Geografia del Lazio

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Voce principale: Lazio.
Lazio
Altimetria del Lazio
StatiBandiera dell'Italia Italia
Superficie17 203 km²
Mappa fisica del Lazio

La Geografia del Lazio illustra le caratteristiche della regione Lazio, regione del Centro Italia, che si colloca sul versante medio-tirrenico e occupa 17.203 km² di territorio italiano, estendendosi dagli Appennini centrali al medio mar Tirreno.

Alla regione appartengono anche le isole dell'Arcipelago Pontino, composto da sei piccole isole tutte di origine vulcanica, che si trova davanti alla costa di Gaeta.

Dati generali[modifica | modifica wikitesto]

Il Lazio è una regione dell'Italia centrale. Il capoluogo della regione è Roma. Le province sono Frosinone, Viterbo, Rieti e Latina. Confina a nord-ovest con la Toscana, a nord con l'Umbria, a nord-est con le Marche, a est con l'Abruzzo e il Molise, a sud-est con la Campania, a sud-ovest con il mar Tirreno. Al suo interno è presente la piccola enclave della Città del Vaticano.

Il Lazio è la nona regione per superficie, dopo il Veneto e prima della Calabria. Il punto più a nord della regione si trova nel comune di Acquapendente, al confine tra la provincia di Viterbo e la Toscana, mentre il punto più a est si trova in quello del comune di Viticuso, al confine tra la provincia di Frosinone e il Molise. Il punto più a sud si trova nel comune di Ventotene, oppure in quello di Gaeta, in provincia di Latina, se si considera il Lazio continentale. Quello più a ovest infine si trova nel comune di Montalto di Castro in provincia di Viterbo al confine con la Toscana.

Orografia[modifica | modifica wikitesto]

Monte Gorzano
Monte Terminillo
Monte Viglio
Pizzo Deta
Monte Autore
Monte Soratte
Monte Zappi
Monte Guadagnolo
Monte Cavo
Monte Semprevisa

Il territorio non presenta caratteristiche fisiche omogenee, anzi si caratterizza per la sua eterogeneità, con prevalenza di zone montuose e collinari; le pianure si trovano in prossimità della costa.

È regione prevalentemente collinare: il 54% del suo territorio è occupato da zone collinari, il 26,1% da zone montuose e il restante 20% da pianure. Tutta la fascia costiera è stata originata da intense attività vulcaniche, che si fanno risalire a due vulcani ormai estinti: il Vulcano Sabatino e il Vulcano Laziale.

Rilievi montuosi[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio del Lazio è costituito da rilievi di varia origine e natura, in parte vulcanici e in parte calcarei, e risulta privo di unità idrografica. Nella regione risultano molti aspetti naturalistici. Nella Tuscia romana si trova una regione caratterizzata da tre apparati vulcanici. La Maremma è interrotta a sud dai monti della Tolfa, anch'esso un apparato vulcanico ormai spento. La Maremma laziale è in gran parte bonificata e si collega alla campagna romana.

A sud del Tevere troviamo i Colli Laziali, ben individuabili per la loro natura vulcanica e l'intensità delle colture. L'Appennino calcareo vero e proprio è rappresentato dai monti Ernici e dai Simbruini, montagne aspre che superano i 2000 m ricche di fenomeni carsici. Il Lazio non dà il proprio nome ad alcuna parte dell'Appennino centrale, non perché non sia attraversato dagli Appennini, quanto perché i rilievi appenninici laziali sono ricompresi in gruppi montuosi, che per estensione ricadono maggiormente nelle regioni limitrofe; segnatamente si tratta della parte meridionale dell'Appennino Umbro-Marchigiano e dell'Appennino Abruzzese. Afferiscono interamente al territorio laziale i rilievi del: subappennino laziale e dell'antiappennino laziale

Partendo dal nord ovest della regione, troviamo tre distinti gruppi montuosi di modeste dimensioni, che fanno parte del sistema antiappeninico laziale: i Monti Volsini, i Monti Cimini e i Monti Sabatini. Caratteristica comune di questi gruppi montuosi è la loro origine vulcanica, testimoniata, oltre che dagli elementi geologici, dalla presenza, in ciascuno di questi, di un lago: il Lago di Bolsena sui Volsini, il Lago di Vico sui Cimini e il Lago di Bracciano sui Sabatini. Afferiscono sempre al sistema antiappeninico i Monti della Tolfa, più vicini alla costa Tirrenica nel tratto tra Civitavecchia e Santa Severa, e il Monte Soratte, che si erge solitario nella media valle del Tevere, poco a nord di Roma.

