Continassa

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Disambiguazione – Se stai cercando il centro sportivo, vedi Juventus Training Center (Torino).
Continassa
Panoramica della Continassa; si noti l'omonima cascina, sede sociale della Juventus (2019)
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Piemonte
Provincia  Torino
Città Torino
CircoscrizioneCircoscrizione 5
QuartiereVallette
Altri quartieriLucento
Superficie0,26 km²
Coordinate: 45°06′40″N 7°38′03″E / 45.111111°N 7.634167°E45.111111; 7.634167

La Continassa è un'area di 256800 [1] situata nell'estrema periferia nord-ovest di Torino, all'interno della Circoscrizione 5; è una zona del quartiere Vallette confinante con Madonna di Campagna (zona Barriera di Lanzo) e il comune di Venaria Reale, delimitata a nord da strada Druento, a sud da corso Ferrara, a ovest da via Traves e a est dai terreni dello Juventus Stadium (impianto privato inaugurato nel 2011 al posto del precedente stadio delle Alpi) fino a Strada Altessano.

In seguito a una profonda riqualificazione,[2] nel 2017 fu edificato su gran parte dell'area il J-Village,[3] un complesso civile-sportivo multifunzionale che include la storica Cascina Continassa, la residenza padronale che diede nome all'intera area a cavallo di XVII e XVIII secolo, e di cui la società calcistica Juventus Football Club è proprietaria;[4] mentre nel lotto sud, appartenente al Comune di Torino dal 1913, sorge il PalaTorino, un impianto sportivo multifunzionale accanto un settore destinato a futuro parco pubblico.[5]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

La zona prende il nome dalla antica cascina Contina, su strada Druento, chiamata probabilmente così per via della moglie di un conte, forse caduta in disgrazia.[6] Un nomignolo non insolito, pensando a nomi di cascine che spesso rendono omaggio ai loro primi proprietari, ricorrendo o al cognome o al titolo di cui essi erano insigniti; esemplare è il caso della vicina cascina Cavaliera (in strada delle Vallette), che deve il suo nome al Cavalier General d'Envie, l'antico proprietario della tenuta. Continassa pare essere una successiva alterazione linguistica, indicante probabilmente le dimensioni dell'edificio[7] (il suffisso -assa, in questo caso, sembra avere valore accrescitivo più che peggiorativo).

Risalente con buona probabilità alla fine del XVII secolo, fu una cascina composta originariamente da una villa o edificio con diversi appartamenti, un rustico (per attività agricole), un filatoio e un ampio giardino volto a mezzogiorno.

Durante l'assedio di Torino (1706), la Contina fu occupata dagli assedianti e trasformata in un centro di raccolta e smistamento di artiglierie.[6]

All'esterno del muro perimetrale, sul lato est del portone principale, nel 1747 fu fatta costruire una cappella da Guglielmo Maggia, padrone del fondo, probabilmente assieme alla villa. Nella seconda metà del XVIII secolo la cascina, all'epoca di proprietà della famiglia Maggia, divenne una delle più grandi filande del Torinese, contando fra i suoi lavoratori 150-200 persone in grado di produrre circa 2 300 rubbi di bozzoli annui.[6]

Nel 1790 la cascina viene descritta dall’architetto Amedeo Grossi come:

«La Contina, villa, cascina e filatura de' signori teologi Maggia situata alla sinistra della strada di Druent sui confini del territorio di Torino, da cui son distanti due miglia; il civile è un sontuoso edificio con molti e comodi appartamenti, a cui vi resta unito il rustico, ed un ampio giardino verso mezzogiorno, che comunica con un filare lungo un quarto di miglio tramediante li beni di detta villa.»

