Capalbio

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Capalbio
comune
Capalbio – Stemma
Capalbio – Bandiera
Capalbio – Veduta
Capalbio – Veduta
Veduta di Capalbio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Grosseto
Amministrazione
SindacoGianfranco Chelini (lista civica di centro-sinistra Adesso per Capalbio) dal 4-10-2021
Data di istituzione1960
Territorio
Coordinate42°27′15″N 11°25′21″E / 42.454167°N 11.4225°E42.454167; 11.4225 (Capalbio)
Altitudine217 m s.l.m.
Superficie187,36 km²
Abitanti3 862[3] (30-6-2022)
Densità20,61 ab./km²
FrazioniBorgo Carige, Capalbio Scalo, Pescia Fiorentina, La Torba
Centri abitati: Chiarone, Carige Alta, Giardino, Selva Nera[1]
Comuni confinantiManciano, Montalto di Castro (VT), Orbetello
Altre informazioni
Cod. postale58011
Prefisso0564
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT053003
Cod. catastaleB646
TargaGR
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[4]
Cl. climaticazona D, 1 823 GG[5]
Nome abitanticapalbiesi[2]
Patronosan Bernardino da Siena
Giorno festivo20 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Capalbio
Capalbio
Capalbio – Mappa
Capalbio – Mappa
Posizione del comune di Capalbio all'interno della provincia di Grosseto
Sito istituzionale

Capalbio è un comune italiano di 3 862 abitanti[3] della provincia di Grosseto in Toscana.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Panorama delle colline intorno a Capalbio.

Il territorio comunale si estende all'estremo lembo meridionale della Toscana, spaziando dalla fascia costiera verso la corrispondente pianura e l'entroterra collinare, tra gli 0 e i 424 m s.l.m. di altitudine.

Confina a nord e a est con il comune di Manciano, a sud con il comune viterbese di Montalto di Castro, a ovest con il comune di Orbetello; a sud, è bagnato dal Mar Tirreno: presso il litorale si trova il Lago di Burano, un bacino lacustre costiero.

Altri due laghi si trovano nel retroterra del territorio comunale, il Lago di San Floriano, a sud-ovest, e il Lago Acquato, a nord-est. Tra i corsi d'acqua è da segnalare il Chiarone che segna gran parte del confine con il Lazio: le sue sorgenti si trovano nell'area collinare a nord-est di Capalbio.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lungo la fascia costiera e nella corrispondente area pianeggiante, il clima è tipicamente mediterraneo, con inverno non particolarmente freddo e, a tratti, gradevole nelle ore diurne, ed estate calda ma ventilata.

L'area collinare presenta valori di temperatura più bassi, motivo per il quale il comune è stato classificato in zona D, con 1823 gradi giorno, che consente l'accensione degli impianti di riscaldamento tra il 1º novembre e il 15 aprile, per un massimo di 12 ore giornaliere.

In base ai dati medi disponibili per il trentennio 1951-1980 per le stazioni meteorologiche situate all'interno del territorio comunale e di seguito riportati nella tabella[6], la temperatura media annua varia dai 15,2 °C di Capalbio a 109 m s.l.m. ai 15,7 °C di Pescia Fiorentina situata a 21 m s.l.m., passando per i 15,6 °C di Monte Alzato a 47 m s.l.m. Le precipitazioni medie annue, molto contenute, variano dai 554 mm di Monte Alzato e dai 598 mm di Pescia Fiorentina (situate lungo la pianura costiera), fino ai 689 mm di Capalbio, ubicato oramai nell'entroterra in posizione rialzata a 109 m s.l.m. e circondato da una serie di poggi più alti delle Colline dell'Albegna e del Fiora che possono determinare un effetto stau, seppur moderato, con venti da ovest e da sud.

Località altitudine
(m s.l.m.)
temperatura
media annua
precipitazioni
medie annue
media di riferimento
Capalbio 109 15,2 °C 689 mm 1951-1980
Monte Alzato 47 15,6 °C 554 mm 1951-1980
Pescia Fiorentina 21 15,7 °C 589 mm 1951-1980

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome Capalbio sembra derivare da Caput Album o Campus Albus, per via degli alabastri bianchi che caratterizzano il luogo, ma più probabilmente proviene da "Capo d'Alveo", dal nome che prese il castello eretto nel Medioevo sopra il fiume detto "Pissia".[7]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

«Sono Capalbio felice,
difeso dal leone senese dal quale sono protetto,
e da queste prime mura restaurate a proprie spese
e dalla altre mura che circondano le prime,
correndo gli anni millequattrocentoquattro
oltre i quali il mondo aveva girato dieci anni e più volte due.»

