Vittorio Storaro

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Vittorio Storaro al Festival di Cannes nel 2001
Statuetta dell'Oscar Oscar alla migliore fotografia 1980
Statuetta dell'Oscar Oscar alla migliore fotografia 1982
Statuetta dell'Oscar Oscar alla migliore fotografia 1988

Vittorio Storaro (Roma, 24 giugno 1940) è un direttore della fotografia italiano, vincitore di tre premi Oscar, per Apocalypse Now, Reds e L'ultimo imperatore.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Roma il 24 giugno del 1940, figlio di un proiezionista della Lux Film, già all'età di 11 anni comincia a studiare fotografia presso l'istituto Tecnico di Roma "Duca d'Aosta" e successivamente al Centro Sperimentale di Cinematografia.

Esordì nel mondo del cinema nel 1968 con Giovinezza, giovinezza, di Franco Rossi, primo film che gli dette modo di esprimersi completamente inserendo in esso tutti quei concetti cinematografici che gli sono propri, come un'impronta digitale della sua visione fotografico-figurativa.

Fu chiamato da allora da registi importanti come Luigi Bazzoni, Giuseppe Patroni Griffi, Fabio Carpi, Giuliano Montaldo, Salvatore Samperi, Luca Ronconi, Bernardo Bertolucci, Francis Ford Coppola, Woody Allen e Warren Beatty, che lo hanno portato ad una maturazione sempre più approfondita dello stile cinematografico che gli ha permesso nel tempo una sempre più cosciente ricerca sulle possibilità creative luministiche dell'immagine.

In oltre 50 anni di carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti sempre in ambito cinematografico, ai David di Donatello, i premio BAFTA, i premi Goya. Nel 1980 vinse il suo primo Oscar per la fotografia per il film Apocalypse Now. Ne vincerà poi altri due nel 1982 e nel 1988 per i rispettivi film Reds e L'ultimo imperatore. Ha ricevuto anche 4 lauree honoris causa dall'Università di Łódź, dalle Accademie di Belle Arti di Macerata e Brera e dalla facoltà di sociologia dell'Università di Urbino.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

  • Kathchen Von Hellbronn, regia di Luca Ronconi (1972)
  • Orestea (di Eschilo), regia di Luca Ronconi (1973)

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Oltre a tre premi Oscar ed innumerevoli riconoscimenti, nel 2005 ha ricevuto il Ciak di Corallo premio alla carriera dell'Ischia Film Festival. Nel giorno dell'ottantesimo anniversario di fondazione della città razionalista di Sabaudia, il 15 aprile 2014 ha ricevuto la cittadinanza.[1] Il 29 maggio 2018 riceve il Nastro Cinema Internazionale per la fotografia del film di Woody Allen La ruota delle meraviglie - Wonder Wheel.[2]

Premio Oscar[modifica | modifica wikitesto]

BAFTA[modifica | modifica wikitesto]

Festival di Cannes[modifica | modifica wikitesto]

David di Donatello[modifica | modifica wikitesto]

European Film Awards[modifica | modifica wikitesto]

Premio Flaiano[modifica | modifica wikitesto]

Ciak d'oro[modifica | modifica wikitesto]

Globo d'oro[modifica | modifica wikitesto]

Premio Goya[modifica | modifica wikitesto]

Nastro d'argento[modifica | modifica wikitesto]

Locarno Festival[modifica | modifica wikitesto]

Premio Nazionale Toson D'Oro di Vespasiano Gonzaga

  • 2021 - Settima Edizione

Premio Cinema Industria

  • 2023 - Premio Cinema Industria ad honorem[4][5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sabaudia compie 80 anni, ai festeggiamenti partecipa anche Antonio Pennacchi, su latinaquotidiano.it, 12 aprile 2014. URL consultato il 20 febbraio 2016.
  2. ^ Spettacolinews.it - Nastri D'argento 2018, su spettacolinews.it. URL consultato il 29 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2018).
  3. ^ a b Enrico Lancia, I premi del cinema, Gremese Editore, 1998, ISBN 978-88-7742-221-7. URL consultato il 9 luglio 2023.
  4. ^ Premio Cinema Industria ad honorem - Rimini 2023, su lasettimarte.it.
  5. ^ La settima arte: assegnati i premi dedicati a Cinema e industria, su Il Sole 24 ORE, 29 aprile 2023. URL consultato il 9 luglio 2023.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN85511428 · ISNI (EN0000 0001 1450 5673 · SBN CFIV114649 · Europeana agent/base/151354 · ULAN (EN500262264 · LCCN (ENno92017705 · GND (DE123917832 · BNE (ESXX1259280 (data) · BNF (FRcb14044595d (data) · J9U (ENHE987007440188805171 · CONOR.SI (SL24156003 · WorldCat Identities (ENlccn-no92017705