Divisione "Vittorio Veneto": differenze tra le versioni

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*Compagnia trasmissioni "Friuli"
*Compagnia trasmissioni "Friuli"


Nel [[1963]] nel VI Corpo d'armata viene incorporata anche la [[I Brigata paracadutisti]] che nel [[1967]] sarebbe diventata la [[Brigata paracadutisti "Folgore"]]. Nel [[1966]] la Brigata "Friuli" prese parte alle operazioni di soccorso alla popolazione fiorentina colpita dall'[[Alluvione di Firenze del 4 novembre 1966|alluvione]] che il 4 novenbre di quell'anno compì il capolutogo toscano.
Nel [[1963]] nel VI Corpo d'armata viene incorporata anche la [[I Brigata paracadutisti]] che nel [[1967]] sarebbe diventata la [[Brigata paracadutisti "Folgore"]]. Nel [[1966]] la Brigata "Friuli" prese parte alle operazioni di soccorso alla popolazione fiorentina in occasione dell'[[Alluvione di Firenze del 4 novembre 1966|alluvione]] che il 4 novembre di quell'anno colpì il capoluogo toscano.


La conformazione organica della brigata rimase immutata fino alla riorganizzazione dell'esercito del [[1975]]. Nel corso degli anni la 1ª e la 2ª Compagnia carri del XIX battaglione corazzato vennero riequipaggiate con gli [[M47 Patton]] che sostituirono gli [[M26 Pershing]] mentre il Gruppo artiglieria da campagna "Friuli" venne equipaggiato con gli obici [[155/23|M114 da 155/23]] e la Sezione Aerei Leggeri vide la sostituzione degli [[Piper L-21|L-21A]] con gli [[Piper L-21|L-21B]].
La conformazione organica della brigata rimase immutata fino alla riorganizzazione dell'esercito del [[1975]]. Nel corso degli anni la 1ª e la 2ª Compagnia carri del XIX battaglione corazzato vennero riequipaggiate con gli [[M47 Patton]] che sostituirono gli [[M26 Pershing]] mentre il Gruppo artiglieria da campagna "Friuli" venne equipaggiato con gli obici [[155/23|M114 da 155/23]] e la Sezione Aerei Leggeri vide la sostituzione degli [[Piper L-21|L-21A]] con gli [[Piper L-21|L-21B]].

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Divisione "Friuli"
Descrizione generale
Attiva15 luglio 2013
NazioneBandiera dell'Italia Italia
Servizio Esercito Italiano
DimensioneDivisione
Caserma "Predieri"Firenze
Parte di
COMFOTER
Reparti dipendenti
132ª Brigata corazzata "Ariete"
Brigata di cavalleria "Pozzuolo del Friuli"
Brigata aeromobile "Friuli"
Comandanti
GeneraleFlaviano Godio
Divisione Friuli
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La Divisione "Friuli" è una grande unità dell'Esercito Italiano costituita il 15 luglio 2013 nella Caserma “Predieri” di Firenze per effetto della legge delega 244/12 che ha avviato il processo di revisione e razionalizzazione dello strumento militare e dal 1 ottobre dello stesso anno ha acquisito i compiti e le capacità che fino ad allora appartenevano al disciolto 1º Comando delle forze di difesa con sede a Vittorio Veneto.[1]

Storia

Le origini del reparto risalgono al 1º novembre 1884, quando in attuazione della legge 29 giugno 1882 venne costituita a Milano la Brigata "Friuli", che avrebbe preso parte alla prima guerra mondiale, operando nella zona del Carso di Monfalcone.[2]

Il 28 dicembre 1926 il Comando di brigata venne sciolto e il reparto venne ricostituito nel 1939 a livello divisionale come 20ª Divisione fanteria "Friuli"[2] prendendo parte alla seconda guerra mondiale operando prima al confine francese e dal 1941 sul fronte jugoslavo per essere rischierato nel 1942 in Corsica dove si trovava alla proclamazione dell'armistizio. Successivamente alle vicende armistiziali la Divisione venne rischierata in Sardegna e quindi nel continente dove il 20 settembre 1944 assunse la denominazione di Gruppo di combattimento "Friuli" guidato dal generale Arturo Scattini prendendo parte alla guerra di liberazione.[2]

Divisione fanteria "Friuli"

