Guglielmo Nasi

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Guglielmo Ciro Nasi

Viceré d'Etiopia
Durata mandato6 luglio 1941 –
27 novembre 1941
MonarcaVittorio Emanuele III d'Italia
Capo del governoBenito Mussolini
PredecessorePietro Gazzera
Successorecarica abolita

Governatore dell'Amara
Durata mandato19 maggio 1941 –
27 novembre 1941
PredecessoreLuigi Frusci
Successorecarica abolita

Governatore militare del Somaliland
Durata mandato19 agosto 1940 –
ottobre 1940
Predecessorecarica istituita
SuccessoreCarlo De Simone

Governatore dello Scioa
Durata mandato5 maggio 1939 –
2 giugno 1940
PredecessoreEnrico Cerulli
SuccessoreGiuseppe Daodice

Governatore dell'Harar
Durata mandato1º giugno 1936 – 5 maggio 1939
11 giugno 1940 – 4 febbraio 1941
Predecessorecarica istituita
SuccessoreEnrico Cerulli

Vicegovernatore Onorario della Cirenaica
Durata mandatogiugno 1934 –
aprile 1935
PredecessoreRodolfo Graziani
Successorecarica abolita

Senatore del Regno d'Italia
LegislaturaXXX
Incarichi parlamentari
  • Membro della Commissione delle Forze armate
  • Membro della Commissione degli affari dell'Africa italiana
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Nazionale Fascista
Titolo di studioScuola militare
ProfessioneMilitare

Guglielmo Ciro Nasi (Civitavecchia, 21 febbraio 1879Reggio Emilia, 21 settembre 1971) è stato un generale e politico italiano, alto ufficiale del Regio Esercito, che assunse i vertici del servizio nell'Africa Orientale Italiana. Fu ultimo Viceré d'Etiopia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Guglielmo Nasi
Dati militari
Paese servito Regno d'Italia
Forza armata Regio Esercito
ArmaArma di artiglieria
GradoGenerale
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
Guerra d'Etiopia
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna dell'Africa Orientale Italiana
Conquista italiana della Somalia Britannica
BattaglieBattaglia di Gondar
Comandante di3º reggimento d'artiglieria
Regi corpi truppe coloniali
1ª Divisione fanteria "Libia"
Stato Maggiore delle truppe coloniali
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Nacque a Civitavecchia il 21 febbraio 1879. Dopo essersi arruolato nel Regio Esercito entrò nella Regia Accademia di Artiglieria e Genio di Torino, da cui uscì con il grado di sottotenente, assegnato all'Arma di artiglieria.

Carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1905 fu promosso tenente, e nel 1912 fu inviato in Libia con il grado di capitano, in forza all'8º Reggimento d'artiglieria. L'anno successivo si distinse nel combattimento di Saf Saf (1º luglio), venendo decorato con una Medaglia d'argento al valor militare.

Dopo l'entrata nella prima guerra mondiale dell'Italia, avvenuta il 24 maggio 1915, si distinse in forza all'artiglieria, in particolare nel corso del 1917, e al termine del conflitto risultava decorato con altre tre Medaglie d'argento al valor militare, ed aveva raggiunto il grado di tenente colonnello.

Nel 1924 assunse il comando del 3º reggimento d'artiglieria, e l'anno successivo fu nominato addetto militare a Parigi dove rimane per 3 anni fino al 1928. In quell'anno rientrò in Patria per essere quindi inviato nelle colonie africane in qualità di Capo di stato maggiore delle truppe coloniali, ricoprendo l'incarico di Vice-governatore della Cirenaica italiana dal 1934 al 1935.

In Africa Orientale Italiana[modifica | modifica wikitesto]

Dopo lo scoppio della guerra d'Etiopia, Nasi fu impegnato sul fronte sud al comando della 1ª Divisione fanteria "Libia", alle dipendenze del generale Rodolfo Graziani. In questo frangente portò le sue truppe a scontrarsi con le truppe etiopi al comando di Wehib Pascià, un generale turco al servizio dell'imperatore etiopico. Wehib cercò di attirare l'armata italiana in una trappola facendola spingere il più possibile nel deserto dell'Ogaden. Ma nello svolgimento di tale operazione i reparti italiani al comando di Nasi, e del generale Navarra, fecero fallire l'operazione infliggendo gravissime perdite agli abissini e mettendo a repentaglio la stessa sopravvivenza dell'armata di Wehib Pascià.

