1st Cavalry Division (United States Army)
1st Cavalry Division 1ª Divisione di cavalleria | |
---|---|
Insegna di reparto (da portare sulla manica dell'uniforme) | |
Descrizione generale | |
Attiva | 1921 - presente |
Nazione | Stati Uniti d'America |
Servizio | Regular Army[1] |
Tipo | Divisione di cavalleria (Heavy Division) |
Dimensione | 16 700 effettivi |
Guarnigione/QG | Fort Hood, Texas |
Soprannome | The First Team e 1CD |
Patrono | San Giorgio |
Motto | Live the Legend |
Colori | giallo e nero |
Marcia | Garryowen |
Mascotte | Pegaso |
Sito internet | https://www.army.mil/1stcav |
Comandanti | |
Comandante attuale | Maggior generale Jeffery D. Broadwater |
Simboli | |
Insegna di reparto | |
Voci su unità militari presenti su Wikipedia |
La 1st Cavalry Division — Prima Divisione di Cavalleria — (nota anche come First Team, cioè "Prima Squadra" o 1CD) è uno dei reparti più famosi e più decorati dello United States Army.[2]
Dopo la seconda guerra mondiale, ed oltre a tale conflitto, l'unità è stata significativamente impegnata in Corea, Guerra del Vietnam, Prima e Seconda guerra del Golfo.
Attualmente, è una divisione pesante corazzata con base a Fort Hood, Texas. È una delle più grandi divisioni americane con oltre 16 000 effettivi ripartiti in quattro brigate da combattimento ed unità logistiche. Nel periodo della Guerra del Vietnam venne equipaggiata con un gran numero di elicotteri e trasformata in divisione di cavalleria aeromobile, svolgendo un ruolo centrale nella strategia operativa adottata dal generale William Westmoreland.
Oggi è subordinata al III Corps[3] ed è comandata dal maggior generale Daniel P. Bolger.[4]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La storia della 1CD iniziò il 4 aprile 1921, quando l'esercito fissò la Table of Organization & Equipment[5] di una divisione permanente di cavalleria. La TO&E in questione autorizzava un'organizzazione a "divisione quadrata"[6] di 7 463 Ufficiali e Truppa, strutturata come segue.
- Aliquota comando (34 uomini)
- Due separate brigate di cavalleria (2 803 uomini)
- Battaglione di artiglieria campale (790 uomini)
- Battaglione genio (357 uomini)
- Comando logistico di divisione (276 uomini)
- Comando truppe speciali (337 uomini)
- Compagnia ambulanze (63 uomini).
Il 20 agosto 1921, l'Adjutant General[7] del Dipartimento della Guerra degli Stati Uniti costituì la 1st e la 2nd Cavalry Division[8] per adeguarsi alle esigenze della mobilitazione parziale, ed autorizzò la fondazione della 1CD in conformità del nuovo TO&E il 31 agosto 1921. Poiché la 1CD doveva essere creata traendo risorse da unità esistenti, riuscì ad essere operativa a settembre di quell'anno, anche se i reparti dipendenti non arrivarono completamente alle destinazioni loro assegnate prima del 1922.
La 1CD fu assegnata alla VIII Corps Area, con il quartier generale e la Seconda brigata di stanza a Fort Bliss, Texas, e la Prima brigata a Douglas, Arizona. I locali usati dal quartier generale erano stati in precedenza utilizzati dalla 8th United States Brigade, al tempo del comando di John Pershing (1916), e durante la prima guerra mondiale dalla 15th Cavalry Division,[9] presente a Fort Bliss tra il dicembre 1917 ed il maggio 1918.
La costituzione dell'organico nella 1CD andò a rilento. Il 1°, il 7º e l'8º reggimento di cavalleria[10] erano stati in precedenza assegnati alla 15th Cavalry Division (istituita solo per il tempo di guerra) e successivamente erano stati riconsegnati alla VIII Corps Area Troop List il 12 maggio 1918. Il 1º Rgt. venne trasferito alla 1CD il 20 agosto 1921. Il 7°, l'8º ed il 10º Rgt. seguirono la stessa sorte il 13 settembre 1921, benché l'assegnazione del 10° fosse controversa perché il trasferimento violava le Leggi Jim Crow (in tema di segregazione razziale).[11] La controversia si protrasse fino al 18 dicembre 1922, quando il 5º Rgt. prese il posto del 10°.
Dopo la costituzione delle divisioni del primo dopoguerra, l'esercito attraversò un lungo periodo di stagnazione e decadenza. Il National Defense Act del 1920[12] autorizzava un Regular Army da 296 000 uomini, ma il Congresso un po' alla volta recedette da un tal numero.
Non solo il Regular Army, ma anche la National Guard non riuscì a reclutare i 486 000 uomini teoricamente assegnati, e le Organized Reserves si ridussero ad un mero serbatoio di ufficiali di riserva. L'origine dei problemi dell'esercito era il denaro. Il Congresso stanziava annualmente solo una metà circa dei fondi richiesti dallo Stato Maggiore della forza armata. Depauperate di personale e di risorse economiche, le divisioni di fanteria e di cavalleria gradualmente si riducevano ad organizzazioni scheletriche.
Tra il 1923 ed il 1939 si manifestò un progressivo declino delle divisioni quali effettive unità da combattimento, tanto che i relativi comandanti rimanevano titolari di una responsabilità puramente addestrativa, del resto assai teorica, perché gravemente ostacolata da limiti di bilancio che ne svuotavano la sostanziale pratica.
La storia specifica della 1CD è un buon esempio del dilemma (tra realismo ed idealismo) che in quegli anni — in cui non a caso esplodeva la Grande depressione — attanagliava l'esercito americano. Nel 1923 la 1CD compì le manovre divisionali per la prima volta, ripromettendosi di rinnovarle annualmente, ma le ristrettezze finanziarie non lo consentirono. Solo nel 1927, ed anche grazie alla generosità di alcuni proprietari di ranch che avevano gratuitamente messo a disposizione parte delle loro tenute, la divisione poté di nuovo svolgere un'analoga esercitazione.
Nel maggio 1928, il maggior generale Herbert B. Crosby,[14] Capo della Cavalleria, alle prese con i tagli di personale nella sua arma, riorganizzò i reggimenti di cavalleria, il che di riflesso comportò un ridimensionamento anche della 1CD. Scopo di Crosby era la riduzione dei costi generali con il mantenimento, o addirittura l'aumento, della potenza di fuoco dei reggimenti. Dopo la ristrutturazione, ciascun reggimento di cavalleria consisteva di un comando ed un nucleo comando; un nucleo mitraglieri; un'aliquota per l'assistenza sanitaria e spirituale; due squadroni, ciascuno con un'aliquota comando e due nuclei di linea. I preesistenti squadroni mitraglieri a livello brigata furono sciolti, posto che la responsabilità addestrativa e di impiego dei mitraglieri veniva contestualmente assegnata ai comandanti di reggimento, come avveniva in fanteria.
Più o meno nello stesso periodo, l'Army Staff,[15] nel tentativo di accrescere l'utilità delle divisioni di cavalleria in organico di guerra, pubblicò nuove tables of organization.[5] per un reparto di dimensioni ancora maggiori. La nuova struttura riprendeva i cambiamenti apportati alla divisione a partire dal 1921, che comprendevano un accrescimento del nucleo comunicazioni (177), l'espansione dell'unità medica al livello di uno squadrone (233), e l'avallo della scelta di Crosby di trasferire le unità mitraglieri dalle brigate ai reggimenti (2X176). Furono aggiunti una sezione di aviazione divisionale,[16] uno squadrone autoblindo (278), ed una compagnia carri (155), mentre il battaglione di artiglieria da campagna fu espanso fino alla dimensione di reggimento (1 717). La forza divisionale ascese a 9 595 uomini. Sebbene le nuove tables avessero poco impatto sulla struttura della cavalleria nel tempo di pace, la 1CD invero ricevette alla fine un singolo nucleo di uno sperimentale squadrone autoblindo, e il suo battaglione di artiglieria campale fu effettivamente trasformato in reggimento.
Con l'avvento degli anni trenta, vi fu una seria elaborazione dottrinale finalizzata alla costruzione di un esercito motorizzato e meccanizzato. Per agevolare questo processo, il 3 gennaio 1923 la 1CD scambiò il proprio Primo reggimento con il Dodicesimo.
Tenendo conto delle raccomandazioni dell'VIII Corps Area, dell'Army War College,[17] e della Command and General Staff School,[18] la commissione sviluppò una nuova più piccola divisione di cavalleria "triangolare",[19][20] che la 1CD valutò durante le manovre a Toyahvale, Texas,[21] nel 1938. Come il test del 1937 sulle divisioni di fanteria, le manovre si concentrarono sui reggimenti di cavalleria divisionale, intorno ai quali si sarebbero dovute organizzare tutte le altre unità.
