Otto Ohlendorf

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Otto Ohlendorf
NascitaHoheneggelsen, 4 febbraio 1907
MorteLandsberg am Lech, 7 giugno 1951
Cause della mortecondannato a morte
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Repubblica di Weimar
Bandiera della Germania Germania nazista
Forza armata Schutzstaffel
Anni di servizio1925-1945
GradoSS-Gruppenführer
GuerreSeconda guerra mondiale
Comandante diEinsatzgruppe D
Amt III, RSHA
"fonti citate nel corpo del testo"
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Otto Ohlendorf (Hoheneggelsen, 4 febbraio 1907Landsberg am Lech, 7 giugno 1951) è stato un generale ed economista tedesco. Egli fu membro delle SS, dove raggiunse il grado di SS-Gruppenführer (Tenente generale), e partecipò ai massacri operati dalle Einsatzgruppen in Unione Sovietica. Ohlendorf ricoprì inoltre il ruolo di capodipartimento all'interno del Reichssicherheitshauptamt (RSHA, Ufficio centrale per la sicurezza del Reich). Processato dopo la guerra dalle autorità statunitensi, fu trovato colpevole di crimini contro l'umanità, condannato a morte ed impiccato.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ohlendorf studiò legge e Scienze Politiche alle Università di Lipsia e di Gottinga. Successivamente completò i propri studi in Italia, presso l'Università di Pavia, dove ebbe anche modo di conoscere da vicino il regime fascista. Iscritto fin da giovanissimo al Partito nazista nel 1936 entrò a far parte del famigerato Sicherheitsdienst (SD, Ufficio per la sicurezza del Reich) comandato da Reinhard Heydrich. Si dice che, data la sua fama di grande intellettuale ed esperto di parecchie questioni economiche e giuridiche, i suoi superiori (in particolare Heydrich) cercarono di estrometterlo dalla gerarchia che contava e venne spedito nell'Est (in seguito all'operazione Barbarossa) per comandare l'Einsatzgruppe D, Attivo nel Sud dell'Ucraina, e in Crimea. Tra i massacri più notevoli, vi furono quelli di Nikolaev (18.000 Ebrei), e di Simferopol (14.300 Ebrei); meno ingenti quelli di Krivoj Rog, e di Herson (8.000 Ebrei).

Come Ohlendorf affermò nel corso del processo di Norimberga l'Einsatzgruppe sotto il suo comando si rese responsabile della morte di circa 90.000 persone uccise mediante l'uso di armi da fuoco e - spesso, però non sempre - sepolte in grandi fosse comuni.[1] Per esempio, a Kerch, le salme rimasero insepolte. Grande paradosso, non il primo quando si ha a che fare con il Terzo Reich, è che riferì al suo capo, il Reichsführer-SS delle SS Heinrich Himmler, che i suoi uomini riportavano seri problemi psicologici ad uccidere gli ebrei mediante le fucilazioni; essi, a sua detta, perdevano ogni senso di rispetto per la vita e cadevano soventemente in depressioni che sfociavano in suicidi.

Chiese così a Himmler di trovare un metodo più umano per effettuare le uccisioni di massa, che comportasse minore stress per i boia. Per questo ed altri motivi si arrivò allo sterminio industriale nei campi di concentramento. Questo cambiamento nella procedura di uccisione gli fece perdere il lavoro e passò gli anni dal 1942 alla fine della guerra presso il ministero dell'economia tedesco.

Venne catturato nel 1945 dagli Alleati, processato a Norimberga per crimini contro l'umanità e giustiziato.

Fu presente in non poche azioni dei propri Einsatzkommando, e preferiva utilizzare una gran massa di proiettili da una certa distanza, piuttosto che il colpo alla nuca, a bruciapelo.

Derise i giudici del processo, con la frase: "Con le migliaia di persone che hanno fatto parte delle Einsatzgruppen, processati solo 23; e condannati a morte, solo 12? Farsesco!".

Tra i primi comandanti di Einsatzgruppe, fu l'unico ad essere processato.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Insegna d'oro del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Interrogatorio di Otto Ohlendorf del 3 gennaio 1946 presso l'International Military Tribunal (IMT). Il numero di vittime (90.000) si riferisce esclusivamente al periodo giugno 1941 - giugno 1942 quando Ohlendorf venne sostituito al comando dell'Einsatzgruppe D da Walter Bierkamp. Si veda: (EN) IMT, Nuremberg Trial Proceedings Volume IV, Twenty-Six Day - Thursday 3 January 1946 (Morning Session) Archiviato l'8 agosto 2007 in Internet Archive., p. 318. La versione elettronica segnalata è tratta dal sito web The Avalon Project. Riportato il 28 agosto 2007.

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Controllo di autoritàVIAF (EN40270447 · ISNI (EN0000 0000 6322 7254 · LCCN (ENn84073084 · GND (DE122830105 · BNF (FRcb16504986v (data) · J9U (ENHE987007277583505171 · WorldCat Identities (ENlccn-n84073084