Utente:GaeC86/Sandbox

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Chiaia è una stazione della linea 6 della metropolitana di Napoli in attesa di attivazione.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La stazione fu prevista dalla variante di progetto della linea 6 del 2004[1] , in sostituzione della stazione prevista in piazza dei Martiri[2]. I lavori di costruzione iniziarono nel 2008[3] e si conclusero nel 2024.

La stazione sarà attivata con il resto della linea entro l'estate del 2024.

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

La stazione, progettata da Uberto Siola, è inclusa nel circuito delle stazioni dell'arte.

La stazione presenta due ingressi, su livelli differenti. L'ingresso superiore è posto al centro di piazza Santa Maria degli Angeli, nell'area di Monte di Dio. L'ingresso inferiore è su via Chiaia, in corrispondenza dell'omonimo ponte.

L'allestimento artistico è opera di Peter Greenaway che ha inteso riprodurre, sul piano concettuale, un viaggio nella mitologia delle divinità greche[4] dall'ingresso superiore fino al piano banchine.

L'ingresso superiore è sormontato da una cupola vetrata in acciaio e cristallo a sesto ribassato [5] che introduce la luce naturale lungo quaranta metri circa, permettendo l'illuminazione fino ai binari[5]. In corrispondenza è presente una statua di Giove con ventiquattro braccia, in veste dei protettore dei viaggiatori[4].

L'ambiente inferiore, caratterizzato dai colori bianco e blu, è un pozzo dal diametro di dodici metri, dedicato a Nettuno. Il pozzo, che convoglia la luce della cupola, è attraversato da una scala elicoidale. Sul parapetto è ripetuto il verso di Ovidio Est in aqua dulci non invidiosa voluptas[4].

Inferiormente è presente il livello all'altezza dell'ingresso su via Chiaia. Dedicato a Cerere e dominato dal colore verde; è strutturato in forma di matrice quadrata e ospita un'esposizione di sculture e opere artistiche[4].

L'ingresso inferiore è collegato al piano banchine tramite un livello, caratterizzato dal colore ocra, dedicato a Proserpina, raffigurata da sei melograni[4].

Il piano del ferro, caratterizzato dal colore rosso e dedicato all'Ade, è dominato da una cupola in acciaio, cava al centro per permettere il passaggio della luce naturale, con 320 occhi arancio[5], a rappresentare lo sguardo del Re degli inferi sui viaggiatori in attesa. Presenta due binari passanti in canna singola e altrettante banchine laterali.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

La stazione dispone di:

  • Biglietteria Biglietteria
  • Scale mobili Scale mobili
  • Scale mobili Ascensore
  • Accessibile Accessibilità per portatori di handicap
  • Videosorveglianza Stazione video sorvegliata

Interscambi[modifica | modifica wikitesto]

  • Fermata autobus Fermata autobus ANM

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Una stazione per Chiaia Monte di Dio, in La Repubblica, 18 aprile 2004.
  2. ^ Linea 6, su web.tiscali.it.
  3. ^ Cristina Zagaria, Stop al cantiere, Comune all'attacco, in La Repubblica, 9 dicembre 2008.
  4. ^ a b c d e Carlo De Cristofaro, A Napoli apre la stazione metro Chiaia con le opere di Peter Greenaway, in Artribune, 23 marzo 2024.
  5. ^ a b c Cantiere metro Chiaia-Monte di Dio, su openhousenapoli.org.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]



















Collegamenti[modifica | modifica wikitesto]

Gestore Servizio Linea Fermata
ANM Metropolitana di Napoli 6 Mostra (sospesa)
Autobus Fermata autobus 151 Piazzale Vincenzo Tecchio
180
181
502
503
615
741
C1
R6
607 Via Giulio Cesare
618 Via Giacomo Leopardi
EAV Ferrovia Cumana Mostra
Autobus Fermata autobus Napoli-Monte di Procida Piazzale Vincenzo Tecchio
CTP Autobus Fermata autobus P19N Piazzale Vincenzo Tecchio
P19R
Trenitalia Servizio metropolitano di Napoli Napoli Campi Flegrei

