Dean Stockwell

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Dean Stockwell al Wizard World di Toronto nel 2012

Dean Stockwell (Los Angeles, 5 marzo 1936Ranchos de Taos, 7 novembre 2021[1]) è stato un attore statunitense.

Figlio degli attori Harry Stockwell e Elizabeth (Betty) Margaret Veronica (di origine italiana) e fratello minore dell'attore Guy Stockwell[2], esordisce bambino, all'età di sette anni, spaziando dal musical Due marinai e una ragazza (Canta che ti passa) (1945), a fianco di Frank Sinatra e Gene Kelly, al melodramma come La valle del destino (1945). Dopo il primo ruolo importante in Anni verdi (1946), l'anno successivo interpreta il figlio di Gregory Peck nel dramma sociale Barriera invisibile (1947). Il grande successo arriva con tre film successivi, in cui è promosso protagonista: Il ragazzo dai capelli verdi (1948) di Joseph Losey, Il giardino segreto (1949) e Kim (1950), a fianco di Errol Flynn. Con la partecipazione al film Il fuggiasco di Santa Fè (1951) si conclude la sua esperienza di attore bambino.

Si allontana dal grande schermo per alcuni anni, ritornandovi ormai adulto per un altro ruolo da protagonista nel drammatico Frenesia del delitto (1959), in cui interpreta uno dei due giovani assassini della buona società, colpevole di un efferato delitto ispirato al caso Leopold e Loeb. Per questo ruolo vincerà al Festival di Cannes di quell'anno il Prix d'interprétation masculine ex aequo con le co-star Bradford Dillman e Orson Welles. Bisserà il premio nel 1962, grazie all'interpretazione in Il lungo viaggio verso la notte di Sidney Lumet (anche questa volta insieme alle co-star Jason Robards e Ralph Richardson), divenendo il primo attore a vincere più volte il prestigioso riconoscimento. Dopo di lui, vi sono riusciti solo Marcello Mastroianni (1970, 1987) e Jack Lemmon (1979, 1982). Questi riscontri in ruoli di alto profilo sembrano il viatico ad una carriera di prima grandezza nello stardome hollywoodiano, ma in realtà Stockwell rimane attore caratterista in diverse produzioni, dall'indipendente al cinema di genere, durante gli anni sessanta e settanta.

Affermatosi definitivamente come attore non protagonista, Stockwell vive il periodo più fortunato negli anni ottanta, grazie a convincenti interpretazioni in ruoli di supporto: Dune (1984) di David Lynch, Paris, Texas (1984) di Wim Wenders, Velluto blu (1986), ancora di Lynch, indimenticabile per mostruosità e perversione, l'elegiaco Giardini di pietra (1987); è un sanguigno Howard Hughes in Tucker - Un uomo e il suo sogno (1988) di Francis Ford Coppola, un pittoresco mafioso in Una vedova allegra... ma non troppo (1988), grazie al quale ottiene una candidatura all'Oscar quale miglior attore non protagonista, e ricopre un ennesimo ruolo di impegno in I protagonisti (1992) di Robert Altman.

L'attore conquista inoltre una grande popolarità presso il pubblico televisivo dal 1989, grazie al personaggio di Al Calavicci, nella serie televisiva fantascientifica In viaggio nel tempo, dove recita accanto al protagonista Scott Bakula. Negli anni novanta alterna lavori cinematografici con ruoli da guest star in svariate produzioni televisive, e successivamente negli anni duemila ricopre ruoli ricorrenti in JAG - Avvocati in divisa e Battlestar Galactica.

Un giovane Dean Stockwell nel western Stars in My Crown (1950)

Riconoscimenti

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  • Kansas City Film Critics Circle Awards
    • 1989 – Miglior attore non protagonista per Una vedova allegra... ma non troppo

Doppiatori italiani

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Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Dean Stockwell è stato doppiato da:

  • (EN) John Holmstrom, The Moving Picture Boy: An International Encyclopaedia from 1895 to 1995, Norwich, Michael Russell, 1996, pp. 196-197.
  • (EN) David Dye, Child and Youth Actors: Filmography of Their Entire Careers, 1914-1985. Jefferson, NC: McFarland & Co., 1988, pp. 220-223.
  • (EN) Edward Edelson. Great Kids of the Movies, Garden City, NY: Doubleday, 1979, pp. 50-52.
  • (EN) Marc Best, Those Endearing Young Charms: Child Performers of the Screen (South Brunswick and New York: Barnes & Co., 1971), pp. 240-244.
  • (EN) Norman J. Zierold, "Where Are They Now?", The Child Stars, New York: Coward-McCann, 1965, pp. 243-244.

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Collegamenti esterni

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