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Elezioni regionali in Emilia-Romagna del 2020

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Elezioni regionali in Emilia-Romagna del 2020
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Emilia-Romagna
Data26 gennaio
LegislaturaXI
Affluenza67,67% (Aumento 29,96%)
Stefano Bonaccini 2019 (cropped).jpg
Borgonzoni_Lucia.jpg
Candidati Stefano Bonaccini Lucia Borgonzoni
Partiti Partito Democratico Lega
Coalizioni Centro-sinistra Centro-destra
Voti 1.195.819
51,42%
1.014.654
43,63%
Seggi
29 / 50
19 / 50
Distribuzione del voto per comune
Presidente uscente
Stefano Bonaccini (PD)

Le elezioni regionali in Emilia-Romagna del 2020 si sono svolte il 26 gennaio. Vennero prorogate legalmente[1] oltre la scadenza esatta di novembre 2019 per permettere l'approvazione della legge di bilancio, evitando così l'esercizio provvisorio dell’amministrazione e tutte le conseguenze annesse[2][3]. Sono state vinte dal presidente uscente Stefano Bonaccini e dalla coalizione di centro-sinistra con il 51,42% dei voti.

Contestualizzazione

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Fin dal 1970 (anno di istituzione delle regioni a statuto ordinario in Italia) l'Emilia-Romagna è stata governata ininterrottamente da maggioranze appartenenti all'area politica di sinistra e centrosinistra,[4] tanto da essere definita, nel linguaggio mediatico, una delle "regioni rosse" per antonomasia. Analizzando gli scrutini delle dieci tornate precedenti, il Partito Comunista Italiano e successivamente le coalizioni guidate da formazioni da esso originatesi hanno sempre avuto una media di oltre 20 punti percentuali di vantaggio sugli sfidanti primi non eletti[5]. Le elezioni del 2014 – indette dopo le dimissioni anticipate del presidente Vasco Errani a seguito dell'inchiesta «Terremerse», conclusasi poi con un'assoluzione definitiva[6][7] – furono caratterizzate da una bassa affluenza degli elettori alle urne, pari al 37,71% (contro il 68% delle consultazioni del 2010), che stabilì il primato dell'astensionismo alle elezioni regionali in Italia[8]. Anche le primarie della coalizione di centro-sinistra, svolte il 27 settembre 2014, videro la partecipazione di appena 58.000 votanti (meno dei soli iscritti al PD di tutta la regione[9]), costituendo così un record storico negativo in questa tipologia di selezioni a partecipazione diretta[10].

Sistema elettorale

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Lo stesso argomento in dettaglio: Legge Tatarella § Emilia-Romagna.

Le elezioni regionali del 2020 si sono svolte secondo il sistema elettorale previsto dalla L.R. 23 luglio 2014 n. 21[11], così come modificata dalla L.R. 6 novembre 2019, n. 23. La normativa prevede l'elezione diretta del Presidente della Giunta regionale a maggioranza relativa[12] dei voti in un turno unico e garantisce alle liste che appoggiano il vincitore almeno 27 seggi su un totale di 50 (premio di governabilità). Quaranta dei consiglieri dell'Assemblea legislativa sono eletti con criterio proporzionale sulla base di liste circoscrizionali provinciali, con recupero dei voti residui in un collegio unico regionale. Nove consiglieri sono eletti con sistema maggioritario fra le coalizioni. L'ultimo seggio è riservato al candidato alla presidenza giunto secondo. Non sono ammesse all'assegnazione dei seggi le liste circoscrizionali il cui gruppo abbia ottenuto, nell'intera regione, meno del 3% dei voti validi, se non collegato a un candidato presidente che ha ottenuto almeno il 5% dei voti nella relativa elezione.

Candidati alla presidenza

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Per le elezioni del 2020 nessun partito o coalizione ha svolto primarie per la scelta del candidato Presidente – a differenza delle volte precedenti – preferendo ricandidare il Presidente uscente (coalizione di centrosinistra)[13][14], accordarsi su un nome condiviso (coalizione di centrodestra)[15][16] o tramite una selezione on-line tra i soli iscritti (M5S)[17].

Le candidature alla carica di Presidente, sostenute da liste presentate in almeno cinque province della regione su nove, sono state ufficializzate il 27 e 28 dicembre 2019[18].

