Villagrande Strisaili

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Villagrande Strisaili
comune
(IT) Villagrande Strisaili
(SC) Biddamànna iStrisàili
Villagrande Strisaili – Stemma
Villagrande Strisaili – Veduta
Villagrande Strisaili – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Provincia Nuoro
Amministrazione
SindacoAlessio Seoni (lista civica) dal 16-6-2019
Territorio
Coordinate39°57′30.73″N 9°30′28.73″E / 39.958537°N 9.50798°E39.958537; 9.50798 (Villagrande Strisaili)
Altitudine700 m s.l.m.
Superficie210,35 km²
Abitanti2 924[1] (30-11-2023)
Densità13,9 ab./km²
FrazioniVillanova Strisaili
Comuni confinantiArzana, Desulo, Fonni, Girasole, Lotzorai, Orgosolo, Talana, Ulassai, Tortolì
Altre informazioni
Cod. postale08049
Prefisso0782
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT091101
Cod. catastaleL953
TargaNU
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) villagrandesi
(SC) biddamannesos
Patronosan Gabriele Arcangelo
Giorno festivo1º agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Villagrande Strisaili
Villagrande Strisaili
Villagrande Strisaili – Mappa
Villagrande Strisaili – Mappa
Posizione del comune di Villagrande Strisaili all'interno della provincia di Nuoro
Sito istituzionale

Villagrande Strisaili (Biddamànna Strisàili in sardo) è un comune italiano di 2 924 abitanti[1] della provincia di Nuoro[3] in Sardegna.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Villagrande è un comune dell'alta Ogliastra della subregione barbaricina dell'Ogliastra, ai confini con la Barbagia di Ollolai. L'abitato principale si trova su un pendio del monte Suana e si sviluppa tra i 650 e i 750 m di altitudine. Il monte Suana protegge l'abitato a ovest, mentre a nord vi incombono il monte Isadalu e il monte Orguda e a sud il monte Idòlo, tutte montagne della catena del Gennargentu, che superano i 1300 metri di altitudine. Il territorio comunale di Villagrande si sviluppa in base altimetrica dai 30 m ai 1829 m. Sul livello del mare del monte Bruncu Spina. A est si affaccia sulla piana ogliastrina con una panoramica visuale del Mar Tirreno nel tratto del Golfo di Arbatax. L'abitato è al centro del bacino idrografico del rio Sa Teula, con i suoi piccoli affluenti (rio S'Arrescotu, rio Bau Arcili, rio Bau 'e Pòrcos, rio Figu Niedda, rio bau e meu, e rio Isadalu), che a valle del paese si uniscono. Il 6 dicembre 2004 questi fiumi hanno dato luogo a una devastante alluvione, che all'interno del paese ha provocato due morti e ingenti danni a strade, abitazioni e infrastrutture.

Il territorio, di 240 km², è il terzo per estensione fra i comuni della Sardegna, includendo il Monte Novu (oltre 35 km²) in enfiteusi perpetua al comune di Fonni. Si alternano piccoli altopiani calcarei e valli con ripidi fianchi a circa 700 m sul livello del mare.

La frazione di Villanova Strisaili dista 7 km dall'abitato di Villagrande, in mezzo a un esteso altopiano a 850 m sul livello del mare fino alle pendici del Gennargentu. Vi sono estesi boschi primari di leccio e rovere nella cornice del lago alto del Flumendosa. Questo lago alimenta l'acquedotto d'Ogliastra. Dall'altopiano di Villanova la Strada statale 389 di Buddusò e del Correboi conduce al più alto valico automobilistico della Sardegna, il Correboi, verso Fonni e la Barbagia, a circa 1245-1248 m s.l.m.

Più a valle, quasi al confine con il comune di Girasole, il rio Mirenu si allarga in un altro bacino artificiale, il lago di Santa Lucia.

