Alfonso II d'Aragona

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Disambiguazione – Se stai cercando il sovrano del Regno di Napoli che regnò dal 1494 al 1495, vedi Alfonso II di Napoli.
Alfonso II d'Aragona
Alfonso II d'Aragona in una miniatura del 1320 circq
Re d'Aragona
Stemma
Stemma
In carica18 giugno 1164 -
25 aprile 1196[1]
PredecessorePetronilla
SuccessorePietro II il Cattolico
Conte di Barcellona
In carica6 agosto 1162
25 aprile 1196
PredecessoreRaimondo Berengario IV
SuccessorePietro II il Cattolico
Conte di Provenza
In carica1167 - 1173
1185 - 1195
PredecessoreDolce II
Sancho I
SuccessoreRaimondo Berengario III
Alfonso II
Nome completoAlfonso Raimundez
Altri titoliConte di Gerona, Osona, Besalú, Cerdanya, poi conte di Rossiglione
NascitaVillamayor del Valle, Huesca, 1-25 marzo 1157
MortePerpignano, 25 aprile 1196
Casa realeCasa d'Aragona
PadreRaimondo Berengario il Santo
MadrePetronilla d'Aragona
ConsorteSancha di Castiglia
FigliPietro il Cattolico
Costanza
Alfonso Berengario
Eleonora
Sancha
Sancho
Raimondo Berengario
Ferrante e
Dolce
ReligioneCattolicesimo

Alfonso, battezzato Raimondo Berengario, detto il Casto o il Trovatore (Alfons in catalano, Alifonso in aragonese; Villamayor del Valle, 1-25 marzo 1157[2]Perpignano, 25 aprile 1196), fu conte di Barcellona (che includeva quasi tutte le contee della Catalogna) dal 1162, poi, dal 1164, re di Aragona (che includeva le contee di Sobrarbe e di Ribagorza) e riunendo i due domini in un unico stato, detto Corona d'Aragona, assunse il nome di Alfonso II e regnò fino al 1196, fu anche conte Alfonso I di Provenza dal 1167 al 1173 e dal 1185 al 1195 e conte Alfonso I di Rossiglione dal 1172 al 1196.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la Ex Brevi Historia Comitum Provinciæ e familia comitum Barcinonensium era figlio della regina d'Aragona e contessa di Sobrarbe e Ribagorza Petronilla e del principe d'Aragona e conte di Barcellona, Gerona, Osona e Cerdagna, Raimondo Berengario IV[3] che, secondo la Ex Brevi Historia Comitum Provinciæ e familia comitum Barcinonensium era figlio del conte di Barcellona, Gerona, Osona e Cerdagna Raimondo Berengario III e della contessa di Provenza e Gévaudan, Dolce I[4], figlia primogenita del Visconte di Millau, di Gévaudan, e di Carlat, Gilberto I di Gévaudan e della contessa di Provenza Gerberga (come ci viene confermato dalle Note dell'Histoire Générale de Languedoc, Tome II[5]), figlia secondogenita del conte di Provenza, Goffredo I e della moglie Stefania o Dolce (?- dopo il 1096, anno in cui Stefania fece una donazione per l'anima del figlio Bertrando[6]), come viene riportato a pagina 529 delle Note dell'Histoire Générale de Languedoc, Tome II[5]; secondo lo storico Szabolcs de Vajay, Stefania era viscontessa di Marsiglia, figlia del visconte di Marsiglia, Guglielmo II.