A seguito del test, una commissione di ufficiali della 1CD, guidata dal brigadier generale Kenyon A. Joyce,[22] rigettò la divisione su tre reggimenti, auspicando la conservazione della divisione su due brigate (ovvero su quattro reggimenti). Quest'ultima configurazione permetteva alla divisione di schierarsi agevolmente in due colonne, il che era una tattica della cavalleria ordinaria ed accettata.[23] Tuttavia, la commissione caldeggiò la riorganizzazione del reggimento di cavalleria su linee triangolari, che gli avrebbe dato un comando ed un nucleo comando, uno squadrone mitraglieri con nuclei armi speciali e tre squadroni fucilieri, ciascuno con un nucleo mitraglieri e tre di fucilieri. Non veniva apportato alcun cambiamento di rilievo sull'artiglieria campale, ma il test dimostrò che l'aliquota genieri doveva rimanere uno squadrone per fornire alla divisione maggior mobilità sul campo di battaglia e che l'idea delle truppe speciali doveva essere estesa fino a comprendere comando di divisione, nucleo comunicazioni e logistica; squadroni commissariato, sanità, ricognizione ed osservazione; ed un distaccamento guerra chimica. Un comando sarebbe stato preposto all'amministrazione ed al controllo disciplinare di queste forze.
Sebbene lo studio non abbia portato ad una riorganizzazione generale della divisione di cavalleria, il reggimento di cavalleria per il tempo di guerra fu ristrutturato, con effetto 1º dicembre 1938, per farlo consistere di un comando ed un nucleo comando, nuclei mitraglieri ed armi speciali, e tre squadroni di tre nuclei fucilieri ciascuno. I nuclei speciali rimasero com'erano nel 1928, e non vi fu posto nella divisione per uno squadrone osservazione o un distaccamento guerra chimica. Con le modifiche burocratiche nelle divisioni di cavalleria ed altri ritocchi minori, la forza di una divisione "da guerra" arrivava a schierare 10 680 componenti.
Per prepararsi al servizio bellico, la 1CD partecipò alle seguenti manovre:
- Toyahvale, TX Maneuvers — 7-30 ottobre 1939.
- Cravens-Pitkin Louisiana Maneuvers — 13-24 agosto 1940.[24]
- Second 3rd Army Louisiana Maneuvers — 10 agosto - 4 ottobre 1941.
- VIII Corps Louisiana Maneuvers presso Mansfield (Louisiana)[25] — 27 luglio – 21 settembre 1942.
Dalla Seconda guerra mondiale al 1950
[modifica | modifica wikitesto]Con l'attacco di Pearl Harbor (7 dicembre 1941), la fase del "gran laboratorio" per sviluppare e collaudare le organizzazioni, di cui aveva scritto George Marshall nell'estate del 1941,[26] si concluse, ovviamente, ma il War Department non aveva ancora messo a punto le sue divisioni ideali di fanteria, cavalleria, corazzate e motorizzate. Nel 1942 ripensò daccapo le divisioni basandosi sulle esperienze acquisite nelle grandi manovre di quartier generale dell'anno precedente.[27] Come già in passato, le riorganizzazioni spaziavano dai piccoli ritocchi ai mutamenti rivoluzionari.
Anche la 1CD mantenne la configurazione "quadrata" dopo le manovre del 1941, ma con delle modifiche. La divisione perse il suo nucleo controcarro, le brigate persero i loro nuclei armi speciali,[28] i reggimenti persero sia questi ultimi nuclei sia i nuclei mitraglieri. Questi cambiamenti non fecero scemare la potenza di fuoco dvisionale, ma collocarono la maggior parte delle armi di reparto in seno ai nuclei di cavalleria. Il numero di mitragliatrici calibro.50[29] fu quasi triplicato. Nello squadrone ricognizione, furono eliminati i nuclei motociclisti e autoblindo, sostituiti da un nucleo supporto e tre nuclei ricognizione equipaggiati con carri armati leggeri. Gli effettivi della divisione passarono da 11 676 a 12 112.
Le ultime unità appartenenti alla 1CD effettivamente montate (a cavallo) abbandonarono definitivamente i destrieri e si convertirono in formazioni di fanteria il 28 febbraio 1943. Tuttavia, per le parate nel 1972 fu istituito in seno alla divisione un reparto speciale montato noto come Horse Platoon ("plotone a cavallo") - poi ridenominato Horse Cavalry Detachment..[30] Com'è facilmente intuibile, tale reparto ha lo scopo di rappresentare le tradizioni ed il retaggio della cavalleria statunitense nelle cerimonie militari ed altre manifestazioni pubbliche.[31]
In sostanza, la divisione fu varata con la struttura di una Augmented Light Infantry Division.[32] Dai registri di Camp Stoneman,[33] California,[34] risulta la seguente cronologia dei reparti della 1CD:
UNITÀ | DISLOCATA | PARTENZA | ARRIVO |
---|---|---|---|
HHT,[35] 1st Cavalry Division | 21 giugno | 26 giugno | 11 luglio |
HHT, 1st Cavalry Brigade | 21 giugno | 3 luglio | 24 luglio |
HHT, 2nd Cavalry Brigade | 18 giugno | 26 giugno | 11 luglio |
5th Cavalry Regiment | 20 giugno | 2 luglio | 24 luglio |
7th Cavalry Regiment | 18 giugno | 26 giugno | 11 luglio |
8th Cavalry Regiment | 18 giugno | 26 giugno | 11 luglio |
12th Cavalry Regiment | 20 giugno | 3 luglio | 24 luglio |
HHB,[36] 1st Cavalry Division Artillery (DIVARTY) | |||
61st Field Artillery Battalion | 3 luglio | 24 luglio | |
82nd Field Artillery Battalion | 4 giugno | 23 giugno | |
99th Field Artillery Battalion | 23 maggio | 23 giugno | |
8th Engineer Squadron | 23 maggio | 18 giugno | |
1st Medical Squadron | |||
16th Quartermaster Squadron | |||
7th Cavalry Recon Squadron | 26 giugno | 11 luglio | |
1st Antitank Troop | |||
1st Signal Troop |
La 1CD arrivò in Australia come detto sopra, continuò l'addestramento a Strathpine,[37] Queensland, fino al 26 luglio, poi si spostò in Nuova Guinea per partecipare alla Campagna delle Isole dell'Ammiragliato dal 22 al 27 febbraio 1944.[38] La divisione ebbe il suo battesimo del fuoco proprio in tale campagna, con lo sbarco di suoi reparti sulle Isole Los Negros[39] il 29 febbraio 1944. Il campo di volo di Momote[40] fu preso contro ogni pronostico. I furiosi attacchi nipponici furono respinti, ed il nemico fu circondato alla fine di marzo. La divisione poi prese parte all'invasione[41] di Leyte, il 20 ottobre 1944, catturò Tacloban ed il campo d'aviazione adiacente, avanzò lungo la costa settentrionale, e conquistò la Valle di Leyte, con aliquote che sbarcavano, prendendola, sull'Isola di Samar. Lasciando la valle di Ormoc ed attraversando la relativa pianura (nei pressi di Leyte),[42] la divisione raggiunse la costa occidentale di Leyte il 1º gennaio 1945. La divisione poi invase Luzon, sbarcando nell'area del Golfo di Lingayen[43] il 27 gennaio 1945, e combatté a modo suo come "colonna volante"[44] verso Manila fino al 3 febbraio 1945. Furono liberati[45] più di 3 000 prigionieri civili nell'Università di Santo Tomás, tra cui oltre 60 infermiere americane (alcune appartenenti ai cosiddetti "Angeli di Bataan e Coregidor")[46] e la 1CD avanzò poi ad est di Manila verso la metà di febbraio prima che la città fosse sgombrata da forze ostili. Il 20 febbraio alla divisione fu assegnata la missione di prendere e difendere i crocevia sul fiume Marikina[47] e controllare la linea Tagaytay-Antipolo. Dopo aver ricevuto il cambio il 12 marzo sull'area Antipolo, delle aliquote si spinsero a sud nelle province di Batangas e di Bicol. Spazzarono via le ultime sacche di resistenza in queste aree mediante azioni di piccoli reparti. Tali resistenze furono ufficialmente dichiarate terminate il 1º luglio 1945. La divisione lasciò Luzon il 25 agosto 1945 per attività connesse all'occupazione del Giappone, arrivando a Yokohama il 2 settembre 1945 ed entrando il successivo 8 settembre a Tokyo: fu la prima divisione USA a varcare le soglie della capitale nipponica.
Perdite nella Seconda guerra mondiale:
- 734 caduti in azione
- 3 311 feriti in azione
- 236 deceduti successivamente per le ferite riportate.
Il servizio di occupazione del Giappone si protrasse per i cinque anni seguenti.
Guerra di Corea
[modifica | modifica wikitesto]Nell'estate del 1950, la Corea del Nord attaccò la Corea del Sud, e la 1CD fu catapultata in Corea per concorrere alla tenuta del perimetro di Pusan.[49] Dopo l'attacco del X Corpo (USA) (X Corps)[50] ad Incheon, fu lanciata un'operazione per spezzare l'assedio nel perimetro di Pusan. La 1CD rimase impegnata in prima linea finché non ricevette il cambio dalla 45th Infantry Division[51] della Guardia Nazionale, nel gennaio 1952. Grazie a tale avvicendamento, la divisione rientrò in Giappone. Il 1957 vide di nuovo la divisione operare in Corea, ove sarebbe rimasta fino al 1965.
