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Sojuz MS-17

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Sojuz MS-17
Dati della missione
OperatoreRoscosmos
NSSDC ID2020-072A
SCN46613
Nome veicoloSojuz MS
VettoreSojuz-2.1a
Lancio14 ottobre 2020[1]
Luogo lanciocosmodromo di Bajkonur
Atterraggio17 aprile 2021
Durata184 giorni, 23 ore e 10 minuti
Proprietà del veicolo spaziale
CostruttoreRKK Ėnergija
Parametri orbitali
Orbitaorbita terrestre bassa
Apoapsidekm
Periapsidekm
Inclinazione51,66°
Equipaggio
Numero3
MembriSergej Nikolaevič Ryžikov
Sergej Kud'-Sverčkov
Kathleen Rubins
Da sx: Kud'-Sverčkov, Ryžikov e Rubins durante gli esami del GCTC
Programma Sojuz
Missione precedenteMissione successiva
Sojuz MS-16 Sojuz MS-18

Sojuz MS-17 è stato un volo astronautico verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e parte del programma Sojuz, e il 145° volo con equipaggio della navetta Sojuz dal primo volo avvenuto nel 1967. L'equipaggio è partito il 14 ottobre 2020 dal Cosmodromo di Bajkonur per prender parte ad una missione di sei mesi durante l'Expedition 64.[1] Questa missione detiene il record per il rendez-vous più rapido nello spazio dopo il lancio, dato che dopo 3 ore e 3 minuti dal lancio da Bajkonur la Sojuz si è agganciata alla ISS, con una nuova innovativa manovra di inserimento in orbita bassa.[2]

Dopo essere stati rimossi dall'equipaggio della Sojuz MS-16, Nikolaj Tichonov e Andrej Babkin vennero spostati all'equipaggio della Sojuz MS-17, in attesa che una ferita all'occhio di Tichonov guarisse. La guarigione però non andò come previsto e all'inizio di maggio 2020 sia lui che Babkin vennero rimossi dall'equipaggio. Al loro posto venne assegnato l'equipaggio di riserva composto dal comandante Sergej Ryžikov e l'ingegnere di volo 1 Sergej Kud'-Sverčkov. Il 28 maggio anche l'ingegnere di volo 2 e astronauta NASA Stephen Bowen venne improvvisamente rimosso dall'equipaggio; il suo posto venne occupato dalla sua riserva, Kathleen Rubins.[3] Come nuovo equipaggio di riserva vennero assegnati Oleg Novickij, Pëtr Dubrov e Mark Vande Hei. A causa del COVID-19 Roscosmos decise di assegnare anche un secondo equipaggio di riserva, composto da Anton Škaplerov e Babkin.[4] Il 9 maggio 2020 per l'interruzione dei voli commerciali e per ridurre il rischio di contagi, la NASA mandò in Russia un aereo privato per prendere i cosmonauti dell'equipaggio principale e di riserva e portarli a Houston, per permettere loro di partecipare all'addestramento di due mesi al Johnson Space Center.[5]

Equipaggio principale

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Ruolo Equipaggio
Comandante Russia (bandiera) Sergej Ryžikov, Roscosmos
Expedition 64
Secondo volo
Ingegnere di volo 1 Russia (bandiera) Sergej Kud'-Sverčkov, Roscosmos
Expedition 64
Primo volo
Ingegnere di volo 2 Stati Uniti (bandiera) Kathleen Rubins, NASA
Expedition 64
Secondo volo

Equipaggio di riserva

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Ruolo Equipaggio
Comandante Russia (bandiera) Oleg Novickij, Roscosmos
Terzo volo
Ingegnere di volo 1 Russia (bandiera) Pëtr Dubrov, Roscosmos
Primo volo
Ingegnere di volo 2 Stati Uniti (bandiera) Mark Vande Hei, NASA
Secondo volo

