Contigliano

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Contigliano
comune
Contigliano – Stemma
Contigliano – Bandiera
Contigliano – Veduta
Contigliano – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Provincia Rieti
Amministrazione
SindacoPaolo Lancia (lista civica Con Paolo Lancia sindaco) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate42°25′N 12°46′E / 42.416667°N 12.766667°E42.416667; 12.766667 (Contigliano)
Altitudine488 m s.l.m.
Superficie53,55 km²
Abitanti3 759[1] (1-1-2022)
Densità70,2 ab./km²
FrazioniCerquetello, Collebaccaro, Madonna del Piano, Montisola I, Montisola II, Piani San Filippo, Reopasto, San Filippo, San Valentino, Terria
Comuni confinantiCasperia, Colli sul Velino, Cottanello, Greccio, Montasola, Rieti
Altre informazioni
Cod. postale02043
Prefisso0746
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT057025
Cod. catastaleC969
TargaRI
Cl. sismicazona 2B (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 253 GG[3]
Nome abitanticontiglianesi
Patronosan Michele Arcangelo
Giorno festivo29 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Contigliano
Contigliano
Contigliano – Mappa
Contigliano – Mappa
Posizione del comune di Contigliano nella provincia di Rieti
Sito istituzionale

Contigliano è un comune italiano di 3 759 abitanti della provincia di Rieti nel Lazio, situato 7 km ad ovest del capoluogo.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il paese di Contigliano si trova su un colle ai piedi dei monti Sabini, sul bordo sud-occidentale della valle reatina. Dall'altura il paese domina la parte terminale della Valle Cupa, che si apre tra i monti in direzione di Cottanello ed è attraversata dalla strada provinciale di Fontecerro.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Classificazione climatica: zona E, 2253 GR/G

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio comunale, in località Montisola, sorgeva un villaggio lacustre di epoca protostorica, abitato dal bronzo antico all'età del ferro, a testimonianza di una lunga frequentazione del sito[4]. Questo insediamento protostorico è stato identificato oggi nell'antica isola di Issa[5], villaggio protostorico degli Aborigeni, che secondo Dionigi di Alicarnasso sorgeva su un'isola all'interno dell'antico Lago Velino (poi prosciugato), a nord-ovest di Rieti e non lontano dall'antica Via Curia (corrispondente grossomodo all'odierna Via Ternana).[6] Il colle di Montisola, 434 m s.l.m., è posizionato ad una quota maggiore rispetto al livello del lago protostorico, da cui emergeva come un'isola. Già di per sé il termine Issa deriva dal greco antico "nisos" che vuol dire "isola". Si tratta quindi probabilmente di un toponimo preellenico introdotto dai Pelasgi (popolo di origine egea), quando costoro in epoca protostorica vennero accolti benevolmente dagli Aborigeni, in quello che diventerà poi territorio reatino. Nei pressi di Contigliano è stato rinvenuto anche un celebre ripostiglio risalente al bronzo finale (XII-XI sec. a.C.) e contenente anche reperti di produzione egea, a conferma della presenza di etnie pelasgiche in territorio reatino in questo periodo, come d'altronde riportato da Dionigi di Alicarnasso.[7]

L'antico nome di Contigliano deriva dalla villa di Marco Fabio Quintiliano, famoso oratore e retore del I sec. d.C., amico e consigliere di T. Flavio Vespasiano, originario della Sabina. Quando l'oratore si ritirò dal pubblico insegnamento visse nel proprio ager Quintilianus che si popolò di case, costituendo un primo nucleo di abitazioni.

Il territorio contiglianese viene citato per la prima volta nell'850 in un documento farfense col nome di Fundus o Locus Quintilianus. Nel 1157 viene riportato il Castrum Quintilianum (o Quintiliani), attestando un centro fortificato e difeso da mura. Il castrum dipendeva da Rieti che esercitava il controllo per la sua posizione strategica.

Il 7 agosto 1501 il castello subì l'attacco del cavaliere Vitellozzo Vitelli, che capitanava una schiera di soldati d'avventura, mentre si recava verso L'Aquila, al servizio di Papa Alessandro VI. Il condottiero attaccò Contigliano poiché la città gli aveva negato le vettovaglie per il suo esercito e perché una donna lo aveva colpito con una grossa pietra ferendolo leggermente. Il castello venne assaltato e cedette in breve tempo: i mercenari del Vitelli irruppero e fecero strage di cittadini. Il paese venne saccheggiato e le case furono date alle fiamme. Nel 1561 il paese registrò una netta ripresa, tanto da ampliare la sua prima cinta di mura, oltre la quale nel frattempo erano sorte numerose abitazioni.

Nel 1936, non lontano dalla stazione del paese, avvenne l'incidente ferroviario di Contigliano che provocò diverse vittime e segnò irreparabilmente il destino di L'Aquila Calcio.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica n. 6209 del 27 Luglio 1987.[8]

«Di verde, al monte all'italiana di cinque colli, due, tre, fondato in punta, d'argento, accompagnato in capo dalla rosa, dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il paese conserva ancora l'antico nucleo, circondato in parte da mura medioevali e in parte da case serrate tra loro come a volerlo difendere. I numerosi palazzi cinquecenteschi e seicenteschi gli conferiscono un aspetto statuario ed austero.

