Austis

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Austis
comune
(IT) Austis
(SC) Aùstis
Austis – Stemma
Austis – Bandiera
Austis – Veduta
Austis – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Provincia Nuoro
Amministrazione
SindacoBenedetto Pitzeri (lista civica) dal 26-10-2020
Territorio
Coordinate40°04′17″N 9°05′20″E / 40.071389°N 9.088889°E40.071389; 9.088889 (Austis)
Altitudine737 m s.l.m.
Superficie50,81 km²
Abitanti741[1] (30-11-2023)
Densità14,58 ab./km²
Comuni confinantiNeoneli (OR), Nughedu Santa Vittoria (OR), Olzai, Ortueri, Sorgono, Teti, Tiana
Altre informazioni
Cod. postale08030
Prefisso0784
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT091004
Cod. catastaleA503
TargaNU
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 923 GG[3]
Nome abitanti(IT) austesi
(SC) austesos
PatronoSanta Maria Assunta
Giorno festivo15 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Austis
Austis
Austis – Mappa
Austis – Mappa
Posizione del comune di Austis
all'interno della provincia di Nuoro
Sito istituzionale

Austis (Aùstis in sardo) è un comune italiano di 741 abitanti[1] della provincia di Nuoro, in Sardegna. Si trova quasi nel centro esatto dell'isola.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo Austis deriva dal latino Augustis o Forum Augusti, insediamento romano di età imperiale[4].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il suo territorio abitato fin da tempi lontanissimi, è ricco di testimonianze di frequentazioni umane risalenti all'età del bronzo (1700 a.C.), tesi questa, confermata dall'archeologia della civiltà nuragica, nata e sviluppatasi in Sardegna, della quale i Nuraghi che costituiscono le sue vestigia più eloquenti sono considerati come i monumenti megalitici più grandi d'Europa.

Abitata probabilmente dalla tribù dei "Nurensi" o da quella dei "Celsitani del Gennargentu" che nel II secolo d.C. erano al comando dell'Esercito Imperiale Romano, Augustis, nasce urbanisticamente, come “stazzo”, luogo di stazionamento, in epoca romano-augustea lungo la strada che da “Caralis” l'attuale Cagliari portava a Olbia passando per “Forum Traiani”, oggi Fordongianus; fu una stazione militare romana contro le irruzioni dei barbaricini, ribelli a Roma e indipendenti, che Roma non riuscì mai a sottomettere del tutto.

Nel medioevo appartenne al Giudicato di Arborea, e fece parte della curatoria di Parte Barigadu (Barbariana - Porta di Barbagia). Nel anno 1407 la “Curatoria di Austis” fa capo ai comuni di Teti e Tiana. Alla caduta del giudicato (1420) passò sotto il dominio aragonese e venne incorporato nella Signoria di Austis, feudo degli Amat. Dal 1607 al 1807 fece parte della prefettura di Sorgono. Nel 1839, con la soppressione del sistema feudale, il paese viene riscattato agli Amat per divenire un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.

Nel 1845 passa alla prefettura di Busachi, e dal 1960 entra a far parte della XII comunità montana.

Le prime fonti di censimento ufficiali risalgono al 1861 – anno dell'Unità d'Italia – quando Austis contava 668 abitanti, una crescita costante la porta a raggiungere i 1482 nel 1961. L'emigrazione degli anni sessanta, verso il Belgio, la Germania e la Francia, ma soprattutto quella degli anni successivi verso la Toscana è causa di un forte spopolamento, che porta a contare nell'anno 2017, 816 abitanti.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Austis sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 29 ottobre 2012.[5]

«Stemma inquartato: nel primo, di rosso, al serto di alloro, di verde, racchiudente la lettera maiuscola A, d'oro; nel secondo, di verde, al giglio di giardino, reciso, fiorito di due, d'argento; nel terzo, di verde, alle sette spighe di grano d'oro, impugnate, legate di rosso; nel quarto, di rosso, al monte all'italiana di sei colli, fondato in punta, d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di giallo.

Austis, particolare del costume tradizionale femminile

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

La variante del sardo parlata ad Austis è riconducibile alla Limba de mesania.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 16 aprile 2000 Piero Congiu Lista civica Sindaco [7]
16 aprile 2000 8 maggio 2005 Piero Congiu Centro Sindaco [8]
8 maggio 2005 30 maggio 2010 Lucia Chessa Lista civica Sindaco [9]
30 maggio 2010 31 maggio 2015 Lucia Chessa Lista civica: Amistade Sindaco [10]
31 maggio 2015 1º agosto 2018 Maria Domenica Porcu Commissario regionale
1º agosto 2018 26 ottobre 2020 Alessandro Alciator Commissario regionale
26 ottobre 2020 in carica Benedetto Pitzeri Lista civica "Arbeschida austesa" Sindaco [11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Comune di Austis
  5. ^ Austis (Nuoro) D.P.R. 29.10.2012 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 17 luglio 2022.
  6. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  8. ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  9. ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  10. ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  11. ^ Comunali 26/10/2020, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 26 agosto 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN315524207 · SBN URBL000876
  Portale Sardegna: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Sardegna