Stati Confederati d'America
Stati Confederati d'America | |
---|---|
Motto: Deo Vindice (Con Dio vendicatore) | |
![]() | |
Dati amministrativi | |
Nome completo | Stati Confederati d'America |
Nome ufficiale | Confederate States of America |
Lingue ufficiali | Inglese (de facto) |
Lingue parlate | Inglese Spagnolo Francese Lingue dei nativi |
Inno | Dixie's Land (popolare) The Bonnie Blue Flag (popolare) God Save the South (de facto) |
Capitale | Richmond (29/03/1861-3/04/1865) |
Altre capitali | Montgomery (4/02/1861-29/03/1861) Danville (3-10 apr. 1865) |
Dipendenze | Territorio Confederato dell'Arizona |
Politica | |
Forma di Stato | Confederazione |
Forma di governo | Repubblica presidenziale |
Nascita | 4 febbraio 1861 con Jefferson Davis |
Causa | Guerra di secessione americana |
Fine | 9 aprile 1865 con Jefferson Davis |
Causa | Resa incondizionata degli Stati Confederati |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | America settentrionale |
Massima estensione | 1995392 km² nel 1861 |
Popolazione | 9 103 332 abitanti nel 1861 |
Economia | |
Valuta | Dollaro confederato, dollaro del Texas, altre valute |
Risorse | agricoltura, allevamento |
Commerci con | Cuba, Messico, Canada |
Esportazioni | tabacco, cotone e altri prodotti agricoli |
Importazioni | armi e metalli |
Religione e società | |
Religioni preminenti | Protestantesimo |
Religioni minoritarie | Cattolicesimo, Ebraismo |
![]() | |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | ![]() |
Succeduto da | ![]() |
Ora parte di | ![]() |
Stati Confederati d'America (in inglese: Confederate States of America), abbreviato in CSA, è la denominazione ufficiale assunta l'8 febbraio 1861 da un nuovo paese costituito per accordo tra i sette Stati che, fra il dicembre 1860 e il febbraio 1861, avevano dichiarato la propria secessione dagli Stati Uniti d'America.
Poiché dopo due mesi dalla costituzione della Confederazione scoppiò la guerra di secessione statunitense, che terminò con l'estinzione della Confederazione stessa, la storia degli Stati Confederati coincide in larghissima misura con quella della guerra.
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Premesse[modifica | modifica wikitesto]
Il catalizzatore immediato della secessione fu la vittoria del Partito Repubblicano e l'elezione di Abraham Lincoln a presidente nelle elezioni del 1860. Lo storico della guerra civile americana James M. McPherson ha suggerito che, per i sudisti, la caratteristica più minacciosa delle vittorie repubblicane nelle elezioni del Congresso e presidenziali del 1860 fosse l'entità di quelle vittorie: i repubblicani conquistarono infatti oltre il 60% dei voti del nord e tre quarti delle sue delegazioni congressuali.
Formazione della Confederazione[modifica | modifica wikitesto]
![]() |
Il 4 febbraio 1861 i rappresentanti di Alabama, Florida, Georgia, Louisiana, Mississippi, Carolina del Sud e Texas si incontrarono a Montgomery, per costituire la nuova repubblica. L'8 febbraio la convenzione annunciò la creazione degli Stati Confederati d'America e i delegati costituirono il congresso provvisorio. Fu considerata illegale dal governo degli Stati Uniti. Dopo l'inizio della guerra in aprile, anche quattro stati schiavisti - Virginia, Arkansas, Tennessee e Carolina del Nord - si unirono alla Confederazione. Quattro stati schiavisti, Delaware, Maryland, Kentucky e Missouri, rimasero nell'Unione e divennero noti come stati di confine.
Il 9 febbraio 1861 Jefferson Davis e Alexander Hamilton Stephens furono unanimemente scelti quali presidente e vicepresidente provvisori. Le regolari elezioni presidenziali e del Congresso ebbero luogo in novembre 1861. Senza oppositori, Davis e Stephens furono formalmente confermati, e il loro insediamento ebbe luogo, significativamente, nell'anniversario della nascita di George Washington, il 22 febbraio 1862.