Il borgo antico

Il Castello di Capalbio faceva parte della donazione all'Abbazia dei Santi Anastasio e Vincenzo alle Tre Fontane nell'805 da parte di Carlo Magno. Del 1161 è il privilegio di papa Alessandro III che confermava quel possesso alla stessa abbazia. Pochi anni più tardi sono gli Aldobrandeschi ad ottenere in enfiteusi le terre di Capalbio dall'abbazia[8], che alla fine del XIII secolo, vengono conquistati da Orvieto.

In seguito Capalbio passò alla Repubblica di Siena, cadendo sotto il dominio degli Orsini. Si tratta di un periodo economicamente florido, durante il quale vengono realizzate opere importanti e arricchito il possedimento con mura, case, chiese e viene completata la Rocca, la cui costruzione era stata iniziata dagli Aldobrandeschi.

Nell'aprile del 1555 le truppe spagnole del principe di Morignano, alleate con i Medici, conquistarono Siena e a giugno, dopo Porto Ercole e Orbetello, anche Capalbio cadde sotto il dominio degli spagnoli. Capalbio fu assegnato dalla Spagna a Cosimo I de' Medici e da questo momento iniziò per il paese una crisi economica e demografica.

Le condizioni economiche subiscono una stasi a causa di diversi fattori tra cui l'insalubrità delle zone paludose, la lontananza dal potere centrale, la posizione ai confini di stato, la mancanza di una rete viaria adeguata ed infine le incursioni dei turchi. L'aria malsana, comunque, è uno dei più gravi problemi che tutta la Maremma deve affrontare durante il XVII secolo e infatti avviene lo spopolamento dovuto alla malaria.

La dinastia dei Medici manterrà la propria sovranità sul Granducato di Toscana fino al 1737, quando, estinto il ramo principale, la successione passerà ai duchi di Lorena. Nel frattempo lo Stato dei Presidii cessa di essere possedimento spagnolo per passare sotto il dominio degli Austriaci (1707) e quindi dei Borboni (1736).

Capalbio perse la propria autonomia amministrativa, dal momento che Leopoldo I lo aggregò a Manciano, e nel 1842 Leopoldo II lo aggregò a Orbetello, status che durerà per cento anni. In questo periodo alla disastrosa situazione sociale si aggiunse anche la piaga del brigantaggio che terrorizzava la Maremma.

Dopo la seconda guerra di indipendenza Capalbio passa sotto il Regno d'Italia e l'agricoltura è ancora caratterizzata da estese proprietà fondiarie.

Nel 1952, con l'applicazione della riforma agraria, preceduta dalla creazione nel 1951 dell'Ente Maremma, si ha un moderno sviluppo dell'agricoltura e nel 1960 Capalbio ottiene la propria autonomia amministrativa.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma di Capalbio è costituito dalla testa albina (in correlazione con il toponimo) fin dal periodo medievale, sorretta dal caratteristico leone senese che fu aggiunto nel Quattrocento. Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose
Chiesa di San Nicola
Chiesa di San Nicola
Oratorio della Provvidenza
Chiesa del Cuore Immacolato di Maria a Borgo Carige

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiese parrocchiali[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di San Nicola, edificata in epoca medievale, conserva al suo interno pregevoli affreschi coevi e di epoca rinascimentale. La parrocchia di San Nicola conta circa 1450 abitanti.[9]
  • Chiesa del Cuore Immacolato, chiesa parrocchiale della frazione di Borgo Carige, è stata costruita nel 1956 ed inaugurata nel 1958 su progetto di Riccardo Medici. Si presenta in uno stile neoromanico. La parrocchia di Borgo Carige conta circa 1500 abitanti.[10]
  • Chiesa di Santa Maria Goretti, chiesa parrocchiale della frazione di Capalbio Scalo, è stata consacrata il 6 settembre 1986 dal vescovo Eugenio Binini. La parrocchia di Capalbio Scalo conta circa 700 abitanti.[11]
  • Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, chiesa parrocchiale della frazione di Giardino, è stata consacrata nel 1959, ma è sede di parrocchia già dal 1945. L'edificio presenta linee stilistiche semplici. La parrocchia di Giardino conta circa 500 abitanti.[12]

Chiese minori[modifica | modifica wikitesto]

  • Oratorio della Provvidenza, situato al di fuori delle antiche mura, custodisce al suo interno alcuni affreschi del periodo cinquecentesco.
  • Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, chiesa della frazione La Torba.

