Utente:Scenzino/Sandbox

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Bernalda
comune
Bernalda – Veduta
Bernalda – Veduta
Bernalda, panorama di Corso Umberto I
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Basilicata
Provincia Matera
Amministrazione
SindacoDomenico Raffaele Tataranno (lista civica Più Bernalda e Metaponto) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Abitanti12 338[1] (30-11-2019)
FrazioniMetaponto, Metaponto Lido, Serramarina, Spineto
Comuni confinantiGinosa (TA), Montescaglioso, Pisticci
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitantibernaldesi
Patronosan Bernardino da Siena
Giorno festivo20 maggio, 23 agosto
Cartografia
Bernalda – Mappa
Bernalda – Mappa
Posizione del comune di Bernalda nella provincia di Matera
Sito istituzionale

Bernalda (Vernàlle o Bernàlle in dialetto locale[3], anticamente chiamata Camarda) è un comune italiano di 12 338 abitanti[1] della provincia di Matera in Basilicata. È il quarto della provincia per numero di abitanti, dopo Matera, Policoro e Pisticci.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Bernalda sorge su un altopiano a 127 m s.l.m. nella parte finale della Val Basento nella parte meridionale della provincia di Matera, al confine con la parte nord-occidentale della provincia di Taranto.

Il suo territorio è compreso tra i fiumi Bradano ad est, che separa il comune bernaldese dal comune di Ginosa (TA) (29 km), e Basento che ad ovest separa Bernalda da Pisticci (18 km). A Nord confina con il comune di Montescaglioso (24 km), mentre a Sud si affaccia sul Mar Jonio (12 km) con ben 6 km di coste. Il centro storico sorge su un altopiano scosceso verso il mare, dal cui affaccio sono visibili il Mar Jonio e la frazione di Metaponto. Dista 39 km da Matera, 102 km dal capoluogo di regione Potenza e soli 12 km dalla costa ionica.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Bernalda Metaponto.

Il clima di Bernalda è di tipo mediterraneo, è influenzato dalla vicina presenza del mare, che ne mitiga notevolmente il clima invernale e dalla sua modesta altitudine. Tuttavia la neve, sebbene evento non molto ripetitivo nel corso dell'inverno, cade generalmente ogni anno, ma raramente con grandi accumuli (uno dei più importanti degli ultimi anni è quello dei 20 cm del 16 dicembre 2007). Le temperature minime possono essere, in caso di nottate stellate, sotto gli 0 °C, creando estese gelate e forti inversioni termiche. Le mezze stagioni sono umide e nebbiose, mentre le estati sono molto calde e secche, anche se la zona è soggetta a forti temporali durante le ore più calde del giorno. L'afa estiva può essere opprimente, e le temperature possono superare i 40 °C nei periodi di scirocco, anche se l'umidità relativa non è quasi mai alta.

Secondo i dati medi del trentennio 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +7,8 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di +26,1 °C[4].

BERNALDA Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 12,313,516,319,624,129,032,533,029,023,117,814,313,420,031,523,322,0
T. min. media (°C) 3,33,65,87,611,816,218,918,916,812,69,14,83,98,418,012,810,8

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La storia di Bernalda non è molto antica, se la si mette in relazione con altri centri del Metapontino. Verso la fine del III sec. a.C. la città di Metaponto fu saccheggiata e completamente distrutta dai romani. Una parte dei suoi abitanti si spostò sulla collina tra l'attuale chiesetta di San Donato e la Madonna degli Angeli, dove dettero origine ad un agglomerato di case denominato Camarda.
Di queste origini greche non si è ancora in grado di fornire alcuna testimonianza certa. Il primo documento in cui si trova citato un villaggio con il nome di Camarda risale al 1099. Successivamente, nell'anno 1180, Camarda, già costituita come feudo, fu assegnata a Riccardo e nel 1350 ne divenne proprietario Bertrando del Balzo, conte di Montescaglioso.

Sebbene il lungo periodo che la precede sia tuttora avvolto nel mistero, la storia di Bernalda emerge dall'incertezza soltanto alla fine del XV secolo. Il nome Bernalda risale, infatti, al 1497 quando, sulle rovine dell'antica città di Camarda, il segretario del re Alfonso II d'Aragona, tale Bernardino de Bernaudo, decise di spostare il villaggio di Camarda nella zona del Castello. Il barone prestò la massima attenzione nel costruire il nuovo centro abitato, che infatti da lui prenderà il nome di Bernalda, situandolo sul promontorio sporgente sulla vallata del Basento e dandogli un impianto viario in cui sette strade larghe vennero intersecate da otto stradine trasversali che oggi formano il centro storico. Lungo le strade più importanti sorsero i palazzi signorili, caratteristici del paese.

