J-Museum

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J-Museum
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàTorino
IndirizzoVia Druento 153/42
Coordinate45°06′35.69″N 7°38′34.82″E / 45.109913°N 7.643006°E45.109913; 7.643006
Caratteristiche
Tipostorico-sportivo
Istituzione2012
FondatoriJuventus Football Club S.p.A.
Apertura2012
ProprietàJuventus FC
DirettorePaolo Garimberti
Visitatori46 233 (2021)
Sito web

«Una storia che inizia nel 1897 e si snoda attraverso vittorie e avvenimenti che hanno segnato le epoche culturali di una nazione intera.»

Il J-Museum (/ˈdʒeɪ mjuːˈziːəm/), noto per esteso come Juventus Museum – reso graficamente in J | Museum –, è un museo storico-sportivo multimediale bilingue[2] dedicato alla società calcistica italiana per azioni Juventus Football Club, con sede nell'area nord-occidentale della città di Torino. Fu inaugurato nel 2012 in occasione del 115º anniversario di fondazione istituzionale del club bianconero, proprietario della struttura.[3]

Uno dei principali e più avanzati musei sportivi a livello mondiale,[4][5][6] nonché l'unico spazio espositivo nel continente eurasiatico – oltre dell'House of European Football sita a Nyon, in Svizzera – in cui sono presenti in modo permanente i trofei delle sei competizioni gestite dall'Unione Europea delle Federazioni Calcistiche (UEFA),[7][8] il J-Museum documenta la storia della Juventus e del calcio cittadino e nazionale, nonché il proprio ruolo nella storia di Torino e d'Italia[9] assieme agli avvenimenti più significativi accaduti nella Penisola e nel mondo dalla fine del XIX secolo, tramite l'uso di nuove tecnologie,[10] fornendo un quadro sportivo e sociologico attraverso la storia dello sport.[11] La struttura museale annovera anche una collezione di memorabilia, foto, documenti istituzionali ed equipaggiamenti calcistici usati dagli antichi giocatori che militarono nella Juventus, nonché i trofei vinti dalla prima squadra della società torinese.[11]

Affiliato dal mese d'ottobre 2012 alla Federazione dei musei del calcio, organizzazione nazionale con lo scopo di promuovere la diffusione della cultura nello sport,[12] è il primo museo sportivo nel Paese per numero di visitatori (oltre 163 000 a giugno 2013)[13][14] nonché l'unico del suo genere a essere inserito nella classifica annuale dei cento siti d'interesse più visitati a livello nazionale stilata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) nel mese di dicembre di quell'anno,[15][16] affermandosi tra i primi cinquanta in modo pressoché stabile dal 2014.[17]

Cenni storici

Progetto e realizzazione

«Un eventuale archivio serio della Juve sarebbe uno straordinario spaccato di storia della FIAT e, quindi, di storia d'Italia.»[18]
(Giovanni De Luna, Il tifo pro e contro l'Italia. Un laboratorio dell'identità nazionale, 2000.)

Già presente nel primo progetto di acquisizione e ristrutturazione dello stadio delle Alpi presentato dall'allora dirigenza del club a metà degli anni 1990,[19] l'idea di un museo che raccontasse la storia della squadra bianconera fu riproposta nel secondo progetto che portò alla realizzazione dello Juventus Stadium nel 2008. Nella seconda metà di quell'anno fu costituito un comitato scientifico composto dallo storico torinese Giovanni De Luna, dal professore dell'Università di Torino Paolo Bertinetti, dal collezionista Ermanno Vittorio e dal giornalista sportivo Darwin Pastorin, mentre la realizzazione architettonica dello spazio espositivo venne affidata allo studio Camerana&Partners, in collaborazione con lo Studio Dedalo, sotto il coordinamento dall'architetto Benedetto Camerana.[20] L'intero allestimento multimediale del museo è stato curato dal gruppo imprenditoriale Nussli.[21]

Con un investimento complessivo di quindici milioni di euro per la sua realizzazione, l'edificio destinato a ospitare il museo fu edificato tra l'autunno del 2011 e la primavera del 2012, venendo poi inaugurato il 16 maggio di quell'anno dal presidente della Juventus Andrea Agnelli, il quale nominò nell'occasione presidente della struttura il giornalista levantese Paolo Garimberti.[20] Inserito sia nel tour dello Stadium che nel circuito museale cittadino e regionale,[20] fu aperto al pubblico per la prima volta il giorno successivo[22] ricevendo elogi da varie autorità quali il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, e l'assessore regionale alla cultura, Michele Coppola,[23] e, nei giorni successivi, dalle principali autorità della cultura torinese.[24]

Inizio d'attività

Una veduta della sala trofei (ottobre 2013).

