Alfa Romeo Sprint 6C

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Alfa Romeo Sprint 6C
Descrizione generale
Costruttore Bandiera dell'Italia  Alfa Romeo
Categoria Rally
Classe Gruppo B
Produzione 1982-1983
Squadra Autodelta
Progettata da Carlo Chiti
Sostituisce Alfa Romeo Alfetta Turbodelta
Sostituita da Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione
Descrizione tecnica
Meccanica
Telaio monoscocca in acciaio
Motore Alfa Romeo V6 benzina da 2500 cm³
Trasmissione cambio manuale a 5 rapporti, trazione posteriore
Dimensioni e pesi
Lunghezza 4020 mm
Larghezza 1700 mm
Altezza 1305 mm
Passo 2455 mm
Peso 1295 kg
Altro
Avversarie Ford Escort RS 1700T

L'Alfa Romeo Sprint 6C, chiamata anche Alfa Romeo Alfasud Sprint 6C, è una vettura da competizione realizzata dall'Alfa Romeo insieme all'Autodelta sulla base dell'Alfa Romeo Alfasud Sprint secondo le normative del regolamento tecnico FIA per vetture gruppo B, per partecipare al Campionato del mondo rally 1982 e 1983.

La vettura, realizzata in due esemplari di cui uno stradale e l'altro da competizione, rimase allo stato prototipale e non venne mai usata in competizioni ufficiali, con il progetto che fu abbandonato.[1][2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1982 l'Autodelta avviò lo studio per la realizzazione di una vettura da impiegare nelle competizioni rallistiche. Utilizzando come base una Alfasud Sprint, costruì la Sprint 6C, prototipo di una possibile vettura da competizione.

Come base di partenza fu impiegata la coeva Sprint appena rinnovata, ma venne pesantemente modificata a livello telaistico, motoristico, meccanico e di carrozzeria. Esteticamente le carreggiate furono allargate per poter montare pneumatici da 205/55 VR15 e venne montato un nuovo paraurti anteriore più avvolgente che integrava uno splitter; i maggiori interventi però furono apportati al posteriore, dove venne rimosso il lunotto in vetro in favore di uno carenato con l'adozione di lamelle aerodinamiche e il paraurti venne maggiorato, ma soprattutto fu montato un alettone a coda d'anatra integrato sul bordo del cofano.

All'interno, la plancia e il cruscotto rimase grossomodo quella della Sprint, ma vennero montati nuovi volante e leva del cambio. I cambiamenti più evidenti si evidenziarono nell'abitacolo, che era a due posti secchi con nuovi sedili avvolgenti Recaro ripresi dalla Ritmo Abarth con poggiatesta quadrati e un divisorio in plastica che separava i posti anteriori dal vano motore, perché difatti al posto del divano posteriore e del bagaglio c'era alloggiato il motore. Il prototipo venne dotato di un motore da 2,5 litri V6 "Busso" di derivazione Alfetta GTV6 a iniezione Bosch, montato in posizione longitudinale-centrale posteriore in blocco al cambio a 5 marce e al differenziale, che erogava 158 CV (118 kW) a 5600 giri/min. Lo schema sospensivo all'avantreno rimase invariato, mentr i cambiamenti più significativi si ebbero al posteriore con l'adozione di uno schema a ruote indipendenti. Grazie a un peso di 990 kg, la vettura toccava i 215 km/h. Il primo prototipo dotato di queste caratteristiche, nei piani dell'Autodelta doveva essere la versione stradale per ottenere omologazione nel Gruppo B.

Ad esso venne affiancato e costruito un secondo prototipo da utilizzare nei rally. La base e lo schema meccanico rimasero sostanzialmente invariati, ma la scocca fu rinforzata mediante dei longheroni scatolati, il cambio originale venne sostituito con un Hewland e, insieme a motore e differenziale, vennero riadattati per poter ospitare eventualmente la trazione integrale e la sua scatola di rinvio all'anteriore, in previsione di una variante a quattro ruote motrici. Le sospensioni furono sostituite su tutte e quattro le ruote con dei triangoli sovrapposti e ammortizzatori regolabili, di cui doppi sul retrotreno. All'interno furono installati sedili da corsa con cinture a 5 punti e all'esterno venne inserito sotto la targa posteriore un radiatore dell'olio. l'Alfa Romeo però, a causa anche delle condizioni finanziarie in cui all'epoca versava, decise di concentrarsi solo sulle competizioni su pista e il progetto non ebbe sbocco ne nella produzione in serie, ne nelle competizioni sportive.

Scheda tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Caratteristiche tecniche - Alfa Romeo Sprint 6C
Configurazione
Carrozzeria: coupé due volumi due porte Posizione motore: centrale longitudinale posteriore Trazione: posteriore
Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt. in mm): 4020 × 1700 × 1305 Diametro minimo sterzata:
Interasse: 2455 mm Carreggiate: anteriore ? - posteriore ? mm Altezza minima da terra:
Posti totali: 2 Bagagliaio: Serbatoio:
Masse a vuoto: 990-1295 kg
Meccanica
Tipo motore: benzina a ciclo otto, monoblocco e teste in lega leggera V6 di 60° Cilindrata: 2492 cm² cm³
Distribuzione: monoalbero con bilanciere a 2 valvole per cilindro Alimentazione: iniezione indiretta Bosch L-Jetronic
Prestazioni motore Potenza: 158 CV a 5600 giri/min / Coppia: 21,7 kgm a 4000 giri/min
Accensione: elettronica Impianto elettrico:
Frizione: monodisco a secco, comando idraulico Cambio: manuale 5 marce
Telaio
Corpo vettura monoscocca in acciaio, carrozzeria in materiale composito
Sterzo cremagliera
Sospensioni anteriori: McPherson / posteriori: ruote indipendenti bracci trasversali bielle longitudinali
Freni anteriori: dischi autoventilanti / posteriori: dischi autoventilanti
Pneumatici 205/50 VR / Cerchi: 15 pollici
Prestazioni dichiarate
Velocità: 215 km/h Accelerazione: 7,3 secondi
Omologazione: Gruppo B Emissioni CO2:
Altro
Note 88x68,3 mm alesaggio per corsa

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Tutto Alfa Romeo, Lorenzo Ardizio, Editore Nada, 2017, ISBN 887911705X, 9788879117050 (Pagine 360 e 361)

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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