Coordinate: 37°35′21″N 14°08′53″E

Isola di Sicilia: differenze tra le versioni

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Da Omero in poi è la Sicilia a essere chiamata "isola del Sole"...
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Versione delle 08:28, 11 mag 2012

Sicilia
Trinacria
Isola del Sole
Vista satellitare della Sicilia
Geografia fisica
LocalizzazioneMar Mediterraneo
Coordinate37°35′21″N 14°08′53″E
Superficie25.662 km²
Classifica1 (isole del Mediterraneo per estensione)
Sviluppo costiero1.039 km
Altitudine massima3.343 m s.l.m.
Geografia politica
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneBandiera della Sicilia Sicilia
Provincia9 province
Comune382 comuni[1]
Centro principalePalermo (655.202 ab.)
Fuso orarioUTC+1
Porti principaliCatania, Messina, Palermo, Riposto, Siracusa, Trapani
Aeroporti principaliCatania-Fontanarossa, Palermo-Punta Raisi, Trapani-Birgi
Demografia
Abitanti5.015.569 (31-08-2011[2])
Densità195,45 ab./km²
Etnicosiciliani
Sito webpti.regione.sicilia.it
Cartografia
Mappa di localizzazione: Sicilia
Sicilia
Sicilia

[3]

voci di isole d'Italia presenti su Wikipedia
(GRC)

«καὶ ταύτην τὴν βίβλον ἐπιγράφοντες νησιωτικὴν [...] περὶ πρώτης τῆς Σικελίας ἐροῦμεν, ἐπεὶ καὶ κρατίστη τῶν νήσων ἐστὶ καὶ τῇ παλαιότητι τῶν μυθολογουμένων πεπρώτευκεν.»

(IT)

«Poiché abbiamo intitolato questo libro "Le isole" [...] la prima isola di cui parleremo sarà la Sicilia, perché è la più ricca delle isole ed è al primo posto per l'antichità dei miti che si raccontano a suo riguardo.»

La Sicilia (Sicìlia in siciliano, Σικελία in greco, صقلية in arabo) è un'isola dell'Italia appartenente all'omonima regione, nel mar Mediterraneo.

Amministrativamente costituisce circa il 98% della Regione Siciliana, nell'Italia insulare. Il capoluogo è Palermo. La sua popolazione supera i 5.000.000 abitanti.

Posta al centro del mar Mediterraneo, di cui costituisce la più grande isola, anticamente era detta Trinacria (per la sua forma pressoché triangolare), poi Sicania e, infine, Sikelìa (Σικελία in greco).

È detta anche isola del Sole per la sua identificazione con l'isola descritta da Omero nell'XI libro dell'Odissea, nonché isola-continente per la notevole varietà dei suoi aspetti naturalistici, storici e culturali.

Con una superficie di 25.662 km², pari - grosso modo - all'intera superficie di tutte le isole della Grecia, è la più grande isola italiana; è, inoltre, la più estesa isola del mar Mediterraneo, la settima d'Europa, la quarantacinquesima del mondo. È l'isola maggiore più densamente popolata del Mediterraneo dopo Malta.

Geografia

Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Sicilia.

La Sicilia è l'isola più grande del mar Mediterraneo. Si affaccia a nord sul mar Tirreno, a nord-est è divisa dall'Italia dallo stretto di Messina ed è bagnata a est dal mar Ionio, a sud-ovest è divisa dall'Africa dal canale di Sicilia. L'isola ha una forma che ricorda approssimativamente quella di un triangolo i cui vertici sono:

Geologia

La Sicilia appartiene alla placca africana, con l'eccezione della parte nord-orientale che appartiene alla placca euroasiatica. Lo scorrimento della placca africana che per subduzione si immerge sotto quella euroasiatica ha determinato la creazione dei rilievi montuosi della regione, nonché la presenza di frequenti attività sismiche sia di origine tettonica che vulcanica.