In virtù dell'incremento nel numero di visitatori al J-Museum durante i suoi primi sei mesi d'attività, l'istituzione aderì il 1º ottobre 2012 alla Federazione Musei del Calcio nonché iscritta nel 2013 all'Abbonamento Musei Torino Piemonte.[25][26] Ancora in questo senso, fu siglata in seguito un'alleanza strategica finalizzata alla valorizzazione della cultura e dell'arte nella regione Piemonte con il Museo nazionale del Cinema e la Reggia di Venaria,[27] «una perfetta dimostrazione di come la cultura "alta" e "bassa" possano intrecciarsi», secondo le parole dell'artista Ugo Nespolo.[28]

Tra il maggio e l'ottobre del 2013 il museo ospitò la sua prima mostra temporanea: Il Lunedì si parlava di calcio. Agnelli-Juventus: 90 anni di passione bianconera, esposizione di carattere storico-culturale in occasione dei novant'anni del sodalizio istaurato tra la Juventus e la dinastia industriale degli Agnelli, azionista di maggioranza del club dal 1967. La mostra espose documentazione inedita, testimonianze e memorabilia di rilievo, presentata dal curatore Lodovico Passerin d'Entrèves, quale il Pallone d'oro conferito dalla rivista francese France Football a Michel Platini nel 1983, da lui già donato all'imprenditore torinese Gianni Agnelli.[29]

Dal dicembre 2013 il J-Museum offre al pubblico un insieme di attività didattiche e iniziative correlate con la cultura in Italia,[30] ospitando quattro mesi più tardi l'esposizione Invasione di campo. L'arte entra in gioco, curata dalla Galleria d'arte moderna e contemporanea di Torino (GAM), che racconta le emozioni e le suggestioni che scaturiscono dall'esperienza calcistica e sportiva.[31]

Il 5 ottobre 2015 è stata inaugurata la mostra permanente J-Sport – I campioni tifano Juventus, dedicata agli atleti extracalcistici che hanno in comune il proprio sostegno per la Juventus,[32] mentre due mesi più tardi è stata aperta al pubblico una sala multimediale dedicata alla prima squadra bianconera,[33] attraverso la quale la superficie museale è stata ampiata dagl'iniziali 1500 a 2014.[34]

Compatibilità ambientale

Analogamente al percorso già intrapreso con lo Juventus Stadium, il sistema elettrico del J-Museum sfrutta in modo intensivo l'acqua piovana e l'energia solare grazie a dei dispositivi di inseguimento solare. Il sistema multimediale, invece, annovera sistemi di lampade e schermi a LED e player museali allo stato solido per l'immagazzinamento dei dati su sistemi di Solid State Disk (SDD), assieme ad altre soluzioni a basso consumo energetico in base ai criteri di ecocompatibilità dettati dal protocollo di Kyōto.[35]

Inoltre, l'intero sistema hardware e software che monitora l'attività degli apparati multimediali del museo è stato implementato in modo da generare delle macchine virtuali che permettessero la gestione completa di tutte le funzionalità anche in remoto: dalla modifica delle sequenze d'illuminazione fino alla sostituzione dei materiali multimediali in esecuzione sugli schermi.[35]

J-Lounge

Dal 7 marzo al 16 aprile 2014 è stata inaugurata un'esposizione temporale – la prima fuori dall'Italia – del materiale esposto nel J-Museum, includendo alcuni trofei vinti dalla prima squadra bianconera, nella sede del FIAT Caffé di Tōkyō, in Giappone. Inoltre è stato aperto un punto d’incontro di simpatizzanti juventini nella regione dell'Asia Pacifica, provvisto di collegamenti multimediali con lo Juventus Stadium e il centro d’allenamento di Vinovo, denominato J-Lounge (pron. /ˈdʒeɪ laʊndʒ/).[36] Il ricavato è stato consegnato alla Japan Blind Football Association (JFBA), la principale associazione giapponese di calcio paralimpico.[37]

Struttura espositiva

Le maglie di Scirea e Del Piero, parte della raccolta dedicata ai calciatori con oltre 300 presenze in bianconero.