La parte alta di Contigliano è ricca di viuzze e di gradinate, che con un alternarsi di archi e di scalette giungono nella parte più alta caratterizzata dall'imponente struttura della Collegiata.

Mura difensive

Il paese è cinto in buona parte da mura difensive di epoca medievale. Nella cinta muraria si aprono due porte: Porta dei Santi a sud-ovest (che conserva il portale ligneo originale) e Porta Codarda a nord-est.

Collegiata di San Michele Arcangelo
La collegiata di San Michele Arcangelo

Iniziata per volontà delle famiglie locali nel 1683, fu portata a termine nel 1747. La chiesa è caratterizzata da una navata unica sulla quale si aprono quattro cappelle laterali, numerosi sono gli affreschi e i dipinti del XVII e XVIII sec., tra i quali l'Arcangelo Gabriele del reatino Filippo Zucchetti (1710), San Vincenzo Ferrerio che intercede per liberare il paese infestato dai lupi del napoletano Onofrio Avellino (1724), la Caduta di Simon Mago del romano Francesco Ricci (1764). All'interno si può osservare il coro e l'organo ligneo del XVIII sec. intagliato da Venanzio di Nanzio di Pescocostanzo.

Chiesa di Sant'Antonio

Situata appena fuori da Porta de' Santi, la chiesa è dedicata a Sant'Antonio di Padova e fu edificata nel 1734. L'esterno è in stile neoclassico, mentre l'interno è barocco, decorato con marmi bianchi e stucchi. L'altare maggiore ospita la tela Sant'Antonio in preghiera di fronte a Gesù Bambino di Girolamo Troppa.[9]

Ruderi della chiesa di San Giovanni

Situata nella zona nord del centro storico, l'ex chiesa di San Giovanni è scoperchiata e ne resta la facciata e qualche avanzo di affresco molto rovinato. È un luogo suggestivo dal quale si ammira il paesaggio della conca reatina, a ridosso della quale il paese si è sviluppato nel corso della storia.

Ruderi della chiesa di San Lorenzo

Fuori dal paese, in aperta campagna, sorgono i ruderi della chiesa di San Lorenzo, che costituisce il luogo più antico del territorio comunale.

Villa Varano[10] Vincenti Mareri (c.d. Castello di Terria)

Situato nella frazione di Terria, a 387 m s.l.m., l'edificio fu forse in origine un'antica residenza rurale risalente al XV secolo, trasformata in villa nel XVII secolo dalla famiglia Vincentini. Nell'Ottocento, su commissione del proprietario, il conte Giacinto Vincenti Mareri, la villa fu parzialmente trasformata dall'architetto Giuseppe Valadier, che tra l'altro realizzò la collina artificiale dove sorge per proteggerlo dalle piene del Velino.[11] dando all'edificio un aspetto che può ricordare un castello, per cui è stato rinominato impropriamente "castello di Terria". Nel Novecento la proprietà, già frazionata per divisioni ereditarie, venne riunita dalla famiglia Varano, discendente in via patrilineare dal suddetto Giacinto Vincenti Mareri.

Abbazia Cistercense di San Pastore
L'abbazia di San Pastore

Sulla strada provinciale per Greccio si nota l'imponente struttura dell'Abbazia di S. Pastore, fondata nel 1255. L'Abbazia ricoprì un ruolo fondamentale tra il XIII e XIV sec. ma ben presto iniziò la parabola discendente che la portò alla rovina dei suoi beni terreni e architettonici. Recuperata dopo un lungo periodo di abbandono, viene utilizzata come sede di conferenze e ricevimenti. Dalla chiesa a forma di croce latina divisa in tre navate si manifesta la semplicità e la linearità dell'arte cistercense; sul chiostro si affacciano gli ambienti più importanti per la vita monastica: la sacrestia, la aula capitolare, caratterizzata da una doppia volta a crociera costolonata e il parlatorio. Al di sopra si sviluppa l'appartamento commendatario dove ancora oggi sono visibili, in parte, gli affreschi.

Borgo abbandonato di Reopasto (o Repasto)
Il paese abbandonato di Reopasto

Sulla strada provinciale n. 1, che porta il suo nome, si trova il borgo di Reopasto, una frazione di Contigliano che, a causa dello spopolamento, negli anni Sessanta venne abbandonata divenendo una sorta di città fantasma. Di origini altomedievali, il borgo si andò sviluppando intorno al castello fondato dai Conti dei Marsi e da questi ceduto nel 1069 al monastero farfense[12]; negli anni Sessanta era ancora abitato da una ventina di famiglie; gli edifici sono pericolanti e avvolti dalla vegetazione, ma è ancora visibile la chiesa settecentesca di Sant'Andrea.[13][14]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Una parte del territorio comunale è compreso nella riserva parziale naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[15]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio comunale di Contigliano sono state girate alcune scene del film Il vegetale (2018) con Fabio Rovazzi.[16]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il comune comprende sei frazioni:

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Lo svincolo di Contigliano sulla superstrada Rieti-Terni

Il comune è servito da uno svincolo sulla superstrada Rieti-Terni (SS79 Ternana). Per l'esattezza non è una superstrada, ma un'extraurbana secondaria poiché c'è solo una corsia per senso di marcia.