Cappelle[modifica | modifica wikitesto]

  • Cappella della Nunziatella, edificio religioso situato nei pressi della Torba lungo la Via Aurelia, nel complesso della Fattoria della Nunziatella.
  • Cappella di Torre Palazzi, piccolo edificio religioso situato nella località rurale di Torre Palazzi.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Palazzo Collacchioni, in stile rinascimentale, addossato alla possente rocca medievale nel cuore del centro storico.
  • Fattoria della Nunziatella, situata presso l'omonima località lungo la Via Aurelia, è un complesso rurale che si è sviluppato principalmente in epoca post-settecentesca, con palazzo padronale, cappella gentilizia e altre strutture ad uso originariamente agricolo.

Dogane pontificie[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzo del Chiarone.

Le dogane pontificie sono una serie di edifici ubicati alle estremità meridionali del territorio comunale di Capalbio, in quella che in passato era la zona di confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato della Chiesa.

In località Chiarone, lungo la via Aurelia, si trova il Palazzo del Chiarone, imponente edificio preceduto da un porticato che nei secoli passati era una sede doganale per il transito tra i due stati. L'attuale denominazione del complesso, Palazzo Boncompagni, è stata conferita dalla famiglia che vi abitò dopo lo smantellamento delle dogane. L'edificio è suddiviso in quasi cento stanze e tra queste vi erano anche l'appartamento papale, le stalle e una prigione.

Nella campagna presso l'abitato di Pescia Fiorentina, vi era la sede di un'altra dogana che era ospitata nel complesso della Villa del Fontino. Una volta esauritesi le funzioni doganali, la struttura passò alla famiglia Boncompagni, proprietaria anche del palazzo del Chiarone, che agli inizi del Novecento rivendette tutte queste proprietà alla famiglia Magrini. Il fabbricato che ospitò la dogana è stato recentemente restaurato.

Architetture militari
Camminamento lungo le mura
Mura di Capalbio, Torre Senese
Rocca aldobrandesca

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Il Giardino dei Tarocchi[modifica | modifica wikitesto]

Nei pressi della frazione di Pescia Fiorentina, in località Garavicchio, è sito il Giardino dei Tarocchi realizzato da Niki de Saint Phalle.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale è stato premiato con le 5 vele e la prima posizione nella Guida Blu di Legambiente-Touring Club Italiano nel 2007 per la tutela e la corretta gestione delle sue spiagge, del paesaggio e dell'ambiente circostante.[13]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[14]

Distribuzione degli abitanti[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[15] Abitanti (2011) Altitudine
Capalbio (capoluogo)
630
217
Capalbio Scalo
551
8
Borgo Carige
352
21
La Torba
186
7
Pescia Fiorentina
29
75
Chiarone Scalo
23
5
Giardino
18
12
Altre località
2 277
-

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 576 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Università[modifica | modifica wikitesto]

Nel comune di Capalbio è presente la sede toscana dell'Università degli Studi Guglielmo Marconi[16].

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Capalbio è fornito di una biblioteca comunale ospitata in uno stabile in via Leopardi, al di fuori delle mura. Istituita nel 1970, conta un patrimonio librario di circa 7 560 volumi.[17]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Capalbio Cinema International Short Film Festival, fu inaugurato da Michelangelo Antonioni nel 1994 e da allora il festival promuove il cinema con un occhio particolare rivolto al cortometraggio d'autore italiano ed internazionale.
  • Capalbio Libri[18] è una manifestazione dedicata alla lettura, che si svolge ogni anno nel mese di agosto a Capalbio nella cornice di piazza Magenta.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Borgo Carige, borgo rurale situato a sud di Capalbio, nato con la riforma agraria dell'Ente Maremma e oggi importante frazione del comune.
  • Capalbio Scalo, detto anche Capalbio Stazione, perché situato lungo la ferrovia Tirrenica, è il centro logistico del territorio comunale, situato nelle immediate vicinanze del lago di Burano e della strada statale Aurelia.
  • Chiarone Scalo, frazione situata presso la foce del fiume Chiarone, all'estremità sud del territorio comunale e regionale, al confine con il Lazio. Nata come sede di dogana, si sviluppò poi a partire dal XIX secolo intorno alla stazione ferroviaria.
  • Giardino, piccola frazione che si è andata a formare nell'estremità nord-ovest del territorio comunale, al centro della cosiddetta Valle d'Oro, a ovest del centro di Capalbio, ricca di ritrovamenti di epoca romana. Nel 1945 è stata istituita la parrocchia autonoma, che estende la sua giurisdizione anche nei territori di Ansedonia e della Torba.
  • La Torba, piccola frazione situata nelle vicinanze del Mar Tirreno lungo la Via Aurelia, pochi chilometri distante da Ansedonia e conosciuta per le sue spiagge ferrifere.
  • Pescia Fiorentina, piccolo agglomerato rurale posto all'estremità sud-est del territorio comunale, al confine con la regione Lazio, non molto distante dalla omonima Pescia Romana (VT). Importante centro siderurgico nel Quattrocento e nel Cinquecento, vi si trova nelle vicinanze il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle.