Petronilla, secondo la Ex Brevi Historia Comitum Provinciæ e familia comitum Barcinonensium era figlia del re d'Aragona e conte di Sobrarbe e Ribagorza Ramiro II[4] e della moglie, Matilde (o Agnese) di Poitiers (1103-circa 1160), figlia legittima del duca d'Aquitania e conte di Poitiers Guglielmo IX (questa tesi è sostenuta, sia dal Chronicon sancti Maxentii Pictavensis, Chroniques des Eglises d'Anjou[7] che dalla Ex Gestis Comitum Barcinonensium[8], e anche dalla Crónica de San Juan de la Peña[9]. Infine, secondo le Europäische Stammtafeln[10], vol II, 58 e 76 (non consultate)[11] era figlia illegittima di Guglielmo IX) e vedova del visconte Emerico V di Thouars (questo matrimonio è confermato dalla donazione n° CXLVII del Cartulaire de l'abbaye de la Sainte-Trinité de Tiron, Tome I, del 1030 circa, fatta unitamente da Emerico e Agnese[12]), che si era dimostrata fertile con il suo primo marito, come ci conferma il documento n° 1159 della Chronique de Robert de Torigni, abbé de Mont-Saint-Michel, Tome I, dove la sposa e chiamata Matilde[13]; e la Ex Fragmentis Chronicorum Comitum Pictaviæ, Ducum Aquitaniæ dove la sposa è chiamata Matilde (Mahauda), detta Agnese (Agnes dicta)[14], che però sostiene, assieme ad altre fonti non primarie[11] che Agnese era la figlia di Guglielmo, signore di Puy-du-Fou[14].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Alla nascita, avvenuta nel 1157, fu battezzato con lo stesso nome del padre, Raimondo Berengario. Infatti in un passo delle Crónicas navarras (Crónicas navarras)[15], si legge « …el rey don Alfonso, que ovo nombre Remón Belenguer,...»[16].
In quello stesso passo viene confermato che Alfonso era il secondogenito, in quanto, elencando i figli di Raimondo Berengario IV e Petronilla, viene nominato per secondo (don Pedro…el rey don Alfonso)[16]. Sempre le Crónicas navarras confermano che il primogenito, Pietro (Pedro), morì giovane e infatti la Ex Brevi Historia Comitum Provinciæ e familia comitum Barcinonensium citano Alfonso (Ildefonso) come primogenito, seguito dai fratelli, Raimondo (Pietro, poi divenuto Raimondo Berengario) e Sancho[3].

Raimondo Berengario, il 30 gennaio del 1160, all'età di tre anni scarsi, venne promesso in sposo ad una principessa, che di anni ne aveva circa dodici, Mafalda del Portogallo[17] (1148-1173), figlia del re Alfonso I del Portogallo e di Mafalda di Savoia, però il matrimonio non fu mai celebrato, perché, quando Mafalda morì, nel 1173, il re della corona d'Aragona, che nel frattempo aveva assunto il nome di Alfonso in onore del prozio, Alfonso I il Battagliero, aveva appena quindici anni.
Alcune fonti riportano però che Alfonso e Mafalda contrassero matrimonio; infatti, la Chronica Breve do Archivo Nacional, Portugaliæ Monumenta Historica, Scriptores, Vol. I, II, p. 25 (non consultato) registra il matrimonio tra Alfonso II il Casto e Mafalda del Portogallo[16].

Contea di Barcellona
Casato di Barcellona

Goffredo
Figli
Goffredo II Borrell I
Figli
  • Riquilda
Sunyer I
Figli
Mirò I
Borrell II
Figli
Raimondo Borrell III
Figli
Berengario Raimondo I
Figli
Raimondo Berengario I
Figli
  • Arnau di Barcellona
  • Berengario di Barcellona
  • Pietro Raimondo di Barcellona
  • Raimondo Berengario II el Cap d'Estopes ("Testa di Stoppia")
  • Berengario Raimondo II el Fratricida ("il Fratricida")
  • Inès o Agnese di Barcellona
  • Sancha di Barcellona
Raimondo Berengario II
Figli
Berengario Raimondo II
Raimondo Berengario III
Figli
Raimondo Berengario IV
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Alfonso II d'Aragona il Trovatore (o il Casto) e la moglie, Sancha di Castiglia presiedono il Consiglio Reale (miniatura dell fine del XII secolo).

