Cremella

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Cremella
comune
Cremella – Stemma
Cremella – Veduta
Cremella – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Lecco
Amministrazione
SindacoAve Pirovano (lista civica) dal 27-5-2019 (2º mandato)
Territorio
Coordinate45°44′30.57″N 9°18′18.25″E / 45.741826°N 9.30507°E45.741826; 9.30507 (Cremella)
Altitudine383 m s.l.m.
Superficie1,89 km²
Abitanti1 691[1] (1-1-2021)
Densità894,71 ab./km²
FrazioniLocalità: Valle di Sotto, Baciolago, Isola, Monte Gregorio
Comuni confinantiBarzago, Barzanò, Bulciago, Cassago Brianza
Altre informazioni
Cod. postale23894
Prefisso039
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT097028
Cod. catastaleD143
TargaLC
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 613 GG[3]
Nome abitanticremellesi
Patronosanti Sisinio, Martirio e Alessandro, compatrona: Madonna Immacolata
Giorno festivo29 maggio (festa dei Santi patroni), 8 dicembre (festa dell'Immacolata e dei pomm)
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cremella
Cremella
Cremella – Mappa
Cremella – Mappa
Posizione del comune di Cremella nella provincia di Lecco
Sito istituzionale

Cremella (Crimèla in dialetto brianzolo) è un comune italiano di 1 691 abitanti della provincia di Lecco in Lombardia.

L'altitudine varia dai 392 m (altezza massima), della località Baciolago e dai 383 m della piazza sulla quale si erge la chiesa, ai 320 m della Valle di Sotto. È situata circa alla stessa distanza da Lecco, Como e Merate. Dista 30 km da Milano e 16 km da Lecco.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

L'origine del nome è incerta

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Centro abitato di antica origine, Cremella venne aggregato al comune di Barzanò nel 1809[4] e nel 1928[5], recuperando l'autonomia rispettivamente nel 1816 e nel 1953.

Dai resti venuti alla luce intorno agli anni '50, riguardanti un'ara romana dedicata a Giove[6] nonché due grossi capitelli in arenaria, è possibile riscontrare la presenza romana sul territorio già nel 196 a.C. In un diploma di Berengario stilato nell'anno 920 si riscontra il termine "corte" di Cremella; nel documento venivano concessi alla basilica di S. Giovanni in Monza l'intero territorio e quello ad esso collegato, ossia il convento delle Benedettine di S. Pietro.[6] Quest'ultimo diventerà il fulcro intorno al quale ruoterà tutta la storia locale. Restò in vita fino al XVIII secolo, anche se già nel XVI secolo S. Carlo Borromeo aveva fatto intendere di volerlo sopprimere insieme ad altri conventi: di Burgora, di Bernaga e di Lambrugo. Sempre nel XVI secolo il borgo si distaccò da Monza e passò alla pieve di Missaglia. Da un contenzioso legale tra il monastero benedettino e la chiesa di Monza si scopre che già nel XIII secolo la "corte" aveva un proprio statuto[6]. Ebbe propri statuti e fu dotata di un castello, che iniziò a decadere nel XIII secolo[6] e andò in rovina già nel XV secolo. Dal punto di vista economico, risultò determinante la presenza dell'ordine religioso ed economico degli Umiliati (possedevano una casa sul posto): ebbero il merito di introdurre la tecnica di lavorazione della lana[6]. Dopo la peste che si ebbe intorno alla metà del XVII secolo, tutte le terre della Brianza passarono agli spagnoli ed il territorio comunale fu acquistato da Federico Gussani, che prese il titolo di marchese. Nel XVIII secolo l'intero possedimento fu venduto a Pietro Vassalli. L'azione di riforma operata da Maria Teresa d'Austria portò all'abolizione di tutti i feudi. Nel periodo fascista fu inglobata nel territorio comunale di Barzanò e soltanto negli anni successivi alla seconda guerra mondiale ritornò ad essere autonoma.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Cremella sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 24 febbraio 2003.[7]

«Stemma di rosso, calzato abbassato d'oro, alla torre campanaria di argento, murata di nero, munita della trifora di nero in prossimità del coronamento, della bifora sottostante, dello stesso, di due finestre a mezza altezza, di nero, ordinate in fascia, della feritoia dello stesso, nella parte basamentale, essa torre fondata sull'oro del calzato abbassato. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di bianco con la bordatura di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa parrocchiale dei SS. Sisinio, Martirio e Alessandro (ex monastero di S. Pietro). Dotata di campanile romanico[8], all'interno conserva una Crocifissione del XVI secolo[6] e capitelli romanici decorati con sculture zoomorfe[9].
  • Villa del Bono Sessa, progettata da Cecilio Arpesani in stile elcettico neorinascimentale[10]
  • Villa Pizzi

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[11]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Gli stranieri residenti nel comune sono 151, ovvero l'8,4% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[12]:

  1. Marocco, 39
  2. Albania, 21

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 1 gennaio 2021.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Decreto 4 novembre 1809 b
  5. ^ Regio Decreto 27 settembre 1928, n. 2313 s:R.D. 27 settembre 1928, n. 2313 - Riunione dei comuni di Barzanò, Cremella, Sirtori e Viganò in un unico Comune con denominazione e capoluogo «Barzanò»
  6. ^ a b c d e f Borghese, p. 190.
  7. ^ Emblema del Comune di Cremella, su presidenza.governo.it. URL consultato il 23 giugno 2022.
  8. ^ Belloni et al., p. 120.
  9. ^ Belloni et al., p. 122.
  10. ^ Belloni et al., p. 250.
  11. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  12. ^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 22 novembre 2012 (archiviato il 22 giugno 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Annalisa Borghese, Cremella, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p. 190.
  • Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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