Angelo Pagotto

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Angelo Pagotto
Pagotto in azione al Milan nel 1996
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 189 cm
Peso 85 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex portiere)
Squadra Avellino (Preparatore dei portieri)
Termine carriera 2007 - giocatore
Carriera
Giovanili
1991-1992Verbania
1992-1994Napoli
Squadre di club1
1993-1994Napoli0 (0)
1994-1995Pistoiese34 (-21)
1995-1996Sampdoria24 (-33)
1996-1997Milan9 (-10)
1997Empoli4 (-7)
1997-1999Perugia36 (-42)
1999Reggiana12 (-14)
1999-2000Perugia2 (-1)
2001-2003Triestina52 (-52)
2003-2005Arezzo71 (-69)
2005-2006Torino0 (0)
2006-2007Grosseto8 (-9)
2007Crotone5 (-11)
Nazionale
1990-1992Bandiera dell'Italia Italia U-183 (-1)
1994-1996Bandiera dell'Italia Italia U-2110 (-5)
Carriera da allenatore
2019LucchesePortieri
2019-2023AvellinoPortieri
2023-AvellinoPortieri
Palmarès
 Europei di calcio Under-21
Oro Spagna 1996
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 13 settembre 2023

Angelo Pagotto (Verbania, 21 novembre 1973) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo portiere, preparatore dei portieri dell'Avellino.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Iniziò la carriera nella squadra della sua città; nel 1992 venne notato da alcuni osservatori del Napoli, che lo ingaggiarono per la squadra Primavera. Aggregato alla prima squadra come terzo nel ruolo per la stagione 1993-1994, venne poi dato in prestito alla Pistoiese dove disputò da titolare il campionato di Serie C1 1994-1995, contribuendo alla promozione dei toscani nella serie cadetta.

Dopo aver rifiutato un'offerta della Juventus[1], raggiunse l'apice della sua carriera nella stagione 1995-1996 quando, pur ancora molto giovane, ottenne le chiavi della porta della Sampdoria e della nazionale Under-21; ciò gli permise la stagione successiva di vestire la maglia del Milan. Arrivato al club rossonero da grande promessa, cominciò come titolare, ma fu poi relegato in panchina a vantaggio del veterano Sebastiano Rossi e non riuscì ad affermarsi, anche a causa dell'annata della squadra, rimasta la più negativa dell'era Berlusconi.

L'anno seguente i milanesi lo cedettero in prestito all'Empoli, sempre in Serie A, ma già nell'ottobre del 1997 venne acquistato a titolo definitivo dal Perugia, in Serie B, dove fu titolare. Dopo la promozione degli umbri nella massima categoria, perse il posto nell'undici titolare a vantaggio prima di Roccati e poi di Mazzantini; in particolare, dopo la prima giornata di campionato, in cui il Perugia venne sconfitto 3-4 dalla Juventus anche a causa di alcuni suoi errori, fu accusato dal presidente biancorosso Luciano Gaucci di aver «venduto» la partita ai torinesi[1].

Nel mercato di gennaio venne quindi nuovamente prestato, stavolta alla Reggiana, dove non riuscì a evitare la retrocessione in Serie C1. Terminato il prestito, nell'estate del 1999 rientrò in Umbria col ruolo di dodicesimo di Mazzantini. Nel gennaio 2000 risultò positivo alla cocaina in un controllo antidoping effettuato dopo Fiorentina-Perugia del novembre 1999.[2] Squalificato per due anni e licenziato dal club biancorosso per giusta causa[1], Pagotto scontò quasi interamente la condanna[3], pur professatosi sempre innocente: in tal senso, nel 2005, la richiesta di archiviazione del procedimento penale per sospetto scambio di provette farà emergere seri dubbi sulla regolarità del controllo.[4]

Nel frattempo, Pagotto aveva ripreso la carriera agonistica: dopo due anni alla Triestina – terminati con la rescissione del contratto, dopo che il presidente alabardato Amilcare Berti lo aveva accusato di aver venduto delle partite[5] – e un altro biennio all'Arezzo, nel 2005 venne ingaggiato dal Torino dove però non giocò mai.

Successivamente militò nel Grosseto e nel Crotone. Il 28 aprile 2007, in occasione della partita Crotone-Spezia di Serie B, risultò nuovamente positivo alla cocaina.[6] Il 30 luglio dello stesso anno, dopo l'audizione davanti alla Procura Antidoping del CONI, ammise le proprie colpe,[7] sicché il successivo 14 settembre la Corte di Giustizia della FIGC lo condannò a otto anni di squalifica, ridimensionando la richiesta di sospensione a vita avanzata dalla Procura. Con questo provvedimento la carriera di calciatore professionista di Pagotto risultò definitivamente compromessa.

Nel 2011, ancora sotto squalifica, fu sorpreso ad allenare di nascosto i portieri della Sanremese e subì pertanto una sanzione aggiuntiva di ulteriori sei mesi.[8] Negli anni successivi uscì dal mondo dal calcio: emigrò in Germania e lavorò come cuoco e pizzaiolo; nel 2018, grazie all'aiuto della sorella, trovò lavoro come magazziniere in un'azienda tessile di Prato[1].

In carriera ha totalizzato complessivamente 53 presenze in Serie A e 114 in Serie B.

