Erede legittimo

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Un erede legittimo (in inglese "heir apparent") è una persona che è prima in linea di successione e non è "soggetta a disinvestitura" (cioè a perdita del diritto alla successione), se non a seguito di modifiche alle regole di successione[1].

Al contrario, un erede presuntivo, è una persona che è prima in linea di successione per ereditare un titolo, ma che in ogni momento può essere "soggetto a disinvestitura" a seguito di uno o più eventi ammessi dalle regole di successione, come ad esempio la nascita di uno o più individui aventi maggior diritto[1].

Oggi questi termini sono solitamente utilizzati per indicare eredi di titoli ereditari e in particolare per le monarchie. In quest'ultimo caso è utilizzato allora il termine di Principe ereditario o, in alternativa, termini più specifici, come nei seguenti casi:

Il termine è utilizzato metaforicamente anche per indicare un successore "designato" per qualunque posizione di potere, come ad esempio un leader politico o un leader di un'impresa.

Solo occasionalmente, il termine è utilizzato come titolo, nel qual caso, in inglese, è solitamente scritto con iniziali maiuscole: "Heir Apparent".

Questa voce tratta principalmente dell'uso del termine "erede legittimo" in un sistema ereditario regolato dalla legge di primogenitura, in opposizione al caso in cui il monarca può nominare il suo erede.

Differenze tra erede legittimo e erede presuntivo[modifica | modifica wikitesto]

Folla davanti al Palazzo Imperiale di Tokyo in attesa della comparsa del principe ereditario Hirohito in occasione del riconoscimento ufficiale dello stato di erede legittimo al Trono del Crisantemo – New York Times, 1916.

In un sistema ereditario governato da alcune forme di primogenitura, un erede legittimo è facilmente identificabile come la persona che è sicuramente prima nella linea di successione, indipendentemente da nascite future.

Per contro, un erede presuntivo può in ogni momento perdere posizioni nella linea di successione a seguito della nascita di qualcuno più prossimo in senso legale (secondo i principi di quella forma di primogenitura) al detentore del titolo in carica.

Un esempio chiaro è il caso di un detentore del titolo privo di figli. Se a un certo tempo egli ha un figlio, questi oltrepassa in linea di successione tutti i parenti più lontani (ad esempio un fratello, un nipote o un cugino del detentore del titolo), divenendo erede legittimo, mentre il precedente erede presuntivo e gli altri eredi presuntivi slittano di una posizione.

Molti sistemi legali assumono che la nascita di figli sia sempre possibile, senza alcun limite di età o salute. La possibilità che un ottuagenario abbia figli non è mai preclusa, per quanto difficile possa essere nella realtà. In tali circostanze, una persona può essere nella pratica l'erede legittima, ma, dal punto di vista strettamente legale, continua ad essere erede presuntiva.

Figlie nelle primogeniture di preferenza maschile[modifica | modifica wikitesto]

Le figlie (e le loro discendenze) possono ereditare i titoli che si trasmettono secondo una primogenitura preferenzialmente maschile, ma solamente in mancanza di figli maschi e di loro eredi. Questo significa che sia la prole femminile sia quella maschile possiedono il diritto ad una posizione nella linea di successione, ma nel momento in cui si giunge a quella posizione, una femmina sarà sempre posizionata dietro ai suoi fratelli, indipendentemente dall'età sua o dei fratelli.

Così, solitamente, anche una figlia unica non sarà erede legittima di suo padre (o di sua madre), poiché in ogni momento potrebbe nascere un fratello, che, seppur più giovane, diverrebbe l'erede legittimo. Pertanto, la femmina è un'erede presuntiva.

Ad esempio, la Regina Elisabetta II fu erede presuntiva durante tutto il Regno di suo padre Re Giorgio VI, per il fatto che in ogni momento, fino alla sua morte, Giorgio VI poteva diventare padre di un figlio legittimo.

Inoltre, quando la Regina Vittoria successe a suo zio Re Guglielmo IV, il discorso di proclamazione riportava anche la clausola:

(EN)

«...saving the rights of any issue of his late Majesty King William IV, which may be born of his late Majesty's consort.»

(IT)

«...conservando i diritti di ogni nato di Sua Maestà Re Guglielmo IV, che può essere nato dalla consorte di Sua Maestà.»