Sempre durante la dominazione aragonese furono costruiti il castello e la Chiesa Madre.

Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Bernalda.

Nel 1735 dimorò a Bernalda Carlo III di Borbone, il quale volle visitare i territori del suo regno, appena acquisito in seguito alla guerra di secessione polacca. Per la grande ospitalità ricevuta, il re volle premiare il centro che lo aveva ospitato e il 21 giugno 1735, con un decreto legislativo, conferì a Bernalda il titolo di città. Il 9 febbraio 1799 il generale Jean Antoine Étienne Vachier detto Championnet inserì il paese nel circondario di Pisticci.[5] Giuseppe Maria Alfano, negli anni Venti del 1800, descrive l'economia agricola del paese, appartenente alla diocesi di Acerenza (PZ), ricca di grano, legumi, olio, cotone e pascoli.[6] Nello stesso periodo, il 21 dicembre del 1819, re Ferdinando I di Borbone firmò il decreto (n. 2020) che permise la celebrazione di una fiera annuale: «da' 16 fino al mezzodì de' 19 di maggio», dedicata al patrono San Bernardino da Siena[7]. Il successore Ferdinando II di Borbone, il primo dicembre del 1831 autorizza, (decreto n. 636), l'ampliamento del borgo, scegliendo il fondo denominato “la difesa di san Donato”, che si trova all'estremo opposto rispetto al nucleo urbanistico sorto attorno alla chiesa madre e al castello.[8] Qualche anno più tardi, 1834, venendo incontro ai tanti contadini bisognosi, fu istituito anche qui un monte frumentario. I moti del '20 '21 e dei decenni successivi suscitano anche in paese posizioni contrastanti, arresti e aiuti per la spedizione garibaldina.

Nel 1864 gli abitanti censiti sono circa seimila, ma l'economia è ancora prevalentemente agricola, grazie al cotone e allo zafferano. Non manca la pesca, grazie alla vicinanza del fiume Basento e la caccia nei boschi limitrofi.[9]

L'8 settembre del 1865 Bernalda, grazie ad un altro decreto firmato dall'allora re d'Italia, Vittorio Emanuele II, diventa una sezione del collegio elettorale di Matera numero 53, staccandosi da Pisticci (MT). Il sovrano accetta così la richiesta della municipalità bernaldese del 13 novembre 1865, in cui si segnalava la lunghezza e la difficoltà delle strade attraversate dai fiumi. Era assai disagevole, dunque, per i 40 elettori residenti recarsi nel territorio pisticcese ed esprimere il proprio voto[10].

Anche Bernalda è stata purtroppo teatro di eccidi della popolazione civile, stragi legate alle situazioni storico-politiche e sociali del tempo: da quella del 26 marzo 1862, perpetrata nel quadro della repressione del brigantaggio, che provocò 10 o 12 vittime[11], a quella dell'8 aprile 1888, provocata dalla repressione delle proteste popolari contro la "tassa di capitazione", che fece quattro morti, fino a quella fascista del 31 gennaio 1923, che costò la vita a 3 persone.

Come nel resto del Mezzogiorno, tra gli ultimi decenni dell'Ottocento e la prima metà del Novecento anche molti abitanti di Bernalda emigrarono in cerca di fortuna. Nel 1904 sbarcarono a New York i bernaldesi Agostino Coppola e Maria Zasa. Uno dei loro figli, il direttore d'orchestra e compositore newyorkese Carmine Coppola, sarà il padre del notissimo regista statunitense Francis Ford Coppola, il quale torna sovente a Bernalda, dove possiede anche un hotel di lusso[12].

Nel 1930 il territorio comunale, prima molto piccolo, si ampliò notevolmente con l'acquisizione dell'area di Metaponto e il conseguente sbocco sul mare, prima appartenente al comune di Pisticci.

Già nel 1922 era attiva in paese la “rispettabile loggia” massonica «Nazionale n° 103» fedele alla Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori, obbedienza di Piazza del Gesù a Roma.[13] Settant'anni dopo, nel 1992, dalle indagini del giudice Agostino Cordova risulta che tre bernaldesi sono iscritti alla massoneria.