Da ricordare le località di Ansedonia Sud, Carige Alta, Garavicchio, Nunziatella, Selva Nera, Torre Palazzi e Vallerana.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Capalbio ha ispirato il conferimento di denominazione all'omonimo marchio di capi di abbigliamento tradizionale maremmano, che si ispira alla moda dei fattori e dei signori della Maremma dell'Ottocento. La linea di abbigliamento, inizialmente prodotta da una piccola industria di confezioni di Roccastrada, è stata acquisita dalla multinazionale Clothing Company che detiene anche il marchio Belstaff.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1961 1962 Ulisse Franci sinistra sindaco
1962 1965 Vittore Andreini sinistra vicesindaco
1965 1967 Aurelio Giacomini sinistra sindaco
1967 1970 Ivo Franci sinistra vicesindaco
1970 1975 Renato Giordano sinistra sindaco
1975 1985 Massimo Abbate sinistra sindaco
1985 1987 Giovanni Damiani sinistra sindaco
1987 1990 Mario Calvisi sinistra sindaco
1990 1993 Franco Francini centrosinistra sindaco
1993 12 giugno 2004 Gastone Franci centrosinistra sindaco
13 giugno 2004 6 giugno 2009 Lucia Biagi Galli centrosinistra sindaca
7 giugno 2009 20 dicembre 2013 Luigi Bellumori centrosinistra sindaco [19]
20 dicembre 2013 25 maggio 2014 Erminia Ocello commissario prefettizio
25 maggio 2014 26 maggio 2019 Luigi Bellumori lista civica di centrosinistra Capalbio sindaco
27 maggio 2019 16 gennaio 2021 Settimio Bianciardi lista civica di centrosinistra Adesso per Capalbio sindaco [20]
16 gennaio 2021 4 ottobre 2021 Giuseppe Ranieri lista civica di centrosinistra Adesso per Capalbio Vicesindaco f.f.
4 ottobre 2021 in carica Gianfranco Chelini centrosinistra sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Capalbio - Statuto (PDF), su incomune.interno.it. URL consultato il 18 dicembre 2017.
  2. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 96.
  3. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ Folco Giusti (a cura di). La storia naturale della Toscana meridionale. Milano, Amilcare Pizzi Editore, 1993. Pagina 148
  7. ^ Biondo, Flavio Roma ristaurata, et Italia illustrata In Venetia : [per Michele Tramezzino] 1543, f. 77v..
  8. ^ Ignazio Giorgi, Il Regesto del monastero di S. Anastasio ad Aquas Salvias in Archivio Società romana Storia Patria, Anno I, 1878, pp.61-63.
  9. ^ La parrocchia di San Nicola sul sito della CEI.
  10. ^ La parrocchia di Borgo Carige sul sito della CEI.
  11. ^ La parrocchia di Capalbio Scalo sul sito della CEI.
  12. ^ La parrocchia di Giardino sul sito della CEI.
  13. ^ AMBIENTE; GUIDA BLU: 11 LE SPIAGGE D'ORO, VINCE CAPALBIO, su toscanaoggi.it. URL consultato il 29 giugno 2020.
  14. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  15. ^ Censimento popolazione 2011: dati per sezione di censimento e località/Regione Toscana, su regione.toscana.it. URL consultato il 16 marzo 2018.
  16. ^ Università degli Studi Guglielmo Marconi, Sedi Esame, Toscana
  17. ^ Sito ufficiale Anagrafe delle Biblioteche italiane.
  18. ^ capalbiolibri
  19. ^ Decaduto per mozione di sfiducia da parte di nove consiglieri su sedici.
  20. ^ Deceduto in carica.
  21. ^ I tesori della terra "Tra Fucino e Maremma", su terremarsicane.it, TerreMarsicane. URL consultato il 23 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2015).
  22. ^ Antonio Valentino Simoncelli, La Riforma Fondiaria in Maremma (1950-1965), Grosseto, 1989, p. 120

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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