Elezioni regionali in Friuli-Venezia Giulia del 1964

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Elezioni regionali italiane del 1964
Stato Bandiera dell'Italia Italia
Regione   Friuli-Venezia Giulia
Data
10-11 maggio
Legislatura I Legislatura
Partiti
Voti
327.081
43,10%
140.845
18,56%
81.153
10,70%
Seggi
28 / 61
11 / 61
7 / 61
Presidente della Giunta Regionale
Alfredo Berzanti (DC)
1968

Le elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia del 1964 si sono svolte il 10 e 11 maggio 1964. Sono state le prime nella storia della Regione. La stessa, prevista dall'articolo 131 della Costituzione, era stata istituita con legge costituzionale 31 gennaio 1963, nr. 1, entrata in vigore il 16 febbraio 1963, che ne approvava lo statuto.[1]

Lo statuto, all'art. 13, prevedeva l'elezione diretta del consiglio regionale; il numero dei consiglieri era stabilito in uno ogni 25.000 abitanti o frazioni superiori a 10.000, secondo i dati desunti dall'ultimo censimento.[1] Con legge del 3 febbraio 1964, nr.3, il Parlamento Italiano ha approvato le norme per l'elezione del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia. Il regime previsto è un sistema proporzionale, senza elezione diretta del Presidente della Giunta. Tale legge ha aumentato il numero dei consiglieri regionali, che è stabilito in ragione di uno ogni 20.000 abitanti, o frazione superiore ai 10.000.[2] Per tali elezioni il numero di consiglieri da eleggere è così fissato in 61.

Il primo partito è risultato la Democrazia Cristiana, col 43,1% dei voti, seguita dal Partito Comunista Italiano col 18,6% e dal Partito Socialista Italiano, col 10,7% dei suffragi. A seguito di quanto previsto dagli art. 35 e 36 dello Statuto il Consiglio regionale ha eletto, il 24 giugno 1964 la Giunta Regionale e Alfredo Berzanti, della DC, come primo presidente della Regione. Il 17 febbraio 1966 vi è stato un rimpasto della Giunta: Berzanti è stato confermato alla Presidenza.[3]

Gli elettori chiamati al voto sono stati 881.231. Si sono recati al voto 780.108 cittadini, con un'affluenza pari all'88,52%.[3][4][5]

Sistema elettorale[modifica | modifica wikitesto]

Natura del sistema[modifica | modifica wikitesto]

Secondo l'art.1 della legge elettorale l'assegnazione dei seggi tra le liste concorrenti è effettuata in ragione proporzionale, mediante riparto nelle singole circoscrizioni in cui è diviso il territorio regionale, con recupero dei voti residui in sede regionale. Ogni elettore dispone di un voto di lista e può attribuire delle preferenze, fino a due nelle circoscrizioni di Gorizia e Tolmezzo, fino a tre in quelle di Trieste e Pordenone, e fino a 4 in quella di Udine.[2]

Fac-simile della scheda elettorale, per la circoscrizione di Trieste.

Viene applicato, in via generale, quanto disposto dal testo unico delle leggi per l'elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361.[2]

Secondo l'art. 15 dello Statuto sono elettori del consiglio gli iscritti nelle liste elettorali dei Comuni della Regione (ovvero tutti i cittadini che abbiano compiuto 21 anni alla data delle elezioni), mentre sono eleggibili al consiglio regionale gli elettori che abbiano compiuto il 25º anno di età il giorno delle elezioni.[1] L'ufficio di consigliere regionale è incompatibile con quello di membro di una delle Camere, di un altro Consiglio regionale, di un Consiglio provinciale, o di sindaco di un Comune con popolazione superiore a 10.000 abitanti.[1] La legge prevede inoltre altri casi di inelegibilità e incadidabilità.[2]

Gli artt. 25 e 26 della legge elettorale stabiliscono le operazioni per la determinazione della ripartizione dei seggi fra le liste e fra i candidati. L'ufficio centrale circoscrizionale, dopo il controllo delle schede e la raccolta dei dati, procede a determinare la cifra elettorale di ogni lista. Divide poi il totale delle cifre elettorali di tutte le liste per il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione più uno, ottenendo così il quoziente elettorale circoscrizionale. Attribuisce, quindi, ad ogni lista tanti seggi quante volte il quoziente elettorale risulti contenuto nella rispettiva cifra elettorale. I seggi che rimangono non assegnati, vengono attribuiti al Collegio unico regionale. Tale Ufficio, inoltre, determina la cifra individuale di ogni candidato.

Successivamente l'Ufficio centrale regionale determina il numero dei seggi non attribuiti nelle circoscrizioni e, per ciascuna lista, il numero dei voti residuati. Procede quindi alla somma dei predetti voti per tutte le liste aventi lo stesso contrassegno. In seguito divide la somma dei voti residuati di tutti i gruppi di liste per il numero dei seggi da attribuire; nell'effettuare la divisione trascura l'eventuale parte frazionaria de quoziente. Il risultato costituisce il quoziente elettorale regionale.

