Holden (azienda)

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GM Holden Ltd
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StatoBandiera dell'Australia Australia
Fondazione1856
Fondata daEdward Holden
Chiusura1º gennaio 2021
Sede principalePort Melbourne
GruppoGeneral Motors
Persone chiaveMark Reuss, presidente e managing director
SettoreAutomobilistico
Prodotti
Dipendenti180 (2018)
NoteAcquisita dalla GM nel 1931 e casa automobilistica dal 1948.
Sito webwww.holden.com.au/

La Holden (nome ufficiale GM Holden Ltd), è stata una casa automobilistica australiana, con sede a Melbourne, che dal 1931 ha fatto parte del gruppo statunitense General Motors.

Nella seconda metà degli anni dieci la Holden ha subìto pesanti perdite a causa della forza del dollaro australiano e, a dicembre 2013, ha annunciato che la produzione in Australia sarebbe cessata quattro anni dopo. Il 20 ottobre 2017 è cessata la produzione.[1]

Il 17 febbraio 2020 sulle pagine social della casa automobilistica viene annunciato il ritiro ufficiale del marchio dai mercati australiani e neozelandesi, il quale comporterà la fine delle vendite entro il 2021[2]. I clienti e i possessori dei veicoli potranno però contare sulla rete di assistenza per circa altri 10 anni da questa data.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Venne fondata ad Adelaide nel 1856 da James Alexander Holden, immigrato dall'Inghilterra nel 1852, col nome di J.A. Holden & Co, producendo articoli in pelle. Nel 1905 Edward Wheewall Holden, nipote del fondatore, rilevò l'impresa di famiglia e la indirizzò verso il nascente settore dell'automobile. A partire dal 1913 iniziò la produzione di sidecar, seguita nel 1917 dalla costruzione di carrozzerie per automobili. La produzione di carrozzerie ebbe notevole successo (dalle 99 costruite nel 1917 si passò nel 1923 a 12.771), tanto da far firmare nel 1924 un contratto con General Motors con il quale Holden avrebbe prodotto carrozzerie solo per il gruppo statunitense. La crisi del 1929 colpì pesantemente l'azienda australiana: per proteggere la posizione acquisita nel 1931 la General Motors rilevò la Holden, fondando la General Motors-Holden's Ltd. Durante la seconda guerra mondiale la Holden contribuì allo sforzo bellico, producendo motori aeronautici e marini, parti di aeroplani, veicoli blindati ed altro materiale.

Pubblicità per il lancio della 48/215

Alla fine della Seconda guerra mondiale, il governo australiano incoraggiò la produzione di automobili. La Holden fu l'unica industria ad accettare la sfida (a cui stava pensando già dal 1936) e produsse la prima auto tutta australiana. Il risultato fu la 48/215 (conosciuta anche come FX) del 1948, vettura di medie dimensioni equipaggiata con un 6 cilindri in linea di 2150 cm³. Nonostante non fosse meccanicamente o stilisticamente originale, la 48/215 era semplice, più potente delle concorrenti, con buone prestazioni e bassi consumi. Fu un grande successo di vendite (anche grazie a barriere doganali), tanto da diventare l'auto più venduta d'Australia. La 48/215 venne prodotta fino al 1953, quando venne rimpiazzata dalla FJ, versione rivista della prima Holden.

Con gli anni sessanta la Holden iniziò a subire la concorrenza della Ford, cui riuscì a resistere con l'introduzione di nuovi modelli come la compatta Torana (1967), versione australiana della Vauxhall Viva, e la sportiva Monaro (1968), di gran successo nelle corse.

Nel 1978 la Holden introdusse la Commodore, derivata dall'omonimo modello Opel, prima di una lunga serie di auto che continuano sino ai giorni nostri. La versione sportiva della Commodore è per il mercato automobilistico dell'Oceania un mito paragonabile a quello della BMW M3 in Europa, e partecipa al campionato Supercars.

Dagli anni settanta la Holden iniziò a vendere sotto il suo marchio diversi modelli di altri marchi della galassia General Motors: la prima fu, nel 1975, la Gemini, derivata dalla Opel Kadett, a cui seguirono il fuoristrada Jackaroo (1981, di origine Isuzu), la Camira (datata 1982, versione australiana della contemporanea Opel Ascona). Di origine Opel sono anche, tra le altre, le Calibra (1991), Barina SB (1994), Vectra (1997), Astra (1998) e Zafira (2001). Tra gli anni ottanta e novanta la Holden produsse con il proprio marchio anche diversi modelli Nissan, Suzuki e Toyota.

Nel 2005 la Holden produsse una concept car ad alte prestazioni denominata Holden Efijy, ma il progetto non ebbe seguito commerciale.

Il marchio Holden è usato dalla GM solo in Australia e Nuova Zelanda. Tuttavia la Holden Commodore è stata esportata negli Stati Uniti con il marchio Pontiac, in Gran Bretagna (battezzata Vauxhall), in Brasile e nel Medio Oriente (col marchio Chevrolet).

Il 20 ottobre 2017 l'azienda chiude gli impianti di produzione e rimane esclusivamente importatore di veicoli costruiti all'estero.

Il 17 febbraio 2020, General Motors ha annunciato che il marchio Holden sarà ritirato entro il 2021[3].

Veicoli[modifica | modifica wikitesto]

Gamma attuale
Modello Anno di introduzione Modello attuale
Introduzione Restyling
Holden Trax 2013 1ª generazione 2016
Holden Trailblazer 2015 1ª generazione
Holden Equinox 2018 1ª generazione
Holden Acadia 2018 1ª generazione
Holden Colorado 2008 2ª generazione 2015

Modelli storici[modifica | modifica wikitesto]

Originali[modifica | modifica wikitesto]

Una Commodore della Polizia australiana

Basati su modelli Toyota[modifica | modifica wikitesto]

Basati su modelli Opel[modifica | modifica wikitesto]

Basati su modelli Chevrolet[modifica | modifica wikitesto]

Basati su modelli Daewoo/GM Korea[modifica | modifica wikitesto]

Basati su modelli Isuzu[modifica | modifica wikitesto]

Basati su modelli Suzuki[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ GM Holden to Stop Auto Manufacturing in Australia in 2017, in Bloomberg.com, 11 dicembre 2013. URL consultato il 6 marzo 2017.
  2. ^ (EN) Holden Australia | New Cars, Offers, Dealers & Services, su Holden.com.au. URL consultato il 18 febbraio 2020.
  3. ^ Industria e Finanza, General Motors - Addio anche ad Australia e Nuova Zelanda, scompare la Holden, su Quattroruote.it, 17 febbraio 2020. URL consultato il 18 febbraio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]