Questa clausola prevedeva la possibilità che la moglie di Guglielmo, Adelaide di Sassonia-Meiningen, fosse incinta al momento della sua morte, in quanto un tale figlio (postumo), se nato e indipendentemente dal suo sesso, avrebbe avuto precedenza al trono rispetto a Vittoria.[2] Adelaide all'epoca aveva 44 anni, cosicché la gravidanza era possibile, seppure improbabile.

Donne eredi legittime[modifica | modifica wikitesto]

In un sistema di primogenitura assoluta che non distingue il genere possono esservi eredi legittimi di sesso femminile.

Parecchie monarchie europee che hanno adottato questi sistemi negli ultimi decenni forniscono esempi pratici:

Vittoria non era erede legittima dalla nascita (1977), ma ottenne il diritto nel 1980, a seguito di una modifica alla legge di successione svedese. Il suo fratello minore, il Principe Carlo Filippo (nato nel 1979) fu quindi erede legittimo solo per pochi mesi. Nell'ottobre 2011 si è riportato che era in corso una discussione fra i capi dei governi dei Regni del Commonwealth per cambiare le regole di successione ai 16 troni di Elisabetta II, al fine di concedere uguali diritti alle femmine.[3] A seguito dell'assemblea del Segretariato del Commonwealth tenutasi a Perth (Australia) nei giorni 28-30 ottobre 2011 (CHOGM 2011), fu annunciato che la modifica alla regola di successione era supportata all'unanimità da tutte e 16 le nazioni membri.[4]

In ogni caso, anche nei sistemi legali in cui si applica la primogenitura a preferenza maschile, non è impossibile che vi siano eredi legittime femmine: se un erede legittimo maschio muore senza lasciare figli maschi ma almeno una figlia, allora la figlia primogenita diverrebbe erede legittima al posto del padre, qualunque fosse il trono o il titolo in questione, ma solo nel momento in cui è certo che la vedova del defunto non fosse stata incinta. Quindi, come rappresentante della linea di successione del padre, si porrebbe dinanzi ad ogni altro parente più distante. Ad oggi (2021), questa situazione non si è mai verificata nel caso del trono inglese o britannico; è accaduto più volte che l'erede legittimo morisse, ma in tutti i casi o il defunto non aveva figli o, se ne aveva, ve ne era almeno uno di sesso maschile. Comunque, parecchie femmine sono state eredi legittime di titoli nobiliari delle parie britanniche (ad esempio, Frances Ward, VI baronessa Dudley e Henrietta Wentworth, VI baronessa Wentworth).

In un caso speciale, comunque, Inghilterra e Scozia ebbero un erede legittima femmina. L'atto della Rivoluzione Gloriosa, che, nel 1689, stabilì che William III e Mary II regnassero congiuntamente, assegnò il potere di continuare la linea di successione solo agli eredi di Mary II, la figlia primogenita del precedente re, James II. Al contrario, i figli (ipotetici), che William avrebbe potuto avere da un'altra moglie, in linea di successione sarebbero stati collocati al posto originariamente spettante a lui (cioè come primo cugino di Mary) - dopo la sorella minore di Mary Anne. Così, sebbene William continuò a regnare anche dopo la morte di Mary, non aveva alcun potere di avere eredi diretti[5] e Anne divenne l'erede legittima per il resto del regno di William, cui successe poi come Regina di Inghilterra, Scozia e Irlanda alla sua morte.

Disinvestitura degli eredi legittimi[modifica | modifica wikitesto]

La posizione di erede legittimo è normalmente inamovibile: si può assumere che egli certamente erediterà. Eccezioni possono accadere per eventi straordinari, come la morte o la deposizione del parente.

