Ferrari 412 S

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Ferrari 412 S
Descrizione generale
Costruttore Bandiera dell'Italia  Ferrari
Categoria Sport Prototipo
Produzione 1958[1]
Descrizione tecnica
Meccanica
Telaio Tubolare in acciaio
Motore Ferrari V12 a 60° anteriore e longitudinale
Trasmissione Cambio manuale a quattro rapporti. Trazione posteriore[2][1].
Dimensioni e pesi
Passo 2350[1] mm
Peso 880[2] kg
Risultati sportivi
Debutto 1958 a Watkins Glen[3].
Piloti Phil Hill e Richie Ginther[3].

La 412 S è un'autovettura da competizione prodotta dalla Ferrari nel 1958 in un solo esemplare[1].

Il contesto[modifica | modifica wikitesto]

Vista posteriore

Il modello derivava da altre due vetture Ferrari; infatti il telaio e l'autotelaio furono precedentemente montati sulla 312 S ed avevano, rispettivamente, sigla interna “0744” e “Tipo 524”. Il motore derivava invece da quello installato sulla 412 MI ed era conosciuto in Ferrari come “Tipo 141”[1]. La sigla numerica nel nome della “412 S” era collegata alla cilindrata del propulsore, che era di circa 4 L, ed al numero dei cilindri, che erano 12 a V.

La genesi del motore montato su questo modello va ricercata nel propulsore monoalbero studiato da Vittorio Jano per le competizioni del 1956, che a sua volta derivava dai V12 progettati da Gioachino Colombo. Il propulsore di Jano aveva una cilindrata di circa 3,5 L e fu montato sulla 290 MM[2]. L'anno successivo, nel 1957, questo motore fu sviluppato e venne installata una coppia di alberi a camme in testa per bancata[4]; suddetto propulsore fu montato sulla Ferrari 290 S, mentre la sua evoluzione da 3,8 L venne collocata sulla 315 S[2]. Nello stesso anno il motore fu oggetto di un nuovo sviluppo; la distribuzione fu infatti modificata con il montaggio di una sola coppia di alberi a camme in testa[5], mentre la cilindrata fu portata a circa 4 L. Questa nuova evoluzione del propulsore fu montata sulla 335 S e l'anno successivo, nel 1958, venne installata sulla 412 MI con il rapporto di compressione lievemente aumentato. Quest'ultimo fu poi incrementato nuovamente, ed il motore ottenuto fu montato sulla “412 S”[2].

Nel 1959, dopo essere stata venduta, la vettura fu rimandata in Ferrari; in questa occasione le furono sostituiti i freni, che da tamburo diventarono a disco. La “412 S” fu una tra le prime vetture della Casa di Maranello a montare questo tipo di freni. La carrozzeria fu opera di Scaglietti[2].

Il modello fu tra le più potenti Ferrari da competizione con motore anteriore mai costruite. Fu completamente restaurato negli anni novanta[2].

Le competizioni[modifica | modifica wikitesto]

L'unico esemplare prodotto fu venduto il 10 settembre 1958[1] a John von Neumann, rappresentante della Ferrari nella ”West Coast” statunitense[2]. Durante la sua gara inaugurale (nel 1958 a Watkins Glen), l'esemplare fu guidato da Phil Hill, che non completò la corsa per guai meccanici. La vettura partecipò poi ad una gara a Riverside condotta nuovamente da Phil Hill, ma non terminò la competizione per l'eccessivo consumo di carburante, che portò all'esaurimento dello stesso[3]. Nel 1959 la “412 S” riuscì però ad aggiudicarsi due vittorie con alla guida Phil Hill e Richie Ginther; una di esse fu a Riverside[2][3]. Il modello continuò a gareggiare fino agli anni sessanta, conquistando diversi podi. Successivamente passò a diversi proprietari che lo impiegarono in rievocazioni storiche di competizioni[2].

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Il motore era un V12 a 60° non sovralimentato[2] anteriore e longitudinale[1]. L'alesaggio e la corsa erano rispettivamente 77 mm e 72 mm, che portavano la cilindrata totale a 4023,32 cm³[1]. Il monoblocco e la testata erano fabbricate in lega leggera[2]. Il rapporto di compressione era di 9,9:1, mentre la potenza massima erogata dal propulsore era di 432 CV a 8000 giri al minuto[1] .

La distribuzione era formata da un doppio albero a camme in testa che comandava due valvole per cilindro. L'alimentazione era assicurata da sei carburatori di marca Weber e modello 42 DCN. L'accensione era doppia ed il relativo impianto comprendeva due spinterogeni. La lubrificazione era a carter secco, mentre la frizione era multidisco[1].

Le sospensioni anteriori erano indipendenti ed erano costituite da quadrilateri trasversali oltre che da molle elicoidali; quelle posteriori erano invece formate da un ponte De Dion, doppi puntoni e da una balestra trasversale. Entrambe montavano ammortizzatori idraulici[1]. I freni erano originariamente a tamburo[1] sulle quattro ruote; successivamente furono montati freni a disco[2]. Lo sterzo era a vite senza fine e settore dentato[1]. La trazione era posteriore[2], e la trasmissione era formata da un cambio manuale[2] a quattro rapporti più la retromarcia[1].

Il telaio era tubolare in acciaio, mentre la carrozzeria era spider a due posti[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o Dal sito ufficiale Ferrari – Specifiche tecniche della 412 S, su ferrari.com. URL consultato il 5 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2013).
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o La Ferrari 412 S su “ultimatecarpage.com”, su ultimatecarpage.com. URL consultato il 12 maggio 2011.
  3. ^ a b c d La Ferrari 412 S su “supercars.net”, su supercars.net. URL consultato il 5 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  4. ^ Dal sito ufficiale Ferrari – Specifiche tecniche della 290 S, su ferrari.com. URL consultato il 5 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2012).
  5. ^ Dal sito ufficiale Ferrari – Specifiche tecniche della 335 S, su ferrari.com. URL consultato il 5 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2012).

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