Durante la guerra di Corea, si diffusero dicerie calunniose sulle virtù marziali della 1CD, perpetuate anche in una canzonetta popolare dell'epoca, "The Bug-Out Ballad".[52] Si vociferò pure che la serie di contingenze da cui scaturì quel motivetto fosse dovuta (almeno in parte) alla leggenda che la divisione avesse perso la propria bandiera di corpo.[53][54] Gli altri reparti dell'esercito e dei Marine descrivevano spregiativamente il simbolo della 1CD nel modo seguente: "Il cavallo che non hanno mai montato, il fiume che non hanno mai attraversato, e quanto al giallo, parla da sé". Una versione alternativa, ma parimenti canzonatoria, diceva: "Lo scudo che non hanno mai usato, la linea che non hanno mai tenuto, il cavallo che non hanno mai montato, il giallo parla da sé". L'episodio storico da cui fiorirono tante maldicenze andrebbe ravvisato nello scontro di Unsan,[55] avvenuto nei pressi di quella località coreana tra il 1° ed il 2 novembre 1950. Nella battaglia, l'8th Cavalry, che faceva parte della 1CD, fu spazzato via dalle posizioni assegnategli dentro e presso Unsan, per opera di soverchianti forze dell'Esercito Popolare Volontario (cinese).[56] Il reggimento fu massacrato, soffrì gravi perdite umane e materiali. Si trattò di una delle principali operazioni belliche cinesi del conflitto, e — analogamente a quanto avvenne nella battaglia dell'invaso di Chosin[57] — aveva colto di sorpresa lo United Nations Command.[58] Valutando obiettivamente la situazione, l'8th Cavalry si batté valorosamente, ed in effetti sul piano ufficiale non è mai stato biasimato per la sua condotta nel frangente.[59]
Il 28 ottobre 1950, il generale Walton Walker[60] diede il cambio alla 1CD nella sua missione di sicurezza a Pyongyang. I nuovi ordini per la divisione erano di passare attraverso le proprie linee ed attaccare verso il fiume Yalu. Il giorno dopo, l'8th Cavalry lasciò Pyongyang e raggiunse Yongsan-dong[61] la sera stessa. Il 5th Cavalry arrivò il giorno successivo, con la consegna di coprire le spalle all'8th Cavalry. Con l'arrivo dell'8th il giorno 31, la spedizione sudcoreana della 1CD si rischierò a nordest, ad est ed a sudest di Unsan; l'8th prese posizione a nord, a ovest ed a sud della città. Al contempo, il 15th stava disperatamente cercando di mantenere la propria posizione a est dell'8th, attraverso il fiume Samt'an.[62][63]
Nel pomeriggio del primo novembre l'attacco portato dai cinesi a nord di Unsan divenne più intenso contro il 15th e gradualmente si estese sl fianco destro del 1º btg. dell'8th Cavalry. All'imbrunire, il primo btg. controllava gli accessi settentrionali al fiume Samt'an, salvo le aree di competenza del 15th rgt. sul lato est. La posizione del battaglione era debole a sinistra; non c'erano abbastanza soldati per estendere la linea difensiva al versante principale in direzione di Unsan. Questa situazione generava un varco tra primo e secondo btg. Ad est del Samt'an il 15th rgt. subiva un violento attacco, e poco dopo mezzanotte cessava di esistere come unità da combattimento.
A quel punto iniziò l'odissea dell'8th Cavalry. Alle 19.30 del primo novembre i cinesi attaccarono il 1º btg. dell'8th, lungo tutto il suo fronte. Alle 21.00 i cinesi trovarono il punto debole di cui avevamo parlato nel paragrafo precedente ed iniziarono ad attraversarlo discendendo il crinale dietro il 2º btg., penetrando nel suo fianco destro ed accerchiandolo da sinistra. Ora tanto il 1° quanto il 2º btg. erano impegnati dal nemico su diversi lati. Intorno alla mezzanotte l'8th Cavalry ricevette l'ordine di ritirarsi verso sud a Ipsok.[64]
Intorno alle 1.30 del 2 novembre non venivano riferite attività ostili nel settore del terzo btg., a sud di Unsan. Ma quando l'8th Cavalry si ritirò, tutti e tre i battaglioni rimasero intrappolati dai posti di blocco cinesi creati a sud di Unsan alle prime ore del mattino. I membri del primo btg. in grado di sottrarsi alla morsa cinese raggiunsero l'area di Ipsok. L'appello degli effettivi rivelò che il battaglione aveva perso 15 ufficiali e 250 soldati. Gli uomini del secondo btg. erano per lo più sparpagliati sulle colline. Molti di loro si portarono a propria volta sulle linee di Ipsok. Altri si riunirono al terzo btg., quello colpito più duramente. Intorno alle 3.00 i cinesi lanciarono un attacco a sorpresa sul posto di comando del battaglione. Fu necessaria mezz'ora di combattimento corpo a corpo per respingere il nemico dall'area. I sopravvissuti del 3º btg. formarono un nucleo di resistenza intorno a tre carri armati sul fondo valle e inchiodarono il nemico fino all'alba. A quel punto, solo sei ufficiali e 200 elementi di truppa erano ancora in grado di combattere. I feriti erano 170, mentre era ignoto il numero di morti e dispersi. I tentativi del 5th Cavalry per soccorrere il battaglione assediato fallirono, e pertanto anche tale unità terminò ben presto la propria vita come forza organizzata.
La forza nemica che determinò la disfatta dell'8th Cavalry ad Unsan fu la 116ª divisione cinese. I posti di blocco a sud di Unsan furono allestiti da elementi del 347º btg. di quella divisione. All'azione di Unsan partecipò anche la 115ª divisione cinese.[65]
- Perdite della guerra di Corea
- Caduti in azione: 3 811
- Feriti in azione: 12 086
- Onorificenze della guerra di Corea
Otto insigniti di Medal of Honor (suddivisi per reparto di appartenenza):
- 5th Cavalry Regiment[66] — Lloyd L. Burke[67] (28 ottobre 1951), Samuel S. Coursen[68] (12 dicembre 1950), e Robert M. McGovern[69] (30 gennaio 1951);
- 8th Cavalry Regiment[70] — Tibor Rubin[71] (da 23 luglio 1950, a 20 aprile 1953), James L. Stone[72] (21 novembre e 22 novembre 1952) Bryant E. Womack[73] (12 marzo 1952) (9 ottobre 1950) Robert H. Young;[74]
- 16th Reconnaissance Company: Gordon M. Craig[75] (10 settembre 1950).
Vietnam
[modifica | modifica wikitesto]La divisione poi partecipò a combattimenti in Vietnam. All'epoca, aveva cessato di essere un reparto convenzionale di fanteria, per divenire una divisione "air assault"[78] con la nuova denominazione 1st Cavalry Division (Airmobile), più familiarmente abbreviata in 1st Air Cavalry Division, facendo ricorso ad elicotteri quali vettori di trasporto truppe. I colori (nel senso di bandiera di corpo) divisionali e le denominazioni di unità furono trasferiti alla 11th Air Assault Division (Test),[79] allora presso Fort Benning, Georgia, nel luglio 1965, e iniziò a schierarsi a Camp Radcliffe,[80] An Khe,[81] Vietnam, lo stesso mese. La divisione, assieme alla 101st Airborne Division, nei cinque anni successivi in Vietnam perfezionò nuove tattiche e dottrine per gli assalti elicotteristici.
La prima grande operazione del reparto ristrutturato fu la campagna di Pleiku.[82] Durante tale azione, la divisione condusse ininterrotte operazioni aerotrasportate per 35 giorni di seguito. La battaglia di esordio, cioè la battaglia di Ia Drang, fu narrata nel libro We Were Soldiers Once...And Young,[83] che a sua volta costituì la base del film We Were Soldiers - Fino all'ultimo uomo di Mel Gibson. Tale fatto guadagnò anche alla divisione la prima Presidential Unit Citation (United States)[84] conferita ad una divisione in Vietnam. In realtà la campagna di Pleiku non fu una grande vittoria per la divisione che, pur conseguendo alcuni brillanti successi, subì a sua volta pesanti perdite negli scontri contro l'Esercito regolare del Vietnam del Nord; in particolare un battaglione venne praticamente distrutto nella drammatica battaglia della Landing Zone Albany.
Gran parte del 1967 fu occupata dall'Operazione Pershing.[76] Si trattò di una ricerca su vasta scala di aree nella zona di competenza del II Corps che vide 5 400 nemici uccisi e 2 000 catturati. La divisione si rischierò a Camp Evans,[85] a nord di Hue nella Zona Tattica del I Corps,[86] durante l'Offensiva del Têt (1968), impegnata nella riconquista di Quang Tri[87] e Hue. Dopo intensi combattimenti a Hue, la divisione poi si mosse in appoggio di reparti di marines assediati nella base di combattimento di Khe Sanh[88] nel marzo 1968 (Operazione Pegasus). La 1CD fu poi impiegata in decisive operazioni di bonifica-rastrellamento nella valle di A Shau[89] da metà aprile a metà maggio dello stesso anno. Da maggio a settembre 1968 prese parte alla pacificazione locale ed alle missioni MedCap[77] del I Corps.
