Opel Omega: differenze tra le versioni
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Versione delle 01:36, 10 gen 2022
Opel Omega | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | Opel |
Tipo principale | Berlina 3 volumi |
Altre versioni | Caravan |
Produzione | dal 1986 al 2003 |
Sostituisce la | Opel Rekord |
Serie | Omega A:1986-94 Omega B:1994-2003 |
Sostituita da | Opel Signum |
Altre caratteristiche | |
Altre antenate | Opel Commodore Opel Senator |
Altre eredi | Opel Insignia |
Esemplari prodotti | 1.758.407 in totale[1] |
L'Opel Omega è un'autovettura di fascia alta (segmento E) prodotta dalla casa automobilistica tedesca Opel dal 1986 al 2003. È da considerarsi come l'ultima delle ammiraglie della casa, non avendo avuto nessuna erede diretta nei listini alla fine della produzione.
Genesi e sviluppo
Durante la prima metà degli anni ottanta divenne evidente che la Rekord E stava rapidamente invecchiando e bisognava quindi correre ai ripari cominciando a lavorare ad un progetto nuovo, anche perché la concorrenza nella fascia alta, costituita soprattutto da BMW Serie 5, Audi 100 e dalle Mercedes-Benz W123, si stava facendo particolarmente forte e stava dando inizio a quell'egemonia commerciale nel settore delle berline di fascia alta che ancor oggi è più schiacciante che mai.
La Casa di Rüsselsheim investì quindi 2 miliardi di marchi per il progetto e la realizzazione di una nuova ammiraglia. La particolarità su cui si voleva porre l'accento era l'aerodinamicità delle linee, in modo tale da contenere i consumi e proporre così una berlina vincente da quel punto di vista.
La nuova ammiraglia fu pronta al lancio nel settembre 1986.
Omega A
Opel Omega A | |
---|---|
Descrizione generale | |
Versioni | Berlina a 3 volumi e station wagon |
Anni di produzione | 1986-1994 |
Premio Auto dell'anno nel 1987 | |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 4687 mm |
Larghezza | 1786 mm |
Altezza | da 1455 a 1480 mm |
Passo | 2730 mm |
Massa | da 1410 a 1545 kg |
Altro | |
Stessa famiglia | Opel Senator B |
Auto simili | Alfa Romeo 164 Audi 100 BMW Serie 5 Citroën CX ed XM Fiat Croma Ford Scorpio Lancia Thema Mercedes-Benz W124 Peugeot 505 e 605 Renault 25 e Safrane Rover Serie 800 Saab 9000 Volvo Serie 700 Volvo Serie 900 e 850 |
Esemplari prodotti | 961.396[1] |
La nuova vettura fu battezzata Omega e fin dalla sua presentazione si fece notare per alcune caratteristiche particolari, come il frontale piuttosto sfuggente ed aerodinamico (la versione berlina poteva vantare un Cx di 0,28, il migliore tra le vetture della sua categoria[2], mentre per la station wagon tale valore saliva a 0,32[3]), aspetto voluto dai progettisti Opel per realizzare una vettura in grado di contenere i consumi di carburante. Tale design del frontale, in realtà, altro non era che un'evoluzione dello styling del frontale delle ultime Rekord, ma fu proprio nell'Omega che raggiunse la sua efficacia più evidente, rapportata ovviamente alla produzione automobilistica dell'epoca.
La Omega fu resa disponibile subito, oltre che nella classica versione berlina a tre volumi e 4 porte, anche nella versione station wagon, denominata Caravan, come era usuale ai tempi per la Opel.
Oltre all'aspetto esteriore, la Omega propose alcune novità, che all'epoca erano tipiche delle auto di fascia alta, come la gestione del motore da parte di una centralina elettronica (su alcuni modelli), l'aria condizionata, il computer di bordo ed un dispositivo elettronico di autodiagnostica, utile ai tecnici Opel per rilevare eventuali guasti.
Il suo successo presso la critica la portò ad essere nominata Auto dell'anno nel 1987.
Come la Rekord, la Omega era prodotta a Rüsselsheim.
Inizialmente la Omega fu proposta con motorizzazioni a benzina da 1.8 litri (82 o 90 CV), 2 litri (da 115 o 122 CV) e 3 litri (da 156 o 177 CV), più una motorizzazione a gasolio da 2.3 litri, disponibile sia aspirata che sovralimentata (73 o 90 CV). Un altro aspetto di rilievo per un'auto dell'epoca stava nel fatto che parte di tali motorizzazioni era anche disponibile in versione catalizzata.
