Heratemita
Heratemita Strand, 1932 è un genere di ragni appartenente alla famiglia Salticidae.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Le femmine hanno un bodylenght (lunghezza del corpo senza le zampe) maggiore di quello dei maschi, circa 8 millimetri contro 5-7. Il cefalotorace è più largo che lungo, di colore nero, e ricoperto di una rada peluria violacea. Nella parte posteriore del pattern oculare vi sono quattro grandi macchie bianche. L'opistosoma ha forma allungata, con tre strisce bianche longitudinali e anch'esso con poca peluria[1].
Le zampe sono esili, di colore nerastro con anulazioni gialle, ad eccezione del primo paio, robusto e con tarso e metatarso giallo vivido. I cheliceri del maschio inizialmente sono paralleli per poi divergere ad angolo retto[1].
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Le due specie oggi note di questo genere sono diffuse nell'Asia sudorientale: una è endemica delle Filippine, l'altra di Sumatra[2].
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]A dicembre 2010, si compone di due specie[2]:
- Heratemita alboplagiata (Simon, 1899) — Filippine
- Heratemita chrysozona (Simon, 1899)[3] — Sumatra
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Murphy & Murphy 2000: 284
- ^ a b The world spider catalog, Salticidae
- ^ Specie tipo del genere.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Simon, 1899 - Contribution à la faune de Sumatra. Arachnides recueillis par M. J. L. Weyers, à Sumatra. (Deuxième mémoire). Annales de la Société entomologique de Belgique, vol.43, p. 78-125.
- Strand, 1932 - Miscellanea nomenklatorica zoologica et palaeontologica, III. Folia Zoologica et Hydrobiologica, vol.4, p. 133-147
- Frances e John Murphy, An Introduction to the Spiders of South East Asia, Kuala Lumpur, Malaysian Nature Society, 2000.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Heratemita
- Wikispecies contiene informazioni su Heratemita
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- The world spider catalog, Salticidae URL consultato il 4 maggio 2011, su research.amnh.org.