Tra 5,96 e 5,3 milioni di anni, durante il Messiniano (ultima fase del periodo Miocene), il Mediterraneo rimase isolato dall'oceano Atlantico probabilmente a causa di un aumento dell'attività tettonica. Ciò portò alla crisi di salinità: il mar Mediterraneo iniziò ad evaporare più velocemente e la concentrazione del sale aumentò. Carbonati e solfati vennero depositati in grandi quantità sui fondali e ne è rimasta traccia a lungo nelle miniere di salgemma e gesso che si possono trovare tuttora nelle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna[5].

Un fenomeno geologico peculiare è il vulcanesimo sedimentario delle Macalube, in provincia di Agrigento. Questo raro fenomeno ha creato la cosiddetta collina dei Vulcanelli, un'area brulla, di colore dal biancastro al grigio scuro, popolata da una serie di vulcanelli di fango, alti intorno al metro. Il fenomeno è legato alla presenza di terreni argillosi poco consistenti, intercalati da livelli di acqua salmastra, che sovrastano bolle di gas metano sottoposto ad una certa pressione. Il gas, attraverso discontinuità del terreno, affiora in superficie, trascinando con sé sedimenti argillosi ed acqua, che danno luogo ad un cono di fango, la cui sommità è del tutto simile ad un cratere vulcanico. Il fenomeno assume talora carattere esplosivo, con espulsione di materiale argilloso misto a gas ed acqua scagliato a notevole altezza.[6]

Orografia

Isola prevalentemente collinare, la Sicilia è caratterizzata da vari gruppi montuosi, dai monti Peloritani, Nebrodi e Madonie (l'ideale continuazione dell'Appennino calabro[7]), ai massicci isolati della Sicilia centrale e occidentale. Si trova nelle Madonie la seconda vetta più alta dell'isola: il pizzo Carbonara (1977 metri).

Al centro della Sicilia vi sono i monti Erei (su cui si trova, a 948 metri di altezza, la città di Enna); nella fascia sud-orientale tra la provincia ragusana e quella siracusana troviamo i monti Iblei la cui cima più alta, il monte Lauro, arriva a un'altezza di 986 m. Ad ovest sorgono altri monti dall'altezza variabile, come i Sicani, la cui cima più alta è il monte Cammarata di 1.580 metri, e i monti che circondano la Conca d'Oro, la pianura dove, affacciata sul mare, si estende Palermo.

Ad est si erge, visibile dallo Stretto di Messina, nonché dalla cima calabrese dell'Aspromonte, la cima innevata del sopraccitato Etna. Alle sue falde si estende la piana di Catania, che insieme alla Conca d'Oro palermitana, alla piana di Gela e alla piana di Vittoria, costituisce l'esigua percentuale di pianure dell'isola siciliana.

I gruppi monutosi in Sicilia.
Gruppo Montuoso Cima più alta Altezza
Madonie Pizzo Carbonara 1.979 m
Nebrodi Monte Soro 1.847 m
Monti Sicani Rocca Busambra 1.613 m
Peloritani Montagna Grande 1.347 m
Monti di Palermo La Pizzuta 1.333 m
Monti Erei Monte Altesina 1.142 m
Monti di Trapani Monte Sparagio 1.110 m
Monti Iblei Monte Lauro 986 m

Vulcani

A causa della sua posizione, la Sicilia (insieme con le isole circostanti) è interessata da un'intensa attività vulcanica. Nella zona orientale si erge il vulcano Etna (il maggior vulcano europeo), che è caratterizzato da eruzioni di lave basaltiche intervallate a periodi di calma. Alto 3.343 metri, con le sue frequenti eruzioni ha ricoperto il territorio circostante della sua lava nera. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, però, la vicina piana di Catania non è di origine vulcanica, bensì di origine alluvionale, essendo stata creata dai detriti trasportati nei secoli dai fiumi Dittaino, Gornalunga e Simeto.

