Onomastica norrena

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Distribuzione geografica dell'antico norreno e delle lingue ad esso collegate all'inizio del X secolo. L'area rossa è la zona di distribuzione del dialetto occidentale, l'area arancione quella del dialetto orientale, l'area rosa è il gutnico antico, l'area verde le lingue germaniche occidentali, l'area blu la lingua gotica di Crimea e l'area gialla l'Antico Inglese.

Questo elenco contiene alcuni dei nomi utilizzati nella lingua norrena, in un arco di tempo compreso tra VIII secolo e inizio del XIV secolo, cioè quando le lingue scandinave iniziarono a distinguersi (mantenendo comunque una certa intelleggibilità). Tuttavia questo arco di tempo deve essere preso con estremi molto larghi, soprattutto l'ultimo periodo; sono stati infatti trovati testi risalenti al XV secolo scritti con la lingua norrena (definita in antichità dönsk tunga "lingua danese" oppure norrœnt mál, "parlata nordica").

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua norrena e Proto-norreno.

La lingua norrena deriva dal Proto-norreno, parlata nell'area scandinava approssimativamente tra II-VIII secolo d.C. a sua volta discendente della ricostruita lingua Proto-Germanica. All'età Proto-Norrena appartengono molte iscrizioni runiche in Fuþark Antico, in totale 260. Le più antiche iscrizioni risalgono al pieno II secolo d.C.

Un esempio di queste iscrizioni proviene dai Corni d'oro di Gallehus, ritrovati in Danimarca e risalenti forse al V secolo. Questi due corni, in numero di due, raffigurano eventi non ancora decifrati della mitologia germanica, ma sull'altro è incisa un'iscrizione in Fuþark Antico che contiene il nome Hlewagastiz[1]. L'iscrizione completa è:

I Corni d'Oro di Gallehus

«ᛖᚲᚺᛚᛖᚹᚨᚷᚨᛊᛏᛁᛉ᛬ᚺᛟᛚᛏᛁᛃᚨᛉ᛬ᚺᛟᚱᚾᚨ᛬ᛏᚨᚹᛁᛞᛟ᛬ (Runic Unicode)

ek : hlewagastiz: holtijaz: horna: tawido : (traslitterazione)

Io : Hlewagastiz: Holtijaz: ho fatto: il corno (traduzione)»

Hlewagastiz è un nome proprio il cui significato è ancora incerto; la seconda parte gastiz significa "ospite" e nel Norreno diventerà gestr.

Un altro esempio di iscrizione Proto-Norrena che contiene un nome proprio è la Pietra di Tune, proveniente dalla Norvegia e risalente a una data ancora imprecisata compresa tra il III-V secolo d.C. Anche questa iscrizione, come per i Corni di Gallehus, presenta la forma tipica "Io (nome) feci questo per (nome).

I nomi contenuti sono Wiwaz (il dedicatario della pietra) e Woduridaz (colui a cui è stata dedicata la pietra). Woduridaz significa "colui che cavalca la furia", (*Wod- presenta la stessa radice di Wōden e Wuotan, i nomi in antico inglese e antico germanico di Óðinn, cioè Odino). Altri nomi Proto-Norreni da iscrizioni runiche sono:

  • Āsugīsalaz e Muha (Lancia di Kragehul I)
  • Hraþaz, Stainawarijaz (Pietra runica di Rö)

Il passaggio dal Proto-Norreno al Norreno, tra 500-800, comportò alcuni cambiamenti linguistici. Innanzitutto avvenne una frattura vocalica che portò alla costituzione di nuovi dittonghi: per esempio, *ferþuz (fiordo) divenne fjörðr, con il cambiamento di -er- in --. Altri esempi sono la vocale -e- che diventa -ja- o -jǫ- quando è seguita da -a- o -u-; la caduta di -j- e -w- all'inizio di parola[2].

La conoscenza del Norreno ci deriva soprattutto dai testi medievali islandesi.

