Utente:Riccardo Prevosti/Sandbox

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Andrea Barretta (Castellammare di Stabia, 20 maggio 1949) è un editorialista, saggista, critico d'arte, giornalista pubblicista, e scrittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1972 si trasferisce a Brescia e frequenta ambienti culturali e artistici iniziando un progetto culturale nell’ambito del mondo delle arti visive, della poesia, della cultura e nei percorsi creativi della comunicazione.

Dal 1982 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia.[1] Dal 1977 al 1988 è nella redazione del settimanale La Voce del Popolo (settimanale di Brescia), titolare di rubriche fisse e di recensioni librarie, e dell’inserto “Il rotocalco di Voce”, oltre a collaborare con il direttore Antonio Fappani per alcune voci dell’Enciclopedia bresciana. Nel 1982 è caporedattore del mensile Voce Cultura per le pagine di storia e letteratura. Dal 1984 al 1992 è stato redattore del periodico Italiani in Scozia e caporedattore dell’editrice Editbrixia, e negli stessi anni è stato direttore responsabile della rivista Notizie Viaggio[2] cui chiama a collaborare grandi firme come Italo Alighiero Chiusano e Gianfranco Ravasi. Dal 1992 al 2014 è stato direttore responsabile del periodico La Nostra Famiglia,[3] organo dell’omonima associazione che si occupa di ricerca scientifica e di riabilitazione. Dal 2016 al 2019 ha collaborato con il quotidiano “Vivicentro”.[4]

Ha pubblicato saggi tra cui: Quo vadis? Una analisi della mobilità umana nell’esperienza del viaggiare (2006), Pellegrini anno Mille, scene di Medioevo sulle grandi vie di pellegrinaggio (2009), Tutto e nulla cambia (2017), L’arte, la bellezza e il suo contrario (2014), Anni d’arte. Estetica e canoni nel Novecento (2020). Inoltre raccolte di poesie e recensioni per periodici e riviste letterarie.

Contributi[modifica | modifica wikitesto]

Redattore di volumi di storia e saggistica, ha diretto la collana di poesia “I nuovi Quaderni”, pubblicando trentasette titoli, e la collana di narrativa “I nuovi Libri”, per la Edizioni La Voce del Popolo; e per Editbrixia ha diretto la collana La Mezzaluna Fertile in cui ha curato e introdotto I monti sacri (1994), di Gianfranco Ravasi.[5]

Dal 2010 dirige le collane editoriali[6] “Monografie d’arte” e “Visioni contemporanee” della Edizioni ab/arte.[7]

Nel 1980 fonda l’Associazione “Arte e Poesia” e dal 1984 al 2000 è stato presidente della Federazione Associazioni Bresciane Educative e Ricreative (FABER), iscritta nel Libro del Sinodo diocesano dal vescovo di Brescia mons. Luigi Morstabilini. E nel 1996 è responsabile della produzione teatrale del dramma di Tennessee Williams: Lo zoo di vetro, messo in scena al Teatro Santa Chiara di Brescia, nella ex Chiesa di Santa Chiara, con la regia di Lorenzo Frusca e gli attori Fabrizio Guarnieri, Livia Castellini. Elena Contenti, Carlo Polloni.[8]

Nel 1981 ha tenuto a Radio Monte Maddalena le rubriche: “Scaffale”, recensioni libri, e “Il sofà delle muse: critica letteraria”. Nel 1989 tiene a Radio Voce una rubrica di turismo culturale. Dal 1979 al 1996 organizza e presenta recital e premi di poesia e narrativa. Tra questi: 1979, Premio Nazionale di Poesia Paolo VI e il Premio Nazionale di Narrativa Pennino d’Oro, per il giornale La Voce del Popolo. Nel 1982 “Sei poeti per un recital” all’Associazione Artigiani; 1983, “Concerto d’inverno”, con la partecipazione dell’Accademia musicale Luca Marenzio. Nel 1984 organizza il Premio Nazionale di poesia religiosa “Gaudium Magnum”, per il giornale La Voce del Popolo, e presenta la cerimonia di premiazione nel Salone Giovanni Battista Montini alla presenza del vescovo di Brescia mons. Bruno Foresti; e il premio di narrativa “Pennino d’oro”. Nel 1985 il Premio di poesia e narrativa “Scovolo”, San Felice del Benaco; 1987, recital “Una sera alla Grande”, Teatro Grande (Brescia), a favore dell’Associazione italiana per la donazione di organi (AIDO). Dal 2005 è responsabile del “Premio di Poesia Santi Faustino e Giovita”, indetto dalla Fondazione Civiltà Bresciana.[9]

Nel 1988 cura uno spettacolo al Teatro Crociera di Brescia con Sandra Mondaini, e nel 1989 è al Teatro della Società di Lecco per i cinque anni dell’Istituto Scientifico Eugenio Medea, con Elisabetta Gardini e l’attore Ernesto Calindri.