Nell'autunno 1968, la 1CD si rischierò a sud della Zona Tattica del III Corps, a nord-ovest di Saigon, presso una regione cambogiana comunemente soprannominata "Becco di Pappagallo" per la sua forma.[90] In maggio 1970, la divisione fu tra le unità americane che parteciparono all'Incursione cambogiana,[91] che si ritirò dalla Cambogia il 29 giugno. La divisione assunse poi un assetto difensivo mentre continuava il ritiro delle forze USA dal Vietnam. Il grosso della divisione fu ritirato il 29 aprile 1971, ma la sua terza brigata fu una delle ultime due grandi unità terrestri statunitensi a presidiare il Vietnam, e se ne allontanò il 29 giugno 1972. Il suo primo battaglione del 7th Cavalry,[92] in qualità di principale reparto della task force Garry Owen,[93] rimase altri due mesi.
- Perdite in Vietnam
- 5 444 uccisi in azione;
- 26 592 feriti in azione.
Servizio nella Guerra fredda (United States Central Command).[94]
[modifica | modifica wikitesto]Concluse le vicende belliche del Vietnam, la 1CD fu convertita dal ruolo di reparto aeromobile alla figura di divisione "a tripla capacità" (TRICAP nel gergo militare).[95] L'unità ricevette un contingente di fanteria meccanizzata ed artiglieria, per metterla in condizione di compiere missioni che richiedessero tre tipi di truppe: corazzate, aerotrasportate e "cavalleria dell'aria" (air assault secondo la terminologia statunitense). Tuttavia, il concetto TRICAP ebbe vita breve, tanto che già nel 1975 la divisione fu ristrutturata come una forza corazzata pesante.
La divisione partecipò a numerose esercitazioni REFORGER[96] e fu usata per provare nuovi concetti dottrinali, nonché per sperimentare nuovi materiali, tra cui il carro XM-1, un prototipo del più famoso M1 Abrams.[97] La finalità e la struttura dell'unità cambiarono significativamente, specie da quando il 9th Cavalry,[98] il reggimento più celebre della divisione, fu tolto dal servizio. Il 13th Signal Battalion[99] mise in campo il Mobile Subscriber Equipment (MSE),[100] un sistema di comunicazioni digitale di sicurezza per il ventunesimo secolo, orientato ai collegamenti tra comando di corpo e reparti dipendenti. La compagnia B del 13th Signal Battalion fu la prima a fornire comunicazioni MSE al teatro di operazioni del Medio Oriente nel 1990.
Prima guerra del Golfo
[modifica | modifica wikitesto]Successivamente combatté come divisione pesante nella Prima guerra del Golfo (1990-1991). La 1CD fu schierata come parte del VII Corps,[101] che ebbe il proprio battesimo del fuoco quale unità corazzata pesante nel 1945. La divisione al tempo annoverava solo due brigate regolari, e vennero entrambe spiegate. (Il reparto "di completamento" della divisione, la 155th Armored Brigade[102] della Mississippi Army National Guard,[103] fu lasciata da parte.) Vi era il progetto di espandere la divisione aggregandole la Tiger Brigade[104] dalla 2nd Armored Division,[105] ma invece tale brigata fu affiancata al I Marine Expeditionary Force[106] (Prima[107] e Seconda[108] divisione marine) per fornire un supporto corazzato pesante a detta forza. Di conseguenza, alla 1CD fu assegnato il ruolo di riserva di corpo per gran parte della guerra terrestre, ma fu cruciale nel movimento delle forze terrestri verso i teatri kuwaitiano e saudita occidentale compiendo due attacchi nel territorio sotto controllo iracheno con la sua Black Knight Brigade che si muoveva a nord tagliando fuori dal Kuwait le divisioni irachene a supporto delle divisioni ancora in Iraq. Questo movimento fu guidato dal primo battaglione del 5th Cavalry che prima di fermarsi tracciò un percorso attraverso 12 divisioni irachene dal wadi Al-batien ad un punto appena sopra Bassora. L'assalto condotto dai carri M-1 Abrams e dagli IFV M2/M3 Bradley costituì un esempio di uso della velocità paragonabile alla guerra lampo dei tedeschi nella Seconda guerra mondiale, vanificando ogni tentativo di difesa dell'esercito iracheno.
Il 13th Signal Battalion è stata la prima unità US Army a schierare in combattimento il Mobile Subscriber Equipment (MSE).[100] Installando, facendo funzionare e svolgendo la manutenzione necessaria in relazione ad un sistema di comunicazione che permette la vita (in condizioni campali) di un network esteso per 280 chilometri, il 13th Signal Battalion ha ancora una volta onorato il proprio impegno di garantire le comunicazioni divisionali.
Operazione Iraqi Freedom ed oltre
[modifica | modifica wikitesto]La divisione inizialmente non partecipò come intera unità alla Seconda guerra del Golfo, ma alcuni suoi reparti vennero comunque interessati alle operazioni.[110] Lo schieramento integrale avvenne nel gennaio 2004, dopo che nel settembre 2003 era stato inviato un distaccamento iniziale del 9th Cavalry Regiment. La 1CD diede il cambio alla 1st Armored Division[111] a Baghdad. In quell'avvicendamento, la 1CD ebbe la direzione di varie unità minori, tra cui la 256th Infantry Brigade[112] della Louisiana, la 39th Infantry Brigade[113] dell'Arkansas, elementi della 81st Armored Brigade[114] dello stato di Washington e del 2nd Battalion of the 162nd Infantry[115] dell'Oregon. Ricevette il cambio dalla 3rd Infantry Division.[116] Durante il dispiegamento nella Operazione Iraqi Freedom, la divisione perse 168 soldati in combattimento, mentre circa 1 500 furono feriti (su un organico di guerra di circa 40 000 tra assegnati stricto sensu e aggregati). Durante il dispiegamento, la Division Artillery (DIVARTY)[117] fu organizzata come 5th BCT (Brigade Combat Team).[118] Conteneva i seguenti reparti: HHB,[119] DIVARTY; 1-7 CAV; 1-8 CAV; 1-21 FA;[120] ed il 515th FSB[121] (Provisional).[122]
Al momento la divisione è organizzata su 4 squadre da combattimento terrestri di manovra a livello brigata (Brigade Combat Teams — BCT), 1 Aviation Brigade,[123] e la 15th Sustainment Brigade.
La divisione assunse il ruolo di "Headquarters, Multi-National Division - Baghdad"[124] nel periodo novembre 2006-dicembre 2007, ed in quello da gennaio 2009 all'agosto 2010. Le truppe di guerra sono state ritirate dal nuovo presidente statunitense Barack Obama il 31 agosto 2010.
Galleria d'immagini della 1st Cav in Iraq
[modifica | modifica wikitesto]-
ottobre 2009, un semovente d'artiglieria M109A6 in esercitazione a Camp Taji
-
Partita a calcio tra militari USA ed iracheni
-
settembre 2009, ispezione ad un impianto di trattamento dell'acqua
-
Addestramento in procedure di soccorso medico campale
-
Il tenente colonnello Schwegler, comandante del 1st Battalion, 82nd Field Artillery Regiment, 1st Brigade Combat Team, 1st Cavalry Division, tiene un discorso a giovanissimi studenti iracheni
-
Un comandante di squadra presiede ad un servizio di pattuglia presso Camp Taji
-
Una fase del corso per sottufficiali a Baghdad
-
Il capitano Mary Alice Keller discute con ingegneri iracheni i dettagli di un progetto per il Tarmiyah Center
-
Due donne soldato della 1CD inseriscono dati sanitari di uno screening alla Hale Koa Medical Facility
-
Manutenzione di un Hughes elicottero Apache della Air Cavalry
-
Scavo alla ricerca di armi
-
Preparativi di una missione di pattuglia elitrasportata
Organizzazione
[modifica | modifica wikitesto]Al giugno 2020, la Divisione comprende le seguenti unità[125]:
- Division Headquarters & Headquarters Battalion - "Mavericks"
- 1st Armored Brigade Combat Team - "Ironhorse"
- Headquarters & Headquarters Troop - "Regulators"
- 2nd Combined Arms Battalion, 5th Cavalry Regiment - "Lancers"
- 2nd Combined Arms Battalion, 8th Cavalry Regiment - "Stallions"
- 2nd Combined Arms Battalion, 12th Cavalry Regiment - "Thunder Horse"
- 1st Squadron, 7th Cavalry Regiment - "Garryowen!"