Nel 2001 viene pubblicato il saggio dell'antropologa statunitense Dorothy Louise Zinn intitolato "Raccomandazione: Clientelism and Connections in Italy" (trad. it. "La raccomandazione. Clientelismo vecchio e nuovo", editrice Donzelli, Roma), frutto di uno studio sul campo effettuato dall'autrice proprio a Bernalda[14], sulle orme del lavoro di Edward C. Banfield nel paese - anch'esso lucano, ma del potentino - di Chiaromonte.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa San Bernardino da Siena (Chiesa Madre), edificata nel 1530 da Bernardino de Bernaudo. Il nucleo originario della chiesa Madre risulta piccolo e proporzionato alla popolazione iniziale del villaggio. La Matrice nasce, infatti, come chiesa ad una sola navata, di ridotte dimensioni. Nel corso del XVII sec. la chiesa subì un primo e sostanziale ampliamento che si concretizzò nell'aggiunta di una seconda navata. Nella chiesa Madre vi erano: un cimitero riservato ai sacerdoti, che si trovava al disotto del coro, e un altro, corrispondente al Battistero, riservato ai bambini che morivano entro il settimo anno di età e regolarmente battezzati. Prima dell'attuale restauro, la chiesa fu ritoccata nel 1930, 1952 e alla fine degli anni settanta.
Chiesa San Bernardino da Siena (Chiesa Madre), Bernalda
  • Chiesa del Carmine, molto antica ed è andata soggetta ad almeno due o tre rifacimenti ed ampliamenti, prima di raggiungere le attuali dimensioni. Nel 1678 la chiesa è dotata di un solo altare con l'immagine della Madonna del Carmelo dipinta sul muro. Nella seconda metà dell'Ottocento fu ampliata per ospitarvi delle statue e un grande Crocifisso ligneo del XVII secolo.
    Chiesa del Carmine, Bernalda
  • Chiesa del Convento, il Convento di sant'Antonio da Padova, con l'annessa chiesa, fu fondato nel 1616. Al momento dell'intitolazione della chiesa di formarono due fazioni tra i fedeli: una voleva che fosse dedicata all'Immacolata, l'altra a sant'Antonio di Padova. Per non scontentare nessuno ci si affidò alla sorte, che scelse san'Antonio. Il prospetto attuale della chiesa fu costruito nell'Ottocento. Dopo l'unità d'Italia, si dispose la conversione del patrimonio immobiliare di tutti gli enti ecclesiastici. Tali conseguenze videro l'allontanamento dei religiosi e l'arrivo degli uffici comunali. Di notevole importanza in questa chiesa il Crocifisso ottocentesco che vede Cristo inchiodato sulla croce con il capo reclinato sulla spalla destra e i fianchi cinti da un drappo bianco.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Castello di Bernalda
  • Castello di Bernalda: Il castello fu costruito con ogni probabilità dai Normanni, nell'XI secolo e restaurato dagli aragonesi, durante la loro dominazione, dove fu ampliato, fortificato e difeso da un fossato e da un ponte levatoio. A ponente si nota una torre sottile e quadrata più antica degli altri bastioni di forma rotonda e la facciata che guarda la Chiesa Madre è frutto di un successivo rifacimento.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Palazzi[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Margherita, proprietà di Francis Ford Coppola
  • Palazzo Fischetti (con ingresso in via Manzoni e prospiciente l'omonima chiesa)
  • Palazzo Margherita
  • Palazzo Lacava
  • Palazzo Guida
  • Palazzo Appio

Piazze[modifica | modifica wikitesto]

  • Piazza San Bernardino
  • Piazza Garibaldi
  • Piazza Plebiscito
  • Piazza del Popolo
  • Piazza D'Acquisto
  • Piazza De Gasperi

Monumenti[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[15]

Dettaglio vari censimenti[16][modifica | modifica wikitesto]