Intellettuale per l’estensione dei suoi interessi e dei campi disciplinari frequentati annoda un’esperienza concreta che esprime come curatore di libri con sue introduzioni, tra cui: Corte Franca (1992), di Giovanni Donni e Antonio Fappani,[10] con presentazione di Mino Martinazzoli; La carità missione per la società[11] (1995), con un intervento del cardinale Carlo Maria Martini.[12]

In marzo del 1991 fa parte della delegazione di giornalisti per portare in Israele, a Gerusalemme, il cero inviato dal Vaticano in segno di pace per la Guerra del Golfo con il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo. E al ritorno è stato ricevuto in privato da Giovanni Paolo II.

Ha pubblicato quattro raccolte di poesie, tra cui Si fa sera (1981)[13] Segue la raccolta Silenzi[14] pubblicata nel 1993, con una introduzione dello scrittore Italo Alighiero Chiusano che individua alcuni punti salienti della sua poesia nel “dire che anche in questo amore del sentimento e dei sensi, anche in questo contemplare e godere gli aspetti del cosmo, il punto d’irradiazione centrale, la fonte che tutto produce e a tutto dà un senso è ancora Dio, velato e nascosto e talvolta disperante e sfuggente quanto si voglia. Un ignorante potrebbe dire che, in questo senso, Barretta è un panteista. Chi il teismo cristiano lo conosca anche solo un poco dirà invece che è un poeta sommessamente evangelico, sfumatamente francescano: che è un gran bel modo molto moderno, di essere poeta”.

“Fa più rumore
un fumante turibolo che scivola
nell’eternità di fiammanti navate
bagnate di silenzio”.[15]

Sue poesie sono state pubblicate in antologie scolastiche dalla Editrice La Scuola: nel 1988 in Leggo, penso, capisco: letture per l’educazione linguistica nel 2° ciclo, di Sergio Salucci e Luigi Favero; nel 1990 in Progetto lingua, antologia di letture; nel 1994 in I testi e la lingua: antologia di letture e riflessioni sulla lingua], anche con un suo racconto. Ha tenuto seminari di studio in alcuni istituti superiori della provincia di Brescia.

Nel 1991 è al Vittoriale di Gardone Riviera per una conferenza sulla “Poesia del Novecento”. Nel 2018 e 2019 mette in rilievo le problematiche esistenziali del fare dell’artista e si rivolge soprattutto ai giovani in due sue conferenze per gli studenti Accademia di belle arti tenute nell’Università Cattolica di Brescia,[16] tracui "L'arte come valore di dialogo".[17]

Nel 2018, su invito del Movimento Italiano Casalinghe (Moica) tiene in Palazzo Broletto (Brescia) la conferenza sul tema: “La bellezza è donna nell’arte e nella letteratura”,[18] da Dante Alighieri a Francesco Petrarca e Umberto Saba, in un percorso tra mito, tradizione e storia, in cui le donne sono state rappresentate nell’arte vista dall’uomo tra veneri e madonne da Antonio Canova a Giorgione a Tiziano Vecellio e Caravaggio con Masaccio e oltre. E ancora a Brescia su invito di Vivi Città, poi a Castenedolo per l’Associazione Culturale Carmagnola e a Concesio dell’Associazione “Gruppo Corale L’estro armonico”.[19]

Nei suoi scritti in giornali come editorialista e in suoi libri si è spesso soffermato sull’aspetto antropologico della società, come in Quo vadis? (2006) in cui esplora la mobilità umana dalla Genesi ai nostri giorni per arrivare al viaggiatore moderno e al turismo e ai turismi della globalizzazione che non poche degenerazioni hanno prodotto.[20]

Nel 1982 pubblica Chi scrive, storia della stampa a Brescia, coautore Antonio Fappani, edizioni La Voce del Popolo, Brescia.[21]

Nel 2009 pubblica Pellegrini anno Mille, scene di Medioevo sulle grandi vie di pellegrinaggio[22] (Ed. Cigiesse) presentando un cammino ideale sulle antiche grandi vie di pellegrinaggio, quali la Via Francigena e le Vie Romee, raccontando usi e costumi del pellegrinare e del viaggiare nel Medioevo, in una sintesi della storia e della società nel periodo che va dalla fine dell’Impero romano agli albori del Rinascimento, segno di un itinerario esistenziale che prende ragioni sulla strada, lungo le vie percorse da imperatori, re, cardinali, vescovi, mercanti, artisti, letterati, e povera gente, pellegrini verso i luoghi della fede.[23] Un libro che s’apre con le invasioni barbariche, con la Chiesa nei suoi primi incerti passi nella politica, con Carlo Magno che rivoluziona l’Europa, con l’età feudale e le lotte tra Papato e Impero. Poi l’economia, l’arte, la cultura, i pellegrinaggi, il primo Anno Santo, le Crociate. È la ricostruzione di un’epoca e di un ambiente, dei tanti dissidi, degli intrighi di corte, di amori e imprese impensabili di un periodo storico spesso tacciato di oscurantismo, per vivere un’avventura straordinaria dell’umanità</ref>.