Trasformazioni linguistiche nelle colonie[modifica | modifica wikitesto]

Danelaw[modifica | modifica wikitesto]

L'Inghilterra nel 878, dopo l'accordo tra Guthrum e Alfred. Si vedono il Danelaw e il regno di Guthrum che comprendeva Cambridge, Londra e l'Anglia Orientale

Nell'anno 886/890 un trattato tra Alfredo di Wessex e Guthrum stabilì che "il confine lungo il Tamigi, fino al Lea e lungo il Lea fino alle sue sorgenti, poi a destra verso Bedford e sull'Ouse fino a Watling Street" avrebbe diviso i territori Sassoni da quelli Danesi, acquisiti e occupati dai vichinghi durante le scorrerie sul suolo inglese. L'accordo quindi sembra assegnare al Danelaw tutta l'Inghilterra orientale e settentrionale, inclusi Anglia Orientale (Ēast Engla), Fens, Midlands Orientali, Lincolnshire e Yorkshire.

Nonostante gli studiosi assegnino vari livelli di assimilazione o di integrazione del territorio del Danelaw tra indigeni Sassoni e invasori Norreni, è indubbio che vi furono commistioni e influenze su entrambe le parti[3][4]. La lingua e l'uso dei nomi sono importanti indicatori di queste reciproche influenze.

Groenlandia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Insediamento orientale e Insediamento occidentale.

Fino al XV secolo è attestato l'uso nella Groelandia colonizzata dai vichinghi di un dialetto solo leggermente divergente dal norreno parlato nel resto del mondo vichingo. Di per sé, infatti, la lingua norrena era piuttosto conservatrice e le tracce di questo dialetto su oltre 80 iscrizioni runiche potrebbero, in realtà, non essere state lasciate necessariamente da abitanti della Groenlandia; potrebbero cioè essere tracce di dialetti attestati altrove[5].

Pietra runica di Kingittorsuaq (Rundata: GR 1), ritrovata nell'isola di Kingittorsuaq e datata tra XIII e XIV secolo. Il testo recita: el=likr * sikuaþs : so=n:r * ok * baan=ne : torta=r son : ok enriþi * os son : laukardak*in : fyrir * gakndag hloþu * ua=rda te * ok rydu : (seguito da sei caratteri indecifrabili). La traduzione è: "Erlingr figlio di Sigvaðr e Baarne Þorðarson ed Enriði figlio di Ás, il sabato prima delle Rogazioni hanno eretto questo tumulo e..."

Attraverso i pochi materiali runici rimasti è difficile identificare con precisione le peculiarità del norreno-groenlandese. Le differenze principali sono: l'uso della consonante t al posto di þ (Torir ≠ Þórir) e il mantenimento della coppia hl e hr che nella madrepatria scomparvero trasformandosi in l e r, oltre alla vocale lunga œ, che in Islanda si trasformò nel suono æ ma invece si preservò in Norvegia.

Si ritiene che il norreno-groenlandese avesse qualche tipo di contatto attivo con il groenlandese parlato dagli indigeni Kalaallit, lasciando cioè dei prestiti linguistici nella lingua locale. In particolare, si crede che la parola groenlandese Kalaaleq (o Karaaleq), cioè "Groenlandese", derivi da Skrælingr, la parola con cui i norreni chiamavano gli abitanti del luogo. Un'altra parola, molto più esplicativa di questa influenza, è kona (groenlandese "donna"), pressoché uguale al termine norreno[6].

La Pietra di Tune

Nomi[modifica | modifica wikitesto]

Raccogliere tutti i nomi presenti nell'area scandinava tra 700 e 1300 non è possibile, neppure basandosi sui moltissimi riferimenti. Le fonti da cui attingere sono di vari tipi: iscrizioni runiche, ma anche saghe, raccolte di leggi, raffigurazioni, toponimi, testi letterari, frammenti, fonti straniere.