Il museo occupa un'area totale di 2014[34] divisi in due piani e due aree.[38] Il primo piano è suddiviso in otto sale, di cui una dedicata a mostre temporanee,[39] un'altra designata a ospitare attività didattiche e culturali,[9] e le rimanenti sei dedicate al percorso espositivo, includendo un planisfero che indica tutti gli scenari in cui la squadra si è presentato dal 1900:[40]

Collezioni

Memorabilia bianconera all'ingresso del museo, tra cui il quadro Il portiere di Enrico Paulucci.

Tra il materiale d'eccezione in mostra permanente al museo ci sono la panchina sopra cui fu fondato il club nell'autunno del 1897, pubblicazioni societarie – la più antica risale al 1903 –, documenti che attestano la fondazione e primo quindicennio di storia del club scritti da Enrico Canfari, alcuni quadri del pittore e antico portiere juventino Enrico Paulucci, il testo e la partitura manoscritta del primo inno societario scritto dal poeta torinese Corrado Corradini nel 1915, il contratto dell'acquisto di Giampiero Boniperti stipulato nel 1946 e le scarpe che usò nell’incontro valito per l’ultima giornata del campionato 1960-61 – l’ultima disputata in carriera –, maglie autografate da giocatori di rilievo quali Omar Sívori e John Charles, fasce autografate di storici capitani della squadra bianconera quali Roberto Baggio e Alessandro Del Piero, le scarpe di gioco di Michel Platini, la maglia di Beniamino Vignola sfoggiata nella finale di Coppa delle Coppe 1983-84 contro il Porto, la casacca di Fabrizio Ravanelli indossata nella finale di Champions League 1995-96 contro l’Ajax, gli schemi tattici e gli appunti di Marcello Lippi disegnati sul bloc-notes nonché la maglia di Del Piero usata nella finale di Coppa Intercontinentale 1996 contro il River Plate disputatasi nel novembre di quell'anno, i premi al calciatore europeo dell'anno consegnati a Sívori (1961) e Pavel Nedvěd (2003), il pallone dell’incontro disputato nella penultima giornata del campionato vinto senza sconfitte nel 2012 contro il Cagliari, versioni originali della Coppa Campioni d'Italia e il trofeo della coppa nazionale, nonché premi individuali vinti da calciatori tuttora in attività quali il portiere Gianluigi Buffon e repliche di tutti i principali trofei vinti dalla prima squadra.[46]

La mostra permanente Fratelli d'Italia espone numerosi oggetti di valore sportivo correlati ai cosiddetti «bianconeri in azzurro»: tra essi il Trophée Victoire ottenuto dalla Nazionale italiana dopo il trionfo nel 1938[47] assieme a una foto recante gli autografi dei membri della rosa vincitrice e dell'allora commissario tecnico Vittorio Pozzo, i calzoncini usati da Gaetano Scirea, oltre che le maglie usate da Paolo Rossi e Marco Tardelli, nella finale della XII Coppa del Mondo disputatasi tra l'Italia e la Germania Ovest nel 1982; la maglia di Alessandro Del Piero usata durante il campionato mondiale del 2006 e una riproduzione della Coppa FIFA conferita nella cerimonia di premiazione, svoltasi dopo la finale tra la Squadra Azzurra e la Francia, celebrata a Berlino il 9 luglio di quell'anno.[46]

Archivio

Il J-Museum possiede un schedario multimedia bilingue su un tavolo multitouch da 103 pollici, dell’ampiezza di 130x240 cm. e gestito da un unico software partizionato in otto postazioni che consentono l'esposizione – attraverso user-feedback – di video, immagini, musica e schede di tutti i giocatori ed allenatori che militarono nella Juventus dalla sua fondazione nel 1897, oltre a una selezione di partite di rilievo.[21] L'archivio conta con una selezione di radiocronache sportive dagli anni 1930 a cura di giornalisti come Nicolò Carosio, Alfredo Provenzali, Enrico Ameri e Sandro Ciotti, includendo la trasmissione dell'incontro valevole per la Coppa Intercontinentale 1985 tra la Juventus e l'Argentinos Juniors – ritenuta dalla stampa specializzata quale la migliore edizione nella storia del torneo – a cura di Gianfranco Accio.[48]

Ubicazione e accesso

Posto tra la Curva Nord e la Tribuna Est dello Juventus Stadium, il J-Museum si colloca in via Druento, in prossimità dell'area della Continassa, tra i quartieri Vallette e Barriera di Lanzo (V Circoscrizione di Torino). L'impianto è raggiungibile dalla Stazione di Rigola-Stadio, dall'Autostrada A55[49] ed attraverso il percorso della linea C del pullman turistico City Sightseeing Torino.[50][51]

