Museo del Calcio

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Museo del Calcio
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàFirenze
IndirizzoViale Aldo Palazzeschi 20
Coordinate43°46′39.96″N 11°18′09.98″E / 43.777768°N 11.302771°E43.777768; 11.302771
Caratteristiche
TipoCalcio
CollezioniTrofei e cimeli
Periodo storico collezioniXX-XXI secolo
Istituzione22 gennaio 2000
FondatoriFederico Sordillo
Apertura22 maggio 2000
ProprietàFedercalcio Servizi s.r.l.
GestioneFondazione Museo del Calcio
DirettoreMatteo Marani (Presidente)
Visitatori18 000 (2022)
Sito web

Il Museo del Calcio è situato in viale Palazzeschi 20 a Firenze, nel quartiere di Coverciano, nella casa coloniale del Podere Gignoro, collocata all'interno del Centro Tecnico Federale della FIGC.

Il museo, che fa capo alla Fondazione Museo del Calcio, raccoglie la storia presente e passata della nazionale di calcio dell'Italia e della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Sono esposti numerosi cimeli della nazionale italiana dal 1922 ad oggi (palloni, medaglie, scarpe, coppe, maglie, ecc.), oltre a un centro informativo digitale con archivio di fotografie e filmati.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Museo del Calcio fu ideato in previsione dei lavori di ampliamento del Centro Tecnico Federale, in occasione di Italia 1990, su iniziativa di Fino Fini,[1] Presidente della Fondazione.

Il 22 maggio 2000[2] venne aperto il Museo del calcio[2][1] (la cui "fondazione" era stata creata nel 1996),[3] con una cerimonia di inaugurazione svolta a Palazzo Vecchio alla presenza dell'allora Ministro per i beni culturali, Giovanna Melandri, e delle massime autorità federali e civili. Il museo, realizzato in una cascina abbandonata ai margini del Centro Tecnico Federale,[2] ebbe inizialmente una superficie di 800  per l'esposizione di trecento cimeli,[2] e un costo totale di 1500000000 L. utilizzati dall'attivo dei fondi di Italia 1990.[2]

Sede[modifica | modifica wikitesto]

Il museo trova sede nella ristrutturata casa coloniale chiamata Podere Gignoro. Il recupero dell'edificio avvenne, su progetto dell'architetto Franco Di Ferdinando,[4] mediante la ricostruzione fedele della volumetria rilevata e dedotta, con il mantenimento dei vuoti e dei pieni, della posizione delle finestre e degli accessi, delle arcate, pur se tutto è stato ottenuto mediante strutture edilizie attuali. Le strutture orizzontali furono ricostruite con gli stessi materiali tradizionalmente usati, con travi in legno, travicelli e mattoni. I lavori terminarono nel 1992. Attualmente è di nuovo visibile l'edificio di un tempo, articolato su un corpo centrale a tre piani, accompagnato da due ali con varie soluzioni di continuità dei tetti, il tutto affacciato sulla grande aia ripavimentata, al di sotto della quale si apre la nuova grande sala interrata per convegni e congressi.

Percorso espositivo[modifica | modifica wikitesto]

Il percorso museale è articolato in sei sale:

La visita al museo dà la possibilità anche di visitare l'area dei campi del Centro Tecnico Federale di Coverciano, dove si allena la nazionale maggiore.

Mostre[modifica | modifica wikitesto]

La Fondazione Museo del Calcio ospita regolarmente, all'interno dei suoi spazi, mostre temporanee ed eventi culturali finalizzati alla promozione della cultura sportiva e alla valorizzazione del ricco patrimonio storico presente all'interno della Fondazione stessa. Oltre all'esposizione permanente, la Fondazione organizza periodicamente mostre itineranti su tutto il territorio nazionale, presso altri musei ed istituzioni pubbliche. Essa inoltre promuove e favorisce rapporti di collaborazione con altri Musei e centri culturali, italiani ed esteri, attraverso il prestito di cimeli e la fruizione di numerosi documenti conservati nel proprio archivio storico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Addio a Fino Fini, medico della Nazionale e ideatore del Museo del Calcio, su ilcalcioillustrato.it. URL consultato il 10 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2020).
  2. ^ a b c d e A Firenze la memoria del calcio, su archiviolastampa.it.
  3. ^ Giunti, p. 7.
  4. ^ Addio a Di Ferdinando, ampliò Coverciano, su lanazione.it.
  5. ^ Maglia di Silvio Piola della partita Austria-Italia del 24 marzo 1935, su figc.it. URL consultato il 16 febbraio 2022.
  6. ^ Maglia n°6 della Nazionale indossata da Franco Baresi ai Mondiali USA del 1994, su figc.it. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  7. ^ Costacurta dona la maglia di USA '94, su figc.it. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  8. ^ maglia n°18 rita guarino, su figc.it. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  9. ^ maglia n°9 di carolina morace, su figc.it. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  10. ^ Alia Guagni al Museo del Calcio. Tappa alla sua maglia azzurra, su figc.it. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  11. ^ Coppa Internazionale vinta dall'Italia nel 1930, su figc.it. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  12. ^ Coppa del Duce – Coppa del Mondo 1934, su figc.it. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  13. ^ Divisa da gioco - maglia n.5, pantaloncini, scarpe e parastinchi personalizzati - di Fabio Cannavaro, indossata nella Finale del Mondiale 2006., su figc.it. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  14. ^ Maglia n°10 della Nazionale indossata da Giacinto Facchetti., su figc.it. URL consultato il 24 febbraio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Coverciano Centro Tecnico Federale 1958-2018. Storia di un luogo e degli uomini che lo hanno reso leggenda, Firenze, Giunti, 2019, ISBN 9788809879331.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]