I nomi possono essere ricostruiti anche a partire dai prenomi odierni. Qui vengono scritti seguendo l'ortografia islandese moderna.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

L'imposizione del nome era un atto fondamentale. Spesso si tendeva a formare nomi composti, specialmente con nomi divini, per invocare la protezione divina sulla persona che lo portava. L'identità di una persona era determinata dal patronimico, come avviene tutt'oggi in Islanda. Gli uomini aggiungevano -son (figlio) al nome del padre, le donne -dóttir (figlia). Con l'avvento dei regni nazionali, prese piede l'uso creare veri nomi dinastici.

A[modifica | modifica wikitesto]

  • Alfarinn: nome maschile di significato incerto. Può essere inteso come combinazione di alfr (o ælfR, al femminile) "elfo" e arn "aquila"[7]; oppure un nome che dà il senso di "colui che viaggia lontano, molto" (allr + fara)[8]
    • Alfarinn, un gigante (jötunn) della mitologia
  • Arinbjörn: variante di Arnbjörn
  • Arnbjörn: nome maschile, composto da arn "aquila" e björn "orso"
  • Arnbjörg: nome femminile, composto da arn "aquila" e björg "fortezza"
  • Arndís: nome femminile, composto da arn "aquila" e dís "dea, signora"
  • Arnfinnr: nome maschile, composto da arn "aquila" e Finnr (vedi sotto)
  • Arngrímr: nome maschile, composto da arn "aquila" e grímr "maschera"[9]
  • Arnleifr: nome maschile, composto da arn "aquila" e leifr "erede"
  • Arnþjófr
  • Arnórr: nome maschile
  • Auðr: nome maschile e femminile, da auðr "ricchezza, prosperità"
  • Auðun o Auðunn: nome maschile e femminile, da auðr "ricchezza, prosperità"

Á[modifica | modifica wikitesto]

  • Álfr: nome maschile
  • Áli: nome maschile
  • Ármöðr
  • Árni: nome maschile
  • Ása: nome femminile
    • Ása Haraldsdóttir, figlia del re Haraldr Graunraði di Agðir. Si suppone che il tumulo di Oseberg, dove è stata ritrovata la nave di Oseberg, appartenga proprio a Ása, in quanto Ose- sarebbe una pronuncia popolare del nome.
  • Áslákr
  • Ásleifr
  • Áskell[10]
  • Ásmundr[11]
  • Ástriðr: nome femminile, forse derivato da *Ásfríðr, "bella come una déa". Varianti: Astrid, Estrid (Danimarca)
  • Ásvaldr

B[modifica | modifica wikitesto]

  • Beiti: nome maschile, dal verbo beita[15][16]
  • Bergljót: nome femminile
  • Bergþór
  • Bergþóra: nome femminile
  • Bjarni: nome maschile, björn "orso"
  • Björg: nome femminile, da björg "fortezza o aiuto"
  • Björn: nome maschile, da björn "orso"
  • Björnólfr[17]: variante di Björnúlfr
  • Björnúlfr: nome maschile, composto da björn "orso" e úlfr "lupo"
  • Bolli: nome maschile, da bolli "ciotola"
  • Bósi: nome maschile
  • Bótmundr: nome maschile, composto da bót "aiuto, rimedio, composizione" e mundr "protezione"
  • Böðmóðr: nome maschile
  • Böðvarr: nome maschile
  • Bölverkr: nome maschile
  • Bragi: nome maschile, derivato dal dio della poesia Bragi o forse da uno dei nomi di Odino[18]
  • Brandr: nome maschile, da brandr "fiamma" o "spada"
  • Brestir: nome maschile, dal verbo bresta "bruciare"
  • Bróðir: nome maschile, da bróðir "fratello"
  • Brúni: nome maschile
  • Brúsi: nome maschile, da brúsi "caprone"
  • Brynjólfr: nome maschile, composto da brynja "cotta di maglia" e úlfr "lupo"
  • Búi: nome maschile, da búi "abitante" o forse nel senso di "ragazzo". Forse affine all'inglese boy[20]