A tutto il giugno 2013 la struttura ha accolto oltre 14 000 visitatori al mese, facendone l'istituzione museale sportiva più frequentata in Italia oltre che uno dei principali luoghi di promozione turistica nella Regione Piemonte.[15][52][53] Ad aprile 2015 il J-Museum fa segnare sia il record di 2 838 ingressi giornalieri, il 4 aprile,[54] sia quello di 21 643 biglietti mensili che portano a oltre 458 000 le visite dalla sua inaugurazione,[55] occupando il quarantaquattresimo posto – il massimo ottenuto da una istituzione museale sportiva – nella classifica annuale dei cento siti d'interesse più visitati nel Paese stilata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) nel mese di dicembre 2014.[56]

Note

  1. ^ Torino Passioni senza fine, p. 3
  2. ^ Il materiale espositivo al J-Museum è offerto contemporaneamente in lingua italiana ed inglese, cfr. È il giorno di Juventus Museum, in juventus.com, 16 maggio 2012. URL consultato il 10 ottobre 2012.
  3. ^ Un museo, una coppa, due Presidenti, in juventus.com, 16 maggio 2012. URL consultato il 10 ottobre 2012.
  4. ^ (ES) Edna Zúñiga, ¡Goooool! Los mejores museos de fútbol del mundo, in El Universal, 17 luglio 2013. URL consultato il 2 dicembre 2013.
  5. ^ (ES) Rocío Guevara, Juventus, divino tesoro, in Marca, 14 maggio 2014. URL consultato il 15 maggio 2014.
  6. ^ Osella, «Torino»
  7. ^ a b L'House of European Football è un'iniziativa a carattere esclusivamente privato, aperta al pubblico solo in alcuni eventi organizzati dall'UEFA, cfr. (EN) Revamping the House of European Football (PDF), in uefadirect, n. 137, Union des Associations Européennes de Football, aprile 2014, p. 9, OCLC 50514545.
  8. ^ a b (EN) Tracksuits in the Office (PDF), in The Technician, n. 51, Union des Associations Européennes de Football, febbraio 2012, p. 9, OCLC 802664984.
  9. ^ a b Didatour – Annuario turismo scolastico e didattica 2013-2014, p. 39
  10. ^ (ES) El fútbol llena estadios... y museos, in AS, 20 giugno 2012. URL consultato il 4 dicembre 2013.
  11. ^ a b Guido Vaciago, La galleria delle emozioni, in Tuttosport, 24 aprile 2012.
  12. ^ La Federazione Musei del Calcio raccoglie l'adesione dello Juventus Museum, in Federazione Italiana Giuoco Calcio, 1º ottobre 2012. URL consultato il 10 ottobre 2012.
  13. ^ Relazione finanziaria annuale 2013, p. 67
  14. ^ Filmato audio (ES) Daniel Martínez, Museo de Juventus: Una obra de arte, ESPN, 4 maggio 2013, a 0:02:03. URL consultato il 2 dicembre 2013.
  15. ^ a b Relazione finanziaria annuale 2013, pp. 19; 67
  16. ^ Alessandro Martini, Javier Pes, Emily Sharpe, Parigi prima nel mondo, Firenze in Italia (in calo), in Il Giornale dell'Arte, n. 331, maggio 2013, p. 21, ISSN 0394-0543 (WC · ACNP).
  17. ^ Il #JMuseum tra i 50 musei più visitati d'Italia, in juventus.com, 13 maggio 2014. URL consultato il 28 giugno 2016.
  18. ^ Giovanni De Luna, Il tifo pro e contro l'Italia. Un laboratorio dell'identità nazionale, p. 1491
  19. ^ Enrica Tarchi, Finalmente nostro!, in Hurrà Juventus, 7 [162], Juventus Football Club S.p.A., luglio 2002, pp. 8-12, ISSN 1594-5189 (WC · ACNP).
  20. ^ a b c È il giorno di Juventus Museum, in juventus.com, 16 maggio 2012. URL consultato il 10 ottobre 2012.
  21. ^ a b c Nussli Italia realizza gli allestimenti multimediali del Juventus Museum, in Sporteconomy, 18 maggio 2012. URL consultato il 28 novembre 2013.
  22. ^ Nasce J Museum, in juventus.com. URL consultato il 24 aprile 2012.