Divide, poi, la somma dei voti residuati di ogni gruppo di liste per tale quoziente: il risultato rappresenta il numero dei seggi da assegnare a ciascun gruppo. I seggi che rimangono ancora da attribuire sono rispettivamente assegnati ai gruppi per i quali queste ultime divisioni hanno dato in maggiori resti e, in caso di parità di resti, a quei gruppi che abbiano avuto maggiori voti residuati: a parità di questi ultimi si procede a sorteggio.

I seggi spettanti a ciascun gruppo di liste vengono attribuiti alle rispettive liste nelle singole circoscrizioni seguendo la graduatoria decrescente dei voti residuati espressi in percentuale del relativo quoziente circoscrizionale. A tal fine si moltiplica per cento il numero dei voti residuati di ciascuna lista e si divide il prodotto per il quoziente circoscrizionale.[2]

Ripartizione in circoscrizioni[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio della Regione è ripartito in circoscrizioni elettorali corrispondenti ai circondari soggetti alla giurisdizione dei tribunali. Le circoscrizioni di Trieste e Gorizia corrispondono al territorio delle relative provincie, mentre la provincia di Udine è ripartita in tre circoscrizioni: Udine, Pordenone e Tolmezzo.[2]

Ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni[6]
Circoscrizione Residenti Seggi attribuiti
Trieste 15
Gorizia 7
Udine 21
Tolmezzo 6
Pordenone 12
Totale 61

Principali avvenimenti[modifica | modifica wikitesto]

Scelta della data[modifica | modifica wikitesto]

Il 22 febbraio 1964 il governo ha stabilito la data per l'elezioni del Consiglio regionale, fissandole per domenica 10 e lunedì 11 maggio 1964.[7]

Presentazione delle candidature[modifica | modifica wikitesto]

I partiti e i gruppi politici depositano presso la segreteria dell'Ufficio centrale regionale, dalle ore 8.00 del 31 marzo fino alle 20.00 del 5 aprile 1964.[8]

Composizione degli schieramenti[modifica | modifica wikitesto]

Proiettando i dati, ottenuti nelle provincie di Trieste,[9] Gorizia[10] e Udine[11] alle politiche del 1963, alla coalizione al governo centrale (Governo Fanfani IV) composta da DC, PSDI e PRI, sarebbero spettati 28 seggi su 61, al Partito Comunista Italiano 10-11 seggi, al PSI 7-8 seggi, mentre alle opposizioni di centro-destra (PLI, PDIUM e MSI) andrebbero 6 seggi.

Nella circoscrizione di Trieste il MSI ha subito la scissione di Unione Nuova Europa, inoltre, rispetto alle politiche del 1963, si è presentato agli elettori anche il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, nato nel gennaio 1964, da una scissione dell'ala sinistra del PSI. Hanno completato il quadro delle liste presenti due movimenti locali: la Slovenska Skupnost, movimento di raccolta degli sloveni cattolici, e il Movimento Indipendentista Triestino.[12]

Liste ammesse al voto[modifica | modifica wikitesto]

Le seguenti liste sono ammesse alla competizione elettorale:

Numeri e costi delle elezioni[modifica | modifica wikitesto]

Affluenza[modifica | modifica wikitesto]

Gli elettori chiamati al voto sono 881.231. Si sono recati al voto 780.108 cittadini, con un'affluenza dell'88,52%. Essendo le prime elezioni regionali non è possibile fare un contronto con l'affluenza di tornate precedenti, ma nelle politiche del 1963, nel territorio regionale, per l'elezione della Camera dei deputati, l'affluenza era stata del 93,87%.[9][10][11]

L'affluenza più elevata è stata riscontrata nella circoscrizione di Gorizia, con oltre il 96% di votanti, quella più bassa nella circoscrizione di Tolmezzo, con meno del 79%.

Schede bianche e nulle[modifica | modifica wikitesto]

Le schede bianche sono state 8.347, pari al 1,07% dei voti espressi, mentre le schede nulle o contestate sono state 12.845 (1,65 %).[4]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

I risultati in merito ai voti alle liste e la distribuzione dei seggi sono indicati nella seguente tabella:[4][13][14]

Liste voti % seggi
Democrazia Cristiana 327.081 43,10% 28
Partito Comunista Italiano 140.845 18,56% 11
Partito Socialista Italiano 81.153 10,70% 7
Partito Socialista Democratico Italiano 70.205 9,25% 6
Partito Liberale Italiano 46.700 6,15% 3
Movimento Sociale Italiano 46.538 6,13% 3
Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria 20.156 2,66% 1
Slovenska Skupnost 10.009 1,32% 1
Partito Repubblicano Italiano 6.799 0,90% 1
Movimento Indipendentista Triestino 5.052 0,67% -
Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica 3.656 0,48% -
Unione Nuova Europa 722 0,10% -
Totale dei voti validi 758.916 100,00 61