D[modifica | modifica wikitesto]

  • Dagfinnr: nome maschile, composto da dagr "giorno" e finnr
  • Dagstyggr: nome maschile
  • Danr[23]: nome maschile, da danr "danese"
  • Dagrún: nome femminile, composto da dagr "giorno" e rún "runa"
  • Dís: nome femminile, da dís "dea, signora"
    La nave di Oseberg

E[modifica | modifica wikitesto]

F[modifica | modifica wikitesto]

  • Feima: nome femminile, probabilmente di origine gaelica, da feima "ragazza timida"
    • Feima Hrímnisdóttir, poetessa
  • Finnbogi: nome maschile, composto da Finnr e bogi "arco"
  • Finnr: nome maschile, da finnr "Sámi, Lappone". In origine il termine significava "nomade, errante".
  • Finnleikr
  • Floki
  • Flosi: nome maschile
  • Framarr: nome maschile
  • Friðþjófr: nome maschile

Nomi composti con il teonimo Freyr[modifica | modifica wikitesto]

Aggiungere il nome di un dio serviva a invocare la protezione e il favore della divinità sulla persona che lo portava. Si credeva anche che chi avesse il doppio nome godesse di una vita più lunga[27].

  • Freyrbjörn: nome maschile, composto da Freyr e björn "orso"
  • Freydís: nome femminile, composto da Freyr e dís "dea"
  • Freygerðr: nome femminile, composto da Freyr e gerðr "recinto"
  • Freysteinn: nome maschile, composto da Freyr e steinn "pietra"

G[modifica | modifica wikitesto]

  • Gagr: nome maschile, forse variante di Kagr[28], da gagr "piegato all'indietro"
  • Galmr: nome maschile
  • Gamli: nome maschile, dall'aggettivo gamli "vecchio", forse nel significato di "primogenito"
  • Garðarr
  • Gautrekr: nome maschile
  • Geirhildr: nome femminile, composto da geirr "lancia" e hildr "battaglia"
  • Geirleifr: nome maschile, composto da geirr "lancia" e leifr "erede"
  • Gellir: nome maschile, dal verbo gjalla "gridare"
  • Gestr: nome maschile, da gestr "ospite"
  • Gestumblindi: nome maschile
  • Gísli
  • Gizurr: nome maschile
  • Gissur: variante di Gizurr
  • Glúmr: nome maschile, da glúmr "colui che è scuro" o anche "orso"
  • Gói: nome maschile e femminile
  • Gormr o GórmR: forma abbreviata nel nome maschile *Goðormr o *Goð-þormr
  • Gramr: nome maschile, da gramr "ira". Era il nome di una spada mitica, Gramr.
  • Grani
  • Grankell
  • Granmarr
  • Grettir: nome maschile, da grettir "ghignante"
  • Gríð: variante femminile di Gríðr
  • Gríðr
  • Grímhildr: nome femminile, da grímr "elmetto, maschera"[31] e hildr " battaglia"[32]
  • Grímkell
  • Grímr: nome maschile, da grímr "elmetto a maschera"[31]. Era uno dei nomi di Odino
  • Gríss: nome maschile, da gríss "giovane maiale"
  • Gróa: nome femminile, dal verbo gróa "crescere". Alcuni lo ricollegano al celtico gruann "donna"[34]
  • Guðbrandr: nome maschile
  • Guðfríðr: nome femminile, composto da guðr/goðr "dio" oppure da góðr "buono" e fríðr "bellezza"
  • Guðlaugr: nome maschile
  • Guðleifr: nome maschile, composto da guðr/goðr "dio" oppure da góðr "buono" e leifr "erede"
  • Guðmundr: nome maschile
  • Guðríðr: variante di Guðfríðr
  • Guðrún: nome femminile composto da guðr "dio" e rún "runa".
  • Gunnarr
  • Gunnbjörg: nome femminile, composto da gunn "battaglia" e björg "aiuto, fortezza"
    • Gunnborga den goda, maestra runica del XI secolo, autrice dell'iscrizione runica Hs 21
      Iscrizione Hs 21 scolpita da Gunnboga den goda
  • Gunnbjörn: nome maschile, composto da gunn "battaglia" e björn "orso"
  • Gunnlaug: nome femminile, composto da gunn "battaglia" e laug
  • Gunnlaugr: nome maschile, variante del femminile Gunnlaug
  • Gunnbjörn: nome maschile, composto da gunnr "battaglia" e björn "orso"
  • Gunnhildr: nome femminile composto da gunnr "battaglia" e hildr "battaglia"
  • Gunnhvatr: nome maschile, composto da gunn "battaglia" e hvatr "vigoroso"
  • Gyða
  • Gyrðr

