree vicine ai centri religiosi di San Michele Arcangelo, Castel Giubileo e Sant'Alessandro e inoltre nei pressi di altre chiese. Le spiegazioni possono essere molteplice e questi dati si possono interpretare in natura logistica, economica, religiosa e politica: con la crescita delle invasioni barbariche le chiese diventarono per la popolazione che si dedicava ad attività agricole un centro di aggregazione. Si tentò inoltre di formare delle piccole o medie associazioni contadine formate dagli stessi agricoltori: era il sistema della domuscultae che ebbe un grande sviluppo con papa Zaccaria (741-752) e con papa Adriano I (772-795) e contribuì a incrementare le proprietà della chiesa, che erano sempre di più rispetto alle proprietà private. Spesso venivano riutilizzati per questo scopo degli edifici costruiti in epoca imperiale che ancora erano in buone condizioni.[20] Molti casali furono costruiti sui resti delle ville nella zona della Marcigliana, di Prati Fiscali e della Serpentara, ma anche monumenti e tombe furono riutilizzati. Invece il sepolcro romano del I secolo a.C. che si trovava nei pressi di Ponte Salario fu usato come torre di guardia per scopi difensivi e di sorveglianza: lì venne costruita nel 537 la Torre del Caricatore che presenta un'alternanza di pietre chiare e scure nella costruzione al fine di renderla più visibile: le torri costruite con questo sistema erano chiamate vergate. Altre torri di avvistamento furono erette su mausolei romani tra cui la torre della Cecchina e di Capobianco, detta anche Torre di Castiglione. Vi erano inoltre le Torri di Tor San Giovanni, di Serpentara, di Settebagni e di Tor Boschetto. Vi erano inoltre numerosi casali fortificati, ognuno dei quali era parte dell’omonima tenuta reggente: il Casale di Redicicoli, Casal de’ Pazzi, Casale della Cesarina, Casale di Castel Giubileo, Casale della Marcigliana, Casale della Cecchina, Casal Boccone, Casale di Villa Spada, Casale di Malpasso, Casale di Settebagni, Casale di Massa, Casal Fiscale e Casale di San Silvestro.[21]

Ponte Salario. Giovanni Battista Piranesi, ca. 1760

Tra 1500 e 1700: i casali[modifica | modifica wikitesto]

Prima si è parlato dei casali: il loro numero rimase invariato dal 1600 fino al 1900. Il casale era il nucleo delle proprietà terriere e dava una grande importanza economica all'allevamento . Nonostante ciò dai documenti antichi si può facilmente dedurre la presenza di appezzamenti coltivati con vigneti nelle vicinanze di Ponte Salario e Tufello nel 1300, a Castel Giubileo, dove si producevano vini bianchi tra il 1550 e il 1600, e nei pressi di Casal Boccone e Casal de' Pazzi nel 1600. L’attuale zona di Vigne Nuove prende il nome dalla presenza di vigneti piantati nel 1700. Interessante ricordare inoltre la derivazione di altri nomi di località: Redicicoli (con l'attuale via del Casale di Redicicoli) prende il nome dalla parola radiciola significante radicchio o cicoria mentre il nome di Serpentara risale al fatto che all'epoca la zona era infestata dai serpenti.[22] Tra il 1878 e il 1911 furono furono frazionate le terre tramite una legge di bonifica agraria. I casali attuali furono costruiti proprio in quel periodo, adeguati quindi alle esigenze del tempo. I casali ricordati ancora oggi sono: Casale di Redicicoli, Casal de' Pazzi, Casale della Cesarina, Casale di Castel Giubileo, Casale della Marcigliana, Casale della Cecchina, Casal Boccone, Casale di Villa Spada, Casale di Malpasso, Casale di Settebagni, Casale di Massa, Casal Fiscale e Casale di San Silvestro.[23]