Nell'agosto del 1987, l'unità di base da 1.8 litri, già disponibile in due livelli di potenza, fu rimpiazzata dalle versioni 1.8 S e 1.8i, quest'ultima con alimentazione ad iniezione elettronica, e rispettivamente della potenza di 88 e 115 CV.
Nel 1988 fu introdotta una nuova motorizzazione da 2.4 litri, in modo da colmare il vuoto tra il 2 litri ed il 3 litri benzina. Nello stesso anno, le due unità da 3 litri furono sostituite da un 3 litri catalizzato da 177 CV.
L'anno con le novità più corpose ed interessanti fu il 1990, anno in cui fu lanciata una versione equipaggiata da un 6 cilindri catalizzato da 2.6 litri della potenza di 150 CV.
Nello stesso anno il 3 litri non catalizzato da 177 CV fu rimpiazzato dal nuovo 3 litri catalizzato a 4 valvole per cilindro della potenza di 204 CV. Sempre nel 1990 furono preparati alcuni esemplari di Omega Evolution 500, una versione stradale della Omega che avrebbe corso nel DTM. Da tale modello, la Opel derivò un'altra versione, ancora più brutale, la Omega Lotus.
Nel 1991 vi fu un leggero restyling generale.
Nel 1992 fu tolta di produzione l'unità da 1.8, oramai inadeguata: la gamma a quel punto era composta da due versioni con motore da 2 litri, dalla versione con motore da 2.4 litri, dal 2.6, da due versioni con motore da 3 litri e dalle due versioni diesel e turbodiesel con motore da 2.3 litri.
In tale configurazione, che includeva anche le versioni Caravan, la prima serie della Omega si avviò verso la fine della sua carriera, che avvenne nel giugno del 1994.
La Omega Evolution 500
All'inizio del 1990 fu realizzata una serie molto limitata (solo 500 esemplari) di Omega Evolution 500, che altro non era che la versione stradale della vettura che avrebbe partecipato, senza molto successo, al DTM.
La versione stradale era necessaria per l'omologazione della vettura nel campionato tedesco.
La Omega Evolution 500 fu realizzata da Opel in collaborazione con Irmscher, un preparatore ancor oggi legato alla Opel nel settore delle elaborazioni e del Tuning. La vettura prese come base il 3 litri della normale produzione Omega, che però fu rielaborato fino a raggiungere 230 CV nella versione stradale e fino a ben 440 nella versione da gara. La velocità massima era di 249 km/h, che però divennero quasi 300 nella Omega Evo 500 da gara.
La Omega Lotus
L'Omega Lotus rappresenta ancor oggi una delle icone per quanto riguarda le berline estreme ad alte prestazioni. La storia di questa vettura risale alla fine degli anni'80, dopo la realizzazione della Evo 500, si decise, sulla base di quest'ultima, di realizzare una versione ancora più estrema. Il progetto fu avviato nel 1989, ma la vettura definitiva fu pronta solo nel 1990. Per realizzare l'Omega Lotus, la Casa tedesca si rivolse alla Lotus (casa che da sempre vantava un indiscusso passato sportivo di alto livello), all'epoca di proprietà della General Motors. In un primo momento i tecnici Inglesi cercarono di mettere, sotto il cofano dell'Omega, il V8 della Corvette ZR1, ma il tentativo fu vano. Quindi si pensò di elaborare la meccanica originaria, cioè il "tranquillo" 3.0 6L che l'Opel Omega già montava nella sua versione di punta. Fu allungata la misura della corsa (da 69.8 ad 85 mm) fino a toccare i 3615 cm³ di cilindrata. Ma non fu tutto: assieme a tale operazione, già profonda di per sé, venne diminuito drasticamente il rapporto di compressione per poter montare ben due turbine Garrett T25. L'affidabilità era garantita da un potente sistema di raffreddamento, un intercooler aria-acqua,due radiatori dell'olio e un sistema elettronico per il funzionamento del raffreddatore a motore spento. Ed inoltre, dalla Chevrolet Corvette ZR1 fu preso il cambio a 6 marce, mentre il differenziale era di origine Holden. Furono rivisti anche i freni, tutti e quattro a disco autoventilanti, del diametro di 330 mm dotati di pinze ad alte prestazioni.
La carrozzeria presentava numerose modifiche, paraurti con spoiler maggiorati, alettone posteriore per aumentarne la stabilità, passaruota allargati per ospitare pneumatici 265/40 ZR 17 dietro e 235/45 ZR17 avanti. La vettura così ottenuta disponeva di una potenza massima di 377 CV (277 Kw) e raggiungeva una velocità massima di ben 283 km/h, scattando da 0 a 100 km/h in soli 5 secondi.