Abbondano le acque sorgive e i corsi d'acqua con un habitat favorevole ai boschi: oltre al leccio e al rovere, la quercia da sughero, il ginepro, l'ontano, il salice e l'agrifoglio. I boschi più importanti sono quelli di Santa Barbara, Sa Paule, Monte Idòlo, Saromonis, Nuradulu, le foreste Gambasuntas e altre aree del Gennargentu. Nel sottobosco abbondano il corbezzolo, l'erica, il cisto, il mirto, il timo, il lentisco, l'elicriso e vari tipi di pianta officinale come la digitalis, la genziana, ecc.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

La prima parte del nome è la traduzione in lingua italiana del toponimo sardo Bidda Manna, derivato dal latino Villa Magna, ossia villaggio grande, mentre Strisaili ricalca il sardo Tres Ailes ("tre ovili"). Secondo un'altra ipotesi, il nome Strisaili deriverebbe dal protosardo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tomba dei giganti Su Porcu Abba

Abitato sin dall'epoca prenuragica (presenza di domus de janas) e nuragica (presenza di alcuni nuraghi e di vari reperti).

La villa nel medioevo fece parte del giudicato di Cagliari, nella curatoria dell'Ogliastra, fino al 1258. Passò poi al giudicato di Gallura, quindi a Pisa, che conquistò il villaggio e il territorio. Successivamente, quando gli aragonesi nel 1323 attuarono la spedizione in Sardegna per la conquista dell'Isola, la zona fu occupata da Berengario Carroz. Il borgo fu poi annesso nel 1363 alla contea di Quirra, feudo dei Carroz, istituita in quell'anno dal Re d'Aragona Pietro IV il Cerimonioso. Nel 1603 la contea venne trasformata in marchesato, feudo prima dei Centelles e poi degli Osorio de la Cueva. Intorno al 1670 dopo la distruzione del villaggio di Onnis (ubicato presumibilmente nei pressi dell'attuale Cantoniera Pira e Onni) a seguito di una pestilenza, gli abitanti dell'antico paese chiesero rifugio presso le ville di Villagrande Strisaili e Fonni, i primi accolsero parte degli abitanti nei pressi dell'attuale Villanova Strisaili e gli altri invece li accolsero direttamente a Fonni. Intorno allo sfruttamento dei pascoli di Onnis nacque così una lotta sanguinosa tra Fonni e Villagrande che perdurò per quasi due secoli; alla fine il Re di Sardegna assegnò una parte di questi salti, quelli di Monte Novu, ai Fonnesi in enfiteusi perpetua nei confronti del comune di Villagrande Strisaili.

Il paese fu riscattato agli ultimi feudatari nel 1839 con la soppressione del sistema feudale voluta da Carlo Alberto di Savoia. Secondo la giurisdizione ecclesiastica, Villagrande Strisaili appartiene alla diocesi di Lanusei.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Villagrande Strisaili sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 24 novembre 2008.[4]

«Stemma semipartito troncato: il primo, di azzurro, al sole d'oro; il secondo, d'oro, all'ariete rivoltato, di nero, fermo sulla pianura di verde; il terzo, di rosso, alle nove spighe di grano d'oro, impugnate, legate di azzurro. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio di culto più importante è la chiesa parrocchiale di San Gabriele. All'interno del paese è presente anche una chiesa più piccola la chiesa di santu Giaccu dove nella domenica delle palme si effettua una processione religiosa tra le due chiese per ricordare il trionfale Ingresso a Gerusalemme di Gesù, con i rami di palma che verranno benedetti nella suddetta chiesa. Nel bosco di Santa Barbara è inoltre presente la chiesa di Santa Barbara in onore della suddetta santa.

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Sono numerosi i reperti prenuragici e della civiltà nuragica. Le testimonianze prenuragiche sono date da cinque domus de janas in perfetto stato di conservazione, da un menhir (Sa Preda'e s'Orcu). Dentro il grande bosco di Santa Barbara s'incontrano i resti di una tomba megalitica. Vi sono inoltre sette tombe dei giganti, diciassette esemplari di nuraghe e dieci villaggi nuragici. Nel sito nuragico di S'Arcu'e Forros si trovano un tempio a megaron e due templi a pozzo. La struttura dell'altare a megaron è stata trasferita al museo di Nuoro che ne ha rilasciato una copia, collocata sul sito al posto dell'originale, per salvaguardare questo importante reperto dagli agenti atmosferci.