Nel dopoguerra, Il 15 ottobre 1945, il Gruppo di combattimento "Friuli", riprende il nome di Divisione di fanteria "Friuli" mantenendo inizialmente i Reggimenti 87° e 88° Fanteria e 35° Artiglieria da campagna, il 120º Battaglione misto genio e reparti minori con il comando di divisione spostato a Bolzano alle dipendenze del IV Comando militare territoriale e alla fine degli anni quaranta a Firenze alle dipendenze del VII Comando militare territoriale, assumendo nei ranghi il 78º Reggimento fanteria "Lupi di Toscana", per passare poi nel corso degli anni cinquanta alle dipendenze del VI Corpo d'Armata di Bologna, costituito dalla Divisione di fanteria "Friuli" la cui sede di comando era Firenze e dalla Divisione fanteria "Trieste" la cui sede di comando era Bologna.

Brigata fanteria "Friuli"

Il 15 aprile 1960 la formazione venne ridotta a Brigata, con la denominazione di Brigata di fanteria "Friuli", modificando la conformazione organica, con la perdita dei reggimenti tradizionali 87° e 88° fanteria e assumendo nei ranghi il Battaglione corazzato "Friuli", il Gruppo artiglieria da campagna "Friuli", la Compagnia Genio pionieri, la Compagnia Trasmissioni e la Sezione Aerei Leggeri "Friuli" su velivoli L-21A. Contemporaneamente anche la Divisione fanteria "Trieste" venne ridotta a Brigata con la denominazione di Brigata fanteria "Trieste".

Ordine di battaglia dopo il 1961
  • 78º Reggimento fanteria "Lupi di Toscana"
  • XIX Battaglione Corazzato
    • 1ª Compagnia carri - M26 Pershing
    • 2ª Compagnia carri - M26 Pershing
    • 3ª Compagnia Meccanizzata - M113
  • Gruppo artiglieria da campagna "Friuli"
  • Gruppo artiglieria controaerei leggera "Friuli" - M 1 da 40/56
  • Sezione Aerei Leggeri "Friuli" - L-21A
  • Compagnia Genio pionieri "Friuli"
  • Compagnia trasmissioni "Friuli"

Nel 1963 nel VI Corpo d'armata viene incorporata anche la I Brigata paracadutisti che nel 1967 sarebbe diventata la Brigata paracadutisti "Folgore". Nel 1966 la Brigata "Friuli" prese parte alle operazioni di soccorso alla popolazione fiorentina in occasione dell'alluvione che il 4 novembre di quell'anno colpì il capoluogo toscano.

La conformazione organica della brigata rimase immutata fino alla riorganizzazione dell'esercito del 1975. Nel corso degli anni la 1ª e la 2ª Compagnia carri del XIX battaglione corazzato vennero riequipaggiate con gli M47 Patton che sostituirono gli M26 Pershing mentre il Gruppo artiglieria da campagna "Friuli" venne equipaggiato con gli obici M114 da 155/23 e la Sezione Aerei Leggeri vide la sostituzione degli L-21A con gli L-21B.

Dopo lo scioglimento del VI Corpo d'armata, avvenuto il 1º aprile 1972 le due brigate di fanteria "Friuli" e "Trieste", insieme alla Brigata paracadutisti "Folgore", sono passate alle dipendenze della VII Comando militare territoriale - Regione Militare "Tosco-Emiliana" costituitosi in seguito all'unificazione del VI Comando militare territoriale di Bologna e del VII Comando militare territoriale di Firenze.

Brigata motorizzata "Friuli"

Con la ristrutturazione dell'Esercito, il 23 settembre 1975 l'unità assunse il nome di Brigata motorizzata "Friuli", alle dipendenze della Regione Militare "Tosco-Emiliana".

Ordine di battaglia Brigata motorizzata "Friuli"
  • Reparto comando e trasmissioni "Friuli" (Firenze)
  • 35º Battaglione fanteria motorizzato "Pistoia" (quadro, Pistoia)
  • 78º Battaglione fanteria motorizzato "Lupi di Toscana" (Scandicci FI)
  • 87º Battaglione fanteria motorizzato "Senio" (Pistoia)
  • 225º Battaglione fanteria motorizzato "Arezzo" (Arezzo)
  • 77º Battaglione fanteria addestramento reclute "M.O. Mattei" (Bologna)
  • 19º Battaglione corazzato "M.O. Tumiati" (Firenze)
  • Compagnia controcarri "Friuli" (Scandicci FI)
  • 35º Gruppo artiglieria da campagna "Riolo" (Pistoia)
  • Compagnia genio guastatori "Friuli" (Firenze)
  • Battaglione logistico "Friuli" (Coverciano FI)

La brigata mantiene la medesima configurazione anche nel corso degli anni ottanta.