Nella parte orientale del Lazio si trovano i rilievi più alti della regione, che raggiungono con i Monti della Laga nei 2.458 m del Monte Gorzano il loro punto più alto; si tratta, questa, di una piccola porzione degli Appennini, che corre diagonalmente da nord a sud. Appartengono alla catena occidentale dell'Appennino Abruzzese i gruppi montuosi dei Monti Reatini, i Monti Cantari e i Monti della Meta a cavallo tra Abruzzo e la Provincia di Frosinone, mentre i Monti Sabini, i Monti Lucretili, i Monti Simbruini, i Monti Cantari e i Monti Ernici fanno parte del sistema subappenninico laziale, come vi sono ricompresi anche i Monti Affilani con la cima del Monte delle Pianezze (1.332  m), i Monti Ruffi con la cima del Monte Costasole (1.253 m), i Monti Prenestini con la cima del Monte Guadagnolo (1.218 m), i Monti Cornicolani e i Monti Tiburtini.

Nel medio Lazio meridionale, partendo dai Colli Albani, troviamo tutta una serie di altri gruppi montuosi che corrono paralleli agli Appennini, appartenenti al gruppo antiappenninico laziale meridionale; si tratta dei Monti Lepini, dei Monti Ausoni e dei Monti Aurunci.

Per le comunicazioni nel sistema dei rilievi montuosi laziali, assumono una particolare rilevanza, il Passo della Torrita e la Sella di Leonessa, entrambi in provincia di Rieti.

Di seguito è riportato in ordine decrescente l'elenco delle vette montuose e dei rilievi, che si elevano nel territorio regionale.

Gruppi collinari[modifica | modifica wikitesto]

Il Lazio è una regione prevalentemente collinare, con oltre il 50% del proprio territorio compreso tra i 200 e i 600 m s.l.m. convenzionalmente considerate colline. Se poi si considera che, anche quando si parla di catene montuose, in effetti si è di fronte a rilievi che superano di poco i 600 metri, dal profilo non così impervio come vorrebbe la definizione di montagna, probabilmente la percentuale collinare potrebbe essere ancora più alta.

Il Circeo visto da Sabaudia

In Provincia di Viterbo si colloca la zona collinare dell'Alta Tuscia, dal territorio di origine vulcanica, corrispondente alle zone limitrofe alla Toscana e al Lago di Bolsena; quanto ai Monti della Tolfa, tra Civitavecchia e Santa Severa, e ai Monti Volsini, che coronano a nord il Lago di Bolsena, siamo al limite delle definizioni di colline e montagne.

Arrivando in Provincia di Roma, a circa 20 chilometri a nord-est da Roma, si trovano i Monti Cornicolani, in realtà delle alture collinari, che non superano i 415 m.s.l. del Poggio Cesi. Se tanti cosiddetti monti laziali, in realtà non arrivano ai canonici 600 m.s.l., la storica zona dei Colli Albani, che dominano Roma, e tanta parte hanno avuto nella sua storia, raggiungono nel suo punto più alto del Maschio delle Faete i 965 m.s.l, inserendosi a buon diritto tra i gruppi montuosi del Lazio.

Più a sud, lungo la fascia costiera, si erge solitario il Circeo, che a dispetto del nome e della tradizione antichissima, con i suoi 541 metri di altezza, si deve annoverare tra i gruppi collinari della regione.

Pianure[modifica | modifica wikitesto]

Maremma laziale presso Tarquinia

Le pianure laziali corrono lungo la costa e i principali fiumi della regione.

Seguendo la fascia costiera, procedendo da nord verso sud, si incontrano le zone pianeggianti della Maremma laziale, tutta la zona pianeggiante intorno a Roma, spesso indicata come Campagna romana, rispetto alla quale si deve più precisamente parlare di Agro Romano, che confluisce quasi senza soluzione di continuità nell'Agro Pontino (in effetti a seguito della bonifica operata tra il 1930 e il 1940, che ne ha bonificato le paludi, si tratta di una differenza più storica che geografica), con il quale si indica la zona costiera compresa tra i Colli Albani e i Monti Lepini.

