63ª Squadriglia

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63ª Squadriglia
Descrizione generale
Attiva1 settembre 1935
NazioneBandiera dell'Italia Italia
Servizio Servizio Aeronautico
Regio Esercito
Regia Aeronautica
campo voloGura (Eritrea)
Aeroporto di Addis Abeba-Bole
Aeroporto di Assab
Aeroporto di Viterbo
velivoliSavoia-Pomilio SP.4
S.M.81
Savoia-Marchetti S.M.79
Ju 88
Battaglie/guerreGuerra d'Etiopia
Seconda guerra mondiale
Parte di
XXIX Gruppo bombardamento notturno
Comandanti
Degni di notaVictor Hugo Girolami
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La 63ª Squadriglia della Regia Aeronautica viene attivata il 1º settembre 1935 per la Guerra d'Etiopia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Prima guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

La 63ª Squadriglia Savoia-Pomilio SP.4 era in formazione al Centro Formazione Squadriglie dell'Aeroporto di Brescia-Ghedi alla fine del 1917. L'unità non verrà completata ne attivata ed il suo numero passa nell'ottobre 1918 ad una squadriglia Ansaldo S.V.A. 4 in creazione a Ponte San Pietro destinata alla Regia Marina dell'Aeroporto di Poggio Renatico.[1]

Guerra d'Etiopia[modifica | modifica wikitesto]

L'attivazione della 63ª Squadriglia della Regia Aeronautica avviene il 1º settembre 1935. Il 2 novembre successivo arriva l’ordine di partire per l'Africa nell'ambito della Guerra d'Etiopia. Il 13 dicembre 1935 i velivoli vanno a Ciampino e poi a Capodichino. L’imbarco termina il 20 dicembre e l’arrivo a Massaua avviene a tra la fine dicembre ed i primi di gennaio del 1936. Il 18 gennaio va a Gura (Eritrea) e la prima operazione bellica avviene il 23 gennaio inquadrata nel XXIX Gruppo Gruppo bombardamento notturno del 9º Stormo sugli S.M.81.[2]

Africa Orientale Italiana[modifica | modifica wikitesto]

Il 1º ottobre 1936 è nel XXIX Gruppo autonomo del Comando settore aeronautico nord di Asmara nell'Africa Orientale Italiana.[3]

Il 13 ottobre 1937 sgancia contro gli Arbegnuoc 3 bombe C500T all'Iprite su Carovaniere Lalibelà, il 14 ottobre successivo 4 C500T sullo stesso obiettivo ed ancora 3 volte fino al 21 dicembre 1937 8 C500T su Zona Keranio - Grund.[4]

Al gennaio 1938 vola sempre con gli S.M.81 ed a luglio 1938 era all'Aeroporto di Addis Abeba-Bole.[5]

Seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Al 10 giugno 1940 era nel XXIX Gruppo del 9º Stormo Bombardamento Terrestre con 6 Savoia-Marchetti S.M.79 all'Aeroporto di Viterbo al comando del Cap. Victor Hugo Girolami ed in AOI nel XXIX Gruppo con 6 SM 81 all'Aeroporto di Assab. Con lo scoppio delle ostilità lo stormo, al comando del colonnello Mario Aramu, si trasferì all'aeroporto di Alghero[6] operando contro le forze francesi in Corsica e dopo l'armistizio con la Francia, il 7 settembre partì per l'Africa settentrionale italiana dislocandosi a Castelbenito presso l'Aeroporto di Tripoli e poi a Derna presso l'Aeroporto di Martuba.[6]

Ai primi di settembre 1943 era ancora a Viterbo con 5 Ju 88 nel XXIX Gruppo del 9º Stormo Bombardamento Terrestre.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentilli e Paolo Varriale, 1999 pag. 224
  2. ^ Fondo “Africa orientale italiana 1935-1938”, AM Ufficio Storico, pag. 201
  3. ^ Fondo “Africa orientale italiana 1935-1938”, AM Ufficio Storico, pag. 40
  4. ^ L'aeronautica italiana: una storia del Novecento, Paolo Ferrari, pag. 333
  5. ^ Fondo “Africa orientale italiana 1935-1938”, AM Ufficio Storico, pag. 203
  6. ^ a b Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1977, p. 64.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentilli e Paolo Varriale, 1999
  • Paolo Ferrari, L'aeronautica italiana - Una storia del Novecento, Milano, Franco Angeli, 2005, ISBN 978-88-464-5109-5.
  • (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italian Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]