Di seguito la lista dei candidati ammessi:

Un ulteriore candidato, sostenuto dalla lista "Riconquistare l'Italia", era stato annunciato dal Fronte Sovranista Italiano, che non è stato però in grado di raccogliere le firme necessarie[33].

Le liste concorrenti si sono presentate in tutte le circoscrizioni provinciali della regione, eccetto «Cambiamo! - Il Popolo della Famiglia» (non presente nelle circoscrizioni di Bologna, Ferrara e Piacenza), «Giovani per l'Ambiente» e «Movimento 3V» (non presenti nella circoscrizione di Reggio Emilia), «Partito Comunista» (non presente nelle circoscrizioni di Ferrara, Piacenza e Ravenna) e «Potere al Popolo!» (non presente nelle circoscrizioni di Piacenza, Ferrara, Rimini e Reggio Emilia).

Programmi elettorali

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Il programma elettorale di Stefano Bonaccini rivendica i risultati conseguiti dall'amministrazione di centro-sinistra uscente (tra cui il "Patto per il Lavoro" del 2015)[34], proponendo quattro punti prioritari accomunati dallo slogan "Un passo avanti": creare asili nido gratuiti e disponibili per tutti i bambini della regione[35], abbattere le liste d'attesa per gli interventi sanitari e i tempi di accesso nei pronto soccorsi[36][37], effettuare la manutenzione preventiva e la messa in sicurezza del territorio[38] e ridurre il fenomeno dei NEET[39][40].

La Lega di Lucia Borgonzoni ha proposto l'introduzione di alcune buone pratiche già esistenti nelle regioni governate dal centro-destra (in particolare Lombardia e Veneto), tra cui l'apertura degli ospedali in orario festivo e notturno[41] per l'effettuazione di visite mediche ed esami di laboratorio[42][43], la riduzione dell'addizionale regionale Irpef con introduzione dell'aliquota unica all'1,23%[44][45], il sostegno al comparto agricolo mediante un più accessibile e completo uso dei fondi strutturali europei[46], la ripresa degli investimenti nelle aree montane[47], la riduzione dei costi scolastici per le famiglie[46], il miglioramento della sicurezza nelle città e campagne oltre ad un generale cambiamento dell'amministrazione regionale, da sempre gestita dalla sinistra.

Il Movimento 5 Stelle punta su tematiche ambientaliste, sociali e infrastrutturali[48], tra cui la riscrittura della normativa vigente sull'urbanistica, la riprogettazione dell'autostrada regionale Cispadana come strada a scorrimento veloce senza pedaggio, la diminuzione dei rifiuti per chiudere inceneritori e discariche, la messa a dimora di circa 4,5 milioni di nuovi alberi (uno per ogni cittadino residente) oltre al sostegno di sanità pubblica, imprese, lavoro e agricoltura[49].

Stefano Lugli propone per la lista di sinistra L'Altra Emilia-Romagna una regione "sicura" perché «giusta, pubblica e sostenibile», basata cioè sull'eguaglianza sociale, il contrasto alla privatizzazione dei servizi[50] e il rilancio delle politiche ambientali[51]. Inoltre, prevede la rinuncia davanti al Governo di Roma ad ogni richiesta di autonomia differenziata[52], con la candidatura di un esponente di spicco del “Partito del Sud” (Natale Cuccurese, Presidente nazionale del partito) al collegio di Reggio Emilia proprio per raggiungere questo obiettivo[29].

Marta Collot di Potere al Popolo! presenta un «programma di rottura» basato sull'uguaglianza delle persone, in particolare richiedendo un salario minimo garantito di 9 euro all'ora, ridisegnando le politiche urbanistiche locali e ritirando la richiesta di autonomia regionale differenziata presentata dall'Emilia-Romagna al Governo[53].

Il Partito Comunista di Laura Bergamini mette al centro del proprio programma il lavoro e i cittadini in difficoltà, per garantire la giustizia sociale e l'uguaglianza tra il popolo[54].

Il Movimento 3V - Vaccini Vogliamo Verità chiede l'abolizione dell'obbligo vaccinale recentemente introdotto dal governo per l'accesso di bambini e infanti a scuole ed asili pubblici.