Storia recente: dalla città giardino alla nascita dei nuovi quartieri[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la seconda guerra mondiale per arrestare la crescita dilagante della disoccupazione lo Stato decise di intervenire elaborando dei piani che permettessero all'edilizia di svilupparsi nella zona. Questo programma prevedeva uno sviluppo dell'edilizia con una politica di agevolazioni fiscali per i costruttori e l'abolizione delle tasse allora esistenti sulle aree fabbricabili. Questo piano si poneva come obiettivo edificare dei nuovi quartieri popolari nelle zone periferiche demolendo le numerose baracche presenti sulle grandi arterie di comunicazione (come la via Salaria e la via Nomentana di Roma). Nel 1919 vennero costruite le prime case nella zona oggi conosciuta come Monte Sacro dagli impiegati delle Ferrovie dello Stato.[24] Furono edificate lungo la via Nomentana in direzione dei Prati Fiscali. Il Governatore di Roma Filippo Cremonesi e il Presidente dell'Istituto Case Popolari Alberto Calza Bini portarono avanti un piano riguardante la realizzazione di una città giardino nella zona. Il progetto era quello di costruire, nella zona di Monte Sacro una grande garden city: la più grande in Italia e nel mondo. Il modello della città giardino è un modello urbanistico di tipo inglese che si pone l'obiettivo si far vivere ai cittadini i benefici di una vita in città e di una vita in campagna, eliminando i rispettivi disagi. La costruzione fu affidata ad una associazione chiamata Consorzio Città Giardino Aniene costituita dall'Istituto Case Popolari e dall'Unione Edilizia Nazionale, su progetto di Gustavo Giovannoni. In questo progetto si prevedeva che nei pressi del Ponte Tazio dovessero sorgere dei servizi essenziali per lo sviluppo della città giardino: il parco, l'ufficio postale, il cinema-teatro, i negozi e la chiesa. Intorno a questi edifici si dovevano formare delle strade alberate e le case (prevalentemente villini) che dovevano essere circondate da aree verdi e da giardini.[25] Nel territorio del IV Municipio tra il 1930 e il 1940 vennero costruiti i quartieri di Val Melaina, Cecchina e Tufello. Successivamente venne realizzato il Grande Raccordo Anulare. Le prime abitazioni che furono costruite nel quartiere del Tufello erano molto somigliante alle villette realizzate anni prima come nucleo della città giardino di Monte Sacro (palazzine di pochi piani immerse nel verde) ma negli anni successivi alla seconda guerra mondiale l'edilizia divenne sempre più intensiva: le palazzine costruite successivamente furono molto più alte e le aree verdi furono ridotte al minimo. Tra il 1950 e il 1970 il fenomeno degenerò totalmente a causa dell'ulteriore riduzione degli spazi a disposizione: le palazzine raggiunsero anche 7 pianie avevano aree molto piccole per giardini e cortili. Questo fenomeno coinvolse anche la stessa garden city (vennero demoliti molti villini per sostituirli con palazzi molto più alti), oltre che il Tufello, Bufalotta e Vigne Nuove.[26] Tra il 1959 e il 1962 nacque il quartiere di Monte Sacro Alto (detto anche quartiere Talenti) nella zona posta tra via Nomentana e via della Bufalotta. Anche l'antica Fidene fu interessato dal fenomeno edilizio post-bellico, nonostante vi fosse un'ordinanza risalente al 1962 che ne prevedeva un'utilizzazione agricola. La borgata Fidene quindi nacque tra il 1960 e il 1970. Anche in zone limitrofe, come quella di Castel Giubileo vennero edificate in quegli anni, mentre continuò, dopo il 1962, la crescita del quartiere di Vigne Nuove con la costruzione di case popolari promossa dallo I.A.C.P. (Istituto Autonomo Case Popolari). Dopo il 1970 la allora IV circoscrizione conobbe una grande crescita edilizia non solo lungo via delle Vigne Nuove, ma anche in altre zone come Conca d'Oro, Val Melaina, Nuovo Salario e la Serpentara. [27] Successivamente, tra il 1980 e il 1985, venne edificata la zona che oggi porta il nome di Colle Salario caratterizzata da palazzi di altezza media (molti arrivano a sei piani) e torri molto alte (alcune raggiungono i quindici piani). Il fenomeno urbanistico non si arrestò neanche nel quartiere di Talenti: negli anni tra il 1995 e il 1998 i piani edilizi coinvolsero le grandi estensioni verdi poste tra via Gaspara Stampa, via Nomentana, e via di Casal Boccone. [28] Infine, dopo il 2005, si cominciarono a porre le basi per la costruzione di un nuovo quartiere residenziale: Porta di Roma, che prende il nome dall'omonimo centro commerciale. Questo quartiere, in parte ancora in costruzione e racchiuso tra Colle Salario e Vigne Nuove, si sta sviluppando intorno ad una grande area verde: il Parco delle Sabine. Da segnalare, per concludere, che negli ultimi anni una maggiore coscienza ecologica ha rallentato lo sviluppo urbanistico e permesso di preservare numerose aree verdi nel IV Municipio. Per quanto riguarda i trasporti nel 1994 fu aperta la ferrovia regionale FR1. Le stazioni che si trovano nel municipio sono quelle di Settebagni, Fidene a Colle Salario, Nuovo Salario e Val d'Ala. Nel maggio 2012 verrà aperta la stazione della Linea B1 Conca d'Oro, successivamente nel territorio del municipio ci sarà l'apertura della stazione su viale Jonio, stazione appunto denominata Jonio.[29][30] In progetto invece le stazioni di Vigne Nuove (nei pressi di via Conti), Mosca e Porta di Roma/Bufalotta (tra Porta di Roma e Colle Salario) per la Linea B1[31] mentre per la Linea D è prevista la costruzione di sei nuove stazioni: Salario, Prati Fiscali, Adriatico, Talenti, Pugliese e Ojetti. Anche la stazione Jonio sarà utilizzata nella Linea D tra la stazione di Prati Fiscali e quella di Adriatico.[32]