H[modifica | modifica wikitesto]

I[modifica | modifica wikitesto]

Nomi con il teonimo Ing- (Yngvi-Freyr)[modifica | modifica wikitesto]

Aggiungere il nome di un dio serviva a invocare la protezione e il favore della divinità sulla persona che lo portava. Si credeva anche che chi avesse il doppio nome godesse di una vita più lunga[27].

  • Inga
  • Ingibjörg: nome femminile, composto da Ing- e björg "fortezza, castello"
  • Ingifastr[42]
  • Ingigerðr: nome femminile, composto da Ing- e gerðr "recinto, protezione"
  • Ingiþóra[43]: nome femminile
  • Ingjald
  • Ingólfr
  • Ingiríðr
    • Ingrid Elofsdotter (m. 1282): santa svedese venerata dalla Chiesa Cattolica
    • Ingrid Ragnvaldsdotter (1100/10-1060 c.): regina consorte di Norvegia, moglie di Harald IV
    • Ingrid Ylva (1180-1250/55): nobildonna svedese madre di Birger Jarl

J[modifica | modifica wikitesto]

  • Jarpr: nome maschile, da jarpr "scuro di capelli"[44]. Variante di Erpr.
  • Járngerðr: nome femminile
  • Jófríðr: nome femminile, composto da (o jór) "destriero" e fríðr "pace"
  • Jórunn: nome femminile, composto da (o jór) "cavallo" e unnr[46] "onda"

K[modifica | modifica wikitesto]

  • Kagr[28]: nome maschile, forse variante di Gagr. Etimologia sconosciuta[25]
  • Kálfr: nome maschile, da kálfr "vitello". K. Krugen suggerisce che il nome derivi da un elemento sconosciuto unito a úlfr "lupo"[47]
  • Karl
  • Ketill
  • Kjötvi: nome maschile, da kjöt "carne"
  • Knútr
  • Kolbeinn
  • Kormákr: nome maschile, traslitterazione del nome irlandese Cormac.
  • Kúgi[49]

L[modifica | modifica wikitesto]

  • Ljótr
  • Ljótólfr
  • Lífólfr
  • Loðin
  • Loðmundr
  • Loptr

M[modifica | modifica wikitesto]

N[modifica | modifica wikitesto]

  • Naddoðr: nome maschile, composto da naddr e oddr "punta"
    • Naddoðr, ritenuto lo scopritore dell'Islanda
  • Nikulás: nome maschile, corrispondente a Nicola

O[modifica | modifica wikitesto]