Idrografia

I fiumi siciliani sono tutti di portata ed estensione limitate. Quelli appenninici a nord vengono chiamati fiumare, e sono a carattere torrentizio in quanto d'estate sono quasi perennemente in secca. Gli unici corsi d'acqua che raggiungono delle dimensioni apprezzabili sono l'Imera Meridionale, il più lungo dell'isola, e il Simeto, quello con il bacino idrografico più ampio. Sfociano nel Mar Ionio il Simeto, l'Alcantara, il Ciane e l'Anapo, nel Mar Tirreno l'Imera Settentrionale e il Torto, mentre nel canale di Sicilia il Platani, l'Imera Meridionale (o Salso) e il Belice.

Per quanto riguarda i laghi naturali, fatto salvo il Lago di Pergusa, la Sicilia ne è praticamente priva essendo stato prosciugato, vari decenni fa, il Lago di Lentini. Il lago di Pergusa, di origine paleovulcanica, è celebre per gli antichissimi miti e leggende che lo riguardano e per la fauna e per la flora che lo circonda; tutt'intorno ad esso corre un autodromo, in passato sede di un Gran Premio di Formula 3000. Il lago è ormai a rischio di prosciugamento, non avendo immissari, a causa del costante prelievo di acqua per uso civile. La costruzione di dighe ha creato grandi invasi artificiali, come il lago dell'Ancipa e il lago Pozzillo (il maggiore dell'isola). Vanno ricordati anche il lago Arancio, il lago di Piana degli Albanesi e il lago di Ogliastro.

Il fiume Alcantara in piena.
Fiume Lungh. Prov.
Imera meridionale 144 km AG - CL - EN - PA
Simeto 113 km CT - ME
Belice 107 km AG - PA - TP
Dittaino 105 km EN - CT
Platani 103 km AG - CL - PA
Gornalunga 81 km CT - EN - SR
Gela 74 km CL - EN
Salso Cimarosa 72 km EN
Torto 58 km PA
Irminio 57 km RG

Coste

La costa di Isola Bella presso Taormina

Di forma triangolare, la Sicilia ebbe nell'antichità il nome di Trinacria e Triquetra. Ha una notevole estensione costiera, con 1.483,9 km di coste[8].

Le coste settentrionali, alte e rocciose, si aprono sul Mar Tirreno con frequenti ed ampie insenature, come i golfi di Castellammare del Golfo, di Palermo, di Termini Imerese, di Patti, di Milazzo. Lingue di terra si protendono per molti chilometri sul mare, come nel caso di Capo San Vito e Capo Milazzo. Ad est la costa ionica è più varia; strette spiagge di ghiaia fin quasi a Taormina e fra la foce del fiume Alcantara e Riposto; frastagliata verso sud, con insenature e baie come quella di Giardini Naxos; laviche come ad Acireale, e di aspre scogliere basaltiche fino a Catania. L'ampio golfo di Catania presenta una spiaggia di sabbia dorata ma al suo termine la costa riprende ad essere rocciosa con una serie di fiordi tra cui quello di Brucoli. Quindi l'ampia baia di Augusta, che ospita il più grande porto commerciale della Sicilia, e il golfo di Siracusa nel quale la costa riprende ad essere sabbiosa fino quasi a Capo Passero. L'esteso litorale meridionale, caratterizzato prevalentemente da una costa bassa e sabbiosa, presenta un'unica rientranza di rilievo: il golfo di Gela sul quale si affacciano ben tre province: Agrigento, Caltanissetta e Ragusa. Le spiagge del sud della Sicilia sono generalmente ampie, sabbiose e spesso dall'aspetto selvaggio, talvolta incorniciate da suggestive scogliere bianche, come nel caso di Scala dei Turchi o di Eraclea Minoa.

Flora e fauna

Lo stesso argomento in dettaglio: Flora endemica della Sicilia.

Clima

L'Etna, il più alto vulcano europeo

Il clima della Sicilia è mediterraneo, con estati calde e inverni miti. Sulla coste, soprattutto quella sud-occidentale, il clima risente maggiormente delle correnti africane e si verificano estati torride. Lungo il versante tirrenico, ed in generale nelle zone interne la temperatura è più bassa, gli inverni sono più freddi e la piovosità aumenta. Sull'Etna il clima è di tipo alpino.