Presidenti del Municipio[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
30 maggio 2006 27 aprile 2008 Alessandro Cardente L'Unione Presidente
28 aprile 2008 in carica Cristiano Bonelli Il Popolo della Libertà Presidente

Cronologia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Sozi, Montesacro. Antico e nuovo, Roma, Litotipografia Litodama, 1994.
  • Ludovico Gatto, L'Italia nel Medioevo: gli italiani e le loro città, Roma, Newton Compton, 1995, ISBN 978-88-81831-82-1.
  • Stefania Quilici Gigli, Roma fuori le mura, Roma, Newton Compton, 1986.
  • Armando Ravaglioli, Roma anno 2750 ab urbe condita, Roma, Newton Compton, 1997, ISBN 978-88-81836-70-3.
  • Comune di Roma, La città giardino. Una passeggiata nel territorio della IV circoscrizione, Roma, 1996.
  • IV Circoscrizione, Le origini. Un museo per la Quarta Circoscrizione, Roma, 1999.
  • Lorenzo Stefania Quilici Quilici, Crustumerium, Roma, 1980, ISBN 978-88-81836-70-3.
  • Laurent Keller, La civiltà etrusca, Milano, Garzanti, 1991.
  • Richard Bloch, La civiltà etrusca, Milano, Xenia, 11994.
  • Massimo Pallottino, Etruscologia, Milano, Hoepli, 1982.
  • Mario Torelli, Storia degli etruschi, Roma-Bari, Laterza, 1981.
  • Guido Clemente, Guida alla storia romana, Milano, Mondadori, 1990, ISBN 978-88-04338-71-0.
  • Filippo Coarelli, Roma, Roma-Bari, Laterza, 1980.
  • Filippo Coarelli, Dintorni di Roma, Bari, Laterza, 1993.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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Sandbox 2[modifica | modifica wikitesto]

Sir Allan Hird (191816 maggio 2007) è stato un giocatore di football australiano (categoria mancante; finché non viene aggiunta non posso creare la pagina) australiano.

Fu inoltre allenatore e dirigente nella Victorian Football League (ora Australian Football League)

Sandbox 3[modifica | modifica wikitesto]

Muniswamy Rajgopal (24 marzo 1926Bangalore,3 marzo 2004) was an Indian field hockey player.

Sandbox 4[modifica | modifica wikitesto]