Il 1º gennaio 1986 la Brigata motorizzata "Friuli", unitamente alla Brigata paracadutisti "Folgore" ed a reparti di volo dell'Aviazione leggera dell'Esercito, entrava nella Forza d'intervento rapido (FIR), un'unità militare interforze costituita da unita' specializzate delle Forze armate italiane, continuando a farne parte anche dopo la riconfigurazione della Brigata da motorizzata a meccanizzata. La "Forza d'intervento rapido" era stata costituita per intervenire con immediatezza contro minacce interessanti l'intero territorio nazionale e poteva inoltre fornire aliquote di forze per compiti connessi con la sicurezza internazionale, quali la formazione di un contingente di pace o di una forza di sicurezza.

Brigata meccanizzata "Friuli"

La brigata il 1º giugno 1991 venne rinominata Brigata meccanizzata "Friuli", in seguito alla ridenominazione della Brigata meccanizzata "Trieste" di cui venivano assorbiti alcui reparti, con il comando trasferito da Firenze a Bologna, che era la sede della Brigata "Trieste"; il 21 settembre dello stesso anno al reparto venne conferita la cittadinanza onoraria di Udine, di cui porta nello stemma araldico il castello.[3]

Ordine di battaglia della Brigata meccanizzata "Friuli" nel 1991;

Provenivano dalla Brigata meccanizzata "Trieste" il 66º Battaglione fanteria meccanizzata "Valtellina" di stanza a Forlì, 11º Battaglione carri "M.O. Calzecchi" di stanza a Ozzano Emilia e il Battaglione Logistico di stanza a Budrio.

Il 7 gennaio 1992 caddero a seguito dell'abbattimento dell'elicottero sul quale volavano, impegnati per conto dell'European Community Monitor Mission (ECMM),[4] il tenente colonnello Enzo Venturini, i marescialli capo Silvano Natale e Fiorenzo Ramacci e il sergente maggiore Marco Matta, tutti decorati di medaglia d'oro al valor militare. Insieme a loro volava anche il Lieutenant de vaisseau (Tenente di Vascello) della Marine nationale francese Jean-Loup Eychenne,[5] che perse anche lui la vita. L'elicottero AB-205 sul quale volavano venne abbattuto da parte di due MIG-25 dell'aviazione iugoslava, a Podrute.

Dal 18 settembre 1992 l'11º battaglione carri diviene 4º Reggimento carri inquadrando l'11º Battaglione carri "M.O. Calzecchi" e nello stesso periodo vengono elevate a rango di reggimento il 78º Battaglione fanteria meccanizzata "Lupi di Toscana" che diviene 78º Reggimento fanteria "Lupi di Toscana", il 225º Battaglione fanteria "Arezzo" diviene 225º Reggimento "Arezzo", mentre per trasformazione del 10º battaglione bersaglieri "Bezzecca" viene ricostituito il 6º battaglione bersaglieri "Palestro" che viene inquadrato nel 6º Reggimento bersaglieri ricostituitosi a Bologna il 16 settembre 1992.

Nel settembre 1993 la Compagnia Genio viene inglobata nel Reparto comando, che diviene Reparto comando e supporti tattici, il 66º Battaglione fanteria meccanizzata "Valtellina" diviene 66º Reggimento fanteria "Trieste", il 21º Gruppo diviene 21º Reggimento artiglieria da campagna semovente "Trieste", il 225º Reggimento "Arezzo" passa alle dipendenze del Comando Regione tosco-emiliana e sostituito dal 121º Reggimento fanteria "Macerata" mentre il 4º Reggimento carri diviene 33º Reggimento carri, in seguito alla ricostituzione del 4º Reggimento carri avvenuta a Civitavecchia il 1º settembre 1993.