- 1st Battalion, 82nd Field Artillery Regiment - "Dragons"
- 91st Brigade Engineer Battalion - "Sabers"
- 115th Brigade Support Battalion - "Muleskinners"
- Headquarters & Headquarters Company
- Company A (DISTRO)
- Company B (Maint)
- Company C (MED)
- Company D (Forward Support), aggregata al 1st Squadron, 7th Cavalry Regiment
- Company E (Forward Support), aggregata al 91st Brigade Engineer Battalion
- Company F (Forward Support), aggregata al 1st Battalion, 82nd Field Artillery Regiment
- Company G (Forward Support), aggregata al 2nd Combined Arms Battalion, 5th Cavalry Regiment
- Company H (Forward Support), aggregata al 2nd Combined Arms Battalion, 8th Cavalry Regiment
- Company J (Forward Support), aggregata al 2nd Combined Arms Battalion, 12th Cavalry Regiment
- 2nd Armored Brigade Combat Team - "Black Jack"
- Headquarters & Headquarters Troop
- 1st Combined Arms Battalion, 5th Cavalry Regiment - "Black Knights"
- 1st Combined Arms Battalion, 8th Cavalry Regiment - "Mustangs"
- 1st Combined Arms Battalion, 9th Cavalry Regiment - "Thunder Horse"
- 4th Squadron, 9th Cavalry Regiment (RSTA) - "DarkHorse"
- 3rd Battalion, 16th Field Artillery Regiment - "Rolling Thunder"
- 8th Brigade Engineer Battalion - "Trojan Horse"
- 15th Brigade Support Battalion - "Gambler"
- Headquarters & Headquarters Company
- Company A (DISTRO)
- Company B (Maint)
- Company C (MED)
- Company D (Forward Support), aggregata al 4th Squadron, 9th Cavalry Regiment
- Company E (Forward Support), aggregata al 8th Brigade Engineer Battalion
- Company F (Forward Support), aggregata al 3rd Battalion, 16th Field Artillery Regiment
- Company G (Forward Support), aggregata al 1st Combined Arms Battalion, 5th Cavalry Regiment
- Company H (Forward Support), aggregata al 1st Combined Arms Battalion, 8th Cavalry Regiment
- Company J (Forward Support), aggregata al 1st Combined Arms Battalion, 9th Cavalry Regiment
- 3rd Armored Brigade Combat Team - "Greywolf"
- Headquarters & Headquarters Troop - "Regulators"
- 2nd Combined Arms Battalion, 7th Cavalry Regiment - "Ghost"
- 3rd Combined Arms Battalion, 8th Cavalry Regiment - "WarHorse"
- 1st Combined Arms Battalion, 12th Cavalry Regiment - "Chargers"
- 6th Squadron, 9th Cavalry Regiment (RSTA) - "Saber"
- 2nd Battalion, 82nd Field Artillery Regiment - "Steel Dragons"
- 3rd Brigade Engineer Battalion - "Beavers"
- 215th Brigade Support Battalion - "Blacksmiths"
- Headquarters & Headquarters Company
- Company A (DISTRO)
- Company B (Maint)
- Company C (MED)
- Company D (Forward Support), aggregata al 6th Squadron, 9th Cavalry Regiment
- Company E (Forward Support), aggregata al 3rd Brigade Engineer Battalion
- Company F (Forward Support), aggregata al 2nd Battalion, 82nd Field Artillery Regiment
- Company G (Forward Support), aggregata al 2nd Combined Arms Battalion, 7th Cavalry Regiment
- Company H (Forward Support), aggregata al 3rd Combined Arms Battalion, 8th Cavalry Regiment
- Company J (Forward Support), aggregata al 1st Combined Arms Battalion, 12th Cavalry Regiment
- Combat Aviation Brigade - "Warrior"
- Headquarters & Headquarters Company
- 1st Attack Reconnaissance Battalion, 227th Aviation Regiment - "First Attack"
- 2nd General Support Battalion, 227th Aviation Regiment - "Lobos"
- 3rd Assault Helicopter Battalion, 227th Aviation Regiment - "Spearhead"
- 7th Heavy Attack Reconnaissance Squadron, 17th Cavalry Regiment - "Ruthless Riders"
- Company F, 227th Aviation Regiment - Equipaggiata con 12 MQ-1C Gray Eagle
- 615th Aviation Support Battalion - "Cold Steel"
- Field Artillery Brigade - "Red Team"
- 1st Cavalry Division Sustainment Brigade - "Wagonmasters"
- Headquarters & Headquarters Company
- Special Troops Battalion - "Wranglers"
- 553rd Combat Sustainment Support Battalion
- Headquarters & Headquarters Company
- 602nd Maintenance Company
- 62nd Quartermaster (Field Feeding) Company
- 96th Transportation Company
- 154th Transportation Company (Composite Truck, Heavy)
- 249th Transportation Company (Light-Medium Truck), Texas Army National Guard
- 289th Quartermaster (Composite Supply) Company
- 664th Ordnance Company
Comandanti[126]
[modifica | modifica wikitesto]
|
|
Cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]«Avevano scambiato i loro cavalli con gli elicotteri, e schizzavano per tutti gli angoli del Vietnam in cerca di rogne…»
- Abbiamo già ricordato il film Apocalypse Now (1-9 Cav)
- Analogamente per la pellicola (ed il romanzo omonimo) We Were Soldiers (1-7 Cav)
- Il personaggio di Walt Kowalski (interpretato da Clint Eastwood) nel film Gran Torino era stato membro della 1CD
- Nel film Il castello il generale Wheeler sfoggia il distintivo della 1CD sulla spalla destra dell'uniforme
- In Eureka, il generale Mansfield del DoD indossa anch'egli il distintivo in parola
- Oliver Stone, veterano di un reparto ricognizione della 1CD, realizzò il film Platoon muovendo dalla sua esperienza in Vietnam. Il personaggio di "Elias" è ispirato ad un soldato realmente esistito, Juan Angel Elias, che perse la vita in combattimento.
Araldica
[modifica | modifica wikitesto]Insegna da spalla
[modifica | modifica wikitesto]Descrizione: Su uno scudo normanno con angoli arrotondati da 5.25 pollici (133 mm) a piena altezza, una striscia diagonale nera che si estende dall'estremo superiore sinistro dello scudo sino all'estremo inferiore destro, sormontato da una testa mozza di cavallo, il tutto circondato da un bordo verde da 0.125 pollici (3,2 mm).
Simbolismo: Il giallo, colore tradizionale della cavalleria, e la testa di cavallo si riferiscono all'originaria natura di reparto equestre. Il nero, simboleggiante l'acciaio, allude al passaggio ai carri armati e relative blindature. La striscia nera diagonale rappresenta una bandoliera da spada ed è un segno di onore militare; implica anche un movimento "in avanti sul campo" e pertanto incarna slancio aggressivo ed attacco. L'unica banda araldica, e l'unica testa di cavallo, parimenti alludono alla designazione numerica ("1") della divisione.
Sfondo: L'insegna da spalla fu approvata originariamente il 3 gennaio 1921 con parecchie varianti di colore per quanto riguarda la banda e la testa equina, per contraddistinguere i vai reparti dipendenti dalla divisione in esame. La configurazione attuale — unica per ogni reparto dipendente — fu istituita il giorno 11 dicembre 1934, venendo meno contestualmente le varianti precedentemente previste.
Insegna distintiva di reparto
[modifica | modifica wikitesto]Descrizione: Un oggetto metallico smaltato, alto complessivamente un pollice (25,4 mm), di disegno praticamente identico a quello già descritto, salvo per la banda "caricata" di due stelle a cinque punte.
Il comandante della divisione ed il suo stato maggiore utilizzarono questo distintivo, al posto di quello ordinario da spalla illustrato poc'anzi, dal 1922 al 1934.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ American Divisions. URL consultato l'8 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2009).
- ^ 1st Cavalry Division Lineage & Honors at the US Center of Military History (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2007).
- ^ Documentazione in punto:
- Bibliografia
- Allen, Robert S. Lucky Forward: The History of Patton's Third U.S. Army. New York: Vanguard Press, 1947.
- American Battle Monuments Commission. American Armies and Battlefields in Europe. Washington: Government Printing Office, 1938. Reprint. Washington: Government Printing Office, 1992.
- Cole, Hugh M. The Ardennes: Battle of the Bulge. United States Army in World War II. Washington: Government Printing Office, 1965.
- _______. The Lorraine Campaign. United States Army in World War II. Washington: Government Printing Office, 1950.
- First United States Army Report of Operations, 23 February-8 May 1945. Washington: Government Printing Office, 1946.
- Forty, George. Patton's Third Army at War. New York: Charles Scribner's Sons, 1978.
- Historical Section, Army War College. Order of Battle of the United States Land Forces in the World War; American Expeditionary Forces; General Headquarters, Armies, Army Corps, Services of Supply, and Separate Forces. Washington: Government Printing Office, 1937. Reprint. Washington: Government Printing Office, 1988.
- Le Mon, Warren J. "Tank Maneuver Country." Army Information Digest 21 (January 1966):45–5 1.
- MacDonald, Charles B. The Last Offensive. United States Army in World War II. Washington: Government Printing Office, 1973.
- McNamara, James C., et al. The Phantom Corps. Shreveport: General Printing Co., 1945.
- Montgomery, John H., Jr. "The Remagen Bridgehead." Military Review 29 (July 1949):3–7.
- "A Salute to the Army Corps." Army Information Digest 17 (September 1962):26–31.
- Van Fleet, James A. "III Corps Operations." Army and Navy Journal 83 (7 December 1945):53ff.
- Wallace, Brenton G. Patton and His Third Army. Harrisburg: Military Service Publishing Company, 1946.
- Collegamenti esterni
- III Corps Home Page (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2019). - official site.
- GlobalSecurity.org page on III Corps, su globalsecurity.org.
- ^ Fort Hood CG (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2008).