Persone che persero il loro stato di erede legittimo[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Parlamento depose Giacomo Francesco Edoardo Stuart, il figlio infante del re Giacomo II d'Inghilterra (e Giacomo VII di Scozia), che Giacomo II stava crescendo nella fede cattolica, in qualità di erede legittimo del re (dichiarando che Giacomo aveva di fatto abdicato e offerto il trono alla figlia maggiore di Giacomo II, la sorellastra del principe, molto più vecchia di lui e protestante, Maria II (assieme a suo marito, il principe Guglielmo d'Orange). Quando il re Giacomo morì in esilio nel 1701, i suoi sostenitori giacobiti proclamarono re il principe in esilio Giacomo Francesco Edoardo con il nome di re Giacomo III d'Inghilterra e Giacomo VIII di Scozia, ma né egli, né i suoi discendenti ebbero mai successo nelle loro rivendicazioni al trono.
  • Il principe ereditario Gustavo (in seguito conosciuto come Gustavo, principe di Vasa), figlio del re Gustavo IV Adolfo di Svezia, perse il diritto alla successione quando suo padre fu deposto e sostituito dall'anziano zio del padre, il duca Carlo, che salì al trono nel 1809 con il nome di Carlo XIII di Svezia. L'anziano re non aveva figli ancora viventi e il principe Gustavo era l'unico maschio vivente dell'intera famiglia (oltre al padre deposto), ma egli non fu mai considerato come erede di Carlo XIII, anche se vi erano delle fazioni all'interno del Riksdag e anche altrove in Svezia che desideravano mantenerlo come sovrano e, nelle successive elezioni costituzionali, lo sostennero come successore del suo prozio. Invece, il governo procedette ad eleggere un nuovo principe ereditario (cosa che era la corretta azione costituzionale nel momento in cui nella famiglia non vi fosse stato alcun erede maschio) e il Riksdag elesse dapprima Augusto, principe di Augustenborg e, in seguito, dopo la sua morte, il principe di Pontecorvo (il maresciallo Jean-Baptiste Bernadotte, poi re con il nome di Giovanni Carlo XIV di Svezia e Giovanni Carlo III di Norvegia).
  • Il principe Carlo Filippo di Svezia era alla sua nascita nel 1979 erede legittimo al trono di Svezia. L'anno successivo, per effetto di una modifica alle leggi di successione del paese con la quale si istituì la primogenitura assoluta, Carlo Filippo fu sorpassato come erede legittimo dalla sua sorella maggiore Vittoria.

Violazione della qualifica legale degli eredi legittimi[modifica | modifica wikitesto]

In alcune legislazioni, un erede legittimo può automaticamente perdere tale stato di erede se viola alcune regole costituzionali. Attualmente, ad esempio:

  • un erede legittimo britannico perderebbe questo suo stato se egli divenisse cattolico o coniugato con una cattolica. Secondo l'Act of Settlement, la perdita di qualunque posto nella linea di successione sarebbe rimasta valida anche se in seguito egli avesse rinunciato al cattolicesimo o se la sua sposa cattolica fosse morta prima di lui. Questa è l'unica restrizione basata sulla religione, cui l'erede politico doveva attenersi. Comunque, all'ottobre 2011, i governi dei Reami del Commonwealth si sono accordati per rimuovere le restrizioni sul matrimonio con un cattolico.
  • un principe ereditario o una principessa ereditaria di Svezia perdono il loro stato di erede legittimo se contraggono matrimonio senza l'approvazione del monarca o, contro la legge svedese, si sposano con l'erede di un altro trono.
  • nei Paesi Bassi un principe o una principessa di Orange perdono il loro stato di erede al trono se si sposano senza l'approvazione del parlamento olandese o se, semplicemente, rinunciano al loro diritto.
  • in Spagna un principe delle Asturie perde il suo stato se si sposa in opposizione all'espresso divieto del monarca o delle Corti Generali.
  • in Belgio un principe ereditario o una principessa ereditaria perdono il loro stato di erede legittimo se si sposano senza il consenso del monarca o divengono monarchi di un altro paese.
  • in Danimarca un principe ereditario o una principessa ereditaria perdono il loro stato se si sposano senza il permesso del monarca. Quando il monarca concede il permesso ad un dinasta di contrarre matrimonio, può porre delle condizioni che il dinasta deve soddisfare affinché possa ottenere o conservare un posto nella linea di successione; questo si applica anche ai principi e alle principesse ereditari.

Eredi legittimi che non ereditarono mai il trono[modifica | modifica wikitesto]

Eredi legittimi con premorienza rispetto al monarca[modifica | modifica wikitesto]