Capienza[modifica | modifica wikitesto]

La capienza attuale dello stadio San Paolo è di 54 726 posti, tutti a sedere, suddivisi come segue:

Settore Posti a sedere Note
Anello inferiore Tribuna Centrale Autorità 1 056
Tribuna Centrale Inferiore 1 404
Tribuna Family 944 Include 44 postazioni riservate ai disabili e altrettante agli accompagnatori
Tribuna Ospiti 1 029 Include 38 postazioni riservate ai disabili e altrettante agli accompagnatori
Distinti 6 384
Curva A 4 623 Include 28 postazioni riservate ai disabili e altrettante agli accompagnatori
Curva B 5 015 Include 28 postazioni riservate ai disabili e altrettante agi accompagnatori
Capienza dell'anello inferiore 20 455
Anello superiore Tribuna Posillipo 4 581 Include 237 postazioni destinate alla tribuna stampa "Carlo Iuliano"
Tribuna Nisida 2 105
Tribuna Ospiti 2 482
Distinti 9 575
Curva A 7 484
Curva B 8 044
Capienza dell'anello superiore 34 271







Stadio San Paolo
Stadio del Sole
Informazioni generali
StatoBandiera dell'Italia Italia
UbicazionePiazza Giorgio Ascarelli[1]
Fuorigrotta
80125 Napoli (NA)
Tel. +39 081 6133911
Inizio lavori1948
Inaugurazione6 dicembre 1959
Ristrutturazione1990
ProprietarioComune di Napoli
ProgettoCarlo Cocchia e Luigi Corradi
Informazioni tecniche
Posti a sedere55 000[2]
StrutturaCemento armato, pianta ovale
CoperturaLega metallica e perspex su tutti i settori
Pista d’atletica8 corsie
Mat. del terrenoErba
Dim. del terreno110 × 68 m
Uso e beneficiari
CalcioNapoli
(1959-presente)
Sorrento
(1971-1972)
Campania
(1983-1984)
Savoia
(1997-1999)

Lo stadio San Paolo di Napoli, già del Sole, sorge nel quartiere di Fuorigrotta ed è il principale impianto polisportivo della città, dotato di palestre polifunzionali e di arti marziali, e di un campo da pallacanestro. È conosciuto soprattutto dal punto di vista calcistico, essendo sede delle partite interne della SSC Napoli.

È il quarto stadio in Italia per capienza omologata dopo lo stadio Giuseppe Meazza di Milano, l'Olimpico di Roma e il San Nicola di Bari.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stadio del Sole in costruzione alla fine degli anni 1950

Progettazione e inaugurazione[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il bombardamento dello Stadio Partenopeo, avvenuto nel 1942 durante la Seconda guerra mondiale, il Napoli si trasferì allo Stadio del Vomero. La ridotta capienza dell'impianto rese necessaria la realizzazione di una nuova struttura, capace di ospitare le decine di migliaia di tifosi che affollavano lo stadio vomerese ben oltre la capienza omologata[3]. L'amministrazione comunale scelse Fuorigrotta, un quartiere caratterizzato in quegli anni da un forte fenomeno di urbanizzazione, come sede del nuovo impianto. La progettazione fu affidata all'architetto Carlo Cocchia che, avvalendosi della collaborazione di professionisti come Gerardo Mazziotti, realizzò un primo prospetto, basato sul concetto di uno stadio con un solo anello. Le successive modifiche portarono ad un progetto basato su due anelli distinti, con l'inferiore posto al di sotto della sede stradale. La presentazione del plastico avvenne nel settembre 1954 alla presenza del sindaco e presidente del Napoli Achille Lauro e del Presidente del Consiglio Mario Scelba[4]. I lavori di costruzione furono gestiti dal Genio civile con alcune modifiche rispetto al progetto originario[5]. La struttura fu inaugurata il 6 dicembre 1959, con la gara di campionato fra Napoli e Juventus, terminata 2-1 per gli azzurri. La capienza al momento dell'inaugurazione era di 90,000 spettatori in piedi[6]; lo stadio era strutturato su due anelli con spalti in travertino affacciati sul campo da gioco e la pista di atletica a sei corsie in tennisolite. Denominato in principio Stadio del Sole, cambiò denominazione nel 1963[7] per celebrare la tradizione secondo la quale Paolo di Tarso avrebbe raggiunto l'Italia attraccando nella zona dell'attuale Fuorigrotta.