Campagna elettorale

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Flash mob "6000 sardine contro Salvini" a Bologna (14 novembre 2019)

La campagna elettorale ha avuto inizio il 14 novembre 2019 dalla Lega, che ha organizzato un evento al Paladozza di Bologna dove Matteo Salvini ha lanciato la candidata del centro-destra Lucia Borgonzoni[55][56] (alla presenza di circa 5.000 persone[57]) e gli slogan ufficiali “L’Emilia-Romagna è di tutti, liberiamola” e “Loro sono il PD, noi siamo il futuro”. Contemporaneamente all'evento leghista vengono convocate due manifestazioni di opposizione. Attraverso i social media, si realizza in piazza Maggiore un corteo denominato "6000 sardine contro Salvini", con l'obiettivo di oscurare la campagna elettorale avversaria, radunando un numero di persone superiore alle 5750 che avrebbero potuto occupare i posti a sedere del Paladozza. Gli organizzatori hanno rivendicato più di 10.000 partecipanti al flash mob[58][59], mentre vari movimenti e centri sociali hanno invece organizzato un secondo corteo partito da Piazza San Francesco con 5.000 partecipanti (2.000 secondo la questura)[60][61]. Il raduno massivo delle "sardine" è stato poi replicato il 19 novembre in piazza Grande a Modena[62][63] e in seguito anche in altre città italiane[64][65]. Il giorno dopo la manifestazione bolognese delle "sardine", il Partito Democratico ha aperto la propria campagna elettorale con un evento di tre giorni a Bologna intitolato “Tutta un'altra storia”[66]. Il 19 novembre va in onda in prima serata su Rai Tre, ospitato dalla trasmissione #cartabianca condotta in diretta da Bianca Berlinguer, il primo dibattito televisivo tra Bonaccini e Borgonzoni, seguito da circa 1,6 milioni di telespettatori (share 6%)[67]. Dopo un periodo di incertezza da parte del Movimento 5 Stelle – indeciso sulla propria partecipazione al voto regionale in seguito alla flessione negli scrutini delle ultime elezioni in Umbria – viene lanciato il 21 novembre sulla piattaforma Rousseau un sondaggio per chiedere ai propri iscritti se "Il Movimento 5 stelle deve osservare una pausa elettorale fino a marzo per preparare gli Stati Generali evitando di partecipare alle elezioni di gennaio in Emilia-Romagna e Calabria". Il no vince con il 70,6% dei voti dei militanti e di conseguenza il capo politico Luigi Di Maio annuncia la presentazione della lista del M5S con un proprio candidato alla presidenza, senza alleanze.[68] Il 7 dicembre 2019 Stefano Bonaccini ha lanciato lo slogan "Con la forza delle persone", con cui ha convocato una manifestazione in Piazza Maggiore a Bologna per il lancio ufficiale della sua campagna elettorale alla quale hanno partecipato più di 10.000 persone[69][70]. Il 12 dicembre, dopo aver consultato i propri iscritti sulla piattaforma Rousseau, il Movimento 5 Stelle ha annunciato come candidato Presidente il consigliere comunale di Forlì Simone Benini, escludendo così definitivamente l'ipotesi, avanzata nelle settimane precedenti, di un'alleanza con la coalizione di centro-sinistra come avvenuto in Umbria[17] nel 2019. Oltre ai numerosi comizi sul territorio, la campagna elettorale dei candidati è caratterizzata dall’uso dei social network[71] (specialmente Facebook, Twitter e Instagram) anche con l'utilizzo di inserzioni a pagamento da parte – in particolar modo – di Bonaccini[72] e Borgonzoni[73].

I sondaggi effettuati nei mesi antecedenti al 26 gennaio hanno evidenziato una generale suddivisione paritaria nelle intenzioni di voto tra il centro-sinistra e il centro-destra, con un margine residuale per il Movimento 5 Stelle. A metà gennaio 2020, prima dello stop alla pubblicazione delle rilevazioni in vigore nei quindici giorni antecedenti le elezioni, i due candidati maggiormente favoriti erano sostanzialmente in pareggio[74], con un lieve distacco di pochi punti percentuali tra Bonaccini e Borgonzoni[75]. L'indagine sul gradimento delle liste riportava invece un dato diametralmente opposto, con la coalizione di centro-destra complessivamente in vantaggio rispetto al centro-sinistra.

In questa situazione incerta, tenuto conto anche dei fattori legati alle tornate passate (tra cui le elezioni europee del 2019), al naturale margine d'errore dei sondaggi e alla storica scarsa diffusione del cosiddetto "voto disgiunto", gli analisti politici hanno profilato una "sfida all'ultimo voto". Il contesto politico emiliano-romagnolo del 2020 vede infatti per la prima volta nella storia della regione un'apparente contendibilità della presidenza e della maggioranza dei seggi dell'Assemblea legislativa tra lo schieramento di centrosinistra (a trazione Partito Democratico) e quello di centrodestra (a trazione Lega), con l’incognita del Movimento 5 Stelle.