Nel 1992 e nel 1994 la Brigata prese parte all'operazione Vespri siciliani in Sicilia, per il mantenimento dell’ordine pubblico in versione antimafia, con il 66º Reggimento "Trieste", con il 78º Reggimento "Lupi di Toscana", impegnato nelle cittadine di Sciacca (AG) e Gela (CL) e con il 6º Reggimento bersaglieri, impegnato dal 9 febbraio al 25 marzo 1994, nel settore di Caltanissetta e dall'11 giugno al 25 luglio 1994 nelle zone di Piazza Armerina, Enna e Nicosia. Nello stesso periodo il 66º Reggimento fanteria "Trieste", 78º Reggimento fanteria "Lupi di Toscana" e il 6º Reggimento bersaglieri prendevano parte alla missione ONU UNOSOM II in Somalia. Il 6 febbraio 1994, a seguito di un agguato, sulla strada tra Balad e Mogadiscio, durante la missione UNOSOM II, "Ibis 2" in Somalia[6] cadde il tenente Giulio Ruzzi, 28 anni, di Roma, in servizio nel 66º Reggimento fanteria "Trieste".

Dall'aprile al luglio 1997 la "Friuli" prese quindi parte all'operazione Alba in Albania, nella zona di Valona, venendo mobilitata dal marzo all'ottobre dell'anno successivo a Sarajevo (Bosnia ed Erzegovina) per l'operazione Constant Forge.[3]

Nel corso degli anni novanta venne avviata la trasformazione da brigata meccanizzata a brigata aeromobile con lo scioglimento di alcuni reoparti che la costituivano e l'inquadramento di nuovi reparti operativi.

Nel 1995 viene sciolto il 78º Reggimento fanteria "Lupi di Toscana" e nel corso degli anni novanta la brigata perde il 33º Reggimento carri, che passa in forza alla Brigata corazzata "Ariete" e nel 1997 il 121° "Macerata" assumendo però nei suoi ranghi il 3º Reggimento "Savoia Cavalleria". Nello stesso anno in seguito ad un processo di riorganizzazione dell'Esercito Italiano il 3º Corpo d'Armata, nell'ambito dei provvedimenti connessi con l'attuazione del Nuovo modello di difesa, dal 1º ottobre 1997 venne riconfigurato nel Comando Forze Operative di Proiezione (COMFOP) costituito da reparti caratterizzati da alta mobilità e prontezza di impiego. La Brigata meccanizzata "Friuli" entrò a far parte della Forza operativa di proiezione che era costituita oltre che dalla Brigata "Friuli", dalla Brigata bersaglieri "Garibaldi" e dalla Brigata paracadutisti "Folgore" supportate dal 10º Reggimento genio guastatori, dal 3º Reggimento cavalleria dell'aria "Aldebaran", dal 33º reggimento logistico di manovra "Ambrosiano", dal Reggimento lagunari "Serenissima", dal 26º reggimento "Bergamo" e dal 121º reggimento "Macerata".[7]

Ordine di battaglia sotto il Comando delle forze operative di proiezione

Brigata aeromobile "Friuli"

Lo stesso argomento in dettaglio: Brigata aeromobile "Friuli".

In seguito alla trasformazione della Brigata da meccanizzata ad aeromobile il 1º maggio del 2000 il reparto cambiò la sua denominazione in Brigata aeromobile "Friuli", inquadrata dal 1º dicembre successivo nel 1º Comando delle forze di difesa di Vittorio Veneto.

Nel 2001 il 21º Reggimento artiglieria viene ceduto alla Brigata meccanizzata "Pinerolo".

Dal 6 settembre al 20 dicembre 2004 la Brigata aeromobile "Friuli" ha preso parte in Iraq all'operazione Antica Babilonia schierata nella base di Nasiriyya; il 1º gennaio 2006 la brigata perde il 6º Reggimento bersaglieri ceduto alla Brigata meccanizzata "Aosta" per ridenominazione del 12º Reggimento bersaglieri

Dal 23 aprile al 9 ottobre 2008 la Brigata aeromobile "Friuli" ha preso parte all'operazione ISAF in Afghanistan, schierata nella base di Herat e, dal 6 novembre 2009 al 6 maggio 2010, alla missione delle Nazioni Unite UNIFIL, nell'ambito dell'operazione Leonte 7 in Libano.[3]

Nel 2013 il 3º Reggimento cavalleria "Savoia" di Grosseto viene ceduto alla Brigata paracadutisti "Folgore".

La Divisione "Friuli" oggi

Il 15 luglio 2013 la Divisione "Friuli" è stata ricostituita come Comando divisione "Friuli" e Reparto comando e supporto logistico "Friuli".[8][9] Il 1º ottobre 2013, con l'effettivo scioglimento del 1º Comando FOD di Vittorio Veneto, la Divisione ha acquisito parte delle competenze del disciolto comando e le Brigate "Ariete", "Pozzuolo del Friuli" e "Friuli".[3]

La Divisione "Friuli" è stata ricostituita, per ridenominazione del Divisione "Mantova" e trasferta a Firenze, con la contestuale chiusura del 1º Comando delle forze di difesa di Vittorio Veneto, avvenuto nell'ambito della revisione dello strumento militare nazionale. Nell'interno del 1° COMFOD il Comando Divisione "Mantova" era stato configurato comando di proiezione senza forze assegnate pronto ad essere enucleato per esercitazioni e/o operazioni.