È, quindi, un edificio in cui si sono svolte più funzioni e attività: la villa utilizzata come residenza padronale, la cascina che sottintende alle attività agricole e l'opificio paleoindustriale adibito a filatura.[6]

Il passaggio a proprietà comunale[modifica | modifica wikitesto]

Una veduta della colonia profilattica di Lucento «Maria Laetitia» presso la Cascina Continassa, in occasione della visita della delegazione della Croce Rossa Internazionale (1918)

La cascina Contina passò di proprietà ai Nigra nel corso del XIX secolo,[6] quindi acquistata dal Comune di Torino nel 1911[8] che, in primo momento, la riadattò a centro per la prevenzione di malattie, mentre più tardi, durante la seconda guerra mondiale, i fascisti la utilizzarono come carcere;[6] negli anni 60 del XX secolo, inoltre, la cascina ospitò anche i terremotati del Belice.[9] Poi, sia per la Contina che per i territori rurali circostanti, nei decenni successivi iniziò un periodo di graduale abbandono.[10]

Nel marzo 1969, dopo una gestione a carico del comune durata 18 anni, inclusa una sistemazione stradale,[11] fu inaugurato nel lotto orientale dell'area Continassa, tra la strada del Druent, via Traves e Corso Ferrara, un vasto e moderno stabilmento pubblico destinato ad attività di macellazione e commercio delle carni in sostituzione del precedente Mattatoio Civico, edificato in corso Vittorio Emanuele II tra il 1866 e il 1867[12] e ormai ritenuto «vecchio e superato».[11] Esso sarebbe stato dismesso appena sei anni più tardi e la superficie, dopo l'abbattimento della costruzione,[13] riqualificata per fare spazio, negli anni 2000,[14] a quella che verrà chiamata l'Arena Rock; una struttura che, a causa del poco impiego, sarà trasformata in pista di go-kart (anch'essa scarsamente utilizzata), salvo poi essere definitivamente abbandonata e demolita.[N 1][15] Parallelamente, su Corso Ferrara, nel 1985 sorse un mercato ittico.

Una veduta parziale della Cascina Continassa, divenuto un edificio residenziale, durante la prima metà degli anni 80

Nel 1984, in previsione del campionato del mondo 1990, fu proposta la costruzione di un nuovo e più ampio impianto calcistico torinese,[16] in sostituzione dell'ormai fatiscente stadio Comunale,[17] sito nel quartiere Santa Rita, che aveva servito la città nei precedenti sei decenni. Nel 1986, come sede in cui realizzare il nuovo stadio, fu scelta proprio la zona della Continassa.[18] Il progetto pensato per questa zona fu completato interamente nel 1990, col nome di stadio delle Alpi.

In quel periodo, per l'area Continassa si pensò a due diversi progetti: prima una "città dello sport" accanto allo stadio dei mondiali, con campi da tennis, piscine, palarock, parchi giochi e impianti base,[19] trasformando la cascina in una sede di "terziario sportivo" (con uffici, sale riunioni, biblioteca, foresteria, bar e ristoranti) riservata alla Federazione Italiana Giuoco Calcio;[20] poi, dopo il mondiale, il Comune prese in considerazione l'idea di trasformare la Cascina Continassa in un hotel a quattro stelle.[21] Entrambi i progetti si arenarono sicché l'area, già in stato di abbandono da anni, divenne sempre più degradata,[22] riducendo, tra l'altro, la settecentesca cascina a rifugio per gruppi rom.[23]

Concessione e riqualificazione della zona[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: J-Village.

La Juventus si dimostra interessata all'area della Continassa fin dal 1994.[24] La società bianconera ha come obiettivo costruire un impianto di sua proprietà[24] al posto del costoso e problematico stadio delle Alpi,[25] aprire un museo a tema juventino,[26] spostare la sede societaria all'interno della settecentesca Cascina Continassa[27] ed edificare un nuovo centro d'allenamento accanto all'impianto e alla sede.[24]

Otto anni dopo, il 18 giugno 2002 la Juventus ottiene, in seguito a un accordo con il Comune di Torino, il diritto di superficie sull'area del Delle Alpi per 99 anni,[28] versando nelle casse comunali 25 milioni di euro.[29] La società può così dare inizio al progetto di un nuovo stadio adatto al calcio,[30] sicuro e redditizio,[31] che nel frattempo si è evoluto in una vera e propria cittadella bianconera di proprietà del club, riservata sia alle infrastrutture della squadra,[32] sia ad attività commerciali collaterali[33] e altre iniziative rivolte ai tifosi;[34] il tutto sia nell'area circostante sia all'interno del futuro impianto.[35] Tutto ciò permette alla Juventus di garantirsi uno stadio di proprietà[33][26] e di guardare al futuro sviluppo dell'area.[34] L'11 giugno 2010 la Juventus acquista, in seguito a un protocollo d'intesa con la municipalità torinese, l'area della Continassa per i successivi 99 anni,[36] al prezzo di un milione di euro.[37] La società vuole così dare continuità al progetto stadio, riqualificando l'intera adiacente area di circa 270 000 metri quadrati.[36]

