Ponte nelle Alpi

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Ponte nelle Alpi
comune
Ponte nelle Alpi – Stemma
Ponte nelle Alpi – Bandiera
Ponte nelle Alpi – Veduta
Ponte nelle Alpi – Veduta
Panoramica del territorio comunale con Polpet in primo piano
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Belluno
Amministrazione
SindacoPaolo Vendramini (lista civica di centro-sinistra) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate46°10′58.8″N 12°16′44.76″E / 46.183°N 12.2791°E46.183; 12.2791 (Ponte nelle Alpi)
Altitudine400 m s.l.m.
Superficie58,14 km²
Abitanti7 932[1] (31-1-2024)
Densità136,43 ab./km²
FrazioniArsiè, Cadola (sede comunale), Canevoi, Casan, Col di Cugnan, Cornolade, Cugnan, La Secca, Lastreghe, Lizzona, Losego, Paiane, Piaia, Pian di Vedoia, Polpet, Ponte nelle Alpi, Quantin, Reveane, Rione Santa Caterina, Roncan, Soccher, Vich
Comuni confinantiAlpago, Belluno, Longarone, Soverzene
Altre informazioni
LingueItaliano e Veneto
Cod. postale32014
Prefisso0437
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT025040
Cod. catastaleB662
TargaBL
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona F, 3 048 GG[3]
Nome abitantipontalpini
Patronosanta Maria Nascente
Giorno festivo8 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ponte nelle Alpi
Ponte nelle Alpi
Ponte nelle Alpi – Mappa
Ponte nelle Alpi – Mappa
Posizione del comune di Ponte nelle Alpi nella provincia di Belluno
Sito istituzionale

Ponte nelle Alpi (Pónte in veneto) è un comune italiano sparso di 7 932 abitanti[1] della provincia di Belluno in Veneto, la cui sede comunale non è il centro omonimo, ma la frazione Cadola.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Val Maggiore a Cornolade

Il territorio comunale si estende su entrambe le rive del Piave con un saliscendi di altitudini comprese tra i 378 e i 2.133 m s.l.m. Si possono distinguere tre zone:

  • Destra Piave: Ponte nelle Alpi, Polpet, Pian di Vedoia;
  • Sinistra Piave o Coi de Pera: Rione Santa Caterina, Lastreghe, Canevoi, Cadola (sede comunale), Piaia, Cugnan, Col di Cugnan, Losego, Roncan, Quantin, Cornolade, Lizzona, Vich, La Secca;
  • Oltrerai: Soccher, Arsiè, Paiane, Casan, Reveane.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dalle origini all'epoca romana[modifica | modifica wikitesto]

Le testimonianze più antiche lasciate dalla civiltà risalgono all'età della pietra e sono state individuate in diverse località del territorio: Coi de Pera, Sass de Pescamon, Losego.

Ma risalgono all'epoca romana i segni inequivocabili di una presenza stabile e diffusa: sono emersi resti di accampamenti, residenze, sepolture e strade, oltre che monili, monete e utensili. I ritrovamenti si sono concentrati attorno a Losego e a Polpet[4].

Il medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Sin dal primo medioevo la zona assunse importanza strategica e vennero costruite tre fortificazioni a difesa delle tre vallate che vi confluiscono.

Il castello di San Giorgio, presso Soccher, fu fondato nel VI secolo e fu possesso dei Caminesi, feudatari e poi avogari, cioè amministratori dei beni diocesani, dei vescovi di Belluno. La Casamatta, sulle rive del lago di Santa Croce, difendeva la pieve di Frusseda (la principale istituzione locale, sia civile che religiosa) volgendosi verso la sella di Fadalto e quindi alla Val Lapisina. La terza fortificazione era il Castellet, a nord di Polpet, forse costruito sui resti di un monastero cistercense[4].

