Un buco nella sabbia/Se mi compri un gelato

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Un buco nella sabbia
Se mi compri un gelato

singolo discografico
ArtistaMina
Pubblicazionemaggio 1964
GenereMusica leggera
Pop
EtichettaRi-Fi RFN NP 16061
ArrangiamentiAugusto Martelli lato A
Gorni Kramer lato B
Registrazionemono
Velocità di rotazione45 giri
Formati7"
NoteGrafica di
Romano Vitale
Mina - cronologia

Un buco nella sabbia/Se mi compri un gelato è il 62° singolo di Mina, pubblicato a fine maggio del 1964 su vinile a 45 giri dall'etichetta Ri-Fi.[2][3]

Il disco[modifica | modifica wikitesto]

Anche con la nuova casa discografica, che ha appena permesso alla cantante di incidere, nel suo primo album studio di inediti, una serie di cover tecnicamente e vocalmente assai impegnative, in cui l'artista ha però dimostrato tutte le sue notevoli qualità; Mina torna a cantare riprendendo il suo stile prima maniera, per un disco a tematica balneare in linea con le tendenze del mercato di quegli anni; come dimostra la foto in copertina.

Ne esiste una versione promozionale per jukebox (NON in vendita) con identico numero di catalogo.

È stampato e distribuito in Germania nel 1964 con copertina diversa (Polydor 52924).

I due arrangiatori dei brani dirigono le rispettive orchestre accompagnando la cantante.

Successo e classifiche[modifica | modifica wikitesto]

In Italia il singolo arriva appena alla decima posizione in hit-parade, con poche settimane di permanenza; nella classifica annuale sarà oltre il 55º posto.[4]

In Giappone invece Suna ni kieta namida (Un buco nella sabbia) ottiene un successo straordinario, con il primo posto e il disco di diamante per le vendite; a fine anno Mina viene anche eletta migliore artista internazionale.[5][6]

Un buco nella sabbia[modifica | modifica wikitesto]

Composta da Piero Soffici dopo il successo del precedente Stessa spiaggia, stesso mare (1963), è stata inserita nell'LP Studio uno, album più venduto del 1965.[7]

Video[modifica | modifica wikitesto]

Mina canta il brano dal vivo, insieme a È l'uomo per me, nel programma televisivo di fine estate Teatro 10, diretto da Antonello Falqui e con Lelio Luttazzi. Gli applausi scroscianti del Teatro delle Vittorie dimostrano l'affetto e il sostegno del pubblico nei confronti dell'artista, ormai definitivamente riesplosa dopo lo "scandalo".[6] Il video di questa esibizione (durata 2:17) nella prima puntata della trasmissione andata in onda il 26 settembre 1964[8] è presente nel DVD Gli anni Rai 1962-1965 Vol. 9, inserito in un cofanetto monografico pubblicato da Rai Trade e GSU nel 2008.

Nel 1998, viene utilizzata nella colonna sonora del film Così ridevano di Gianni Amelio.

Versioni Internazionali di Mina[modifica | modifica wikitesto]

Se mi compri un gelato[modifica | modifica wikitesto]

Spiritoso brano di Gorni Kramer, l'unico nella discografia di Mina in cui il Maestro è contemporaneamente autore e arrangiatore.

Si trova nella raccolta Ora o mai più... del 2002.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Lato A
  1. Un buco nella sabbia – 2:18 (testo: Alberto Testa – musica: Piero Soffici; edizioni musicali Supersonic)
Lato B
  1. Se mi compri un gelato – 1:58 (testo: Vito Pallavicini, Italo Terzoli, Bernardino Zapponi – musica: Gorni Kramer; edizioni musicali Kramer)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il singolo cronologicamente precedente riportato nella discografia ufficiale dell'artista è la ristampa di Città vuota senza l'ultimo brano.
  2. ^ Discografia singoli, su sito ufficiale, Mina Mazzini. URL consultato l'8 aprile 2023 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2015).
  3. ^ Un buco nella sabbia/Se mi compri un gelato, su Discografia Nazionale della Canzone Italiana, ICBSA. URL consultato l'8 aprile 2023.
  4. ^ Vendite annuali singoli 1964, in Classifiche, Hit Parade Italia. URL consultato l'8 aprile 2023.
  5. ^ Fratarcangeli, op. citata, p.87.
  6. ^ a b Dizionario Curcio, op. citata, Mina, pp.1090-1091.
  7. ^ Vendite annuali album 1965, in Classifiche, Hit Parade Italia. URL consultato l'8 aprile 2023.
  8. ^ Palinsesto varietà 1963-1964, su Rai Teche, Rai. URL consultato l'8 aprile 2023.
  9. ^ Dal 2012 tutte le raccolte NON fanno più parte della discografia ufficiale Archiviato il 14 gennaio 2020 in Internet Archive..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]