“Voglio sperare che l’uomo abbia ancora nostalgia di Dio,
di un luogo in cui stare in pace con se stesso,
e che il viaggio ne diventi il mezzo”.[24]

Poi pubblica Tutto e nulla cambia (2017) dove ha analizzato la cultura post moderna dell’effimero in cui ognuno di noi ci si può riconoscere, e proprio per questo sentirsene coinvolti in una narrazione che è quella dello scrittore, mentre gli occhi sono quelli del giornalista che coglie aspetti non secondari, motivi che sfuggono, e li trasmette in forma nuova.[25]

“La società sta deteriorandosi e le nostre democrazie,
la nostra idea occidentale di progresso,
sono in un teatro in cui si rappresentano commedie.
E nel tempo che avanza inesorabile
va la metamorfosi come un gambero,
in un’epoca di confusione, malessere
e lacerazione in cui l’ordinaria necessità
diventa prova di sopravvivenza”.[26]

Impegno che rivolge anche ai fenomeni estetici come nel suo saggio L’arte, la bellezza e il suo contrario[27] (2014), presente nella Biblioteca del Pontificio Consiglio della Cultura in Vaticano,[28] dove scruta la contemporaneità che sembra dire che tutto può diventare arte e al contempo rileva la possibilità che niente effettivamente lo sia.[29]

I suoi libri sono presenti anche in altre biblioteche, come quella di Storia dell’Arte e di Estetica di Urbino;[30] la Biblioteca della Fondazione Civiltà Bresciana;[31] la Biblioteca Queriniana;[32] Biblioteca Nazionale Braidense di Milano.;[33] E consultabili su Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche.[34]

Nel 2020 la “Compagnia della Stampa” pubblica Anni d’arte[35] in cui descrive l’estetica e i canoni del Novecento, sul percorso dei gruppi e dei movimenti artistici della prima metà del XX secolo, per poi aprire nell’ultimo capitolo una finestra sugli anni Sessanta e Settanta come ideale prodromo all’arte contemporanea sugli sviluppi delle ricerche d’avanguardia avanzate negli anni precedenti, nella definizione di una critica che guarda alla bellezza, in una nozione di storia che schiude una sperimentazione essenziale fra tradizione e modernità.

Nel 2018[36] e nel 2020 è invitato come scrittore a partecipare a Librixia, la Fiera del Libro che si tiene a Brescia, con la presentazione di suoi libri.[37]

Studioso di estetica,[38] fa parte del Comitato critico di consulenza del Catalogo dell’Arte Moderna,[39] Editoriale Giorgio Mondadori, ed è autore di biografie e testi sull’arte, tradotti in diverse lingue, richiesti dal Metropolitan Museum of Art di New York,[40] oltre all’invito ad essere presente come autore alla Fiera del Libro di Francoforte con Libro Co Italia.[41]

Ha curato alla “Galleria ab/arte”[42] di Brescia mostre di arte moderna e ha rilevato in giugno del 2012 una via per la Pop art italiana[43] selezionando opere di Enrico Baj, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Tano Festa, Valerio Adami, Lucio Del Pezzo, Ugo Nespolo, Mario Ceroli, Giosetta Fioroni, Marco Lodola, Concetto Pozzati. Sue anche rassegne su “Dopo Corrente” (2010), il movimento sorto nel 1938, proponendo una riflessione sull’arte come impegno sociale delineandone il profilo poetico dopo ogni idealismo e formalismo, dopo ogni retorica dell’arte che cade nel vago e nell’arbitrario. E così nella mostra a sua cura “Guernica docet” (2012), con le esperienze e i nuovi linguaggi nei manifesti dell’Italia artistica del secondo dopoguerra: dal neocubismo del Fronte nuovo delle arti e le influenze espressioniste dal realismo all’astrattismo. Poi cura “L’inquietudine nell’espressionismo italiano” (2014),[44] per raccontarne i percorsi creativi con artisti del primo Novecento influenzati da questo movimento o che si sono accompagnati sulla strada tracciata nello sviluppo alla nascita del gruppo tedesco Die Brücke, con opere di Domenico Cantatore, Giuseppe Migneco, Mino Maccari, Corrado Cagli, Bruno Cassinari, Antonio Zancanaro. Inoltre “Dalle avanguardie alla transavanguardia italiana” (2015) e “Dadavanguardie da neo a post e trans”[45] (2016) con Man Ray, Piero Manzoni, Robert Rauschenberg, Sandro Chia, in una sorta di vasi comunicanti tra temi archetipi e suggestioni formali.[46] Nel 2017 "La via pulchritudinis".[47] e "Da Corneille a Guttuso, la seduzione nell'arte".[48]