In quest'epoca assume particolare rilievo il ponte di collegamento sul Piave da cui il paese trae il nome. Citato sin dal 1181, nel 1412 fu distrutto dai veneziani per bloccare il passo agli ungari invasori. Ricostruito nel 1415, fu incendiato nel 1484 e, nei successivi due secoli, viene distrutto e ricostruito per ben cinque volte.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«Stemma d'azzurro, al ponte d'argento sotto il quale scorre al naturale un fiume, posto innanzi ad una catena di tre monti, pure al naturale, quello del centro, sovrastante il ponte, più basso, cimato di tre torri di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Santa Maria del Rosario[modifica | modifica wikitesto]

L'attuale chiesa, sita a Cadola, è del 1862 e fu progettata da Giuseppe Segusini. Precedentemente esisteva un altro edificio sacro eretto intorno al 1570 sui resti di una costruzione anteriore all'anno mille. Conserva opere di grande valore artistico, come le tele di Cesare Vecellio e Francesco Frigimelica il vecchio.

Chiesa di Sant'Andrea in Monte[modifica | modifica wikitesto]

L'eremo di Sant'Andrea sul Monte Serva

Questa piccola chiesa risale al XII secolo, eretta su un pianoro del monte Frusseda (741 m s.l.m.), nei pressi dei resti dell'antico Castellet. La chiesa conserva un bel ciclo di affreschi rovinato in epoca recente[quando?] da vandali.

Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria[modifica | modifica wikitesto]

A Ponte nelle Alpi, è un edificio duecentesco posto su un costone a strapiombo sul Piave, nei pressi dello storico ponte. Conserva notevoli affreschi e opere lignee.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Villa Pagani-Cesa[modifica | modifica wikitesto]

Villa Pagani-Cesa ora Orzes, della seconda metà del XVII secolo, sorge nella località di Fontanella, nell'Oltrerai. Costruita dalla nobile famiglia Cesa, vi risiedeva il giovane Mauro Cappellari della Colomba, futuro papa Gregorio XVI.

Si tratta di una villa veneta, di gusto molto più rustico rispetto alle altre della Valbelluna. All'interno è custodita una testiera da letto del Settecento in legno dipinto, con lo stemma dei Cappellari. Nei pressi della villa c'era una cappella, oggi scomparsa.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Qualità della vita e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Comune Riciclone 2010, 2011, 2012, 2013, 2014 e 2015: un importante riconoscimento di Legambiente che premia Ponte nelle Alpi come primo comune d'Italia per la raccolta differenziata dei rifiuti[6][7].

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Nel vasto territorio comunale si distribuiscono ventuno frazioni.

