Coordinate: 37°50′45.38″N 14°42′07.24″E

San Teodoro (Sicilia)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
San Teodoro
comune
San Teodoro – Stemma
San Teodoro – Bandiera
San Teodoro – Veduta
San Teodoro – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Messina
Amministrazione
SindacoSalvatore Agliozzo (lista civica) dal 29-05-2023
Territorio
Coordinate37°50′45.38″N 14°42′07.24″E
Altitudine1 150 m s.l.m.
Superficie13,97[1] km²
Abitanti1 220[2] (30-6-2022)
Densità87,33 ab./km²
Comuni confinantiCesarò, Troina (EN)
Altre informazioni
Cod. postale98030
Prefisso095
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT083090
Cod. catastaleI328
TargaME
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 593 GG[4]
Nome abitantisanteodoresi
Patronosan Gaetano Thiene
Giorno festivo7 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Teodoro
San Teodoro
San Teodoro – Mappa
San Teodoro – Mappa
Posizione del comune di San Teodoro all'interno della città metropolitana di Messina
Sito istituzionale

San Teodoro ('U Casali in siciliano[5]) è un comune italiano di 1 220 abitanti[2] della città metropolitana di Messina in Sicilia.

È un comune del parco dei Nebrodi.

Le prime notizie documentate sul centro di San Teodoro risalgono al 1303, quando, il 23 maggio di quell'anno Federico III d'Aragona concesse il feudo a Giordano Romano. Morto Romano il feudo passò nelle mani della moglie Margherita Campolo e successivamente nelle mani della famiglia di quest'ultima. Dapprima alla maggiore delle due figlie, Isolda, e successivamente, alla morte di questa, alla sorella minore, Floretta. Dopo la morte di Floretta il feudo passò alla zia Bella che il 6 ottobre del 1402 lo donò al nipote Paolo Campolo. A Paolo succedette, dopo il primogenito, il figlio minore Geronimo, nel 1510.
Nel 1633 Giacomo Campolo fu onorato del titolo di Marchese di San Teodoro. Nel 1674 la Regia Corte s'incorporò il titolo e lo vendette a Francesco Maria Bruno quattro anni dopo; in seguito il titolo venne restituito alla famiglia dei Campolo. Francesco Campolo, non avendo discendenti, donò il titolo di Marchese di San Teodoro, con atto notarile del 4 settembre 1729 celebrato da notar Diego Bansoti di Messina, al nipote, già Barone di San Teodoro (o Santo Todaro), Francesco Mazzeo, che venne investito il 1º marzo 1731. Il 17 ottobre 1678 il territorio di San Teodoro venne acquistato da Mario Parisi col titolo di barone; il figlio Francesco vendette il feudo a Diego Brunaccini che fu il primo ad essere nominato Principe di San Teodoro. Il primo nucleo abitato era sito nell'attuale contrada Fondachello, sulle rive del torrente Troina-Serravalle, a poca distanza dalla regia trazzera Palermo-Messina per le montagne. La tradizione vuole che in quel luogo sorgesse una piccola chiesetta in ricordo del passaggio del martire omonimo agli inizi del IV secolo. Ma un'epidemia di malaria, sul finire del XVII secolo, costrinse gli abitanti del paese a trasferirsi stabilmente alle falde del monte Abate, luogo più salubre; ciò determinò un cospicuo incremento della popolazione. Nel 1692 il Principe fece costruire la prima casa del paese e la chiesa dedicata a Maria SS. Annunziata, e affidò il patronato cittadino sotto la protezione di San Gaetano.

Nel 1908 venne istituito l'ufficio postale, nel 1911 quello telegrafico. Nel 1929 il comune fu soppresso e aggregato a Cesarò, ma nel 1940 fu ricostituito. Nel 1939 fu costruito Borgo Giuliano, un borgo rurale voluto dal regime fascista, oggi abbandonato. Nei primi anni cinquanta San Teodoro raggiunse il proprio picco demografico, grazie anche alla costruzione della diga di Ancipa che assicurò lavoro a molti operai. Successivamente però cominciò l'emigrazione verso il Nord Italia o altre zone con maggiori possibilità di impiego.

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 giugno 1963.[6] Lo stemma si può blasonare: d'azzurro, alla fascia d'argento, attraversata da un leone di rosso, sostenuto da un monte all'italiana di tre colli di verde, fondato in punta.

Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose

[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2022 la città fa parte del progetto del Primo parco mondiale dello stile di vita mediterraneo insieme ad altre 103 città del centro Sicilia.[7]

Evoluzione demografica

[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[8]

L'economia di San Teodoro è basata per la maggior parte su agricoltura e allevamento.

Amministrazione

[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle ultime amministrazioni che si sono succedute in questo Comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
25 maggio 1985 21 maggio 1990 Vincenzo Leanza Democrazia Cristiana Sindaco [9]
21 maggio 1990 14 giugno 1994 Vincenzo Leanza Democrazia Cristiana Sindaco [9]
14 giugno 1994 25 maggio 1998 Francesco Antibo lista civica Sindaco [9]
25 maggio 1998 27 maggio 2003 Francesco Antibo lista civica Sindaco [9]
27 maggio 2003 17 giugno 2008 Salvatore Sirna lista civica Sindaco [9]
17 giugno 2008 5 giugno 2009 Salvatore Sirna lista civica Sindaco [9]
19 giugno 2009 8 luglio 2013 Salvatore Agliozzo lista civica Sindaco [9]
11 giugno 2013 10 giugno 2018 Salvatore Agliozzo lista civica Sindaco [9]
11 giugno 2018 29 maggio 2023 Valentina Costantino lista civica Sindaco [9]
30 maggio 2023 in carica Salvatore Agliozzo lista civica Sindaco [9]

Altre informazioni amministrative

[modifica | modifica wikitesto]

San Teodoro, dopo la divisione musulmana della Sicilia, apparteneva al Val Demone, ma dopo l'emanazione del Regno di Sicilia, che modificò l'antica divisione, venne assegnato alla Provincia di Messina e al Distretto di Mistretta. I primi registri del Comune risalgono al 1820. Per il decennio che va dal 1929 al 1939, fece parte del comune di Cesarò. Ritornò libero comune nel 1939.

Il comune di San Teodoro fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.1 (Montagne interne Nebrodi nord-occidentali)[10].

Galleria d'immagini

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Dati Istat 2011, su istat.it. URL consultato il 22 maggio 2014.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 9 settembre 2022. URL consultato il 21 settembre 2022.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 600, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ San Teodoro, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 26 aprile 2023.
  7. ^ Città di Caltanissetta - Assessorato alla Crescita Territoriale; Patto di Comunità: Primo Parco mondiale, policentrico e diffuso, dello Stile di Vita Mediterraneo - Albo Pretorio: delibera n.136/2020 del 30/10/2020, su Città di Caltanissetta. URL consultato il 14 aprile 2022.
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ a b c d e f g h i j http://amministratori.interno.it/
  10. ^ GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 21 maggio 2014.
  • Francesco Maria Emanuele e Gaetani Marchese di Villabianca, Della Sicilia Nobile

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Sicilia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Sicilia