- ^ a b La Table of Organization & Equipment è un documento programmatico pubblicato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti che prescrive l'organizzazione, la squadra di comando e la dotazione di un reparto. Collegamenti esterni:
- U.S. Army TOE, su fas.org.
- TRADOC Regulation 71-15, su tradoc.army.mil. URL consultato il 7 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2004).
- What is a TOE (WWII example), su militaryresearch.org.
- ^ Toward Combined Arms Warfare: A Survey of 20th-Century Tactics, Doctrine, and Organization (sul concetto di square division) (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2006).
- ^ History of the US Army Adjutant General's Corps, 1775 - 1891 (US Army Center for Military History).
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- African Americans in the U.S. Army - ARMY.MIL, su army.mil.
- The Army Almanac: Combat Chronicles of World War II., su army.mil. URL consultato il 7 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2002).
- Camp Lockett, CA, su militarymuseum.org.
- ^ Sito ufficiale (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2007).
- ^ In prosieguo saranno anche chiamati con la loro denominazione inglese, come 5th Cavalry per "5º Rgt. di cavalleria" e simili.
- ^ Il 10th Cavalry era stato creato nel 1866 in Kansas come reggimento interamente afroamericano.
Per approfondire:- Schubert, Frank N. On the Trail of the Buffalo Soldier II: New and Revised Biographies of African Americans (1866-1917), Rowman & Littlefield, (2004) - ISBN 0-8420-5079-5
- Stout, Joseph Allen. Border Conflict: Villistas, Carrancistas, and the Punitive Expedition, 1915-1920, TCU Press, (1997) - ISBN 0-87565-200-X
- Tom, Willard, Buffalo Soldiers. Tor/Forge, (1997) - ISBN 0-8125-5105-2
- ^ 1920 National Defense Act.
- ^ Multi-National Force - Iraq - Iraqi National Police Renamed Federal Police.
- ^ Herbert B. Crosby, Major General, United States Army.
- ^ Army Staff (ARSTAF).
- ^ Ricordiamo che — prima della costituzione dell'United States Air Force (1947) — l'aeronautica non era una forza armata autonoma, bensì una specialità dell'U.S. Army.
- ^ U. S. Army War College official website.
- ^ Official website (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2007).
- ^ Toward Combined Arms Warfare: A Survey of 20th-Century Tactics, Doctrine, and Organization (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2006).
- ^ Divisional Task Organizations, WWII Triangular Division (1939) (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2008).
- ^ Toyahvale, TX.
- ^ Kenyon Ashe Joyce, Major General, United States Army.
- ^ American Civil War: US cavalry tactics ("Cooke's Cavalry Tactics (1862)") (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2008).
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- World War II - Louisiana Maneuvers, su beau.org.
- More Stories of the Great Louisiana Maneuvers (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2008).
- The Big One, su militarytrader.com. URL consultato il 15 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2010).
- ^ Welcome to the City of Mansfield.
- ^ The War reports of General of the Army George C. Marshall, Chief of Staff ... - Pagina 35.
- ^ The U.S. Army GHQ maneuvers of 1941, by Christopher R. Gabel.
- ^ Nella voce "originale" di Wikipedia inglese — da cui è tratta in massima parte questa italiana — si dice weapons troops, che letteralmente significa "nuclei armi", ma a nostro avviso va inteso nel senso di "armi speciali", come peraltro si dice poche parole dopo.
- ^ Molte denominazioni di calibro nei paesi anglosassoni sono espresse, come in questo caso, in pollici.
- ^ Un po' tautologicamente, all'apparenza, "Distaccamento a cavallo di cavalleria".
- ^ The Horse Cavalry Detachment (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2011).
- ^ "Divisione rinforzata di fanteria leggera".
- ^ Camp Stoneman è stata una base dello US Army situata a Pittsburg (California). Funse da principale struttura di acquartieramento militare nella Seconda guerra mondiale ed in quella di Corea. Così chiamata in onore di George Stoneman (Eicher, John H. e Eicher, David J., Civil War High Commands, Stanford University Press, 2001, ISBN 0-8047-3641-3; Gerleman, David J., "George H. Stoneman, Jr.", Encyclopedia of the American Civil War: A Political, Social, and Military History, Heidler, David S., and Heidler, Jeanne T., eds., W. W. Norton & Company, 2000, ISBN 0-393-04758-X; Sears, Stephen W., Chancellorsville, Houghton Mifflin, 1996, ISBN 0-395-87744-X, Warner, Ezra J., Generals in Blue: Lives of the Union Commanders, Louisiana State University Press, 1964, ISBN 0-8071-0822-7), un comandante di cavalleria nella Guerra di secessione americana, la base fu attivata nel 1942 e dismessa come sito militare nel 1954.
- ^ Historic California Posts: Camp Stoneman.
- ^ Headquarters & Headquarters Troop ( What does HHT stand for? - Acronymfinder.com.).
- ^ Headquarters & Headquarters Battery ( What does HHB stand for?. - Acronymfinder.com).
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- History of Strathpine, su pineriversshs.eq.edu.au. URL consultato il 6 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2006).
- Strathpine.net. URL consultato il 15 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2006).
- ^ General MacArthur Leads Attack on Admiralty Islands 1944.
- ^ Los Negros Island, Papua New Guinea - John Seach.
- ^ Momote Airfield.
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- Ibiblio.Org: U.S. Army Campaigns of World War II, Leyte, su ibiblio.org.
- Battleship.Org: Battle of Leyte, su battleship.org. URL consultato il 6 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2006).
- Soldiers of the 184th Infantry, 7th ID in the Pacific, 1943-1945, su robsmith.org. URL consultato il 6 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2008).
- U.S. Intelligence Report on Japanese Use of Mines on Leyte.
- ^ 1stPhilippines.Com - Ormoc City in the Philippines (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2009).
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- Encyclopedia of American History, su answers.com.
- Pacific wrecks - Lingayan Gulf, su pacificwrecks.com. URL consultato l'8 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2008).
- Abs-Cbn Interactive, 63rd anniversary of Lingayen Gulf Landing commemorated, su abs-cbnnews.com (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2007).
- ^ Colonna volante sull'. Encyclopædia Britannica Eleventh Edition.
- ^ 50th Anniversary Commemorative Album of the Flying Column 1945-1995: The Liberation of Santo Tomas Internment Camp 3 February 1945, by Rose Contey-Aiello (1995) (ISBN 0-9645150-0-8; ISBN 978-0-9645150-0-0); G. Ward and K. Burns, The War: An Intimate History, 1941-1945, pg. 342 (Alfred A. Knopf 2007)pg. 342.
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- Partners in Winning the War: American Women in World War II - Nurse Corps, su nwhm.org. URL consultato l'8 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2010).
- SANTO TOMAS INTERNMENT CAMP (1942 - February 3, 1945), su cnac.org.
- Victims of Circumstance-Santo Tomas Internment Camp, su lougopal.com.
- Lieutenant (j.g.) Ann A. Bernatitus, "Angel of Mercy", su homeofheroes.com. URL consultato l'8 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2008).
- Santo Tomas, Philippines WWII Internment Camp, su edrington.com. URL consultato l'8 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2009).
- United States Army Nurse Corps (a brochure describing the experiences of the Corps during WWII), su history.army.mil. URL consultato l'8 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2009).
- WELCOME TO ARMY NURSE CORPS HISTORY: "Preserving our past to guide our future", su history.amedd.army.mil. URL consultato l'8 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2007).
- Oral Histories - U.S. Navy Nurse Prisoner of War in the Philippines, 1942-1945, su history.navy.mil.
- EXCLUSIVE: "Three Years In A Prison Camp" by Lt. Rita G. Palmer, ANC, su hampton.lib.nh.us. URL consultato l'8 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2010).
- Angels At Bataan, Chronicling the Hellish Story of the Battle-scarred Nurses, by Chelsea J. Carter, The Associated Press, New Hampshire Sunday News, June 13, 1999, su hampton.lib.nh.us. URL consultato il dicembre 8, 2009 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2011).
- Recollections of LT Dorothy Still Danner, NC, USN, captured by the Japanese in Manila and imprisoned at Santo Thomas and Los Banos in the Philippines, su reta.nmsu.edu. URL consultato l'8 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2010).
- Trailer for "Angels of Bataan" television documentary, su youtube.com.
- Excerpt from the Poem "Angels of Bataan" by Susan Terris, su susanterris.com.
- "World War II Bataan ‘angel’ nurse dies: Jean Kennedy Schmidt was one of 77 taken prisoner at Corregidor", su msnbc.msn.com.
- Caswell County Historical Association: Evelyn Barbara Whitlow (1916-1994), su ncccha.blogspot.com.
- Lt. Rita G. Palmer of Hampton: Army Nuse Corps, su hampton.lib.nh.us. URL consultato l'8 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2009).
- Rosmary Hogan (1912-1964) Colonel, US Army, WWII Nurse, su arlingtoncemetery.net.
- Dorothy Still Danner, Lieutenant, United States Navy, Bethesda nurses honor former POW, by Kevin Sforza NNMC Public Affairs, su arlingtoncemetery.net.
- ^ City of Marikina.
- ^ Il nome della città è latinizzato in due forme (vedansi: McCune-Reischauer e latinizzazione riveduta della lingua coreana).