  • Ponte nelle Alpi - È la frazione che dà il nome al comune (ma non ne è la sede), ubicata su un pianoro presso la riva destra del Piave.
  • Polpet - Contigua a Ponte, dalla quale la separa la ferrovia, è il centro più importante dal punto di vista demografico. Vi sorgono la stazione ferroviaria e una delle quattro parrocchiali del comune (Santa Maria Nascente). Il toponimo, attestato nel 1172 come Polpetum, è in relazione con il termine in latino populus, che indica il "pioppo"[8].
  • Pian di Vedoia - Si trova all'estremità settentrionale del territorio comunale, di fronte a Soverzene. È nota in quanto vi termina l'Autostrada A27 proveniente da Mestre.
  • Rione Santa Caterina - Frazione di sinistra Piave posta di fronte a Ponte nelle Alpi, contigua a Lastreghe a ovest e a Canevoi a est.
  • Lastreghe - Frazione occidentale nella sinistra Piave vicino a Rione Santa Caterina a breve distanza dal confine con Belluno.
  • Canevoi - Borgata a est di Rione Santa Caterina, è contigua anche a Cadola.
  • Cadola - Si trova alla confluenza del Rai nel Piave ed è sede comunale, nonché della parrocchia di Santa Maria del Rosario. Fino al 2002 vi si trovava anche la stazione di Cadola-Soccher, ora soppressa.
  • Piaia - Contigua a sud a Canevoi, è il primo paese posto lungo la SP 31 "del Nevegal".
  • Arsiè, Casan, Paiane e Soccher sono borgate contigue, di fatto un unico centro abitato; insieme a Reveane sono localizzate su una terrazza ai piedi del monte Dolada e alla sinistra del Piave, oltre, appunto, il fiume Rai. L'area è limitrofa all'Alpago ed è direttamente collegata a Pieve mediante la SP 4 "della Val Cantuna". Soccher aveva una tradizione per la lavorazione della pietra tanto che diventò famoso il motto dei scalpellini locali: Tic tic, sempre tac... ma mai rich!, coniato all'inizio del Novecento da Federico Pierobon.[9]
  • Vich - Si raggiunge da una deviazione della provinciale del Nevegal, su un'area di mezzacosta rivolta all'Alpago.
  • Lizzona, La Secca, Cornolade - Le prime due sorgono sul fondo della valle del Rai, lungo la SS 51, la terza è in posizione più elevata, affacciata al Lago di Santa Croce. Tra Lizzona e La Secca si trova la stazione per l'Alpago.
  • Cugnan, Col di Cugnan, Roncan - Tre paesi disposti lungo la strada per il Nevegal. A Col di Cugnan si trova la chiesa parrocchiale di San Giuseppe.
  • Losego - Grosso agglomerato al confine con Belluno, raggiungibile da Col di Cugnan o Cugnan.
  • Quantin - È uno degli abitati più elevati del comune (763 m s.l.m.), a breve distanza dal Nevegal. Vi si trova la parrocchiale dei Santi Angeli.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Autostrade[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio comunale ha termine l'Autostrada A27, proveniente da Mestre. Oltre all'interconnessione con la Strada Statale 51 a Pian di Vedoia (al km 82+500), è presente l'uscita Belluno nei pressi di Cadola (al km 77+200), la barriera di esazione Belluno (al km 75+200), l'area di servizio Ponte nelle Alpi ovest e l'area di parcheggio Ponte nelle Alpi est (al km 82+000).

Strade statali[modifica | modifica wikitesto]

  • di Alemagna: proveniente da San Vendemiano. Entra nel territorio comunale dopo la frazione di Santa Croce del Lago (km 28+100), costeggia il lago di Santa Croce, attraversa le frazioni di la Secca, Lizzona, Ponte delle Schiette, Cadola, Santa Caterina, Ponte nelle Alpi (con le denominazioni di viale Roma, viale Cadore, via Cima I Prà). Al km 42+200 è presente l'interconnessione con l'autostrada A27. Entra nel comune di Longarone al km 43+400 nei pressi della frazione di Fortogna, attraversa tutto il comune, il Cadore, l'Ampezzano e termina a Dobbiaco.
  • del Grappa e Passo Rolle: si dirama dalla SS 51 a Ponte nelle Alpi e attraversa l'abitato con il nome di viale Dolomiti. Entra nel comune di Belluno alla progressiva 1+400, attraversa il capoluogo di provincia, Sedico, Santa Giustina, Feltre, Fiera di Primiero e termina a Predazzo.

Strade provinciali[modifica | modifica wikitesto]