  23. ^ In breve: Museo Juventus, in Regione Piemonte, 9 ottobre 2012. URL consultato il 20 novembre 2013.
  24. ^ J-Museum, 20.000 persone e una visita speciale, in juventus.com, 3 luglio 2012. URL consultato il 10 ottobre 2012.
  25. ^ FIGC – ReportCalcio 2013, p. 41
  26. ^ Ci sarà anche lo Juventus Museum nella carta del 2013, in Regione Piemonte, 16 ottobre 2012. URL consultato il 19 dicembre 2013.
  27. ^ Cultura, calcio e cinema. Passioni senza fine., in La Venaria Reale, 14 novembre 2012. URL consultato il 9 dicembre 2013.
  28. ^ Calcio, cultura e cinema insieme per Torino, in La Stampa, 14 novembre 2012. URL consultato il 9 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2012).
  29. ^ Il Lunedì si parlava di calcio. Agnelli-Juventus: 90 anni di passione bianconera, in Abbonamento Musei Torino Piemonte. URL consultato il 27 dicembre 2013.
  30. ^ J-Museum, al via i laboratori per le scuole, in juventus.com, 7 dicembre 2013. URL consultato il 27 dicembre 2013.
  31. ^ Invasione di campo. L’arte entra in gioco, in Galleria civica d'arte moderna e contemporanea, 17 aprile 2014. URL consultato il 17 aprile 2014.
  32. ^ J-Sport, campioni e tifosi in mostra al Museum, in juventus.com, 4 ottobre 2015. URL consultato l'11 ottobre 2015.
  33. ^ a b Una nuova sala al JMuseum, in juventus.com, 15 dicembre 2015. URL consultato il 26 marzo 2016.
  34. ^ a b Filmato audio J1897 Members' Day, Juventus Football Club S.p.A., 24 maggio 2015, a 0:50:31. URL consultato il 26 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2015).
    «Valorizzazione Comparto Est dello Juventus Stadium»
  35. ^ a b Inaugurato a Torino lo "Juventus Museum": trionfa la multimedialità. URL consultato il 28 novembre 2013.
  36. ^ A Tokyo nasce la Juventus Lounge, in juventus.com. URL consultato il 15 marzo 2014.
  37. ^ Solidarietà senza confini, in juventus.com. URL consultato il 17 aprile 2014.
  38. ^ J-Museum – L'idea ed il progetto
  39. ^ J-Museum – Pianta
  40. ^ a b J-Museum – Il percorso espositivo, p. 1
  41. ^ a b c d J-Museum – The 360º Experience
  42. ^ J-Museum – Il percorso espositivo, p. 2
  43. ^ Aldo Agosti, Juve anni 30. Il successo del pragmatismo, p. 913
  44. ^ J scopre la nuova sala del J Museum, in juventus.com, 15 dicembre 2015, p. 10. URL consultato il 26 marzo 2016.
  45. ^ Filmato audio Giuseppe Bottero, Ecco la sala a tre dimensioni del museo Juve, La Stampa, 16 maggio 2012. URL consultato il 2 dicembre 2013.
  46. ^ a b Pastorin, 2012, «Fratelli d'Italia»
  47. ^ Fratelli d'Italia/Black and White Italy (JPG), su romeeamore.files.wordpress.com. URL consultato il 21 aprile 2014.
  48. ^ Pastorin, 2012, «La Juve si racconta»
  49. ^ J-Museum – Indicazioni stradali e accesso
  50. ^ Emanuela Minucci, «Poca gente al Mao? Portiamolo a Venaria», in La Stampa. URL consultato il 28 agosto 2014.
  51. ^ Linea C: Cosa c'è vicino alle fermate?, su torino.city-sightseeing.it, City Sightseeing Torino. URL consultato il 28 agosto 2014.
  52. ^ Lonely Planet Traveller, p. 84
  53. ^ (EN) Julie Bowman, Top 7 Things to do in Turin Italy, in Pure Travel Adventure Holidays. URL consultato il 22 novembre 2013.
  54. ^ Un JMuseum da record, su juventus.com, 4 aprile 2015.
  55. ^ Domenica tutti al JMuseum: la mamma non paga!, su juventus.com, 7 maggio 2015.
  56. ^ Mezzo milione al JMuseum, in juventus.com, 3 giugno 2015. URL consultato il 3 giugno 2015.

Bibliografia

Libri

Pubblicazioni varie

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