nome carica             dal                         al             partito
Domenico Serrao sindaco 31 gennaio 1861 25 dicembre 1861
Mariano Serrao sindaco 26 dicembre 1861 21 dicembre 1863
Pasquale Stillitani sidaco 22 dicembre 1863 14 novembre 1865
sindaco 7 agosto 1827 2 gennaio 1837
Gabrio Casati sindaco 2 gennaio 1837 6 agosto 1848
Franz von Wimpffen governatore militare 6 agosto 1848 1 gennaio 1849
Antonio Pestalozza podestà 1 gennaio 1849 27 novembre 1856 Decreto di Josef Radetzky
Giuseppe Sebregondi podestà 27 novembre 1856 10 giugno 1859 Decreto di Francesco Giuseppe I d'Austria
Luigi Barbiano di Belgioioso podestà 10 giugno 1859 26 gennaio 1860 Decreto di Vittorio Emanuele II
Antonio Beretta sindaco 26 gennaio 1860 22 ottobre 1867 Liberali
Alessandro Vasina D'Emarese regio delegato straordinario 22 ottobre 1867 13 febbraio 1868
Giulio Belinzaghi sindaco 13 febbraio 1868 25 aprile 1884 Liberali
Gaetano Negri sindaco 25 aprile 1884 21 novembre 1889 Liberali
Giulio Belinzaghi sindaco 21 novembre 1889 29 agosto 1892 Liberali
Tizio Brambilla assessore anziano 29 agosto 1892 28 settembre 1892
Giuseppe Vigoni sindaco 28 settembre 1892 7 settembre 1894 Liberali
Adeodato Bonasi regio commissario straordinario 7 settembre 1894 25 febbraio 1895
Giuseppe Vigoni sindaco 25 febbraio 1895 28 agosto 1899 Liberali
Francesco Maggiotti regio commissario straordinario 28 agosto 1899 18 dicembre 1899
Giuseppe Mussi sindaco 18 dicembre 1899 16 dicembre 1903 Radicali
Giambattista Barinetti sindaco 16 dicembre 1903 30 novembre 1904 Radicali
Giuseppe Airoldi commissario prefettizio 30 novembre 1904 7 febbraio 1905
Ettore Ponti sindaco 7 febbraio 1905 11 maggio 1909 Liberali
Bassano Gabba sindaco 11 maggio 1909 17 luglio 1910 Liberali
Cesare Gallotti commissario prefettizio 17 luglio 1910 30 gennaio 1911
Emanuele Greppi sindaco 30 gennaio 1911 4 dicembre 1913 Liberali
Filiberto Olgiati commissario prefettizio 4 dicembre 1913 30 giugno 1914
Emilio Caldara sindaco 30 giugno 1914 20 novembre 1920 PSI
Angelo Filippetti sindaco 20 novembre 1920 3 agosto 1922 PSI
Ferdinando Lalli commissario prefettizio 3 agosto 1922 2 settembre 1922
Pio Carbonelli commissario prefettizio 2 settembre 1922 30 dicembre 1922
Luigi Mangiagalli sindaco 30 dicembre 1922 19 agosto 1926 PLI
Ernesto Belloni podestà già commissario 19 agosto 1926 6 settembre 1928 PNF
Giuseppe D'Arzago De Capitani podestà 6 settembre 1928 20 novembre 1929 PNF
Marcello Visconti di Modrone podestà 20 novembre 1929 19 novembre 1935 PNF
Guido Pesenti podestà 19 novembre 1935 13 giugno 1938 PNF
Gian Giacomo Gallarati Scotti podestà 13 giugno 1938 15 agosto 1943 PNF
Giorgio Boltraffio commissario prefettizio 15 agosto 1943 14 ottobre 1943
Piero Parini podestà 14 ottobre 1943 4 maggio 1944 PFR
Guido Andreoni podestà 4 maggio 1944 13 settembre 1944 PFR
Giuseppe Spinelli podestà 13 settembre 1944 23 gennaio 1945 PFR
Mario Colombo podestà 23 gennaio 1945 25 aprile 1945 PFR
Antonio Greppi sindaco 27 aprile 1945 25 giugno 1951 PSI
Virgilio Ferrari sindaco 25 giugno 1951 21 gennaio 1961 PSDI
Gino Cassinis sindaco 21 gennaio 1961 13 gennaio 1964 PSDI
Angelo Amoroso assessore anziano 13 gennaio 1964 17 febbraio 1964
Pietro Bucalossi sindaco 17 febbraio 1964 16 novembre 1967 PSDI
Aldo Aniasi sindaco 16 novembre 1967 12 maggio 1976 PSI
Carlo Tognoli sindaco 12 maggio 1976 21 dicembre 1986 PSI
Paolo Pillitteri sindaco 21 dicembre 1986 18 gennaio 1992 PSI
Giampiero Borghini sindaco 18 gennaio 1992 11 marzo 1993 PSI
Claudio Gelati commissario prefettizio 11 marzo 1993 21 giugno 1993


Sandbox Vica[modifica | modifica wikitesto]

Paolo Marchionne

Presidente del III Municipio
In carica
Inizio mandato12 giugno 2013
PredecessoreCristiano Bonelli

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico

Paolo Emilio Marchionne (Roma, 22 aprile 1981) è un politico italiano, attuale presidente del III Muncipio (ex IV) di Roma.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato e cresciuto a |Talenti, ha frequentato prima il Liceo Classico Orazio e poi la facoltà di scienze della comunicazione all'università La Sapienza.

