Dolzago
Dolzago comune | |
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Torre di Cogoredo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Lecco |
Amministrazione | |
Sindaco | Paolo Lanfranchi (lista civica Impegno comune per Dolzago) dal 26-5-2019 (2º mandato) |
Territorio | |
Coordinate | 45°46′N 9°20′E |
Altitudine | 298 m s.l.m. |
Superficie | 2,26 km² |
Abitanti | 2 558[1] (31-12-2019) |
Densità | 1 131,86 ab./km² |
Comuni confinanti | Barzago, Castello di Brianza, Colle Brianza, Ello, Oggiono, Sirone |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 23843 |
Prefisso | 0341 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 097031 |
Cod. catastale | D327 |
Targa | LC |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 493 GG[3] |
Nome abitanti | dolzaghesi |
Cartografia | |
Posizione del comune di Dolzago nella provincia di Lecco | |
Sito istituzionale | |
Dolzago (Dulzàgh /dulˈtsɑːk/ in dialetto brianzolo[4]) è un comune italiano di 2 558 abitanti della provincia di Lecco in Lombardia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Gli unici ritrovamenti archeologici effettuati nel territorio di Dolzago sono[5]:
- un coperchio in granito, ritrovato nel 1888 presso la frazione Castello ma la cui attuale collocazione risulta ignota;
- un masso avello in granito, trovato presso il cascinale detto Cavagnolo.
La più antica attestazione storica della località risale a un documento, scritto a Pavia nel 927, che certifica la vendita dei beni di Dulciago da un certo Sigfrido di Milano ai frati del monastero di Civate.[5] Menzione dei possedimenti del monastero in località Cavonio si ritrova anche in un diploma di Federico Barbarossa datato 1162.[5]
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma comunale è stato concesso con D.P.R. del 25 marzo 1998. La torre merlata alla guelfa, posta su una pianura verde, sta a rappresentare l'antico castello.[6] La torre è sormontata da una ruota dentata d'oro di otto raggi e ventiquattro denti, simbolo del lavoro e del progresso.[7]
Il gonfalone è un drappo di giallo con la bordatura di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di Sant'Alessandro, in località Cavonio[8], risalente alla seconda metà del XII secolo[9] ma rimaneggiata nel corso dei secoli.[5]
- Chiesa di San Biagio, attestata nei pressi del castello sin dal 1577.[5]
- Chiesa parrocchiale dell'Assunta[10]
- Chiesa dedicata alla Madonna del Pilastrello[11]
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Castello, nell'omonima frazione.[5]
- Castellaccio, torre coronata di merlatura ghibellina e inserita nel contesto dell'omonima villa[12] Ottocentesca.[13]
- Cascina Gorla[14]
- Villa Calderara Montecuccoli (XVIII secolo)[15]
- Villa Nava Brusadelli (XVIII secolo)[16]
- Torre di Cogoredo, di origine altomedievale, situata nei pressi di Villa Nava Brusadelli.[17][12]
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]- 352 nel 1751
- 673 nel 1771 dopo l'annessione di Cogoredo
- 789 nel 1805
- annessione ad Ello nel 1809
- 723 nel 1853
Abitanti censiti[18]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Fra il 1902 e il 1915 la località ospitò una stazione della tranvia Monza-Barzanò-Oggiono.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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2009 | 2014 | Adelio Isella | lista civica | sindaco | |
2014 | in carica | Paolo Lanfranchi | lista civica | sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2019.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 252, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ a b c d e f Borghese, p. 200.
- ^ Storia del Comune, su Comune di Dolzago.
- ^ Gloria Crippa, Stemmi comunali, tocca all'oggionese, su casateonline.it. URL consultato il 27 agosto 2022.
- ^ Belloni et al., p. 124.
- ^ Chiesa di S. Alessandro, su lombardiabeniculturali.it.
- ^ Parrocchiale dell'Assunta - complesso, su lombardiabeniculturali.it.
- ^ Madonna del Pilastrello, su lombardiabeniculturali.it.
- ^ a b Dimore storiche ed edifici di pregio, su Comune di Dolzago. URL consultato il 5 luglio 2022.
- ^ Il Castellaccio, su lombardiabeniculturali.it.
- ^ Cascina Gorla - complesso, su lombardiabeniculturali.it.
- ^ Villa Calderara, Montecuccoli - complesso, su lombardiabeniculturali.it.
- ^ Villa Nava Brusadelli - complesso, su lombardiabeniculturali.it.
- ^ Tutte le fortificazioni della provincia di Lecco in sintesi, Castelli della Lombardia, su mondimedievali.net. URL consultato il 5 luglio 2022.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Annalisa Borghese, Dolzago, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p. 200.
- Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dolzago
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.dolzago.lecco.it.
- Dolzago, su sapere.it, De Agostini.