Il riammodernamento del 1980 e la ristrutturazione per Italia '90[modifica | modifica wikitesto]

In occasione del campionato d'Europa 1980 l'impianto fu riammodernato con il potenziamento dell'impianto di illuminazione e l'installazione nell'intersezione dei settori Distinti e Curva A di un tabellone luminoso dotato di orologio. Nel 1985 il Napoli, complice l'aumento esponenziale della domanda di biglietti dovuta alla presenza in squadra di Maradona, tentò senza successo di ottenere l'autorizzazione amministrativa per realizzare un anello sopraelevato che avrebbe portato la capienza dello stadio a 100,000 spettatori[8][9]. Durante l'anno precedente, il 1984, la FIFA aveva assegnato all'Italia l'organizzazione del campionato del mondo 1990. Nonostante l'intenzione iniziale del presidente del Napoli Corrado Ferlaino di realizzare uno stadio privato da 150,000 posti a Casoria da proporre per la finale della manifestazione[10] e i problemi strutturali del San Paolo[11] si decise di indicare l'impianto come sede degli incontri assegnati alla città di Napoli. A fronte dell'approssimarsi dei mondiali lo stadio fu interessato da una profonda ristrutturazione. I lavori iniziarono nel 1988 e si conclusero nel maggio 1990. Gli interventi compresero la costruzione della copertura e della nuova tribuna stampa su progetto strutturale dell'ingegner Luigi Corradi, l'installazione dei seggiolini, il riammodernamento della pista di atletica e dell'impianto di illuminazione, l'installazione di due display fissati alla balaustra in luogo del tabellone luminoso, il rifacimento degli ingressi, la costruzione di un parcheggio multipiano sotterraneo e l'adeguamento alle norme di sicurezza richieste dalla FIFA. Nel 1991 fu realizzato un terzo anello direttamente collegato alla struttura di sostegno della copertura, che portò la capienza dello stadio a 72,810 posti a sedere[12].

Panoramica aerea del San Paolo nel corso degli anni 1980

1990-2010, il decadimento strutturale[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante la ristrutturazione lo stadio iniziò a presentare problemi strutturali già nel 1995 quando la Commissione di Vigilanza revocò temporaneamente l'agibilità, prescrivendo alcuni interventi[13]. I display, nel frattempo, erano guasti già dalla metà della stagione calcistica 1993-94. Negli anni successivi l'impianto presentò diverse altre criticità. L'agibilità fu revocata nuovamente nel settembre del 2001 dopo un nubifragio. Tra le strutture più colpite ci fu proprio lo stadio; il Napoli fu costretto a giocare gli incontri casalinghi prima a Cava de' Tirreni allo stadio Simonetta Lamberti e poi allo stadio Santa Colomba di Benevento, tornando al San Paolo solo ne gennaio del 2002 in occasione del derby con la Salernitana, dopo ingenti lavori di riqualificazione resi possibili dallo stato di calamità deciso dal Governo. Il problema, mai del tutto risolto, era legato all'insufficienza del collettore fognario Arena Sant'Antonio e ad una criticità di carattere strutturale: nello stadio, situato nel punto più basso di Fuorigrotta, arrivano tutte le acque che provengono dalla zona collinare di Monte Sant'Angelo. In quegli anni si procedette anche alla chiusura del terzo anello, in quanto le esultanze dei spettatori provocavano vibrazioni che, attraverso i piloni di sostegno della copertura, si diramavano nel terreno propagandosi ai fabbricati adiacenti. Con la chiusura del terzo anello la capienza omologata dello stadio fu ridotta a 60,240 posti a sedere. Nel luglio 2008, in seguito al ritorno del Napoli nelle competizioni europee, furono apportate ulteriori migliorie: l'inserimento di serpentine all'esterno dello stadio, nuove indicazioni in italiano e in inglese in corrispondenza delle entrate principali, l'ampliamento della sala stampa e lavori di manutenzione alla copertura[14]. Il 6 dicembre 2009, in occasione del 50º anniversario dell'inaugurazione dell'impianto, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis consegnò, prima dell'inizio della gara in programma Napoli-Bari, una maglia azzurra con il numero "50" a tre protagonisti della gara inaugurale contro la Juventus, ovvero Luís Vinício, Elia Greco e Dolo Mistone[15].