Soprattutto d'estate non è raro che ci sia lo scirocco, il vento proveniente dal Sahara. La piovosità è scarsa sull'acqua|che si rivela deficitaria in alcune province dove sono frequenti le crisi idriche.

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Sicilia.

Toponimo

Nel XXIV libro dell'Odissea viene citata una terra detta Σικανίη (Sikanìe)[9]: non si sa se il toponimo si riferisse già alla Sicilia. Per Erodoto, l'isola, ai tempi di Minosse, si chiamava Sikanìa, nome successivamente modificato in Sikelìa[10].

Tucidide, nel VI libro della Guerra del Peloponneso, afferma che

(GRC)

«καὶ ἀπ᾽ αὐτῶν Σικανία τότε ἡ νῆσος ἐκαλεῖτο, πρότερον Τρινακρία καλουμένη [...]»

(IT)

«Da loro [dai Sicani] l'isola era chiamata Sicania, mentre prima aveva il nome di Trinacria [...]»

Quest'ultimo toponimo, il cui significato sarebbe "che ha tre punte" (in relazione alla particolare forma dell'isola), potrebbe derivare, a sua volta, da Θρινακίη (dall'etimologia incerta), attestato nell'Odissea di Omero e riferito all'isola in cui pascolavano i buoi del Sole, tradizionalmente identificata con la Sicilia (l'isola del Sole)[11].

In seguito, secondo il racconto tucidideo, giunsero nell'isola i Siculi che, sconfitti in battaglia i Sicani e scacciatili verso le zone meridionali e occidentali dell'isola, trasformarono il nome in Σικελία, da cui Sicilia[12].

Priva di riscontri è l'etimologia per cui il toponimo Sicilia deriverebbe dai termini greci συκῆ, "fico", ed ἐλαία, "oliva", a indicare prodotti tipici dell'agricoltura isolana che ne mettano in risalto la felicità climatica[13].

Geografia politica

La Sicilia costituisce circa il 98% dell'intera superficie della Regione Siciliana. Sul suo suolo insistono 382 comuni italiani (su 390 totali dell'intera regione).

Porti

Il traffico marittimo ha i suoi maggiori punti di riferimento nei porti di Messina, Palermo, Catania, Trapani, Augusta e Gela.

Il porto di Messina è il più grande porto naturale attrezzato della Sicilia, utilizzato sia come porto commerciale che militare (è sede di uno storico arsenale militare) e che, con il movimento annuo di circa 10 milioni di passeggeri, è il primo porto italiano nel settore. In provincia va inoltre ricordata l'importanza del porto di Milazzo, che effettua collegamenti con le isole Eolie, Ustica e Napoli.

File:Golfopalermonotte.jpg
Panoramica notturna del porto e del golfo di Palermo

Il porto di Palermo è uno degli scali merci e passeggeri più importanti del Mediterraneo, storicamente il più antico di Sicilia, attorno al quale si sviluppò la prima città[14]; nell'Ottocento divenne sede di prestigiose compagnie di navigazione, e negli ultimi anni ha avuto molta importanza il settore crocieristico, settore nel quale ha registrato enormi aumenti che lo hanno reso una delle mete preferite d'Italia e prima meta del meridione. I suoi cantieri sono tra i più attivi dell'Italia, e ogni anno sono tante le parti di navi qui costruite.

I porti di Messina, Catania e Riposto sino al 1860 erano fra i principali porti commerciali del Mediterraneo in quanto dal primo partiva il grano e la seta per quasi tutta l'Europa; dal secondo manufatti, prodotti agricoli e zolfi semilavorati; dal terzo soprattutto vini del comprensorio etneo.