Luoghi di interesse naturalistico[modifica | modifica wikitesto]

Cascata di Sothai

La cascata di Sothai, composta da due salti, è formata dal torrente Flumendosa che si riversa nel canyon del Bau Vigo. Per accedere alla cascata è stato realizzato un sentiero dall'Ente foreste della Sardegna, che nel bel mezzo della vegetazione ci conduce ad un salto di 70 m circa con una larghezza alla base di 30. È la penultima verticale di un magnifico canyon del Bau Vigo che partendo dai pressi del bosco di Santa Barbara si riversa nella centrale idroelettrica del 2° salto del Flumendosa.[5]

Bosco di Santa Barbara

Il bosco di Santa Barbara ha un'estensione di circa 646 ha sul versante settentrionale del massiccio spartiacque che divide i paesi di Villagrande Strisaili ed Arzana. La linea di cresta che divide le cime di Monte Idolo, Sa Sarpa, Luas sono caratterizzati a est dai boschi naturali di leccio e la macchia foresta e a ovest da soprassuoli artificiali costituiti da pinete pure. Nel bosco è presente la chiesa di Santa Barbara.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Record mondiale della longevità maschile[modifica | modifica wikitesto]

Il paese detiene la maggior concentrazione al mondo di ultracentenari in proporzione alle nascite: dal secondo dopoguerra al 2011 il comune di Villagrande Strisaili ha infatti registrato 32 ultracentenari[7].

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

La variante del sardo parlata a Villagrande Strisaili è riconducibile alla limba de mesania. Il dialetto villagrandese[8][9][10] risente delle parlate della Barbagia di ollolai e conserva alcuni caratteri tipici di questi dialetti (abba, limba, sambene, caente) 'petha') 'comente).'galu')'a tie')currere') 'soe') 'a bisomeo).nessi') ma ha anche qualche influsso campidanese.

E caratteristico il suono della "th" del dialetto di villagrande-/θ/- (petha, puthu, pratha, marthu, pithu), 'brathos') 'burthos') 'cordha') 'abbardhente ') pronunciato con la lingua in mezzo ai denti, simile all'inglese thin e tipico dell'area nuorese. Nei verbi, la lettera finale del dialetto di villagrande finisce in -e e non in -i come in campidanese. (andae, torraere, niae, timere, intendere, dromìe, iscìere).

Come nel resto dell'alta Ogliastra e in gran parte del nuorese, si osserva un sandhi, ovvero nell'incontro tra due parole, la consonante s dello scritto può variare in r nella pronuncia: questo avviene con le lettere b, d, g, l, m, n, s, v. Esempio: ir maccos (anziché is maccos), ir guttones (anziché is guttones), ir bentos (anziché is bentos), cosar beccias, cosingior noos, ecc.

Altre influssi logudoresi: inoe o inolle (‘qua’, innoi in campidanese. e inoghe in logudorese); inue (dove, uguale al logudorese); gasi o gosi (‘così’, aici in campidanese e gai o goi in logudorese); a tie (a tui in campidanese, a tibi in nuorese e a tie in logudorese); bujere (dal logudorese giughere: ‘avere’, ‘portare’); pompiaere') alcuni numeri (duos, tres(e), ses(e), sete, otto, noe, ecc.); la negazione nono (nou in campidanese); ite (ita in campidanese).

Il plurale è lo stesso del sistema logudorese: manos, porcos, burriccos, 'andaos') 'torraos') 'erisero') ecc. Anche la prima persona singolare è uguale al logudorese (deo, tui, issu/a, noso, bos 'ateros, issos). Il gerundio si forma in -ndo: narando, faendo, iscindo.torrando') 'bessindo'). Ecc!

L'articolo plurale è lo stesso del campidanese, is, uguale sia per il maschile che per il femminile: is canes, is mendulas. Altri influssi campidanesi: immoe (immoi in campidanese e como in logudorese). La formazione dei verbi nella prima persona plurale: andaus, pensaus; alcuni numeri: cuatro, cincu, cattoixi, cuindixi; la seconda persona singolare e plurale: tui e bosatros (tue e bois in logudorese); la particella nce (dal campidanese nci, in logudorese nche) e ddue (campidanese ddoi e logudorese bi); il suono -x (pujone, magiu, ecc.) al posto della -z logudorese (puzone, mazu, ecc.). Il verbo ‘volere’: bolere (dal campidanese boliri; logudorese: cherrere).

Come nel campidanese, le velari vengono perse, ma cambiano (deghe/dexi > deje; rughe/ruxi> ruje).