La Confederazione scelse inizialmente come capitale Montgomery, in Alabama, dove era stato proclamato il nuovo Stato. Il 3 aprile 1865, giorno successivo alla caduta di Richmond, che rimase nominalmente la capitale, il governo si trasferì a Danville, dove rimase fino al 10 aprile 1865. La capitale fu spostata a Richmond, in Virginia. Un discorso a parte meritano il Missouri e il Kentucky: cercando una precaria neutralità fra i due schieramenti, vennero successivamente coinvolti, furono prontamente occupati dall'esercito dell'Unione. Se in Kentucky una minoranza di uomini politici dichiarò la secessione a Russellville, venendo riconosciuti dalla Confederazione come governo, il comandante delle truppe volontarie statali schierate con il Sud in Missouri – dove il potere legislativo aveva confermato la permanenza nell'Unione – fu messo in fuga all'arrivo delle truppe nordiste. Il governatore Claiborne Fox Jackson, di note simpatie schiaviste, proclamò la secessione dello Stato quando ormai ne aveva perso il controllo effettivo, passato a un Governatore luogotenente nominato dall'Unione. Se dunque i due stati ebbero governi-ombra rappresentati nella Confederazione, il loro legale distacco dagli Stati Uniti non fu mai formalizzato e unità militari e di volontari dei due Stati erano presenti in ambedue gli schieramenti Il 20 giugno 1863 le contee occidentali della Virginia si staccarono e, formando il nuovo Stato della Virginia Occidentale, si riunirono all'Unione.
Da tenere presente che la Confederazione controllava parzialmente anche:
- il territorio confederato dell'Arizona;
- una porzione del territorio del Nuovo Messico;
- gran parte del territorio indiano, incorporando nelle proprie unità anche indiani cristiani appartenenti alle Cinque Tribù Civilizzate (Five Civilized Tribes: Creek, Cherokee, Seminole, Chickasaw e Choctaw) i quali praticavano lo schiavismo.
Tesi sulla legittimità o meno della Confederazione[modifica | modifica wikitesto]
«In un certo senso la schiavitù fu alla base del conflitto; poiché essa - dopo una "guerra fredda" proseguita per decenni - finì con l'essere il punto di attrito, il casus belli che pose i due mondi in lotta aperta; la scintilla che fece esplodere le polveri... in parte ciò accadde per una serie d'imperdonabili errori da parte dei meridionali... Quando il Sud fu battuto sul terreno delle armi esso aveva perso la partita già da prima della guerra: prima ancora che militarmente, era stato battuto politicamente[1].»
Gli Stati secessionisti fondavano il loro diritto a ritirarsi dall'Unione per formare un altro Stato sulla Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America e, in particolare, sul suo periodo conclusivo:
- ...queste Colonie Unite sono, e per diritto devono essere, Stati liberi e indipendenti [...] e che, come Stati liberi e indipendenti, essi hanno pieno potere di far guerra, concludere pace, contrarre alleanze, stabilire commercio e compilare tutti gli altri atti e le cose che gli Stati indipendenti possono a buon diritto fare.
Viceversa l'Unione sosteneva che le secessioni violassero il primo comma della sez. 10 dell'art. 1 della Costituzione:
- Nessuno Stato potrà partecipare a trattati, alleanze o patti confederali.
Gli Stati secessionisti giustificavano la denuncia con il fatto che il governo di Washington con il tempo aveva ampliato i propri poteri in maniera superiore a quanto previsto dalla dichiarazione d'indipendenza e dalla Costituzione, sottraendo facoltà agli Stati e trasformando di fatto la confederazione in una federazione.
Gli Stati secessionisti sostenevano di aver pieno diritto a denunciare la Costituzione che li legava agli Stati Uniti, ritenendola una Convenzione internazionale, non deliberata in via definitiva da un Organo legislativo rappresentativo, ma concordata fra Stati e soggetta alla loro successiva ratifica in base al suo art. 7. L'osservanza del trattato sarebbe quindi stata vincolante fintantoché non fossero cambiate le condizioni inizialmente pattuite. La spinta centralista verificatasi negli ultimi tempi giustificava perciò, agli occhi dei Confederati, l'uscita dal trattato di quelle Parti che non concordassero con la nuova situazione.