Analisi del voto[modifica | modifica wikitesto]

Trend di voto[modifica | modifica wikitesto]

Essendo queste le prime elezioni regionali per il Friuli-Venezia Giulia non vi sono dati coi cui confrontare i risultati del 1964. Può essere però effettuato un confronto con i dati relativi al comprensorio regionale in merito all'elezione per la Camera dei deputati, avvenuta nel 1963.[15]

La Democrazia Cristiana ha goduto di un leggero aumento dei voti, passando dal 42,6% a oltre il 43, così come il Partito Comunista Italiano, che ha guadagnato tre decimi. I due partiti socialisti sono arretrati, in complesso del 3,8%, calo solo in parte colmato dal Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (non presente alle politiche), che ha ottenuto il 2,66%. A destra vi è stato l'incremento del Partito Liberale Italiano, che di fatto assorbe il calo di missini e monarchici. Tra i partiti locali vi è un buon aumento per la Slovenska Skupnost e un leggero rialzo per gli indipendentisti triestini.

Tabella riepilogativa[modifica | modifica wikitesto]

Differenza nei voti alle liste con le Politiche 1963
Lista Diff. voti con
Pol. 1963
Democrazia Cristiana Aumento0,49
Partito Comunista Italiano Aumento0,33
Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria[16] Aumento2,66
Partito Socialista Italiano Diminuzione2,96
Partito Socialista Democratico Italiano Diminuzione0,85
Partito Repubblicano Italiano Diminuzione0,08
Partito Liberale Italiano Aumento0,48
Movimento Sociale Italiano Diminuzione0,25
Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica Diminuzione0,50
Slovenska Skupnost Aumento0,61
Movimento Indipendentista Triestino Aumento0,14
altri Aumento0,02

Analisi territoriale del voto[modifica | modifica wikitesto]

La Democrazia Cristiana ha sfiorato il 50% dei seggi sia nella circoscrizione di Udine che in quella di Pordenone, ha sfiorato il 46% a Tolmezzo, è andata oltre il 41% a Gorizia, e si è fermata al 32,2 in quella di Trieste. In compenso il Partito Comunista Italiano ha ottenuto i suoi risultati migliori a Gorizia (col 24,5%) e a Trieste (col 23,6%). Nelle circoscrizione di Udine, Pordenone e Tolmezzo ha ottenuto percentuali attorno al 15%.

Il Partito Socialista Italiano ha ottenuto il risultato migliore a Tolmezzo (col 15,5%), dove è secondo partito, come il Partito Socialista Democratico Italiano che nella circoscrizione tolmezzina supera per voti anche il PCI (13,8% a 12,2%). Il Partito Liberale Italiano e il Movimento Sociale Italiano hanno ottenuto le migliori performance nella circoscrizione di Trieste (rispettivamente il 9,7% e l'11,8%).[13]

Tabella riepilogativa[modifica | modifica wikitesto]

Voti ottenuti dalle liste nelle circoscrizioni
Lista Voti e percentuali
Trieste Gorizia Udine Tolmezzo Pordenone
Democrazia Cristiana 68.935 (32,3%) 38.093 (41,2%) 124.154 (49%) 28.132 (45,9%) 67.173 (48,9%)
Partito Comunista Italiano 50.282 (23,6%) 22.584 (24,5%) 39.104 (15,4%) 7.488 (12,2%) 21.385 (15,4%)
Partito Socialista Italiano 12.431 (5,8%) 8.149 (8,8%)
Partito Socialista Democratico Italiano 16.393 (7,7%) 7.737 (8,4%)
Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria 2.597 (1,2%) 2.121 (2,3%) 5.354 (2,1%) 2.400 (4,2%) 7.687 (5,5%)
Partito Liberale Italiano 20.703 (9,7%) 4.561 (4,9) 13.832 (5,5%) 2.569 (4,2%) 5.216 (3,7%)
Movimento Sociale Italiano 25.168 (11,8%) 4.662 (5,1%) 11.196 (4,4%) 2.063 (3,4%) 4.372 (2,5%)
Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica Non presente 634 (0,7%) 1.803 (0,7%) 431 (0,7%) 780 (0,6%)
Partito Repubblicano Italiano 3.968 (1,9%) 774 (0,8%) 1.159 (0,4%) 236 (0,4%) 661 (0,5%)
Slovenska Skupnost 6.957 (3,3%) 3.051 (3,3%) Non presente Non presente Non presente
Movimento Indipendentista Triestino 5.049 (2,4%) Non presente Non presente Non presente Non presente
Unione Nuova Europa 722 (0,3%) Non presente Non presente Non presente Non presente