Candidati presidenti

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Data Fonte Campione Bonaccini (CSX) Borgonzoni (CDX) Benini (M5S) Altri Indecisi Distacco
6-12 set 2019 SWG[76] 1000 41,0 42,0 13,0 4,0 25,0 1,0
20 set 2019 Repubblica 45,0 36,0 N.D. N.D. N.D. 9,0
20 set 2019 Il Resto del Carlino 48,0 31,0 6,5 13,7 N.D. 17,0
30 ott-4 nov 2019 EMG-Acqua Group 45,5 44,0 7,0 3,5 N.D. 1,5
8 nov 2019 Affaritaliani 41,0 45,0 12,0 2,0 N.D. 4,0
9-10 nov 2019 Tecné 800 46,0 45,0 7,0 2,0 41,0 1,0
51,0 47,0 con Bonaccini 42,0 4,0
50,0 48,0 assente 45,0 2,0
9-14 nov 2019 Winpoll 1000 50,7 42,1 6,2 1,0 N.D. 8,6
56,2 42,9 con Bonaccini 0,9 13,3
13-19 nov 2019 SWG 1000 43,0 45,0 7,0 5,0 15,0 2,0
15 nov 2019 MG Research - 44,0 46,0 7,0 3,0 N.D. 2,0
15-19 nov 2019 Ixè 1000 40,0 29,2 5,0 7,7 N.D. 10,8
41,2 29,4 con Bonaccini 8,8 11,8
21 nov 2019 Noto sondaggi 45,0 44,0 8,0 3,0 N.D. 1,0
52,0 46,0 con Bonaccini 2,0 N.D. 6,0
49,0 46,0 assente 5,0 N.D. 3,0
22–24 nov 2019 Tecnè 1000 45,0 45,0 8,0 2,0 N.D. Pari
50,5 47,5 con Bonaccini 2,0 N.D. 3,0
24 nov 2019 Affaritaliani.it 46,0 44,0 7,0 3,0 25,0 2,0
25 nov 2019 Piepoli 44,0 43,0 9,0 4,0 N.D. 1,0
29 nov 2019 MG Research 44,5 45,0 8,0 2,5 N.D. 0,5
29 nov-2 dic 2019 Izi - 45,4 40,6 9,9 4,1 N.D. 4,8
2–4 dic 2019 EMG 1000 46,5 44,0 5,5 4,0 N.D. 2,5
9–12 dic 2019 Ipsos 1000 44,2 42,1 8,4 5,3 N.D. 2,1
10 dic 2019 Noto - 46,5 44,0 5,5 4,0 N.D. 2,5
10–11 dic 2019 Tecnè 1000 45,0 44,0 7,0 4,0 N.D. 1,0
12 dic 2019 Noto 47,0 43,0 6,0 4,0 N.D. 4,0
13 dic 2019 MG Research Archiviato il 14 dicembre 2019 in Internet Archive. 44,5 44,5 8,5 2,5 N.D. Pari
14–18 dic 2019 EMG 1000 46,5 43,5 6,5 3,5 N.D. 3.0
17 dic 2019 Ixè - 47,2 40,1 7,8 4,9 25,0 7,1
18–22 dic 2019 Demopolis 4008 46,0 44,0 7,0 3,0 25,0 2,0
22-23 dic 2019 Tecnè 1000 46,0 44,0 7,0 3,0 43,0 2,0
27–30 dic 2019 MG Research 45,5 43,5 7,5 3,5 N.D. 2,0
28 dic 2019 Opinio Italia 1000 46,5 43,5 7,5 2,5 N.D. 3,0
30-31 dic 2019 Tecnè 1000 44,0 43,0 7,5 5,5 N.D. 1,0
5 gen 2020 Affaritaliani.it Archiviato il 6 gennaio 2020 in Internet Archive. 45,0 43,0 7,0 5,0 N.D. 2,0
6–8 gen 2020 Demopolis 1000 46,5 44,5 6,5 2,5 24,0 2,0
7 gen 2020 MG Research - 45,5 43,5 6,5 3,0 40,0 2,0
7 gen 2020 Noto Sondaggi 1000 45,0 43,0 7,0 5,0 N.D. 2,0
9 gen 2020 Tecnè 1000 44,0 43,0 7,5 5,5 41,0 1,0
9 gen 2020 SWG 1000 47,0 45,0 5,0 3,0 N.D. 2,0