Nel biennio 2008-2009 viene completata la demolizione del Delle Alpi[38] e al suo posto, tra il 2009 e il 2011, viene costruito lo Juventus Stadium;[39] a seguire, nell'arco temporale tra il 2012 e il 2017, all'interno dell'impianto vengono già aperte strutture come il museo societario,[40] il centro medico[41] e il megastore.[42] Inoltre, nei dintorni dello stadio, si trova il centro commerciale Area 12.[43] Questo progetto proseguirà con la creazione della futura cittadella bianconera alla Continassa, per la quale viene scelto il nome di J-Village.[44] Questo progetto viene portato a compimento a cavallo tra la metà degli anni 2010 e i primi anni 2020 con il definitivo recupero della zona dal degrado:[45] alla sua consegna, il J-Village occupa un'area di 175475 [3] e consta di un centro d'allenamento riservato alla prima[46] e, occasionalmente, alla seconda squadra maschile[47] (centro che, a sua volta, include: una sala per le riunioni tecniche e visione dei video, gli studi televisivi di Juventus TV, canale tematico del club, la sala stampa e le aree degli sponsor),[48] un albergo di lusso,[49][50] una scuola internazionale,[51] un concept store[44] e della sede sociale[52] che, dal 2017, si trova proprio all'interno della Cascina Continassa, anch'essa recuperata dopo anni di abbandono.[52]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Esplicative[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Una volta demolita, farà spazio ad una parte del futuro J-Village, il complesso di edifici di proprietà della Juventus: infatti, nel tratto in cui si trovava l'Arena Rock, attualmente sorgono il Training Center e il J-Hotel.