Contigliano è inoltre un importante snodo per la viabilità provinciale, in quanto vi si incrociano la Via di Fontecerro - SP 45 (la strada provinciale che va da Rieti a Cottanello, principale collegamento tra la Piana Reatina e la val d'Aia), e la Via Tancia - SP 46 (la strada provinciale che collega Rieti a Poggio Mirteto).

Inoltre, una breve diramazione della via di Fontecerro (la SP 45/e) collega Contigliano alla strada provinciale di Reopasto (SP1) che rappresentava il principale collegamento con Terni prima della costruzione della superstrada, e oggi permette di raggiungere le frazioni di Terria e Montisola nonché il confinante comune di Greccio.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Una littorina in arrivo alla stazione di Contigliano

Il comune è attraversato dalla ferrovia Terni-Rieti-L'Aquila ed è servito dalla stazione di Contigliano, che si trova a circa 1,5 km dal paese.

Fino al 2014 era attiva anche la fermata di Terria, oggi soppressa, a servizio dell'omonima frazione.

Fino ai primi anni 2000 era possibile raggiungere Perugia direttamente da Contigliano (treno diretto da L'Aquila a Perugia S. Anna). Il treno fu poi soppresso e quindi occorre fare scalo a Terni per poter raggiungere il capoluogo umbro.

Piste ciclabili[modifica | modifica wikitesto]

Rete dei trasporti del settore nord-est dell'area metropolitana di Roma

A circa un chilometro dal paese scorre la Ciclovia della Conca Reatina, che collega Contigliano con Rieti e con le frazioni di Terria, Chiesa Nuova, Piani Sant'Elia, Piani Poggio Fidoni.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo Cittadino Partito Carica Note
1995 1999 Mario Marchionni lista civica sindaco
1999 2004 Mario Marchionni lista civica sindaco
2004 2009 Nella Melchiorri lista civica sindaco
2009 2014 Angelo Toni lista civica sindaco
2014 2019 Angelo Toni lista civica Toni Sindaco sindaco 2º mandato
2019 in carica Paolo Lancia lista civica Con Paolo Lancia Sindaco sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1923 passa dalla provincia di Perugia in Umbria, alla provincia di Roma nel Lazio, e nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Rieti, Contigliano passa a quella di Rieti.

Nel 1928 il comune di Contigliano viene aggregato a quello di Rieti, da cui viene nuovamente distaccato nel 1946.

Fa parte della Comunità montana Montepiano Reatino.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ G. L. Carancini, S. Massetti, F. Posi, P. Curci e P. Dionisi, Seconda relazione sulle nuove ricerche di superficie eseguite nell'alveo dell'antico Lacus Velinus, in Miscellanea Protostorica, 1990, pp. 104-107.
  5. ^ Christian Mauri, La Sabina prima dei Sabini: gli Aborigeni e l'età del Bronzo. I santuari romani in opera poligonale, Aracne, 2018, pp. 78-80.
  6. ^ Dionigi di Alicarnasso, Storia di Roma arcaica (Le antichità romane), vol. 1, p. 14.
    «Viene poi additata un'isola, di nome Issa, circondata da una palude, priva di difese artificiali, si dice anzi che i suoi abitanti utilizzassero in luogo di mura le acque melmose della palude.»
  7. ^ Dionigi di Alicarnasso, Storia di Roma arcaica, vol. 1, p. 19.
    «I Pelasgi, costretti a lasciare la propria patria, consultarono l'oracolo di Dodona, il quale rispose loro di affrettarsi a raggiungere la città degli Aborigeni chiamata Cotilia, dove galleggia un'isola e di unirsi con quelle popolazioni.»
  8. ^ Contigliano, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 18 febbraio 2023.
  9. ^ Chiesa di Sant'Antonio - Contigliano su Matre Terra
  10. ^ Manuela Marinelli, Dimore storiche della conca reatina: un sistema paesaggistico a presidio del territorio agricolo, in Maria Gemma Grillotti Di Giacomo, Lidia Moretti (a cura di), Atti del Convegno Geografico Internazionale "I valori dell'agricoltura nel tempo e nello spazio", Brigati, 1998.
  11. ^ Castello di Terria - Contigliano Archiviato il 9 settembre 2018 in Internet Archive. su Matre Terra
  12. ^ A. L. Antinori, Annali degli Abruzzi, vol. 6, Bologna, Forni Editore, 1971, pp. sub anno 1067.
  13. ^ Reopasto - Contigliano Archiviato il 9 settembre 2018 in Internet Archive., su Matre Terra
  14. ^ Reopasto, su Paesi fantasma
  15. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  16. ^ Rovazzi, “Il vegetale” esce al cinema il 18 gennaio | Molte scene girate nel Reatino, in RietiLife, 20 dicembre 2017. URL consultato il 13 gennaio 2018.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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