Governo e istituzioni[modifica | modifica wikitesto]

Il democratico Jefferson Davis era il Presidente e il comandante in capo del Confederate States Army. Fu eletto il 18 febbraio 1861 dal Congresso provvisorio confederato. Davis era già stato Segretario alla Guerra degli Stati Uniti d'America. Alexander Hamilton Stephens era vice presidente, e presidente del Senato. Il governo era composto da sei dipartimenti (Stato, Guerra, Marina, Giustizia, Tesoro, Poste).
Nel novembre 1861 si tennero le elezioni per il Primo congresso confederato, diviso in Senato e Camera dei rappresentanti. Due anni dopo si tennero le consultazioni per il Secondo congresso confederato nei tredici Stati della confederazione (Alabama, Arkansas, Carolina del Nord, Carolina del Sud, Florida, Georgia, Kentucky, Louisiana, Mississippi, Missouri, Tennessee, Texas, Virginia).
Rottura con gli Stati Uniti e guerra di secessione[modifica | modifica wikitesto]
Assai complesse furono le motivazioni economiche, culturali e morali che portarono alla secessione da un lato e alla decisa reazione degli Stati Uniti d'America dall'altro.
Malgrado le differenze di opinione sulle politiche economiche (con il Nord protezionista e il Sud liberoscambista) avessero un certo peso, era certamente l'istituzione della schiavitù uno dei più grandi nodi da sciogliere nell'Unione. La classe egemone del Sud (e in particolare della Virginia orientale, produttrice di tabacco, e del profondo Sud dove si produceva cotone) era composta da piantatori proprietari di schiavi. Tutti i leader secessionisti possedevano schiavi, anche se pochi di loro appartenevano all'élite aristocratica che disponeva di più di 1 000 schiavi; la maggioranza di loro possedeva tra i 50 e i 250 esseri umani. Questo fenomeno è comune alle élite politiche degli Stati del Sud sin dall'indipendenza, si era cioè creata una forte sovrapposizione tra leadeship politica e il ceto sociale schiavista dei grandi latifondisti, soprattutto in alcuni Stati che, non a caso, furono i primi a proporre la secessione o ad aderirvi. Di solito i più grandi possidenti si occupavano di politica locale (intessendo forti relazioni clientelari con i piccoli proprietari e i bianchi poveri), mentre i medi piantatori si calavano nell'arena politica dello Stato e della nazione, o inviavano alcuni dei loro figli nelle accademie militari e nelle migliori università.

Non è quindi un caso che la secessione fosse proposta pochi giorni dopo l'elezione di un presidente, Lincoln, contrario allo schiavismo e intenzionato a vietarlo nei territori federali (ma non negli Stati). Il timore di una, sia pur minima, emancipazione e di una politica ostile allo schiavismo fece infuriare i proprietari terrieri, che detenevano un enorme potere politico, e preoccupò alcuni bianchi poveri, ideologizzati nella cultura della supremazia bianca, o speranzosi di arricchirsi e diventare grandi piantatori schiavisti, o semplicemente spinti dall'aristocrazia dei piantatori, che aveva un enorme potere di controllo ideologico, clientela e propaganda; anche per l'incredibile superiorità di mezzi, ricchezza, prestigio ed educazione rispetto ai bianchi poveri del Sud, sovente molto meno istruiti e ricchi delle loro controparti settentrionali.
Gli schiavi erano, collettivamente, ancora il "bene mobile" maggiore dell'Unione, e i suoi maggiori produttori di ricchezza, ma erano concentrati, e a esclusivo vantaggio, di relativamente poche grandi famiglie, in una zona discontinua del meridione degli Stati Uniti (che per esempio creava dei buchi, in genere favorevoli all'Unione, in Stati come la Virginia e il Tennessee). Inoltre l'Unione era stata per decenni egemonizzata da politici meridionali, anche perché dopo l'indipendenza il Sud era la parte più ricca degli USA; questo derivava soprattutto dalla ricchezza dell'agricoltura schiavista, che produceva soprattutto per l'esportazione, con una bilancia commerciale in attivo. Solo tra il 1840 e il 1850, lentamente, l'industrializzazione crescente del Nord-ovest e della regione dei grandi laghi iniziò a superare in quote di PIL quella delle piantagioni, mentre al nord si diffondeva una cospicua e numerosa classe media di piccoli proprietari terrieri, artigiani, lavoratori autonomi, oltre ad un proletariato di fabbrica, ostili all'aristocrazia agraria del Sud. Questi ceti emergenti iniziarono a pesare politicamente molto sulla camera, perché il loro peso demografico era in continua e rapida crescita, e avevano un livello di istruzione media alta per l'epoca e con un forte spirito di indipendenza, che viveva sempre di più con malumore il fortissimo peso dei politici meridionali (proprietari di schiavi e difensori di questa istituzione, per altro) sulle istituzioni federali. Questo peso era accresciuto dal fatto che, a fini elettorali, anche la popolazione di colore veniva computata per il calcolo dei parlamentari alla Camera, anche se, ovviamente, non poteva votare, garantendo agli Stati del Sud un peso maggiore alla Camera anche con un numero relativamente ristretto di elettori.