  • Oddbjörg: nome femminile composto da oddr "punta" e björg "fortezza" oppure "difesa"
  • Oddbjörn: nome maschile composto da oddr "punta" e björn "orso"
  • Oddfríðr: nome femminile composto da oddr "punta" e fríðr "bellezza"
  • Oddgeirr: nome maschile composto da oddr "punta" e geirr "lancia"
  • Oddgerðr: nome femminile composto da oddr "punta" e gerðr "recinto"
  • Oddi: variante di Oddr. È stato ipotizzato che da Oddi derivi il termine Edda, ma l'etimologia è da tempo rigettata[50].
  • Oddkatla: variante femminile di Oddkell
  • Oddkell: nome maschile composto da oddr "punta" e ketill "calderone"
  • Oddlaug: nome femminile composto da oddr "punta" e laug
  • Oddleif: variante femminile di Oddleifr
  • Oddleifr: nome maschile composto da oddr "punta" e leifr "erede"
  • Oddmarr: nome maschile composto da oddr "punta" e mærr "famoso"
  • Oddmárr: variante di Oddmarr
  • Oddrún: nome femminile composto da oddr "punta" e rún "runa"
  • Oddr: da oddr, "punta di un'arma". Il termine deriva dal Proto-Germanico *uzda, "punta, picco, cuspide" ed è simile all'antico inglese ord, all'antico germanico ort e al gotico *uzds
  • Oddvör: nome femminile
  • Ormr: nome maschile

Ó[modifica | modifica wikitesto]

R[modifica | modifica wikitesto]

S[modifica | modifica wikitesto]

T[modifica | modifica wikitesto]

U[modifica | modifica wikitesto]

  • Ungfrú: nome femminile

V[modifica | modifica wikitesto]

  • Víðarr
    • Víðarr, divinità che parteciperà al Ragnarök
  • Vígbjörn
  • Vígfúss
  • Vígundr
  • Víkarr: nome maschile, composto vík "baia" e herr "esercito"
  • Viljálmr
  • Vímundr: nome maschile, composto da "tempio" e mundr "protezione"

Y[modifica | modifica wikitesto]

Þ[modifica | modifica wikitesto]

Nomi che iniziano con il teonimo Þórr (Thor)[modifica | modifica wikitesto]