Impegno civico[modifica | modifica wikitesto]

Collabora prima con Greenpeace Italia e poi con la storica organizzazione culturale di Montesacro La Maggiolina, di cui è stato presidente fino al 2004.


Impegno politico[modifica | modifica wikitesto]

Cresciuto politicamente nelle file nell'area di sinistra, si iscrive nel 2001 ai Democratici di Sinistra presso la sezione di Monte Sacro. È impegnato inoltre nelle attività della Sinistra Giovanile. Ha partecipato alla fondazione della sezione dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani di Monte Sacro dedicata a Lallo Orlandi, e all'apertura del presidio di Libera nel municipio. Collabora anche con Legambiente e Arcigay. Si candida e viene eletto per la prima volta consigliere municipale nel maggio 2006 nella lista de L'Ulivo. È rieletto anche nel 2008, all'opposizione, con 736 preferenze, risultando il terzo più votato nelle liste del Partito Democratico. Negli anni al consiglio municipale si è occupato di ambiente e urbanistica, contrastando la cementificazione del territorio. È stato vicepresidente della commissione Politiche scolastiche. Fu di particolare rilievo l'aggressione subita nei pressi di Conca d'Oro insieme a quattro altri ragazzi dei Giovani Democratici da parte, si presume, di alcuni giovani di Casapound. Nel 2013 partecipa prima alle primarie di Roma Bene Comune (coalizione di centrosinistra) del 7 Aprile, arrivando in testa con più di tremila voti, e poi alle elezioni municipali, che lo vedono sfidare il presidente uscente Cristiano Bonelli. Ottiene il 45% dei voti e scalza l'avversario al ballottaggio del 9 giugno, che lo vede vincitore con più del 65% dei voti.

Presidente del III Municipio[modifica | modifica wikitesto]

Sandbox Arcobaleno[modifica | modifica wikitesto]

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Gianlucas/Sabbionaia (disambigua).

Giampà è un cognome italiano diffuso soprattutto nelle province di Catanzaro e Vibo Valentia.[1][2][3] Per via dell'emigrazione nel corso degli anni dal sud al centro e nord Italia il cognome è mediamente diffuso anche in Lazio e Lombardia.[4]

Origine e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Diffusione del cognome provincia per provincia.

Il cognome dovrebbe derivare dall'aferesi del nome Giampaolo (Giampaolo -> Giampà), probabilmente portato dal capostipite. Il cognome è originario della Calabria ma, come mostrato dalla mappa, ha avuto una modesta diffusione in gran parte dell'Italia.

Persone[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Da creare[modifica | modifica wikitesto]

Liceo Aristofane[modifica | modifica wikitesto]

«Chi ha letto "Gli uccelli" di Aristofane sa che la città immaginaria sospesa tra cielo e terra, edificata dal rivoluzionario protagonista, diventa progressivamente più solida e antica della città reale e costruisce con consapevolezza una sua precisa storia; chissà se la Preside Paola Fabbri avrà pensato [...] questo, quando nel primo collegio docenti di un nuovo liceo classico sito nel cuore del Tufello, propose il nome del drammaturgo greco per definire una scuola [...] che, davvero, sembrava in bilico tra le nuvole: non lo sapremo mai, ma, di sicuro, gli incensi accesi dai pochi docenti e studenti di allora raggiunsero le narici degli dei e l’Aristofane, per incanto, cominciò a crescere e a diventare un liceo prospero e ben messo.»

Il Liceo Classico "Aristofane" è un liceo classico di Roma. Si trova in via Monte Resegone, nella zona di Val Melaina.

Cenni storici[modifica | modifica wikitesto]

Il liceo nacque nel 1978, sulle ceneri del Liceo Unico Sperimentale di via della Bufalotta, scuola problematica e dilaniata dal clima degli anni di piombo. La prima preside, Paola Fabbri, scelse il nome del liceo, intitolandolo al commediografo Aristofane. Il Liceo quindi divenne il primo in Italia a portare questo nome. Nel 1993, seguendo la richiesta in aumento nei quartieri adiacenti, il liceo divenne anche linguistico.