Inoltre, il latifondista bianco del Sud, con i suoi modi altezzosi e aristocratici, uso a essere ubbidito dagli schiavi e adulato dai bianchi poveri, divenne la quintessenza del dispotismo nell'immaginario settentrionale; questa visione veniva rifiutata seccamente dai piantatori meridionali, anche se li preoccupava per due ordini di motivi: gli abolizionisti (sovente membri dell'aborrita chiesa metodista) del Nord avrebbero potuto rendere ribelli i loro schiavi o spingerli alla fuga al Nord (visto che gli Stati settentrionali iniziavano a votare leggi che impedivano la restituzione degli schiavi fuggiaschi), mentre le politiche a favore dell'industrializzazione e dell'istruzione diffuse negli Stati del Nord avrebbero finito per marginalizzare le politiche agrarie care ai latifondisti e avvantaggiare i piccoli proprietari bianchi, gli artigiani e i piccoli industriali che esistevano anche al Sud, e che, fino a quel momento, vivevano in una condizione di dipendenza e clientela verso i grandi latifondisti.
Il Congresso provvisorio confederato mandò tre inviati a Washington per cercare di negoziare una definitiva pacifica divisione dagli Stati Uniti; in particolare gli Stati secessionisti intendevano rientrare in possesso delle fortificazioni costiere e degli altri territori posti entro i loro confini, già concessi al governo di Washington per ragioni militari. Ma mentre i colloqui erano in corso, e ai delegati del Sud veniva fatta credere una certa disponibilità[senza fonte], gli Stati Uniti procedevano a rinforzare (di viveri e armi, non di truppe, per evitare una troppo rapida crisi) le guarnigioni situate nei territori degli Stati secessionisti.
Vista vana la speranza di ottenere la restituzione per via diplomatica, il 10 aprile 1861 il brigadiere generale Pierre Gustave Toutant de Beauregard, comandante delle Forze provvisorie confederate a Charleston, Carolina del Sud, intimò la resa della guarnigione USA di Fort Sumter a Charleston Harbor. Il Comandante della guarnigione, Robert Anderson, rifiutò. Il 12 aprile le batterie confederate aprirono il fuoco sul Forte, che non fu in grado di rispondere efficacemente. Alle 14:30 del 13 aprile il maggiore Anderson si arrese e cedette Fort Sumter, evacuando la guarnigione il giorno seguente. Il bombardamento di Fort Sumter fu l'episodio bellico che aprì le ostilità generali.
Il 9 aprile 1865 il comandante delle truppe confederate, il generale Robert Edward Lee, si arrese al generale unionista Ulysses S. Grant ad Appomattox Court House, in Virginia. Alla caduta di Richmond il 2 aprile 1865, Jefferson Davis e parte del governo confederato, preso quanto rimaneva del tesoro dello Stato, erano fuggiti verso sud in treno.
Il Presidente intendeva ristabilire la sede del governo a ovest del Mississippi e continuare la lotta. Ma Jefferson Davis fu catturato nei dintorni di Irwinville, in Georgia, il 10 maggio 1865. Gli ultimi episodi militari confederati si svolsero nel Texas, fra il 13 maggio e il 2 giugno 1865. L'ultimo generale confederato ad arrendersi fu Stand Watie il 23 giugno 1865 a Fort Towson, in seguito all'ammutinamento delle sue esauste truppe, che disertarono in massa.