  • della Sinistra Piave: si dirama dalla SS 51 a di Santa Caterina e dopo un chilometro entra nel comune di Belluno nei pressi della frazione di Sagrogna. Attraversa poi tutti i comuni posti nella riva sinistra del Fiume Piave (Limana, Borgo Valbelluna) per terminare nella frazione di Busche (comune di Cesiomaggiore) dopo aver attraversato il Piave in corrispondenza della diga di Busche.
  • della Val Cantuna: si dirama dalla SS 51 a Cadola, attraversa le frazioni di Paiane, Casan, Arsiè ed entra nel comune di Alpago alla progressiva 6+700. Attraversa poi Pieve d'Alpago e Garna per terminare a Puos d'Alpago.
  • di Soverzene: si dirama dalla SS 51 in località Cima I Prà, sovrappassa l'Autostrada A27 ed entra nel comune di Soverzene alla progressiva 1+400 in corrispondenza del ponte-diga. Termina a Soverzene.
  • del Nevegal: si dirama dalla SS 51 a Santa Caterina, attraversa le frazioni di Piaia, Cugnan, Col di Cugnan e Quantin ed entra nel comune di Belluno in località Pian Longhi dopo 12,2 km. Raggiunge in seguito il colle del Nevegal e scende nel fondovalle a Castion per poi terminare presso il Ponte della Vittoria a Belluno.
  • di Tignes: si dirama dalla SS 51 in località Ponte delle Schiette ed entra nel comune di Alpago alla progressiva 0+100 in corrispondenza del ponte sul torrente Rai. La strada prosegue attraversando la zona industriale Paludi, la frazione Tignes per terminare a Pieve d'Alpago sulla SP 4.
  • dell'Alpago e del Cansiglio: si dirama dalla SS 51 nella frazione di La Secca ed entra nel comune di Alpago alla progressiva 0+100 in corrispondenza del ponte sul torrente Rai. La strada attraversa poi l'Alpago e il Cansiglio per terminare a Vittorio Veneto.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale è attraversato da ovest a nord dalla linea ferroviaria Belluno-Calalzo, aperta l'8 agosto 1912. Nel 24 settembre 1938 è stata aperta la linea ferroviaria per Conegliano che collega la Valbelluna con la pianura veneta attraverso la Sella di Fadalto. Nel territorio comunale sono presenti le stazioni di:

I collegamenti offerti sono di tipo regionale e svolti da Trenitalia[10]. Le corse svolte collegano Belluno con Conegliano e Calalzo. Ci sono inoltre altre relazioni come la Belluno-Venezia Santa Lucia, che circola nei giorni feriali con partenza alla mattina e arrivo alla sera, la Vicenza-Calalzo e Venezia Santa Lucia-Calalzo, che circola nei giorni festivi con arrivo a Ponte nelle Alpi alla mattina e partenza verso Vicenza e Venezia alla sera. In autostrada transitano, senza alcuna fermata in territorio comunale, i bus di collegamento con l'alta velocità tra la stazione di Venezia Mestre, Longarone e le località del Cadore (Pieve di Cadore, San Vito di Cadore, Cortina d'Ampezzo), offerti da Trenitalia (Freccialink) e NTV Italo (Italobus).

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è attraversato dalle seguenti linee autobus extraurbane di Dolomitibus[11]:

  • 9 Belluno-Calalzo
  • 15 Belluno-Soverzene
  • 19 Belluno-Podenzoi
  • 25 Belluno-Pecol
  • 37 Belluno-Puos-Valdenogher
  • 37-38-39 Belluno-Pieve-Puos d'Alpago
  • 37-39 Belluno-Lamosano-Chies d'Alpago
  • 38 Belluno-Reveane
  • 41 Belluno-Vittorio Veneto
  • 42 Belluno-Quantin

Il comune è servito anche dalle linee dirette alle zone industriali di Villanova (Longarone) e Paludi (Alpago). Sono presenti inoltre alcune linee turistiche gestite da Dolomitibus (Venezia-Falcade/Cortina) e ATVO (Belluno-Jesolo e Cortina-Venezia)[12].

Mobilità ciclabile[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è attraversato dalla pista ciclabile Via Regia che collega Venezia a Monaco, costeggiando il canale Cellina tra Soverzene e l'Alpago e lambendo le frazioni di Soccher e Paiane.[13] A Cadola si origina la pista ciclabile che attraversa il territorio della Sinistra Piave, attraversando le frazioni di Canevoi, Lastreghe e la località Vena d'Oro per proseguire verso Levego, Limana, Trichiana, Mel e Lentiai[14]. Dal quartiere di Nuova Erto parte un tratto di pista ciclabile diretto a Safforze (Belluno)[15] che si collega ai tratti urbani realizzati in comune di Belluno che consentono di raggiungere il centro storico. È presente infine una pista ciclabile che collega Ponte nelle Alpi a Cadola e Paiane che utilizza lo spazio del secondo binario sul ponte ferroviario sul fiume Piave.[16]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sindaci dal 1946[modifica | modifica wikitesto]