Nel 2015 cura la mostra d’arte “Siamo alla frutta”,[49] per una critica all’Expo 2016 come occasione sprecata per poter mettere argine alla fame nel mondo, vista la tesi che propugnava nel tema dato: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, e una recensione alla mostra sul Corriere della Sera titolava “Se la grande abbuffata è indigesta: quando l’arte fa le pulci a Expo”.[50]

Nel 2019 per la XV Giornata del Contemporaneo.[51] cura la mostra “Warhol e Marilyn Monroe[52] per raccontare l’America degli anni Sessanta[53] nel processo warholiano di democratizzazione dell’arte, con le dieci serigrafie che presentò nel 1967 alla “Andy Warhol Foundation” di New York.[54]

Ha curato cataloghi d’arte, tra cui: Omaggio ai santi Faustino e Giovita (1986); Gli artisti, il religioso e il sacro (1987); Poetica dell’incisione (1988), con una breve storia delle tecniche calcografiche, Le marionette nell’arte teatrale bresciana dal 1700 ad oggi (1989);[55] Riccardo Prevosti, Urbino, Saletta Paolini Nezzo a cura del Rotary Club sezione del Rotary International; Il suo nome è Gottardo (2001), scultura di Federico Severino nella parrocchiale di Santa Maria Assunta di Trenzano; L’inquietudine del mare in Carla Galli, Accademia Raffaello, Urbino (2001); Sophia: la sapienza di Dio (2002), icone russe alla Cappella Gentilizia Ducco, Trenzano; La Crocifissione tra umanità e mistero (2008), in varie versioni per i Comuni di Brescia, Offlaga, Rezzato e Desenzano.[56]

Nel 2019 partecipa al Museo delle Scienze di Trento (MUSE) alla presentazione del catalogo d’arte di Claudia Salvadori a sua cura con testo critico.[57].

Nel 2018 è al Fortino di Forte dei Marmi per la presentazione della mostra, promossa da “Spirale” di Milano dello scultore Emanuele Giannelli[58] e del catalogo a sua cura con testo critico tradotto in inglese e russo: Altro come possibilità, Prearo editore, nella collana diretta da Achille Bonito Oliva. E Rai Tg3,[59] nella rubrica “Arte e Cultura”, ha dedicato spazio alla mostra.

Nel 2018 partecipa alla presentazione del volume Arte e Cucina, Editoriale Giorgio Mondadori, Cantine Lunae, Castelnuovo Magra, e ne scrive l’introduzione dal titolo: Cibarsi d’arte come rivoluzione culturale.[60]

Nel 2019 è al Polo Museale di Gualdo Tadino per la cura (con Catia Monacelli) di due mostre d'arte.[61]

Ha presentato libri a sua cura in Italia e all’estero, tra questi: nel 1985 Arandora Star di Pietro Zorza, storia dell’affondamento di una nave britannica con internati civili italiani durante la Seconda guerra mondiale, a Edimburgo (Scozia), Consolato Italiano; nel 1999 cura Condino: Palazzo alla Torre e i dipinti murali,[62] Comune di Condino di Franco Bianchini e Alberto Chiappani; nel 2000 Cimego: paese del ferro e dell’eresia, di Franco Bianchini e Gianni Poletti, Comune di Cimego; nel 2007 Il libro delle acque irrigue, risorse idriche dal Medioevo al Novecento, di Luigi Cirimbelli, Comune di Leno. Inoltre nel 2001 ha curato il progetto editoriale e grafico Die Lodron des 20. Jahrhunderts, di Margarethe Miklautz, edizione in tedesco e in italiano (I Lodron del Novecento), traduzione di Gianni Poletti, Edizioni Cooperativa il Chiese.[63]

È stato invitato in giurie di premi di pittura. Tra questi: il Premio d’Arte Trenzano (1998),[64] presieduto da Raffaele De Grada e pure nell’edizione 1999 presieduta da Pietro Diana dell’Accademia di belle arti di Brera (Milano). Dal 2015 al 2017 al Premio Moretto di Brescia.[65]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

· Chi scrive, storia della stampa a Brescia, coautore Antonio Fappani, Edizioni La Voce del Popolo, Brescia, 1982, pp. 338.[66]

· Quo vadis? Una analisi della mobilità umana nell’esperienza del viaggiare, Edizioni Pro manuscripto, Brescia, 2006, pp. 582.[67]