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- Dr. William Glenn Robertson, Leavenworth Papers No. 13, Counterattack on the Naktong, 1950 (PDF), su cgsc.leavenworth.army.mil, 21 ottobre 2010, p. 43. URL consultato il 10 gennaio 2007 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2007).
- Evanhoe, E., Defense of the Pusan Perimeter, 2002, The Korean War web site, accessed Sept. 3, 2006, su korean-war.com.
- ^ Meet The Challenge: A handy reference for the new 124th U.S. Army Reserve Command soldier and his or her family, MAJ Will Terry, SSG Don Vallee, et al., Fort Lawton, WA: 124th US Army Reserve Command's Strength Management Division (1988), at 7.
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- 45th Infantry Division Museum, su 45thdivisionmuseum.com. URL consultato l'11 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2007).
- 45th Infantry Division History and Reenactments, su 45thdivision.org.
- The 45th: The Story of the 45th Infantry Division, su lonesentry.com.
- Dr. Gen. Jerry W. Grizzle bio, su ng.mil. URL consultato l'11 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2012).
- Encyclopedia of Oklahoma History and Culture - Forty-fifth Infantry Division (OKANG), su digital.library.okstate.edu. URL consultato l'11 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2010).
- ^ The Bug-Out Ballad.
- ^ "Loss" of Colors (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2010). La fonte citata, peraltro, nega ogni concreto fondamento a tale preteso accadimento, includendolo tra i rumors, generally false. È del resto significativo il fatto che tali storielle funestino, a quanto pare, le forze armate USA (ibidem sono descritti almeno altri due casi), probabilmente a dimostrazione di una sorta di malevola goliardia allignante in detto ambiente.
- ^ Una trattazione assai interessante in tema di Regimental colour (vessillo del reggimento) si legge ne Il volto della battaglia di John Keegan, pagine 195-197.
- ^ Encyclopedia of Korean Culture (Empas).
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- Peng Dehuai's memoirs on the Korean War, su paulnoll.com. URL consultato l'11 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2006).
- Centurychina.com.
- Chinese 50th Anniversiry Korean War Memorial, su china.org.cn.
- China Intervenes - From CMH Army Documents, su kmike.com.
- Korean War: Tearing Up the U.S. Paper Tiger in Korea (Part 1). Revolution
- Korean War: Tearing Up the U.S. Paper Tiger in Korea (Part 2). Revolution
- Initial Communist Chinese Logistics in the Korean War, su quartermaster.army.mil. URL consultato l'11 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- Memoirs of Marshal Peng Dehuai, su paulnoll.com.
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- Chosin Reservoir: Epic of Endurance, su koreanwar-educator.org, Korean War Educator, 23 gennaio 2007. URL consultato il 16 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2017).
- The Chosin Few, su home.hawaii.rr.com. URL consultato il 21 agosto 2006 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2006).
- The Korean War: The Chinese Intervention, su army.mil, Center for Military History, U.S. Army. URL consultato il 10 gennaio 2007.
- Wilder, Wild Bill, Chosin Reservoir ‘50, su Armchair General Magazine. URL consultato il 1º ottobre 2006.
- ^ UNITED NATIONS COMMAND (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
- ^ Loss of Colors (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2010).
- ^ Cenni biografici:
- Clay Blair Jr., The Forgotten War, Reprint Edition, Naval Institute Press, 21 ottobre 2010, ISBN 1-59114-075-7.
- T.R. Fehrenbach, This Kind of War: A Study in Unpreparedness, 50th Anniversary edition, New York, Macmillan, 21 ottobre 2010, ISBN 1-57488-334-8.
- David Halberstam, The Coldest Winter: American and the Korean War, New York, Hyperion, 21 ottobre 2010, ISBN 978-1-4013-0052-4.
- Spencer C., ed. Tucker, Encyclopedia of the Korean War: A Political, Social and Military History, New Edition, Santa Barbara, Checkmark Books, 21 ottobre 2010, ISBN 0-8160-4682-4.
- Monument unveiled for legendary U.S. Army general (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2009).
- ^ (KO) Official site, su yongsan.seoul.kr.
- ^ 1st Cavalry Division: A Spur Ride Through the 20th Century "From Horses to the Digital Battlefield", di Herbert C. Banks, Turner Publishing Company, 2003 ISBN 1-56311-785-1, 9781563117855, pagina 47.
- ^ Samt'an, South Korea Map (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2015).
- ^ Ipsŏk-tong / Ipsok-tong, Taegu-gwangyŏksi, South Korea, Asia.
- ^ Disaster in Korea: The Chinese Confront MacArthur (Williams-Ford Texas A&M University Military History Series), di Roy E. Appleman, Texas A&M University Press, 2008, ISBN 1-60344-128-X, 9781603441285, pag. 18 .
- ^ 5th US Cavalry Regiment Association.
- ^ Cenni biografici:
- "LLOYD L. BURKE" entry, su Medal of Honor Recipients: Korean War, Center of Military History (CMH), United States Army, 8 giugno 2009. URL consultato il 30 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2009).
- Kirchner, Paul. The Deadliest Men: The World's Deadliest Combatants throughout the Ages. Colorado: Paladin Press, 2001.
- ^ Medal of Honor Recipients Korean War (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2009).
- ^ Robert M. McGovern. su Find a Grave.
- ^ Official site (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2007).
- ^ Tibor Rubin: An Unusual Hero Of The Korean War (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2010).
- ^ Medal of Honor Spotlight: James L. Stone.
- ^ Bryant H. Womack. (Find a Grave).
- ^ Medal of Honor Recipients: Korean War (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2009).
- ^ "GORDON M. CRAIG" entry (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2009).
- ^ a b Vietnam War operation PERSHING.
- ^ a b Una sigla inglese che abbrevia "Medical civic action program", ovvero "Programma di azione civile medica".
- ^ Vietnam Studies: Airmobility 1961-1971 by Lieutenant General John J. Tolson, 1989 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2010).
- ^ Airborne Operations During World War II. URL consultato il 24 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2008).
- ^ The Naming of Camp Radcliff.
- ^ Districts of Vietnam.
- ^ Pleiku, Sheet L7014 6636-IV, Defense Mapping Agency, Washington, 1965.
- ^ Moore, Harold G.; and Galloway, Joseph L. (1992) We were Soldiers Once...And Young: Ia Drang--The Battle That Changed The War In Vietnam (1st ed.). Random House. ISBN 0-679-41158-5.
- ^ Unit Citation and Campaign Credit Register (PDF) (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2009).
- ^ C/228th ASHB at Camp Evans (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2011).
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- 'Bridge to the Future - I Corps - America's Corps,' Field Artillery, February 1994 (downloadable here (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2009).)
- I Corps Home Page, su lewis.army.mil. URL consultato il 27 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2002).
- GlobalSecurity.org: I Corps, su globalsecurity.org.
- ^ Quang Tri (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2010).
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- PBS.org - the Siege of Khe Sanh. (extensive information on the battle)
- Vietnam-war.info - the Siege of Khe Sanh (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2008). (mainly details of battle)
- US Government produced film on The Battle of Khe Sanh, su video.google.com. URL consultato il 27 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2009).
- Battle of Khe Sanh: Recounting the Battle's Casualties, su historynet.com. URL consultato il 27 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2007).
- Bibliography: The Tet Offensive and the Battle of Khe Sanh, su clemson.edu.
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- Mystique of the Valley by Major Richard L. Horvath, su lcompanyranger.com.
- The Summer Offensive in the A Shau Valley by Lt. Frank Hair, su lcompanyranger.com.
- ^ Alpha Co. 1967 History.
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- Bombs over Cambodia-Ben Kiernan and Taylor Owen (PDF), su migs.concordia.ca.
- The Cambodian Incursion: A Hard Line for Change. URL consultato il 1º gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2012). by Major Jeremiah S. Boenisch
- ^ Collegamenti esterni e bibliografia in punto:
- The 7th U.S. Cavalry Regiment Association, su us7thcavalry.com.
- 1st Cavalry Division - Army Modular Forces (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2006). Webpage explaining division's transition to new modular organisation, along with new order of battle.
- GlobalSecurity.org (search for 7th Cavalry), su globalsecurity.org.
- United States Army Center of Military History; CMH Publication 60-1; "Army Lineage Series: ARMOR-CAVALRY, Part I: Regular Army and Army Reserve." Library of Congress Catalog Card Number 69-60002 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2007)..
- Shelby L. Stanton; ORDER OF BATTLE: U.S. ARMY, World War II; 1984; Presidio Press; ISBN O-89141-195-X.
- Cavalrymen photos.-Pictures of the cavalry during Custer's Last Stand Reenactment.
- ^ TASK FORCE-GARRY OWENS.
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- DOD Central Command site, su centcom.mil.
- Multi-National Force - Iraq English-language Homepage, su mnf-iraq.com.
- Multi-National Force - Iraq Arabic-language Homepage, su shurakaal-iraq.com. URL consultato il 15 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2009).
- Combined Joint Task Force - Horn of Africa Official Homepage, su hoa.centcom.mil. URL consultato il 2 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2006).
- President Bush intends to name two new military commanders to oversee the war and help establish a new direction in Iraq as part of his shift in strategy to be announced next week, according to a.