Altre principali zone pianeggianti del Lazio seguono i principali corsi d'acqua, quali il Tevere e l'Aniene, a nord e ad est di Roma, il Sacco e il Liri nel sud del Lazio, e il Velino a nord-est (la Piana di San Vittorino e la Piana Reatina, che ebbe origine dal prosciugamento del lago che anticamente era formato dal fiume con il taglio delle Marmore).

Coste[modifica | modifica wikitesto]

Il Golfo di Gaeta.

Le coste laziali sono molto regolari, basse e sabbiose; nonostante questo sono presenti delle "sporgenze", come il Capo Linaro a sud di Civitavecchia e la foce del Tevere tra i comuni di Roma e Fiumicino.

Più a sud del Tevere si trovano, in successione, il promontorio di Anzio e Nettuno, il Monte Circeo che si erge isolato tra mare e terra, e il promontorio di Gaeta, segnalato dai 171 metri del Monte Orlando, in prossimità del confine con la Campania, questi ultimi due delimitano l'unico golfo, quello di Gaeta, di rilievo lungo le coste laziali.

Cala fonte a Ponza e Palmarola sullo sfondo.

Isole[modifica | modifica wikitesto]

Isola di Ventotene
Isola di Palmarola

Appartengono al territorio regionale anche le sei isole che formano l'arcipelago pontino, appartenenti alla provincia di Latina, che si trovano al largo delle coste del golfo di Gaeta.

Oltre alle isole ponziane, il Lazio annovera le due isole lacustri del Lago di Bolsena, la Bisentina e la Martana le due isole fluviali dell'Isola Sacra e della ben più famosa e importante Isola Tiberina.

Di seguito è riportato l'elenco delle isole, secche, capi e promontori che si trovano nel territorio regionale.

Isole
Secche e scogli affioranti
Capi e promontori
Spiagge e cale

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Fiumi[modifica | modifica wikitesto]

Fiume Tevere a Roma
Fiume Nera
Velino a Rieti
Fiume Aniene a Subiaco
Fiume Liri

Il Tevere è il maggiore fiume della regione; vi arriva dall'Umbria, prima con un andamento verso sud-est, ma che poi piega, verso sud-ovest, per attraversare tutto l'agro romano fino al mare. I principali tributari del Tevere sono il Paglia e il Treja, dalla parte destra, e il Nera e l'Aniene dalla parte sinistra.

Più a sud, con un andamento che ricorda quello del Tevere troviamo il Sacco e il Liri-Garigliano, mentre nella parte settentrionale della regione si trovano altri fiumi minori come la Fiora, la Marta e l'Arrone, che scendono direttamente al mare con un corso relativamente breve.

Di seguito è riportato l'elenco dei corsi d'acqua che attraversano il territorio del Lazio. L'ordine è stabilito in modo decrescente in base alla lunghezza totale di ciascun fiume, indipendentemente dall'ubicazione geografica della propria foce e dai chilometri percorsi nel territorio regionale.

Laghi[modifica | modifica wikitesto]

Lago di Bolsena visto da Montefiascone.
Lago di Bracciano
Lago di Vico
Lago del Salto
Laghi costieri del Parco Nazionale del Circeo.

Tra i laghi del Lazio i più estesi sono il Lago di Bolsena, in provincia di Viterbo, il Lago di Bracciano, in provincia di Roma, e il Lago di Vico, in provincia di Viterbo, tutti e tre di origine vulcanica.

Tra i laghi laziali si segnala il lago Albano, il lago di origine vulcanica più profondo d'Italia, rilevante anche dal punto di vista storico, in quanto intorno alle sue sponde si sviluppò la città latina di Alba Longa, legata alla prime fasi della storia di Roma.

Di seguito è riportato l'elenco dei laghi del Lazio in ordine decrescente di superficie.

Laghi
Zone umide

Mari[modifica | modifica wikitesto]

Territori[modifica | modifica wikitesto]

Provincia di Frosinone Provincia di Latina Provincia di Rieti Provincia di Roma Provincia di Viterbo
Valle del Sacco
Valle del Liri
Valle di Comino
Agro Pontino
Isole Ponziane
Cicolano
Sabina
Agro Romano
Castelli Romani
Litorale Romano
Valle dell'Aniene
Maremma laziale
Tuscia

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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