Anno 1277 1320 1561 1736 1803 1811 1822 1831 1843 1853 1861
Abitanti censiti 380 340 1 420 1 935 3 160 3 950 4 124 4 959 5 660 5 960 6 097
Anno 1871 1881 1891 1901 1911 1921 1931 1936 1942 1951 1961
Abitanti censiti 6 455 7 176 7 324 7 369 7 239 7 767 7 676 8 380 9 045 10 080 10 571
Anno 1971 1981 1991 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Abitanti censiti 10 753 11 748 12 037 11 958 11 987 12 044 12 056 12 162 12 183 12 203 12 207 12 218 12 258 12 320
  • Nota: Negli anni 1277 e 1320 si tratta dell'antico villaggio di Camarda
  • Nota2: Nel 1561 ci fu il primo censimento nella nuova città di Bernalda dopo 100 anni dalla fondazione

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

A Bernalda è presente l'Istituto d'Istruzione Superiore Bernalda, comprendente il liceo scientifico Matteo Parisi e l'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri, in cui, da pochi anni, è presente anche l'indirizzo turistico. Inoltre, in paese, sono presenti tre scuole materne, due scuole elementari e la Scuola Media Pitagora. Nel 1948 il Comune di Bernalda decise che il paese poteva anche restare al buio, a causa di un'insufficiente centrale elettrica, ma la scuola serale, sorta da poco, doveva avere sempre la luce.[17]

Dialetto[modifica | modifica wikitesto]

Il dialetto bernaldese fa parte del dialetto metapontino, parlato in tutti i paesi della costa jonica lucana e alto-calabrese, seppure con inflessioni che variano leggermente da paese a paese. Molti termini coincidono con quelli del dialetto campano, altri con quelli del dialetto pugliese, soprattutto tarantino; c'è da dire che seppure trovandosi in provincia di Matera, il dialetto bernaldese è notevolmente differente da quello del capoluogo poiché si avvicina molto di più a quello del potentino centro-meridionale, seppur presentando influssi pugliesi-salentini e calabresi.[18][19] Un dialetto molto simile al bernaldese lo si parla nei comuni di Pisticci, Montalbano Jonico e Scanzano Jonico, e, in misura minore, anche nei comuni di Montescaglioso, Miglionico e Ginosa, sebbene questi ultimi tre siano più a diretto contatto con la famiglia pugliese.

Media[modifica | modifica wikitesto]

Radio[modifica | modifica wikitesto]

Radio Bernalda 103mHz, prima radio lucana, cominciò le trasmissioni nell'agosto 1976; negli anni ottanta invece si affermò una radio chiamata Radio Libera 100, ora fusasi insieme a Radio anch'io in Radio Radiosa, che ebbe un grande successo soprattutto tra i giovani con la diffusione dei primi format radio incentrati su musica di genere e rubriche settimanali.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Scorzette

Primo piatto tipico di Bernalda è la pasta con fagiolini e cacioricotta, una ricetta risalente almeno alla metà del novecento, preparata con fagiolino dolico dall'occhio a cui si aggiunge passata di pomodoro. Ad esso è anche dedicata una sagra che si tiene nella frazione di Metaponto.[20]

Tra i dolci sono da menzionare le scorzette, preparate con albume, nocciole e cioccolato fondente fuso. La ricetta fu elaborata negli anni settanta dal pasticciere Vincenzo Spinelli. Il dolce, per il suo aspetto, deve il suo nome alla "scorz d' l'arvl" (corteccia dell'albero).[21] Una variante sostituisce nocciole e cioccolato fondente con mandorle e cioccolato bianco.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Urbanistica[modifica | modifica wikitesto]

La città ha tre tipologie urbanistiche:

  • il centro storico, che va dal castello Aragonese, la Chiesa Madre, piazza San Bernardino, il trecentesco Palazzo Fischetti (in via Manzoni con le balconate in via Cavour) fino a piazza Plebiscito;
  • il centro, nato dai quartieri sorti fra l'Ottocento e il Novecento che delimitano su entrambi i lati il lungo corso Umberto I, circa 2,5 km, che parte in piazza Cavour e termina in largo San Donato. Lungo il corso sono presenti numerosi negozi, pub e pizzerie ed è il nucleo della vita bernaldese e dei comuni limitrofi.
  • Bernalda nuova, che nasce con l'unificazione urbanistica dei nuovi quartieri sorti negli anni ottanta-novanta e si sviluppa attorno a tre direttrici: da via Nuova Camarda verso il cimitero Monumentale Comunale, da via Veneto verso la provinciale per Matera ed infine da Viale della Resistenza al rione Matine Angeliche e lo Stadio Comunale.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'economia si fonda soprattutto sull'agricoltura del metapontino e sul turismo archeologico e balneare, che coinvolge prevalentemente la frazione di Metaponto, dove sono presenti il museo archeologico e le rovine della Metaponto Greca e numerosi stabilimenti balneari, campeggi e villaggi turistici. A livello industriale Bernalda è in fase di sviluppo con la creazione di aziende sia tessili che del ferro che delle calzature. I piani per nuovi insediamenti industriali sono stati decisi; per il XXI secolo Bernalda si proietta come città turistico-industriale e tra i poli di riferimento del metapontino insieme alle altre due città, Pisticci e Policoro che formano un triangolo virtuale di interesse e sviluppo della Piana di Metaponto. Ma c'è da dire che la città si trova in una posizione geografica interessante, come d'altronde anche la città di Montescaglioso, per gli scambi economici con la vicina e sviluppata Puglia.