Bibliografiche[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Progetto Planivolumetrico Continassa 2015, p. 7.
  2. ^ Gabriele Guccione, Nasce alla Continassa il "quartiere Juve", in la Repubblica, 23 luglio 2014, p. 4.
  3. ^ a b Progetto Planivolumetrico Continassa 2015, p. 13.
  4. ^ Il Cda Juve battezza la nuova sede alla Continassa, su calcioefinanza.it, 28 giugno 2017. URL consultato il 7 novembre 2017 (archiviato il 7 novembre 2017).
  5. ^ Il Mazda Palace di Torino che futuro avrà?, su mole24.it, 16 ottobre 2020.
  6. ^ a b c d e f Cascina Continassa, su MuseoTorino, Comune di Torino. URL consultato il 31 dicembre 2013 (archiviato il 27 dicembre 2013).
  7. ^ Forse anche in rapporto alla vicina - e oggi inesistente - Continetta, un'antica e più modesta cascina più a est.
  8. ^ Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, su MuseoTorino, 1984, p. 14. URL consultato il 2 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2018).
  9. ^ Savonera - Una storia di vita e di fede, su books.google.it, 2003, p. 14. URL consultato il 2 agosto 2018 (archiviato il 2 agosto 2018).
  10. ^ Elena Falco, Arena Rock, la tendopoli in una zona alle Vallette di edifici industriali e mattatoi, su torinotoday.it, 1º aprile 2011. URL consultato il 17 maggio 2020 (archiviato il 25 agosto 2012).
  11. ^ a b Inaugurato il nuovo mattatoio, in Fotocronache torinesi, Torino. Rivista bimestrale del Comune, n. 2, Comune di Torino, marzo/aprile 1969, pp. 70-71, EAN 2560021324465.
  12. ^ Mattatoio civico, su MuseoTorino, Comune di Torino. URL consultato il 17 aprile 2023.
  13. ^ AL VIA IL RECUPERO DI UNA PARTE DELL'EX MATTATOIO DI VIA TRAVES, Comune di Torino, 28 ottobre 1999. URL consultato il 4 agosto 2016 (archiviato il 20 agosto 2016).
  14. ^ Grazia Longo, Continassa: arena flop [collegamento interrotto], in La Stampa, 16 maggio 2008, p. 75.
  15. ^ L'Arena Rock e le altre cattedrali nel deserto, su mole24.it, 6 ottobre 2011. URL consultato il 17 maggio 2020 (archiviato il 17 settembre 2017).
  16. ^ Lo stadio per i mondiali, in La Stampa, sez. Cronaca di Torino, 23 ottobre 1984, p. 17. URL consultato il 29 luglio 2018 (archiviato il 3 marzo 2020).
  17. ^ «Stadio al Campo volo, un'occasione perduta», in La Stampa, sez. Cronaca di Torino, 24 aprile 1985, p. 13. URL consultato il 29 luglio 2018 (archiviato il 22 agosto 2017).
  18. ^ Giuseppe Sangiorgio, Deciso, nuovo stadio alle Vallette, in La Stampa, sez. Cronaca di Torino, 13 marzo 1986, p. 19. URL consultato il 29 luglio 2018 (archiviato il 3 marzo 2020).
  19. ^ Intorno al nuovo stadio una cittadella di sport, in La Stampa, sez. Cronaca di Torino, 15 marzo 1987, p. 18. URL consultato il 3 aprile 2018 (archiviato il 29 luglio 2018).
  20. ^ Maurizio Tropeano, Attorno al nuovo stadio della Continassa una città di sport, in Stampa Sera, 8 marzo 1990, p. 11. URL consultato il 3 aprile 2018 (archiviato il 29 luglio 2018).
  21. ^ Delle Alpi: sorgerà un hotel a 4 stelle, in Stampa Sera, 16 gennaio 1992, p. 3. URL consultato il 3 aprile 2018 (archiviato il 29 luglio 2018).
  22. ^ A rischio le ultime cascine, in La Stampa, 24 luglio 1996, p. 39. URL consultato il 3 aprile 2018 (archiviato il 29 luglio 2018).
  23. ^ Gianni Giacomino, Blitz alla Continassa, città fantasma dei romeni, in La Stampa, sez. Cronaca di Torino, 11 marzo 2004, p. 47. URL consultato il 3 aprile 2018 (archiviato il 29 luglio 2018).
  24. ^ a b c Tifosi, volete un nuovo stadio?, in La Stampa, 25 giugno 1994, p. 30. URL consultato il 19 aprile 2018 (archiviato il 15 giugno 2018).
  25. ^ Fabio Vergnano, Bettega: Così ho cambiato la Juve, in La Stampa, 24 dicembre 1994, p. 25. URL consultato il 24 marzo 2018 (archiviato il 21 giugno 2018).
  26. ^ a b Enrica Tarchi, Finalmente nostro!, in Hurrà Juventus, 7 [162], Juventus Football Club S.p.A., luglio 2002, pp. 8-12, ISSN 1594-5189 (WC · ACNP).
  27. ^ Lo scoop del "maestro" della fotografia Salvatore Giglio: l'Avvocato Agnelli primo a esplorare il futuro "JVillage", su tuttojuve.com, 6 luglio 2017. URL consultato il 10 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2018).
  28. ^ La Juventus Football Club S.p.A. e il Comune di Torino hanno firmato il protocollo d'intesa per lo stadio Delle Alpi (PDF), Juventus Football Club S.p.A., 18 giugno 2002. URL consultato il 28 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2017).
  29. ^ Giuseppe Sangiorgio, Via libera della giunta al nuovo «Delle Alpi», in La Stampa, sez. Torino e Provincia, 22 dicembre 2002, p. 38. URL consultato il 23 luglio 2018 (archiviato il 15 giugno 2018).