· Pellegrini anno Mille, scene di Medioevo sulle grandi vie di pellegrinaggio, Edizioni Cigiesse, Bagnolo Mella, 2009, pp. 264.[68]

· L’arte, la bellezza e il suo contrario, Edizioni ab/arte, Brescia 2014, pp. 176.[69]

· Tutto e nulla cambia. La cultura postmoderna dell’effimero, Edizioni ab/arte, Brescia 2017, pp. 160.[70]

· Anni d’arte. Estetica e canoni nel Novecento, Edizioni Compagnia della Stampa. Brescia, 2020, pp. 184, ISBN: 978-88-8486-823-7.[71]

- Ecovidicidio. La lezione del Covid per una conversione ecologica, Edizioni Compagnia della Stampa. Brescia, 2021, pp. 320, ISBN: 978-88-8486-866-4

Poesie[modifica | modifica wikitesto]

· Riflessioni, Edizioni del Moretto, Brescia, 1979.

· Si fa sera, poesie e racconti, Edizioni La Voce del Popolo, Brescia, 1981, pp. 154.

· Silenzi, con una introduzione di Italo Alighiero Chiusano, Edizioni Bresciane, Brescia, 1993, pp. 162.

· Il lavacro del silenzio, Edizioni Cigiesse, Brescia, 1994, pp. 16.

Saggi d’arte[modifica | modifica wikitesto]

· Geometrie e tagli di luce nelle incisioni di Luigi Corsini, Edizioni ab/arte, Brescia, 2013, pp. 72[72].

· Ragione e sentimento nelle incisioni di Paolo Melzani, Edizioni ab/arte, Brescia, 2013, pp. 60.[73]

· Dall’astrazione alla materia la pittura di Giovanni Steduto, Edizioni ab/arte, Brescia, 2014, pp. 84.[74]

. Vanni Viviani nella collezione Alexandro Belotti, Edizioni ab/arte, Brescia, 2014, pp. 55.[75]

· La città ideale di Pier Luigi Ghidini, Edizioni ab/arte, Brescia, 2015, pp. 84.[76]

· Le visioni oniriche di Riccardo Prevosti, Edizioni ab/arte, Brescia, 2015, pp. 84.

· Rimandi esistenziali nell’arte di Silvana Lunetta, Edizioni ab/arte, Brescia, 2016, pp. 72.[77]

· La mimesi nella pittura di Giovanni Cristini (Mimesis in Giovanni Cristini’s painting), Edizioni ab/arte, Brescia, 2017, pp. 84.[78]

· Trasparenze meditative nell’arte di Ivan Battaglia, Edizioni ab/arte, Brescia, 2017, pp. 84.<bri>[79]

· L’infinito nelle geometrie di Adriana Pullio (Infinity in the geometries of Adriana Pullio), Edizioni ab/arte, Brescia, 2018, pp. 108.[80]

· Il silenzio nell’arte di Tiziano Calcari (Silence in the art of Tiziano Calcari), Edizioni ab/arte, Brescia, 2018, pp. 108.[81]

· L’arte aniconica di William Vezzoli (The aniconic art of William Vezzoli), Edizioni ab/arte, Brescia, 2018, pp. 108.[82]

· Pirografando l’arte di Luciano Donini, Edizioni ab/arte, Brescia, 2021, pp. 108.

Cataloghi d’arte[modifica | modifica wikitesto]

· Altro come possibilità: Emanuele Giannelli, Prearo Editore (tradotto in inglese e russo), 2018, pp. 160, con recensione su la Repubblica:[83]

· Visioni prospettiche in Claudia Salvadori,[84] catalogo Editoriale Giorgio Mondadori, 2019, pp. 80.[85]

Prefazioni e introduzioni[modifica | modifica wikitesto]

1980 Antologia Premio Nazionale di poesia Paolo VI, Edizioni La voce del Popolo, Brescia, pp. 180. 1986 Omaggio ai Santi Faustino e Giovita, ed. Faber, Brescia. 1987 Gli artisti, il religioso e il sacro, ed. Faber, Brescia. 1988 Poetica dell’incisione, ed. Faber, Brescia. 1995 L’intuizione profetica di don Luigi Monza in Carità missione della società, atti del convegno, Edizioni La Nostra Famiglia, pp. 220. 1997 Nella sera che annega, in Poesie di Maria Rosa Bertellini, Edizioni Fondazione Civiltà Bresciana. 2004 A parlare di cose antiche sull’aia in La via delle cascine di Luigi Cirimbelli, Comune di Leno. 2007 L’acqua: un bene prezioso in Il libro delle acque irrigue di Luigi Cirimbelli, Comune di Leno. 2008 Paradigmi pulsanti di vita, in Sussurri al cuore di Umberto Chiusi, Edizioni ab/arte. 2009 Il deserto come luogo dell’anima, nostalgico eppure spietato in Petali di pietra di Umberto Chiusi, Edizioni ab/arte. 2009 Effemeridi per un possibile presente in Sono gallo e rana tra parole di sera di Umberto Chiusi, Edizioni ab/arte. 2011 Una storia bestiale in Maria Grazia Filetto, Edizioni ab/arte. 2011 Prodromo in Come non altri di Umberto Chiusi, Edizioni ab/arte. 2012 Pietra angolare di parole e di vita in Il sonno dell’ultimo tochél di notte di Alessandra Ghidinelli, Edizioni ab/arte. 2015 Il coraggio del domani in Spiragli di luce di Maria Rosa Bertellini, Edizioni ab/arte.