La Omega Lotus fu la berlina a quattro porte più veloce del mondo: per la prima e finora unica volta nella storia del marchio, una Opel stradale poté permettersi di fronteggiare ad armi pari vetture come le Ferrari e le Porsche.
La Omega Lotus fu prodotta fino al 1994 in circa un migliaio di esemplari: di questi si ritiene che circa 750 furono Opel Omega, mentre le rimanenti vennero destinate ai mercati britannici, quindi allestite con guida destra e commercializzate come Vauxhall Carlton (la versione Inglese della Opel Omega).
Tabella riepilogativa
Nella seguente tabella sono riportate le caratteristiche tecniche delle principali versioni della Omega A:
Opel Omega A | |||||||||||||
Modello | Anni di produzione | N°cilindri | Cilindrata cc |
Alimentazione | Potenza CV |
Coppia Massima Nm |
Velocità Massima km/h |
Accelerazione 0–100 km/h | |||||
Omega 1.8 | 1986-87 | 4L | 1796 | Carburatore | 90 a 5400 giri/min |
132 a 3000 giri/min |
180 | 15" | |||||
Omega 1.8 Kat | 1986-87 | 4L | 1796 | Carburatore | 82 a 5400 giri/min |
132 a 3000 giri/min |
175 | 16"5 | |||||
Omega 1.8 S | 1987-90 | 4L | 1796 | Carburatore | 88 a 5200 giri/min |
145 a 3400 giri/min |
180 | 14"8 | |||||
Omega 1.8i | 1987-92 | 4L | 1796 | Iniezione | 115 a 5600 giri/min |
157 a 4000 giri/min |
192 | 12"8 | |||||
Omega 2.0i | 1986-87 | 4L | 1998 | Iniezione | 122 a 5400 giri/min |
167 a 2600 giri/min |
200 | 10"5 | |||||
Omega 2.0i Kat | 1986-94 | 4L | 1998 | Iniezione | 115 a 5400 giri/min |
172 a 2600 giri/min |
193 | 13" | |||||
Omega 2.4i | 1988-94 | 4L | 2410 | Iniezione | 125 a 4800 giri/min |
191 a 2500 giri/min |
200 | 11"5 | |||||
Omega 2.6i Kat | 1990-93 | 6L | 2593 | Iniezione | 150 a 5600 giri/min |
216 a 3600 giri/min |
215 | 10" | |||||
Omega 3.0i | 1986-90 | 6L | 2969 | Iniezione | 177 a 5600 giri/min |
225 a 4400 giri/min |
227 | 9" | |||||
Omega 3.0i Kat | 1986-88 | 6L | 2969 | Iniezione | 156 a 5600 giri/min |
235 a 4100 giri/min |
213 | 10" | |||||
Omega 3.0i 24V | 1990-94 | 6L | 2969 | Iniezione | 204 a 6000 giri/min |
265 a 3600 giri/min |
242 | 8"5 | |||||
Omega Evolution 500 | 1990 | 6L | 2969 | Iniezione | 230 a 6700 giri/min |
280 a 3500 giri/min |
250 | 7"2 | |||||
Omega Lotus 3.6i 24V Biturbo | 1990-94 | 6L | 3615 | Iniezione | 377 a 5500 giri/min |
557 a 4200 giri/min |
283 | 5"4 | |||||
Omega 2.3 D | 1986-94 | 4L | 2260 | Iniezione | 73 a 4400 giri/min |
135 a 2400 giri/min |
163 | 23"5 | |||||
Omega 2.3 TD | 1986-88 | 4L | 2260 | Iniezione | 90 a 4200 giri/min |
186 a 2100 giri/min |
170 | 17" | |||||
Omega 2.3 TD | 1988-94 | 4L | 2260 | Iniezione | 100 a 4200 giri/min |
214 a 2200 giri/min |
180 | 14" |
Per quanto riguarda il resto della meccanica, la Omega A montava unicamente motori con distribuzione a due valvole per cilindro, tranne che nelle Omega 3.0 24V, nella Omega Lotus e nella Omega Evolution 500.
Il cambio era manuale a 5 marce: su tutta la gamma, ad eccezione delle versioni a gasolio, era possibile avere a richiesta un cambio automatico a 4 rapporti.
I freni erano a disco sulle quattro ruote su tutta la gamma: le versioni di punta montavano dischi maggiorati.
Le sospensioni erano anteriormente a ruote indipendenti con schema MacPherson e posteriormente a ruote interconnesse.