Altre particolarità:

Un caso che sembrerebbe unico in Sardegna: il verbo essere alla terza persona singolare si pronuncia ist anziché est (esempi, secondo la pronuncia: issu iste; ir bellu meda). Spesso, la prima lettera del verbo essere alla terza persona singolare segue l'ultima lettera, se vocale, della parola la precede, esempio: "e it'or'aste? (o abbreviazione in e it'or'à)" che sarebbe "e ite ora est?" (che ora è?).

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Il costume tradizionale

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

  • is gathulis, ciambella fritta di patate e formaggio salato
  • is culurgiones, una sorta di raviolo ripieno di patate, pecorino, basilico e olio
  • is maccarrones de patata e de ungra, nominati in tale modo proprio per il modo in cui vengono fatti, con le unghie, schiacciati col dito
  • sa thipula (frittella) e sa thipula in preda, cucinata su una pietra ardente.

Da non dimenticare il prosciutto[11] di maiale tipico del paese oltre al maialetto arrosto, la pecora arrosto e l'agnello arrosto.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'economia, in principio, era a carattere prettamente pastorale, mentre oggi si estrinseca nel campo delle mini-imprese alimentari (panifici per la produzione del pane tipico pistocu, cantine vitivinicole, caseifici, salumifici, allevamenti), nella riforestazione, negli impieghi legati allo sfruttamento delle centrali idroelettriche dislocate nel bacino del Flumendosa e nel settore terziario, che si è notevolmente sviluppato. La propensione locale all'allevamento, un tempo esercitata soprattutto con gli ovini, si sviluppa ora anche con l'allevamento dei suini, della gallina ovaiola e della quaglia. È significativa anche la produzione della mela con metodi da agricoltura biologica. L'artigianato locale consiste nei lavori in legno, in ferro battuto ed in lavorazioni di coperte e tappeti tramite antichi telai.

Un'altra voce sempre più importante per l'economia locale è il turismo, con strutture ricettive e percorsi organizzati.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio comunale vi passa la Strada statale 389 var.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

A sud del territorio comunale si sviluppa il tracciato della ferrovia Mandas-Arbatax dell'ARST, dal 1997 in uso per esclusivi fini turistici. Nonostante tale struttura non entri all'interno del proprio territorio il comune è servito dalla stazione di Villagrande, posta ad otto chilometri a sud ovest dell'abitato e compresa nel vicino comune di Arzana: lo scalo è utilizzato prevalentemente nel periodo tra aprile e ottobre, con un picco di attività nei mesi estivi, in cui di norma è impiegato quasi quotidianamente dai convogli del Trenino Verde.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 16 aprile 2000 Giampiero Pasquale Vargiu liste civiche di centro-sinistra sindaco [12]
16 aprile 2000 8 maggio 2005 Piero Giovanni Cannas lista civica sindaco [13]
8 maggio 2005 7 giugno 2009 Gabriele Angelo Basoccu lista civica sindaco [14]
7 giugno 2009 25 maggio 2014 Giuseppe Loi lista civica "Biddas" sindaco [15]
25 maggio 2014 16 giugno 2019 Giuseppe Loi lista civica "Patto per Villagrande-Villanova" sindaco [16]
16 giugno 2019 in carica Alessio Seoni lista civica "A 100 e Prusu" sindaco

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La squadra di calcio della città è l'A.S.D. Polisportiva Villagrande 1965 che milita nel girone A sardo di 2ª Categoria. È nata nel 1965. I colori sociali sono il bianco ed il blu.

Lotta sarda "sa strumpa"[modifica | modifica wikitesto]