Liste elettorali

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Data Fonte Campione Centro-sinistra Centro-destra M5S Altri Indecisi Distacco
PD LeU IiC Bon. Pres. Altri Totale Lega FI FdI Altri Totale
3 lug-21 dic 2018 Ipsos 1.440 17,0 N.D. N.D. N.D. N.D. 17,0 23,0 3,0 N.D. N.D. 26,0 15,0 4,0 38,0 6,0
6-10 lug 2019 GPF 1.200 14,9 N.D. N.D. N.D. N.D. 14,9 15,8 3,0 2,2 N.D. 21,0 6,1 2,6 32,5 0,9
6-12 set 2019 SWG[76] 1.000 33,5 2,0 2,0 N.D. 2,5 40,0 33,5 4,0 5,5 1,5 44,5 13,0 N.D. N.D. Parità
20 set 2019 Il Resto del Carlino 44,5 43,6 8,5 N.D. N.D. 0,9
28 ott 2019 Affaritaliani.it 31,7 N.D. N.D. N.D. N.D. 31,7 34,5 5,0 7,4 N.D. 46,9 6,5 N.D. N.D. 2,8
3 nov 2019 Baritalianews.it 31,50 3,00 N.D. 5,40 N.D. 39,9 33,77 5,50 7,00 N.D. 46,27 7,5 N.D. N.D. 2,27
6-7 nov 2019 Termometro Politico 44,5-47,5 47,0-50,0 N.D., N.D. N.D. 2,5
9-14 nov 2019 Winpoll 1000 44,8 47,6 6,0 1,2 N.D. 2,8
33,9 10,9 44,8 30,9 4,4 6,1 4,1 47,6 3,0
13-19 nov 2019 SWG 1000 27,0 2,5 2,0 8,5 40,0 32,0 4,5 7,0 4,5 48,5 8,5 3,0 16,0 5,0
29,0 3,5 3,0 9,5 45,0 33,5 4,5 7,5 5,0 50,5 assente 4,5 18,0 4,5
15 nov 2019 MG Research 35,0 5,5 40,5 34,0 5,0 8,0 1,0 48,0 8,5 4,5 N.D. 1,0
15-19 nov 2019 Ixè 1000 31,6 33,1 8,2 6,2 18,1 1,5
33,7 34,0 assente 7,6 20,6 0,3
34,3 30,9 5,1 6,0 10,4 13,3 N.D. 3,4
2 dic 2019 Izi 1007 24,7 11,0 35,7 29,8 5,1 9,4 1,1 45,4 10,9 12,0 N.D. 5,1
13-17 dic 2019 Ixè 1000 29,4 N.D. N.D. 7,8 6,8 44,0 27,8 4,2 7,9 2,0 41,9 8,8 5,3 N.D. 1,6
18-22 dic 209 Demopolis 1000 44,0 45,0 8,0 3,0 25,0 1,0
22-23 dic 2019 Tecnè 1000 31,0 14,0 45,0 30,0 5,0 7,0 3,0 45,0 7,0 3,0 N.D. 1,0
27-30 dic 2019 MG Research - 28,5 15,5 44,0 33,0 5,0 7,0 1,5 46,5 7,5 3,0 N.D. 4,5
30-31 dic 2019 Tecnè 1000 28,5 14,0 42,5 30,0 4,5 5,0 4,5 44,0 7,5 6,0 41,0 1,5
6-8 gen 2020 Demopolis 1000 44,5 45,0 7,8 2,7 24,0 0,5
9 gen 2020 SWG 1000 25,0 18,5 44,5 31,0 4,0 7,5 4,5 47,0 6,0 2,5 40,0 2,5

Il corpo elettorale per le elezioni del 26 gennaio 2020 risultava composto da 3.508.332 elettori, di cui 1.804.037 donne e 1.704.295 uomini, registrati nei 4.520 seggi elettorali dei 328 comuni dell'Emilia-Romagna. Alla chiusura dei seggi l'affluenza definitiva si è attestata al 67,67%, in aumento rispetto al 2014, ma risultando altresì la seconda più bassa sul totale degli aventi diritto al voto nelle 11 consultazioni regionali svoltesi a partire dal 1970.