Esito delle elezioni[modifica | modifica wikitesto]

La prima riunione del neoeletto Consiglio regionale si è tenuta il 26 maggio 1964: in assenza di una sede definitiva per l'assemblea i consiglieri si sono riuniti presso la sala consiliare del municipio di Trieste.[17] Il primo presidente del Consiglio regionale è stato l'esponente della Democrazia Cristiana Teodoro de Rinaldini, eletto nel corso della prima seduta.[3]

A seguito di quanto previsto dagli art. 35 e 36 dello Statuto il Consiglio regionale ha eletto, il 24 giugno 1964 la Giunta Regionale e il triestino Alfredo Berzanti, della DC, come primo presidente della Regione, sostenuto, oltre che dal suo partito, anche da PSDI e PRI. Tale coalizione disponeva di 37 seggi su 61.[18]

Il 17 febbraio 1966 vi è stato un rimpasto della Giunta, con l'entrata nella maggioranza anche del PSI. Berzanti è stato confermato alla Presidenza.[3]

Tabella riepilogativa[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia dei Presidenti delle Giunte regionali
N. Ritratto Nome
(Nascita-Morte)
Mandato Partito Giunta Composizione[19]
Alfredo Berzanti
(1920-2000)
24 giugno 1964 17 febbraio 1966 Democrazia Cristiana Berzanti I DC (8)-PSDI (3)[20]
17 febbraio 1966 1º luglio 1968 Berzanti II DC (8)-PSI (2)-PSDI (2)-PRI (1)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d LEGGE COSTITUZIONALE 31 gennaio 1963, n. 1-Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia, su normattiva.it. URL consultato il 1º maggio 2013.
  2. ^ a b c d e f LEGGE 3 febbraio 1964, n. 3-Norme per la elezione e la convocazione del primo Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia e disciplina delle cause di ineleggibilità ed incompatibilità e del contenzioso elettorale, su normattiva.it. URL consultato il 1º maggio 2013.
  3. ^ a b c d Friuli-Venezia Giulia dal 1964 al 2001, su cjargne.it. URL consultato il 3 maggio 2013.
  4. ^ a b c Regioni a statuto speciale (XLS), su cattaneo.org. URL consultato il 14 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
  5. ^ Giovanni Giovannini, I risultati delle elezioni nel Friuli-Venezia Giulia, in La Stampa, 12 maggio 1964, p. 1.
  6. ^ Giovanni Giovannini, Udine riuncia ad essere capitale ma darà alla Regione il Presidente, in La Stampa, 7 maggio 1964, p. 9.
  7. ^ Elezioni nel Friuli (PDF), in L'Unità, p. 14. URL consultato il 1º maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  8. ^ PCI: primo posto in 4 circoscrizioni del Friuli-V. Giulia (PDF), in L'Unità, p. 2. URL consultato il 1º maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  9. ^ a b Camera 28/04/1963-Area ITALIA-Circoscrizione TRIESTE, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 1º maggio 2013.
  10. ^ a b Camera 28/04/1963-Area ITALIA-Circoscrizione UDINE-BELLUNO-GORIZIA-Provincia GORIZIA, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 1º maggio 2013.
  11. ^ a b Camera 28/04/1963-Area ITALIA-Circoscrizione UDINE-BELLUNO-GORIZIA-Provincia UDINE, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 1º maggio 2013.
  12. ^ Giovanni Giovannini, Oggi un milione di cittadini alle urne - Sono le prime elezioni con l'attuale governo, in La Stampa, 10 maggio 1964, p. 1.
  13. ^ a b Ibio Paolucci, Friuli-Venezia Giulia: i consensi del PCI superano anche quelli del 19-20 maggio (PDF), in L'Unità, 28 maggio 1968, p. 2 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  14. ^ Alla dc sono toccati 28 su 61 seggi nella Regione Friuli-Venezia Giulia, in La Stampa, 13 maggio 1964, p. 1.
  15. ^ Rubens Tedeschi, Il PCI rafforza nel Friuli-V.G. le posizioni del 28 aprile (PDF), in L'Unità, 12 maggio 1964, p. 1. URL consultato il 1º maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  16. ^ Il PSIUP non era presente alle elezioni del 1963.
  17. ^ Il primo parlamento della Regione si riunisce oggi in solenne seduta, in Il Piccolo, 26 maggio 1964, p. 1.
  18. ^ Mario Passi, Giunta DC PSDI nel Friuli-V. G. (PDF), in L'Unità, 25 giugno 1964, p. 2. URL consultato il 1º maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  19. ^ Tra parentesi il numero di assessori per ciascun partito.
  20. ^ La prima giunta Berzanti era sostenuta esternamente anche dal PRI.