Erede legittimo Vissuto dal/al Erede di Causa della morte
Li Jiancheng 589–626 Imperatore Gaozu di Tang Ucciso durante l'Incidente della Porta Xuanwu
William Adelin 1103–1120 Enrico I d'Inghilterra Annegato nel disastro della Nave Bianca
Enrico di Scozia 1114–1152 Davide I di Scozia Cause naturali
Alessandro di Scozia 1264–1284 Alessandro III di Scozia Cause naturali
John Sutherland 1346–1361 Davide II di Scozia Peste
Edoardo, il Principe Nero 1330–1376 Edoardo III d'Inghilterra Una malattia di lunga durata
Enrico V d'Inghilterra 1386–1422 Carlo VI di Francia (per effetto del Trattato di Troyes) Dissenteria
Edoardo di Westminster, principe del Galles 1453–1471 Enrico VI d'Inghilterra Ucciso nella Battaglia di Tewkesbury
Arturo, principe del Galles 1486–1502 Enrico VII d'Inghilterra Malattia sconosciuta
Giovanni, principe ereditario di Portogallo 1537–1554 Giovanni III del Portogallo e dell'Algarve Tubercolosi o diabete
Enrico Federico Stuart 1594–1612 Giacomo I d'Inghilterra Febbre tifoide
Sofia, elettrice vedova di Hanover 1630-1714 Anna di Gran Bretagna Vecchiaia
Luigi, il Gran Delfino 1661–1711 Luigi XIV di Francia Vaiolo
Luigi, delfino di Francia e duca di Borgogna 1682–1712 Luigi XIV di Francia Morbillo
Luigi, delfino di Francia e duca di Bretagna 1707–1712 Luigi XIV di Francia Morbillo
Federico, principe di Galles 1707–1751 Giorgio II di Gran Bretagna Un ascesso scoppiato nel polmone
Luigi, delfino di Francia 1729–1765 Luigi XV di Francia Tubercolosi
Francesco Leopoldo d'Asburgo-Lorena 1794–1800 Ferdinando III di Toscana Caduta da carrozza
Carlo Augusto, principe ereditario di Svezia 1768–1810 Carlo XIII di Svezia Ictus
Ferdinando Filippo d'Orléans 1810–1842 Luigi Filippo di Francia Incidente stradale
Nikolaj Aleksandrovič Romanov, zarevich di Russia 1843–1865 Alessandro II di Russia Meningite
Leopoldo, duca di Brabante 1859–1869 Leopoldo II del Belgio Polmonite, a seguito di una caduta in uno stagno
Guglielmo, principe d'Orange 1843–1879 Guglielmo III dei Paesi Bassi Dissolutezza
Alessandro, principe d'Orange 1851–1884 Guglielmo III dei Paesi Bassi Tifo
Rodolfo, principe ereditario d'Austria-Ungheria 1858–1889 Francesco Giuseppe I d'Austria Suicidio (discusso)
Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este 1863-1914 Francesco Giuseppe I d'Austria Ucciso per mano di Gavrilo Princip
Maha Vajirunhis, principe ereditario del Siam 1878–1895 Rama V Febbre tifoide
Sultan, principe ereditario dell'Arabia Saudita 1928–2011 Abd Allah dell'Arabia Saudita Malattia
Nayef, principe ereditario dell'Arabia Saudita 1934–2012 Abd Allah dell'Arabia Saudita Malattia

Eredi legittimi che furono obbligati ad abbandonare la loro rivendicazione[modifica | modifica wikitesto]

Erede legittimo Vissuto dal/al Erede di Evento
Carlos, principe delle Asturie 1545–1568 Filippo II di Spagna Arrestato e imprigionato da suo padre; morì in prigione sei mesi più tardi
Yinreng 1674–1725 Imperatore Kangxi Imprigionato a vita da Kangxi per immoralità e tradimento
Aleksej Petrovič Romanov 1690–1718 Pietro I di Russia Imprigionato da suo padre e obbligato a disconoscere il suo diritto di successione. Morì in carcere
Principe ereditario Sado di Joseon (Corea) 1735–1762 Yeongjo di Joseon (Corea) Suo padre lo obbligò a suicidarsi rinchiudendolo in una madia per il riso
Filippo, duca di Calabria 1747–1777 Carlo III di Spagna Affetto da ritardo mentale, fu rimosso dalla linea di successione
Filippo, conte di Parigi 1838–1894 Luigi Filippo I di Francia Dichiarazione della Seconda Repubblica il 24 febbraio 1848
Luigi Filippo, Principe ereditario del Portogallo 1887–1908 Carlo I del Portogallo Assassinato assieme a suo padre
Mohammad dell'Arabia Saudita 1910–1988 Re Faisal ibn Abdul-Aziz Obbligato ad abdicare nel 1965
Carlo Filippo di Svezia 1979- Carlo XVI Gustavo di Svezia Le leggi di successione svedesi furono modificate nel 1980. Carlo Filippo fu soppiantato dalla sorella maggiore, la principessa Vittoria