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Bernalda è uno dei maggiori centri del materano, sia come ampiezza demografica, dopo Matera, Pisticci e Policoro, sia come polo turistico; infatti è presente sia un turismo di stampo prettamente balneare e del divertimento, il mare della costa bernaldese nell'anno 2006 ha avuto il titolo di Bandiera Blu per la limpidezza e pulizia delle sue spiagge, che archeologico e culturale, infatti nel territorio di Metaponto è presente una città di origine greca ben conservata e un colonnato che apparterrebbe ad una scuola pitagorica. Nella città invece è presente un castello medioevale e un centro storico di interesse culturale e archeologico. La presenza di numerosi pub e negozi, infine, rende la città interessante anche dal punto di vista del tempo libero.

Infrastrutture e Trasporti[modifica | modifica wikitesto]

La cittadina ionica è attraversata da due superstrade a scorrimento veloce a 4 corsie che si intersecano a croce tra loro e tagliano il territorio di Bernalda in quattro spicchi: la SS 407 Basentana da nord verso sud e la SS 106 Jonica da est verso ovest. Entrambe le strade statali la collegano facilmente anche alle autostrade A3 e A14. Bernalda risulta quindi così raggiungibile:

Il comune dispone di due stazioni: la Stazione di Bernalda e la Stazione di Metaponto.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1975 1985 Cosimo Pizzolla Sinistra Sindaco
1985 1990 Francesco Pizzolla Democrazia Cristiana Sindaco
1990 1991 Nicola Salvatore Dommarco Democrazia Cristiana Sindaco
1991 1994 Angelo Gabriele Tataranno Centrosinistra Sindaco
1994 1995 Nunzio DiBiase Democrazia Cristiana Sindaco
1995 1999 Giuseppe Pesare Centrosinistra Sindaco
1999 2004 Giuseppe Petrocelli Centrosinistra Sindaco
2004 2009 Francesco Antonio Renna Centrosinistra Sindaco
2009 2010 Maria Rita Iaculli - Comm. pref.
2010 2013 Leo Chiruzzi Centrosinistra Sindaco
2013 2014 Rosalia Ermelinda Camerini - Comm. pref.
2014 in carica Domenico Raffaele Tataranno Centro Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

La società di pallacanestro Pink Basket Bernalda, fondata nel 2014, partecipa al campionato di Promozione con soli giovani locali, con la squadra femminile militante in Serie B. Avevano sede nel comune la società Cestistica Bernalda fondata nel 1954, che ha militato ininterrottamente per 15 anni nei campionati nazionali di Serie B e C a partire dai primi anni 2000, e la Stella Azzurra, entrambe non più attive.

La squadra di calcio locale è la società Peppino Campagna Bernalda, militante in Promozione, che raccoglie l'eredità dell'U.S. Bernalda, squadra storica del panorama lucano con diversi campionati di serie D alle spalle.

Il calcio a 5 è rappresentato dal Bernalda Futsal, che disputa il campionato di serie A2, e dal A.S.D. Old Boys Bernalda , in Serie C2.

La squadra di pallavolo è la Camarda Volley Bernalda, nata dall'unione delle società Carioca e Olimpia, anch'essa con trascorsi in serie B Nazionale. Nel 2011 nasce la prima squadra di rugby denominata Camarda Rugby Bernalda, ad opera di un ex atleta Antonio Castano, la società parteciperà al suo primo campionato di serie C, negli anni successivi il settore giovanile rappresenterà la Basilicata nelle varie competizioni nazionali.

