CTP (Napoli)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Compagnia Trasporti Pubblici
Logo
Logo
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariasocietà per azioni
Fondazione27 marzo 2001 a Napoli
Chiusura14 aprile 2022 (fallimento)
Sede principaleArzano
SettoreTrasporto
ProdottiTrasporto pubblico
Slogan«In moto verso un Futuro Blu»
Sito webwww.ctp.na.it

La Compagnia Trasporti Pubblici[1] di Napoli (CTP), in precedenza TPN (Tranvie Provinciali Napoletane) è stata una società di trasporto, di proprietà della città metropolitana di Napoli, nata nel 2001 dalla trasformazione del preesistente consorzio CTP, incaricata per l'esercizio suburbano tra Napoli e l'area nord della città metropolitana di Napoli e il basso casertano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1957 il comune acquisì gli impianti e il materiale rotabile della Société Anonyme des Tramways Provinciaux, azienda belga privata fondata nel 1884 che gestiva le linee tranviarie Napoli-Aversa/Giugliano, Aversa-Albanova, Napoli-Frattamaggiore e Napoli-Caivano, costituendo contestualmente la società per azioni Tramvie Provinciali di Napoli (TPN)[2].

Negli anni successivi il servizio tramviario viene sostituito progressivamente da linee automobilistiche e realizzata la filovia Napoli-Aversa; successivamente vengono acquisite alcune imprese private che gestivano autolinee (Selac-Sam-Sat). Alle TPN nel 1968 venne inoltre affidata la gestione della ferrovia Alifana. Nel 1976 la società a causa della necessità di ammodernamento della tratta cosiddetta "bassa" fra Napoli e Santa Maria Capua Vetere[3] optò per la chiusura che da provvisoria si trasformò in definitiva. Nel 1978 a seguito della liquidazione della Spa, venne costituito il Consorzio Trasporti Pubblici di Napoli (CTP), al 50% tra il comune e la provincia di Napoli. Nel 1986 la concessione della tratta "alta" della ferrovia Alifana venne revocata e affidata alla gestione commissariale governativa. Nel 1994 lo stesso entrò a far parte delle aziende del Consorzio UnicoCampania[3]

Nel 2001 una nuova modifica societaria portò alla trasformazione del consorzio in Compagnia Trasporti Pubblici di Napoli sempre fra le stesse controparti al 50% con la partecipazione di alcune società locali.[3] Nell'agosto del 2008 CTP fu nuovamente trasformato in società per azioni, avente come socio unico la ex Provincia di Napoli e l'anno successivo vendette le proprie quote di partecipazione nella Vesuviana Mobilità all'EAV bus.[3] Dal 2015 la proprietà è passata alla Città metropolitana di Napoli, che ha previsto la fusione di Ctp con l'ANM, azienda di proprietà del comune di Napoli[4]. Il 28 gennaio 2022 l'amministrazione metropolitana ha avviato le procedure di risoluzione del contratto di servizio stipulato con CTP per inadempimento, e i servizi suburbani su gomma saranno riassegnati ad EAV o AIR, come già avvenuto nella liquidazione della CLP[5].

Il 14 aprile 2022, dopo la revoca dei contratti di servizio da parte di Città Metropolitana di Napoli e Regione Campania e non sussistendo i presupposti per l'amministrazione straordinaria, il Tribunale di Napoli ne ha dichiarato il fallimento. I servizi sono stati affidati temporaneamente alle aziende EAV ed AIR.

Settori di attività[modifica | modifica wikitesto]

CTP opera servizi di trasporto pubblico urbano e suburbano in base a contratti di servizio stipulati con gli enti locali territoriali. La rete servita è costituita da 65 autolinee e dalla linea filoviaria M13, temporaneamente gestita con autobus.

Dati societari[modifica | modifica wikitesto]

L'impresa, che dispone di circa 500 dipendenti, gestisce una rete di circa 2000 km, servendo un bacino d'utenza di 72 comuni e trasportando circa 26,5 milioni di passeggeri l'anno con un valore della produzione di circa 13,5 milioni di km/anno[3].

Parco veicoli[modifica | modifica wikitesto]

CTP possiede un parco di circa 370 autobus e di 13 filobus (3 Ansaldobreda F19 e 10 Solaris-Ganz Trollino). I depositi sono 3[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dettaglio Ricerca Gratuita | Registro Imprese, su www.registroimprese.it. URL consultato il 17 aprile 2022.
  2. ^ A. Cozzolino, A. Gamboni, Napoli: i tram per la Provincia, Rolando Editore, 2010. ISBN 88-89132-01-9
  3. ^ a b c d e f Sito aziendale. URL consultato nel novembre 2014.
  4. ^ Lavori in corso sulle aziende partecipate del Comune di Napoli Archiviato il 27 febbraio 2017 in Internet Archive. campania.usb.it
  5. ^ Addio alla Ctp, la Città Metropolitana di Napoli rescinde il contratto all’azienda dei bus, su Napoli Fanpage. URL consultato il 17 aprile 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]