Al termine della campagna d'Etiopia fu nominato governatore dell'Harar, ricoprendo tale incarico dal 1936 al 1939, quando assunse quello di governatore dello Scioa che ricoprì fino al 1940 (cumulando anche la carica con quella di vice governatore dell'AOI). Nel 1938 era stato promosso tenente generale. La sua politica di governo fu caratterizzata da una forte azione moralizzatrice dell'amministrazione civile e militare. Si dimostrò anche un abile diplomatico nella gestione delle relazioni con le diverse tribù indigene, alternando l'utilizzo della forza con la trattativa.

Sostenne, inoltre, il viceré Amedeo d'Aosta nella sua azione di collaborazione con i notabili, inclusi i dissidenti, e in quella di avvicinamento alle popolazioni etiopi.

Guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Gondar.

Con l'entrata nella seconda guerra mondiale dell'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, venne anche nominato comandante in capo dello scacchiere Est delle Forze armate dell'Africa Orientale Italiana. In questo ruolo organizzò e guidò personalmente una fortunata campagna contro il Somaliland britannico, impiegando gli àscari. Nell'agosto 1941 assunse il massimo grado di generale.

L'ultima piazzaforte nell'Africa orientale italiana fu completamente conquistata dagli inglesi a Gondar (Etiopia), nel novembre 1941. Nei mesi precedenti, l'equilibrio delle forze nel corno d'Africa cambiò decisamente costringendo le forze italiane ad assumere una posizione difensiva. Nasi, rimasto completamente isolato, combatté la battaglia di Gondar. Il 27 novembre 1941 iniziò l'attacco finale degli inglesi diretto subito sull'aeroporto di Azozo. Nella mattinata cadde Azozo e le truppe britanniche raggiunsero il castello di Fasilades.

Alle 14.30 il generale Guglielmo Nasi inviò in Italia l'ultimo dispaccio: «La brigata di riserva, lanciata sul fronte sud, non è riuscita a contenere l'attacco. Il nemico ha già superato il reticolato e i mezzi blindati sono penetrati in città. Ritengo esaurito ogni mezzo per un'ulteriore resistenza ed invio i parlamentari». Poco dopo il comando italiano di Gondar, locato nella Banca d'Italia, fu preso d'assalto e costretto alla resa. Il 30 novembre deposero le armi gli italiani negli ultimi presidi che ancora resistevano. Guglielmo Nasi fu l'ultimo comandante italiano ad arrendersi nell'Africa Orientale Italiana il 28 novembre 1941. Fatto prigioniero, fu inviato in un campo di prigionia nel Kenya insieme al duca Amedeo d'Aosta, e quando costui morì, Nasi assunse il comando dei circa 60.000 prigionieri italiani.

Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 con gli Alleati della seconda guerra mondiale, si schierò con il governo del Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio.

Dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Gli fu consentito di rientrare in Italia solo al termine della guerra, nel novembre 1945 per presentarsi davanti all'Alta Corte di Giustizia e difendersi dalla denuncia presentata contro di lui dall'Alto Commissario per le sanzioni contro il fascismo. Fu prosciolto nel corso di quello stesso anno.

Nel 1949 venne designato a ricoprire la carica di "Commissario straordinario al trapasso" in Somalia tra l'uscente amministrazione britannica e la nuova Amministrazione fiduciaria italiana della Somalia. Sull'onda delle proteste del governo etiopico, espresse direttamente dall'imperatore Hailé Selassié al governo italiano e riprese nel parlamento italiano dalla sinistra, il Consiglio dei ministri decise di revocargli l'incarico e di sopprimere la stessa figura di Commissario straordinario. Le proteste etiopiche furono collegate al fatto che il suo nome risultava fra quelli dei presunti criminali di guerra denunciati dal governo etiopico alle Nazioni Unite.

