Costamezzana

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Costamezzana
frazione
Costamezzana – Veduta
Costamezzana – Veduta
Castello di Costamezzana
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Parma
Comune Noceto
Territorio
Coordinate44°47′42.54″N 10°05′27.71″E / 44.79515°N 10.09103°E44.79515; 10.09103 (Costamezzana)
Altitudine163 m s.l.m.
Abitanti193[2]
Altre informazioni
Cod. postale43015
Prefisso0521
Fuso orarioUTC+1
Patronosant'Agata
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Costamezzana
Costamezzana

Costamezzana è una frazione del comune italiano di Noceto, nella provincia di Parma, in Emilia-Romagna.

La località dista 6,63 km dal capoluogo.[1]

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

La località, nata come Costa Mediana Tabernariorum, deve il suo nome originario alla sua posizione a mezza costa sulla vallata del torrente Parola e alla famiglia Tavernieri, che vi edificò nell'XI secolo il primo castello.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio della zona detta "La Gatta" risultava abitato già nell'età del Bronzo, quando il popolo dei Terramaricoli vi edificò un piccolo villaggio su palafitte.[4]

La zona crebbe d'importanza in epoca medievale, grazie alla vicinanza con le saline dell'attuale Salsomaggiore Terme[5] e alla collocazione lungo la Via Francigena, percorsa dai numerosi pellegrini diretti a Roma; per questo fu per secoli al centro di contese fra le più importanti casate parmensi.[3]

Nell'XI secolo i Tavernieri vi edificarono un castello, che nel 1249 l'imperatore del Sacro Romano Impero Federico II di Svevia assegnò a Oberto II Pallavicino; dopo il 1268 il feudo passò al Comune di Parma,[6] ma in seguito fu conquistato dai da Cornazzano e nel 1325 ancora dai guelfi parmigiani, per tornare nel 1374 ai Pallavicino, che vi ricostruirono un possente maniero.[3]

Nel 1403 la zona fu devastata dai Rossi, che vendicarono l'incendio dell'odierna Pieveottoville.[6] Nel 1441 Niccolò Piccinino convinse Filippo Maria Visconti del tradimento di Rolando e si fece incaricare di conquistare lo Stato Pallavicino; il marchese fu costretto alla fuga[7] e tutti i suoi feudi furono incamerati dal duca di Milano, che li assegnò in buona parte al Piccinino; morto quest'ultimo, nel 1445 il Visconti investì del castello di Costamezzana i figli Jacopo e Francesco Piccinino, ma già nel 1455 il maniero e le sue terre tornarono nuovamente a Rolando il Magnifico.[3]

Alla morte del Marchese nel 1457, il feudo fu ereditato dal figlio Giovan Manfredo, marchese di Polesine;[8] il suo ultimo discendente Giulio morì nel 1600[9] e Costamezzana, con Cella e Borghetto, fu assorbita dalla Camera ducale di Parma.[10]

Nel 1625 il feudo di Cella e Costamezzana fu acquistato dal marchese Alessandro Bergonzi.[11] Nel 1706 fu elevato al rango di marchesato dal duca Francesco Farnese, che ne investì il governatore di Parma Benedetto Mischi e i suoi discendenti, fino all'abolizione napoleonica dei diritti feudali del 1805.[3]

Il borgo si sviluppò in seguito leggermente più a nord dell'originaria collocazione, in posizione più pianeggiante. Tra il 1909 e il 1917 l'architetto Camillo Uccelli vi edificò la nuova chiesa di San Pietro Apostolo, che sostituì la cappella medievale del castello, chiusa al culto.[3]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Pietro Apostolo[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Pietro Apostolo
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Pietro Apostolo (Noceto).