Aggiungere il nome di un dio serviva a invocare la protezione e il favore della divinità sulla persona che lo portava. Si credeva anche che chi avesse il doppio nome godesse di una vita più lunga[27].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Murdoch, Early germanic literature and culture, pp. 127-128.
  2. ^ Chiesa Isnardi, 2015 (p.160)
  3. ^ Dawn Hadley, And they proceeded to plough and support themselves: The Scandinavian Settlement of England, Anglo-Norman Studies 19 (1996), pgg. 69-96.
  4. ^ Shannon Lewis-Simpson
  5. ^ Bandle, Oskar, p.1234
  6. ^ KOMA-KONUNGR, su lexicon.ff.cuni.cz.
  7. ^ Hermann Pálsson: Nafnabókin, 1991
  8. ^ Gianna Chiesa Isnardi, I miti nordici, p. 322.
  9. ^ Hervarar saga ok Heiðreks konungs (Saga di Hervör, a cura di M. Meli), cap. XX
  10. ^ Iscrizione runica Ög 179, su nordiska.uu.se.
  11. ^ Iscrizione runica Fv1986 84
  12. ^ Pietre runiche U 101, U 136, U 137, U 143, U 310
  13. ^ Pietra runica U 329 (Inga ha innalzato queste pietre in memoria di Ragnfastr, suo marito. Lui era fratello di Gyríðr e di Ástríðr) Pietre runiche U 135, U 136 and U 137 (Eysteinn e Ástríðr hanno sollevato queste pietre in memoria di Kagre/Gagr, loro figlio)
  14. ^ Pietre runiche di Broby bro
  15. ^ Beiti, su nordicnames.de.
  16. ^ Orkneyinga saga, cap. III
  17. ^ Landnámabók, cap. III (Sturlubók)
  18. ^ Chiesa Isnardi, 2015 (p. 192)
  19. ^ Lausavísa: Brúsi Hallason (B1), su heimskringla.no.
  20. ^ Cleasby-Vigfusson. BÚAKVIÐBURÐR -- BYGG. 89, su lexicon.ff.cuni.cz.
  21. ^ Kjalnesinga saga, cap.11
  22. ^ Búi Andríðsson, su hurstwic.org.
  23. ^ Pietre runiche di Lingsberg, U240
  24. ^ Hervarar Saga og Heiðreks, su germanicmythology.com.
  25. ^ a b Lena Peterson: Nordiskt runnamnslexikon (2002)
  26. ^ valdr deriva dall'elemento Proto-germanico waldaz (wald, weald, valt, walt, waltan, gualt, oald, old) presente anche in nomi italiani quali Osvaldo, Aroldo, Walter, ecc. Questa radice può essere confusa con le altre radici germanice wald (foresta), ald (libero), ecc.
  27. ^ a b c Chiesa Isnardi, 2015 (p. 191)
  28. ^ a b Pietre runiche di Broby bro, U 137
  29. ^ Sangriso, Heimskringla
  30. ^ Fagrskinna
  31. ^ a b GrímR - Nordic Names Wiki - Name Origin, Meaning and Statistics, su Nordicnames.de.
  32. ^ Hildr - Nordic Names Wiki - Name Origin, Meaning and Statistics, su Nordicnames.de.
  33. ^ Gianna Chiesa Isnardi, Storia e cultura della Scandinavia
  34. ^ Árni Dahl, Navnabókin, 2005
  35. ^ King Guðmundr of Glæsisvellir, su germanicmythology.com.
  36. ^ Grænlendinga saga, cap, 6
  37. ^ Heimskingla
  38. ^ Leiv Heggstad, Finn Hødnebø og Erik Simensen, Norrøn Ordbok, 1997 (Hallaðr - Nordic Names Wiki - Name Origin, Meaning and Statistics
  39. ^ Sangriso 2013, p.293
  40. ^ Harðar saga ok Holmverja
  41. ^ Orkneyinga saga, capitolo CII
  42. ^ Pietre runiche di Broby bro, U 135
  43. ^ Pietre runiche di Broby bro, U151
  44. ^ Old norse names, su nordicnames.de.
  45. ^ Landnamabók, cap. 7
  46. ^ Unnr deriva dal proto-norreno *unþi "onda". Il termine è collegato a uðr "onda" e unna "amare". Lena Peterson: Nordiskt runnamnslexikon (2002)
  47. ^ a b Kristoffer Kruken og Ola Stemshaug: Norsk Personnamnleksikon (1995)
  48. ^ Sangriso 2013, p.280
  49. ^ Marcello Meli (a cura di), Saga degli uomini delle Orcadi
  50. ^ Anatolt Liberman, Ten Scandinavian and North English Etymologies
  51. ^ Chiesa Isnardi, 2015 (p.191)
  52. ^ Orkneyinga saga, IV-VIII capitoli
  53. ^ Árni Dahl, Navnabókin (2005)
  54. ^ Unnr deriva dal proto-norreno *unþi "onda". Il termine è collegato a uðr "onda" e unna "amare". Lena Peterson: Nordiskt runnamnslexikon (2002)
  55. ^ Hermann Pálsson, Nafnabókin, 1991
  56. ^ Old norse names, su nordicnames.de.
  57. ^ Þormóður Kolbrúnarskáld, su hurstwic.org.
  58. ^ Þuríður Óláfsdóttir, su hurstwic.org.
  59. ^ Eyrbyggja saga
  60. ^ Þórarinn stuttfeldr (Þstf), su skaldic.abdn.ac.uk.
  61. ^ Þorbjörg litilvölva, su hurstwic.org.
  62. ^ Þorbjǫrn skakkaskáld, su skaldic.abdn.ac.uk.
  63. ^ Grettis saga, cap. 70
  64. ^ Þorbjörn öngull, su hurstwic.org.
  65. ^ Egils saga, cap.40
  66. ^ Þorgerður brák, su hurstwic.org.
  67. ^ "[...] etimologicamente connesso al gotico weihs "sacro" [...] rappresenta la designazione esemplare di uno spazio cultuale, come mostra la tradizione secondo la quale al suo interno erano assolutamente interdette le armi e qualsiasi forma di violenza. Interessante al riguardo è anche la constatazione dell'uso di questo termine in nomi propri, a indicare (almeno inizialmente) persone 'consacrate' che forse svolgevano un'attività legata al culto [...]". (Chiesa Isnardi, 2015)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