Nell'agosto del 1161, secondo la Ex Gestis Comitum Barcinonensium, suo padre, Raimondo Berengario IV, accompagnò sino a Torino il nipote, il conte di Provenza Raimondo Berengario II, per richiedere ed ottenere la conferma della contea di Provenza da parte dell'imperatore Federico Barbarossa[18].
Sulla via del ritorno da Torino, a Borgo San Dalmazzo, nel 1162, Raimondo Berengario IV morì[18] (la morte di Raimondo Berengario IV è riportata anche dagli Annales Sancti Victoris Massilienses[19]), conferendo al nipote la tutela del suo successore sul trono d'Aragona e nella contea di Barcellona, il figlio secondogenito Raimondo Berengario (il futuro Alfonso II)[18].

Alfonso nel 1162, dopo la morte del padre, ereditò il titolo di Conte di Barcellona e delle altre contee catalane[20], di cui fu investito il 24 febbraio 1163; mentre con l'abdicazione formale di sua madre, nel 1164, al momento di salire sul trono di Aragona, assunse il nome di Alfonso in onore del prozio Alfonso I il Battagliero, fratello di suo nonno, Ramiro II e attuò l'unione dinastica fra le contee catalane e il regno d'Aragona dando origine alla Corona d'Aragona. Per desiderio di sua madre, che assieme al cugino di Alfonso, il conte di Provenza Raimondo Berengario II, erano i suoi tutori, regnò con il nome di Alfonso I di Catalogna e II di Aragona.

Nel 1166, alla morte del cugino, il conte di Provenza Raimondo Berengario II, che in competizione con Genova cercava di espandere la contea verso occidente, tentatando di conquistare Nizza (la Ex Brevi Historia Comitum Provinciæ e familia comitum Barcinonensium, ci conferma che morì a Nizza[3], mentre gli Annales Sancti Victoris Massilienses ci confermano che Raimondo Berengario, nipote del conte di Barcellona, mori nel 1066[21]), Alfonso il Casto, rivendicò la contea, in quanto l'erede legittimo, Dolce II di Provenza, era femmina.

Nel 1167, dato che, secondo la Ex Brevi Historia Comitum Provinciæ e familia comitum Barcinonensium la madre di Dolce, Richenza di Polonia, si stava accordando con il conte di Tolosa, Raimondo V[22], Alfonso, con un esercito, entrò in Provenza[22], spodestò Dolce e s'impadronì della contea[22], assumendo il titolo di conte[23] Alfonso I di Provenza, come risulta da un documento di quell'anno « "Ildefonsus…rex Aragonensis, comes Barchinonensis, duc Provinciæ"»[20].

Un'illustrazione del Liber feudorum maior che rappresenta Alfonso II di Aragona con il redattore dell'opera, Ramon de Caldes.

Tra il 1169 e il 1172 Alfonso fondò la città di Teruel[20], mentre nel 1170 si era assicurato il vassallaggio della contessa del Béarn, Maria[20].
Il 4 luglio 1172, il conte del Rossiglione, Gerardo II redasse il suo testamento, in cui lasciava tutti i suoi domini (totum integriter dono domino meo regi Aragonensiumdy et successoribus ejus) ad Alfonso II; il testamento di Gerardo II, conte di Rossiglione si trova nel Diplomatari del Masdéu. Volum II, documento n° 86[24]; alla morte di Gerardo II, che secondo il Viage Literario, Tome V, Apendice, Chronicon alterum Rivipullense, avvenne nel 1173[25], Alfonso II gli succedette in tutti i suoi domini, divenendo conte di Rossiglione, visconte di Fenouillet, Vallespir e Perapertusa.

Il Monastero di Santa Maria di Poblet.

