Sarule

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Sarule
comune
(ITSC) Sarule
Sarule – Stemma
Sarule – Bandiera
Sarule – Veduta
Sarule – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Provincia Nuoro
Amministrazione
SindacoPaolo Ledda (lista civica) dal 16-6-2019
Territorio
Coordinate40°13′45″N 9°09′53″E / 40.229167°N 9.164722°E40.229167; 9.164722 (Sarule)
Altitudine630 m s.l.m.
Superficie52,72 km²
Abitanti1 496[1] (30-11-2023)
Densità28,38 ab./km²
Comuni confinantiMamoiada, Ollolai, Olzai, Orani, Ottana
Altre informazioni
Cod. postale08020
Prefisso0784
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT091077
Cod. catastaleI448
TargaNU
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 841 GG[3]
Nome abitanti(IT) sarulesi
(SC) sarulesos
Patronosan Michele Arcangelo
Giorno festivo29 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Sarule
Sarule
Sarule – Mappa
Sarule – Mappa
Posizione del comune di Sarule
all'interno della provincia

di Nuoro

Sito istituzionale

Sarule è un comune italiano di 1 496 abitanti della provincia di Nuoro che si trova a 630 metri sul livello del mare nella Barbagia di Ollolai.

Geografia fisica[edit | edit source]

Territorio[edit | edit source]

Situato nella Barbagia di Ollolai, alle pendici del monte Gonare, Sarule si estende per oltre 52 km² e confina con Ollolai, Orani, Olzai, Ottana e Mamoiada. Il suo territorio presenta una notevole differenza altimetrica, che varia dai 215 m della valle di Ghirthoe, ai 1086 m del monte Gonare.

Storia[edit | edit source]

L'area era già abitata in epoca prenuragica e nuragica. Numerosi ritrovamenti, tra cui tombe dei giganti, monoliti e nuraghi, testimoniano le origini antiche del paese.

Nell'Alto medioevo, intorno al VI secolo, si trovava sotto il dominio di Ospitone, inviato dal Papa Gregorio Magno per sollecitare la conversione al cristianesimo dell'intera popolazione della zona, ancora legata a credenze pagane.

In epoca medievale appartenne al giudicato di Torres, e fece parte prima della curatoria di Sarule, di cui fu il capoluogo, e poi di quella di Ottana. Alla caduta del giudicato (1259) passò per qualche tempo sotto l'amministrazione del giudicato di Arborea, e successivamente, intorno al 1324, sotto quello aragonese. Il territorio fu conteso tra aragonesi e arborensi durante la guerra sardo-catalana, finché tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo passò definitivamente sotto il dominio aragonese, ove il paese divenne un feudo che fu incorporato nel 1617 nel marchesato di Orani, concesso ai Da Silva. Dai Da Silva passò ai Fadriguez Fernandez, ai quali venne riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Simboli[edit | edit source]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Sarule sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 19 ottobre 2021.[4] [5]

«Troncato: nel PRIMO, ritroncato, a) d’oro a due pali diminuiti, doppiomerlati, tre merli per parte, di rosso, b) di rosso, alla rotella d’oro, caricata in alto dalla scritta, centrata, in lettere maiuscole di nero, SU PANE; nel SECONDO, campo di cielo, alla montagna di verde con la cima spostata a sinistra e cimata dalla crocetta di nero, essa montagna alludente al Monte Gonare, fondata in punta e accompagnata a destra dalla mezzaluna calante d'argento. Sotto lo scudo su lista bifida svolazzante d'azzurro, il motto, in lettere maiuscole di nero, SA LUNA SU PANE SA CIAI. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di rosso.

Società[edit | edit source]

Evoluzione demografica[edit | edit source]

Abitanti censiti[6]

Lingue e dialetti[edit | edit source]

Nel dialetto di Sarule, si riscontra la presenza di alcuni termini di chiara derivazione araba,[7] che si ipotizza[8] siano stati portati in maniera diretta da schiavi catturati o da pirati rifugiatisi nelle montagne dell'interno dell'Isola. Altri termini invece sono arrivati attraverso il dialetto pisano o quello genovese, oppure attraverso le lingue dei plurisecolari dominatori dell'Isola, il catalano e lo spagnolo, idiomi abbondantemente influenzati dall'arabo; altri termini ancora sono arrivati attraverso i commercianti siciliani e quelli napoletani. Non si può inoltre trascurare l'apporto fornito dalle comunità ebraiche provenienti dalla Spagna musulmana, e stabilitesi nei ghetti di Cagliari, Sassari e Alghero. Fra i termini di origine araba presenti nel sardo, due si trovano solamente nel dialetto sarulese: dimma (Nell'espressione "lu amus a dimma") e tabeccàre (Nell'espressione "'(f)aco comente mi tabèccat", che letteralmente significa "faccio come mi pare", e può essere ricondotto alla radice tbq che tra i diversi significati ha anche quello di "stare bene", "convenire", etc).