  • Fulvio Ferrari (a cura di), Saga di Oddr l'Arciere, Iperborea, 2015
  • Marcello Meli (a cura di), Saga degli Uomini delle Orcadi, Mondadori, 1997
  • Marcello Meli (a cura di), Saga di Hervör, Padova, 1995
  • Snorri Sturluson, Giorgio Dolfini (a cura di), Edda, Adelphi, 2013
  • Snorri Sturluson, Gianna Chiesa Isnardi (a cura di), Edda, 2003
  • Snorri Sturluson, Francesco Sangriso (a cura di), Heimskringla I, II, III, Edizioni dell'Orso, 2013, 2014, 2015
  • Landnámabók, versione di Sturla Þórdarson (Sturlubók)
  • The Complete Sagas of Icelanders including 49 tales, ed. Viðar Hreinsson, Reykjavík 1997
  • Andersson, Gade, Morkinskinna: The Earliest Icelandic Chronicle of the Norwegian Kings (1030 – 1157), Ithaca, NY, 2000
  • Íslenzk Fornrit (vari volumi), Reykjavík, 1933–
  • Asser, Life of Alfred
  • Dudone di San Quintino, Gesta Normannorum

Fonti secondarie[modifica | modifica wikitesto]

  • Marco Scovazzi, Grammatica dell'antico nordico, Mursia, 1991
  • Marco Scovazzi, Antiche saghe islandesi, Torino, 1973
  • H. Loyn, The vikings in Britain, Oxford, 1994
  • E. Roesdahl, The vikings, London, 1991
  • B. E. Crawford,Scandinavian Scotland, Leicester 1987
  • Marco Battaglia, I Germani. Genesi di una cultura europea, Carocci, 2013
  • Rudolf Pörtner, L'epopea dei vichinghi, Garzanti, 1983
  • Gianna Chiesa Isnardi, I miti nordici, Longanesi, 2015
  • Gianna Chiesa Isnardi, Storia e cultura della Scandinavia, Bompiani, 2015
  • Thomas Lindkvist, Kings and provinces in Sweden in The Cambridge History of Scandinavia, 2003
  • Dick Harrison, Sveriges historia, 600-1350, 2009
  • Andy Orchard. Dictionary of Norse Myth and Legend, 1997
  • Birgit and Peter Sawyer, Medieval Scandinavia. From conversion to Reformation circa 800-1500, Minnesota, 2013
  • Peter Sawyer, The Oxford illustrated history of the vikings, Oxford, 1997
  • Katherine Holman, S. Focacci (traduzione di), La conquista del nord. I vichinghi nell'arcipelago britannico, Odoya, 2014
  • Bandle, Oskar, The Nordic Languages. An International Handbook of the History of the North Germanic Languages, Volume 2, 2002
  • Jahr, Ernst Håkon and Ingvild Broch. Language Contact in the Arctic. Northern Pidgins and Contact Languages, 1996
  • G. Fellows-Jensen, The vikings in England: a review. Anglo-Saxon England 4, 1975, pgg. 181-206
  • G. Fellows-Jensen, Danish place-names and personal names in England: the influence of Cnut?, in A. Rumble, the Reign of Cnut, London, 1994, pgg. 125-140
  • J. Insley, Scandinavian personal names in Norfolk, Uppsala, 1994
  • M. Townend, Vikings age England as a bilingual society, in D. Hadley and J.D. Richards, 2000, pg 89-105

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]