Nel 1173, dopo la morte della legittima erede, Dolce II, avvenuta alla fine del 1172 (Dolce morì prima del 12 dicembre 1172, perché, in quella data, secondo il documento CCXXIX, delle Notes de l'Histoire Générale de Languedoc, Tome IV, la nonna, Beatrice confermò nel titolo di contessa di Melgueil, solo sua figlia, Ermessinda[26] e non più Dolce), cedette la contea di Provenza al fratello minore, Raimondo Berengario[3], che era stato battezzato Pietro, come risulta delle Crónicas navarras[15] (el conte don Pedro de Provença)[16].

Secondo le Crónicas navarras[15] e le Ex Gestis Comitum Barcinonensium (Gesta comitum barchinonensium)[27], il 18 gennaio del 1174 Alfonso, a Saragozza, sposò Sancha di Castiglia[28] (1154-1208), che, secondo le Crónicas navarras (Crónicas navarras)[15] e le Ex Gestis Comitum Barcinonensium (Gesta comitum barchinonensium)[27] era figlia del re di León e Castiglia Alfonso VII l'Imperatore[8] e di Richenza di Polonia, figlia del principe di Polonia, duca di Cracovia e di Slesia Ladislao II (fuggito da Cracovia, nel 1146[29]), detto l'Esiliato[30] (1105-1159) e di Agnese (Cristina) di Babenberg[31](1111–1157 figlia del Margravio d'Austria, Leopoldo III[32], e di Agnese di Waiblingen, figlia dell'imperatore, Enrico IV e madre dell'imperatore, Corrado III e del duca Federico II di Svevia[8]). Richenza era quindi la cugina dell'imperatore, Federico Barbarossa.

Signum Regis di Alfonso II, lo stesso di Pietro I e Alfonso I.
Corona d'Aragona
Casa d'Aragona (Barcellona)

Alfonso II (1164 - 1196)
Pietro II (1196 - 1213)
Figli
Giacomo I (1213 - 1276)
Pietro III (I di Valencia) (1276 - 1285)
Alfonso III (I di Valencia)
Giacomo II (I di Sicilia)
Alfonso IV (II di Valencia)
Pietro IV (II di Valencia)
Figli
Giovanni I
Martino I (II di Sicilia)
Figli
Ritratto di Alfonso II, di Pedro Pertús, secolo XVI

In quello stesso anno (il 16 ottobre 1174) morì la madre, Petronilla, e Alfonso cominciò a governare da solo la corona d'Aragona[20].
Nel 1175 Centulo, il conte di Bigorre, si riconobbe vassallo del re d'Aragona[20].

In quegli anni, dopo aver stretto un'alleanza con il cognato, il re di Castiglia, Alfonso VIII, tra il 1170 e il 1179, lo aiutò nella guerra al re di Navarra, Sancho VI[33], che permise al re di Castiglia l'occupazione della regione di Rioja[33]. L'aiuto che Alfonso II diede al re di Castiglia anche nella liberazione di Cuenca dai Mori, gli permise di liberarsi dal vassallaggio che l'Aragona doveva alla Castiglia[33].
Infatti nel 1179, a Cazorla, venne siglato un trattato tra Alfonso VIII di Castiglia e Alfonso II d'Aragona[20], in cui non solo si stabilivano gli attuali confini esistenti tra i due regni, ma venivano anche definiti i territori che sarebbero loro toccati in un'eventuale reconquista del territorio in possesso dei mori, con la Murcia sotto l'influenza del regno di Castiglia, mentre Valencia inclusa Dénia, sino al paese di Biar[33] furono assicurate all'Aragona che avrebbe permesso alla Corona d'Aragona di portare i confini dal fiume Júcar al Segura.
Sempre nel 1179, si fece confermare il vassallaggio del conte di Béziers e Carcassonne, Ruggero II[20].

Nel 1181, alla morte di suo fratello, Raimondo Berengario, consegnò la contea al fratello minore, Sancho I. Ma poi nel 1185 esautorò il fratello e gli subentrò nella contea di Provenza, assumendo il titolo di marchese di Provenza e dando la procura a governare la contera al conte di Foix, Ruggero Bernardo III[20]. Infine quando il suo figlio maschio secondogenito, Alfonso Berengario, raggiunse la maggiore età, nel 1195, gli cedette la contea di Provenza[11].

Nel 1186 intervenne anche in Sardegna (dove era già intervenuto una decina di anni prima, quando aveva inviato un contingente armato in supporto al giudice di Arborea, Barisone II di Arborea e a suo cognato, Ugo Poncho Cervera Bas[34]: il fratello maggiore della nuova moglie di Barisone, Agalbursa) per aiutare la cugina Agalbursa, vedova del giudice di Arborea, Barisone II, a portare sul trono del regno di Arborea il proprio nipote, ancora bambino, Ugone I de Serra-Bas, contro l'altro aspirante Pietro I De Lacon Serra.

Anche le contee guasconi di Béarn e di Bigorre gli resero omaggio, nel 1187[23]. Ormai il regno di Aragona era una potenza[23] e Alfonso cominciò così ad intervenire negli affari della Linguadoca, cosa che fu di cattivo auspicio per il suo successore, Pietro II d'Aragona.

Nel 1192, quando morì la contessa Dolce de So acquisì anche la contea di Pallars Jussà[20].
Infine nel 1194, fu completato il Liber feudorum maior, un registro di tutte le proprietà esistenti nei domini di Alfonso II, redatto dal giurista Ramon des Caldes[20].

Secondo il Gesta Comitum Barchinonensium[27] e la Cronaca piniatense[35], Alfonso morì a Perpignano, il 25 aprile 1196[36][37] (la morte di Alfonso II è riportata negli Anales Toledanos I[38]). Alfonso fu inumato nel Monastero di Santa Maria di Poblet[36][37] (la morte e la sepoltura al Monastero di Santa Maria di Poblet di Alfonso II è stato riportato anche dalla Chronica Albrici Monachi Trium Fontium[39]). Dato che aveva concesso il titolo di conte di Provenza al suo secondogenito, Alfonso Berengario, lasciò tutti gli altri domini della corona d'Aragona, al primogenito, Pietro.

Alfonso fu molto stimato per la sua fede, che si concretizzò in molte offerte alle chiese e ai monasteri, agevolò l'inserimento dei monaci cistercensi nella valle dell'Ebro, e in un insediamento da lui favorito, nel 1202 sorse il Real Monasterio de Nuestra Senora de Rueda, che sarà il primo istituto di tecnica idraulica della penisola iberica. Finì la costruzione del Monastero di Santa Maria di Poblet dove fu sepolto. Combatté contro i Mori e conquistò tutta l'Aragona. Fece suo vassallo il Re Moro di Valencia.
Inoltre fu in ottimi rapporti con Riccardo cuor di Leone (tra il 1182 e il 1183, durante la guerra che oppose Riccardo a suo fratello, il re d'Inghilterra, Enrico il Giovane, per l'Aquitania, Alfonso II combatté a fianco di Riccardo[40]) e fu anche un noto poeta e intrattenne rapporti con altri poeti e trovatori, con Guilhem de Saint-Leidier, Raimbaut d'Orange, Dalfi d'Alvernha, Azalaïs de Porcairagues e con Giraut de Bornelh con il quale ha composto una tenzone (Be ·m plairia, seingner en reis). In diversi manoscritti gli viene attribuita la canzone Per mantas guizas m'es datz.[41]

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Alfonso e Sancha ebbero otto[20] (o nove[42]) figli:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Raimondo Berengario II di Barcellona Raimondo Berengario I di Barcellona  
 
Almodis de La Marche  
Raimondo Berengario III di Barcellona  
Matilde d'Altavilla Roberto il Guiscardo  
 
Sichelgaita di Salerno  
Raimondo Berengario IV di Barcellona  
Gilbert I, conte di Gévaudan  
 
 
Dolce I di Provenza  
Gerberga di Provenza Goffredo I di Provenza  
 
Stefania  
Alfonso II d'Aragona  
Sancho Ramírez di Aragona Ramiro I d'Aragona  
 
Gilberga di Foix  
Ramiro II di Aragona  
Felicia di Roucy Ilduino IV di Roucy  
 
Adelaide di Roucy  
Petronilla di Aragona  
Guglielmo IX d'Aquitania Guglielmo VIII d'Aquitania  
 
Hildegarda di Borgogna  
Agnese d'Aquitania  
Filippa di Tolosa Guglielmo IV di Tolosa  
 
Emma di Mortain  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fino al 1166 fu sotto la tutela della madre, Petronilla d'Aragona e del cugino, il conte di Provenza Raimondo Berengario II, poi fino alla maggiore età della sola madre.
  2. ^ Josefina Mateu Ibars e María Dolores Mateu Ibars, Colectánea paleográfica de la Corona de Aragon: Siglo IX-XVIII, Universitat de Barcelona, 1980, p. 546, ISBN 84-7528-694-1.
    «Alfonso II el Casto, hijo de Petronila y Ramón Berenguer IV, nació en Huesca en 1157»
  3. ^ a b c d (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex Brevi Historia Comitum Provinciæ e familia comitum Barcinonensium, p. 363.
  4. ^ a b (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex Brevi Historia Comitum Provinciæ e familia comitum Barcinonensium, p. 361.
  5. ^ a b (FR) Histoire générale de Languedoc, Notes, tomus II, pagina 529.
  6. ^ (LA) Cartoulaire de l'abbaye de Saint-Victor de Marseille tome I, documento 220, pagg. 242 e 244.
  7. ^ (LA) Chronicon sancti Maxentii Pictavensis, Chroniques des Eglises d'Anjou, pag 419.
  8. ^ a b c (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex Gestis Comitum Barcinonensium, cap. 20, pag 379.
  9. ^ (ES) Crónica de San Juan de la Peña, cap. 20, righe 91 e 92, pag. 468 (PDF).
  10. ^ Le Europäische Stammtafeln sono una raccolta di tavole genealogiche delle (più influenti) famiglie europee.
  11. ^ a b c (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy :Re d'Aragona - IInfante don RAMIRO de Aragón.
  12. ^ (LA) Cartulaire de l'abbaye de la Sainte-Trinité de Tiron, Tome I, doc. CXLVII, pag. 171.
  13. ^ (LA) Chronique de Robert de Torigni, abbé de Mont-Saint-Michel, Tome I, doc. 1159, pag 318.
  14. ^ a b (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tome XII, Ex Fragmentis Chronicorum Comitum Pictaviæ, Ducum Aquitaniæ, par. A, pag. 409.
  15. ^ a b c d Le Crónicas navarras (Crónicas navarras) sono un insieme di narrazioni storiche, scritte in parte in latino e in parte in una lingua romanza, aragonese, inerente alla regione navarro-aragonese, a partire dal primo secolo, sino al 1186; le cronache sono divise in sei parti, la prima riguarda i re di Aragona dal regno di Ramiro I di Aragona a quello di Alfonso II il Casto o il Trovatore, mentre la seconda è dedicata alla dinastia di Rodrigo Diaz (el Cid) (Linage de Rodric Díaz)
  16. ^ a b c d (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy :Re d'Aragona - Infante don RAMÓN de Aragón.
  17. ^ Edgar Prestage, Il Portogallo nel Medioevo, pag. 582
  18. ^ a b c d e f (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex Gestis Comitum Barcinonensium, cap. 17, pag 377.
  19. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, Tomus XXIII, Annales Sancti Victoris Massilienses, anno 1162, pag 3 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2014).
  20. ^ a b c d e f g h i j k l m (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy :Re d'Aragona - Infante don RAMÓN de Aragón.
  21. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, Tomus XXIII, Annales Sancti Victoris Massilienses, anno 1166, pag. 3 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2014).
  22. ^ a b c (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex Brevi Historia Comitum Provinciæ e familia comitum Barcinonensium, pagg. 363, nota a.
  23. ^ a b c Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), pag. 885
  24. ^ (LA) Diplomatari del Masdéu. Volum II, Documento 86, pagg. 473 -482 (PDF) (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2021).
  25. ^ (LA) Viage Literario, Tome V, Apendice, Chronicon alterum Rivipullense, pag. 248 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2014).
  26. ^ (LA) Histoire générale de Languedoc, Notes, tomus IV, pagina 527.
  27. ^ a b c Le Ex Gestis Comitum Barcinonensium (Gesta comitum barchinonensium) sono cronache scritta in latino dai monaci del monastero di Ripoll, nella seconda metà del XII secolo e inizia con la presa del potere di Goffredo il Villoso e arriva sino alla morte di Raimondo Berengario IV di Barcellona. In un secondo tempo e poi in un terzo la cronaca fu ampliata con le gesta dei primi re della Corona d'Aragona, fino a Giacomo I d'Aragona
  28. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex Gestis Comitum Barcinonensium, pag. 379.
  29. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, Tomus XIX, Annales Capituli Cracoviensis, anno 1146, pag 590 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2014).
  30. ^ Ladislao II fu detto l'Esiliato, perché passò gli ultimi anni di vita in esilio in Germania. Però, prima di morire, nel 1157, al seguito di Federico Barbarossa, sottomise i suoi fratellastri e fu l'arbitro della suddivisione dei domini polacchi tra i fratellastri
  31. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex Gestis Comitum Barcinonensium, pag. 377, nota b.
  32. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, Tomus IX, Continuatio Claustroneoburgensis I, anno 1106, pag 612, riga 1 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2014).
  33. ^ a b c d Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), p. 882
  34. ^ (EN) #ES II of Aragon Alfons I of Catalonia[the Chaste or the Troubadour.
  35. ^ La Cronaca piniatense è una cronaca storiografica, voluta dal re d'Aragona, Pietro IV, del regno di Aragona, dalle sue origini comitali sino alla Corona d'Aragona (1336, morte di Alfonso IV di Aragona)
  36. ^ a b c d e f g h (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex Gestis Comitum Barcinonensium, pag. 379.
  37. ^ a b (ES) Crónica de San Juan de la Peña, capitulo XXXIII, pag. 495 (PDF).
  38. ^ (LA) España Sagrada Tomo. XXIII, Anales Toledanos I, pag 394.
  39. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, Tomus XXIII, Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1196, pag 873 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2014).
  40. ^ Frederick Maurice Powicke, I regni di Filippo Augusto e Luigi VIII di Francia, pag. 793
  41. ^ Troubadours, 23. Alphonse d'Aragon - Anfos (mss.: Lo reis n'Anfos, lo reis d'Aragon), su troubadours.byu.edu. URL consultato il 30 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  42. ^ a b (EN) #ES Genealogy : Re d'Aragona - Ramon, who became King ALFONSO II.
  43. ^ a b c (ES) Crónica de San Juan de la Peña, capitulo XXXIV, pag. 496 (PDF).
  44. ^ a b (ES) Crónica de San Juan de la Peña, capitulo XXXIII, pag. 494 (PDF).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Conte di Barcellona Successore
Raimondo Berengario IV 1162–1164 la contea fu unita al regno d'Aragona nella corona di Aragona
Predecessore re della Corona d'Aragona Successore
Petronilla 1164-1196 Pietro II
Predecessore Conte di Provenza Successore
Dolce II 1167–1173 Raimondo Berengario III I
Sancho I 1185–1195 Alfonso II II
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