Secondo equipaggio di riserva

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Ruolo Equipaggio
Comandante Russia (bandiera) Anton Škaplerov, Roscosmos
Quarto volo
Ingegnere di volo 1 Russia (bandiera) Andrej Babkin, Roscosmos
Primo volo

Il 24 settembre 2020 l'equipaggio principale e quello di riserva vennero dichiarati idonei al volo dalla Commissione Interagenzia durante una riunione in videoconferenza dopo aver superato in modo eccellente gli esami di pre-volo del Centro di addestramento cosmonauti Jurij Gagarin (GCTC) nei giorni precedenti.[6] Tre giorni dopo, gli equipaggi si recarono a Bajkonur per iniziare le due settimane di isolamento prima del volo spaziale.[7] Durante la permanenza testarono le loro tute Sokol,[8] ispezionarono il loro veicolo spaziale Sojuz[9] e svolsero giornalmente attività per abituarsi all'assenza di peso.[10] Il rollout del lanciatore Sojuz 2.1a con la Sojuz MS-17 all'interno sulla rampa di lancio 31 avvenne l'11 ottobre.

Lancio e aggancio

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Il lancio è avvenuto il 14 ottobre 2020 alle 5:45 UTC dalla Rampa 31 del Cosmodromo di Bajkonur a bordo di un lanciatore Sojuz 2.1a.[1] È stata la prima volta che un veicolo con equipaggio è riuscito ad attraccare alla Stazione spaziale internazionale in tre ore; fino ad allora tra il lancio e l'attracco alla ISS dovevano passare minimo sei ore.[11] Alle 8:48 la navicella si è agganciata autonomamente al boccaporto Rassvet del Segmento russo della Stazione spaziale internazionale.

  1. ^ a b c (RU) «Фаворы» на пути к МКС, su roscosmos.ru, Roscosmos, 14 ottobre 2020.
  2. ^ Caterina Triaca, Nuovo record per la Soyuz MS-17: raggiunta l'ISS in tre ore e tre minuti, su aerospacecue.it, Aerospacecue, 15 ottobre 2020. URL consultato il 23 novembre 2020.
  3. ^ (RU) НАСА поменяло астронавта в экипаже "Союза", летящего на МКС осенью [La NASA ha cambiato l'astronauta dell'equipaggio della Sojuz che volerà sulla ISS in autunno], su ria.ru, RIA Novosti, 28 maggio 2020.
  4. ^ (EN) Soyuz MS-17 crew confirmed, su en.roscosmos.ru, Roscosmos, 29 maggio 2020. URL consultato il 30 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2021).
  5. ^ (RUEN) Kudsverchkov, Late in the evening of May 9, Gulfstream V landed at AB Ellington, bringing cosmonauts and astronauts for training at JSC., su instagram.com, 11 maggio 2020.
  6. ^ (EN) An Interagency Commission meeting at GCTC, su en.roscosmos.ru, Roscosmos, 24 settembre 2020. URL consultato l'11 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2021).
  7. ^ (RU) Экипажи МКС-64 приступают к предстартовой подготовке на Байконуре, su gctc.ru, GCTC, 27 settembre 2020.
  8. ^ (RU) Экипажи МКС-64 провели первую «примерку» ТПК «Союз МС-17», su gctc.ru, GCTC, 28 settembre 2020.
  9. ^ (RU) За неделю до старта. Экипажи МКС-64 провели контрольную «примерку» ТПК «Союз МС-17», su gctc.ru, GCTC, 7 ottobre 2020.
  10. ^ (RU) Один день из жизни экипажей МКС на предстартовой подготовке, su gctc.ru, GCTC, 6 ottobre 2020.
  11. ^ (RU) Roscosmos [roscosmos], Кроме того, Государственная комиссия подтвердила использование «сверхбыстрой» двухвитковой схемы сближения, которая позволит кораблю #СоюзМС17 достичь МКС всего за три часа после старта. (Tweet), su Twitter, X, 9 ottobre 2020.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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