Provincia Affluenza[77]
12:00 19:00 23:00 (finale)
  Emilia-Romagna 23,44% 58,82% 67,67%
  Bologna 24,97% 61,88% 70,98%
  Ferrara 23,63% 57,94% 65,59%
  Forlì-Cesena 23,55% 59,39% 67,54%
  Modena 23,96% 59,89% 69,11%
  Parma 21,98% 55,12% 64,07%
  Piacenza 22,55% 54,38% 62,91%
  Ravenna 23,67% 60,67% 69,71%
  Reggio Emilia 23,54% 58,83% 67,97%
  Rimini 19,87% 54,57% 63,54%
Candidati
Voti % Liste Voti % Seggi
Stefano Bonaccini
✔️ Presidente
1 195 819
51,42
749 976 34,69 22
Bonaccini Presidente[N 1]
124 591 5,76 3
Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista e Progressista[N 2]
81 419 3,77 2
42 156 1,95 1
33 087 1,53
9 253 0,43
1 014 654 43,63 690 864 31,95 14
185 796 8,59 3
55 317 2,56 1
Progetto Emilia-Romagna - Rete Civica Borgonzoni Presidente
37 462 1,73
6 341 0,29
Giovani per l'Ambiente
6 007 0,28
Seggio di coalizione
1
Simone Benini
80 763 3,47 102 595 4,74 2
Domenico Battaglia
10 978 0,47
Movimento 3V
11 187 0,52
Laura Bergamini
10 263 0,44 10 287 0,48
Marta Collot
7 024 0,30 8 048 0,37
Stefano Lugli
5 976 0,26 7 830 0,36
Totale
2 325 497
100
2 162 216
100
49
Schede bianche
11 932
0,50
Schede nulle
36 545
1,54
Votanti
2 373 974
67,67
Elettori
3 508 179

Consiglieri eletti

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Seggi per lista

  Liberi e Uguali 2
  Federazione dei Verdi 1
  Partito Democratico (Italia) 23
  Azione (partito politico) 1
  Lista civica di centro-sinistra 2
  Movimento 5 Stelle 2
  Forza Italia (2013) 1
  Lega per Salvini Premier 15
  Fratelli d'Italia (partito politico) 3

Seggi per coalizione

  Centro-sinistra in Italia 29
  Movimento 5 Stelle 2
  Centro-destra in Italia 19

Collegio Lista Eletto
Emilia-Romagna Presidente eletto Stefano Bonaccini
Seconda classificata Lucia Borgonzoni
Bologna Partito Democratico Raffaele Donini
Marilena Pillati
Francesca Marchetti
Stefano Caliandro
Antonio Mumolo
Lega Michele Facci
Daniele Marchetti
Lista Bonaccini Presidente Mauro Felicori
Europa Verde Silvia Zamboni
Emilia Romagna Coraggiosa Igor Taruffi
Fratelli d'Italia Marco Lisei
Movimento 5 Stelle Silvia Piccinini
Forza Italia Valentina Castaldini
Modena Partito Democratico Palma Costi
Luca Sabattini
Francesca Maletti
Lega Stefano Bargi
Simone Pelloni
Lista Bonaccini Presidente Giulia Pigoni
Fratelli d'Italia Michele Barcaiuolo
Movimento 5 Stelle Giulia Gibertoni
Reggio Emilia Partito Democratico Alessio Mammi
Ottavia Soncini
Andrea Costa
Lega Maura Catellani
Gabriele Delmonte
Lista Bonaccini Presidente Stefania Bondavalli
Emilia Romagna Coraggiosa Elly Schlein
Piacenza Lega Matteo Rancan
Valentina Stragliati
Partito Democratico Katia Tarasconi
Fratelli d'Italia Giancarlo Tagliaferri
Parma Partito Democratico Barabara Lori (dimissionaria)
Massimo Iotti (deceduto)
Matteo Daffadà
Simona Caselli (rinunciataria)
Pasquale Gerace
Lega Fabio Rainieri
Emiliano Occhi
Ferrara Partito Democratico Marcella Zappaterra
Marco Fabbri
Lega Fabio Bergamini
Forlì-Cesena Partito Democratico Lia Montalti
Massimo Bulbi
Lega Massimiliano Pompignoli
Ravenna Partito Democratico Manuela Rontini
Andrea Corsini
Lega Andrea Liverani
Rimini Partito Democratico Emma Petitti
Nadia Rossi
Lega Matteo Montevecchi
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Voci correlate

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