Date significative[modifica | modifica wikitesto]
# | Stato | Secessione | Adesione CSA | Ripristino rappresentanza al Congresso USA |
Ristabilimento ordinamento locale |
---|---|---|---|---|---|
1 | Carolina del Sud | 20 dicembre 1860 | 4 febbraio 1861 | 9 luglio 1868 | 28 novembre 1876 |
2 | Mississippi | 9 gennaio 1861 | 4 febbraio 1861 | 23 febbraio 1870 | 4 gennaio 1876 |
3 | Florida | 10 gennaio 1861 | 10 febbraio 1861 | 25 giugno 1868 | 2 gennaio 1877 |
4 | Alabama | 11 gennaio 1861 | 18 febbraio 1861 | 14 luglio 1868 | 16 novembre 1874 |
5 | Georgia | 19 gennaio 1861 | 4 febbraio 1861 | 15 luglio 1870 | 1º novembre 1871 |
6 | Louisiana | 26 gennaio 1861 | 4 febbraio 1861 | 4 luglio 1868 | 2 gennaio 1877 |
7 | Texas | 1º febbraio 1861 | 2 marzo 1861 | 30 marzo 1870 | 14 gennaio 1873 |
8 | Virginia | 17 aprile 1861 | 7 maggio 1861 | 26 gennaio 1870 | 5 ottobre 1869 |
9 | Arkansas | 6 maggio 1861 | 18 maggio 1861 | 22 giugno 1868 | 10 novembre 1874 |
10 | Carolina del Nord | 20 maggio 1861 | 16 maggio 1861 | 4 luglio 1868 | 2 febbraio 1871 |
11 | Tennessee | 8 giugno 1861 | 16 maggio 1861 | 24 luglio 1866 | 4 ottobre 1869 |
12 | Missouri (Governatore Jackson) | 31 ottobre 1861 | 19 agosto 1861 | Congresso mai abbandonato | Governo nominato dagli USA |
13 | Kentucky (Convenzione di Russellville) | 20 novembre 1861 | 10 dicembre 1862 | Congresso mai abbandonato | Governo legale negli USA |
- Secondo la New York Public Library Desk Reference, Alabama, Florida, Georgia, Louisiana, Carolina del Nord e Carolina del Sud furono riammessi tutti il 25 giugno 1868, e la Georgia fu riammessa una seconda volta il 15 luglio 1870.
Popolazione[modifica | modifica wikitesto]
Il Sud era relativamente sottopopolato rispetto al Nord. Secondo il Censimento del 1860 vivevano nella futura Confederazione poco più di 9 milioni di persone, di cui 3,5 milioni di schiavi. La maggior parte delle persone vivevano in aree rurali, erano rare le grandi città. La città più popolata era New Orleans, in Louisiana. Altre città popolose si trovavano sulla costa atlantica, specialmente in Virginia.
Bianchi[modifica | modifica wikitesto]
Nel Sud abitavano circa 5,5 milioni di persone di origine europea. La maggior parte aveva ascendenze britanniche (come Robert Edward Lee), c'era inoltre una cospicua minoranza irlandese (insieme ai britannici costituivano il 93% dell'esercito del Sud). Altre minoranze europee erano i creoli d'origine francese (Pierre Gustave Toutant de Beauregard) concentrati in Louisiana.
Neri[modifica | modifica wikitesto]
Discendenti degli schiavi importati dall'Africa occidentale. Circa 100.000 erano liberi mentre 3,5 milioni erano schiavi. Tra la popolazione nera c'era una importante minoranza di mulatti, discendenti delle relazioni tra i padroni bianchi e schiave nere.
Nativi Americani[modifica | modifica wikitesto]
Nel futuro stato dell'Oklahoma molte tribù di nativi si schierarono col Sud. Inoltre in Texas vivevano messicani che parlavano spagnolo ed erano discendenti misti dei nativi e dei coloni spagnoli (Mestizos).
Geografia[modifica | modifica wikitesto]
Confini[modifica | modifica wikitesto]
La Confederazione condivideva un lungo confine a Nord con l'Unione. Visto la guerra in corso, il confine settentrionale non era ben definito, con alcune aree, come la Virginia Occidentale o il Missouri, che venivano reclamate da una o l'altra parte. L'unico confine internazionale era a sud-ovest, con il Texas che confinava con il Messico.
