Warszawa (brano musicale)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Warszawa
ArtistaDavid Bowie
Autore/iDavid Bowie,
Brian Eno
GenereMusica d'ambiente
Musica elettronica
Art rock
Edito daRCA Records
Pubblicazione originale
IncisioneLow
Data1977
Durata6 min : 23 s

Warszawa è un brano musicale composto da David Bowie e Brian Eno, facente parte dell'album Low del 1977.

Il brano[modifica | modifica wikitesto]

Le rovine della Città Vecchia di Varsavia dopo la seconda guerra mondiale.

Prima traccia del secondo lato di Low, è uno strumentale frutto della collaborazione Bowie/Eno nel quale i due compositori si lasciano definitivamente alle spalle la musica pop per esplorare nuovi orizzonti sonori. Il pezzo è principalmente opera di Brian Eno che lo scrisse e registrò da solo, mentre Bowie era andato via a Parigi per questioni legali.[1] Warszawa nacque al pianoforte, e poi venne rielaborata elettronicamente al sintetizzatore. Eno la compose seguendo l'indicazione datagli da Bowie di scrivere "un pezzo molto lento" che possedesse "un sentimento quasi religioso". Alla composizione del pezzo, contribuì inconsapevolmente il figlio di quattro anni del produttore Tony Visconti, Delaney, che si era messo a suonare ripetutamente al piano le note La, Si, Do. Eno si sedette accanto a lui e prese spunto per completare la frase che avrebbe costituito la prima sezione di Warszawa.[2]

Il tenebroso arrangiamento del brano, quasi del tutto strumentale, vuole evocare l'atmosfera di desolazione di Varsavia all'epoca della visita di Bowie nella città nel 1973:

«Warszawa descrive Varsavia e il senso di desolazione che avevo provato visitando la città.»

L'indecifrabile e misteriosa parte vocale cantata da Bowie nel pezzo, senza parole vere e proprie, è costituita da sillabe scelte per il suono piuttosto che per il loro significato. Parte della melodia nella sezione mediana è basata su un'incisione della composizione Helokanie di Stanisław Hadyna da parte del coro folk polacco Śląsk[senza fonte].

Il brano si sviluppò utilizzando delle tecniche estemporanee e sperimentali di Eno mediante un equivalente musicale della tecnica del cut-up, con Bowie a scegliere la texture migliore per la creazione di un pezzo che si adattasse ad un contesto e alle sue altre canzoni. Il ricorso alla tecnica di Eno chiamata "incidenti previsti", creò una traccia di circa 430 frammenti sonori. Di questi frammenti, alcuni furono selezionati a caso e catalogati. Eno e Bowie avrebbero quindi lavorato ciascuno il proprio gruppo di suoni, cambiando gli accordi in corrispondenza delle linee divisorie, per eseguire un accompagnamento in modo casuale. Quando i vari frammenti furono assemblati, rimase uno scheletro di base della canzone con i cambi di accordi, e le lacune riempite da Eno per la parte musicale e da Bowie alla voce.

Il risultato è un suggestivo strumentale in quattro sezioni. La prima sezione è scarna ed essenziale e principalmente costituita da ottave. Poi a 1:17 l'armonia sale e gli accordi cambiano in Fa♯, e ha inizio la seconda sezione - la più lunga nel pezzo. A 3:47 c'è un altro cambiamento sorprendente, la trama si assottiglia di nuovo ed inizia la parte vocale di Bowie. A 5:24 secondi, comincia la sezione finale che comprende essenzialmente la ripetizione di un pezzo della seconda sezione.

Esecuzioni dal vivo[modifica | modifica wikitesto]

Warszawa venne impiegata come brano d'apertura dello Stage Tour di Bowie nel 1978 e dell'Heathen Tour del 2002. Un'esecuzione del pezzo della primavera '78, venne inclusa nell'album dal vivo Stage.

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Cover[modifica | modifica wikitesto]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • Prima di adottare definitivamente il nome Joy Division, la band di Manchester si chiamava "Warsaw" in onore alla canzone Warszawa.[4]
  • Il brano è presente nella colonna sonora del film Control del 2007.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Seabrook, 2009, p. 124.
  2. ^ Pegg, Nicholas. Bowie: L'enciclopedia definitiva, Arcana, Roma, 2012, pag. 258, ISBN 978-88-6231-274-5
  3. ^ Pegg, 2002, p. 220.
  4. ^ Curtis, 2007, pp. 43-44.}

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Rock: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Rock