2010-2019, gli interventi richiesti dalla UEFA e il restyling per le Universiadi[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso dell'estate 2010 il Napoli e il Comune [16] hanno proceduto, dopo 23 anni, ad una prima opera di restyling,[17] che ha visto il rifacimento del manto erboso, del sistema di irrigazione, di drenaggio e di deflusso delle acque piovane e la riqualificazione di alcuni settori dello stadio.[17]. Nell'estate 2011 lo stadio è stato ulteriormente adeguato alle norme richieste dalla UEFA per la partecipazione alle coppe europee,[18] attraverso la rimozione della rete di protezione del settore ospiti e l'ammodernamento di sala e tribuna stampa. Nel novembre 2012 il Napoli ha installato due schermi LED di 16 metri ognuno, al posto dei due vecchi display non funzionanti.[19] Nell'estate 2013, su richiesta della UEFA, si è provveduto al rifacimento dei servizi igienici e del manto erboso, e al potenziamento dell'impianto d'illuminazione. L'8 ottobre 2013 la Tribuna Stampa dello Stadio San Paolo è stata intitolata a Carlo Iuliano, storico capo ufficio stampa della Società Sportiva Calcio Napoli, scomparso quell'anno.[20]. Dopo l'assegnazione alla città di Napoli dell'organizzazione della XXX Universiade, nell'estate del 2019 il San Paolo è stato oggetto di un più massiccio restyling in tutti i settori, con la sostituzione dei seggiolini, il rifacimento della pista di atletica, l'installazione di due maxischermi all'altezza della tribuna laterale e dei Distinti, oltreché l'ammodernamento degli spogliatoi, degli impianti audio e d'illuminazione.[21]. Nel mese di luglio l'impianto ha ospitato le cerimonie di apertura e di chiusura della manifestazione, oltreché le gare di atletica leggera.

Uno dei due maxischermi installati in occasione del restyling del 2019

Criticità[modifica | modifica wikitesto]

Lo stadio è caratterizzato da diverse criticità che, a più riprese, hanno provocato polemiche tra il Calcio Napoli e il Comune[22]. Gli onerosi costi di gestione hanno determinato una manutenzione insufficiente[23], causa del deterioramento strutturale di alcune aree dell'impianto. La copertura, incapace di offrire riparo alla totalità degli spalti, è sorretta da una pesante struttura che ha provocato diverse polemiche sull'antiesteticità e sulla scarsa funzionalità[24]. Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha più volte auspicato la rimozione in favore di una nuova copertura più moderna e funzionale[25]. La copertura non è l'unica delle criticità determinate dalla ristrutturazione dei mondiali di Italia '90, causa di un lungo strascico giudiziario durante tangentopoli. Il parcheggio multipiano realizzato al di sotto del piano ipogeo e accessibile dal sottopasso di via Claudio non è mai entrato in funzione e risulta attualmente inservibile a causa delle sopravvenute modifiche normative che prescrivono misure diverse per le aree di accesso e di sosta. Altri dubbi sono legati alla presenza della pista di atletica, quasi mai protagonista degli eventi sportivi ospitati allo stadio, che pone gli spalti a distanza dal terreno di gioco, con una visuale peggiore rispetto agli impianti con le tribune a ridosso del campo. In particolar modo l'anello inferiore, in alcuni punti, offre una pessima visuale a causa della presenza dei rotori pubblicitari a bordocampo che impediscono di assistere in maniera chiara alle azioni di gioco.