Idrografia[modifica | modifica wikitesto]
A Sud la Confederazione dava sul Golfo del Messico, a Est sull'Oceano Atlantico. Il fiume più importante, commercialmente e militarmente, era il grande Mississippi.

Forze armate[modifica | modifica wikitesto]
- Confederate States Army (esercito)
- Confederate States Navy (marina)
- Confederate Home Guard (Guardia nazionale)
Economia[modifica | modifica wikitesto]
Agricoltura e allevamenti[modifica | modifica wikitesto]
L'agricoltura era la principale fonte di ricchezza. La schiavitù era legale ed era ampiamente praticata.
Negli stati del Basso Sud dominavano le piantagioni di cotone, principale prodotto di esportazione di grande valore e potere politico, soprannominato "Re Cotone" (King Cotton). Nella Louisiana c'erano vaste piantagioni da canna da zucchero.
Negli stati dell'Alto Sud, meno umidi e più freddi, erano presenti piantagioni più diversificate, come di tabacco, mais e frutteti di agrumi. Ovviamente erano presenti anche piccole fattorie gestite da bianchi poveri che non potevano permettersi schiavi.
La pesca era molto diffusa lungo l'estesa costa, anche se il blocco navale e la caduta dei principali porti rese sempre più difficile la pesca in alto mare.
L'allevamento intensivo di bovini era caratteristico del Texas.
Industria[modifica | modifica wikitesto]
L'unica industria importante nel Basso Sud era l'industria tessile perché era collegata alla produzione di cotone. In generale ogni altra industria era piccola e poco importante: il Sud era un paese non ancora industrializzato con appena il 10% delle industrie nazionali. Solo nell'Alto Sud si trovavano industrie indispensabili in un conflitto. Nashville, nel Tennessee, veniva rifornita dal piombo del Missouri. La caduta della città nel 1862 diede un duro colpo alla fragile industria del Sud.
[modifica | modifica wikitesto]
L'unico importante cantiere navale era situato a Norfolk, Virginia.
Lingua[modifica | modifica wikitesto]
La maggior parte della popolazione parlava l'inglese, in particolare la variante dell'inglese americano del Sud. Gli afroamericani parlavano principalmente l'inglese creolo, l'Afro-American Vernacular English. A New Orleans c'era un'importante minoranza creola, sia bianca che nera, che parlava un dialetto francese locale. Nel Texas una parte della popolazione parlava lo spagnolo messicano. Nello Stato Indiano dell'Oklahoma i nativi americani usavano le loro lingue native per comunicare tra loro.
Simboli[modifica | modifica wikitesto]
Il Sigillo della Confederazione[modifica | modifica wikitesto]
Il disegno finale del sigillo fu approvato il 30 aprile 1863 e realizzato in argento a Londra nel 1864.
Reca le seguenti iscrizioni:
- iscrizione superiore, in inglese: The Confederate States of America: 22 february 1862
- iscrizione inferiore, in latino: Deo Vindice, motto della Confederazione, che significa "Con Dio Vendicatore"
Le bandiere[modifica | modifica wikitesto]
- Bandiere degli Stati Confederati d'America
- Bandiere dell'esercito degli Stati Confederati d'America (teatro occidentale)
- Bandiere dell'esercito degli Stati Confederati d'America (teatro orientale)
- Bandiere secondarie dell'esercito degli Stati Confederati d'America
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Raimondo Luraghi Storia della guerra civile americana BUR 1994 Vol. I, pag. 100
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Emanuele Cassani, Italiani nella guerra civile americana 1861-1865, Prospettiva Editrice, Siena, 2006. ISBN 978-88-7418-410-1
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Confederate States Army
- Confederate States Navy
- Controversie su memoriali e monumenti negli Stati Uniti d'America
- Dollaro confederato
- Rimozione dei memoriali e monumenti confederati
- Stati cuscinetto nella guerra di secessione americana
- Unione (guerra di secessione americana)
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stati Confederati d'America
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autorità | VIAF (EN) 149514026 · LCCN (EN) n79063906 · GND (DE) 4078674-2 · J9U (EN, HE) 987007564353905171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79063906 |
---|