Nel "granaio d'Europa", com'era definita la Sicilia, anche l'industria manifatturiera era praticata, grazie alle coltivazioni del baco da seta che faceva concorrenza alla Cina, ma ben presto venne boicottata dal governo centrale per favorire la nascitura industria manifatturiera del nord est d'Italia, appena liberato dal dominio austriaco. La Sicilia, inoltre aveva numerose cave d'argento, nonché tante cave di marmo che furono chiuse (nonostante molte ne siano rimaste nel trapanese). Non rimaneva alla Sicilia che l'industria agrumicola e quella dello zolfo che abbisognavano per sopravvivere di linee ferrate per il trasporto delle merci ai porti che furono realizzate in forte ritardo, per cui i porti di Messina, Catania e Riposto (agrumicolo), persero ben presto d'importanza. Questo settore presenta, ancora, enormi potenzialità inespresse a causa dell'insufficienza delle strutture portuali e delle vie di comunicazione, stesso discorso per il settore commerciale, crocieristico e diportistico.

Un mulino a vento a Trapani

Si colloca quarto scalo siciliano, il porto di Trapani, che ai tempi dei Romani assieme al porto di Marsala rivestiva una grande importanza nel Mediterraneo, sia per il sale e la sua esportazione, ma anche per il tonno rosso e il corallo, per cui Trapani è oggi una meta ricercata in tutto il mondo. Attualmente Trapani effettua collegamenti giornalieri con i maggiori porti del nord e centro Italia, con le isole Egadi, e persino con la Tunisia e la Sardegna. In provincia di Trapani vanno annoverati anche il più grande porto peschereccio della Sicilia, il porto di Mazara del Vallo. Inoltre si ricordi il porto di Marsala che collega alle isole Egadi e Pantelleria, e il porto turistico di Castellammare del Golfo. Testimonianza dell'archeologia navale è Marsala, dove sono stata rinvenute diverse navi puniche; le stesse battaglie combattute nelle Egadi e zone circostanti tra romani e cartaginesi, e prima tra Greci e Fenici (ad esempio Mothia) hanno lasciato resti di una grande attività e civiltà marinara, sin dal passato.

Il porto di Gela, che è il sesto dell'isola per tonnellate di merci movimentate, sposta soprattutto prodotti petroliferi e carichi secchi in quanto serve il polo petrolchimico della città; il vicino porto rifugio ha invece carattere turistico e commerciale.

Considerando i flussi turistici va ricordato anche il porto di Porto Empedocle in provincia di Agrigento, famoso per essere l'unico scalo italiano ad effettuare, via mare, una traversata diretta per le isole Pelagie.

Infine occorre ricordare altri porticcioli minori, specialmente quelli delle mete turistiche, Cefalù, San Vito Lo Capo, e quelli dedicati alla pesca come Scoglitti, Porto Palo e molti altri.

In Sicilia si ha una forte carenza di porti turistici in grado di gestire l'importante traffico diportistico, con la possibilità di una buona ricaduta occupazionale ed economica, anche se è in fase di realizzazione il porto turistico di Siracusa nell'attuale molo S.Antonio; un altro importante porto è quello di Marina di Ragusa che ha iniziato le attività il 3 luglio del 2009, ha una capienza di oltre 800 posti barca e sarà uno dei 3 "porti Hub turistici" della Sicilia; da non dimenticare, infine, il porto di Pozzallo che, oltre al trasporto merci, viene impiegato per più collegamenti quotidiani con Malta. Il vero problema è spesso legato a motivazioni burocratiche, ma anche alla carenza di fondi necessari per all'ammodernamento e la gestione delle strutture stesse. Altri porti turistici sono in realizzazione nel trapanese, nel messinese e nel palermitano.