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1990 e il 1992 militò nella nazionale Under-18, totalizzando 3 presenze. Nel biennio 1994-1996 fu il portiere titolare della nazionale Under-21 allenata da Cesare Maldini, con cui vinse l'europeo di categoria nel 1996, il terzo consecutivo per gli azzurrini, battendo nella finale di Barcellona i padroni di casa della Spagna: nell'epilogo ai tiri di rigore, proprio Pagotto risultò decisivo parando i tentativi di Raúl e Iván de la Peña.[9][10]

Sebbene avesse contribuito in maniera primaria alla conquista del titolo continentale, Pagotto non prese parte al torneo olimpico di Atlanta 1996, svoltisi due mesi dopo: pur rinnovandogli la propria stima, Maldini gli preferì il fuoriquota Gianluca Pagliuca e il diciottenne Gianluigi Buffon – riserva di Pagotto all'europeo –, ritenendo opportuno che quest'ultimo accumulasse esperienza alle spalle di un portiere più navigato.[11][12]

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Pagotto, terminata la squalifica, il 26 marzo 2019 venne assunto dalla Lucchese come allenatore dei portieri: essendo una società sull'orlo del fallimento, svolse questo incarico senza ricevere remunerazione[5]. Con lo stesso ruolo, il 1º agosto 2019 passa all'Avellino.[13]. Con i biancoverdi interruppe il rapporto al termine della stagione 2022-2023 per fare spazio a David Dei ma, all'esonero del tecnico Massimo Rastelli e con il subentrante Michele Pazienza, il 13 settembre ritornò alla guida dei portieri dei Lupi.[14]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1993-1994 Bandiera dell'Italia Napoli A 0 0 CI 0 0 0 0
1994-1995 Bandiera dell'Italia Pistoiese C1 34 -21 CI 0 0 34 -21
1995-1996 Bandiera dell'Italia Sampdoria A 24 -33 CI 2 -2 26 -35
1996-1997 Bandiera dell'Italia Milan A 9 -10 CI 2 -1 11 -11
lug.-ott. 1997 Bandiera dell'Italia Empoli A 4 -7 CI 2 -3 6 -10
ott. 1997-1998 Bandiera dell'Italia Perugia B 30 -28 - - - 30 -28
1998-gen. 1999 A 6 -14 CI 2 -2 8 -16
gen.-giu. 1999 Bandiera dell'Italia Reggiana B 12 -14 - - - 12 -14
1999-2000 Bandiera dell'Italia Perugia A 2 -1 CI 0 0 2 -1
Totale Perugia 38 -43 2 -2 40 -45
2001-2002 Bandiera dell'Italia Triestina C1 26 -23 CI 0 0 26 -23
2002-2003 B 26 -29 CI 6 -2 32 -31
Totale Triestina 52 -52 6 -2 58 -54
2003-2004 Bandiera dell'Italia Arezzo C1 30 -19 - - - 30 -19
2004-2005 B 41 -50 CI 3 -6 44 -56
Totale Arezzo 71 -69 3 -6 74 -75
2005-2006 Bandiera dell'Italia Torino B 0 0 CI 0 0 0 0
2006-gen. 2007 Bandiera dell'Italia Grosseto C1 8 -9 CI 0 0 8 -9
gen.-giu. 2007 Bandiera dell'Italia Crotone B 5 -11 - - - 5 -11
Totale carriera 257 -269 19 -16 276 -285

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Arezzo: 2003-2004 (girone A)
Arezzo: 2004

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Spagna 1996

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Angelo Pagotto: “Faccio l’operaio. La cocaina? La prima volta ero innocente”, 25 marzo 2019.
  2. ^ Tiziana Bottazzo, Pagotto, l'ultimo dimenticato del doping, in La Gazzetta dello Sport, 5 agosto 2001, p. 13.
  3. ^ Gianni Bondini, Pagotto graziato: da domani può giocare, in La Gazzetta dello Sport, 13 settembre 2001, p. 9.
  4. ^ Eugenio Capodacqua, Povero Pagotto. Provette scambiate, in la Repubblica, 10 luglio 2005, p. 58.
  5. ^ a b Angelo Pagotto, l’eroe di Barcellona che oggi fa il magazziniere, 1º aprile 2019.
  6. ^ Cocaina, Pagotto ancora positivo e stavolta rischia la radiazione, su repubblica.it, 13 giugno 2007.
  7. ^ Nicola Binda, «Pagotto e la coca Ho sbagliato. Non radiatemi», in La Gazzetta dello Sport, 1º agosto 2007, p. 18.
  8. ^ Pagotto, ancora una squalifica per il portiere verbanese: allenava di nascosto [collegamento interrotto], su torino.ogginotizie.it, 9 settembre 2011.
  9. ^ Franco Badolato, Under eroica, fantastico tris, in La Stampa, 1º giugno 1996, p. 31.
  10. ^ Maurizio Crosetti, Matarrese: "Maldini mitico". SuperPagotto è disoccupato, in la Repubblica, 1º giugno 1996, p. 39.
  11. ^ Piero Serantoni, L'Olimpica lascia a casa Pagotto, eroe dell'Under, in La Stampa, 6 luglio 1996, p. 34.
  12. ^ Pagotto, rabbia olimpica, in la Repubblica, 6 luglio 1996, p. 44.
  13. ^ US Avellino: formalizzato lo staff tecnico
  14. ^ Affidato a Michele Pazienza l'incarico di allenatore della prima squadra, su usavellino1912.com, 13 settembre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Enzo Tipaldi, 50 anni di storia del Verbania Calcio 1945-1995. Da Galimberti a Pedretti, 1ª ed., giugno 1999.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]