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

  • Stadio comunale Michele Lorusso
  • Palazzetto dello sport "Palacampagna", 1200 posti a sedere.
  • Palazzetto dello sport "Palagalilei", 500 posti a sedere.
  • Palazzetto dello sport di Metaponto
  • Stadio comunale "Rugby House" a Metaponto

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2019.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Teresa Cappello e Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron, 1981.
  4. ^ Tabella climatica[collegamento interrotto]
  5. ^ Proclami e sanzioni della Repubblica napoletana pubblicati per ordine del governo provvisorio, edizione fatta per cura di Carlo Colletta, stamperia dell'Iride, Napoli, 1863, p. 45: «Art. XIII. Il cantone di Pisticci è composto de' comuni di Pisticci e Bernalda, Il Ponticello, S. Basile, Piarretta, Il Selice, Ferolito, Torredimare, S. Salvatore, Le Mensole, Il Palaccio, Campagnuolo, Avenella, S. Lorenzo, Castelluccio, Serramontanara, S. Vito, S. Maria di Vetrana, Lanzano, Pomarico, Ferrantina, Oggiano e S. Angelo. Napoli, 21 piovoso, anno 7° della Repubblica».
  6. ^ Giuseppe Maria Alfano, Istorica descrizione del regno di Napoli, Napoli, R. Miranda, 1823, p. 258.
    «Terra sopra un rialto, d'aria buona, Dioc. d'Acerenza, 18 miglia da Matera distante. Il suo titolo di Ducato è di Navaretta. Chiamossi anticamente Camarda, e Camandra. Produce grani, legumi, frutti, vini, olj, cotoni, e pascoli. Fa di pop. 3766»
  7. ^ Collezione delle leggi e de' decreti reali del Regno delle Due Sicilie. Anno 1820. Semestre 1. Da gennajo a tutto giugno, dalla real tipografia del Ministero di Stato della Cancelleria Generale, Napoli, 1820, p. 442.
  8. ^ Collezione delle leggi e de' decreti reali del Regno delle Due Sicilie, (anno 1831 n. 4), Stamperia Reale, Napoli, pp. 171-172.
  9. ^ Cfr. Attilio Zuccagni-Orlandini, Dizionario topografico dei comuni compresi entro i confini naturali dell'Italia, Firenze, Società Editrice di patrii documenti storico-statistici, 1864, p. 145.
    «Nel suo territorio si fa copiosa raccolta di cotone e zafferano: nel fiume Basento si fa ricca pesca e nelle adiacenti boscaglie molta caccia. Il capoluogo, che ha il titolo di Ducato, è in riva al Basento. Si vuole che sia di qualche antichità e costruito sulle rovine dell'antica Camarda: restano gli avanzi delle antiche mura con due porte. Nel 1806 i Francesi condotti dal Generale Duchesne occuparono Bernalda dopo la battaglia di Compotenese. (Popol. 5981)»
  10. ^ Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia: anno 1867 (dal n. 3488 al 4166), Stamperia Reale, Firenze, 1867, pp. 1574-1575.
  11. ^ BRigantaggio: l'eccidio del 1862, su ceabernaldametaponto.it. URL consultato il 21 settembre 2020.
  12. ^ The Coppola Family Hideaways, su thefamilycoppolahideaways.com. URL consultato il 21 settembre 2020.
  13. ^ Vittorio Prinzi e Tommaso Russo, La massoneria in Basilicata: dal decennio francese all'avvento del fascismo, Milano, Franco Angeli, 2012.
  14. ^ Vi racconto i raccomandati di Bernalda, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 21 settembre 2020.
  15. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  16. ^ Anagrafe comune di Bernalda
  17. ^ Anna Lorenzetto, Dal profondo Sud. Storia di un'idea, Edizioni Studium, 1994.
  18. ^ Annalisa Rubino, Fisionomia linguistica del dialetto di Bernalda, Lacaita, 1988.
  19. ^ Pietro Russo, Dizionario fonetico-morfologico del vernacolo bernaldese, Bmg, 2003.
  20. ^ Pasta,fagiolini e cacioricotta, su ceabernaldametaponto.it. URL consultato l'8 ottobre 2020.
  21. ^ La scorzetta - l'originale, su scorzetta.it. URL consultato il 9 settembre 2020.
  22. ^ Gemellaggio Bernalda Venosa, su trinitaeliberazione.it. URL consultato il 27 dicembre 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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