2015 Il vero reale di Vittorio Pace in catalogo Biblioteca Comunale di Valvestino. 2015 La dicotomia alchemica di Ettore Goffi, in La bellezza dischiusa di Ettore Goffi, Prinp Editore. 2016 Il seme che ha portato molto frutto, in Il giardino segreto di Alessandra Bellometti Migliorati. 2017 Una finestra sul trascendente, in Giovanni Tabarelli, 1936-2016, catalogo Associazione Via Glisenti 43, Vobarno. 2017 “Da Corneille a Guttuso la seduzione nell’arte”, Stile arte, 11 febbraio[86] 2018 Cibarsi d’arte come rivoluzione culturale in Arte e Cucina, Editoriale Giorgio Mondadori.<bri> 2018 Sergio Bazzana alla Fondazione Civiltà Bresciana, Brescia. 2019 Significati e significanti nell’arte di Hector & Hector, in catalogo “Hector and Hector: arte espressa bancomart”, Edizioni Eclektica Art Meinung. 2019 L’apparenza che trattiene il desiderio o l’utopia in catalogo Francesco Siclari e Antonella Cerabona: il maestro e l’allieva, Palazzo Luigi Einaudi, Chivasso. 2019 Poesia come genesi culturale in Conversazioni letterarie: Battista Spagnoli, Dante Alighieri, Ludovico Ariosto, Giovanni Pascoli, di Enrico Bisanti, Edizioni Fondazione Civiltà Bresciana. 2019 L’arte di Antonio Del Donno per sopravvivere alla finzione della realtà in Antonio Del Donno, Roma. 2020 Silvana Lunetta e la pienezza dell’indefinito in catalogo Associazione Artisti Bresciani.[87] 2020 Riflessi esistenziali nella poesia di Maria Rosa Bertellini in G’ho mai desmentegàt, Edizioni ab/arte.

Mostre[modifica | modifica wikitesto]

Ha curato mostre tematiche e interdisciplinari,[88] tra cui alla “Galleria ab/arte”[89] di Brescia:

*2010 Novella Parigini e gli artisti della Dolce vita.
  • 2010 Dopo Corrente: un’esperienza artistica nel suo evolversi.
  • 2011 Nud’arte.
  • 2011 Accademia: la restituzione dell’arte attraverso il disegno.
  • 2011 Le donne di Renato Guttuso e le altre.Errore nelle note: </ref> di chiusura mancante per il marcatore <ref>
  • 2015 Dalle avanguardie alla Transavanguardia italiana.
  • 2015 Salvatore Emblema e i protagonisti dell’informale italiano.[90]
  • 2015 Siamo alla frutta: la natura morta nella pittura.[91]
  • 2016 Amor gentil signore: Luigi Tessoni.
  • 2016 Dadavanguardie da neo a post e trans: protagonisti e percorsi.Errore nelle note: </ref> di chiusura mancante per il marcatore <ref>
  • 2017 La via pulchritudinis.[92]<bri>
  • 2019 Warhol e Marilyn.[93]

Inoltre ha curato mostre personali di artisti contemporanei.[94]

2012 Regina Landi: archivi. 2012 Silvana Lunetta: immateria, paesaggi dell’informale. 2013 Geometrie e tagli di luce nelle incisioni di Luigi Corsini. 2013 Vanni Viviani, l’inconscio universale. 2013 L’arte differenziata di Piero Rossoni. 2013 La pittura digitale di Salvatore Milano. 2014 Dall’astrazione alla materia la pittura di Giovanni Steduto. 2015 Francesco De Prezzo: la coscienza di sé. 2015 La città ideale di Pier Luigi Ghidini. 2015 Le visioni oniriche di Riccardo Prevosti. 2016 Rimandi esistenziali nell’arte di Silvana Lunetta. 2017 La mimesi nella pittura di Giovanni Cristini. 2017 Trasparenze meditative nell’arte di Ivan Battaglia. 2018 L’arte aniconica di William Vezzoli. 2018 Il silenzio nell’arte di Tiziano Calcari. 2018 L’infinito nelle geometrie di Adriana Pullio. 2019 Polis e oikos nella pittura di Pier Luigi Ghidini. 2019 Giovanni Cristini e la metamorfosi della realtà. 2020 Gruppo 9. Pittura emozionale come relazione empatica. 2020 Adriana Pullio e il rigore vibrante della linea.