La ridenominazione della Divisione "Mantova" in Divisione "Friuli" è stata decisa dal Capo di stato maggiore dell'Esercito italiano per ragioni storiche.

La ricostituzione della Divisione "Friuli", che acquisisce anche le tradizioni della omonima Brigata aeromobile, presagiscono la futura ridenominazione della Brigata "Friuli" in Brigata "Pozzuolo del Friuli", con conseguente scambio delle bandiere di guerra tra le unità interessate.

La riconfigurazione prevede che la Brigata aeromobile acquisisca anche capacità anfibie e sarà articolata su un reparto comando e supporti tattici, a livello di battaglione, e su otto reggimenti di cui quattro provenienti dalla disciolta Brigata di cavalleria "Pozzuolo del Friuli", tra cui il Reggimento lagunari "Serenissima".

Operazioni nazionali e fuori area

Brigata meccanizzata "Friuli" e Brigata aeromobile "Friuli"

Operazioni nazionali:

  • 1º agosto - 7 settembre 1992: Operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio, nelle provincie di Agrigento e Caltanissetta.
  • 11 febbraio - 22 marzo 1993: Operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio, nelle provincie di Agrigento e Caltanissetta.

Operazioni fuori area:

  • settembre 1993 - marzo 1994: Missione ONU "IBIS 2" in Somalia in cui partecipa con due reggimenti (78º rgt.f. “Lupi di Toscana” e 6º rgt. Bersaglieri)
  • aprile-luglio 1997: Operazione "ALBA" nell'area di Valona in Albania
  • marzo-ottobre 1998: Operazione "Constant Forge" in Bosnia ed Erzegovina quale "Brigata Multinazionale Nord" con sede a Sarajevo
  • 15 ottobre 1999 - 12 aprile 2000: Operazione "Joint Guardian" in Albania quale struttura portante e di comando NATO impegnata nella "Communication Zone West" di KFOR
  • 6 settembre 2004 - 20 dicembre 2004: Operazione "Antica Babilonia" a Nassiriya in Iraq nella quale la Brigata costituisce la base dell'Italian Joint Task Force Iraq. (In questa missione il 66º Rgt. Fanteria Aeromobile "Trieste" guadagna la medaglia d'argento al valor militare consegnata alla Bandiera di Guerra dal CSM Difesa nella cerimonia per il rientro dalla missione "ISAF" il 22 ottobre 2008)
  • 22 aprile 2008 - 19 ottobre 2008: Operazione "ISAF" ad Herat in Afghanistan nella quale la Brigata ha guidato il Regional Command West nell'ambito dell'operazione.
  • 10 novembre 2009 - 7 maggio 2010: Operazione "UNIFIL" a Tibnin in Libano nella quale la Brigata ha guidato il "Settore Ovest" nell'ambito della missione.

La Brigata aeromobile "Friuli" fornisce inoltre assetti di elicotteri, da combattimento e multiruolo, in Libano, Kosovo e Afghanistan.

I comandanti

Brigata "Friuli" (1884-1926)

  • Maggior generale Ottone Tournon
  • Maggior generale Federico Bosco di Ruffino
  • Maggior generale Antonio Gandolfi
  • Maggior generale Francesco Garra
  • Maggior generale Antonio Boselli
  • Maggior generale Ugo Brusati
  • Maggior generale Giovanni Bertoldo
  • Maggior generale Augusto Matarelli
  • Maggior generale Giovanni Bertoldo
  • Maggior generale Giuseppe Fadda
  • Maggior generale Giovanni Turletti
  • Maggior generale Gustavo Fara
  • Maggior generale Vittorio Martinelli
  • Colonnello Giovanni Sirombo
  • Col. brig. Costantino Bruno
  • Col. brig. Carlo Gianinazzi
  • Col. brig. Eugenio Barbarich
  • Colonnello Carlo Giordana
  • Generale di brigata Ruggiero Santini
  • Generale di brigata Ezio Zanetti

Divisione di fanteria "Friuli" (20a) (1939-44)