Panoramica esterna dell'impianto nel 2015, con la copertura aggiunta in occasione della ristrutturazione per il campionato del mondo 1990

Le partite[modifica | modifica wikitesto]

Il San Paolo gremito il 10 maggio 1987, giorno del primo scudetto del Napoli

Lo stadio ospita regolarmente le gare del Napoli. In occasione di Napoli-Juventus del campionato italiano di Serie A 1974-1975, disputatasi il 15 dicembre 1974, gli spettatori furono 90 736 (53 311 abbonati più 37 425 biglietti venduti);[26] la partita fu interrotta a pochi minuti dal termine per motivi di ordine pubblico, sul parziale di 6-2 per gli ospiti, con risultato sul campo poi omologato: trattasi — probabilmente — della partita di calcio con il maggior numero di spettatori in Italia.[27]

Torneo olimpico di Roma 1960[modifica | modifica wikitesto]

  • Bandiera dell'Italia Italia - Bandiera di Taiwan Taiwan 4-1 (1ª giornata del gruppo B, 26 agosto)
  • Bandiera dell'Ungheria Ungheria - Bandiera del Perù Perù 6-2 (2ª giornata del gruppo D, 29 agosto)
  • Bandiera dell'Argentina Argentina - Bandiera della Polonia Polonia 2-0 (3ª giornata del gruppo C, 1º settembre)
  • Bandiera dell'Italia Italia - Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia 1-1 d.t.s. (semifinale, 5 settembre): Jugoslavia qualificata alla finale per sorteggio.

Campionato d'Europa 1968[modifica | modifica wikitesto]

  • Bandiera dell'Italia Italia - Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica 0-0 (Semifinale, 5 giugno) 68 582 spettatori paganti:[28] Italia qualificata alla finale per sorteggio.

Campionato d'Europa 1980[modifica | modifica wikitesto]

Campionato del mondo 1990[modifica | modifica wikitesto]

Attività extracalcistiche[modifica | modifica wikitesto]

Lo stadio in occasione della cerimonia di apertura della XXX Universiade, 3 luglio 2019

Il San Paolo ha ospitato anche alcuni concerti di artisti del calibro di Rolling Stones, U2, Frank Zappa, Jovanotti, Lucio Dalla, Francesco De Gregori,[29] Pino Daniele, Edoardo Bennato, Claudio Baglioni, Vasco Rossi, Gigi D'Alessio e Nino D'Angelo. In ambito sportivo, Ia struttura ha ospitato importanti eventi di atletica leggera, tra cui la XXX Universiade nell'estate 2019.

Il San Paolo nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Lo stadio San Paolo è apparso in diversi film come Operazione San Gennaro, Mi manda Picone, Quel ragazzo della curva B, L'uomo in più, Eccezzziunale veramente - Capitolo secondo... me e Maradona - La mano de Dios. Lo stadio è citato nella canzone "Un solo colore" dei Fuossera ed è rappresentato nella 50^ puntata della serie Tv a cartoni animati I ragazzi del Mundial intitolata "Tragedia a Napoli".

Trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stadio è raggiungibile utilizzando:

  • in autobus - da Piazza Garibaldi prendere il bus 151, dal terminal Circumvesuviana di Porta Nolana linea Napoli-Monte di Procida dell'Eavbus; Da piazza Vittoria linea C12; da Via Giordano Bruno/Mergellina linee 607 (non effettua servizio nei festivi) e 618; da Pianura linea R6; da Secondigliano-Napoli Nord linea 180 (580 nei giorni festivi) ANM; dal Vomero Linea 181 e linea C33;
  • in automobile - Tangenziale uscita 10 Fuorigrotta;
  • da San Giovanni-Barra/Area Vesuviana Metropolitana linea 2, Stazione Campi Flegrei;
  • da Montesanto/Centro Storico e da Pozzuoli Ferrovia Cumana, Stazione Mostra.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ http://www.worldofstadiums.com/europe/italy/stadio-san-paolo/[collegamento interrotto]
  2. ^ Pierluigi Frattasi, San Paolo, che spettacolo il nuovo stadio coi maxi-schermi. Altri lavori dopo le Universiadi, su napoli.fanpage.it, 18 giugno 2019.
  3. ^ Corrado Sannucci, https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/03/10/contro-la-juve-la-folla-immobile.html.
  4. ^ gettyimages.it, https://www.gettyimages.it/detail/fotografie-di-cronaca/the-italian-minister-of-the-interior-and-prime-fotografie-di-cronaca/470668208?adppopup=true.
  5. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/10/09/prigionieri-del-san-paolo.html.
  6. ^ Almanacco "Calciatori 1962/63", Panini, 1962
  7. ^ Almanacco "Calciatori 1963/64", Panini, 1963
  8. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/06/20/il-coreco-boccia-ampliamento-del-san.html.
  9. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/06/19/centomila-in-uno-stadio.html.
  10. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/09/13/il-napoli-vende-tutto-il-san-paolo.html.
  11. ^ Luca Argentieri, https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/10/09/prigionieri-del-san-paolo.html.
  12. ^ Almanacco "Calciatori 1992/93", Panini, 1992
  13. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/02/18/calcio-news.html?ref=search.
  14. ^ Esclusiva Tuttonapoli – Ecco Come Cambia Look Il San Paolo - Tutto Napoli, su tuttonapoli.net. URL consultato il 24 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2008).
  15. ^ Articolo[collegamento interrotto] sportitalia.com
  16. ^ Ponticelli: "Stiamo ultimando i lavori allo stadio San Paolo", su areanapoli.it. URL consultato il 29 agosto 2010.
  17. ^ a b De Laurentiis presenta i lavori al San Paolo, su tuttonapoli.net. URL consultato il 29 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2010).
  18. ^ Napolipress – quotidiano online su napoli calcio
  19. ^ Napoli Magazine[collegamento interrotto]
  20. ^ http://www.sscnapoli.it/static/news/Tribuna-Stampa-del-San-Paolo-intitolata-a-Carlo-Iuliano-985.aspx.
  21. ^ Universiadi, «regali» al San Paolo: maxischermo 120 mq e seggiolini, su ilmattino.it, 12 febbraio 2019.
  22. ^ https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/napoli/2018/08/04-46032726/napoli_rabbia_de_laurentiis_il_san_paolo_un_cesso/.
  23. ^ https://www.spazionapoli.it/2014/09/05/assist-coni-napoli-san-paolo-fatiscente-canone-diminuito/.
  24. ^ Angelo Forgione, angeloforgione.com, https://angeloforgione.com/2012/06/27/sanpaolo_italia90/.
  25. ^ http://www.napolitoday.it/sport/ssc-napoli/stadio-san-paolo-copertura.html.
  26. ^ La Stampa, 16 dicembre 1974, p. 29.
  27. ^ (EN) Italian Stadium Highest Attendance, su bardanzellu.eu.
  28. ^ (EN) Barrie Courtney, European Championship 1968 - Details Final Tournament, su rsssf.com, 7 febbraio 2007.
  29. ^ Banana Republic 1979: intervista a Marco Nanni, su quellidelledomande.it. URL consultato il 15 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2018).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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