Tradizione e folclore[edit | edit source]

Il carnevale sarulese[edit | edit source]

La maschera principale del carnevale sarulese è la cosiddetta maschera a gattu (Maschera del gatto), citata anche da Grazia Deledda nel romanzo Elias Portolu. Le due gonne del costume tradizionale sono indossate al rovescio, una coperta bianca sulla testa simboleggia la nascita, un velo nero di fronte al viso la morte, e una fascia rossa intorno al capo il matrimonio. Il fantoccio destinato a venire bruciato alla fine dei festeggiamenti è detto Su maimone, vestito con pantaloni da cavallerizzo (pantalones a s'isporta) imbottiti di stracci, gambali, e un camicione che nasconde una damigiana colma di vino con cui si riempiono i bicchieri dei partecipanti ai festeggiamenti. Nella figura di Su Maimone è possibile ritrovare echi di antichi riti contro la siccità che si ritrovano nell'Antico Egitto[9].

Economia[edit | edit source]

Artigianato[edit | edit source]

Tra le attività più tradizionali e rinomate vi sono quelle artigianali, che si distinguono per l'arte della tessitura, finalizzata alla produzione di tappeti realizzati con telai verticali e caratterizzati dalle dimensioni notevoli, dalla prevalenza dei colori giallo, nero, rosso, marrone, dai disegni geometrici o dalle figure ispirate da oggetti rurali oppure da elementi della natura.[10][11][12] [13][14]

In particolare si distingue per un tipo di tappeto nominato comunemente "Burra", prodotto secondo schemi tramandati in maniera secolare e costituito da trame colorate in maniera naturale. Questo tipo di tappeto è unico nel suo genere a livello regionale e si può osservare al museo Etnografico di Nuoro.

Oltre ai noti tappeti, sussiste nel suo territorio in maniera fortemente identitaria e tradizionale la pastorizia. La produzione principalmente è destinata al settore caseario con prodotti ovini di eccellente qualità, rinomati anche essi in tutta l'isola ed esportati anche in America.

Il suo territorio collinare, ben esposto, conta un gran numero di Oliveti secolari. il prodotto derivato dalle olive, ovvero l'olio, costituisce una parte dell'economia del paese, con un olio ottimo nella media dei produttori.

Varie forme di artigianato legate al ferro battuto sono visitabili nel paese.

Infrastrutture e trasporti[edit | edit source]

Amministrazione[edit | edit source]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
20 novembre 1994 29 novembre 1998 Giuseppe Pes indipendente sindaco [15]
29 novembre 1998 26 maggio 2003 Giovanni Ladu liste civiche di centro-sinistra sindaco [16]
26 maggio 2003 16 giugno 2008 Antonio Gaia liste civiche di centro-sinistra sindaco [17]
16 giugno 2008 27 maggio 2013 Antonio Gaia lista civica "Unios Pro Sarule" sindaco [18]
27 maggio 2013 10 giugno 2018 Mariangela Barca lista civica "Obiettivo Comune" sindaco [19]
10 giugno 2018 16 giugno 2019 commissario straordinario
16 giugno 2019 in carica Paolo Ledda lista civica "Sa Comuna" sindaco

Note[edit | edit source]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Sarule (Nuoro) D.P.R. 19/10/2021 concessione di Stemma e Gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 10 giugno 2023.
  5. ^ Il sito dell'Archivio Centrale dello Stato riporta la data di concessione del 13 novembre 2002, cfr Sarule, decreto 2002-11-13 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 30 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2022).
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ Come ben evidenziato nel testo del prof. Giuseppe Contu Arabismi nel dialetto di Sarule[collegamento interrotto]
  8. ^ Ipotesi riportata dal prof. Giuseppe Contu nello studio di cui alla nota 2
  9. ^ Giuseppe Contu, Maimone e mascara a gattu: note orientalistiche sulle maschere del carnevale di Sarule Archiviato il 28 novembre 2010 in Internet Archive.
  10. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 20.
  11. ^ Territorio, cultura e tradizioni, su comunesarule.gov.it. URL consultato il 10 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2016).
  12. ^ Sarule, su sardegnaturismo.it. URL consultato il 10 giugno 2016.
  13. ^ Sarule, su mediterraneancraftsarchive.it. URL consultato il 10 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2016).
  14. ^ Tappeto di Sarule (Nuoro), su infodeco.it. URL consultato il 10 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2012).
  15. ^ Comunali 20/11/1994, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  16. ^ Comunali 29/11/1998, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  17. ^ Comunali 25/05/2003, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  18. ^ Comunali 15/06/2008, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  19. ^ Comunali 26/05/2013, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.

Bibliografia[edit | edit source]

Voci correlate[edit | edit source]

Altri progetti[edit | edit source]

Collegamenti esterni[edit | edit source]

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