Edificata tra il 1909 e il 1917 nel centro del piccolo borgo più a nord, la chiesa di San Pietro Apostolo fu arricchita nel 1930 con la facciata neobizantina progettata dall'architetto Camillo Uccelli; l'edificio, preceduto da un'imponente scalinata in pietra, è decorato all'interno con affreschi realizzati nel 1954 dal pittore Piero Furlotti, raffiguranti il Battesimo di Cristo, l'Ultima Cena e il Martirio di Sant'Agata.[12][13]

Oratorio della Beata Vergine del Rosario[modifica | modifica wikitesto]

Edificato in stile neoclassico verso la fine del XIX secolo per volere del colonnello Felice Ricuperati, l'oratorio privato fu donato intorno al 1970 da Renzo Zucchi alla parrocchia di Costamezzana; la facciata del piccolo edificio è delimitata da due lesene doriche in laterizio e dal frontone triangolare di coronamento.[14]

Castello[modifica | modifica wikitesto]

Mastio del castello
Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Costamezzana.

Edificato probabilmente nell'XI secolo per volere dei Tavernieri, il castello fu ricostruito nel XIV dai Pallavicino; del maestoso castello tardo-medievale, rimangono oggi soltanto l'alto mastio, una torre rotonda, alcuni tratti della mura a sostegno del terrapieno e alcuni edifici adibiti a caseggiati agricoli e a ristorante, tra cui l'antica cappella di San Pietro Apostolo.[3]

Complesso di Santa Maria del Gisolo[modifica | modifica wikitesto]

Complesso di Santa Maria del Gisolo
Lo stesso argomento in dettaglio: Complesso di Santa Maria del Gisolo.

Menzionato per la prima volta nel 1227, il complesso di Santa Maria del Gisolo fu edificato probabilmente dai cavalieri templari; assegnato nel XVI secolo agli eremitani agostiniani, fu dotato di una nuova chiesa nel 1608; danneggiato nel 1636 dagli spagnoli, fu confiscato dal governo francese nel 1810 a causa della soppressione napoleonica degli ordini ecclesiastici e alienato a privati; il gruppo di edifici comprende una chiesa romanica e una casa-torre medievale.[15][16]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Nella località si svolgono due eventi annuali: la "Gara del salame genuino della Val Recchio e Val Parola", nella seconda settimana di marzo, e la "Festa della carne di asinina con polenta", il 15 agosto.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b La Frazione di Costamezzana, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 7 agosto 2016.
  2. ^ [1]
  3. ^ a b c d e f g h Costamezzana, su web.tiscali.it. URL consultato il 7 settembre 2016.
  4. ^ Pigorini, p. 129.
  5. ^ La Storia dei Luoghi, su santamariadelgisolo.it. URL consultato il 7 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2016).
  6. ^ a b Costamezzana dei Tavernieri, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 7 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2016).
  7. ^ Pezzana, 1842, pp. 446-448.
  8. ^ Pezzana, 1847, p. 157.
  9. ^ Pallavicino Giulio, su comune.parma.it. URL consultato il 16 marzo 2018.
  10. ^ Castello di Costamezzana, su camminideuropa.eu. URL consultato il 7 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2016).
  11. ^ Bergonzi Alessandro, su comune.parma.it. URL consultato il 16 marzo 2018.
  12. ^ Chiesa di San Pietro Apostolo "Costamezzana, Noceto", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 16 febbraio 2018.
  13. ^ Costamezzana, su comune.noceto.pr.it. URL consultato il 16 febbraio 2018.
  14. ^ Oratorio della Beata Vergine del Rosario "Costamezzana, Noceto", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 16 marzo 2018.
  15. ^ Elisa Denti, La Storia dei Luoghi, su santamariadelgisolo.it. URL consultato il 22 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2016).
  16. ^ Corazza Martini, p. 20.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Calidoni, Maria Cristina Basteri, Gianluca Bottazzi, Caterina Rapetti, Sauro Rossi, Castelli e borghi. Alla ricerca dei luoghi del Medioevo a Parma e nel suo territori, Parma, MUP Editore, 2009, ISBN 978-88-7847-241-9.
  • Giacomo Corazza Martini, Castelli, Pievi, Abbazie: Storia, arte e leggende nei dintorni dell'Antico Borgo di Tabiano, Roma, Gangemi Editore, 2011, ISBN 978-88-492-9317-3.
  • Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo secondo, Parma, Ducale Tipografia, 1842.
  • Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo terzo, Parma, Ducale Tipografia, 1847.
  • Luigi Pigorini, Bullettino di Paletnologia Italiana, Parma, Tipografia Luigi Battei, 1889.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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