Omega B
Opel Omega B | |
---|---|
Descrizione generale | |
Versioni | Berlina a 3 volumi e station wagon |
Anni di produzione | 1994-2003 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 4898 mm |
Larghezza | 1776 mm |
Altezza | da 1455 a 1545 mm |
Passo | 2730 mm |
Massa | minimo 1605 kg |
Altro | |
Stessa famiglia | Holden Commodore e Monaro |
Auto simili | Alfa Romeo 164 e 166 Citroën XM Ford Scorpio Lancia K Peugeot 605 e 607 Renault Safrane e Vel Satis Rover Serie 800 e 75 Volvo 850, S70, S80 e V70 |
Esemplari prodotti | 797.011[1] |
Note | fonte dei dati [1] |
La nuova serie della Omega, denominata Omega B, fu lanciata nel giugno del 1994, subito dopo il pensionamento la serie precedente. Rispetto alla vecchia Omega, il nuovo modello appariva gradevolmente rinnovato, con linee più morbide ed affusolate. Il pianale era lo stesso della Omega precedente, ma nonostante i tanti rinnovamenti estetici, la nuova vettura aveva ingombri poco diversi da quelli della prima serie.
La Omega B fu nuovamente proposta sia come berlina che come station wagon, quest'ultima anche con il motore V6 da 211 CV.[4]
La gamma motoristica iniziale prevedeva tre motori a benzina da 2, da 2.5 e da 3 litri più un motore turbodiesel da 2.5 litri. Quest'ultimo era un 6 cilindri in linea di origine BMW, ma depotenziato da 143 a 130 CV. L'unità di base da 2 litri era in commercio sia nella configurazione a due valvole per cilindro, sia in quella a quattro ed erano inizialmente le uniche unità a 4 cilindri. Quelle da 2.5 e 3 litri erano infatti dei V6. Per il mercato italiano era inizialmente assente la versione a benzina da 2.5 litri, sopraggiunta però più tardi, nel 1996.
Nel 1997 fu introdotto un nuovo propulsore 2 litri a gasolio ad iniezione diretta, in affiancamento al turbodiesel BMW da 2.5 litri.
Il 1998 vide alcuni aggiornamenti di dettaglio all'impianto frenante e ad alcuni dispositivi elettronici, mentre nel 1999 le due unità di base da 2 litri furono sostituite da un nuovo propulsore 2.2 litri 16V, che andò quindi a proporsi come base della gamma.
Due furono invece le novità per il 2000: da una parte il V6 benzina da 2.5 litri fu sostituito da un nuovo 2.6, sempre in configurazione V6, mentre dall'altra il 2 litri turbodiesel fu rimpiazzato da un 2.2 sempre ad iniezione diretta.
Nel 2001 la versione di punta con V6 da 3 litri fu equipaggiata da un V6 da 3.2 litri, solo di poco più potente per privilegiare invece l'elasticità di marcia. Nello stesso anno, per pochissimo tempo, solo qualche settimana, fu messa in listino una "super-Omega", denominata Omega V8 e dotata, appunto, di un V8 Chevrolet da 5.7 litri, per ben 312 CV di potenza massima: la vettura fu tolta di produzione dopo pochissimo a causa di problemi di affidabilità.
La produzione della Omega è stata interrotta alla fine del 2003, senza che fosse stata creata una nuova ammiraglia in grado di raccoglierne l'eredità dato che il numero di vendite era in continua diminuzione, come del resto per altre ammiraglie concorrenti: proprio per questo, paradossalmente, la Omega rimase in listino per tutto il 2004. D'altra parte, la versione SW della III generazione della Opel Vectra aveva dimensioni più simili a quella della Omega (la SW dalle dimensioni della Vectra divenne la Opel Signum) e sostituì, parzialmente, il ruolo della Omega.
Il vuoto lasciato dall'Omega è stato, a partire dal 2008, pressoché definitivamente colmato con l'avvento del modello Opel Insignia, che sostituisce di fatto la Vectra ma aveva dimensioni ed ambizioni decisamente superiori proprio per porsi come via di mezzo tra la Opel Vectra e a quella che era stata l'Omega.