Sindaco Partito Periodo Elezione
Antonio Orzes Democrazia Cristiana 1946-1960 1946
1951
1956
Umberto Orzes Partito Socialista Italiano 1960-1972 1960
1964
1970
Renato Costantini Partito Socialista Italiano 1972-1980 1970
1975
Giovanni Bortot Partito Comunista Italiano 1980-1985 1980
Marcello Dal Borgo Democrazia Cristiana 1985-1987 1985
Giovanni Bortot PCI (1987-1991) / PDS (1991-1994) 1987-1994 1985
1990
Vittorio Fregona Partito Socialista Italiano 1994-1995 1990
Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1995)
Giovanni Bortot Centro-sinistra 1995-1999 1995
Vittorio Fregona Centro-destra 1999-2004 1999
Fulvio De Pasqual Centro-sinistra 2004-2009 2004
Roger De Menech Centro-sinistra 2009-2013 2009
Paolo Vendramini (Vicesindaco reggente) Centro-sinistra 2013-2014 2009
Paolo Vendramini Centro-sinistra 2014-in carica 2014
2019

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

La denominazione del Comune fino al 1867 era Capodimonte[17][18]. Ancora più anticamente il paese era noto come Pieve di Frusseda.[senza fonte]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b Comune di Ponte nelle Alpi - Cenni Storici.
  5. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  6. ^ Ponte nelle Alpi per il secondo anno in testa alla classifica, su ecosportello.org. URL consultato il 12 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2011).
  7. ^ Dossier comuni ricicloni 2011
  8. ^ Giovan Battista Pellegrini, Toponomastica italiana. 10.000 nomi di città, paesi, frazioni, regioni, contrade, monti spiegati nella loro origine e storia, Milano, Hoepli, 1990, p. 348.
  9. ^ Lidio Pierobon, Tra Resistenza, deportazione e impegno politico e sociale, a cura di Franca Cosmai- ISBREC - Belluno 2021- https://www.youtube.com/watch?v=ZcJXXe_rhEM
  10. ^ IN TRENO, ORARIO REGIONALE DIGITALE Friuli Venezia Giulia-Trentino Alto Adige-Veneto
  11. ^ Linee Extraurbane 2020-2021 | Dolomiti Bus
  12. ^ ATTRAVERSO LUOGHI, PAESI E CITTÀ DIVERSE
  13. ^ Via Regia - Tratta Ponte nelle Alpi - Farra d'Alpago in Mountain Bike / Bicicletta - Mappa Percorso Ciclabile
  14. ^ In bici da Ponte nelle Alpi a Belluno - Comuni Virtuosi
  15. ^ Pista ciclo-pedonale Safforze-Nuova Erto
  16. ^ Lavori di elettrificazione, chiuso un tratto della ciclabile "Pontalpina"
  17. ^ ISTAT, Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000. Popolazione legale per comune ai censimenti dal 1861 al 1991 ai confini dell'epoca (PDF), su Bellini, Esposto, Farina, lacovacci, Lombardo e Ottone (a cura di), ebiblio.istat.it, Poligrafica Ruggiero S.r.l, 2001, p. 294, ISBN 88-458-0574-3. URL consultato il 23 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2022).
    «025040 Ponte nelle Alpi La denominazione assunta dal comune fino al 1867 è Capodimonte.»
  18. ^ ISTAT, Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000. Popolazione legale per comune ai censimenti dal 1861 al 1991 ai confini dell'epoca (PDF), su Bellini, Esposto, Farina, lacovacci, Lombardo e Ottone (a cura di), ebiblio.istat.it, Poligrafica Ruggiero S.r.l, 2001, p. 610, ISBN 88-458-0574-3. URL consultato il 23 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2022).
    «Capodimonte (ora Ponte nelle Alpi)»

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN127622639 · LCCN (ENn98007631 · J9U (ENHE987007535621405171 · WorldCat Identities (ENlccn-n98007631
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