Si spense a Reggio Emilia il 20 settembre 1971. Lo storico Angelo Del Boca, tra i massimi studiosi del colonialismo italiano, lo considerò il migliore ufficiale del Regio Esercito presente in A.O.I.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Diede prova di grande energia e coraggio nella condotta dei suoi pezzi durante il combattimento di Saf Saf. Saf Saf, 1º luglio 1913
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Durante le azioni che portarono all'occupazione della testata di Val Travenanzes, concorreva efficacemente alla riuscita delle operazioni compiendo, con tenacia mirevole, intelligenza e grande ardimento, una serie di pericolose ricognizioni, i cui risultati servirono come dati essenziali di base per gli spostamenti ed il più opportuno impiego delle batterie. Val Costeana, maggio-ottobre 1916
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Con calma ed ardire assolveva completamente l'arduo compito assegnatoli, nonostante che l'osservatorio e le batterie fossero soggette al preciso e al violento tiro dei grossi calibri nemici, dando luminosa prova di coraggio e di alto sentimento del dovere. Castagnevizza, 12-24 maggio 1917
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Costante esempio di fermezza e coraggio, incaricato di una ricognizione sulla linea dei piccoli posti per constatare la posizione raggiunta dai reparti più avanzati e la loro dislocazione, e sorpreso da un furioso bombardamento nemico, compì risolutamente la propria missione, dimostrando fermezza e tenacia mirabili. Pod Koriti, 19 - 24 agosto 1917
Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce decorato di gran cordone dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Vittorio Veneto - nastrino per uniforme ordinaria
Promozione per merito di guerra (fino a Ufficiale generale) - nastrino per uniforme ordinaria
«Nasi Guglielmo, generale di brigata. - È promosso generale di divisione.- Per la forte e sagace azione di comando nelle operazioni che portarono alla conquista dell'Ogaden e dell'Harrarino.-»
— Regio Decreto 6-7-1936-XIV[6]
Promozione per merito di guerra (fino a Ufficiale generale) - nastrino per uniforme ordinaria
«Nasi Guglielmo, generale di divisione in s.p.e.. - È promosso generale di corpo d'armata.- Comandante delle truppe e governatore del territorio dell'Harar, dimostrava eminenti virtù di condottiero e di animatore. Di eccezionali qualità organizzative, tracciava e raggiungeva nel territorio affidatogli sicure vie e fulgide mete per l'avvenire e la grandezza dell'Impero.-»
— Regio Decreto 31-7-1938-XIV[7]
Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia al merito di lungo comando nell'esercito (10 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa orientale (ruoli combattenti) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra italo-turca - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  2. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.144, 21 giugno 1935, pag.3070.
  3. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.43 del 21 febbraio 1936, p.483.
  4. ^ Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.230 del 2 ottobre 1939, pag.24.
  5. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  6. ^ Registrato alla Corte dei conti li 10-7-1936- XIV - registro 24, foglio 51.
  7. ^ Registrato alla Corte dei conti li 26-8-1938-XIV - registro 24, foglio 149.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vicegovernatore della Tripolitana Successore
Rodolfo Graziani 1934 - 1935 Governatorato di Libia
Predecessore Governatore dell'Harar Successore
Titolo inesistente 1º giugno 1936 - 5 maggio 1939 Enrico Cerulli
Predecessore Governatore di Addis Abeba Successore
Enrico Cerulli 5 maggio 1939 - 2 giugno 1940 Giuseppe Daodice
Predecessore Governatore dell'Harar Successore
Enrico Cerulli 11 giugno 1940 - 4 febbraio 1941 Pompeo Gorini
Predecessore Governatore Militare del Somaliland Successore
Titolo inesistente 19 agosto - ottobre 1940 Carlo De Simone
Predecessore Governatore dell'Amara Successore
Luigi Frusci 19 maggio - 27 novembre 1941 Titolo abolito
Predecessore Governatore dell'Africa Orientale Italiana Successore
Pietro Gazzera 6 luglio - 27 novembre 1941 titolo abolito
Predecessore Viceré d'Etiopia Successore
Pietro Gazzera 6 luglio 1941 - 27 novembre 1941 Titolo abolito
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