Tabella riepilogativa
Nella seguente tabella sono riportati i dati tecnici relativi alle principali versioni della Omega B. I dati tra parentesi sono relativi alla versione station wagon:
Opel Omega B | |||||||||||||
Modello | Anni di produzione | N°cilindri | Cilindrata cc |
Potenza CV |
Coppia Massima Nm |
Velocità Massima km/h |
Accelerazione 0–100 km/h | ||||||
Omega 2.0i | 1994-99 | 4L | 1998 | 115 a 5400 giri/min |
178 a 2800 giri/min |
195 (187) |
13" (14") | ||||||
Omega 2.0i 16V | 1994-99 | 4L | 1998 | 136 a 5600 giri/min |
185 a 4000 giri/min |
210 (202) |
11" (11"5) | ||||||
Omega 2.2i 16V | 1999-2003 | 4L | 2198 | 144 a 5800 giri/min |
203 a 4000 giri/min |
210 (202) |
10"5 (11") | ||||||
Omega 2.5i 24V | 1994-2000 | V6 | 2498 | 170 a 6000 giri/min |
227 a 3200 giri/min |
223 (215) |
10"5 (11") | ||||||
Omega 2.6i 24V | 2000-03 | V6 | 2597 | 180 a 6000 giri/min |
240 a 3400 giri/min |
229 (221) |
9"5 (10") | ||||||
Omega 3.0i MV6 24V | 1994-2001 | V6 | 2962 | 211 a 6000 giri/min |
270 a 3600 giri/min |
240 (232) |
8"8 (9"3) | ||||||
Omega 3.2i 24V | 2001-03 | V6 | 3175 | 218 a 6000 giri/min |
290 a 3400 giri/min |
240 (232) |
9" (9"5) | ||||||
Omega 2.0 DTI | 1997-2000 | 4L | 1995 | 100 a 4000 giri/min |
205 a 2750 giri/min |
188 (180) |
13"5 (13") | ||||||
Omega 2.2 DTI | 2000-03 | 4L | 2172 | 120 a 4000 giri/min |
280 a 1600 giri/min |
195 (190) |
12"5 (13") | ||||||
Omega 2.5 TD | 1994-2001 | 6L | 2497 | 130 a 4500 giri/min |
250 a 2200 giri/min |
200 (195) |
12" (12"5) | ||||||
Omega 2.5 DTI | 2001-03 | 6L | 2497 | 150 a 4000 giri/min |
300 a 1750 giri/min |
208 (200) |
10"5 (11") |
Attività sportiva
Della Opel Omega B venne realizzata una versione da competizione adatta alla partecipazione nel campionato tedesco V8 Star che si svolse tra il 2001 e il 2003. Il design della vettura era stato reso più aerodinamico con l'introduzione di nuovi componenti aerodinamici ed erano stati adottati i sistemi di sicurezza prescritti dal regolamento FIA. Il propulsore era stato potenziato per erogare la potenza di 500 CV, mentre la scocca era stata realizzata in fibra di vetro. Tutto ciò permetteva alla vettura il raggiungimento di una velocità massima di 310 km/h.[5]
Le altre Omega
Nel Regno Unito, la Omega A era venduta come Vauxhall Carlton, e la Omega B come Vauxhall Omega. La Omega era anche costruita e venduta in Brasile, dove era conosciuta come Chevrolet Omega e Suprema (station-wagon). La versione A della Omega B MV6 era anche venduta in Nord America con il nome di Cadillac Catera dal 1996 al 2001.
Tornando nuovamente al Regno Unito, la Omega era l'auto comunemente utilizzata dalla Polizia locale; successivamente, a seguito della cessazione della produzione, l'autovettura in forza alla polizia è divenuta la Vauxhall Vectra. La Omega è anche stata convertita in limousine ed in versione carro funebre.
Note
- ^ a b c Fine produzione per la Omega B e produzione totale delle due generazioni
- ^ Quattroruote gennaio 1987, pag. 156
- ^ Quattroruote gennaio 1987, pag. 158
- ^ Paolo Artemi, Sull'Omega station wagon la cultura della dolcezza, in Corriere della Sera, 21 marzo 1995, p. 45. URL consultato il 3 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2013).
- ^ Opel Omega V8 Star zu verkaufen, su evocars-magazin.de. URL consultato il 2 settembre 2014.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Opel Omega
Bibliografia
- Opel - Fahrzeug Chronik Band 2, Rainer Manthey / Eckhart Bartels, 2013, Podszun, ISBN 978-3-86133-620-4
- Deutsche Autos - Band 3, Werner Oswald, 2003, Motorbuch Verlag ISBN 3-613-02116-1
- Gazoline, novembre 2015, pag.66
- Jahrbuch Opel 2003, Rainer Manthey / Eckhart Bartels, 2002, Podszun, ISBN 3-86133-304-X
- Jahrbuch Opel 2014, Rainer Manthey / Eckhart Bartels, 2013, Podszun, ISBN 978-3-86133-701-0
Collegamenti esterni
- Sito dedicato alla Omega Evo 500 ed alla Omega Lotus, su evo500.net. URL consultato l'8 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2008).
- Pagina in tedesco dedicata alla storia della Omega B, su senatorman.de.