Eredi legittimi di monarchi che abdicarono o furono deposti[modifica | modifica wikitesto]

Erede legittimo Vissuto dal/al Erede di Fine della linea di successione/monarchia
James Francis Edward Stuart 1688–1766 Giacomo II d'Inghilterra Giacomo II fu deposto l'11 aprile 1689 in quanto cattolico
Louis-Antoine, Delfino e duca di Angoulême 1775–1844 Carlo X di Francia Abdicò assieme a suo padre il 2 agosto 1830
Gustavo, Principe di Vasa 1799–1877 Gustavo IV Adolfo di Svezia L'intera famiglia di Gustavo fu esclusa dalla linea di successione reale il 10 maggio 1809 dal Parlamento svedese, a seguito della deposizione del Re Gustavo IV
Luigi Bonaparte, Principe Imperiale 1856–1879 Napoleone III di Francia Napoleone III fu deposto il 4 settembre 1870 dalle forze della Terza Repubblica
Principe ereditario Guglielmo di Prussia 1882–1951 Guglielmo II, Imperatore di Germania e re di Prussia Guglielmo II fu deposto dal governo tedesco il 9 novembre 1918
Alexei Nikolaevich, erede al trono degli zar di Russia 1904–1918 Nicola II di Russia Nicola II abdicò il 15 marzo 1917 sia per sé stesso sia per conto di suo figlio Aleksej in favore di suo fratello Michail. La monarchia fu abolita il I settembre 1917
Alfonso, principe delle Asturie 1907–1938 Alfonso XIII di Spagna Alfonso XIII fu deposto contemporaneamente alla costituzione della Seconda repubblica spagnola il 14 aprile 1931. Il principe Alfonso rinunciò ai suoi diritti al trono il 21 giugno 1933 per poter sposare una borghese
Otto d'Asburgo, principe ereditario d'Austria, Ungheria, Croazia e Boemia 1912–2011 Carlo I d'Austria Austria e Ungheria abolirono la monarchia nel 1918
Vittorio Emanuele di Savoia 1937- Umberto II di Savoia, re d'Italia L'Italia abolì di fatto la monarchia il 13 giugno 1946, dopo soli 34 giorni di regno di Umberto II
Leka, principe ereditario di Albania 1939-2011 Zog I di Albania Due giorni dopo la nascita di Leka, l'Italia di Mussolini invase l'Albania il 7 aprile 1939 e la famiglia reale fu esiliata
Principe ereditario Amedeo di Savoia, duca d'Aosta 1943-2021 Tomislavo II di Croazia (Aimone di Savoia-Aosta) Tomislavo II abdicò il 12 ottobre 1943 a causa dell'Armistizio tra Italia e le forze armate alleate, quando Amedeo aveva solo due settimane
Alessandro, Principe ereditario di Jugoslavia 1945- Pietro II di Jugoslavia Pietro II fu deposto dall'Assemblea Costituente di Jugoslavia il 29 novembre 1945
Principe ereditario Reza Ciro Pahlavi 1960- L'ultimo Scià di Persia, Mohammad Reza Pahlavi Lo Scià fu deposto dalla Rivoluzione iraniana l'11 febbraio 1979
Paolo, principe ereditario di Grecia 1967- Costantino II di Grecia Costantino II fuggì in esilio poco dopo la nascita di Pavlos e la monarchia fu abolita il I giugno 1973
Paras, principe ereditario del Nepal 1971- Gyanendra del Nepal Gyanendra fu deposto il 28 maggio 2008 per passare ad una forma di governo repubblicana

Eredi al trono attuali[modifica | modifica wikitesto]

Stati indipendenti[modifica | modifica wikitesto]

Stati non indipendenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Definizione di Heir apparent - Merriam-Webster Dictionary of Law, Merriam Webster Inc, Springfield, MA (1996), ISBN 0877796041, pag.225
  2. ^ Proclamations of Accessions of British Sovereigns (1547-1952)
  3. ^ First Post – Commonwealth to support royal succession rule change
  4. ^ Commonwealth to scrap royal succession rules - ABC News (Australian Broadcasting Corporation)
  5. ^ "King James' Parliament: The succession of William and Mary - begins 13/2/1689" Archiviato il 28 settembre 2007 in Internet Archive. The History and Proceedings of the House of Commons: volume 2: 1680-1695 (1742), pp. 255-77. Accessed: 16 February 2007.