  • In altre sedi:

2013 “I segni del sacro”, Fondazione Civiltà Bresciana. 2016 “Pier Luigi Ghidini”, Musil - Museo dell’Industria e del Lavoro di Brescia, Rodengo Saiano.[95] 2018 “Altro come possibilità” di Emanuele Giannelli, Fortino di Forte dei Marmi.[96] 2019 “Composizioni ideali nella pittura di Adriana Pullio”, (con Catia Monacelli), Polo Museale di Gualdo Tadino, Casa Cajani.[97] 2019 “La pittura del vero di Giovanni Cristini”, (con Catia Monacelli), Polo Museale di Gualdo Tadino, Museo Civico di Rocca Flea.[98]

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Tra i riconoscimenti ricevuti: quinto premio nel 1977 al Concorso Internazionale Giuseppe Ungaretti, con premiazione a Roma in Campidoglio; terzo premio nel 1978 al Concorso Internazionale Gran Premio Italia; nel 1979 riceve a Roma il Premio Internazionale con formula a invito, Selezione Letteraria; nel 1980 Premio Bosone, V ed. (2° premio) e premio speciale dell’Accademia Internazionale Città di Boretto; nel 1981 Columbian Trophy, Termoli, (2° premio) e riceve a Mantova dall’Accademia Nazionale Virgiliana di lettere e scienze, un encomio solenne nel bimillenario Virgiliano con il patrocinio del Ministero del turismo e dello spettacolo.

Nel 1977 è nominato accademico di merito dell’Accademia Internazionale di San Marco e nel 1979 membro onorario della Columbian Academy St Louis (USA)[99].

Nel 2003 “Premio Internazionale Itart”, V Mostra Mondiale di mini grafica e pittura al Centro Esposizioni di Pisa, Art Expo, dal 5 al 13 luglio: una giuria internazionale lo qualifica semifinalista.

Finalista nel 2007 al “Premio L’Autore” di Firenze nella sezione Saggi con il libro Quo vadis?.

Con il saggio L’arte, la bellezza e il suo contrario riceve nel 2015 il Premio Metauros.[100]