- ^ 1st Cavalry Division History - Tri-Cap to Armor, 1971 - 1990.
- ^ REFORGER, GlobalSecurity.org.
- ^ Per l'esattezza, nel 1971 il Congresso degli Stati Uniti d'America assegnò le risorse finanziarie per un modello di nuovo carro provvisoriamente battezzato XM815, presto rinominato XM1 Abrams in onore del generale Creighton Abrams.
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- The Ninth Regiment of Cavalry (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2021), History of 9th US Cavalry 1861-1895
- 9th Memorial Cavalry, su 9thcavalry.com. URL consultato il 3 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2011).
- Buffalo Soldiers Ninth & Tenth (Horse) Cavalry Association, su buffalola.com.
- 4th Brigade 1st Cavalry, su bliss.army.mil. URL consultato il 3 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2007).
- Article on 1st Battalion, 9th Cavalry. (Global Security)
- ^ 13th Signal Battalion. (Global Security).
- ^ a b MOBILE SUBSCRIBER EQUIPMENT (MSE). (Global Security).
- ^ VII Corps.
- ^ 155th Armored Brigade (Separate) (Heavy).
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- Mississippi National Guard, su ngms.state.ms.us. URL consultato il 25 novembre 2006 (archiviato dall'url originale il 18 dicembre 2008).
- GlobalSecurity.org Mississippi Army National Guard, su globalsecurity.org. URL consultato il 25 novembre 2006.
- (EN) Unit Designations in the Army Modular Force (PPT), su cascom.army.mil. URL consultato il 3 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2007).
- ^ 2nd Armored Division.
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- 2nd Armored Division page, su 2ndarmoredhellonwheels.com.
- Army Order of Battle of 2AD, su army.mil.
- Historical record operations of US 2nd Armored Division, su american-divisions.com. URL consultato il 3 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2011).
- Hell On Wheels War Against the Axis (map) (JPG), su ww2museum.com.
- Strengthening NATO: Stationing of the 2nd Armored Division (Forward) in Northern Germany (PDF), su history.hqusareur.army.mil. URL consultato il 3 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2006).
- 2nd Armored Division (Forward), su usarmygermany.com.
- 66th Armor Lineage and Honors, su army.mil. URL consultato il 3 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2007).
- 67th Armor Lineage and Honors, su army.mil. URL consultato il 3 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2007).
- ^ I MEF official website (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2010).
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- 1st Marine Division's official website, su i-mef.usmc.mil. URL consultato il 3 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2009).
- Anniversary message from Commanadant of the Marine Corps, su marines.mil. URL consultato il 3 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2008).
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- 2nd Marine Division official website, su iimefpublic.usmc.mil. URL consultato il 3 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2007).
- 2nd Marine Division Association, su 2marine.com. URL consultato il 3 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2008).
- Battle Honors of the Six Marine Divisions in World War II, su tecom.usmc.mil.
- Danny J Crawford, Robert V. Aquilina, Ann A. Ferrante, Lena M. Kaljot, and Shelia P. Gramblin, The 2d Marine Division and Its Regiments, su History & Museams Division, United States Marine Corps, 21 ottobre 2010. URL consultato il 3 dicembre 2008.
- ^ Si noti il contrasto tra il corto M4 dell'americano e l'imponente mitragliatrice leggera RPK di fabbricazione sovietica imbracciata dall'iracheno.
- ^ "Apaches are the attack helicopters of choice in Iraqi battle" (Global Security).
- ^ Prima divisione corazzata. Collegamenti esterni:
- 1st Armored Division Website, su 1ad.army.mil. URL consultato l'11 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2011).
- European Center of Military History, su eucmh.com. URL consultato il 15 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2011).
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- Louisiana National Guard Official Homepage, su la.ngb.army.mil. URL consultato il 15 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2007).
- Global Security page on 256th Infantry Brigade, su globalsecurity.org.
- Global Security page on Louisiana Army National Guard, su globalsecurity.org.
- Infantry Brigade Combat Team (IBCT).
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- Global Security.org (outdated), su globalsecurity.org.
- 39th BCT (outdated), su carson.army.mil. URL consultato l'11 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2010).
- Fallen Arkansans [collegamento interrotto], su kthv.com.
- Brigadier General Ronald S. Chastain (link missing), su ngb.army.mil. URL consultato l'11 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2006).
- Secretary of State Official Press Release, su sos.arkansas.gov. URL consultato l'11 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2006).
- 153rd Infantry at the Institute of Heraldry, su tioh.hqda.pentagon.mil. URL consultato l'11 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2008).
- 206th Artillery at the Institute of Heraldry, su tioh.hqda.pentagon.mil. URL consultato l'11 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2008).
- 39th Special Troops Battalion at the Institute of Heraldry, su tioh.hqda.pentagon.mil. URL consultato l'11 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2008).
- 39th Brigade Combat Team at the Institute of Heraldry, su tioh.hqda.pentagon.mil. URL consultato l'11 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2006).
- "Campaign, War Service, & Unit Award Sreamers", su tioh.hqda.pentagon.mil. URL consultato l'11 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2009).
- "Department of the Army listing of approved unit awards", su hrc.army.mil. URL consultato l'11 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2010).
- Public Affairs News Article, su arguard.org (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- 81st Heavy Brigade Combat Team Homepage, su 81st.washingtonarmyguard.org. URL consultato l'11 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2008).
- The Institute of Heraldry: 81st Heavy Brigade Combat Team, su tioh.hqda.pentagon.mil. URL consultato l'11 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2008).
- GlobalSecurity.org: 81st Heavy Brigade Combat Team, su globalsecurity.org.
- ^ 2nd Battalion - 162nd Infantry Regiment (Global Security).
- ^ Collegamenti esterni in punto:
- 4th Brigade Combat Team, 3rd Infantry Division in Iraq, su taskforcemountain.com.
- 3rd Infantry Division Home Page (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2009). - official site.
- Society of the 3d Infantry Division, su 3rdiv.org. URL consultato l'11 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2018).
- Photographic Journey: Anzio to Austria, su dogfacesoldiers.org. URL consultato il 15 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2010).
- Sgt. William Heller's World War II Memoirs-3rd Infantry Division, su warfoto.com.
- GlobalSecurity.org: 3d Infantry Division, su globalsecurity.org.
- Blue and White Devils: The Story of the 3d Infantry Division (WWII unit history booklet), su lonesentry.com.
- Virtualwall.org (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2010). - Medal of Honor Citation for MG Keith L. Ware
- 3rd Infantry Division WW2 Reenactors, su 3rdid.homestead.com.
- ^ DIVARTY HHB (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2008).
- ^ FM 3-90.6 The Brigade Combat Team (ACC) (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ HHB DIVARTY - Unit Pages (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2008).
- ^ 1st Battalion - 21st Field Artillery Regiment.
- ^ "Forward Support Battalion".
- ^ 515th Support Battalion (FWD) - Historical Missions (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2009).
- ^ Aviation Brigade (Global Security).
- ^ Multi-National Force - Iraq. URL consultato il 12 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2010).
- ^ US Army Logistics in Large-Scale Combat Operations: Distribution of CL III Bulk
- ^ Former Commanders (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2007).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- 1st Cavalry Division: A Spur Ride Through the 20th Century "From Horses to the Digital Battlefield", Herbert C. Banks, Turner Publishing Co, 2003, ISBN 1-56311-785-1, 9781563117855
- The 1st Cavalry Division in World War II, Bertram C. Wright, Printed by Toppan Print. Co., 1947
- 1st Cavalry Division: Korea, June 1950 to January 1952, Turner Pub. Co., 1994, ISBN 1-56311-127-6, 9781563111273
- 1st Cavalry Division - Vietnam, Turner Publishing Company, 1997, ISBN 1-56311-180-2, 9781563111808
- Anatomy of a division: the 1st Cav in Vietnam, 1987, ISBN 0-89141-259-X, 9780891412595
- Winged Sabers: The Air Cavalry in Vietnam, Lawrence H. Johnson, III, Stackpole Books, 2001, ISBN 0-8117-2988-5, 9780811729888
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su 1st Cavalry Division
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- CavalryScouts.org. URL consultato il 29 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2017).
- European Center of Military History, su eucmh.com. URL consultato il 15 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2011).
- 1st Cavalry Division Home Page. URL consultato il 7 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2008). - official site.
- GlobalSecurity.org: 1st Cavalry Division, su globalsecurity.org.
- 1st Cavalry Division Association, su 1cda.org.
- 1st Cavalry Division at the Institute of Heraldry, su tioh.hqda.pentagon.mil. URL consultato il 7 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2008).
- 1st Cavalry Division Lineage & Honors at the US Center of Military History, su army.mil. URL consultato l'11 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2007).
- An Khe, Vietnam. URL consultato il 2 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2008). - Films of the 1st Cavalry Division (Airmobile) at An Khe, Vietnam, filmed between December 1965 and January 1966. Films were done as part of a briefing for the Army leadership.
- 1st Cavalry Division — The OutPost, su first-team.us.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 136062933 · LCCN (EN) n82066576 · GND (DE) 4498743-2 · J9U (EN, HE) 987007604188205171 |
---|