  30. ^ Fabio Vergnano, Juve, risposta ai tifosi - Soltanto in 40 mila nel nuovo «salotto», in La Stampa, 15 novembre 2003, p. 30. URL consultato il 17 maggio 2020 (archiviato il 22 giugno 2020).
  31. ^ Giuseppe Sangiorgio e Fabio Vergnano, Juve vista sul futuro - Ecco la nuova casa, in La Stampa, 18 gennaio 2003, p. 30.
  32. ^ Marco Ansaldo, La Juve sfratta il Grande Torino, in La Stampa, sez. Sport Cronaca, 27 ottobre 2004, p. 50. URL consultato il 13 marzo 2018 (archiviato il 21 giugno 2018).
  33. ^ a b Emanuela Minucci, Nel giorno della Corea arriva l'accordo sugli stadi, in La Stampa, sez. Torino e Provincia, 19 giugno 2002, p. 37. URL consultato il 21 febbraio 2018 (archiviato il 15 giugno 2018).
  34. ^ a b Stagione 2001-2002: 105º anno dalla fondazione (PDF), Juventus Football Club S.p.A., 28 ottobre 2002, p. 25. URL consultato il 6 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2019).
  35. ^ Emanuela Minucci, Nuovo Delle Alpi, a luglio via ai lavori, in La Stampa, sez. Torino Nord-Ovest, 15 giugno 2005, p. 14. URL consultato il 6 aprile 2018 (archiviato il 15 giugno 2018).
  36. ^ a b PROGETTO DI BILANCIO AL 30 GIUGNO 2010 (PDF) [collegamento interrotto], su juventus.com, Juventus Football Club S.p.A., 30 giugno 2010, p. 14.
  37. ^ Intesa con il comune: un polo bianconero alla Continassa, su jmania.it, 11 giugno 2010.
  38. ^ BILANCIO D'ESERCIZIO AL 30 GIUGNO 2009 (PDF), su borsaitaliana.it, Juventus Football Club S.p.A., 24 settembre 2009, p. 51. URL consultato il 21 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2018).
  39. ^ Timothy Ormezzano, La scommessa della Juve, uno stadio senza barriere, su repubblica.it, 8 settembre 2011. URL consultato il 9 settembre 2011 (archiviato l'8 settembre 2011).
  40. ^ È il giorno di Juventus Museum, su juventus.com, 16 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  41. ^ J Medical è realtà, su juventus.com, 23 marzo 2016.
  42. ^ Ecco a voi il nuovo Juventus Store, su juventus.com, 30 giugno 2017. URL consultato il 17 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2018).
  43. ^ 27 ottobre 2011: effetti speciali e un bagno di folla per Area 12 (PDF) [collegamento interrotto], in Noi di Nordiconad, settembre-novembre 2011, pp. 6-9.
  44. ^ a b J-Village, gli insediamenti, su juventus.com, 15 ottobre 2015. URL consultato il 7 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2018).
  45. ^ Presentato ufficialmente il JVillage, su juventus.com, 16 ottobre 2015. URL consultato il 25 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2018).
  46. ^ Il primo allenamento al JTC!, su juventus.com, 9 luglio 2018. URL consultato il 13 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2018).
  47. ^ La seconda squadra bianconera è realtà!, su juventus.com, 3 agosto 2018. URL consultato il 13 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2018).
  48. ^ Guido Vaciago, Campi e sede pronti a luglio: il ritiro sarà qui, in La Juventus del futuro: Alla scoperta della Continassa, Tuttosport, n. 253, 13 settembre 2016, p. 5.
  49. ^ Il J-Hotel apre al pubblico, su juventus.com, 24 agosto 2019. URL consultato il 24 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2019).
  50. ^ Benvenuti al J-Hotel!, su juventus.com, 19 novembre 2019. URL consultato il 21 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2019).
  51. ^ Ecco WINS, scuola internazionale di eccellenza, su juventus.com, 16 novembre 2017. URL consultato il 13 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2018).
  52. ^ a b La Juventus entra nella sua nuova casa, su juventus.com, 17 luglio 2017. URL consultato il 14 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2018).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Libri[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Lorenzo Amedeo Grossi, Guida alle cascine, e vigne del territorio di Torino e suoi contorni, Torino, 1790, p. 48.
  • Walter Chervatin, Partecipazione religiosa in una comunità di antico regime: Lucento nella seconda metà del Settecento, Torino, Università degli studi di Torino, 2010-2011, p. 45.
  • Giancarlo Magnin, Margherita Marietta Sperandio, Lucia Milano, Maria Vittoria Richetto, Lorenzo Vaglienti, don Alessio Toniolo, Savonera – Una storia di vita e di fede, Cantalupa, Effatà Editrice, 2003, p. 14.

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Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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