Il suo libro Auschwitz (2009) è stato inserito nel Museo del Libro d’Artista di Ripe (Ancona), in collaborazione con Musnif e Mediateca Regionale delle Marche.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2009 gli è stata assegnata l’onorificenza[101] di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ old.odg.mi.it, https://www.old.odg.mi.it/albo/albo.php.
  2. ^ queriniana.comune.brescia.it, https://queriniana.comune.brescia.it/opac/detail/view/test:catalog:1224232.
  3. ^ lanostrafamiglia.it, https://lanostrafamiglia.it/news/notiziario.
  4. ^ vivicentro.it, https://vivicentro.it/.
  5. ^ Cardinale, biblista, teologo ed ebraista. Dal 2007 è presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e del Consiglio di Coordinamento fra Accademie Pontificie.
  6. ^ magazineart.net, http://www.magazineart.net/critici/barretta-andrea.html.
  7. ^ abarte.it, http://www.abarte.it/index_file/abartebookshop.htm.
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  13. ^ Maria Luisa Eguez, “La sera di Andrea Barretta”, Silarus, marzo-aprile 1983. “(…) dove la tensione poetica si rende parabolicamente più scarna in una ricerca strenua del momento lirico assoluto che perde per strada gli orpelli e si delinea sempre più per simbolo ed emblema. Segue una breve antologia di novelle che è anche un saggio della corrispettiva ricerca in prosa di un linguaggio teso alla scarnificazione dell’espressione attraverso la brevità delle frasi e l’antagonismo dialogico … così Andrea Barretta presta ascolto ai problemi esistenziali che coinvolgono l’uomo in quanto individualità e socialità”.
  14. ^ (…) “Dai silenzi gli provengono le voci sia del mondo esterno sia di quello interiore, perché solo nel silenzio gli si creano le opportunità per non disperdersi nei molti e fuorvianti frastuoni di una vita che ghermisce con le sue tentacolari seduzioni. Barretta può ascoltare il silenzio, perché lo sa anche vivere e ne fa un valore pluridirezionale: e lo pone come fondamento di molti altri, ma non secondari, valori, umani e religiosi, in un intreccio di stimoli e di fermenti, mentre se lo lascia «scorrere», magari ad esaltare (e ciò è emblematico) la voce «di un campanile che segna l’ore»”. (…) Amedeo di Viarigi, Giornale di Brescia, 15 gennaio 1994.
  15. ^ Da Silenzi di Andrea Barretta.
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  20. ^ Paolo Venturini, Giornale di Brescia, 24 maggio 2007. “Nell’acuta dissertazione sociologica realizzata nella sua opera, Andrea Barretta ci aiuta a distinguere fra pellegrino, viandante e turista …La moda del viaggio last minute e consumato in fretta come fosse un pasto non aiuta, secondo Barretta, quell’accrescimento culturale che è componente fondamentale di una società che evolve in senso positivo e costruttivo. È così un viaggiare guardando ma senza vedere, come leggere senza comprendere, ammirare senza emozionarsi …”.
  21. ^ istitutopaolovi.it, https://www.istitutopaolovi.it/scheda-catalogo-istituto-paolo-vi.asp?IDL=806.
  22. ^ Teletutto intervista Andrea Barretta. [1]
  23. ^ (…) “Barretta dipinge, come fosse un affresco di Giotto, quattordici scene che aiutano il lettore a calarsi in una realtà, quella medioevale, permeata di senso religioso e grande afflato spirituale, distantissima e perciò difficilmente comprensibile ad una società altamente secolarizzata come la nostra. Suffragato da una certosina documentazione storica e testimonianze letterarie dell’epoca, l’autore fa emergere con chiarezza e senso didattico cosa muoveva gli uomini nel loro ire per agros …”, Paolo Venturini, Giornale di Brescia, 6 febbraio 2010
  24. ^ Da Pellegrini anno Mille, di Andrea Barretta.
  25. ^ Paolo Venturini, “Uomo alla deriva ma la speranza c’è”, Giornale di Brescia, 29 ottobre 2017. “… in un viaggio nella complessità e nelle problematiche della società attuale. Fatti, situazioni, conflitti, atteggiamenti o addirittura svolte epocali commentati da Barretta col disincanto ed il puntiglio del cronista, ma al tempo stesso la sensibilità del poeta che sa pizzicare, con le sue dotte argomentazioni e appropriate citazioni, le corde dell’anima, facendo risuonare nel lettore un moto di ribellione di fronte all’apparente ineluttabilità degli eventi e interrogando le coscienze sulla deriva decadente della società moderna ... che si sostanzia nel desiderio di combattere la disumanizzazione imperante”.
  26. ^ Da Andrea Barretta: Tutto e nulla cambia.
  27. ^ [Intervista ad Andrea Barretta su “L’ arte, la bellezza e il suo contrario”. https://www.premioceleste.it/ita_artista_news/idu:65711/idn:36753/]
  28. ^ “Grazie, caro Dott. Barretta, per il ricordo così cordiale e per l’invio del Suo saggio graditissimo “L’arte, la bellezza e il suo contrario che - sono lieto di comunicarLe - ha già trovato una adeguata collocazione nel ‘fondo d’arte’ della nostra biblioteca. AugurandoLe un impegno sempre vivo e intenso in ogni Sua iniziativa, La saluto con la simpatia e la stima che Lei sa”. Gianfranco Card. Ravasi.
  29. ^ Paolo Venturini, “La bellezza nell’arte una ricerca mai finita”, Giornale di Brescia, 31 gennaio 2015. “Nella sua riflessione, carica di spunti letterari e illuminanti esempi pratici, l’autore ci conduce attorno all’arte, in modo particolare quella contemporanea, che sembra aver smarrito la vena creativa, asservita sovente a logiche commerciali che spingono gli artisti a cercare performance o sensazionalismo col solo intento di suscitare l’attenzione di pubblico e media, una pratica che assomiglia molto al marketing. (…) Nello svelare la mistificazione, dunque, Andrea Barretta argomenta la smitizzazione dell’arte in effetti caleidoscopici, ma in fondo propone anche una soluzione: ridare all’uomo, attraverso la vera arte, le chiavi di comprensione del suo passato nell’estasiarsi della bellezza” (…).
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  100. ^ Con la seguente motivazione: “Attraverso una dicotomia etica ed estetica, l’Autore ci fa comprendere l’immanente, il trascendente e qualsivoglia punto di riferimento tra novità e tradizione. Ci sono nel libro necessarie puntualizzazioni che determinano vuoi il destino dell’artista che un’umanità che si allontana dal suo ideale contesto. Questo libro si presenta come un caleidoscopio che svela per primo un contesto ideale e artistico capace di smitizzare la domanda quotidiana sull’arte”. Contestuale al Premio è stata conferita ad Andrea Barretta la nomina a socio onorario dell’Università Ponti con la Società.
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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