A Villagrande è attiva dal 1996 l'ASD Sa Strumpa, con lo scopo di valorizzare, praticare e divulgare sa strumpa, l'antica forma di lotta sarda.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Comune di Villagrande Strisaili, su Comunas, Regione Autonoma della Sardegna. URL consultato il 3 marzo 2010.
  4. ^ Villagrande Strisaili (Nuoro) D.P.R. 24.11.2008 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 20 aprile 2022.
  5. ^ Cascate di Sotzai - Wikimapia, su wikimapia.org. URL consultato l'8 aprile 2016.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ Relazione illustrativa del convegno scientifico internazionale 28/29 maggio 2011 - Primato mondiale longevità maschile (PDF) [collegamento interrotto], su comune.villagrandestrisaili.og.it, Comune di Villagrande Strisaili. URL consultato il 4 novembre 2012.
  8. ^ Villagrande Strisaili, intervista a Murru Antonio, su sardegnadigitallibrary.it.
  9. ^ Sa variedade de mesania in sa limba sarda: s'arborense, su focusardegna.com. URL consultato il 5 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2017).
  10. ^ Michele Loporcaro, Innalzamento delle vocali medie finali atone e armonia vocalica in Sardegna centrale (PDF), su zora.uzh.ch.
    «Il dialetto di Villagrande Strisàili rientra nella zona grigia, estesa in Sardegna centrale dall’Arborea all’Ogliastra, in cui l’innalzamento delle vocali esito di -e -o postoniche non è (ancora) categorico come nel campidanese bensì è soggetto a condizioni complesse, fonetiche, morfologiche e lessicali, sottilmente differenti di luogo in luogo.»
  11. ^ Il Prosciutto di Villagrande Strisaili (Ogliastra), su mondodelgusto.it.
  12. ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  13. ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  14. ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  15. ^ Comunali 07/06/2009, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  16. ^ Comunali 25/05/2014, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonio Cannas, Assunta Rubiu, Villagrande Strisaili: tra storia e leggenda, Cagliari, Fossataro, 1977.
  • Maria Ausilia Fadda, "La tomba di giganti di Campu de Pira Onni (Villagrande)", in La Sardegna nel Mediterraneo tra il Bronzo medio e il Bronzo recente, 16.-13. secolo a.C. , atti del 3º Convegno di studi Un millennio di relazioni fra la Sardegna e i paesi del Mediterraneo : Selargius, Cagliari, 19-22 novembre 1987, p. 83-87;
  • Maria Ausilia Fadda, "Villagrande Strisàili (Nuoro). Località S'Arcu es Forros, Tempio a megaron", in Bollettino d'Archeologia, 10, 1991, pp. 108–110;
  • Maria Ausilia Fadda, "Villagrande Strisàili (Nuoro). Località S'Arcu es Forros, Il tempio a megaron", in Bollettino d'Archeologia, 13-15, 1992, pp. 172–173;
  • Maria Ausilia Fadda, "Sa Carcaredda (Villagrande Strisaili) - NU", in Bollettino di Archeologia, 13-15, 1992, pp. 173–175;
  • Maria Ausilia Fadda, "Villagrande Strisàili (Nuoro). Località S'Arcu es Forros, L'abitato nuragico intorno al tempio a megaron", in Bollettino d'Archeologia, 43-45, 1997, pp. 255–258;
  • Maria Ausilia Fadda, "Un esempio di architettura religiosa in Ogliastra. Il tempio a megaron di S'Arcu es Forros", in Ogliastra, in Identità storica di una Provincia. Atti del Convegno di Studi (Jerzu-Lanusei-Arzana-Tortolì, 23-25 gennaio 1997), Comunità Montana n. 11-Ogliastra, 2000, pp. 79–90.
  • Maria Ausilia Fadda, "Nuove acquisizioni dell'architettura cultuale della Sardegna nuragica", in Etruria e Sardegna centro-settentrionale tra l'età del Bronzo Finale e l'Arcaismo. Atti del XXI Convegno di studi Etruschi ed Italici (Pisa-Roma 2003), pp. 318, 323.
  • Fulvia Lo Schiavo, Villagrande Strisaili (Nuoro), S'Arcu ' es Forros, in Archaeometallurgy in Sardinia: from the origin to the Early Iron Age , P. 105
  • Anna Maria Mazzella, "Tomba di giganti: note preliminari. (Villagrande Strisaili-Nuoro, località Genna Troculu)", in Bollettino di archeologia, 13-15, 1992, pp. 170–172.
  • Ernesto Nieddu, Cuaste? Vocabolariu Biddamannesu. Vocabolariu e ricerca linguistica delle parlate di Villagrande e Villanova Strisaili, Selargius, Domus de janas, 2010
  • Michele Loporcaro, Innalzamento delle vocali medie finali atone e armonia vocalica in Sardegna centrale, in Vox Romanica, 70, 2011, pp. 114–149

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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