  • Generale di divisione Vittorio Sogno
  • Generale di divisione Vito Ferrari
  • Generale di divisione Giacomo Carboni
  • Generale di divisione Ettore Cotronei
  • Generale di brigata Ugo De Lorenzis
  • Generale di brigata Bartolomeo Pedrotti

Gruppo di combattimento "Friuli" (1944-45)

  • Generale di brigata Bartolomeo Pedrotti
  • Generale di divisione Arturo Scattini

Divisione di fanteria "Friuli" (1945-60)

  • Generale di divisione Arturo Scattini
  • Generale di divisione Tullio Bernardi
  • Generale di divisione Ugo Fongoli
  • Generale di divisione Raffaello Operti
  • Generale di divisione Vittorio Palma
  • Generale di divisione Carlo Cassini
  • Generale di divisione Edmondo De Renzi
  • Generale di divisione Fernando Mocch
  • Generale di divisione Giovanni Gatta
  • Generale di divisione Oscar Amatucci
  • Generale di divisione Enrico Marucci
  • Generale di divisione Aldo Beolchini
  • Generale di divisione Delfino Trabucchi
  • Generale di divisione Ildebrando Baglione

Brigata di fanteria "Friuli" (1960-75)

  • Generale di brigata Ezio Pistotti
  • Generale di brigata Enzo Terni
  • Generale di brigata Renato Rebecchi
  • Generale di brigata Nicolò Perniciaro
  • Generale di brigata Silvio Di Silvio
  • Generale di brigata Arturo Siracusa
  • Generale di brigata Nicola De Nicolò
  • Generale di brigata Vittorio Casassa
  • Generale di brigata Mario Moschera
  • Generale di brigata Vittorio Rastelli
  • Generale di brigata Sante Giustino

Brigata motorizzata "Friuli" (1975-91)

  • Generale di brigata Sante Giustino
  • Generale di brigata Elio Cappelli
  • Generale di brigata Roberto Coppola
  • Generale di brigata Giuliano Giovannelli
  • Generale di brigata Luigi Zanetti
  • Generale di brigata Giorgio Malorgio
  • Generale di brigata Mario Piccione
  • Generale di brigata Giovanni Civita
  • Generale di brigata Mario Ferrari
  • Generale di brigata Gianfranco Baldini
  • Generale di brigata Luigi Campagna
  • Generale di brigata Francesco Punzo
  • Generale di brigata Guido Bellini

Brigata meccanizzata "Friuli" (1991-2000)

  • Generale di brigata Ezio Piperni
  • Colonnello Umberto Calamida (in sede vacante)
  • Generale di brigata Antonio Catena
  • Generale di brigata Matteo Facciorusso
  • Generale di brigata Guido Caruso
  • Generale di brigata Nicola Gallippi
  • Generale di brigata Girolamo Giglio
  • Brigadier generale Luigi Chiavarelli
  • Brigadier generale Giacomo Guarnera

Brigata aeromobile "Friuli" (dal 2000 sino ad oggi)

  • Brigadier generale Giacomo Guarnera
  • Brigadier generale Enzo Stefanini
  • Generale di brigata Giangiacomo Calligaris
  • Generale di brigata Francesco Arena
  • Generale di brigata Luigi Francavilla
  • Generale di brigata Filippo Camporesi
  • Generale di brigata Antonio Bettelli
  • Generale di brigata Salvatore Cuoci (attuale comandante)

Note

  1. ^ - Divisione Friuli
  2. ^ a b c 20ª Divisione fanteria "Friuli", in regioesercito.it. URL consultato il 17 novembre 2013.
  3. ^ a b c d Divisione "Friuli"-La storia, in esercito.difesa.it. URL consultato il 17 novembre 2013.
  4. ^ Strage di Podrute, condanna in appello Panorama 10 febbraio 2012
  5. ^ Rapport d'information n° 358 : Mission effectuée en Bosnie-Herzégovine du 8 au 11 mai 1997
  6. ^ Somalia: ucciso tenente italiano. Corriere della Sera. Archivio Storico. 7 febbraio 1994.
  7. ^ NRDC - ITA - La Storia
  8. ^ Esercito, dal 1º luglio a Firenze la nuova Divisione "Friuli", in firenzepost.it, 12 giugno 2013. URL consultato il 28 luglio 2013.
  9. ^ Divisione Friuli, in esercito.difesa.it, 16 luglio 2013. URL consultato il 28 luglio 2013.
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