Fari

  • Faro di Capo Cefalù (Cefalù)
  • Faro di Capo Zafferano (Santa Flavia)
  • Faro della Diga Foranea (Palermo)
  • Faro di Capo Gallo (Palermo)
  • Faro del Castello Normanno (Castellammare sul Golfo)
  • Faro di San Vito Lo Capo (San Vito Lo Capo)
  • Faro di Molo di Ponente (Marsala)
  • Faro di Capo Granitola (Campobello di Mazara)
  • Faro di Capo San Marco (Sciacca)
  • Faro di Capo Rossello (Realmonte)
  • Faro di San Giacomo - Molo di Levante (Licata)
  • Faro di Capo Scalambri (Santa Croce Camerina)
  • Faro sulla spiaggia (Pozzallo)
  • Faro di Cozzo Spadaro (Pachino)
  • Faro di Capo Murro di Porco (Siracusa)
  • Faro di Carrozziere Porto Grande (Siracusa)
  • Faro di Caderini Porto Grande (Siracusa)
  • Faro di Dromo Giggia (Augusta)
  • Faro di Punta Gennalena (Augusta)
  • Faro di Capo Santa Croce (Augusta)
  • Faro di Sciara Biscari (Catania)
  • Faro di Capo Molini (Acireale)
  • Faro di Punta S. Raineri (Messina)
  • Faro di Capo Peloro (Messina)
  • Faro di Capo Rasocolmo (Messina)
  • Faro di Capo Milazzo (Milazzo)
  • Faro di Capo d'Orlando (Capo d'Orlando)

Torri costiere

Lo stesso argomento in dettaglio: Torri costiere della Sicilia.

Cultura

Lo stesso argomento in dettaglio: Sicilianità.

Note

  1. ^ Tutti i comuni siciliani eccetto Favignana, Lampedusa e Linosa, Leni, Lipari, Malfa, Pantelleria, Santa Marina Salina e Ustica.
  2. ^ Dato Istat al 31/08/2011, su demo.istat.it. URL consultato il 21-01-2012.
  3. ^ Le coordinate si riferiscono al centro dell'isola.
  4. ^ Traduzione di Pietrina Anello.
  5. ^ Stefano Zanoli. Quando s'inaridì il Mediterraneo in TuttoScienze, 29 settembre 1999.
  6. ^ Riserva naturale Macalube di Aragona
  7. ^ Dizionario Geografico, 1160.
  8. ^ L'enciclopedia geografica, Volume 1 - Italia, RCS per il Corriere della Sera, Milano, 2004, ISSN 1824-9280, p. 85
  9. ^
    (GRC)

    «ἀλλά με δαίμων / πλάγξ' ἀπὸ Σικανίης δεῦρ' ἐλθέμεν οὐκ ἐθέλοντα.»

    (IT)

    «Me svelse / Dalla Sicilia un Genio avverso, e a queste / Piagge sospinse»

  10. ^
    (GRC)

    «λέγεται γὰρ Μίνων κατὰ ζήτησιν Δαιδάλου ἀπικόμενον ἐς Σικανίην τὴν νῦν Σικελίην καλευμένην ἀποθανεῖν βιαίῳ θανάτῳ.»

    (IT)

    «Si racconta, infatti, che Minosse, giunto in Sicania (che ora si chiama Sicilia) alla ricerca di Dedalo, vi perì di morte violenta.»

  11. ^ Omero, Odissea, XI,107, XII,127,135, XIX,275.
  12. ^
    (GRC)

    «ἐλθόντες δὲ ἐς τὴν Σικελίαν στρατὸς πολὺς τούς τε Σικανοὺς κρατοῦντες μάχῃ ἀνέστειλαν πρὸς τὰ μεσημβρινὰ καὶ ἑσπέρια αὐτῆς καὶ ἀντὶ Σικανίας Σικελίαν τὴν νῆσον ἐποίησαν καλεῖσθαι [...]»

    (IT)

    «[I Siculi] Vennero in Sicilia con un grosso esercito, e superati i Sicani in una battaglia li spinsero verso le zone meridionali e occidentali dell'isola, e fecero sì che essa venisse chiamata Sicilia invece di Sicania [...]»

  13. ^ Correnti, 1999, 24.
  14. ^ Il toponimo Palermo, nella variante greca antica, significa proprio "tutta porto".

Bibliografia

Fonti primarie

Fonti secondarie

  • Santi Correnti, Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità della Sicilia, 2ª ed., Roma, Newton & Compton Editori, 1999, ISBN 88-8289-117-8.
  • AA VV, Dizionario Geografico, Novara, De Agostini Editore S.p.A., 2004, ISBN 9771124883008.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni