Grotte di Castro

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Grotte di Castro
comune
Grotte di Castro – Stemma
Grotte di Castro – Bandiera
Grotte di Castro – Veduta
Grotte di Castro – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Provincia Viterbo
Amministrazione
SindacoPiero Camilli (centro-destra) dall'8-6-2009 (3º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate42°40′31″N 11°52′23″E / 42.675278°N 11.873056°E42.675278; 11.873056 (Grotte di Castro)
Altitudine467 m s.l.m.
Superficie33,42 km²
Abitanti2 361[1] (31-12-2022)
Densità70,65 ab./km²
FrazioniBorghetto, Mortaro
Comuni confinantiAcquapendente, Gradoli, Onano, San Lorenzo Nuovo
Altre informazioni
Cod. postale01025
Prefisso0763
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT056030
Cod. catastaleE210
TargaVT
Cl. sismicazona 2B (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 249 GG[3]
Nome abitantigrottani, castrensi
PatronoSan Flavio e Santa Faustina[non chiaro]
Giorno festivo7 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Grotte di Castro
Grotte di Castro
Grotte di Castro – Mappa
Grotte di Castro – Mappa
Posizione del comune di Grotte di Castro nella provincia di Viterbo
Sito istituzionale

Grotte di Castro è un comune italiano di 2 361 abitanti[1] della provincia di Viterbo nel Lazio.

Panorama
Chiesa di San Giovanni
Chiesa di Santa Maria delle Colonne
Lavatoio

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La cittadina è posizionata sulla parte settentrionale dell'orlo dell'antico cono vulcanico, appartenente alla catena dei monti Volsini che, in seguito al collasso calderico, avrebbe originato oltre 300 000 anni fa, il Lago di Bolsena.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Classificazione climatica: zona E, 2249 GR/G

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In epoca etrusca, su una collina lungo la strada che collega il paese al lago di Bolsena sorge una città di discreta importanza identificata per lungo tempo col nome di Tiro mentre oggi viene genericamente indicata col nome di Civita di Grotte di Castro, non conoscendo il suo antico nome etrusco.

La cittadina posta al confine fra i territori di Vulci e Volsinii dominava la sponda nord del lago e fu conquistata dai Romani fra il IV e il III secolo a.C.

Nell'VIII secolo d.C. l'antica Civita fu distrutta dai Longobardi: la distruzione fu così feroce che una vicina località ancora oggi si chiama "valle muje" ovvero "valle degli urli" che secondo la tradizione sarebbero proprio le grida di terrore pronunciate dagli abitanti di Civita mentre venivano uccisi.

I superstiti si rifugiarono in località nei dintorni ritenute più sicure fondando così gli odierni centri abitati di Gradoli, San Lorenzo e appunto Grotte.

Il nome dell'abitato fu scelto per la presenza di caverne sotto la rupe, visibili ancora oggi e che potevano costituire un rifugio sicuro in caso di aggressione.

Nel 1077 compare col nome di "Castrum Cripaturm" nel documento di donazione di Matilde di Canossa alla Santa Sede.

Nel 1144 fu distrutto il piccolo villaggio di Rosano (che sorgeva nel territorio fra Grotte e Acquapendente) e i suoi abitanti furono trasferiti a Grotte.

Il centro fu conteso per secoli fra la Chiesa e Orvieto poi nel 1537 fu acquistato dai Farnese ed entrò a far parte del Ducato di Castro.

Nel 1615 iniziò la devozione per la Madonna del Suffragio con la costruzione del Santuario.

Nel 1649 con la caduta di Castro ritornò allo Stato Pontificio.

Nel 1656 Papa Alessandro VII donò agli abitanti di Grotte le reliquie di San Flavio Martire, conservate nelle catacombe di Callisto a Roma. San Flavio diventò così il patrono di Grotte.

Alla fine del XVIII secolo fu unito a Grotte anche il piccolo centro del Borghetto sulle rive del lago di Bolsena, semi-abbandonato a causa del progressivo impaludamento della zona e dal diffondersi della malaria.

Nel 1860, durante l'impresa dei Mille, un distaccamento di garibaldini dopo lo sbarco a Talamone sconfinò nello Stato Pontificio con lo scopo di sollevare le popolazioni locali contro il governo pontificio. La sera del 18 maggio, i volontari garibaldini sconfinarono occupando Latera, successivamente puntarono verso Grotte di Castro che fu preso la mattina del 19 maggio al grido di "Viva l'Italia". I garibaldini scacciarono i gendarmi pontifici e issarono il tricolore sul Palazzo del Vignola. Saputo il fatto le truppe francesi stanziate a Montefiascone cercano di riprendere Grotte nel pomeriggio ma furono respinte dopo una furiosa battaglia all'altezza della chiesa di San Marco. Nel pomeriggio con l'aiuto di forze fresche giunte dalla Rocca di Valentano, i pontifici riuscirono a scacciare i garibaldini da Grotte.

Nel 1866 cambiò il suo nome da Castello delle Grotte in Grotte San Lorenzo.

Nel 1871 col resto del Lazio entrò a far parte del Regno d'Italia. Nel 1877 cambiò ulteriormente il suo nome in Grotte di Castro.

Nel 1886 fu inaugurata la Fontana Grande per festeggiare l'apertura dell'acquedotto comunale.

Nel 1925 fu inaugurato il Monumento ai Caduti sito in Piazza Cavour.

Nel 1928 concesse la cittadinanza onoraria all'esploratore Umberto Nobile che ricambiò il gesto lanciando anche il gagliardetto del fascio grottano insieme alla bandiera italiana quando traversò il Polo Nord a bordo del dirigibile "Italia".

Danneggiato dalla seconda guerra mondiale, negli anni successivi si è specializzato nella coltivazione della patata (Patata dell'Alto Viterbese) che resta tutt'oggi la principale risorsa economica del paese.

Nel 1993 è stata consacrata la chiesa di San Giovanni Evangelista nella parte nuova dell'abitato. La chiesa, realizzata secondo forme moderne, sorge nei pressi delle rovine di un antico edificio sacro che fu distrutto nel 1144.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Palazzo Comunale, edificio eretto su progetto del Vignola nel XVI secolo dotato in facciata di una bella scala doppia, a due rampe.
  • Fontana Grande, costruita nel 1886 per ricordare l'arrivo dell'acquedotto in paese
  • Necropoli delle Pianezze, sita ad est del centro storico, è costituita da numerose tombe, semplici o monumentali, scavate nel tufo e risalenti al VII secolo a.C.
  • Le “Cento camere”, un'altra grande necropoli etrusca, situata sul versante opposto di Pianezze
  • Museo archeologico

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).[6]

2015 2014 2013
Numero imprese attive % Provinciale Imprese attive % Regionale Imprese attive Numero addetti % Provinciale Addetti % Regionale Addetti Numero imprese attive Numero addetti Numero imprese attive Numero addetti
Grotte di Castro 199 0,85% 0,04% 416 0,7% 0,03% 204 443 205 447
Viterbo 23 371 5,13% 59 399 3,86% 23 658 59 741 24 131 61 493
Lazio 455 591 1 539 359 457 686 1 510 459 464 094 1 525 471

Nel 2015 le 199 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano lo 0,85% del totale provinciale (23 371 imprese attive), hanno occupato 416 addetti, lo 0,7% del dato provinciale (59 399 addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato due persone (2,09).

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Grotte di Castro, tramite la Strada Provinciale 124 Torretta, è collegata ad Acquapendente.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sindaci[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1946 1951 Ivo Di Biagi Sindaco
1951 1954 Antonio Gioacchini Sindaco
1954 1960 Fabio Cervini Sindaco
1960 1970 Pietro Ricciarelli Sindaco
1970 1975 Antonio Gioacchini Democrazia Cristiana Sindaco
1975 1985 Vincenzo Scatena Sindaco
1985 1988 Alessandro Viviani Sindaco
1988 1995 Paolo Spadaccia Democrazia Cristiana Sindaco
1995 2004 Pietro Domenico Capozzi Forza Italia Sindaco
2004 2009 Alessandro Viviani lista civica Sindaco
2009 in carica Piero Camilli Fratelli d'Italia Sindaco

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Viterbo, Grotte di Castro passò dalla provincia di Roma a quella di Viterbo.

Fa parte della Comunità Montana Alta Tuscia Laziale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ (EN) Catholic.org Basilicas in Italy
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  6. ^ Atlante Statistico dei comuni dell'Istat, su asc.istat.it. URL consultato il 19 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2020).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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